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#giuditta franco
fidjiefidjie · 1 month
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Bon Matin🩷🆕️👌🌸💙
Magdelaine 🎵 Il parait que c’est le printemps
Avec Edouard Baer, Julien Doré, Clara Luciani, Someone, Eternal Eclipse, Manchester orchestra, Gaspar Claus, Giuditta Franco, Yishai Fisher…
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salsedine · 1 year
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My turn?
Your 3 favourite historical figures! 📜
(just 3, yes, this is a good-hearted revenge :P)
Hello! 💙✨ This is very much fair, and I humbly accept the challenge :P
In order to actually being able to chose I decided to pick them just from Italian modern and contemporary history. So, in cronological order...
1.Domenico Scandella aka Menocchio - a XVIth century miller (among other things) from Montereale, Northern Italy. His story is beautifully told by Carlo Ginzburg in his book "Il formaggio ed i vermi" (literally "the cheese and the worms"). He loved to read, and since his town was on the trade route to Venice, he managed to buy all kind of books from travelling merchants (even the Qur'an, historians speculate). From all his readings, he came up with a lot ideas: all religions are quite fine, and no one is going to be damned - except maybe the rich prelates that prey upon the poors and want to keep them ignorant. The world? The angels made it from a primordial substance, just as worms inside the cheese.
But that wasn't enough: Menocchio LOVED to discuss the books he read. He would constantly try to engage the patrons of local taverns to share his ideas.
The inquisition did not like him. The first time they gave him some penances, the second time he was (presumably, the sources are vague) burnt at the stake, in 1599.
2.Artemisia Lomi Gentileschi - "I will show your most illustrious lordship what a woman can do"
The one that survived abuse and an humiliating public process- and also the one that left her fickle husband to travel and paint and manage the business on her own, often accompanied by other young female artists. She learnt to write later in her life, but eventually became someone that exchanged letters with Galileo Galilei. Her "Giuditta e la sua ancella" is one of my favourite paintings, and I love how she characterizes her heroines, with a mixture of subtlety and determination.
3.Franco Basaglia (& his wife Franca Ongaro Basaglia, they always worked together and yes they pretty much had the same name- it was fate). He was the figurehead of "democratic psychiatry"; his work led to the formal dissolution of madhouses in Italy, and it is still considered quite revolutionary even today.
<<[...] He also abolished any isolation method. From this initiative started a wide theoretical and practical debate all over Italy. Such a huge debate resulted in the endorsement in 1978 of a national reform bill in 1978 that provided the gradual but radical closure and dismantling of the mental hospitals in the whole country.>>
For Italian-speaking people, there is a graphic novel about his work: Il dottore dei matti (BUT tw for depictions of abuse)
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di-biancoenero · 1 year
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Giovacchino Forzano col figlio Giacomino e gli impresari della compagnia teatrale Za-Bum, Mario Mattoli e Luciano Ramo. Quest'ultimo sfoggia una capigliatura 'napoleonica' in omaggio al debutto al Teatro Argentina di Roma, nel 1930, del dramma forziano Campo di Maggio. Nel 1935 lo stesso Forzano ne realizzerà un film con i medesimi interpreti. Il soggetto fu suggerito da Benito Mussolini e sono evidenti nell'opera i parallelismi tra i due dittatori. Mario Mattoli fu in seguito noto regista cinematografico, ricordato in particolare per aver diretto due grandi comici del cinema italiano: Macario e Totò. Forzano oltre che regista e commediografo fu anche librettista pucciniano. La compagnia teatrale Za-Bum era divisa nella sezione drammatica e nella rivista. Quest'ultima scritturò attori che in seguito divennero molto noti al cinema quali: Vittorio De Sica con la prima moglie Giuditta Rissone e l'amico Umberto Melnati; Camillo Pilotto, Amalia Chellini, Pina Renzi, Carlo Campanini, Carlo Ninchi, Milly, Enrico Viarisio, Franco Coop.
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lamilanomagazine · 1 year
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Stranizza d’amuri: l’esordio alla regia di Giuseppe Fiorello
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Stranizza d’amuri: l’esordio alla regia di Giuseppe Fiorello. Dal 23 marzo arriva al cinema Stranizza d'amuri, il primo lungometraggio da regista di Giuseppe Fiorello, prodotto da Iblafilm, Fenix Entertainment, Rai Cinema. L'attore, sceneggiatore e produttore siciliano porta in sala una storia di un’amicizia e di un amore imperituro, casto e mai dimenticato. Fa da cornice, il barocco della terra sicula primordiale, atavica e impenetrabile; tra Noto, Marzamemi, Ferla, Buscemi, Priolo e Pachino. Trama: Giugno 1982, in una calda Sicilia che freme per la Nazionale ai Mondiali di calcio. Protagonisti della storia due adolescenti, Gianni e Nino, che si scontrano con i rispettivi motorini lungo una strada di campagna. Da quel momento nasce una profonda amicizia, e forse qualcosa di più. Il loro legame non viene visto di buon occhio dalle famiglie e dal paese. Coraggiosi e affamati di vita, i due ragazzi non si curano dei pregiudizi, e dei giudizi, vivendo liberamente. Una libertà fresca, pulita, incontaminata, onesta e che gli altri non comprendono e non accettano. L’esordiente regista, Giuseppe Fiorello, ha voluto dedicare il film, a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in provincia di Catania. Ma gli omaggi non sono finiti, Stranizza d’amuri è anche una canzone di Franco Battiato e il titolo è propriamente uno sguardo d’affetto rivolto alla musica del cantautore siciliano. Cast: Gabriele Pizzurro, Samuele Segreto, Fabrizia Sacchi, Simona Malato, Enrico Roccaforte, Antonio De Matteo, Roberto Salemi, Giuseppe Spata, Anita Pomario, Alessio Simonetti, Raffaele Cordiano, Giuditta Vasile.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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luha2013 · 3 years
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Adriano Celentano
Adriano Celentano (Milano, 6 gennaio 1938) è un cantautore, showman, attore, regista, sceneggiatore, compositore, montatore e autore televisivo italiano. È stato soprannominato il Molleggiato per il suo peculiare modo di ballare.
Adriano Celentano nasce il 6 gennaio 1938 a Milano, nel quartiere di Greco, , in via Cristoforo Gluck 14, dove trascorre i primi anni della sua vita. I genitori, Leontino Celentano e Giuditta Giuva, sono originari di Foggia e si sono trasferiti prima in Piemonte e poi in Lombardia per cercare lavoro; fratello di Rosa (morta nel 2003), Alessandro (1920 - 2009), e Maria (1923 - 2012), viene chiamato Adriano in ricordo della terza sorella, Adriana, morta di leucemia nel 1934 a 9 anni. Lascia presto la scuola, dopo aver completato solo le elementari, e incomincia a fare diversi mestieri tra cui, per ultimo, quello di orologiaio in un negozio di via Correnti.
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Da adolescente comincia a interessarsi alla musica, in particolare al rock and roll come molti altri giovani italiani del periodo, lo scopre nel 1955 con l'arrivo in Italia del film Il seme della violenza nella cui colonna sonora c'è una canzone intitolata Rock Around the Clock, cantata da Bill Haley, che spinge Celentano a decidere di voler diventare un cantante di rock'n'roll. Con quattro suoi amici forma un gruppo, i Rock Boys, composto dai tre fratelli Ratti: Franco alla chitarra, Marco al basso, Giancarlo alla batteria e Ico Cerutti (torinese trasferito da poco a Milano con la famiglia) alla seconda chitarra.
Alla fine del 1956 il gruppo conosce al teatro Smeraldo di Milano un complesso di rock'n'roll che arriva da Roma, un gruppo di fratelli guidati dal futuro Little Tony, con Alberto bassista e Enrico chitarrista; quest'ultimo si mette subito in evidenza per le capacità in tecnica musicale. Anni dopo, Celentano ritroverà Antonio Ciacci, diventato nel frattempo Little Tony, con cui dividerà il secondo posto al Festival di Sanremo del 1961 con 24 mila baci. Intanto si aggiunse ai Rock Boys il pianista Enzo Jannacci, proveniente dai Rocky Mountains (il gruppo che accompagnava Tony Dallara), che venne presentato a Celentano da Pino Sacchetti, saxofonista amico di Jannacci ed entrò poi nel gruppo. In questi primi spettacoli, Celentano mischia alle canzoni intermezzi di cabaret (con l'imitazione di Jerry Lewis) e di ballo: lascia ai musicisti lo spazio per suonare, mentre lui balla in maniera dinoccolata e snodata. Qui conosce un ballerino professionista, Alberto Longoni, che si esibisce sia con il nome d'arte di Jack La Cayenne che con quello di Torquato il Molleggiato.
Nel 1957 il ballerino campione del mondo Bruno Dossena organizza un festival rock and roll e danze jazz italiano a Milano ("1º festival del Rock and Roll e Danze Jazz"), evento che proseguirà negli anni successivi, ma senza ballerini, a Genova (1958), San Severino Marche (1959), Ancona (1960), Roma (1961), Verona (1962), Bologna (1963) e nell'edizione flop di Firenze del 1964. La prima edizione si era tenuta il 18 maggio 1957 al Palazzo del Ghiaccio di Milano e vi parteciparono vari gruppi oltre ai "Celentano and his Rock Boys" come Duo Corsaro , la Swing Parade, e la Original Lambro Jazz Band (che all'epoca spopolava all'Arethusa e altri noti locali dell'ambiente meneghino).
Annunciato in cartellone sia come Jack la Cajenne che come Torquato il Molleggiato, Alberto Longoni resta fuori dal Palazzo del Ghiaccio perché, prima dell'inizio della manifestazione, era uscito per un caffè, poiché la polizia aveva bloccato gli ingressi a causa della folla incontenibile; Celentano, che canta dei brani in un personalissimo inglese e balla come lui, diviene per tutti Il Molleggiato, e Jack La Cayenne smette di usare questo pseudonimo.
Il successo fu tale che i giornali del giorno dopo parlarono del nuovo divo con note di merito per il gruppo acrobatico "Dossena's Rock Ballett". La Notte del 19 maggio 1957 riferì, nella sezione cronaca, dei tafferugli avvenuti al Palazzo del Ghiaccio, che avevano richiesto l'intervento della polizia e causato un ritardo di due ore all'inizio della manifestazione, titolando: Palazzo del Ghiaccio devastato dal nuovo divo del rock'n'roll, mentre sul Corriere della Sera, Giorgio Bocca scrisse un articolo molto duro contro la nuova moda giovanile importata dall'America.
