Tumgik
#giorno ico
marea0100101 · 2 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Josuke / Jolyne / Giorno 
95 notes · View notes
bwbblo · 2 years
Note
Aistalentosa perfeita linda razão do meu viver maraviosa xerosa do meu core faz uns ico fanart do Giorno pra mim? 🛵
faço, rio, minha vida. tao aqui <3 desculpa a demora
0 notes
luha2013 · 3 years
Text
Adriano Celentano
Adriano Celentano (Milano, 6 gennaio 1938) è un cantautore, showman, attore, regista, sceneggiatore, compositore, montatore e autore televisivo italiano. È stato soprannominato il Molleggiato per il suo peculiare modo di ballare.
Adriano Celentano nasce il 6 gennaio 1938 a Milano, nel quartiere di Greco, , in via Cristoforo Gluck 14, dove trascorre i primi anni della sua vita. I genitori, Leontino Celentano e Giuditta Giuva, sono originari di Foggia e si sono trasferiti prima in Piemonte e poi in Lombardia per cercare lavoro; fratello di Rosa (morta nel 2003), Alessandro (1920 - 2009), e Maria (1923 - 2012), viene chiamato Adriano in ricordo della terza sorella, Adriana, morta di leucemia nel 1934 a 9 anni. Lascia presto la scuola, dopo aver completato solo le elementari, e incomincia a fare diversi mestieri tra cui, per ultimo, quello di orologiaio in un negozio di via Correnti.
Tumblr media
Da adolescente comincia a interessarsi alla musica, in particolare al rock and roll come molti altri giovani italiani del periodo, lo scopre nel 1955 con l'arrivo in Italia del film Il seme della violenza nella cui colonna sonora c'è una canzone intitolata Rock Around the Clock, cantata da Bill Haley, che spinge Celentano a decidere di voler diventare un cantante di rock'n'roll. Con quattro suoi amici forma un gruppo, i Rock Boys, composto dai tre fratelli Ratti: Franco alla chitarra, Marco al basso, Giancarlo alla batteria e Ico Cerutti (torinese trasferito da poco a Milano con la famiglia) alla seconda chitarra.
Alla fine del 1956 il gruppo conosce al teatro Smeraldo di Milano un complesso di rock'n'roll che arriva da Roma, un gruppo di fratelli guidati dal futuro Little Tony, con Alberto bassista e Enrico chitarrista; quest'ultimo si mette subito in evidenza per le capacità in tecnica musicale. Anni dopo, Celentano ritroverà Antonio Ciacci, diventato nel frattempo Little Tony, con cui dividerà il secondo posto al Festival di Sanremo del 1961 con 24 mila baci. Intanto si aggiunse ai Rock Boys il pianista Enzo Jannacci, proveniente dai Rocky Mountains (il gruppo che accompagnava Tony Dallara), che venne presentato a Celentano da Pino Sacchetti, saxofonista amico di Jannacci ed entrò poi nel gruppo. In questi primi spettacoli, Celentano mischia alle canzoni intermezzi di cabaret (con l'imitazione di Jerry Lewis) e di ballo: lascia ai musicisti lo spazio per suonare, mentre lui balla in maniera dinoccolata e snodata. Qui conosce un ballerino professionista, Alberto Longoni, che si esibisce sia con il nome d'arte di Jack La Cayenne che con quello di Torquato il Molleggiato.
Nel 1957 il ballerino campione del mondo Bruno Dossena organizza un festival rock and roll e danze jazz italiano a Milano ("1º festival del Rock and Roll e Danze Jazz"), evento che proseguirà negli anni successivi, ma senza ballerini, a Genova (1958), San Severino Marche (1959), Ancona (1960), Roma (1961), Verona (1962), Bologna (1963) e nell'edizione flop di Firenze del 1964. La prima edizione si era tenuta il 18 maggio 1957 al Palazzo del Ghiaccio di Milano e vi parteciparono vari gruppi oltre ai "Celentano and his Rock Boys" come Duo Corsaro , la Swing Parade, e la Original Lambro Jazz Band (che all'epoca spopolava all'Arethusa e altri noti locali dell'ambiente meneghino).
Annunciato in cartellone sia come Jack la Cajenne che come Torquato il Molleggiato, Alberto Longoni resta fuori dal Palazzo del Ghiaccio perché, prima dell'inizio della manifestazione, era uscito per un caffè, poiché la polizia aveva bloccato gli ingressi a causa della folla incontenibile; Celentano, che canta dei brani in un personalissimo inglese e balla come lui, diviene per tutti Il Molleggiato, e Jack La Cayenne smette di usare questo pseudonimo.
Il successo fu tale che i giornali del giorno dopo parlarono del nuovo divo con note di merito per il gruppo acrobatico "Dossena's Rock Ballett". La Notte del 19 maggio 1957 riferì, nella sezione cronaca, dei tafferugli avvenuti al Palazzo del Ghiaccio, che avevano richiesto l'intervento della polizia e causato un ritardo di due ore all'inizio della manifestazione, titolando: Palazzo del Ghiaccio devastato dal nuovo divo del rock'n'roll, mentre sul Corriere della Sera, Giorgio Bocca scrisse un articolo molto duro contro la nuova moda giovanile importata dall'America.
Sempre nel 1957 Celentano conosce Miki Del Prete, che negli anni diventa uno dei suoi più preziosi collaboratori, nonché autore di alcuni testi di canzoni. I due si incontrano quando Miki riesce a organizzare due settimane di ingaggio per la star del festival del Rock and Roll italiano, nell'estate del 1957, una al Morgana di Sanremo e una al Muretto di Alassio. Celentano e i Rock Boys cantano senza compenso in denaro, in cambio di due settimane di villeggiatura gratuita.
Tra il pubblico del festival erano presenti discografici come Walter Guertler e il Maestro Ezio Leoni, che proposero a Celentano un contratto discografico per una delle etichette dello stesso Guertler, la Music, che poi pubblicò nella primavera del 1958 le prime incisioni di Celentano, una serie di brani di rock'n'roll americani incisi su quattro 45 giri e poi raccolti su due extended play di scarso successo, fino a diventare delle vere e proprie rarità discografiche. In queste prime incisioni, Guertler preferisce che il cantante incida cover di rock'n'roll americani: Rip it up, Jailhouse rock, Tutti frutti e Blueberry hill, tralasciando le composizioni in italiano; Rip it up, la prima incisione di Celentano, vende circa millecinquecento copie sull'onda del successo al festival, ma i brani seguenti, successi di Elvis Presley, non vanno meglio, tanto che Gurtler teme di aver mal riposto le sue speranze e, visto l'insuccesso, decide di dirottare il cantante alla sua nuova etichetta, la Jolly.
Con la collaborazione del maestro Ezio Leoni, arrangiatore, direttore artistico e responsabile del repertorio della Jolly, Celentano riscuote i suoi primi successi. Nel gennaio del 1959 viene pubblicata Ciao ti dirò, la canzone con cui Celentano aveva partecipato due anni prima al festival del rock'n'roll italiano; il disco che però riscuote successo è Il ribelle, che è anche il primo brano scritto da Celentano (per la musica, in collaborazione con Leoni).
«È in pieno svolgimento una delle tante kermesse canore di questo invidiabile paese. Walter Guertler, che ha convinto il recalcitrante Adriano a partecipare, attende tremulo tra le quinte, ma già pregusta l'esplosione. La TV trasmette lo spettacolo in ripresa diretta. Adriano, arrivato in città con la sua Alfa Romeo Giulietta Sprint carica di amici, è calmissimo. Alle 22 e 50 precise oltre dieci milioni di telespettatori vengono colti dal più irrefrenabile degli entusiasmi per lo scatenato giovanotto che prende a chitarrate “Il tuo bacio è come un rock”. Adriano stravince il festival e ottiene anche il secondo posto. Più tardi, con l'amabile sfrontatezza del trionfatore, dirà che, se avesse potuto cantare tre canzoni anziché due, avrebbe ottenuto anche il terzo. (…) In una settimana “Il tuo bacio è come un rock” tocca le trecentomila copie. Da caso milanese, il giovanotto diventa caso nazionale, il suo volto di mansueto gorilla è entrato di prepotenza nei bar e nei tinelli di tutta la penisola, il suo cognome è già familiare. Da quel fatidico tredici luglio Adriano comincia a ricevere cinquecento lettere al giorno, che poi aumenteranno. Alla fine del 1959, Federico Fellini lo chiama perché interpreti se stesso ne "La dolce vita"».
L’etichetta Jolly fece incidere il brano “IL TUO BACIO È COME UN ROCK” - il disco venne stampato in 16.000 copie. Il disco vende, nella prima settimana, ben 298.677 copie, arrivando in prima posizione in classifica per tre settimane (come riportano i dati di Musica e dischi di quell'anno). Il lato B del disco, I ragazzi del juke-box, è anche il titolo del film dello stesso anno, a cui Celentano partecipa; il soggetto e la sceneggiatura del film sono degli stessi autori del testo della canzone, Piero Vivarelli e Lucio Fulci, assieme a Vittorio Vighi; Fulci è pure regista della pellicola.
Nello stesso anno si ha la prima collaborazione tra Celentano e Mina la quale incise un 45 giri con la canzone Vorrei sapere perché, un rock'n'roll scritto per lei da Celentano e Leoni, con il testo di Piero Vivarelli e Lucio Fulci. Dopo avere esordito come cantante nel film I frenetici nel 1956 nel quale aveva cantato la sigla dei titoli iniziali nella versione distribuita in Italia, nel 1959 recita nei suoi primi film, I ragazzi del juke-box (regia di Lucio Fulci e musiche di Ezio Leoni); il titolo è quello della canzone sul retro di Il tuo bacio è come un rock, e tra gli interpreti di quello che è, a tutti gli effetti, un musicarello ante litteram, ci sono anche Fred Buscaglione, Betty Curtis e Tony Dallara.
youtube
Da inizio 1960 compare nel film di Federico Fellini La dolce vita, girato fra primavera ed estate 1959, interpretando se stesso mentre canta una sua canzone in un locale romano.
