Tumgik
#ho dovuto condividere
lusyscilly · 5 months
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Ho deciso di deprimermi stasera e sono andata a rivedere le scene mimmone della stagione. E il modo in cui quei due si toccano mi distrugge.
Sembra quasi che stiano tenendo in mano qualcosa di delicato, come un fiore appena sbocciato o un uccellino ferito. Non c'è violenza o possesso, ma quasi un tocco di venerazione, come se nemmeno loro ci credessero a quello che c'è tra di loro
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3nding · 2 months
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Doveroso oggi condividere un capitolo così doloroso della mia vita. Che questa sia una testimonianza, senza pretesa di verità. Se deciderà di prendere il mare agitato dei social va più che bene l’anonimato. Mia sorella è morta per il covid a 53 anni, si controllava regolarmente e l’ospedale per una banalità lo aveva visto una volta sola nella vita. E’ entrata in ospedale il 15 gennaio, ne è uscita dentro una bara chiara il 16 febbraio. Io e lei non abbiamo mai pensato fosse un’influenza più forte del normale, del resto, se lo fosse stata, non si sarebbe trovata con un tubo in gola, in coma farmacologico, con questo “serpente” che ritmicamente si gonfia e si sgonfia per tenerti attaccato alla vita. Non si sarebbe sfiancata in cicli di pronazione a testa in giù sperando di tornare alla vita e ai sorrisi. Noi parlavamo e cercavamo di agire con responsabilità, lei che mi ha detto “Non ci vediamo nemmeno a Natale, scusami, dobbiamo tutelare noi e gli altri”. Lei che l’ultima volta che  ha potuto dirmi qualcosa mi ha detto “Grazie, ringrazia tutti”. Le ho lasciato il vestito che preferiva, le scarpe del ballo che tanto amava, gli orecchini, la collana prediletta e lo scialle rosso per lei essenziale per questo corredo funebre, e ci scherzava nei primi giorni di ricovero, dandomi indicazioni, in un esorcismo laico mai riuscito. E allora penso ai quasi 94.000 che ad oggi hanno dovuto pensare a uno scialle, a riprendere i sacchi sigillati dall’ospedale con i vestiti dentro, con il nome scritto sopra con un pennarello, come dei caduti di una guerra che trova sempre nuovi motivi di divisione. E’ per questo che non è importante che questa sia la mia storia, è la storia di tantissimi. Tantissimi che chiedono solo l’uso della delicatezza, del rispetto, della gentilezza. Non vorrebbero leggere le opinioni non richieste, i complotti, l’iperbole definitiva di un autore sconosciuto. Nel momento più doloroso, quello dell’astio per la troppa superficialità di  chi usa questo mezzo che ci sta avvelenando l’anima ben oltre il percepito, riesco comunque a dare un segnale diverso. A non accodarmi. Non ho niente da dire nemmeno sul covid. Chiedo solo gentilezza, per mia sorella che era la mia roccia e il mio pilastro, da sempre. Chiedo gentilezza per tutti gli altri, lei  e’ un numero, insieme agli altri quasi 94.000. Ma se ci si impegna, si può avere rispetto anche dei numeri. Solo questo chiedo. - Paolo Di Sabatino, fb
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kon-igi · 1 year
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NON SONO UNA BRAVA PERSONA MA CI PROVO
L’altro giorno un’amica mi ha mandato su whatsapp lo screenshot di un post di tumblr, in cui il protagonista scriveva che aveva dovuto lasciare l’università prima di laurearsi perché doveva cominciare a lavorare per restituire i soldi ai suoi genitori.
La cosa, per chi non lo avesse conosciuto nella vita reale e ignorasse la sua vera storia, aveva anche un suo senso e scatenava una certa qual partecipazione emotiva nei confronti della sfortunata persona che aveva dovuto rinunciare ai suoi sogni.
Ma per me è stato come se Salvini avesse ricevuto una plastica facciale e si fosse messo a frignare sulle sue sfortune di uomo sensibile perseguitato da tutti, perché - vedete - io credevo che esistesse un confine di decenza oltre il quale non si poteva dipingere il personaggio in modo così difforme dalla persona. E invece.