Sempre nel 1957 Celentano conosce Miki Del Prete, che negli anni diventa uno dei suoi più preziosi collaboratori, nonché autore di alcuni testi di canzoni. I due si incontrano quando Miki riesce a organizzare due settimane di ingaggio per la star del festival del Rock and Roll italiano, nell'estate del 1957, una al Morgana di Sanremo e una al Muretto di Alassio. Celentano e i Rock Boys cantano senza compenso in denaro, in cambio di due settimane di villeggiatura gratuita.
Tra il pubblico del festival erano presenti discografici come Walter Guertler e il Maestro Ezio Leoni, che proposero a Celentano un contratto discografico per una delle etichette dello stesso Guertler, la Music, che poi pubblicò nella primavera del 1958 le prime incisioni di Celentano, una serie di brani di rock'n'roll americani incisi su quattro 45 giri e poi raccolti su due extended play di scarso successo, fino a diventare delle vere e proprie rarità discografiche. In queste prime incisioni, Guertler preferisce che il cantante incida cover di rock'n'roll americani: Rip it up, Jailhouse rock, Tutti frutti e Blueberry hill, tralasciando le composizioni in italiano; Rip it up, la prima incisione di Celentano, vende circa millecinquecento copie sull'onda del successo al festival, ma i brani seguenti, successi di Elvis Presley, non vanno meglio, tanto che Gurtler teme di aver mal riposto le sue speranze e, visto l'insuccesso, decide di dirottare il cantante alla sua nuova etichetta, la Jolly.
Con la collaborazione del maestro Ezio Leoni, arrangiatore, direttore artistico e responsabile del repertorio della Jolly, Celentano riscuote i suoi primi successi. Nel gennaio del 1959 viene pubblicata Ciao ti dirò, la canzone con cui Celentano aveva partecipato due anni prima al festival del rock'n'roll italiano; il disco che però riscuote successo è Il ribelle, che è anche il primo brano scritto da Celentano (per la musica, in collaborazione con Leoni).
«È in pieno svolgimento una delle tante kermesse canore di questo invidiabile paese. Walter Guertler, che ha convinto il recalcitrante Adriano a partecipare, attende tremulo tra le quinte, ma già pregusta l'esplosione. La TV trasmette lo spettacolo in ripresa diretta. Adriano, arrivato in città con la sua Alfa Romeo Giulietta Sprint carica di amici, è calmissimo. Alle 22 e 50 precise oltre dieci milioni di telespettatori vengono colti dal più irrefrenabile degli entusiasmi per lo scatenato giovanotto che prende a chitarrate “Il tuo bacio è come un rock”. Adriano stravince il festival e ottiene anche il secondo posto. Più tardi, con l'amabile sfrontatezza del trionfatore, dirà che, se avesse potuto cantare tre canzoni anziché due, avrebbe ottenuto anche il terzo. (…) In una settimana “Il tuo bacio è come un rock” tocca le trecentomila copie. Da caso milanese, il giovanotto diventa caso nazionale, il suo volto di mansueto gorilla è entrato di prepotenza nei bar e nei tinelli di tutta la penisola, il suo cognome è già familiare. Da quel fatidico tredici luglio Adriano comincia a ricevere cinquecento lettere al giorno, che poi aumenteranno. Alla fine del 1959, Federico Fellini lo chiama perché interpreti se stesso ne "La dolce vita"».
L’etichetta Jolly fece incidere il brano “IL TUO BACIO È COME UN ROCK” - il disco venne stampato in 16.000 copie. Il disco vende, nella prima settimana, ben 298.677 copie, arrivando in prima posizione in classifica per tre settimane (come riportano i dati di Musica e dischi di quell'anno). Il lato B del disco, I ragazzi del juke-box, è anche il titolo del film dello stesso anno, a cui Celentano partecipa; il soggetto e la sceneggiatura del film sono degli stessi autori del testo della canzone, Piero Vivarelli e Lucio Fulci, assieme a Vittorio Vighi; Fulci è pure regista della pellicola.
Nello stesso anno si ha la prima collaborazione tra Celentano e Mina la quale incise un 45 giri con la canzone Vorrei sapere perché, un rock'n'roll scritto per lei da Celentano e Leoni, con il testo di Piero Vivarelli e Lucio Fulci. Dopo avere esordito come cantante nel film I frenetici nel 1956 nel quale aveva cantato la sigla dei titoli iniziali nella versione distribuita in Italia, nel 1959 recita nei suoi primi film, I ragazzi del juke-box (regia di Lucio Fulci e musiche di Ezio Leoni); il titolo è quello della canzone sul retro di Il tuo bacio è come un rock, e tra gli interpreti di quello che è, a tutti gli effetti, un musicarello ante litteram, ci sono anche Fred Buscaglione, Betty Curtis e Tony Dallara.
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Da inizio 1960 compare nel film di Federico Fellini La dolce vita, girato fra primavera ed estate 1959, interpretando se stesso mentre canta una sua canzone in un locale romano.
A tutt’ora Celentano non ha ancora inciso nessun “album” quindi un 33 giri; ma ci pesa l’etichetta indipendente AGP - che propone al “molleggiato” di avere un album completo. Per il primo 33 giri, Adriano Celentano con Giulio Libano e la sua orchestra, raccolta di alcuni brani già pubblicati su 45 giri e con due soli inediti, Personality e Il mondo gira, che vengono pubblicati contemporaneamente su singolo. Dello stesso periodo è anche un disco inciso in coppia con la cantante Anita Traversi, contenente le canzoni Piccola e Ritorna lo shimmy. Sempre nel 1960 arriva il grande successo del 45 giri Impazzivo per te che, nonostante non superi il terzo posto come posizione massima, resta in classifica per sette mesi. Il 30 novembre viene pubblicato Furore, il secondo album, che contiene due inediti che non verranno stampati su 45 giri, (poiché Celentano per i 33 giri era sotto contratto con AGP, mentre con la Jolly per i 45 giri, (Serafino campanaro, noto anche nell'interpretazione di Mina, e Hei Stella, inciso anche da I Due Corsari).
A febbraio del 1961 partecipa al Festival di Sanremo, ma è ancora militare e gli viene firmata una dispensa speciale dal ministro della difesa, Giulio Andreotti. Al festival in coppia con Little Tony presenta 24 mila baci (scritta da Pietro Vivarelli e Lucio Fulci su una musica di Ezio Leoni e Celentano); qui Adriano scandalizza il pubblico voltandogli le spalle, e girandosi solo dopo il cambio di tempo dell'orchestra, ma la sua 24 mila baci arriva seconda, pur arrivando prima in classifica per cinque settimane e vendendo nelle settimane successive mezzo milione di copie, per Celentano sarà l’ultimo disco con AGP.
L'attività cinematografica continua come regista con il film Super rapina a Milano del 1964, in cui recitano anche molti membri del suo entourage, noto come il Clan; partecipa poi ad altre produzioni come attore, principalmente film musicali, nel 1969 recita come protagonista nel film Serafino di Pietro Germi; il film narra la storia di un ragazzo di campagna e dei suoi problemi con un'eredità e con l'ambientamento alla modernità, tematica sempre cara a Celentano fin dai suoi esordi come cantante; la critica non accoglie particolarmente bene il film, ma il pubblico premia la pellicola con un grande incasso, rendendolo uno dei maggiori successi italiani di quell'anno.
C'era una volta il "Clan" è il titolo di una canzone di Gaber del 1968, dove il cantautore descrive, in maniera ironica, la fine ingloriosa, tra avvocati e citazioni in tribunale, dell'esperienza del Clan, una delle idee di Celentano che, passando poi dalla fase progettuale alla messa in pratica, si sono rivelate difficili da realizzare. Il Clan Celentano nasceva dall'esigenza di liberarsi dalle imposizioni che la Jolly faceva al cantante, da un lato continuando a pubblicare 45 giri, a volte riciclando le stesse canzoni (nel 1962, ad esempio, stampano nuovamente 24000 baci con sul retro Il tuo bacio è come un rock) o impedendogli di usare i musicisti con cui suonava abitualmente dal vivo nei dischi; confrontandosi con Ricky Gianco (che vive problemi analoghi alla Ricordi) e con altri amici come Memo Dittongo, Beretta e Del Prete, decise di creare una propria etichetta discografica, che coinvolga i suoi amici musicisti e che scopra anche nuovi talenti, ispirandosi in una certa misura al Rat Pack di Frank Sinatra. Il 1º maggio 1962 viene pubblicata "Stai lontana da me" (musica di Bacharach, testo di Mogol), canzone con cui nasce ufficialmente il Clan Celentano, e con cui Celentano partecipa al Cantagiro; in questa manifestazione, pur in testa, si ritira a causa di un presunto incidente al piede e salta alcune tappe ma, nonostante ciò, vince ugualmente, e la vittoria contribuisce al successo del 45 giri (disco tris che contiene anche Sei rimasta sola e Amami baciami), che arriva prima in classifica per 12 settimane dal 16 giugno e vende un milione e trecentomila copie.
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Il Clan è molto più di una casa discografica: è una sorta di comune artistica in cui Celentano, che in quel periodo vende centinaia di migliaia di copie per ogni 45 giri, riunisce parenti (come il nipote Gino Santercole o la fidanzata dell'epoca Milena Cantù) e vecchi amici come Ricky Gianco, Miki Del Prete, Luciano Beretta, i Ribelli, Detto Mariano. Contemporaneamente si dedica alla ricerca di nuovi talenti: ricontatta il vecchio amico e compagno nei Rock Boys, Ico Cerutti, che incide alcuni 45 giri, chiama il suo amico conosciuto durante il servizio militare, Detto Mariano, come arrangiatore ufficiale, e mette sotto contratto giovani sconosciuti come Don Backy, Pilade, Natale Massara, Ugolino; spesso questi artisti vengono fatti incidere con pseudonimi.