A tutt’ora Celentano non ha ancora inciso nessun “album” quindi un 33 giri; ma ci pesa l’etichetta indipendente AGP - che propone al “molleggiato” di avere un album completo. Per il primo 33 giri, Adriano Celentano con Giulio Libano e la sua orchestra, raccolta di alcuni brani già pubblicati su 45 giri e con due soli inediti, Personality e Il mondo gira, che vengono pubblicati contemporaneamente su singolo. Dello stesso periodo è anche un disco inciso in coppia con la cantante Anita Traversi, contenente le canzoni Piccola e Ritorna lo shimmy. Sempre nel 1960 arriva il grande successo del 45 giri Impazzivo per te che, nonostante non superi il terzo posto come posizione massima, resta in classifica per sette mesi. Il 30 novembre viene pubblicato Furore, il secondo album, che contiene due inediti che non verranno stampati su 45 giri, (poiché Celentano per i 33 giri era sotto contratto con AGP, mentre con la Jolly per i 45 giri, (Serafino campanaro, noto anche nell'interpretazione di Mina, e Hei Stella, inciso anche da I Due Corsari).
A febbraio del 1961 partecipa al Festival di Sanremo, ma è ancora militare e gli viene firmata una dispensa speciale dal ministro della difesa, Giulio Andreotti. Al festival in coppia con Little Tony presenta 24 mila baci (scritta da Pietro Vivarelli e Lucio Fulci su una musica di Ezio Leoni e Celentano); qui Adriano scandalizza il pubblico voltandogli le spalle, e girandosi solo dopo il cambio di tempo dell'orchestra, ma la sua 24 mila baci arriva seconda, pur arrivando prima in classifica per cinque settimane e vendendo nelle settimane successive mezzo milione di copie, per Celentano sarà l’ultimo disco con AGP.
L'attività cinematografica continua come regista con il film Super rapina a Milano del 1964, in cui recitano anche molti membri del suo entourage, noto come il Clan; partecipa poi ad altre produzioni come attore, principalmente film musicali, nel 1969 recita come protagonista nel film Serafino di Pietro Germi; il film narra la storia di un ragazzo di campagna e dei suoi problemi con un'eredità e con l'ambientamento alla modernità, tematica sempre cara a Celentano fin dai suoi esordi come cantante; la critica non accoglie particolarmente bene il film, ma il pubblico premia la pellicola con un grande incasso, rendendolo uno dei maggiori successi italiani di quell'anno.
C'era una volta il "Clan" è il titolo di una canzone di Gaber del 1968, dove il cantautore descrive, in maniera ironica, la fine ingloriosa, tra avvocati e citazioni in tribunale, dell'esperienza del Clan, una delle idee di Celentano che, passando poi dalla fase progettuale alla messa in pratica, si sono rivelate difficili da realizzare. Il Clan Celentano nasceva dall'esigenza di liberarsi dalle imposizioni che la Jolly faceva al cantante, da un lato continuando a pubblicare 45 giri, a volte riciclando le stesse canzoni (nel 1962, ad esempio, stampano nuovamente 24000 baci con sul retro Il tuo bacio è come un rock) o impedendogli di usare i musicisti con cui suonava abitualmente dal vivo nei dischi; confrontandosi con Ricky Gianco (che vive problemi analoghi alla Ricordi) e con altri amici come Memo Dittongo, Beretta e Del Prete, decise di creare una propria etichetta discografica, che coinvolga i suoi amici musicisti e che scopra anche nuovi talenti, ispirandosi in una certa misura al Rat Pack di Frank Sinatra. Il 1º maggio 1962 viene pubblicata "Stai lontana da me" (musica di Bacharach, testo di Mogol), canzone con cui nasce ufficialmente il Clan Celentano, e con cui Celentano partecipa al Cantagiro; in questa manifestazione, pur in testa, si ritira a causa di un presunto incidente al piede e salta alcune tappe ma, nonostante ciò, vince ugualmente, e la vittoria contribuisce al successo del 45 giri (disco tris che contiene anche Sei rimasta sola e Amami baciami), che arriva prima in classifica per 12 settimane dal 16 giugno e vende un milione e trecentomila copie.
youtube
Il Clan è molto più di una casa discografica: è una sorta di comune artistica in cui Celentano, che in quel periodo vende centinaia di migliaia di copie per ogni 45 giri, riunisce parenti (come il nipote Gino Santercole o la fidanzata dell'epoca Milena Cantù) e vecchi amici come Ricky Gianco, Miki Del Prete, Luciano Beretta, i Ribelli, Detto Mariano. Contemporaneamente si dedica alla ricerca di nuovi talenti: ricontatta il vecchio amico e compagno nei Rock Boys, Ico Cerutti, che incide alcuni 45 giri, chiama il suo amico conosciuto durante il servizio militare, Detto Mariano, come arrangiatore ufficiale, e mette sotto contratto giovani sconosciuti come Don Backy, Pilade, Natale Massara, Ugolino; spesso questi artisti vengono fatti incidere con pseudonimi.
La causa con la Jolly terminerà solo nel marzo del 1965, con la vittoria di Celentano che verrà quindi assolto dall'accusa e non dovrà pagare alcuna penale. L'esperienza del Clan dura però appena sei anni, uccisa dagli atteggiamenti dispotici del leader, da infiniti problemi contrattuali e anche dalle ambizioni di successo personale dei singoli artisti; in alcuni casi come Ricky Gianco o i Ribelli il distacco è indolore, mentre in altri si accompagna a vicende giudiziarie come il caso di Don Backy; dopo la separazione con Don Backy il Clan incomincerà a ridurre la sua attività di lancio di nuovi cantanti, fino a distribuire, nell'ultimo periodo, solamente le produzioni di Celentano e di Claudia Mori.
Il 4 dicembre 1965 il singolo “La festa” raggiunge la prima posizione per cinque settimane. Vendendo 451 mila copie (questo disco è stato inciso su etichetta AGP - poiché il contratto prevedeva l’incisione di due lavori, infatti poi arriva il 33 giri. Anche durante il periodo del Clan i successi continuano: nel 1962 vince il Cantagiro con "Stai lontana da me", seguita dall'incisione di Pregherò (versione italiana di Stand by Me di Ben E. King, ma stranamente firmata da Gianco e Don Backy) che arriva in prima posizione per cinque settimane: è il suo primo testo che affronta tematiche religiose, che presto diventeranno una consuetudine (nel giro di tre anni incide Ciao ragazzi e Chi era lui).
Nel 1966, dopo cinque anni, Celentano decide di tornare al Festival di Sanremo: la canzone, Il ragazzo della via Gluck, presentata in coppia con il Trio del Clan (composto da Pilade, Cerutti e Santercole), si classifica agli ultimi posti, non riuscendo a qualificarsi per la serata finale: avrà però un importante successo di vendite, diventando (insieme con Azzurro) una delle sue canzoni più note, anche per il testo di Del Prete e Beretta, che racconta molti particolari dell'infanzia e dell'adolescenza di Celentano, e affrontando per la prima volta il tema dell'ecologia e della speculazione edilizia, che da qui in avanti diventerà una delle tematiche ricorrenti del cantante.
youtube
Celentano in realtà avrebbe dovuto partecipare al festival con un'altra canzone, Nessuno mi può giudicare, di cui registrò anche il provino ma, non convinto del risultato, optò per Il ragazzo della via Gluck; a questa canzone, qualche mese dopo, l'amico Gaber diede una risposta, in una canzone il cui protagonista cercava una casa per andare ad abitare con la sua sposa e non la trovava, perché a causa del piano verde della città abbattono tutte le case per creare dei prati (è La risposta al ragazzo della via Gluck).
Il ragazzo della via Gluck suscitò l'interesse di Pier Paolo Pasolini che progettò di trarre un film dal racconto della canzone con Celentano protagonista, per sviluppare l'aspetto della civiltà urbana che stava distruggendo la cultura contadina. Il regista e Celentano si incontrarono spesso; il progetto però non andò in porto. Mondo in mi 7ª, di pochi mesi successiva, continua questo filone a metà tra la protesta e la predica: scagliandosi contro i vari mali del secolo. Celentano ha qui l'idea di abbinare al testo di Mogol, Beretta e Del Prete una melodia basata su un solo accordo, appunto il mi 7ª. Nel frattempo è entrato nel Clan come autore un giovane avvocato astigiano, Paolo Conte che esordisce nel 1966 con la canzone inserita come retro di Il ragazzo della via Gluck, intitolata Chi era Lui (il testo di Mogol e Del Prete parla di Gesù); - questa canzone uscirà su etichetta AGP (per la conclusione di contratto). Conte scriverà poi (in collaborazione con il maestro Michele Virano) le musiche dei due successi degli anni successivi: il primo è La coppia più bella del mondo del 1967, dove il testo di Beretta e Del Prete elogia il matrimonio e la vita di coppia con gli ormai consueti toni predicatori (che si attirano le accuse di antidivorzismo), mentre la musica si trasforma da un'introduzione lenta a un valzer da balera. Il secondo brano, del 1968, è Azzurro che arriva primo in classifica per quattro settimane con musiche di Conte e testi di Pallavicini. Il 45 giri che la contiene è uno dei rari casi in cui anche la canzone sul lato B è famosissima: si tratta di Una carezza in un pugno, una musica scritta da Santercole per lo zio insieme con Nando de Luca, con un testo di Beretta e Del Prete noto anche per un clamoroso errore grammaticale (Ma non vorrei che tu/ a mezzanotte e tre/ stai già pensando a un altro uomo...). Dopo la chiusura, nel 1975 dell’etichetta AGP; i diritti vengono comprati dalla C.G.D. - Ma solo nel 1983 la Clan acquisterà gli interi diritti.
In ambito musicale, i primi anni settanta vedono Adriano quasi costantemente in classifica con brani come Viola (che anni dopo verrà interpretata in duetto con Ivano Fossati), Sotto le lenzuola (ultima canzone con la quale partecipa al Festival di Sanremo nel 1971), ed Er più, scritta da Carlo Rustichelli. Il 1972 è l'anno di un nuovo successo ecologista, Un albero di trenta piani, in cui Celentano attacca la speculazione edilizia e l'inquinamento, prendendosela in particolare, nel finale della canzone, con il grattacielo Pirelli di Milano (che ha, appunto, trenta piani); tradotta in spagnolo con il titolo Un arbòl de 30 pisos (sul retro vi è Ready teddy) ottiene molto successo anche sul mercato iberico e latinoamericano.