Il primo sentimento è stata l’incredulità (’Sta sicuramente facendo autoironia!’), poi lo stupore (’No, dai... non è possibile!’), poi la rabbia (’Ma davvero si permette di offendere così chi ha vissuto sul serio queste tragedie?!’) e infine la stanchezza (’Davvero non potevo essergli d’aiuto più di così...’).
Ma questo post non vuole parlare di lui (ha scelto il suo percorso di uomo ‘adulto’ e vaya con dios... mi auguro solo per la sua preziosa privacy che tenga il suo egocentrico livore vendicativo a freno) ma di come a volte io faccia fatica a fare pace con quelli che nei momenti di grande stanchezza percepisco come fallimenti.
Per trovare la pace con me stesso mi sono lasciato contagiare dalla sindrome del salvatore e va bene così... in fondo se posso aiutare qualcuno, alla fine il mondo farà un po’ meno schifo.
Sapete chi è un’Incudine-Scudo? No, vabbe’... roba da nerd che capiranno in quattro e quindi evitate di impelagarvi in ricerche che vi confonderanno di più.
A volte immagino cosa si provi a pensare solo a se stessi e alla propria famiglia: io contro il mondo là fuori, con la mia compagna e le mie figlie sotto la mia ala... ma poi ricordo che non è mai stato così, che sono stato educato all’ascolto e alla comprensione, che la mia famiglia non ha mai lasciato nessuno indietro e che i periodi più duri sono stati quando credevo di dover lottare contro qualcosa per poter strappare la mia felicità da qualcun’altro.
Non so... può darsi che senta il peso di questi anni di pandemia, di guerra, di catastrofi ambientali, di risiko nostrani, di gente percossa, umiliata, ghettizzata e lasciata indietro.
L’altro giorno ho visto qua su tumblr questa striscia di Peanuts
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E boh... magari sarebbe bello se voleste condividere con me il colore e la forma di quel Pensiero Felice che una volta vi ha reso così pieni di gioia da non riuscire a trattenere le lacrime.
Ve lo ricordate?
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len-scrive · 1 year
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Rating: Explicit
Fandom: Hannibal TV
Relationships: Hannibal Lecter/Will Graham
Characters: Hannibal Lecter, Will Graham, Frederick Chilton, Bedelia Du Maurier, Jack Crawford, personaggi originali
Tags: Post TWOTL, vita insieme, Hannibal è Hannibal, Dark Will, sangue, violenza, crescita sentimenti, evoluzione
Lingua: Italiano
Sommario: Will e Hannibal sono rinchiusi in un istituto di massima sicurezza, sotto la supervisione del dottor Chilton.
Questo è il racconto di come sono finiti lì dentro e di cosa è successo dopo la notte in cui il Drago è stato sconfitto.
 Capitolo 1
“Dottor Chilton, mi lasci solo dire che non ritengo questa un’idea saggia.”
“Sta contestando la mia autorità?” Chilton si appoggiò sul suo bastone, spostando il peso dalla gamba più malandata. “Mi creda, in quanto a saggezza ormai ne ho per le altre tre vite, quelle che…mi sono rimaste.”
“Non sono due individui da sottovalutare.”
“E lo sta dicendo a me?” sbottò Chilton indicando tutto se stesso, tutto il suo corpo.
Il suo interlocutore si quietò, respirando a fondo un paio di volte.
“Non è stata data loro la pena capitale,” disse poi il giovane uomo come a voler sottintendere qualcosa e Chilton sapeva a cosa voleva alludere.
 Continua a leggere su AO3
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 Quanto tempo! Come sono felice di poter finalmente condividere questa storia, nata la bellezza di due anni fa.
Penso di aver già detto che non condivido mai qualcosa se prima non sono assolutamente certǝ che abbia una conclusione e così ho atteso e atteso che la conclusione di questa storia arrivasse da sé.
Ne sono successe tante nel frattempo e questo povero racconto è stato parcheggiato in un angolo della mia mente più e più volte, ma era venuto il momento di farlo uscire del tutto e fargli avere il suo spazietto su AO3.
Eccolo. Vi terrà compagnia, se lo vorrete, per qualche mese e spero la lettura vi sarà gradita.