La causa con la Jolly terminerà solo nel marzo del 1965, con la vittoria di Celentano che verrà quindi assolto dall'accusa e non dovrà pagare alcuna penale. L'esperienza del Clan dura però appena sei anni, uccisa dagli atteggiamenti dispotici del leader, da infiniti problemi contrattuali e anche dalle ambizioni di successo personale dei singoli artisti; in alcuni casi come Ricky Gianco o i Ribelli il distacco è indolore, mentre in altri si accompagna a vicende giudiziarie come il caso di Don Backy; dopo la separazione con Don Backy il Clan incomincerà a ridurre la sua attività di lancio di nuovi cantanti, fino a distribuire, nell'ultimo periodo, solamente le produzioni di Celentano e di Claudia Mori.
Il 4 dicembre 1965 il singolo “La festa” raggiunge la prima posizione per cinque settimane. Vendendo 451 mila copie (questo disco è stato inciso su etichetta AGP - poiché il contratto prevedeva l’incisione di due lavori, infatti poi arriva il 33 giri. Anche durante il periodo del Clan i successi continuano: nel 1962 vince il Cantagiro con "Stai lontana da me", seguita dall'incisione di Pregherò (versione italiana di Stand by Me di Ben E. King, ma stranamente firmata da Gianco e Don Backy) che arriva in prima posizione per cinque settimane: è il suo primo testo che affronta tematiche religiose, che presto diventeranno una consuetudine (nel giro di tre anni incide Ciao ragazzi e Chi era lui).
Nel 1966, dopo cinque anni, Celentano decide di tornare al Festival di Sanremo: la canzone, Il ragazzo della via Gluck, presentata in coppia con il Trio del Clan (composto da Pilade, Cerutti e Santercole), si classifica agli ultimi posti, non riuscendo a qualificarsi per la serata finale: avrà però un importante successo di vendite, diventando (insieme con Azzurro) una delle sue canzoni più note, anche per il testo di Del Prete e Beretta, che racconta molti particolari dell'infanzia e dell'adolescenza di Celentano, e affrontando per la prima volta il tema dell'ecologia e della speculazione edilizia, che da qui in avanti diventerà una delle tematiche ricorrenti del cantante.
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Celentano in realtà avrebbe dovuto partecipare al festival con un'altra canzone, Nessuno mi può giudicare, di cui registrò anche il provino ma, non convinto del risultato, optò per Il ragazzo della via Gluck; a questa canzone, qualche mese dopo, l'amico Gaber diede una risposta, in una canzone il cui protagonista cercava una casa per andare ad abitare con la sua sposa e non la trovava, perché a causa del piano verde della città abbattono tutte le case per creare dei prati (è La risposta al ragazzo della via Gluck).
Il ragazzo della via Gluck suscitò l'interesse di Pier Paolo Pasolini che progettò di trarre un film dal racconto della canzone con Celentano protagonista, per sviluppare l'aspetto della civiltà urbana che stava distruggendo la cultura contadina. Il regista e Celentano si incontrarono spesso; il progetto però non andò in porto. Mondo in mi 7ª, di pochi mesi successiva, continua questo filone a metà tra la protesta e la predica: scagliandosi contro i vari mali del secolo. Celentano ha qui l'idea di abbinare al testo di Mogol, Beretta e Del Prete una melodia basata su un solo accordo, appunto il mi 7ª. Nel frattempo è entrato nel Clan come autore un giovane avvocato astigiano, Paolo Conte che esordisce nel 1966 con la canzone inserita come retro di Il ragazzo della via Gluck, intitolata Chi era Lui (il testo di Mogol e Del Prete parla di Gesù); - questa canzone uscirà su etichetta AGP (per la conclusione di contratto). Conte scriverà poi (in collaborazione con il maestro Michele Virano) le musiche dei due successi degli anni successivi: il primo è La coppia più bella del mondo del 1967, dove il testo di Beretta e Del Prete elogia il matrimonio e la vita di coppia con gli ormai consueti toni predicatori (che si attirano le accuse di antidivorzismo), mentre la musica si trasforma da un'introduzione lenta a un valzer da balera. Il secondo brano, del 1968, è Azzurro che arriva primo in classifica per quattro settimane con musiche di Conte e testi di Pallavicini. Il 45 giri che la contiene è uno dei rari casi in cui anche la canzone sul lato B è famosissima: si tratta di Una carezza in un pugno, una musica scritta da Santercole per lo zio insieme con Nando de Luca, con un testo di Beretta e Del Prete noto anche per un clamoroso errore grammaticale (Ma non vorrei che tu/ a mezzanotte e tre/ stai già pensando a un altro uomo...). Dopo la chiusura, nel 1975 dell’etichetta AGP; i diritti vengono comprati dalla C.G.D. - Ma solo nel 1983 la Clan acquisterà gli interi diritti.
In ambito musicale, i primi anni settanta vedono Adriano quasi costantemente in classifica con brani come Viola (che anni dopo verrà interpretata in duetto con Ivano Fossati), Sotto le lenzuola (ultima canzone con la quale partecipa al Festival di Sanremo nel 1971), ed Er più, scritta da Carlo Rustichelli. Il 1972 è l'anno di un nuovo successo ecologista, Un albero di trenta piani, in cui Celentano attacca la speculazione edilizia e l'inquinamento, prendendosela in particolare, nel finale della canzone, con il grattacielo Pirelli di Milano (che ha, appunto, trenta piani); tradotta in spagnolo con il titolo Un arbòl de 30 pisos (sul retro vi è Ready teddy) ottiene molto successo anche sul mercato iberico e latinoamericano.
La canzone è contenuta in un LP, I mali del secolo, dove ogni traccia affronta un problema sociale (dalla droga alla crisi della famiglia); al disco collabora come corista Giuni Russo. Ma è con Prisencolinensinainciusol, pubblicato il 3 novembre del 1972, uno stranissimo brano in lingua "celentanesca", cantato con suoni sconclusionati pseudo-inglesi che conquista un primato mondiale: la canzone, infatti (considerata da Celentano il primo rap italiano, il seme del rap, come ha definito la canzone in un rifacimento del 1994), entra in classifica negli Stati Uniti (al settantesimo posto) prima che in Italia, nel giro di un mese negli Stati Uniti il brano si posiziona (al cinquantesimo posto).
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Nel 1995 i fratelli Visnadi, all'epoca compositori e produttori di musica house, remixano su commissione il brano in diverse versioni. Una di esse viene pubblicata qualche anno più tardi anche nella raccolta "Unicamente Celentano" e Adriano la esegue da Fabio Fazio su RAI TRE a Che tempo che fa. Prisencolinensinainciusol è stata reinterpretata dal Molleggiato in una puntata del programma Francamente me ne infischio in coppia con Manu Chao e Piero Pelù. Il pezzo è stato reinterpretato anche dalla cantante e attrice Tosca nel suo album in diverse lingue Il suono della voce.
Nel 1973 annuncia la sua partecipazione al Festival di Sanremo, con il brano L'unica chance ma all'ultimo momento accusa una gastrite e si ritira con un telegramma che spedisce agli organizzatori aggiungendo che forse a fargli venire la gastrite è stato il modo in cui sono stati trattati alcuni cantanti popolari esclusi dalla gara e conclude scusandosi se questo festival sarà più pallido del solito per la mancanza della sua presenza. Il brano riscuote meno successo di altri, al contrario del 45 giri del 1974, Bellissima.
Dopo altri successi, Ti avrò nel 1978 e Soli nel 1979, con l'occasione dell'uscita del disco dal vivo effettua nuovamente un tour negli stadi (45 000 persone al Comunale di Torino, 65 000 al San Paolo di Napoli e 50 000 allo stadio di Rimini). Alla fine del decennio però, come Mina, anche Celentano decide di chiudere con i concerti: fino al 1994 (anno del tour europeo) non effettuerà più tournée.
A quel punto Celentano è lanciato anche come attore ma non prende parte a un gran numero di produzioni e fino al 1978 girerà al massimo due film all'anno (in alcuni non avendo il ruolo del protagonista). Durante questo periodo lavora con registi affermati come Dario Argento (in Le cinque giornate) e attori come Anthony Quinn (in Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni), a conferma della sua crescente abilità di attore. Nel 1974 Celentano dirige, scrive, sceneggia, interpreta e produce Yuppi du; anche in questo caso la canzone che prende il titolo dal film, scritta dal solo Celentano, è un successo. I film che Celentano, Ornella Muti ed Eleonora Giorgi faranno saranno incisi su bobina “Cineritz” di AGP.
