Sotto a chi tocca e non vi avvilite. Siate portatori di generosità, di gesti cortesi, di sorrisi, di cordialità, chi è di carattere solare è sempre benvenuto. Siate l'estate che domina l'inverno, siate un lampione in ogni strada scura, non siate pallosi e pesanti che poi gli altri vi schifano e vi evitano. La gente ha sempre qualche problema, qualche dolore nascosto, qualche turbamento di salute, non vi mettete anche voi ad appesantire la situazione, siate gentili con tutti che nulla vi toglie e nulla vi aggiunge, che cosa vi costa?
Usate parole di tolleranza e non vi impicciate del sesso degli altri, di chi ama chi, non sono cavoli vostri. Amate ciò che amate e non impedite agli altri di amare ciò che amano, non è l'amore che distrugge il mondo ma l'odio e l'interesse personale a scapito di quello collettivo.
Partecipate con allegria alla vita che il buio nell'anima fa male e compromette ogni rapporto umano e familiare e vi fa diventare brutti, siate la cura e mai la malattia.
A chi sogna una vita migliore, a chi si rialza sempre nonostante le avversità, a chi ha sempre un sorriso per tutti, pur avendo il buio nell'anima, a chi malgrado tutto, va avanti a testa alta trovando sempre una soluzione a questa vita che spesso ci rema contro. A dispetto di tutto... Ti auguro giorni meravigliosi come vorresti vedere quando sei triste, quando hai voglia di mettere da parte ogni pensiero negativo e senti soltanto la voglia di partire in quarta, ti auguro giorni di serenità quando vorresti restare in silenzio, ti auguro che la tua giornata sia splendida perché non c'è cosa migliore di spalancare la finestra e guardare il nuovo giorno con un sorriso. Buongiorno e buon martedì..
Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti
L'IDEA IMPRECISA
La suggestione dell'idea come espressione della razionalità, come codice che fornisce identità comune alla comunità degli esseri umani, è molto antica.
Il pensiero occidentale è debitore a Platone il quale seppe cogliere nel concetto di "anima" l'incontrovertibile della verità che viene in luce, in opposizione alla doxa delle sensazioni e delle espressioni soggettive: nell'anima, entità invisibile ma generatrice del pensiero, l'idea è "ἀλήθεια", svelamento, uscita dall'oblio, chiarezza, evidenza.
Si comprende quale valore abbia la relazione tra luce e tenebre, non solo come metafora dell'incessante ricerca del significato: è la luce la condizione della "forma", del fenomeno, dell'apparire, del reale.
"Ιδέαι" sono dunque le entità eterne costitutive della realtà, ne rappresentano l'essenza.
Eppure, fuori dalle espressioni matematiche, dei numeri e delle forme geometriche, le idee circolano se fanno storia: si affermano qualora divengano una narrazione condivisa.
Se con sant'Agostino l'anima platonica entra a pieno titolo nella dimensione teologica di una religione dei "corpi" - senza il concetto di corpo è impossibile capire il cristianesimo - il riflesso dell'idealismo primigenio che si porta dietro, induce a ritenere la razionalità delle idee il marchio della loro autenticità, del loro ancoraggio saldo alla verità.
Così, il pensiero occidentale, da Platone in avanti, ha proseguito nel solco dell'idea come atto generativo, della creazione che ha un'origine rispetto al nulla.
Il buio è il nulla. La luce è il primo atto.
«In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte.» - Genesi, capitolo primo -
Dunque, l'occidente crede nell'essere e nel nulla, nella creazione e nel significato.
Ma l'occidente cristiano.
Non quello greco.
Che non a caso, dimenticando la lezione di Parmenide, ha espresso, magistralmente, l'inquietudine di trovarsi di fronte al baratro del "nulla" nella tragedia.
Ecco perché noi siamo cristiani e non più greci: abbiamo risolto la terribile percezione di un'assenza del significato, nella fede in un atto di creazione che ogni essente ha tratto dalle tenebre.
Non importa che quest'idea sia imprecisa, non trovi fondamento in un'evidenza: l'idea stessa del rimedio alla morte nel nulla, per quanto inesplicabile, indefinibile, inconsistente sul piano materiale, ha conquistato il mondo e costituito la sua direzione storica.
Ecco perché Nietzsche definì questa concezione il "colpo di genio del cristianesimo".
Idea imprecisa quanto contraddittoria: Dio non è luce, ma è ciò che non può essere mai svelato.
Altrimenti, Dio diverrebbe un concetto, una "cosa" come le altre cose del mondo.
Per questa ragione, l'occidente designa il malefico con il termine "Lucifero", colui che porta la luce, colui che vuole svelare, colui che vuole "reificare" il Dio creatore.
Idea imprecisa, dunque.