Io nel frattempo mi butterò sugli altri nove, dieci racconti tutti inseriti in un file denominato one-shot anche se poi i racconti dentro hanno dai due ai cinque capitoli ciascuno. A casa mia one-shot ha un curioso significato parallelo, evidentemente.
Questa storia Dentro è un’altra, l’ennesima, versione del post TWOTL. Chi ha letto Evolvere sa che quella è per eccellenza la mia visione del futuro di Hannibal e Will, ma se ne possono creare all’infinito e a volte mi capita di partorirne di nuove.
I capisaldi fondamentali di come io vedo Hannibal e Will rimangono, ma si poggiano su basi leggermente diverse e su dinamiche un po’ più complesse. Sempre colpa di Will, sempre colpa sua, ormai si sa.  XD
Penso di aver parlato abbastanza, l’appuntamento è ogni domenica tra mezzogiorno e l’una.
Grazie a tutti e buona lettura.
Len
Per problemi di spam ho dovuto chiudere la mia pagina AO3 ai soli iscritti. Bisogna avere un account per leggere, ma a parte quello nulla di diverso.
Devo dire che preferisco l’idea che solo chi è registrato ha accesso alle mie storie. 
E per chi di voi volesse venire a trovarmi sul mio canale YouTube Len Irusu colgo l’occasione per ricordare che sono sempre lì a condividere gameplay (in inglese) e a commentarli (in italiano) o a parlare dei fatti miei mentre provoco, più o meno involontariamente, il trapasso di svariati personaggi.
Al momento tra le altre cose è in corso il gameplay di The Last of Us part II e… Oh boy… Il massacro di anima e cuore. Ma da appassionatǝ di Hannibal sono abituatǝ, devo dire.
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aurozmp · 9 months
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mi chiedo perché hai fatto tutte le nostre cose con le altre, perché non hai tenuto per te i nostri momenti? perché hai dovuto condividere ciò che io ho condiviso con te? io non giro più la sigaretta nel pacchetto, cosa che io invece ti ho “insegnato” a fare. non guardo più l’alba con gli stessi occhi, non vado in riva al lago con lo stesso entusiasmo, non prendo una funivia perché sennò mi ricordo quando assieme la prendemmo e poco dopo, sulla stessa, sei andato con un’altra. perché non hai tenuto per te i nostri momenti? perché non mi hai tenuta e custodita con sicurezza come invece io ho fatto? non ho più valore per te.
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loudlyhappycupcake · 11 months
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Ho proprio dovuto condividere questa immagine @weheartit-app @shironezuninja @daydream358 @sakulovejulius12 @jimenacake16 @unstableobsession @homuncvlus @bitter-yet-civilized @magical-girl-techno-genius @cartoonfan21 @ladybugsonfire @cartoonvibe @buy-some-motherfuckin-apples-iii @hoshinootaku98 @carouselboat @dailydisneyanimation @embrybrainrot @untitled14360 @kuskicanlove
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occhietti · 2 years
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Finalmente posso dire di essere arrivata ad un punto della mia vita dove ho chiare molte cose.
Ho dovuto pagare un prezzo molto caro questa trasparenza, ho dovuto capire che non sempre le persone che ti sono accanto sono quello che sembrano e soprattutto non sono quello che dicono.
Ho compreso che non ho più voglia e tempo di capire un'assenza o una mancanza, non ho più interesse di decifrare un silenzio immotivato o uno scatto di rabbia inappropriato.
Ne ho passate troppe per fermarmi ad ascoltare chi non sa cosa dire e dunque cerca parole a caso, a chi ti giudica di cose che egli stesso fa.
Non permetto a persona alcuna di farmi sentire in colpa, di punirmi, di svalutarmi.
Il mio errore, da perfetta persona empatica è sempre stato quello di "sentire" e di condividere con altri le emozioni e le situazioni vissute, ma le persone non sono tutte buone, mi duole ammetterlo.
La vita insegna e noi dobbiamo imparare. È come quando dai troppo amore. Non insegni ad amare.