** CONTINUA **
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emma-toma · 5 years
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Fabio Guerra - SENTO CHE NON MI VA w/ ND Suefa & WHC / 2019
https://www.youtube.com/watch?v=RxwKh_voaOg
Music produced by Andrea Franco & Flavio Wochiecevich Mixed by Antonio Nappo Mastering at Energy Mastering Video directed by Antonio Morra & Claudia Decaro & Dario Sbattella DOP: Antonio Morra AC: Dario Sbattella 2AC: Luca Morra STEADICAM: Mauro Gianesini CDP: Basement CREATIVE PRODUCER: Claudia Decaro PRODUCER: Giuditta Mauri AP: Gazmend Methasani STYLIST: Laura Imperato SET DESIGNER: Emma Leoni MUA: Elisa Maisenti EDITOR & GRAPHIC DESIGNER: Claudia Decaro COLORIST: Daniel Pallucca 
Thanks to MOUNIR, GIULIA & ROBERTINO 
Thanks to Francesco Crespi 
Thanks to Alessio Zini
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marcogiovenale · 4 years
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la festa della poesia "i fumi della fornace", 27-29 agosto 2020 a valle cascia, nelle marche
la festa della poesia “i fumi della fornace”, 27-29 agosto 2020 a valle cascia, nelle marche
Anteprima del programma della seconda edizione de I fumi della fornace – Festa della poesia 2020 (27, 28, 29 agosto, Valle Cascia)
27-28-29 AGOSTO, dalle 19:00 alle 20:00
-La Specie Storta. Un rito teatrale collettivo orchestrato da Giorgiomaria Cornelio e Lucamatteo Rossi
27 AGOSTO, dalle 22:00
-Due pezzi di teatro pandemico – Parte I di Francesca Rossi Brunori; suono di Domenico Maria Mancini
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italianaradio · 4 years
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Elezioni Regionali. Lista per lista tutti i voti di ogni singolo candidato
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/elezioni-regionali-lista-per-lista-tutti-i-voti-di-ogni-singolo-candidato/
Elezioni Regionali. Lista per lista tutti i voti di ogni singolo candidato
Elezioni Regionali. Lista per lista tutti i voti di ogni singolo candidato
A scrutini oramai completati (QUI) ecco i dati dei voti ottenuti candidato per candidato, coalizione per coalizione. A seguire, le preferenze di ogni singolo partecipante alle ultime consultazioni elettorali, in ordine di colazione, lista e collegio. Centrodestra [>] FORZA ITALIA Collegio Nord Gallo Gianluca 12.053 De Caprio Antonio 3.782 Nicolai Maurizio 3.276 Salerno Carmelo 3.129 Russo Antonio 2.539 De Rose Luigi Detto Luigino 2.432 Spataro Michelangelo 846 Ferrari Basilio 652 Sposato Yole 390 Collegio Centro Tallini Domenico 8.009 Santacroce Frank Mario 4.920 Lostumbo Rosario 2.281 Matacera Pietro 2.211 De Sarro Francesco 2.174 Daffina’ Antonino Detto Tonino 1.390 Pianura Maria Grazia 991 Collegio Sud Arruzzolo Giovanni 8.649 Giannetta Domenico Detto Mimmo 6.483 Raffa Giuseppe 5.085 Peda’ Giuseppe 4.826 Imbalzano Candeloro 3.133 Romeo Giuseppe Francesco Detto Peppe 2.475 Bellantoni Anna 57 [>] LEGA SALVINI Collegio Nord Molinaro Pietro Santo 5.613 Novello Luigi 5.001 Battaglia Leo 2.681 Carelli Mario 2.254 Iannotta Gregorio 1.644 Baffa Alfio 1.319 Bozzo Ida 1.191 Piacentini Osvaldo 1.115 Perrone Alessandro 1.008 Collegio Centro Mancuso Filippo 6.456 Raso Pietro 4.708 Gaetano Salvatore 3.667 Chiefalo Antonio 3.662 Macri’ Giuseppe 3.173 Daniele Nicola 1.605 Pisera’ Antonio 1.405 Gelanze’ Cesarina 494 Collegio Sud Minasi Clotilde 2.288 Biasi Rocco 2.052 Pirrotta Giuseppe 1.718 Macri’ Francesco 1.642 Capponi Caterina Maria 1.044 Recupero Francesco 805 Coco Antonino 790 [>] FRATELLI D’ITALIA Collegio Nord Morrone Luca 8.110 De Caro Enrico 7.447 Rapani Ernesto 2.733 Madeo Ernesto 1.889 Lorelli Gioacchino 1.314 Granata Enrico 659 De Santis Giuditta 408 Guaglianone Pasquale 352 9. Lopez Antonio 352 Collegio Centro Pietropaolo Filippo Maria 4.160 Nicolazzi Amedeo 3.964 Fimiano Raffaele 2.545 Aversa Rosario Achille 2.065 Conforto Maurizio 1.249 Bottaro Maria Adele 892 De Angelis Fausto 670 Rosi Bruno 566 Collegio Sud Creazzo Domenico 8.033 Neri Giuseppe 7.378 Sainato Raffaele 3.897 Fazzolari Orlando 3.321 Marino Demetrio 3.054 Cascarano Marco 2.405 Polimeno Maria Alessandra 1.442 [>] JOLE SANTELLI PRESIDENTE Collegio Nord Caputo Pierluigi 5.775 Succurro Rosaria 3.626 D’acri Mauro 3.298 Cesareo Carlo 3.149 Straface Pasqualina 3.121 Pastore Francesca Loredana 2.802 Sergio Franco 2.367 Mele Barbara 2.303 Caligiuri Maria Jose 405 Collegio Centro Pitaro Vito 5.024 Paradiso Tranquillo 2.590 Pasqua Vincenzo 2.261 Muraca Luigi 2.070 Mazza Pasquale Detto Romano 1.816 Torromino Sergio 1.767 Tassone Gianluca 1.325 Caruso Titina Detta Carolina 1.132 Collegio Sud Mattiani Giuseppe 7.728 Caccamo Lucia 3.678 Bagnato Bruno 2.819 Fallanca Pietro 645 Pinto Giuseppe Detto Peppe Detto Pino 524 Ligato Enrico 443 Macri’ Rosario 47 [>] CASA DELLE LIBERTA’ Collegio Nord Gentile Giuseppe 7.821 Fava Mariolino Nicola 983 Monaco Enrico Francesco 943 Giusta Rocco 837 Senise Roberto 721 D’angelis Antonietta Giuseppina 446 Salvo Carlo 372 Brandi Cordasco Salmena Giovanni 299 Greco Franco 113 Collegio Centro Esposito Sinibaldo Detto Baldo 10.281 De Nisi Francesco 6.994 Grillo Alfonso 2.654 Tropea Mariolina 1.147 Paletta Laura 355 Taverna Vanessa 212 Filippelli Luigi 127 Davoli Vittorio 104 [>] UDC UNIONE DI CENTRO Collegio Nord Graziano Giuseppe 4.877 Cerra Rosalbino 3.957 Arci Antonio Detto Maurizio 2.189 Ciodaro Emira 1.649 Gerace Antonio 1.202 Iacone Ignazio 1.092 Salerno Eugenio 742 Ferraro Mario 522 De Luca Antonio 136 Collegio Centro Pitaro Vito 5.024 Paradiso Tranquillo 2.590 Pasqua Vincenzo 2.261 Muraca Luigi 2.070 Mazza Pasquale Detto Romano 1.816 Torromino Sergio 1.767 Tassone Gianluca 1.325 Caruso Titina Detta Carolina 1.132 Collegio Sud Paris Nicola 6.058 Zavettieri Pierpaolo 5.091 Gelardi Giuseppe 4.701 Vizzari Giuseppe Roberto 3.656 Primerano Sebastiano 1.854 Occhipinti Riccardo 1.394 Pegna Carmen Regina 52 Centrosinistra [>] PARTITO DEMOCRATICO Collegio Nord Bevacqua Domenico Detto Mimmo 7.521 Guccione Carlo 6.263 Giudiceandrea Giuseppe Detto Giudice 4.598 Zagarese Aldo 3.135 Lecce Pietro 2.468 Nociti Ferdinando 1.919 Succurro Gianluca 1.914 Saladino Maria 1.572 Di Leone Luciano 997 Collegio Centro Notarangelo Libero 6.045 Tassone Luigi 5.351 Mammoliti Raffaele 5.281 Cuda Gianluca 5.061 Guerriero Fabio 4.471 Arena Sergio 3.177 Girasole Carolina 1.950 Robbe Angela 1.774 Collegio Sud Irto Nicola 12.568 Battaglia Domenico Donato Mimmo 6.244 Nucera Giovanni 4.979 Pacifici Cosima Detta Mimma 1.513 Spatari Nensi 865 Tripodi Andrea 387 Barbera Luigi 37 [>] IO RESTO IN CALABRIA Collegio Nord Di Natale Graziano 4.752 Mundo Francesco Detto Franco 4.606 D’alessandro Felice 3.628 Rubino Franco Ernesto 2.859 Tamburi Vincenzo 2.022 Crispino Arturo 1.685 Madeo Francesco 1.471 Tarasi Pietro 1.415 Scorza Norina 1.396 Collegio Centro Pitaro Francesco 3.717 Consoli Domenico 3.675 Lo Schiavo Antonio Maria 3.486 Deonofrio Mario 2.700 Muraca Francesco 2.625 Ferrara Danilo 831 De Luca Salvatore Detto Rori 425 Giannuzzi Innocenza 376 Collegio Sud Anastasi Marcello 1.072 Carchidi Angelo 808 Albanese Michele 511 Attina’ Fortunato 475 Malara Antonio 409 Cozza Maria Angela 288 Giurato Maria 78 [>] DEMOCRATICI E PROGRESSITI Collegio Nord Aieta Giuseppe 7.454 Guglielmelli Luigi 4.147 Filippo Sergio 1.296 Papaianni Lucia 1.220 Audia Pasquale 956 Civitelli Francesco 747 Raffo Gilberto 496 Stumpo Sergio 141 Brunetti Domenico 99 Collegio Centro Sculco Flora 6.043 Mirabello Michelangelo Detto Michele 3.404 Murgi Gino 2.310 Sacco Elisabeth 1.465 Menniti Daniele 1.452 Gallelli Domenico 1.355 De Nardo Tiziana 293 Rizzo Mario 1 Collegio Sud Billari Antonio Andrea 6.268 Galimi Michele 1.030 Giugno Luigi Vincenzo 820 Crea Antonino 772 Sabatino Salvatore 666 Sculco Flora 104 Labate Teresa 20 Tansi Presidente [>] TESORO CALABRIA Collegio Nord Tansi Carlo Detto Tanzi 6.639 Pezzi Sandro 1.139 Pignataro Peppino 960 Colamaria Graziella 854 Martucci Giovanni 851 Garritano Alessandro 821 Morrone Francesco 818 Principe Rosa 680 Zicarelli Patrizio 636 Collegio Centro Voce Vincenzo 3.187 Militano Giuseppina Detta Giusi 1.030 Carallo Claudio 676 Grasso Raffaele 625 Rombola’ Nicola 559 Gigliotti Giuseppe 552 Pelaggi Maria Bruna 378 Mirante Antonio Maria 285 Collegio Sud Lacopo Ettore 1.196 De Lorenzo Rita Antonia 786 Ruoppolo Antonio 444 Surace Filippo Francesco 414 Scaramuzzino Luigi 394 Gervasi Giuseppe 368 Sergi Pietro 299 [>] CALABRIA LIBERA Collegio Nord Rogano Adolfo Antonio 873 Reda Alessandra 736 Emanuele Vittorio 600 Zicarelli Michele 530 Mondelli Nicola 353 Barillaro Loredana 336 Esaltato Domenico 276 Alfano Eugenio 247 D’Acunzo Vincenzo 28 [>] CALABRIA PULITA Collegio Nord Baldo Nicola 395 Provenzano Eugenio 234 Nato Giuseppe 177 Daniele Nicola 176 Gencarelli Franco Angelo 138 Turano Giovanni 52 Farina Mario 20 Ferma Rosalina 9 Barone Maria 7 Aiello Presidente [>] MOVIMENTO 5 STELLE Collegio Nord Tavernise Davide 2.241 Bruno Vittorio 1.637 Caligiuri Manlio 1.300 Minervino Guglielmo 748 Gallo Rossella 657 Pastena Valentina 624 Paldino Gianluca 425 Bevilacqua Rosa 186 Cirullo Carmela 185 Collegio Centro Giardino Chiara 1.360 Mardente Francesco 1.186 Oliveto Vittorio 1.053 Assadi Dariush 820 Scalese Iolanda Nausica 448 Bausone Alessia 423 Militare Umberto 384 Tropeano Giuseppe 374 Collegio Sud Scappatura Antonino 932 Quattrone Armando 899 Laface Maria 766 Augliera Domenico 559 Barbucci Riccardo 280 Romeo Cosimo 251 Costantino Natale 160 [>] LIBERI DI CAMBIARE Collegio Nord Aiello Francesco 930 Rizzo Angela 416 Bonacci Giovanni 138 Delle Cave Luca 131 Romano Francesco 111 Tocci Gianfranco 102 Rinaldi Nicholas 101 Lifrieri Francesco Luca 84 Collegio Centro Ciciarello Giusymanuela 709 Afflitto Francesco 615 Maida Antonio 599 Stranieri Luigi Antonio 269 Squillace Carmela 208 Morace Paola 194 Pizzimenti Giovanni 192 Valenzise Francesco 84 Collegio Sud Barilla’ Giovanni 459 Italiano Antonella 291 Rizzo Jacopo 165 Mollica Amilcare 136 Caccamo Daniele 118 Bianchi Natale 33