La canzone è contenuta in un LP, I mali del secolo, dove ogni traccia affronta un problema sociale (dalla droga alla crisi della famiglia); al disco collabora come corista Giuni Russo. Ma è con Prisencolinensinainciusol, pubblicato il 3 novembre del 1972, uno stranissimo brano in lingua "celentanesca", cantato con suoni sconclusionati pseudo-inglesi che conquista un primato mondiale: la canzone, infatti (considerata da Celentano il primo rap italiano, il seme del rap, come ha definito la canzone in un rifacimento del 1994), entra in classifica negli Stati Uniti (al settantesimo posto) prima che in Italia, nel giro di un mese negli Stati Uniti il brano si posiziona (al cinquantesimo posto).
youtube
Nel 1995 i fratelli Visnadi, all'epoca compositori e produttori di musica house, remixano su commissione il brano in diverse versioni. Una di esse viene pubblicata qualche anno più tardi anche nella raccolta "Unicamente Celentano" e Adriano la esegue da Fabio Fazio su RAI TRE a Che tempo che fa. Prisencolinensinainciusol è stata reinterpretata dal Molleggiato in una puntata del programma Francamente me ne infischio in coppia con Manu Chao e Piero Pelù. Il pezzo è stato reinterpretato anche dalla cantante e attrice Tosca nel suo album in diverse lingue Il suono della voce.
Nel 1973 annuncia la sua partecipazione al Festival di Sanremo, con il brano L'unica chance ma all'ultimo momento accusa una gastrite e si ritira con un telegramma che spedisce agli organizzatori aggiungendo che forse a fargli venire la gastrite è stato il modo in cui sono stati trattati alcuni cantanti popolari esclusi dalla gara e conclude scusandosi se questo festival sarà più pallido del solito per la mancanza della sua presenza. Il brano riscuote meno successo di altri, al contrario del 45 giri del 1974, Bellissima.
Dopo altri successi, Ti avrò nel 1978 e Soli nel 1979, con l'occasione dell'uscita del disco dal vivo effettua nuovamente un tour negli stadi (45 000 persone al Comunale di Torino, 65 000 al San Paolo di Napoli e 50 000 allo stadio di Rimini). Alla fine del decennio però, come Mina, anche Celentano decide di chiudere con i concerti: fino al 1994 (anno del tour europeo) non effettuerà più tournée.
A quel punto Celentano è lanciato anche come attore ma non prende parte a un gran numero di produzioni e fino al 1978 girerà al massimo due film all'anno (in alcuni non avendo il ruolo del protagonista). Durante questo periodo lavora con registi affermati come Dario Argento (in Le cinque giornate) e attori come Anthony Quinn (in Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni), a conferma della sua crescente abilità di attore. Nel 1974 Celentano dirige, scrive, sceneggia, interpreta e produce Yuppi du; anche in questo caso la canzone che prende il titolo dal film, scritta dal solo Celentano, è un successo. I film che Celentano, Ornella Muti ed Eleonora Giorgi faranno saranno incisi su bobina “Cineritz” di AGP.
** CONTINUA **
0 notes
bongianimuseum · 3 years
Text
Contemporanea/ Arte di sistema e ricerca marginale attiva
Presentazione di Sandro  Bongiani
Tumblr media
Riprendo il lavoro svolto in un seminario organizzato da Luigi Russo nel 1982 a Palermo, di una inchiesta “sociologica” volutamente provocatoria, una sorta di progetto partecipativo di un artista argentino Horacio Zabala che aveva inviato a duecento persone di ventitre paesi un foglio bianco con l’intestazione “Oggi l’arte è un carcere”. Una campionatura delle numerose risposte poi pubblicate in un volume. Dal seminario i contributi di Mario Perniola, Ermanno Migliorini, Enrico Crispolti e il filosofo  Jean Baudrillard sono stati tutti concordi  nel ritenere che l’arte  può essere anche una prigione. Il filosofo Mario Perniola per l’occasione scriveva "l'arte è un carcere, perché gli artisti sono dei carcerieri; essi tengono imprigionata la creatività che si potrebbe manifestare nella società con ricchezza di forme e di espressioni". Il carcere per le false avanguardie è la società, il suo astratto ordine pianificato. Perché questa premessa, perché l’arte proposta dal sistema culturale   ufficiale viene pianificata in funzione di un ritorno economico sia del gallerista  che  dell’artista  e anche dal curatore di turno che preferisce essere utile al sistema accettando il ruolo di  subalterna condizione. Di fatto, l'arte "ufficiale" si adatta alle tattiche e alle mode pre-confezionate producendo oggetti  spesso sciatti che la critica asservita, cerca in tutti i modi di avvalorare, dando motivazioni di vario genere a giustificare le qualità che a volte nelle opere non c’è. Anche da queste considerazioni nasce il mio interesse a utilizzare, da diverso tempo, delle “piattaforme alternative virtuali” proponendo  l’altra faccia della medaglia dell’arte; quella a lungo celata rispetto i dettami del panorama del sistema dell’arte ufficiale. Proposte e esperienze di ricerca varie che io riassumo  complessivamente come “operazioni marginali attive”.
Viviamo ormai in un mondo uniformato e globale in cui abbiamo perso il valore della creatività e avvalorato la provocazione “tout court” fine a se stessa. Ormai si naviga a vista in un territorio sterile irto di dubbi e d’incertezze. Arte o Flop Art?, prima o poi, bisognerà mettere a nudo la grande truffa  che ci costringe a credere, in nome della contemporaneità, che tutta l’arte sia  quella che oggi viene presentata e imposta dal sistema ufficiale.  Il gesto provocatorio di Marcel Duchamp aveva un senso e una logica negli anni 20, oggi viene imitato e utilizzato come atto formalistico e non più provocazione esistenziale. Di certo l’attivismo di tanti falsi profeti non ha più senso se viene ripetuto, come per esempio fa  un certo artista con la “messa in opera”, si fa per dire, di una banana a muro. Infatti, nel 2019, si era permesso di esporre una banana vera  “Comedian” con nastro adesivo a parete all’Art Basel di Miami Beach, una delle fiere più importanti del mondo di arte contemporanea, con relativa orchestrazione collaborativa dell’artista David Datuna che andava a completare la performance iniziata dall’artista Italiano dedito al facile  conformismo e alla stanca ripetizione di idee indagate già precedentemente da altri artisti.  Basterebbe vedere le opere  presentate recentemente anche alla Pirelli Hangar Bicocca di Milano con strascichi che ricordano lavori di Mimmo Paladino e persino del comasco Ico Parisi. Un’idea debole, un’operazione banale di sterile provocazione, nient’altro. Un tempo la provocazione   sconvolgeva e destabilizzava i benpensanti e i moralisti, mentre oggi, nascendo come solo pretesto ha  perso la forza distruttiva e mordente della dissacrazione per essere  docilmente assorbita e resa innocua  asetticamente come elemento  codificato fine a se stesso. Per il momento la parola d’ordine è “Il suo valore risiede nell’idea”, quella di codesto autore, appunto, è sicuramente “l’idea di azzerare tutte le idee”, facendo affiorare l’inconsistenza del pensiero divenuto vuoto e fenomeno del  giorno. Anche in questa situazione il sistema dell’arte si fa  promotore, interprete e garante del pretesto assunto a opera d’arte in quanto oggetto  svuotato a servizio del mercato ufficiale dell’arte globale.
Sappiamo che M. Duchamp, in vita non ha mai venduto un'opera, disprezzava il denaro  e era indifferente al successo che non ha mai assaporato. L’importanza di Duchamp sta tutta nella pratica di inscenare interferenze e attriti all’interno dell’avanguardia, assai poco giustificabili  e lecite se proposte in questa nostra attuale contemporaneità da personaggi e epigoni (artisti curatori e mercanti) che vogliono travisare e sabotare volutamente la portata  rivoluzionaria di questo artista. Di sicuro, nonostante la notorietà gran parte della società non conosce appieno  la portata reale  del lavoro di Duchamp, come per esempio  “Etant donnè” creata nell’ultimo ventennio di lavoro, (tra il 1946 e il 1966), prima della sua scomparsa e che risulta, a  mio avviso, il testamento ufficiale di come concepire una originale creazione artistica dada. Come possiamo accettare oggi la performance della finta spiaggia “Sun & Sea” con annessi bagnanti e figuranti in  tenuta balneare con sottofondo leggere  arie di finta operetta che si percepivano  qualche anno fa nel padiglione della Lituania alla 58 Biennale di Venezia 2019. L’opera Sun & Sea (Marina) affronta con leggerezza teatrale una situazione “soft”,  si rivolge ad un pubblico disponibile presentando  l’accadimento con toni ammiccanti e del tutto familiari. Decisamente una scena piacevole e ludica da Luna Park per una giornata piacevolmente spensierata da passare in modo diverso sotto il segno della finzione scenografica. Che dire poi, di una  apprezzata saltimbanca da sagra  paesana che incentra la sua pratica artistica sulla partecipazione pubblica attraverso la “spettacolarità”, coinvolgendo intere comunità sociali  in azioni performative di incontro  in cui vari media come la danza, la musica, l’azione scenica si riversano per divenire accadimento e momento  puramente collaborativo. Ormai in arte tutto fa brodo. Di certo, l'arte è stata uccisa  ma è mantenuta ancora in vita come merce, e anche come spettacolo, con il fruitore che fa parte a pieno titolo della  messinscena, di una spettacolarizzazione globale dove esserci è importante “perché così siamo”. Un mondo realmente  ribaltato al contrario in cui gli accadimenti provvisori prendono il posto  della tensione e dell’invenzioni creativa.
Insomma, il problema sta tutto in questo cambiamento di idee e di scopi  essenzialmente  mercantili, imposto dal sistema globale dell’arte che ha preferito rimpiazzare il critico d’arte e assumere a proprio servizio  nuove figure come i curatori, per imporre  in modo più sicuro le proprie scelte. Ora tutto è possibile, anche  giustificare la produzione  di qualsiasi artista da imporre  accreditando un ipotetico valore estetico. È in questo passaggio e “transitabilità”, da un oggetto qualsiasi in una accondiscendente valutazione estetica, che si ha la valorizzazione di un oggetto feticcio qualsiasi a opera d’arte.  Di fatto, non esiste più la categoria dei critici d’arte come s’intendeva un tempo, ma solo  una finta e innocua azione critica  da parte di molti per un fine  essenzialmente speculativo, secondo una logica produttiva  utile al mercato. Un tempo l’arte  veniva scritta passo dopo passo, dopo altrettanti verifiche posteriori, mentre ora, secondo questi fantomatici personaggi è da consegnare già alla storia. Troppi artisti, troppo mercato, troppe mostre, troppo denaro agitano gli animi  che circola  a valanga in nome dell’investimento finanziario  e della speculazione intelligente. Le ultime avvisaglie riguardano l’interessamento complice da parte del sistema dell’arte della Street Art e della Cripto Art, due fenomeni recenti da imporre per ossigenare il mercato, piuttosto che  interessarsi e sostenere, come coscientemente dovrebbe essere,  artisti e visioni di lavoro che incarnino  compiutamente l’originalità del pensiero creativo anziché la trovata occasionale e provvisoria. Diceva Duchamp, “l’artista del futuro deve scendere in clandestinità altrimenti sarà assorbito dal mercato”. Oggi per l’artista, la ricerca e la creazione sono l’unica soluzione  se vuole sopravvivere a questa catastrofe imposta dal sistema ufficiale dell’arte,  un atto di cosciente resistenza al mercato e alle sue astratte leggi.