- Paola Delton
In foto Jillian Rose Banks
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elenascrive · 2 months
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Erano da poco scattate le 5 di questo sabato 23 marzo, quando mi ritrovavo già fuori per recarmi a lavoro. Stavo camminando e come sempre accade quando lo faccio, a poco a poco si stavano svegliando con Me anche i pensieri. D’improvviso, senza preavviso, per caso alzo lo sguardo al Cielo quasi come a voler riprendere fiato e la vista si blocca insieme al Cuore, di fronte alla visione incantevole di Sua Maestà, rincontrandoci di nuovo dopo diverso tempo trascorso dall’ultima volta! Dio come stavo tremando, poiché non potevo aspettarmi di rivederla completamente Piena e per giunta rossa e perfino gialla. Seppur in parte offuscata dalle nuvole che le stavano fedelmente accanto, è apparsa magnifica, tanto da non riuscire ad abbassare lo sguardo, rischiando pure stavolta di andare a sbattere contro qualche palo! Ho fatto davvero una grossa fatica a trattenere la commozione. Sì avrei tanto voluto piangere di gioia, mentre la salutavo inchinandomi a Lei con voce e gambe agitate. Non sapevo come ringraziarla per cotanta Magica Sorpresa. La Sua Regale Apparizione era prevista non prima di Lunedì, ma ancora una volta abbiamo dovuto arrenderci di fronte al Suo essere meravigliosamente ribelle, che l’ha dunque portata a donarmi questa emozionante Felicità, per la quale ora La Amo certamente di più!
Pure stavolta non è stato poi per nulla semplice riprendermi e per poterci in qualche modo riuscire ho dovuto raccontarlo subito a Te, che sei importante per Me almeno quanto Lei. Avrei voluto poterla ammirare insieme ma ahimè di colpo sembrava essere sparita nel nulla, nonostante la stessi cercando, perlustrando ogni angolo buio di Cielo. Così hai potuto solamente immaginarla tramite le Mie parole tremanti, che purtroppo non hanno potuto rendere bene l’idea. Quanta pazienza che mi hai dimostrato pure stavolta nell’ascoltarmi. Ti sarai magari rotto di sentirmi parlare spesso di Lei ma credimi non ne posso fare a meno, perché parlartene mi viene così naturale come amare Lei e Te all’unisono. Condividere la gioia che provo con Te è magico e stupendo esattamente come poter assistere alle Sue incantevoli apparizioni. Ecco perché non potrei rinunciarci, mi auguro che capirai.
@elenascrive
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a-dreamer95 · 6 months
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"Sarà l'autunno o mercurio retrogrado in ritardo ma a me, ieri, sono cadute un sacco di foglie. Il vento della disillusione ha soffiato forte, scoprendo i miei rami traballanti. Per quanta linfa ci abbia messo, per tutti i giorni di sole della primavera, per quanto mi sia allungata, per arrivare alle nuvole. Per quanta fatica io abbia fatto, l'autunno è arrivato comunque. E non mi ha concesso il tempo del foliage, non mi ha dato modo di gustare zucche e kaki, di godermi l'avvento del mio compleanno. È arrivato con la sua schiettezza, a ricordarmi chi sono. Cosa si era nascosto dietro le foglie.
Ho ricevuto una cocente delusione. E voglio condividere ciò che ho provato, che magari serve anche a qualcun altro ricordarsi di quanto è difficile e bello essere vivi. Perché mentre piangevo ed ascoltavo L. spiegarmi cosa avrei dovuto fare, con il tono risoluto e sicuro, di chi ha già attraversato molti inverni, mentre Pepo tentava a suo modo di consolarmi, con fusa e attenzioni, scaldando il mio tronco provato, mentre elaboravo e tentavo faticosamente di metabolizzare, mi sono sentita fragile. Vulnerabile. Fallace. Umana.
Viviamo in un mondo di performanza, di prestazione, di confronto. E io mi sono sempre sentita indietro. Come tanti altri, immagino. Indietro per cosa o per chi, poi, non è dato sapere. Avere questa battuta d'arresto è stato disarmante. Come una gelata in faccia. Si è scoperchiato il vaso di pandora, si è rivelata tutta la bruttura di una stagione che avevo coltivato con amore e cura. Ma che non ha dato i frutti sperati.