A scrutini oramai completati (QUI) ecco i dati dei voti ottenuti candidato per candidato, coalizione per coalizione. A seguire, le preferenze di ogni singolo partecipante alle ultime consultazioni elettorali, in ordine di colazione, lista e collegio. Centrodestra [>] FORZA ITALIA Collegio Nord Gallo Gianluca 12.053 De Caprio Antonio 3.782 Nicolai Maurizio 3.276 Salerno Carmelo 3.129 Russo Antonio 2.539 De Rose Luigi Detto Luigino 2.432 Spataro Michelangelo 846 Ferrari Basilio 652 Sposato Yole 390 Collegio Centro Tallini Domenico 8.009 Santacroce Frank Mario 4.920 Lostumbo Rosario 2.281 Matacera Pietro 2.211 De Sarro Francesco 2.174 Daffina’ Antonino Detto Tonino 1.390 Pianura Maria Grazia 991 Collegio Sud Arruzzolo Giovanni 8.649 Giannetta Domenico Detto Mimmo 6.483 Raffa Giuseppe 5.085 Peda’ Giuseppe 4.826 Imbalzano Candeloro 3.133 Romeo Giuseppe Francesco Detto Peppe 2.475 Bellantoni Anna 57 [>] LEGA SALVINI Collegio Nord Molinaro Pietro Santo 5.613 Novello Luigi 5.001 Battaglia Leo 2.681 Carelli Mario 2.254 Iannotta Gregorio 1.644 Baffa Alfio 1.319 Bozzo Ida 1.191 Piacentini Osvaldo 1.115 Perrone Alessandro 1.008 Collegio Centro Mancuso Filippo 6.456 Raso Pietro 4.708 Gaetano Salvatore 3.667 Chiefalo Antonio 3.662 Macri’ Giuseppe 3.173 Daniele Nicola 1.605 Pisera’ Antonio 1.405 Gelanze’ Cesarina 494 Collegio Sud Minasi Clotilde 2.288 Biasi Rocco 2.052 Pirrotta Giuseppe 1.718 Macri’ Francesco 1.642 Capponi Caterina Maria 1.044 Recupero Francesco 805 Coco Antonino 790 [>] FRATELLI D’ITALIA Collegio Nord Morrone Luca 8.110 De Caro Enrico 7.447 Rapani Ernesto 2.733 Madeo Ernesto 1.889 Lorelli Gioacchino 1.314 Granata Enrico 659 De Santis Giuditta 408 Guaglianone Pasquale 352 9. Lopez Antonio 352 Collegio Centro Pietropaolo Filippo Maria 4.160 Nicolazzi Amedeo 3.964 Fimiano Raffaele 2.545 Aversa Rosario Achille 2.065 Conforto Maurizio 1.249 Bottaro Maria Adele 892 De Angelis Fausto 670 Rosi Bruno 566 Collegio Sud Creazzo Domenico 8.033 Neri Giuseppe 7.378 Sainato Raffaele 3.897 Fazzolari Orlando 3.321 Marino Demetrio 3.054 Cascarano Marco 2.405 Polimeno Maria Alessandra 1.442 [>] JOLE SANTELLI PRESIDENTE Collegio Nord Caputo Pierluigi 5.775 Succurro Rosaria 3.626 D’acri Mauro 3.298 Cesareo Carlo 3.149 Straface Pasqualina 3.121 Pastore Francesca Loredana 2.802 Sergio Franco 2.367 Mele Barbara 2.303 Caligiuri Maria Jose 405 Collegio Centro Pitaro Vito 5.024 Paradiso Tranquillo 2.590 Pasqua Vincenzo 2.261 Muraca Luigi 2.070 Mazza Pasquale Detto Romano 1.816 Torromino Sergio 1.767 Tassone Gianluca 1.325 Caruso Titina Detta Carolina 1.132 Collegio Sud Mattiani Giuseppe 7.728 Caccamo Lucia 3.678 Bagnato Bruno 2.819 Fallanca Pietro 645 Pinto Giuseppe Detto Peppe Detto Pino 524 Ligato Enrico 443 Macri’ Rosario 47 [>] CASA DELLE LIBERTA’ Collegio Nord Gentile Giuseppe 7.821 Fava Mariolino Nicola 983 Monaco Enrico Francesco 943 Giusta Rocco 837 Senise Roberto 721 D’angelis Antonietta Giuseppina 446 Salvo Carlo 372 Brandi Cordasco Salmena Giovanni 299 Greco Franco 113 Collegio Centro Esposito Sinibaldo Detto Baldo 10.281 De Nisi Francesco 6.994 Grillo Alfonso 2.654 Tropea Mariolina 1.147 Paletta Laura 355 Taverna Vanessa 212 Filippelli Luigi 127 Davoli Vittorio 104 [>] UDC UNIONE DI CENTRO Collegio Nord Graziano Giuseppe 4.877 Cerra Rosalbino 3.957 Arci Antonio Detto Maurizio 2.189 Ciodaro Emira 1.649 Gerace Antonio 1.202 Iacone Ignazio 1.092 Salerno Eugenio 742 Ferraro Mario 522 De Luca Antonio 136 Collegio Centro Pitaro Vito 5.024 Paradiso Tranquillo 2.590 Pasqua Vincenzo 2.261 Muraca Luigi 2.070 Mazza Pasquale Detto Romano 1.816 Torromino Sergio 1.767 Tassone Gianluca 1.325 Caruso Titina Detta Carolina 1.132 Collegio Sud Paris Nicola 6.058 Zavettieri Pierpaolo 5.091 Gelardi Giuseppe 4.701 Vizzari Giuseppe Roberto 3.656 Primerano Sebastiano 1.854 Occhipinti Riccardo 1.394 Pegna Carmen Regina 52 Centrosinistra [>] PARTITO DEMOCRATICO Collegio Nord Bevacqua Domenico Detto Mimmo 7.521 Guccione Carlo 6.263 Giudiceandrea Giuseppe Detto Giudice 4.598 Zagarese Aldo 3.135 Lecce Pietro 2.468 Nociti Ferdinando 1.919 Succurro Gianluca 1.914 Saladino Maria 1.572 Di Leone Luciano 997 Collegio Centro Notarangelo Libero 6.045 Tassone Luigi 5.351 Mammoliti Raffaele 5.281 Cuda Gianluca 5.061 Guerriero Fabio 4.471 Arena Sergio 3.177 Girasole Carolina 1.950 Robbe Angela 1.774 Collegio Sud Irto Nicola 12.568 Battaglia Domenico Donato Mimmo 6.244 Nucera Giovanni 4.979 Pacifici Cosima Detta Mimma 1.513 Spatari Nensi 865 Tripodi Andrea 387 Barbera Luigi 37 [>] IO RESTO IN CALABRIA Collegio Nord Di Natale Graziano 4.752 Mundo Francesco Detto Franco 4.606 D’alessandro Felice 3.628 Rubino Franco Ernesto 2.859 Tamburi Vincenzo 2.022 Crispino Arturo 1.685 Madeo Francesco 1.471 Tarasi Pietro 1.415 Scorza Norina 1.396 Collegio Centro Pitaro Francesco 3.717 Consoli Domenico 3.675 Lo Schiavo Antonio Maria 3.486 Deonofrio Mario 2.700 Muraca Francesco 2.625 Ferrara Danilo 831 De Luca Salvatore Detto Rori 425 Giannuzzi Innocenza 376 Collegio Sud Anastasi Marcello 1.072 Carchidi Angelo 808 Albanese Michele 511 Attina’ Fortunato 475 Malara Antonio 409 Cozza Maria Angela 288 Giurato Maria 78 [>] DEMOCRATICI E PROGRESSITI Collegio Nord Aieta Giuseppe 7.454 Guglielmelli Luigi 4.147 Filippo Sergio 1.296 Papaianni Lucia 1.220 Audia Pasquale 956 Civitelli Francesco 747 Raffo Gilberto 496 Stumpo Sergio 141 Brunetti Domenico 99 Collegio Centro Sculco Flora 6.043 Mirabello Michelangelo Detto Michele 3.404 Murgi Gino 2.310 Sacco Elisabeth 1.465 Menniti Daniele 1.452 Gallelli Domenico 1.355 De Nardo Tiziana 293 Rizzo Mario 1 Collegio Sud Billari Antonio Andrea 6.268 Galimi Michele 1.030 Giugno Luigi Vincenzo 820 Crea Antonino 772 Sabatino Salvatore 666 Sculco Flora 104 Labate Teresa 20 Tansi Presidente [>] TESORO CALABRIA Collegio Nord Tansi Carlo Detto Tanzi 6.639 Pezzi Sandro 1.139 Pignataro Peppino 960 Colamaria Graziella 854 Martucci Giovanni 851 Garritano Alessandro 821 Morrone Francesco 818 Principe Rosa 680 Zicarelli Patrizio 636 Collegio Centro Voce Vincenzo 3.187 Militano Giuseppina Detta Giusi 1.030 Carallo Claudio 676 Grasso Raffaele 625 Rombola’ Nicola 559 Gigliotti Giuseppe 552 Pelaggi Maria Bruna 378 Mirante Antonio Maria 285 Collegio Sud Lacopo Ettore 1.196 De Lorenzo Rita Antonia 786 Ruoppolo Antonio 444 Surace Filippo Francesco 414 Scaramuzzino Luigi 394 Gervasi Giuseppe 368 Sergi Pietro 299 [>] CALABRIA LIBERA Collegio Nord Rogano Adolfo Antonio 873 Reda Alessandra 736 Emanuele Vittorio 600 Zicarelli Michele 530 Mondelli Nicola 353 Barillaro Loredana 336 Esaltato Domenico 276 Alfano Eugenio 247 D’Acunzo Vincenzo 28 [>] CALABRIA PULITA Collegio Nord Baldo Nicola 395 Provenzano Eugenio 234 Nato Giuseppe 177 Daniele Nicola 176 Gencarelli Franco Angelo 138 Turano Giovanni 52 Farina Mario 20 Ferma Rosalina 9 Barone Maria 7 Aiello Presidente [>] MOVIMENTO 5 STELLE Collegio Nord Tavernise Davide 2.241 Bruno Vittorio 1.637 Caligiuri Manlio 1.300 Minervino Guglielmo 748 Gallo Rossella 657 Pastena Valentina 624 Paldino Gianluca 425 Bevilacqua Rosa 186 Cirullo Carmela 185 Collegio Centro Giardino Chiara 1.360 Mardente Francesco 1.186 Oliveto Vittorio 1.053 Assadi Dariush 820 Scalese Iolanda Nausica 448 Bausone Alessia 423 Militare Umberto 384 Tropeano Giuseppe 374 Collegio Sud Scappatura Antonino 932 Quattrone Armando 899 Laface Maria 766 Augliera Domenico 559 Barbucci Riccardo 280 Romeo Cosimo 251 Costantino Natale 160 [>] LIBERI DI CAMBIARE Collegio Nord Aiello Francesco 930 Rizzo Angela 416 Bonacci Giovanni 138 Delle Cave Luca 131 Romano Francesco 111 Tocci Gianfranco 102 Rinaldi Nicholas 101 Lifrieri Francesco Luca 84 Collegio Centro Ciciarello Giusymanuela 709 Afflitto Francesco 615 Maida Antonio 599 Stranieri Luigi Antonio 269 Squillace Carmela 208 Morace Paola 194 Pizzimenti Giovanni 192 Valenzise Francesco 84 Collegio Sud Barilla’ Giovanni 459 Italiano Antonella 291 Rizzo Jacopo 165 Mollica Amilcare 136 Caccamo Daniele 118 Bianchi Natale 33