La mostra “Contemporanea / Ricerche e materiali marginali attivi” presenta trentasei artisti  di respiro internazionale accomunati dalla ricerca di una dimensione artistica  incentrata sul cambiamento e sulla sostenibilità e il futuro dell’arte.  Con questa rassegna  Sandro Bongiani vuole sottolineare l’unicità del  percorso artistico delle tre gallerie virtuali attivate dal 2009 a oggi, le tendenze emerse nel corso degli anni e quali potrebbero essere gli sviluppi dei  prossimi progetti futuri  da realizzare in ambito contemporaneo. La mostra, vuole porre un confronto tra opere e artisti di diverse generazioni e nazionalità che operano con media e tecniche differenti, dalla pittura al disegno, dalla poesia visiva  alla performance fino all’opera digitale messe in dialogo tra loro e in relazione con lo spazio virtuale e immateriale della galleria Vrspace. Intende in questo modo indagare le ricerche in atto guardando  alla sperimentazione e al futuro dell'arte. 36 opere per delineare, una lucida e logica analisi delle ricerche svolte dalla  generazione degli 20 agli anni 70, capace di risvegliare gli animi e le coscienze per troppo tempo lungamente assopite. Una pratica che si propone di comprendere il mondo preferendo giustamente l’invenzione e la creatività in un fluire di esperienze senza costrizioni, svincolata da un ipotetico centro in grado di declinare in nuove forme espressive.  Le opere e i materiali presenti in questa rassegna nascono giustappunto dal bisogno  di collocarsi  coscientemente oltre il confine, in un’area di ricerca “marginale attiva” intesa come il luogo privilegiato per rilevare nuove ipotesi di lavoro  che nella dimensione creativa e mentale  possano suggerire rinnovate possibilità d’indagine. Permane la proposta convincente di una ricerca in un particolare campo di azione  svolto, capace di definire  nuove invenzioni  creative alternative al  modo spesso ripetitivo e monotono proposto dal sistema istituzionale.     
 Sandro Bongiani 11 agosto 2021
  Gli Artisti
36 opere tra dipinti, disegni e opere digitali per delineare gli sviluppi di una ricerca in cui l’artista definisce una specifica e originale lettura del reale. Si tratta di artisti che hanno privilegiato l’importanza dell’opera nella sua unità e sintesi espressiva e che negli anni hanno definito la storia della galleria e contribuito a delinearne orientamenti e visione. 
Artisti come Alessandra Angelini | John M. Bennett | Andrea Bonanno | Anna Boschi Cermasi | Lamberto Caravita | Bruno Cassaglia | Guglielmo Achille Cavellini  | Carl T. Chew | Ryosuke Cohen | Carmela Corsitto | Natale Cuciniello | Marcello Diotallevi | Fernando De Filippi | Giovanni Fontana | Kiki Franceschi | Coco Gordon | Paolo Gubinelli | Ray Johnson | Giovanni Leto | Serse Luigetti | Ruggero Maggi | Mauro Magni | Giuliano Mauri | Lillo Messina | Gabi Minedi | Jose Molina | Mauro Molinari | Giulia Napoleone | Clemente Padin | Enzo Patti | Lamberto Pignotti | RCBz | Paolo Scirpa | Shozo Shimamoto | Ernesto Terlizzi  | Reid Wood.
 Dopo le due precedenti gallerie virtuali, ecco la nuova startup di arte contemporanea.
SANDRO BONGIANI VRSPACE è la nuova realtà virtuale di arte contemporanea creata nel 2021 da Sandro Bongiani Arte Contemporanea. Uno spazio indipendente no-profit impegnato nel sostegno e nella promozione dell’arte contemporanea. L’attuale  interfaccia  presenta la nuova piattaforma con uno spazio interattivo e veloce capace di rispondere alle esigenze concrete degli utenti del web e un pubblico sempre più vasto e desideroso di conoscere l’arte contemporanea  in modo  più diretto e “democratico”.  Dal 2009 abbiamo realizzato progetti internazionali, mostre collettive, personali e retrospettive presentando  diversi  e  interessanti artisti caratterizzati da una propria specifica visione personale dell’arte, cercando così, di dare il nostro reale apporto alla scena artistica culturale internazionale. VRSPACE  non è  una tradizionale galleria d’arte o una semplice presentazione web di un book fotografico di opere d’arte destinate alla vendita on-line, ma uno spazio virtuale innovativo e altamente efficiente che usa le strategie consolidate delle gallerie reali del sistema ufficiale dell’arte in modo nuovo e intelligente. Specializzato nella documentazione dell’ attività di art consulting  e di  diffusione dell’arte contemporanea. Di fatto, l’attività della Sandro Bongiani Arte Contemporanea risulta capace di rispondere alle esigenze concrete degli utenti del web e far conoscere l’arte contemporanea ad un pubblico sempre più vasto e interessato. Queste tre "piattaforme culturali" visibili in tempo reale, risultano per continuità le più importanti gallerie virtuali interattive "no profit” al mondo che operano sistematicamente on line in ambito artistico con un serio programma continuativo di proposte  culturali e con uno spazio sempre aperto, non ha una superficie fisica ma  solo virtuale, si trova idealmente a Salerno ed è visibile in punta di mouse 24 ore su 24 in tutto il mondo.
0 notes
ryadel · 5 years
Text
Cloud Storage on-premise (e GDPR compliant) con NextCloud
Tumblr media
In questo articolo parleremo di NextCloud, un innovativo sistema di cloud storage on-premise installabile gratuitamente su server Linux (o Virtual Machine o Container Docker) e dotato di funzionalità molto simili a quelle di Dropbox e Google Drive, pur con tutte le limitazioni del caso in termini di ridondanza e disponibilità. Rispetto ai competitor (primo tra tutti OwnCloud, di cui costituisce un fork, ovvero una evoluzione parallela del progetto), NextCloud dimostra una attenzione particolare verso la sicurezza, la privacy compliance e il GDPR, implementando una serie di tecnologie di data-encryption in-transit, at-rest e end-to-end al fine di assicurare un livello di sicurezza elevato: per questo motivo ha attirato immediatamente la nostra attenzione. A chiunque avesse bisogno di un ripasso su questi argomenti consigliamo, prima di addentrarsi nella lettura di questo articolo, di dare un'occhiata alla nostra guida al Cloud Storage SaaS e on-premise pubblicata qualche giorno fa.
Installazione
Nella prova che abbiamo fatto, abbiamo installato NextCloud su una normalissima macchina Linux CentOS 7 con web server NGINX e sistema di caching basato su FastCGI-cache. Si tratta di una modalità di configurazione particolarmente indicata per la maggior parte delle applicazioni web basate su PHP, da Wordpress a MediaWiki a Mantis Bug Tracker. L'intera procedura di installazione è durata pochi minuti, grazie all'ottima documentazione disponibile sul sito ufficiale. . Nel nostro caso, avendo a disposizione una macchina Linux CentOS, abbiamo seguito in modo pressoché letterale le istruzioni per CentOS, oon l'unica differenza di aver installato e configurato NGINX in luogo di Apache, senza incontrare problemi di sorta. Questi, in estrema sintesi, i principali passaggi effettuati: Installare una macchina virtuale CentOS 7 (minimal install). Installare una serie di prerequisiti necessari (unzip, curl, wget, mlocate, bzip2, etc.). > yum install -y epel-release yum-utils unzip curl wget \ bash-completion policycoreutils-python mlocate bzip2 Aggiornare CentOS e tutti i pacchetti installati durante l'installazione: > yum update -y Installare NGINX e impostarlo come servizio in esecuzione automatica all'avvio del sistema: > yum install -y nginx > systemctl enable nginx > systemctl start nginx Installare PHP e una serie di librerie e symlink necessari: > yum install -y centos-release-scl > yum install -y rh-php72 rh-php72-php rh-php72-php-gd rh-php72-php-mbstring \ rh-php72-php-intl rh-php72-php-pecl-apcu rh-php72-php-mysqlnd rh-php72-php-pecl-redis \ rh-php72-php-opcache rh-php72-php-imagick > ln -s /opt/rh/httpd24/root/etc/httpd/conf.d/rh-php72-php.conf /etc/httpd/conf.d/ > ln -s /opt/rh/httpd24/root/etc/httpd/conf.modules.d/15-rh-php72-php.conf /etc/httpd/conf.modules.d/ > ln -s /opt/rh/httpd24/root/etc/httpd/modules/librh-php72-php7.so /etc/httpd/modules/ > ln -s /opt/rh/rh-php72/root/bin/php /usr/bin/php Configurare PHP-FPM nella modalità FastCGI-cache seguendo le istruzioni descritte in questa guida. Installare MariaDB e impostarlo come servizio in esecuzione automatica all'avvio del sistema: > yum install -y mariadb mariadb-server > systemctl enable mariadb.service > systemctl start mariadb.service Configurare MariaDB con le impostazioni di sicurezza necessarie per l'accesso in modalità sicura (ivi inclusa la password di root): > mysql_secure_installation Configurare le impostazioni di MariaDB utilizzando la relativa guida sul sito di NextCloud. Installare redis e impostarlo come servizio in esecuzione automatica all'avvio del sistema: > yum install -y redis > systemctl enable redis.service > systemctl start redis.service Scaricare e installare l'ultima versione dell'archivio di NextCloud dalla pagina di download del sito ufficiale (Server > Download > Archive File for server owners), in formato tar.bz2 oppure zip. Scompattare l'archivio all'interno di una cartella, ad es. /var/www/nextcloud/. Assegnare i permessi necessari per l'accesso dell'utente e del gruppo relativi a NGINX (nel caso di esempio, nginx e www): > chown -R nginx:www /var/www/nextcloud Impostare il file di configurazione di NGINX /etc/nginx/nginx.conf con i parametri necessari per gestire le richieste HTTP in ingresso dirette verso la URL che si desidera associare all'applicazione web di NextCloud, ad es. nextcloud.mydomain.com: upstream php-nextcloud { server unix:/run/php7-fpm-nextcloud.sock; } server { listen 80; listen :80; server_name nextcloud.mydomain.com; return 301 https://$server_name$request_uri; } server { listen 443 ssl http2; listen :443 ssl http2; server_name nextcloud.mydomain.com; root /var/www/nextcloud/; location / { add_header X-Content-Type-Options nosniff; add_header X-XSS-Protection "1; mode=block"; add_header X-Robots-Tag none; add_header X-Download-Options noopen; add_header X-Permitted-Cross-Domain-Policies none; location = /robots.txt { allow all; log_not_found off; access_log off; } # The following 2 rules are only needed for the user_webfinger app. # Uncomment it if you're planning to use this app. #rewrite ^/.well-known/host-meta /public.php?service=host-meta last; #rewrite ^/.well-known/host-meta.json /public.php?service=host-meta-json # last; location = /.well-known/carddav { return 301 $scheme://$host/remote.php/dav; } location = /.well-known/caldav { return 301 $scheme://$host/remote.php/dav; } # set max upload size client_max_body_size 512M; fastcgi_buffers 64 4K; # Enable gzip but do not remove ETag headers gzip on; gzip_vary on; gzip_comp_level 4; gzip_min_length 256; gzip_proxied expired no-cache no-store private no_last_modified no_etag auth; gzip_types application/atom+xml application/javascript application/json application/ld+json application/manifest+json application/rss+xml application/vnd.geo+json application/vnd.ms-fontobject application/x-font-ttf application/x-web-app-manifest+json application/xhtml+xml application/xml font/opentype image/bmp image/svg+xml image/x-icon text/cache-manifest text/css text/plain text/vcard text/vnd.rim.location.xloc text/vtt text/x-component text/x-cross-domain-policy; # Uncomment if your server is build with the ngx_pagespeed module # This module is currently not supported. #pagespeed off; location / { rewrite ^ /index.php$uri; } location ~ ^/(?:build|tests|config|lib|3rdparty|templates|data)/ { deny all; } location ~ ^/(?:\.