Forse questo è il primo di tanti autunni. Forse seguiranno inverni ancora più duri. Ma io ringrazio il cielo perché provo freddo. Perché batto i denti, ho le dita viola ma mi sento viva. Di fronte a ciò che mi aspetta, mi accovaccio. Abbraccio le ginocchia e cerco le risorse dentro me per scaldarmi. Sono sicura che le troverò. Ma grazie, perché soltanto così sento quanto forte mi batte il cuore."
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whittmanfranco · 1 year
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Ho proprio dovuto condividere questa immagine @WeHeartIt
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inesistenzadellio · 1 year
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Oggi in macchina, sentendo la radio, ho ascoltato di questa donna, coetanea, con una malattia rara, che raccontava le sue vicissitudini e menzionava suo marito e i suoi figli. Il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato: possibile che una persona che ha dovuto rinunciare a determinate esperienze della sua vita e che, parliamoci chiaro, non rientra certo nella norma della desiderabilità comune, sia riuscita a trovare un compagno e io invece mi barcameni in relazioni che non sono ne carne ne pesce o che non sono proprio? (È un pensiero dispregiativo ma è comunque una base valida di riflessione). Ho pensato allora che il problema sia io, non in quanto persona che non vada bene per essere un compagno di vita, ma perché ho delle idee balzane, immature, adolescenziali anche, su chi e come dovrebbe essere la mia compagna.
Tutte queste convizioni che chi potrebbe dividere la vita con me debba essere una qualche rappresentazione della mia anima, amata profondamente, desiderata, che mi stimoli continuamente ecc ecc... probabilmente sono favole.
Forse diventare emotivamente adulti significa, tra le altre cose, capire quali siano i criteri validi per scegliere una persona con cui condividere la propria vita. Mi risuonano le parole di Bojack Horseman quando dice che non esiste nessuno che ti completa, ma che se trovi una persona che ti sopporta nonostante tu sia come sia, allora sei fortunato e non devi fartela scappare. Allora forse bisogna capire che è importante avere una persona che sappia starti accanto e lontano quando serve, ma che comunque sai che non c'è manco bisogno di chiamarla quando ne hai bisogno perché è già lì. Una persona che ti conosce nei tuoi aspetti peggiori, patetici, vigliacchi, cattivi, odiosi e comunque sia ancora con te giorno dopo giorno senza fartelo pesare. Una persona a cui vuoi bene, con cui riesci ad essere gentile, che ti manchi senza però soffocare nella sua non presenza. Una persona con cui poter parlare e avere una conversazione degna di questo nome, con cui vi capite e se non vi capite avete la pazienza di spiegarvi. Insomma una persona che voglia starti accanto, con una volontà salda, genuina e priva di motivazioni bisognose.
Senza scomodare quell'eterno enigma che è l'Amore, mi sembra che anche così le cose non siano facili, ma se l'Amore è cosa divina, almeno tutto l'altro può essere umano.
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nineteeneighty4 · 1 year
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So che questo post sembrerà banale ai più, eppure mi va di condividerlo ugualmente perché siamo spesso tentati di credere che le cose siano irrealizzabili, quando non lo sono per niente. Avevo scritto, due settimane fa all'incirca,tra le note, che mi sarei impegnata a raccontare la vicenda della quale sto per narrarvi qualora avesse avuto esito positivo, e così dunque, eccomi qui, pronta a scrivere. La prima volta che lessi la Recherche fu quando per diletto, un pomeriggio, la scoprii tra gli scaffali della libreria di casa, per puro caso. All'epoca tuttavia i moti e le inclinazioni adolescenziali mi impedirono di comprenderne appieno il significato - presa com'ero dal voler approfondire tematiche di gran lunga più leggere - e mi parve di aver capito, in quel districato groviglio di riflessioni, e avvenimenti- ben poco o almeno soltanto una parte di un'opera tutt'oggi intramontabile, e bellissima. Legata alle sensazioni che