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paoloxl · 7 years
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Il reato entra nel codice, ma la legge è debole. La camera approva definitivamente un testo che annacqua i principi della Convenzione Onu e sarà difficile da applicare Meno di duecento voti favorevoli (198), vale a dire meno di un terzo della camera dei deputati, sono bastati ieri sera a far entrare con trent’anni di ritardo il reato di tortura nel codice penale italiano. La ragione di tanto scarso entusiasmo è che la legge delude quasi tutte le attese, tanto da essere stata criticata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, dal Consiglio d’Europa, da una lunga schiera di giuristi e persino dai magistrati che hanno portato in tribunale le forze dell’ordine per le violenze del G8 di Genova. La «informe creatura giuridica» approvata ieri (secondo la definizione di uno dei tanti appelli al parlamento perché correggesse la legge, tutti inascoltati) secondo i giudici genovesi non sarebbe stata applicabile neanche alla «macelleria messicana» della scuola Diaz. Di fronte a un testo del genere, frutto di successivi compromessi al ribasso voluti dal Pd, soprattutto nell’ultimo passaggio al senato durato due anni, i sostenitori dell’introduzione del reato di tortura fuori dal parlamento si sono divisi tra chi apprezza comunque il passo in avanti (Amnesty Italia) e chi lo ritiene al contrario un passo falso, controproducente (A buon diritto, associazione Cucchi, comitato verità e giustizia per Genova). In parlamento ha votato a favore praticamente solo il Pd (gli alfaniani di Ap in teoria erano della partita, ma si sono presentati solo in 4 su 24); i democratici hanno registrato comunque il 40% di assenze. Segno di un forte malcontento, espresso giorni fa in un’intervista dal presidente del partito Orfini – «legge inutile, meglio non approvarla» – e in aula solo dalla deputata Giuditta Pini. Si sono astenuti i 5 Stelle, che tendono a vedere il bicchiere mezzo pieno, e infatti al senato sull’identico testo avevano votato a favore, Mdp che parla di «legge debole», i centristi di maggioranza del gruppo Civici e innovatori e anche Sinistra italiana che è assai più critica: «Abbiamo confezionato il reato impossibile per il retropensiero di alcuni che in questi tempi di terrorismo un po’ di tortura possa tornare utile», ha detto il deputato Daniele Farina. Mentre è noto che il senatore del Pd Luigi Manconi, che ha presentato il progetto di legge originario nel primo giorno della legislatura, ha parlato di un provvedimento «completamente stravolto». Contraria tutta la destra, che vede nella legge una minaccia alla libertà di azione delle forze di polizia. Con argomenti come quelli del «fratello d’Italia» Cirielli: «Il poliziotto che di fronte a uno stupratore o a un autonomo perde la pazienza e lascia partire qualche schiaffo o qualche calcio rischia più dei delinquenti». Difficile però che si possa applicare a casi del genere – «meno di un occhio pesto», per citare sempre Cirielli – il reato di tortura. Perché così com’è stato approvato definitivamente ieri non è più un reato proprio del pubblico ufficiale ma un «delitto comune» che può essere compiuto da chiunque si trovi nelle condizioni di esercitare «vigilanza, controllo, cura o assistenza» nei confronti della vittima. È forse la peggiore novità imposta nel passaggio in senato, rispetto al testo già approvato dalla camera nel 2015. Le altre, tutte negative, sono la previsione che le violenze e le minacce debbano essere «gravi» (un po’ come dovevano essere «particolarmente efferate» le sevizie escluse dall’amnistia del ’46) «ovvero agendo con crudeltà», una circostanza difficile da dimostrare per i pm. Perché si verifichi tortura è adesso richiesto che siano commesse «più condotte», sembrerebbe cioè non bastare un singolo episodio e neanche un episodio reiterato della stessa natura. L’azione del pubblico ufficiale è adesso sempre giustificata «nel caso di sofferenze risultanti unicamente dall’esecuzione di legittime misure limitative di diritti». Infine è necessario che l’azione del torturatore cagioni sulla vittima «un verificabile trauma psichico», sempre difficile da provare soprattutto a distanza dai fatti (quando in genere si arriva al processo). Le pene sono alte, al massimo dieci anni aumentati a dodici nel caso in cui l’autore sia un pubblico ufficiale, ma la prescrizione non è del tutto scongiurata. Mentre è addirittura prevista la pena fissa, solo massima, di trent’anni e dell’ergastolo nel caso in cui dalla tortura derivi la morte, accidentale o intenzionale. «Tutti questi requisiti rendono difficile l’applicazione della nuova norma», ha spiegato il presidente della prima commissione, il centrista Mazziotti. D’altra parte nella legge è rimasto il divieto di espulsione dello straniero quando ci sono fondati motivi di ritenere che rischi di essere torturato, anche sulla base delle violazioni sistematiche dei diritti umani nel suo stato di origine. Ma 33 anni dopo la Convenzione dell’Onu e 29 anni dopo la legge italiana che la recepiva (al governo c’era Ciricaco De Mita), il nostro paese per adottare il reato di tortura ha avuto bisogno di snaturarlo. (Andrea Fabozzi da il manifesto) Ai microfoni di Radio Onda d’Urto il presidente della Commissione Diritti Umani,Luigi Manconi, primo firmatario del ddl originale, poi totalmente stravolto e disconosciuto dallo stesso Manconi. Ascolta o Scarica. Un ulteriore commento con Lorenzo Guadagnucci, giornalista e fondatore del comitato verità e giustizia per Genova. Ascolta o Scarica. ***************** Non basta che sia nel codice In Italia da oggi la tortura è reato. C’è voluto un dibattito parlamentare lungo quasi trent’anni per produrre una legge definita di compromesso dal deputato del Pd Franco Vazio, relatore del provvedimento. Ma si può accettare o siglare un compromesso su un crimine contro l’umanità? Il dibattito parlamentare è stato per lunghi tratti triste, incolto, illiberale, ricco di opposizioni pretestuose. Nel nome delle mani libere delle forze dell’ordine si è cercato di renderle immuni da responsabilità. Governi di destra e di sinistra hanno in passato detto no alla tortura. Oggi c’è un reato ad hoc. Retroguardie culturali hanno condizionato il dibattito pubblico contribuendo a produrre una legge criptica, non rispondente alla definizione presente nella Convenzione Onu contro la Tortura del lontano 1984. In vari punti la legge approvata ieri è di difficile digeribilità: la previsione della pluralità delle condotte violente affinché vi sia la configurabilità del delitto, il riferimento espresso alla condizione della «verificabilità» del trauma psichico. Un tentativo pacchiano di restringere l’area della punibilità del presunto torturatore. E poi non sono stati previsti tempi straordinari di prescrizione come un crimine di tale tipo richiede. Ed è stata prevista la pena dell’ergastolo contro cui si siamo sempre battuti e ci batteremo sempre. Era il 10 dicembre del 1998 quando Antigone elaborò la sua prima proposta di legge, fedele al testo delle Nazioni Unite. Non abbiamo mai abbandonato la nostra pressione pubblica e politica su questo tema. Siamo andati davanti a giudici nazionali, europei, organismi internazionali a segnalare questa lacuna gravissima nel nostro ordinamento giuridico. Il manifesto è stato sempre al nostro fianco. Nel tempo i governi che si sono succeduti hanno usato le più svariate strategie di risposta: dilatorie, apertamente oppositive, falsamente disponibili. Da ieri comunque abbiamo una legge che incrimina la tortura. Possiamo da oggi nelle Corti chiedere che un pubblico ufficiale sia incriminato non per lesioni o abusi vari o maltrattamenti in famiglia (come è accaduto ad Asti) ma per tortura. Purtroppo il delitto è configurato in modo a dir poco arzigogolato. È definito come un delitto generico, ossia che può essere commesso anche da un cittadino comune e non solo da un pubblico ufficiale. Per noi la tortura, nonostante la divergente previsione normativa, è e resta invece un delitto proprio, ossia un delitto che, come ci tramanda il diritto internazionale pattizio e consuetudinario, non può che essere un delitto dei pubblici ufficiali. Da domani il nostro lavoro sarà quello di sempre: nelle ipotesi di segnalazioni di casi che per noi costituiscono «tortura» ci impegneremo affinché la legge sia applicata davanti ai giudici nazionali. E se questi dovessero latitare – un po’ dipende anche da loro, così come dagli avvocati, rendere quella fattispecie operativa – andremo davanti alle Corti internazionali. Uno sguardo va rivolto alle altre parti della legge ugualmente importanti le quali riguardano la non espulsione di persone che rischiano la tortura nel paese di provenienza e l’estradizione di cittadini stranieri accusati di tortura e attualmente residenti nel nostro paese. Qualora applicate in sede giurisdizionale con ragionevolezza e spirito democratico tali norme potranno salvare molte vite da un lato e rompere il circolo vizioso della impunità dei torturatori di Stato dall’altro. Nessuno è però così ingenuo dal pensare che ottenuta la legge, buona o brutta che sia, la tortura sarà di conseguenza definitivamente eliminata dalle nostre prigioni, dalle nostre caserme, dai nostri centri per migranti, dalle nostre strade. Il reato è una condizione necessaria ma non sufficiente per mettere al bando la tortura. È necessario che vi sia un cambio di paradigma che porti la dignità umana al centro delle nostre politiche di sicurezza. Patrizio Gonnella da il manifesto