|autotest|occ|issue|indie|db_|console) { deny all; } location ~ ^/(?:index|remote|public|cron|core/ajax/update|status|ocs/v|updater/.+|ocs-provider/.+)\.php(?:$|/) { fastcgi_split_path_info ^(.+\.php)(/.*)$; include fastcgi_params; fastcgi_param SCRIPT_FILENAME $document_root$fastcgi_script_name; fastcgi_param PATH_INFO $fastcgi_path_info; #fastcgi_param HTTPS on; #Avoid sending the security headers twice fastcgi_param modHeadersAvailable true; fastcgi_param front_controller_active true; fastcgi_pass php-nextcloud; fastcgi_intercept_errors on; fastcgi_request_buffering off; } location ~ ^/(?:updater|ocs-provider)(?:$|/) { try_files $uri/ =404; index index.php; } # Adding the cache control header for js and css files # Make sure it is BELOW the PHP block location ~ \.(?:css|js|woff|svg|gif)$ { try_files $uri /index.php$uri$is_args$args; add_header Cache-Control "public, max-age=15778463"; add_header X-Content-Type-Options nosniff; add_header X-XSS-Protection "1; mode=block"; add_header X-Robots-Tag none; add_header X-Download-Options noopen; add_header X-Permitted-Cross-Domain-Policies none; # Optional: Don't log access to assets access_log off; } location ~ \.(?:png|html|ttf|ico|jpg|jpeg)$ { try_files $uri /index.php$uri$is_args$args; # Optional: Don't log access to other assets access_log off; } } } Ovviamente, trattandosi di una procedura fortemente dipendente dalle caratteristiche hardware e software della macchina server, è probabile qualcuno dei passaggi sopra indicati vada rivisto, modificato o ampliato di conseguenza. Ci siamo inoltre occupati solo dei passaggi strettamente necessari per l'installazione di NextCloud e dei package strettamente necessari, omettendo alcuni importanti aspetti come la configurazione di sendmail (fondamentale per l'invio di e-mail da parte di NextCloud), il fine-tuning dei parametri di configurazione presenti nei file php.ini (PHP) e my.cnf (MariaDB), e tutta una serie di altre attività necessarie per il corretto funzionamento del servizio. Se riscontrate problemi in fase di installazione vi invitiamo a farcelo sapere nei commenti in fondo a questo articolo, così da poter aggiungere ulteriori dettagli a quanto scritto sopra e/o fornirvi i suggerimenti del caso.
Casi d'uso
Quando si ha l'esigenza di archiviare o condividere dei file e si dispone della possibilità di utilizzare una istanza privata di NextCloud è importante porsi una domanda preliminare: l'utilizzo di tale strumento è realmente giustificato oppure no? Dare una risposta affermativa a questa domanda significa aver valutato con ragionevole certezza che non siano disponibili metodi di condivisione oggettivamente più sicuri, controllati e pratici per svolgere la medesima attività: ad esempio, se si ha bisogno di condividere alcuni documenti con un collega all'interno della stessa infrastruttura di rete aziendale, l'utilizzo di NextCloud potrebbe essere meno ottimale rispetto a una semplice cartella di rete... a meno che non vi siano degli evidenti e oggettivi vantaggi a sostegno della prima ipotesi, come ad esempio la necessità di rendere i suddetti documenti accessibili anche dall'esterno e/o da destinatari al di fuori della rete aziendale. Insomma, è sempre molto importante analizzare con attenzione il caso specifico così da poter prendere la decisione più adeguata alle proprie esigenze. Nella maggior parte dei casi, per la nostra esperienza d'uso, l'utilizzo di NextCloud come strumento di memorizzazione e/o condivisione dei file si rivela ideale quando si ha almeno una delle seguenti esigenze: Creazione di archivi accessibili da utenti sia interni che esterni alla rete aziendale. Condivisione e/o ricezione di file con utenti sia interni che esterni alla rete aziendale. Superamento di alcuni limiti imposti dal file-system, come ad esempio la necessità di effettuare catalogazioni ulteriori e superiori a quelle mono-direzionali previste con il semplice folder nesting previsto dai sistemi di memorizzazione tradizionali, come l'utilizzo di tag, categorie, metadati e altre tassonomie. Come si può facilmente vedere due esigenze su tre prevedono la presenza di un interlocutore esterno, in assenza del quale la scelta strategica di implementare soluzioni di Cloud Storage on-premise come NextCloud potrebbe avere poco senso. A conti fatti, è probabile che, nella maggior parte dei casi, utilizzeremo NextCloud in quel sottoinsieme di casi particolari in cui abbiamo bisogno di condividere i nostri file con persone che non hanno la possibilità di accedere ai suddetti servizi: è il caso, ad esempio, di clienti e fornitori, ma anche di colleghi che non si trovano sul posto di lavoro, non hanno la possibilità di collegarsi da remoto e/o hanno necessità di dover accedere a un file da una postazione diversa o non opportunamente configurata. Condivisione interna o tramite link? Le principali funzionalità di NextCloud che andremo ad approfondire nei paragrafi successivi sono quelle relative all'archiviazione e alla condivisione di file, ovvero la possibilità di memorizzare nell'archivio uno o più file e impostare le modalità di accesso agli stessi attraverso le due principali modalità di condivisione supportate: il sistema di permessi e ruoli, per condividere file e cartelle con altri utenti dotati di un account su quello stesso server NextCloud. il sistema di condivisione tramite link, per condividere file e cartelle con tutti gli utenti "anonimi", ovvero chiunque non possieda un account. Prima di procedere con la guida, è opportuno comprendere è che le due modalità di condivisione di cui sopra sono, o per meglio dire dovrebbero essere, mutuamente esclusive: nessun utente che disponga di un account di accesso al nostro server NextCloud dovrebbe ricevere una condivisione tramite link, che è per sua natura un sistema meno sicuro e più limitato; al tempo stesso, non è pensabile creare un account di accesso personale a tutti gli utenti "anonimi" ai quali inviamo saltuariamente dei file. Anche in questo caso è dunque opportuno effettuare una attenta analisi al fine di determinare quale tipologia di accesso è opportuno prevedere per ciascuno dei nostri potenziali utenti.
Funzionamento
Il funzionamento di NextCloud è piuttosto semplice grazie alla pratica interfaccia web, che ricorda piuttosto da vicino quella di servizi come Dropbox e Google Drive. Una volta effettuato il login ci si troverà di fronte alla schermata principale, che contiene già una panoramica dei file e delle cartelle alle quali è possibile effettuare l’accesso.
Tumblr media Tumblr media
Ovviamente, saranno visualizzate soltanto le cartelle e i file ai quali l’account a noi assegnato è stato autorizzato ad accedere in lettura e/o in scrittura.
Caricare file e cartelle
L’utilizzo principale di NextCloud consiste nel caricamento (upload) di uno o più file e/o cartelle da rendere disponibili, come detto più volte, tramite condivisione interna o link. Per ragioni di praticità, quando l'intento è quello di condividere file tramite link, è consigliabile creare una nuova cartella, all’interno della quale potremo caricare uno o più file da condividere: tale cartella sarà l’oggetto che andremo poi a condividere con il destinatario, che potrà accedere anche a tutti gli oggetti (file e/o sottocartelle) ivi contenuti, anche se caricati in un secondo tempo, nonché - se imposteremo la cartella in modo particolare, come avremo modo di vedere tra poco - inviare file. Creazione di una nuova cartella Per creare una nuova cartella occorre posizionarsi all’interno della cartella radice, ovvero la cartella che farà da "parent" alla nostra nuova creazione. Inutile dire che, come avviene in tutti gli archivi, è opportuno darsi fin da subito (a se stessi e ai propri collaboratori) delle regole, o per meglio dire delle naming convention, adeguate: ad esempio, noi abbiamo deciso di creare tutte le cartelle contenenti file condivisi tramite link all'interno di una cartella radice apposita, denominata /Shared/, così da renderli distinti dai file ad uso interno. Le nostre cartelle condivise saranno dunque: /Shared/Mail_2387/ /Shared/Date_201907171621/ /Shared/ID_12123488/ /Shared/Orizzonti/Ref_2218277127/ E così via. In alcuni casi, come possiamo vedere, abbiamo creato una o più sottocartelle all'interno della cartella radice dedicate a clienti, commesse o progetti particolarmente importanti: se i file che dobbiamo condividere sono collegati a quel raggruppamento andremo a creare la nuova cartella all’interno di quella sottocartella, così da evitare di creare tutto nella cartella principale. Una volta all’interno nella cartella radice (o nella sottocartella) scelta, possiamo creare la nuova cartella facendo click sul pulsante “+” presente in alto e selezionare “Nuova cartella”.