mi ha sempre suscitato, ai ricordi di un'infanzia che in parte è stata simile - nell'interpretazione - a quella del narratore, e alla memoria evocativa che un profumo o un ricordo suscitano nell'anima di colui/ei che rammenta in un attimo un intero mondo perduto o ancora vivo, ho pensato questo natale di cedermi in dono l'edizione tradotta da Raboni- poeta milanese nonché grande conoscitore di Proust( al punto che tra i suoi più grandi timori c'è sempre stato quello di non riuscire a termine la trasposizione dell'opera)-edita da Mondadori. E stava andando tutto bene fino a quando, ahimè, mi sono accorta che l'ultimo volume : il settimo, era introvabile. Ora direte :« D'accordo, è vero ma esiste l'ebook, che permette di poter leggere il finale ad un prezzo più che conveniente senza che ci si crucci per così poco» il che è giusto. Eppure non mi sono data per vinta. Ho contattato ogni libreria della mia città, dei dintorni, e consultato ogni sito possibile nella speranza di riuscire a trovare una sola singola copia. Alla fine, dopo tante risposte negative che dimostravano l'impossibilità di poterla ordinare poiché è in ristampa , nonostante tutto, dopo un mese di ricerche e notti insonni, il mio sogno si è realizzato. Il libro, è qui tra le mie mani. Per raggiungermi ha dovuto attraversare le sponde del lago di Lugano (sì, le stesse menzionate da Fogazzaro), dopo aver sognato e atteso questo momento per oltre trenta giorni. Oggi, dunque, non posso fare altro che condividere questa immensa gioia con voi e, nella speranza di non essere ripetitiva, esortarvi - ancora una volta- a non demordere di fronte a niente e nessuno, anche quando sembrano tentativi vani.
De fleurs en fleurs, de plaisirs en plaisirs
Promenons nos désirs...
Da fiori a fiori, da piaceri a piaceri
Portiamo a spasso i desideri.
Marcel Proust,À la recherche du temps perdu.
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ragazzaframmentata · 9 months
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Lettera a mia sorella
Non so se leggerai mai questa lettera, probabilmente rimarrà solo uno sfogo personale affinché io non imparerò a dimostrartelo.
Oggi compi diciotto anni, ti vedo ancora come la piccola sorella scassamaroni che condivide casa con me tra gioie e dolori.
In questa casa hai imparato in fretta cosa significassero gli scontri e i litigi.
Avremmo dovuto avere casa, complicità e gioia ma così non è stato più di tanto.
Sin da quando eri piccola ho sempre avuto te tra i miei pensieri e, mano a mano che crescevo assieme alla mia voglia di abbandonare tutto questo dolore, pensavo a te che ne avresti dovute passare prima di poter anche tu spiccare il tuo volo.
Sei il mio opposto, spesso non ci troviamo su molte cose..quasi su niente ma, quando me lo concedi, una parola, discorso o risata per me sono il mondo.
Non sono mai riuscita a viverti per come avrei voluto, tanti sono i rimorsi, gli “avrei potuto fare”/“avrei potuto dire”.. ma nonostante questo vedo che la tua vita va avanti parallela alla mia e che, nonostante tutto, cambi con il mondo accanto a te in meglio.
A volte, quando le cose si mettono male, vorrei portarti con me e partire fino a dove stiamo bene con la mia macchina, ma ancora questo non lo capisci.
Avrei voluto condividere assieme a te i mostri della mia vita, avere qualcosa che ci tenesse vicino ma mi accontento di osservarti da lontano sperando un giorno che tu possa fare altrettanto con me.
Non disperare se la vita ti metterà di fronte a cose più grandi di te, se le difficoltà saranno a volte più delle gioie… presto arriverà tutto quello che è destinato a te, devi solo buttarti.
Questo Emma è solo l’inizio di una grande avventura che ti porterà fino alla fine di tutto. Ci saranno persone che entreranno nella tua vita prendendo un biglietto di sola andata, riconferme, rinunce ma anche chi sceglierà di restare.
Crescere è anche questo, accettare che tutto cambia e che dobbiamo saper guardare oltre le apparenze e le finte maschere per trovare la luce.
Non avere mai paura delle tue scelte e sii fiera di qualsiasi cosa tu sceglierai di essere, perché anche se non te l’ho mai detto, io lo sono già.