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italianaradio · 4 years
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Regionali: una poltrona per quattro. Finita l’attesa: ecco le liste dei candidati
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Regionali: una poltrona per quattro. Finita l’attesa: ecco le liste dei candidati
Regionali: una poltrona per quattro. Finita l’attesa: ecco le liste dei candidati
L’attesa è finita, l’ansia da candidatura anche. Forse. Settimane tribolate per tutte le compagini politiche, da sinistra al centro a destra, che in questi ultimi giorni hanno dovuto praticamente “lottare” per portare a casa un elenco di nomi da proporre agli elettori per la prossima tornata del 26 gennaio 2020. Cocci re-incollati (apparentemente) tanto nel Centrosinistra che nel Centrodestra, unificati dopo i forfait in extremis dei due Mario, Oliverio e Occhiuto: i primi “riappacificatisi” sotto il segno dell’imprenditore Pippo Callipo, i secondi della coordinatrice forzista Jole Santelli, “benedetta” addirittura e direttamente dal cavalier Berlusconi. Se l’aria è stata più che tesa, soprattutto tra le fila di centrosinistra, col tira e molla di Callipo per, a suo dire, comporre delle liste “pulite” e “rinnovatrici”, non è stata facile nemmeno in casa Fi-Fdi-Lega. La corsa è stata per trovare i nomi “giusti” da inserire negli elenchi da presentare ufficialmente entro le 12 di oggi tra tour de force che hanno tenuto impegnate giorno e notte le rispettive segreterie. Il re del tonno l’ha spuntata con l’esclusione di quelli che per lui erano “impresentabili”: Orlandino Greco, Ciccio D’Agostino, Nino De Gaetano e Bruno Censore. Quattro le liste che dovrebbero appoggiarlo: quella a supporto del presidente, “Io resto in Calabria”, i cui “iscritti” sarebbero stati scelti direttamente dal candidato; “10 idee per la Calabria” a simbolo Socialisti e Verdi; quella del Pd (cosiddetto “ufficiale”) con gli ex Guccione, Battaglia, Bevacqua, Irto e Giovanni Nucera; e quella a consonanti “invertite”, DP, che sta per Democratici Progressisti, che annovera tra le sue fila anche i cosiddetti strenui “oliveriani” e che ha riconfermato i consiglieri regionali uscenti Michele Mirabello, Luigi Guglielmelli e Flora Sculco. Giorni di “fuoco” anche in area centrodestra: sei le liste che dovrebbero scendere in campo con in testa la “Jole Santelli presidente” e poi Forza Italia, Udc, Casa delle Libertà, Fratelli d’Italia e Lega. Due sole liste per il terzo candidato alla presidenza, Francesco Aiello, scelto per rappresentare il Movimento Cinque Stelle e appoggiato anche da “Calabria Civica-Liberi di cambiare”. Tre infine per l’ultimo aspirante governatore, l’ex capo della protezione civile Carlo Tansi, sostenuto da “Tesoro Calabria”, “Calabria Libera” e “Calabria Pulita”. I nomi dei Candidati [>] PAGINA IN AGGIORNAMENTO [
L’attesa è finita, l’ansia da candidatura anche. Forse. Settimane tribolate per tutte le compagini politiche, da sinistra al centro a destra, che in questi ultimi giorni hanno dovuto praticamente “lottare” per portare a casa un elenco di nomi da proporre agli elettori per la prossima tornata del 26 gennaio 2020. Cocci re-incollati (apparentemente) tanto nel Centrosinistra che nel Centrodestra, unificati dopo i forfait in extremis dei due Mario, Oliverio e Occhiuto: i primi “riappacificatisi” sotto il segno dell’imprenditore Pippo Callipo, i secondi della coordinatrice forzista Jole Santelli, “benedetta” addirittura e direttamente dal cavalier Berlusconi. Se l’aria è stata più che tesa, soprattutto tra le fila di centrosinistra, col tira e molla di Callipo per, a suo dire, comporre delle liste “pulite” e “rinnovatrici”, non è stata facile nemmeno in casa Fi-Fdi-Lega. La corsa è stata per trovare i nomi “giusti” da inserire negli elenchi da presentare ufficialmente entro le 12 di oggi tra tour de force che hanno tenuto impegnate giorno e notte le rispettive segreterie. Il re del tonno l’ha spuntata con l’esclusione di quelli che per lui erano “impresentabili”: Orlandino Greco, Ciccio D’Agostino, Nino De Gaetano e Bruno Censore. Quattro le liste che dovrebbero appoggiarlo: quella a supporto del presidente, “Io resto in Calabria”, i cui “iscritti” sarebbero stati scelti direttamente dal candidato; “10 idee per la Calabria” a simbolo Socialisti e Verdi; quella del Pd (cosiddetto “ufficiale”) con gli ex Guccione, Battaglia, Bevacqua, Irto e Giovanni Nucera; e quella a consonanti “invertite”, DP, che sta per Democratici Progressisti, che annovera tra le sue fila anche i cosiddetti strenui “oliveriani” e che ha riconfermato i consiglieri regionali uscenti Michele Mirabello, Luigi Guglielmelli e Flora Sculco. Giorni di “fuoco” anche in area centrodestra: sei le liste che dovrebbero scendere in campo con in testa la “Jole Santelli presidente” e poi Forza Italia, Udc, Casa delle Libertà, Fratelli d’Italia e Lega. Due sole liste per il terzo candidato alla presidenza, Francesco Aiello, scelto per rappresentare il Movimento Cinque Stelle e appoggiato anche da “Calabria Civica-Liberi di cambiare”. Tre infine per l’ultimo aspirante governatore, l’ex capo della protezione civile Carlo Tansi, sostenuto da “Tesoro Calabria”, “Calabria Libera” e “Calabria Pulita”. I nomi dei Candidati [>] PAGINA IN AGGIORNAMENTO [<] *** CENTROSINISTRA, PIPPO CALLIPO PRESIDENTE PARTITO DEMOCRATICO Collegio Calabria Nord, Cosenza: Maria Saladino, Domenico Bevacqua, Luciano Di Leone, Giuseppe Giudiceandrea, Carlo Guccione, Pietro Lecce, Ferdinando Nocito, Gianluca Succurro, Aldo Zagarese. Collegio Calabria Centro, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia: Carolina Girasole, Angela Robbe, Sergio Arena, Gianluca Cuda, Fabio Guerriero, Raffaele Mammoliti, Libero Notatarangelo, Luigi Tassone. Collegio Calabria Sud, Reggio Calabria: Nicola Irto, Luigi Barbera, Domenico Battaglia, Giovanni Nucera, Cosima Pacifici, Nensi Spatari, Andrea Tripodi. DEMOCRATICI PROGRESSISTI Calabria Centro, Catanzaro-Crotone-Vibo: Flora Sculco, Elisabeth Sacco, Michele Mirabello, Domenico Gallelli, Gino Murgi, Daniele Menniti, Tiziana De Nardo, Mario Rizzo. IO RESTO IN CALABRIA Da pervenire 10 IDEE PER LA CALABRIA Da pervenire *** CENTRODESTRA, JOLE SANTELLI PRESIDENTE JOLE SANTELLI PRESIDENTE Collegio Calabria Centro, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia: Titina Carolina Caruso, Romano Pasquale Mazza, Luigi Muraca, Tranquillo Paradiso, Vincenzo Pasqua, Vito Pitaro, Gianluca Tassone, Sergio Torromino. FORZA ITALIA Collegio Calabria Centro, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia: Ernesto Calabretta, Antonio Daffinà, Francesco De Sarro, Rosario Lostumbo, Pietro Matacera, Maria Grazia Pianura, Frank Mario Santacroce, Domenico Tallini. FRATELLI D’ITALIA Collegio Calabria Nord, Cosenza: Enrico De Caro, Giuditta De Santis, Enrico Granata, Pasquale Guaglianone, Antonio Lopez, Gioacchino Lopez, Ernesto Madeo, Luca Morrone, Ernesto Rapani. · Collegio Calabria Centro, Catanzaro, Vibo, Crotone: Rosario Aversa, Raffaele Fimiano, Filippo Pietropaolo, Maurizio Conforto, Bruno Rosi, Fausto De Angelis, Maria Adele Bottaro, Amedeo Nicolazzi. Collegio Calabria Sud, Reggio Calabria: Orlando Fazzolari; Marco Cascarano; Domenico Creazzo; Alessandra Maria Polimeno; Raffaele Sainato; Giuseppe Neri; Demetrio Marino. UDC Circoscrizione Sud, Reggio Calabria: Giuseppe Gelardi, Riccardo Occhipinti, Nicola Paris, Carmen Regina Pegna, Sebastiano Primerano, Roberto Giuseppe Vizzari, Pierpaolo Zavettieri. CASA DELLE LIBERTÀ Da Pervenire LEGA Da Pervenire *** MOVIMENTO 5 STELLE, FRANCESCO AIELLO PRESIDENTE M5S Circoscrizione Nord, Cosenza: Francesco Aiello; Nicholas Rinaldi; Luca delle Cave; Giovanni Bonacci; Angela Rizzo; Francesco Romano; Tiziana Garofalo; Francesco Luca levriero; Gianfranco Tucci Circoscrizione Sud, Reggio Calabria: Amilcare Mollica; Jacopo Rizzo; Giovanni Barillà; Daniele Caccamo; Natale Bianchi; Antonella Italiano; Pietro Catalano CALABRIA CIVICA LIBERI DI CAMBIARE Circoscrizione Centro, Catanzaro, Vibo, Crotone: Luigi Antonio Stranieri; Giusymanuela Cicciarello; Giovanni Pizzimenti; Antonio Maida; Carmela Squillace; Francesco Afflitto; Francesco