Perché la perfezione dell'idea possiede qualcosa di luciferino, in sé.
Mentre il dubbio e la ricerca, contengono una tensione vitale che spesso si dimentica o volutamente si tralascia.
L'esperienza del viaggio ha più valore della meta.
Presunta.
Forse inutile.
- Gaetano Previati (1852-1920): "La creazione della luce" - 1913 circa, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto" 1975, collezione privata
Siamo tutti gladiatori, sulla pelle degli altri...
Sangiovanni e Angelina Mango...agli estremi in classifica, così tanto vicini nell'anima.
Quando le nuove generazioni ci sono maestre!
...mi piace pensare che lo abbia fatto per consegnare qualcosa ai tanti coetanei che lo seguono: un messaggio, si sarebbe detto un tempo. L’idea che la fragilità non vada dissimulata per vergogna (di cosa, poi?), ma riconosciuta e dichiarata, perché solo così la coda del criceto potrà trasformarsi un giorno nell’ala di un airone”, ha concluso Gramellini.
"Spesso i momenti tristi sono il seme, il preludio a una nuova felicità, il buio prima della luce. Non si deve aver paura della noia: va accolta, è importante, così come tutti i sentimenti che ci portano giù, in fondo. C’è una risalita, sempre. La noia non va combattuta: è tempo prezioso da dedicare a noi stessi. E nei momenti difficili, bisogna ballarci sopra”,
Quei due , come descriverli , una continua lotta tra di loro , e tra loro stessi. Come la spieghi una cosa che ti sta dentro ? Come puoi spiegare al mondo intero due anime che comunicano tramite i sensi. Quanta strada quei due , quante cadute , quanti vaffanculo , quanto calore. Quanti silenzi tra quei due. Ma la vedete quella mano? Loro anche nell'impensabile non se la lasciano mai la mano. E nel buio loro splendono.
Di pioggia lei si bagna quando la sua presa stringe , quando lui mostra il suo comando . Lui e lei persi nei mari , negli abissi , lei e lui che trovano casa nell'anima che non ha abitazione , non ha porti ma trovano sicurezza in ciò che sentono.
Non vi avvilite, siate portatori di generosità, di gesti cortesi, di sorrisi, di cordialità. Siate l'estate che domina l'inverno, siate un lampione in ogni strada scura, non siate pallosi e pesanti, che poi gli altri vi evitano. La gente ha sempre qualche problema, qualche dolore nascosto, qualche turbamento di salute, non vi mettete anche voi ad appesantire la situazione, siate gentili che nulla vi toglie, che cosa vi costa? Usate parole di tolleranza con tutti, non v'impicciate del sesso degli altri, di chi ama chi, non sono cazzi vostri, amate ciò che amate e non impedite agli altri di amare ciò che amano, non è l'amore che distrugge il mondo, ma l'odio e l'interesse personale a scapito di quello collettivo, insomma, partecipate con allegria alla vita che il buio nell'anima fa male e compromette ogni rapporto umano e familiare e vi fa diventare brutti, siate la cura e mai la malattia. @ilpianistasultetto
ho provato a spiegarti di essere spaventata, di rivelarti come, segretamente, il mio cuore tremava in petto assordando la mia anima. ho asciugato le mie lacrime invisibili con i sorrisi e ho atteso te ne preoccupassi. credo non faccia per me avere dei sentimenti, tuttavia, averne per te mi sembrava fosse più me che la mia persona stessa; mi sbagliavo, chiaramente. "ho paura del buio" ti dissi, alla luce del sole, i raggi caldi sulla pelle e il primo accenno di tramonto che volutamente fingevo di ignorare, tacesti con le labbra e mi stringesti la mano. in quell'attimo mi sorrise anche la mente: mi sentì capita, avevi compreso il mio terrore. mi sbagliavo ancora una volta. ho provato a spiegarti di essere spaventata, ma hai preferito portarmi a osservare le stelle circondate d'oscurità che i girasoli che tanto mi facevano sentire bene. son tanto belli quei minuscoli puntini luminosi in cielo e sì, mi fecero credere che sebbene nelle tenebre la luce non svanisse, ma in miliardi non avrebbero mai potuto sostituire quella sola speciale stella che per me era il sole e quel grande cielo azzurro che mi brillava nell'anima. hai preferito la notte al giorno e l'hai amata con tutto te stesso, fino a tentare di amare me costringendomi a portare la notte tra le costole e la gabbia toracica; ed ora, anche quando c'è il sole fuori, ho le stelle dentro, sepolte tra la mia paura ma mai nello stesso amore che tu riservasti loro. e allora a che è servito spegnere l'unica stella che per me contava? te ne sei andato comunque e nessuno può stringermi la mano in questo eterno tramonto superato.