Tumblr media
  Anche per quanto riguarda il nome da assegnare alla nuova cartella è senz'altro opportuno stabilire alcuni criteri di naming, soprattutto se la piattaforma sarà utilizzata da più persone. Queste sono le regole che noi abbiamo deciso di adottare: Se esiste un riferimento univoco riconducibile alla condivisione (ID pratica, ID cliente, etc.), utilizzare “_”, ad esempio ID_138188139, Ryadel_1249848 e via dicendo. In assenza di un nome applicativo, utilizzare il nome del cliente (es. /Orizzonti_23804/) o un generico “Ref”. In tutti gli altri casi, utilizzare “Date_yyyyMMddHHmm”, (anno, mese, giorno, minuti, secondi), ad esempio, Date_201907161358 per una cartella creata il 16 luglio 2019 alle ore 13:58. Ovviamente si tratta soltanto di convenzioni, che possono essere modificate o adattate alle proprie esigenze: l'importante è concordare criteri di naming uniformi e predeterminati, al fine di ridurre la confusione all’interno dell’archivio. In ogni caso, per ovvie ragioni di rispetto della privacy, consigliamo di non utilizzare dati personali (es. il nome, il cognome, il telefono o l’e-mail di un determinato utente o assistito) all’interno del nome della nuova cartella. Caricamento dei file Una volta creata la nuova cartella, è possibile caricare uno o più file (o altre cartelle) al suo interno tramite drag-and-drop dal desktop (o da Esplora Risorse) alla finestra di NextCloud all’interno del browser, oppure utilizzando l’apposita funzione Carica file accessibile mediante il pulsante “+” in alto.
Condivisione di file e cartelle
Nel momento in cui creiamo una nuova cartella, quest'ultima erediterà i permessi di condivisione dalla sua cartella madre: questo significa che sarà visualizzabile e/o modificabile da tutti gli utenti (interni o esterni) per i quali è stata attivata una impostazione di condivisione sulla cartella contenitrice. Le cartelle create nella root non ereditano alcun permesso di condivisione e non saranno quindi visibili ad alcuno, se non a noi. Condivisione ad uso interno In conseguenza di questo detto nel paragrafo precedente possiamo facilmente capire come, nella maggior parte dei casi, quando si crea una cartella destinata all'uso interno questa risulterà già condivisa nel modo corretto, ereditando le impostazioni di condivisione dalla cartella madre... a meno che non sia creata nella root. Ad ogni buon conto, per assegnare permessi dedicati a una cartella occorre effettuare i seguenti passaggi: Fare click sull’icona della condivisione presente a destra del nome della cartella: questa azione provocherà l'apertura di un pannello contestuale sulla parte destra dello schermo. All'interno del nuovo pannello, selezionare il tab Condivisione, quindi utilizzare la casella di testo presente per cercare utenti e/o gruppi con i quali condividere la cartella.
Tumblr media
Opzioni di condivisione interna Una volta attivata la condivisione interna è opportuno fare click sulla three-dots icon posta alla destra della checkbox stessa: una volta fatto si aprirà un secondo pannello contenente una serie di opzioni di condivisione aggiuntive. Tramite queste opzioni è possibile impostare le modalità di accesso alla cartella (o al file) dell'utente che abbiamo autorizzato.
Tumblr media
Le opzioni di condivisione interna sono abbastanza auto-esplicative: oltre al permesso di lettura, ovvero di accesso e download del file, è possibile assegnare una serie di permessi ulteriori: creare (caricare) nuovi file/cartelle, cambiare(modificare) ovvero eliminare file e cartelle preesistenti, ri-condividere la cartella e/o il suo contenuto ad altri utenti interni e/o esterni, e così via. C'è anche la possibilità di inserire una nota per il destinatario, che sarà visualizzata all'accesso di quest'ultimo. L'opzione più interessante, su cui vale la pena spendere qualche parola, è quella che consente di impostare una data di scadenza. Per impostazione predefinita, le condivisioni interne hanno durata illimitata: questo singnifica che l'utente, una volta abilitato all'accesso (o alla modifica) della cartella, manterrà questo privilegio a tempo indeterminato. L'opzione imposta una data di scadenza consente di modificare questo assunto, assegnando una durata temporale alla condivisione. Si tratta di una funzionalità che, nel caso delle condivisioni interne, rischia di trovare scarsa applicazione pratica, ma - come avremo modo di vedere tra poco - risulterà fondamentale in ottica di condivisione esterna o tramite link. Condivisione tramite link Per condividere la cartella tramite link la procedura è sostanzialmente la medesima, con una singola differenza: Fare click sull’icona della condivisione presente a destra del nome della cartella: questa azione provocherà l'apertura di un pannello contestuale sulla parte destra dello schermo. All'interno del nuovo pannello, selezionare il tab Condivisione, quindi abilitare la checkbox Condividi collegamento.
Tumblr media
Opzioni di condivisione tramite link Una volta attivata la condivisione, interna o esterna che sia, è opportuno fare click sulla three-dots icon posta alla destra della checkbox stessa: una volta fatto si aprirà un secondo pannello contenente una serie di opzioni di condivisione aggiuntive. Tramite queste opzioni è possibile: Copiare l’URL del collegamento, funzionalità indispensabile per poterlo comunicare all’utente. Impostare la modalità di condivisione. Il valore predefinito è Sola Lettura, che consentirà al destinatario del link di visualizzare i file contenuti nella cartella ed effettuarne il download, ma non di cancellarli, modificarli o aggiungerne di nuovi. Nell’eventualità in cui volessimo consentire queste operazioni, è possibile selezionare Consenti il caricamento e la modifica oppure Rilascia file (solo caricamento). La prima alternativa può essere utile se si desidera che l’utente esterno possa inviarci nuovi file e/o modificare i file che intendiamo mettergli a disposizione, la seconda se vogliamo limitarlo alla sola aggiunta di nuovi file, impedendogli la modifica di quelli già presenti / già caricati. Impostare una password. Questa funzione riveste un’importanza fondamentale: in mancanza di una password di accesso, chiunque dovesse entrare in possesso del link di condivisione potrà automaticamente avere accesso ai file, con le modalità previste dall’opzione precedente (ovvero, potenzialmente, anche con possibilità di effettuare upload e modifiche). Per ovviare a questo problema suggeriamo di impostare sempre una password di accesso alla condivisione tramite questa opzione, avendo cura di crearne una avente complessità adeguata (min. 8 caratteri con maiuscola, minuscola, numero e carattere speciale). Impostare una data di scadenza. Per impostazione predefinita i link univoci creati per la condivisione hanno durata illimitata: ovviamente questo non è ideale nella maggior parte dei casi, visto che si tratta di condivisioni che si suppone esauriscano la loro funzione nel giro di pochi giorni/settimane. Per questo motivo è imperativo impostare una data di scadenza, con durata variabile a seconda dei casi (1, 10, 30, 60, 90 o 180 giorni). Allo scattare della data di scadenza impostata il collegamento per la condivisione sarà automaticamente rimosso e quindi non sarà più possibile accedere al file con quella modalità: al tempo stesso, il file non sarà eliminato. Si tratta quindi di una retention policy che ha effetto solo sull’accesso ai dati, non sulla conservazione dei dati stessi.
Applicazioni
Tra le funzionalità più interessanti che abbiamo trovato esplorando le moltissime funzionalità offerte NextCloud vi è il pannello Applicazioni, un vero e proprio elenco di moduli aggiuntivi che funzionano in modo simile alle estensioni di Google Chrome e/o ai plugin di Wordpress: ciascuna applicazione consente di arricchire la propria istanza NextCloud con funzionalità uniche, alcune delle quali estremamente potenti.
Tumblr media
Tra le molte Applicazioni che abbiamo provato, suggeriamo di dare un'occhiata alle seguenti: Files automatic tagging, che consente di assegnare dei tag (etichette, nella traduzione italiana) a seconda del nome, tipo e posizione dei file che vengono caricati. External storage support, che consente di associare sistemi e servizi di data storage esterni. Default encryption module, che abilita all'utilizzo di diverse funzionalità di data encryption. Retention, che può essere utilizzata per impostare delle regole di eliminazione dei file e delle cartelle sulla base di vari parametri. Per ovvie ragioni di tempo e di spazio non riteniamo opportuno approfondire queste applicazioni all'interno di questo articolo: ci limiteremo ad analizzarne due, che ci sono sembrate particolarmente interessanti: Files automatic tagging e Retention, che - se utilizzate insieme - consentono di impostare delle regole di retention che possono rivelarsi particolarmente utili per il rispetto del considerando 39 del GDPR: Da qui l'obbligo, in particolare, di assicurare che il periodo di conservazione dei dati personali sia limitato al minimo necessario. I dati personali dovrebbero essere trattati solo se la finalità del trattamento non è ragionevolmente conseguibile con altri mezzi. Onde assicurare che i dati personali non siano conservati più a lungo del necessario, il titolare del trattamento dovrebbe stabilire un termine per la cancellazione o per la verifica periodica.
Impostare una Retention tramite le Etichette
La possibilità di impostare le etichette, ovvero dei meta tag che consentono di classificare i file, è una funzionalità di base di NextCloud. L'applicazione Retention, una volta installata e attivata, consente di creare delle regole per pianificare l'eliminazione automatica di file e/o cartelle che presentino determinate caratteristiche - tra cui la presenza di determinate etichette. L'applicazione Files automatic tagging, anch'essa da installare e attivare, consente infine di assegnare automaticamente delle etichette al momento del caricamento di file e/o cartelle che presentino determinati requisiti. Unendo queste tre cose siamo riusciti a impostare una vera e propria policy di retention per i file e le cartelle caricate all'interno della cartella radice /Shared/, ovvero - per intenderci - alle copie dei file che intendiamo condividere tramite link. Trattandosi di copie, quindi di duplicati che è opportuno eliminare quando cessano di avere la loro utilità, questi dati costituiscono le cavie perfette per il nostro test. La prima cosa che abbiamo fatto è creare le seguenti etichette pubbliche: Eliminare dopo 10 giorni Eliminare dopo 30 giorni Eliminare dopo 60 giorni Eliminare dopo 90 giorni Eliminare dopo 180 giorni Per farlo, è sufficiente andare nelle Impostazioni > Amministrazione > Flusso di Lavoro e utilizzare il mini-form presente in alto:
Tumblr media
Una volta fatto questo, ci siamo spostati nel pannello inferiore della sezione flusso di lavoro e abbiamo configurato delle regole di retention basandoci sulla presenza delle etichette appena create, nel seguente modo:
Tumblr media
Come si può vedere, le regole di eliminazione che abbiamo impostato corrispondono esattamente a quanto riportato nel nome di ciascuna etichetta: in conseguenza di ciò, per attribuire un periodo di retention alla nostra cartella (e a tutto il suo contenuto) non dovremo fare altro che assegnare alla cartella stessa una delle etichette di retention che abbiamo definito. Per assegnare un'etichetta a una cartella, è sufficiente fare click sull’icona delle Etichette, presente nella parte in alto a destra del panello di condivisione e selezionare l’etichetta corrispondente.