Valenzise; Paola Morace. Circoscrizione Centro, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia: Luigi Antonio Stranieri, Giusymanuela Ciciarello, Giovanni Pizzimenti, Antonio Maida, Carmela Squillace, Francesco Afflitto, Francesco Valenzise, Paola Morace *** CARLO TANSI PRESIDENTE TESORO CALABRIA Circoscrizione Nord, Cosenza: Carlo Tansi, Graziella Colamaria, Alessandro Garritano, Giovanni Martucci, Francesco Morrone, Sandro Pezzi, Peppino Pignataro, Rosa Principe, Patrizio Zicarelli Circoscrizione Centro, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Lista Tesoro Calabria: Claudio Corallo, Giuseppe Gigliotti, Raffaele Grasso, Giusi Militano, Antonio Maria Mirante, Maria Bruna Pelaggi, Nicola Rombolà, Vincenzo Voce Circoscrizione Sud, Reggio Calabria, Lista Tesoro Calabria: Filippo Surace, Rita De Lorenzo, Giuseppe Gervasi, Ettore Lacopo, Antonio Ruoppolo, Luigi Scaramuzzino, Pietro Sergi CALABRIA VERDE Circoscrizione Nord, Cosenza, Lista Calabria Libera: Eugenio Alfano, Loredana Barillaro, Domenico Esaltato, Vittorio Emanuele, Vincenzo D’Acunzo, Nicola Mondelli, Alessandra Reda, Adolfo Antonio Rogano, Michele Zicarelli CALABRIA PULITA Circoscrizione Nord, Cosenza, Lista Calabria Pulita: Nicola Baldo, Maria Barone, Nicola Daniele, Rosalina Ferma, Franco Angelo Gencarelli, Giuseppe Nato, Mario Farina, Eugenio Provenzano, Giovanni Turano. *** IL SISTEMA PROPORZIONALE Com’è ormai noto si vota il prossimo 26 Gennaio 2020: in quella data sarà utilizzata, e per la seconda volta, la legge elettorale approvata dal consiglio regionale calabrese l’11 Settembre 2014 che prevede il sistema proporzionale con premio di maggioranza. Il Consiglio regionale è composto da 30 seggi, compreso quello del Presidente della Giunta. L’80% dei seggi (24) è ripartito proporzionalmente in tre circoscrizioni: Cosenza, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Reggio Calabria. Per essere ammessi alla ripartizione dei seggi le liste (sia coalizzate che non coalizzate) devono superare lo sbarramento del 4% dei voti a livello regionale, le coalizioni l’8%. I restanti 6 seggi vengono assegnati alle liste che appoggiano il Presidente eletto, qualora queste non raggiungano il 50% dei seggi (ovvero 15 su 30) nel riparto proporzionale. Se la coalizione raggiunge o supera il 50%, ottiene un premio dimezzato, di 3 seggi. Qualora la coalizione vincente non raggiunga i 16 seggi (il 55%) perfino dopo l’assegnazione del premio intero, è prevista l’attribuzione di questi seggi aggiuntivi togliendoli da quelli attribuiti alle liste di opposizione. IL VOTO DEGLI ELETTORI L’elettore dispone di due voti, uno per il candidato Presidente e uno per una lista provinciale. Qualora l’elettore esprima il suo voto soltanto per una lista provinciale il voto si intende validamente espresso anche a favore del candidato collegato a quella lista. Non è prevista la possibilità di esprimere un voto disgiunto. L’elettore può inoltre esprimere una sola preferenza per un candidato della lista prescelta. LE CIRCOSCRIZIONI I ventiquattro seggi da eleggere con il proporzionale sulla base di liste circoscrizionali, sono così ripartiti tra le singole circoscrizioni elettorali della Calabria: Circoscrizione elettorale Nord, Cosenza, a cui sono assegnati 9 seggi; Circoscrizione elettorale Centro, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, 8 seggi; e la Circoscrizione elettorale Sud, Reggio Calabria, 7 seggi.
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italianaradio · 5 years
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Insediaro il Garante regionale dei diritti dei detenuti
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Insediaro il Garante regionale dei diritti dei detenuti
Insediaro il Garante regionale dei diritti dei detenuti
Si è insediato ieri il Garante Regionale dei Detenuti nella sala Giuditta Levato, dove sono state presentate le “Linee Guida dell’attività istituzionale” del Garante Regionale Agostino Siviglia. Durante la prima relazione programmatica sulle carceri calabresi ha ribadito la necessità che la Regione si doti di una figura di garanzia così delicata. All’incontro erano presenti il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, primo firmatario della legge regionale 1/2018 e il presidente della commissione Affari istituzionali Franco Sergio. Si è evidenziata anche la presenza delle buone prassi che vanno consolidate: nel carcere di Arghillà dove da quattro anni i detenuti ormai svolgono, in maniera strutturata, attività di lavoro volontario gratuito nei confronti della collettività, nell’ottica della Giustizia riparativa. Secondo i dati riportati dal Garante Siviglia: al momento nei 12 istituti calabresi, a fronte di una capienza di 2713 posti, sono presenti 2.819 detenuti, 62 sono donne al momento ospitate fra l’istituto di Castrovillari e quello di Reggio Calabria San Pietro. Gli stranieri presenti sono 671 mentre a Rossano sono detenuti quelli accusati di terrorismo islamico. Per l’organismo regionale di la situazione è “ai limiti del disallineamento tra il senso di umanità delle pene previste dalla Costituzione e l’articolo 3 della Convenzione dei Diritti umani rispetto trattamenti inumani e degradanti, per questo è necessario intervenire in tanti casi”. L’assistenza sanitaria, all’esterno del carcere mostra i suoi problemi, all’interno del carcere si esaspera in maniera parossistica. A conclusione della Conferenza di presentazione si è tenuta la Conferenza dei garanti territoriali calabresi, alla quale oltre a Crotone ha preso parte anche il neo Garante Metropolitano di Reggio Calabria Paolo Praticò. Nella riunione sono stata trattae le tematiche di intervento sul sistema carceri, individuando tra l’altro linee guida quali: il reinserimento socio lavorativo, l’assistenza sanitaria in carcere e nei luoghi di comunque privativi della libertà personale, l’individuazione del trattamento rieducativo col supporto di funzionari giuridico- pedagocici e personale specializzato. Il Garante comunale Federico Ferraro, che ha rappresentato la Città di Crotone, ha aggiornato la Conferenza territoriale sulle attività in corso presso l’Ufficio del garante comunale ed ha concertato con il Garante regionale alcune linee guida di intervento per future attività di impulso e reinserimento sociale nel mondo carceri.
Si è insediato ieri il Garante Regionale dei Detenuti nella sala Giuditta Levato, dove sono state presentate le “Linee Guida dell’attività istituzionale” del Garante Regionale Agostino Siviglia. Durante la prima relazione programmatica sulle carceri calabresi ha ribadito la necessità che la Regione si doti di una figura di garanzia così delicata. All’incontro erano presenti il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, primo firmatario della legge regionale 1/2018 e il presidente della commissione Affari istituzionali Franco Sergio. Si è evidenziata anche la presenza delle buone prassi che vanno consolidate: nel carcere di Arghillà dove da quattro anni i detenuti ormai svolgono, in maniera strutturata, attività di lavoro volontario gratuito nei confronti della collettività, nell’ottica della Giustizia riparativa. Secondo i dati riportati dal Garante Siviglia: al momento nei 12 istituti calabresi, a fronte di una capienza di 2713 posti, sono presenti 2.819 detenuti, 62 sono donne al momento ospitate fra l’istituto di Castrovillari e quello di Reggio Calabria San Pietro. Gli stranieri presenti sono 671 mentre a Rossano sono detenuti quelli accusati di terrorismo islamico. Per l’organismo regionale di la situazione è “ai limiti del disallineamento tra il senso di umanità delle pene previste dalla Costituzione e l’articolo 3 della Convenzione dei Diritti umani rispetto trattamenti inumani e degradanti, per questo è necessario intervenire in tanti casi”. L’assistenza sanitaria, all’esterno del carcere mostra i suoi problemi, all’interno del carcere si esaspera in maniera parossistica. A conclusione della Conferenza di presentazione si è tenuta la Conferenza dei garanti territoriali calabresi, alla quale oltre a Crotone ha preso parte anche il neo Garante Metropolitano di Reggio Calabria Paolo Praticò. Nella riunione sono stata trattae le tematiche di intervento sul sistema carceri, individuando tra l’altro linee guida quali: il reinserimento socio lavorativo, l’assistenza sanitaria in carcere e nei luoghi di comunque privativi della libertà personale, l’individuazione del trattamento rieducativo col supporto di funzionari giuridico- pedagocici e personale specializzato. Il Garante comunale Federico Ferraro, che ha rappresentato la Città di Crotone, ha aggiornato la Conferenza territoriale sulle attività in corso presso l’Ufficio del garante comunale ed ha concertato con il Garante regionale alcune linee guida di intervento per future attività di impulso e reinserimento sociale nel mondo carceri.
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