La tua sorella maggiore
Marta
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greenbor · 9 months
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Parole e diario di https://www.tumblr.com/aurozmp
Mi chiedo perché hai fatto tutte le nostre cose con le altre, perché non hai tenuto per te i nostri momenti? perché hai dovuto condividere ciò che io ho condiviso con te? io non giro più la sigaretta nel pacchetto, cosa che io invece ti ho “insegnato” a fare. non guardo più l’alba con gli stessi occhi, non vado in riva al lago con lo stesso entusiasmo, non prendo una funivia perché sennò mi ricordo quando assieme la prendemmo e poco dopo, sulla stessa, sei andato con un’altra. perché non hai tenuto per te i nostri momenti? perché non mi hai tenuta e custodita con sicurezza come invece io ho fatto? non ho più valore per te.
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susieporta · 9 months
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Sono sereno, ciò che mi permette di essere sereno è il pensiero che un mondiale non è un traguardo ma solo una tappa di questo cammino di crescita che è l'apnea e la vita.
La gara con la monopinna al mondiale è andata, quest'anno pensavo ad un risultato migliore però sono comunque molto contento prima di tutto per l'esperienza, si impara sempre qualcosa di nuovo e si prende consapevolezza in queste occasioni, nei momenti in cui si raccolgono i frutti di mesi, anni e vite, ci si domanda che cosa si può migliorare, però, a differenza di altre volte in passato, guardo a quello che posso migliorare con allegria e non con rabbia per non averlo fatto bene, sono molto grato e felice alla vita ed a me stesso, sono contento del lavoro fatto fino ad adesso. Come avevo già scritto nell'ultimo post, quest'ultimo periodo non è stato facile, e per chi mi ha domandato a cosa mi riferissi con il "piccolo incidente" è stato un taravana ( sintomi neurologici dovuti all' azoto nel corpo) dovuto a stanchezza e probabile disdratazione, per fortuna è passato subito però non ho affrontato il primo giorno del mondiale con la serenità di sentirmi al top. Una riflessione: il periodo di stanchezza ha fatto si che mi concentrassi più su me stesso per recuperare energie e forse ho un po' perso di vista la mia connessione con il Mare e mi sono concentrato di più sul pensiero del risultato, devo imparare a non perdere mai la connessione e restare aperto, e anche a condividere di più con gli altri le cose che ho imparato in questo cammino, a volte quando sono stanco non mi sento molto ispirato e non scrivo, invece esprimere come ci si sente può sempre essere utile per tutti, un abbraccio forte e andiamo avanti 🙏🏽💙🌈
Grazie per la foto @kuenok
Grazie sempre a tutti quelli che mi hanno aiutato
Davide Carrera
@nero11carrera @emmaamandar @melillasportcapital_msc @vitaminity_it @drjacopoquerci @biavatisuit @fipsas1942 @cetma_composites_official @carlosbarean @apneasupplies @subsinnai1977
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entropiceye · 1 year
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Sai cosa fa male? Sentirti dire che sono esagerata o che faccio un dramma.
Sai perché fa male? Perché per tutta una vita ho dovuto sentirmi così: svalutata. Ho represso le mie emozioni per anni per evitare di sentirmi nuovamente così, col risultato che ho finito per implodere silenziosamente.
Eppure sembra che alle persone non vada mai bene niente. Se non ti apri si preoccupano e si allontanano, se ti apri non ti capiscono, minimizzano, sdrammatizzano e alla fine, per istinto di autoconservazione sei tu a doverti allontanare.
Non è la prima volta che lo fai, seppur in contesti diversi.
Come già ti dissi precedentemente, la colpa è anche mia perché da subito avrei dovuto chiarire dei confini...
Sono così abituata ad essere quella esagerata, quella che si prende troppo sul serio, che ormai quasi in automatico cerco di incastrarmi e modellarmi in base a quello che gli altri si aspettano, per non creare problemi.
Forse è anche per questo che quando sto male mangio... Cerco sempre di farmi piccola piccola e di camminare in punta di piedi e forse ingrassare è un modo, piuttosto discutibile direi, che il mio inconscio ha trovato per costringere gli altri a vedermi...
Perché quando mi dici queste cose è così che mi sento: sola, sbagliata ed invisibile.
Ho tante domande in testa e tante paure, anche in vista dei cambiamenti futuri.
Non riesco a scrollarmi di dosso questa sensazione angosciante e sento di non poterla condividere con nessuno, specialmente con te.
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