Tumblr media
In buona sostanza, quella che abbiamo creato è una vera e propria data retention policy completamente automatizzata: con un pò di pazienza (e data-entry) è possibile creare un numero di etichette ancora maggiore e gestire politiche di cancellazione anche più in là nel tempo (ad esempio in anni), così da poter gestire la maggior parte dei dati trattati. Ecco dunque un ulteriore valido motivo per utilizzare NextCloud come sistema di archiviazione! Inutile dire che l'utilizzo consapevole e sistematico di questa data retention policy diventa particolarmente importante per le cartelle che si creano per la condivisione tramite link, anche in presenza della data di scadenza: quest'ultima, infatti, se pure impedisce all'utente oggetto della condivsione di accedere ulteriormente ai file, non risolve il problema della retention. E' dunque opportuno utilizzare entrambe le funzionalità, magari avendo cura di impostare una durata superiore di qualche giorno/settimana a quella indicata nella data di scadenza del link di condivisione: in tal modo, qualora il destinatario del link avesse bisogno di qualche giorno in più, sarà possibile prorogare la data di scadenza del link anche a link scaduto, prima che il piano di retention abbia fisicamente eliminato i file.
Conclusioni
Per il momento è tutto: ci auguriamo che questa panoramica su NextCloud possa essere utile a quanti hanno intenzione di dotare la propria infrastruttura di un sistema di Cloud Storage on-premise, che a fronte di un investimento assolutamente contenuto (un server Linux, una VM o una Docker Image) consente di avere accesso a moltissime funzionalità interessanti per l'archiviazione e la condivisione interna ed esterna di qualsiasi tipo di file. Alla prossima, e... buona condivisione!   Read the full article
0 notes
Text
Ico: l'impresa circolare che salva gli alberi
L'impresa ICO produce ogni giorno 200 tonnellate di carta riciclata, dato che si traduce - Notiziario Finanziario - Notizie Banche Italiane Assicurazioni -
0 notes
hodldrgn-blog · 6 years
Photo
Tumblr media
New Post has been published on https://cryptomoonity.com/cz-ha-affermato-che-la-svolta-nel-listing-con-binance-charity-ha-richiesto-solo-3-giorni/
CZ ha affermato che la svolta nel listing con Binance Charity ha richiesto solo 3 giorni
CZ ha affermato che la svolta nel listing con Binance Charity ha richiesto solo 3 giorni
Secondo il fondatore dell’exchange di criptovalute più grande del mondo: “Non pianifichiamo troppo in anticipo”.
Fonte: Cryptobriefing.com
Quanto tempo ci impiega l’exchange di criptovaluta Binance per prendere una decisione da un milione di dollari? Un paio di mesi? Poche settimane? Secondo il suo fondatore, Changpeng Zhao (meglio conosciuto come CZ), il processo di decisione del più grande exchange del mondo dura … un paio di giorni.
Binance ha fatto un annuncio a sorpresa oggi sul suo blog ufficiale sulla modifica della sua politica tariffaria. Con effetto immediato, Binance non addebiterà più le commissioni per i progetti che desiderano quotare i loro token sui propri server. Ora, i team dei token effettueranno una donazione obbligatoria a una delle iniziative benefiche di Binance, il cui l’importo che sarà deciso a loro discrezione.
In uno scambio di e-mail con Crypto Briefing, CZ ha spiegato che l’idea gli è venuta in mente all’inizio di settembre, ma l’aveva tenuta per sé. “Ho avuto questa semplice idea nella mia testa per circa un mese, ma non ci ho pensato troppo seriamente o ufficialmente, soprattutto perché ci sono sempre altre distrazioni”, ha scritto CZ. “Dopo aver incontrato il presidente di Malta, dove ci sono state discussioni sulle iniziative di beneficenza, ho iniziato a pensarci un po ‘più formalmente. Ho proposto l’idea al nostro gruppo dirigente 3 giorni fa (nel fine settimana, come al solito), e ho ottenuto un sostegno unanime “.
“Oggi abbiamo pubblicato l’annuncio”, ha aggiunto.
CZ: “Non pianifichiamo troppo in anticipo”
Binance ha attirato alcune critiche durante l’estate quando i mezzi di comunicazione hanno suggerito che lo scambio richiedesse che a volte i progetti pagassero milioni per essere quotati sui propri server. Una fonte citata da Bitcoinist ha affermato che il dipartimento finanziario dell’exchange gli ha addebitato 400 BTC (equivalenti a $ 2,6 milioni al tasso di mercato contemporaneo); qualcosa che Binance ha strenuamente negato.
CZ ha dichiarato nella sua email che la nuova politica di quotazione contribuirebbe in parte a fornire chiarezza agli utenti dell’exchange e alla più ampia comunità di criptovalute. “C’erano così tanti dati errati, voci e FUD [paura, incertezza, dubbi] sulle tariffe di quotazione”, ha detto. “Ci preoccupiamo per la nostra comunità e vogliamo affrontare [ciò] una volta per tutte”.
CZ ha detto che attualmente non ci sono piani per l’exchange di donare una percentuale delle sue commissioni di negoziazione in beneficenza. Ha considerato il fatto che ci possa essere un parziale calo delle commissioni di negoziazione, ma non ha escluso nulla per il futuro. Sebbene esistessero piani a lungo termine, era necessario anche un rapido processo decisionale. “Come puoi vedere, non pianifichiamo troppo in anticipo”, ha detto. “Abbiamo visioni a lungo termine, ma non piani dettagliati. Le cose cambiano troppo velocemente “.
Binance a Malta
L’incontro di CZ con Marie-Louise Coleiro (Presidente di Malta) venerdì pomeriggio, ha coinciso con il Delta Summit,una conferenza su criptovalute e blockchain, tenutasi nella città balneare di San Julian’s tra mercoledì e venerdì la scorsa settimana. La residenza presidenziale, St. Anton’s Palace, è a circa 15 minuti di macchina dal sito della conferenza.
Binance è l’exchange di criptovalute più grande del mondo, con un volume di trading stabile. Oltre $ 900 milioni sono passati attraverso i suoi server nelle ultime 24 ore. Il maggiore concorrente,il collega OKEx con sede ad Hong Kong, ha avuto un volume di scambi di poco superiore a $ 500 milioni.
Binance è stato lanciato poco più di un anno fa. I suoi primi giorni di vita hanno coinciso con la corsa al rialzo che ha portato il valore totale del mercato delle cripto di ben oltre $ 800 miliardi. L’exchange ha subito un improvviso afflusso di utenti. CZ ha ammesso a Bloomberg lo scorso gennaio di aver aggiunto 240.000 utenti in un solo giorno. La vera dimensione del suo successo è stata rivelata quando Binance ha registrato un totale di $ 200 milioni di profitti durante il suo secondo trimestre di attività.
L’aggiornamento sul listing di Binance dimostra che il grande exchange è ancora agile.
Il mondo delle crypto è ancora agli esordi; è si evolve rapidamente. La comunità era ancora seriamente interessata alle offerte di monete iniziali (ICO) per quest’anno, ma le cose sono cambiate: le offerte sui security token (STO) sono ora di moda.
Concepire un’idea di venerdì, lanciarla durante il fine settimana ed eseguirla di lunedì, sarebbe un punto di svolta notevole per la startup più piccola; figuriamoci per una società che, al suo ultimo conteggio, aveva poco meno di 500 dipendenti in tutto il mondo.
Parte della storia di successo di Binance è dovuta allla capacità di entrare e prosperare rapidamente in nuovi mercati. Un processo rapido e deliberativo è essenziale, qualcosa mostrato nelle notizie odierne.
Il rovescio della medaglia? Rivolgi un pensiero a tutti i contabili di Binance. Devono aver avuto un grande fine settimana per sistemare tutto …
Dichiarazione di non responsabilità: l’autore non è coinvolto in alcuna criptovaluta o token menzionato in questo articolo, ma detiene investimenti in altri digital assets.
CZ ha affermato che la svolta nel listing con Binance Charity ha richiesto solo 3 giorni was originally published in Binance Italia on Medium, where people are continuing the conversation by highlighting and responding to this story.
Source
Related
VTM TRON livestream on 30 of July complete version Title: VTM TRON livestream on 30 of July complete version Video duration: 52:43 Views: 27 Likes: 2 Dislikes: 0 Publication date: 2018-07-30 06:43:...
WWDC 2018 — What the new iOS 12 means for Centrali... WWDC 2018 — What the new iOS 12 means for Centrality WWDC 2018 — What the new iOS 12 means for CentralityThe learnings we took home from the App...
Electroneum & MonaCoin: 2 Potential Bull Flag ... Title: Electroneum & MonaCoin: 2 Potential Bull Flag Setups - Technical Analysis Video duration: 7:46 Views: 3207 Likes: 145 Dislikes: 21 Publicat...
Bitcoin Q&A: “Blockchain, not Bitcoin...       Title: Bitcoin Q&A: "Blockchain, not Bitcoin" Video duration: 7:12 Views: 14932 Likes: 857 Dislikes: 11 Publication date: 2018-06-07 17:45:16 h...
.yuzo_related_post .relatedthumb background: !important; -webkit-transition: background 0.2s linear; -moz-transition: background 0.2s linear; -o-transition: background 0.2s linear; transition: background 0.2s linear;;color:!important; .yuzo_related_post .relatedthumb:hoverbackground:#fcfcf4 !important;color:!important; .yuzo_related_post .yuzo_text color:!important; .yuzo_related_post .relatedthumb:hover .yuzo_text color:!important; .yuzo_related_post .relatedthumb acolor:!important; .yuzo_related_post .relatedthumb a:hovercolor:!important; .yuzo_related_post .relatedthumb:hover a color:!important; .yuzo_related_post .relatedthumb margin: 0px 0px 0px 0px; padding: 5px 5px 5px 5px;
0 notes
erboss88 · 6 years
Text
Finalmente il post su Telegram Passport prende vita e questa volta ci ha messo almeno una settimana abbondante. Si perché è da almeno 7 giorni che in giro per diversi canali russi si parla di questo Telegram Passport.
Insomma si può dire che con l’introduzione di Telegram Passport si può dire che anche la piattaforma Telegram Open Network (TON) basata su blockchain sta prendendo sempre più piede. Non solo con questa scelta, Telegram fa un ulteriore passo nella creazione una piattaforma di successo per centinaia di milioni di persone. Siamo già in 200 milioni di utenti attivi al mese.
La notizia in se
Stando a quanto riportava qualche giorno fa il portale dei media russi Vedomosti, pare che in realtà Telegram è già da un pò di tempo che aveva iniziato a fare alcuni test con utenti scelti.
Noi avevamo inizialmente provato a capire qualche cosa in più su Telegram Passport, però non avendo delle informazioni certe, ma solo come riporta la stessa Vedomosti solo rumors con fonti vicine a Telegram. Se come di fonti vicine a Telegram a volte ci hanno raccontato cose sbagliate, abbiamo trattato la notizia con le dovute pinze e contro pinze.
Oggi invece ve ne parliamo, non solo perché a quanto pare questo primo servizio di Telegram Open Network (TON) sarà entro un mese, come dicevamo prima i test sono iniziati da qualche settimana e soprattutto nelle scorse ore, nella chat dei colleghi russi Telegram Info Chat sono comparsi alcune screenshot che anticipano l’arrivo di Telegram Passport.
This slideshow requires JavaScript.
La cosa interessante è gli screen in questione provengono dal sito ufficiale, quindi qualcuno per sbaglio ha reso pubblica la documentazione per questo nuovo servizio marchiato Telegram.
Stando a questi screen, viene confermato anche quello che avevamo visto e capito nei giorni scorsi, cioè che Telegram Passport sarà un servizio beta e che verrà implementato e aggiornato con il tempo.
Che cos’è sto Telegram Passport?
Stando alle prime informazioni e agli screenshot che vi abbiamo mostrato prima, Telegram Passport offrirà presto agli utenti la possibilità di caricare documenti come passaporti, patenti di guida, certificati bancari, bollette e trasferirli immediatamente in modo sicuro ad altre parti.
Il tutto in modo sicuro sfruttando una chiave pubblica che potrà essere ottenuta attraverso il comando /setpublickey nel @BotFather.
In questo modo solo gli utenti avranno accesso ai dati e ai documenti privati ​​caricati nell’applicazione, che verranno protetti utilizzando un metodo di “autenticazione a due fattori”. Funzione di cui ve ne abbiamo già parlato qui.
Conclusione
Noi per il momento ringraziamo i colleghi russi di Telegram Info, i colleghi e amici di Open Gram Italia – TON ICO Telegegram Bitcoin, ma anche tutte le altre testate giornalistiche che ci hanno dato la possibilità di completare questo articolo che qualche giorno fare era pieno di: i rumors dicono che.
In più si può dire che la piattaforma Telegram Open Network (TON) inizia a prendere sempre più piede, sembra essere una realtà vera e propria e anche se si è leggermente in ritardo sulla tabella di marcia (basta vedere la road map qui sotto), comunque a quanto pare il team impegnato nello sviluppo di TON sta lavorando.
Forse i problemi avuti in Russia e in Iran hanno portato ad un rallentamento dello sviluppo di questa piattaforma.
Vi invitiamo a seguirci da vicino per scoprire ulteriori dettagli su Telegram Passport, ma anche su tutte le altre novità in casa Telegram, poi come al solito, aspettiamo le vostre impressioni nei commenti qui sotto.
Vi aspettiamo sul nostro canale ufficiale su Telegram, ma anche nel supergruppo InsideTelegramLab e nel canale InsiDevCode. Se volete restare sempre informati su tutte le novità su questa piattaforma, non esitate ad iscrivervi al loro canale Telegram.
#TelegramPassport: #Telegram offrirà agli utenti la possibilità di memorizzare i propri dati personali Finalmente il post su Telegram Passport prende vita e questa volta ci ha messo almeno una settimana abbondante.
0 notes
massisquillace · 6 years
Photo
Tumblr media
Così nell’ultimo giorno a New Orleans ho rilasciato la mia prima intervista ad un network americano. Abbiamo parlato di ICO, startup e di come porteremo due nostre aziende in America nel 2019 [spoiler]. Andrà in onda su Fox News in uno speciale sul Collision. Questa volta il pubblico è enorme: un miliardo di persone nel mondo. In Italia su Sky. Sbam!
0 notes
Il termine BINANCE deriva dall'intreccio di 2 parole “Binary” + “Finance”. E' gestito da una compagnia cinese che però opera a Tokyo, in Giappone. Prima operava completamente in Cina, ma visto il rapporto del governo cinese con le crypto hanno deciso di trasferire le operazioni nel paese più amichevole del mondo per quel che riguarda le criptovalute. Sul loro sito web, dicono di essere in grado di elaborare 1.400.000 ordini al secondo e generano volumi impressionanti per essere agli esordi, ed il numero di persone che visitano il loro sito ogni giorno è piuttosto elevato e continua a crescere. La società ha lanciato la sua ICO all'inizio di quest'anno, nel luglio 2017 e, dopo alcuni mesi, ha pubblicato il proprio sito Web di scambi di crypto (un exchange) nel quale è possibile utilizzare la propria moneta denominata BNB, per pagare le commissioni di scambio e non solo. Possedere dei BNB infatti dà il diritto a dei vantaggi riguardo i costi di scambio fra crypto, permette che vi siano costi di withdraw più bassi e in generale costi più bassi per qualsiasi altra spesa effettuata sul sito. Inoltre per BNB è previsto un piano di repurchasing nel quale in ogni trimestre Binance userà il 20% dei loro profitti per riacquistare i loro token per poi distruggerli, questo finché non scomparirà il 50% di tutti i BNB in circolazione (per un totale 100MM su 200) , le transazioni di riacquisto saranno visibili sulla blockchain quindi visibili a chiunque voglia verificarle. Nell'exchance è possibile scambiare una miriade di monete, ma non è possibile depositare e ritirare con metodi di pagamento bancari. Hanno anche un sistema refferral che ricompensa solo sul 50 % del costo delle fee utilizzate durante uno scambio fra crypto. Per ora sembra un buon sito sul quale fare scambi di crypto e per il futuro Binance promette di costruire un exchange decentralizzato, in cui BNB sarà utilizzato come una delle risorse di base fondamentali. Se avete apprezzato la descrizione e pensate di usare questo exchange per usufruire dei vantaggi di cui si può usufruire possedendo BNB, visto che ve ne sono molti e sicuramente ne usciranno degli altri, vi lascio il mio link d'invito . https://www.binance.com/?ref=16865115
Tumblr media
0 notes
Text
Ico: l'impresa circolare che salva gli alberi
Produce ogni giorno 200 tonnellate di carta riciclata, dato che si traduce in 460 metri - Notiziario Finanziario - Notizie Banche Italiane Assicurazioni -
0 notes
hodldrgn-blog · 6 years
Photo
Tumblr media
New Post has been published on https://cryptomoonity.com/binance-travelbybit-il-giro-del-mondo-tramite-le-cripto/
Binance + TravelbyBit: il Giro del Mondo tramite le Cripto
Binance + TravelbyBit: il Giro del Mondo tramite le Cripto
Binance ha recentemente investito in TravelbyBit, la startup Australiana innovativa che rende molto facile per gli esercenti accettare pagamenti in cripto.
Abbiamo la visione che un giorno, noi possessori di cripto saremo in grado di viaggiare nel mondo usando solo coin e token — e lavorando insieme a TravelbyBit, possiamo rendere questo possibile.
TravelbyBit è la compagnia che sta dietro alla trasformazione dell’aeroporto di Brisbane nel primo aeroporto pronto per le cripto. Applaudiamo l’iniziativa sul campo di TravelbyBit per far aumentare gli usi delle cripto, dalla preparazione dell’aeroporto per l’accettazione delle cripto lo scorso gennaio, per garantire che ogni esercente e punto vendita in aeroporto potesse ospitare i pagamenti in cripto lo scorso maggio. La nostra nuova partnership intende replicare ciò che TravelbyBit ha fatto per l’aeroporto di Brisbane verso tutti i principali aeroporti del mondo.
Attraverso questa partnership, Binance e TravelbyBit intendono creare un sistema di pagamento POS globale che incorpori la tecnologia blockchain nei principali aeroporti di tutto il mondo. TravelbyBit ha preso l’iniziativa di collegare numerose aziende legate ai viaggi e al turismo alle cripto monete, e la nostra comunità e la tecnologia blockchain aumenteranno e amplificheranno ciò che TravelbyBit fa meglio.
Ecco altri quattro motivi per cui la partnership di Binance con TravelbyBit è un punto di svolta per entrambe le società e per l’industria blockchain in generale.
Binance Coin: usato per il trading e il volo.
Nell’ambiente blockchain, dove le cripto monete vengono giudicate sempre più in base alla loro utilità, Binance Coin sta aggiungendo un altro uso nel mondo reale. O, come ha detto il nostro CEO Changpeng Zhao, “un’uso reale, fattibile, solo quando se ne ha bisogno.” Attraverso questa partnership, TravelbyBit aggiungerà Binance Coin come una delle criptovalute selezionate che i visitatori dell’aeroporto potranno utilizzare per pagare gli acquisti effettuati presso i commercianti affiliati a TravelbyBit, inclusi voli, souvenir e altro.
Questo accordo assicura un forte uso di Binance Coin in un settore che forse ha maggiormente da guadagnare dall’adozione della blockchain: i viaggi. Molti di noi hanno preso un volo per un altro paese, solo per sperimentare la confusione nel convertire una forma di denaro con un altra, oltre ad essere soggetti a tariffe elevate. La blockchain sta risolvendo questo problema consentendo ai viaggiatori di utilizzare la valuta digitale che preferiscono (come Binance Coin) senza commissioni esorbitanti o intermediari opportunisti. La blockchain apre una soluzione flessibile e conveniente al problema della conversione di denaro durante i viaggi.
L’amministratore delegato di TravelbyBit, Caleb Yeoh, lo riassume al meglio: “Immagina di viaggiare su più scali e di avere solo bisogno di una moneta unica”.
2. Hai appena ottenuto altri 150 modi per usare Binance Coin (e altri 150 arriveranno presto).
In questo momento, TravelbyBit è riuscito a mettere insieme un elenco impressionante di oltre 150 esercenti e locali in cui le persone, in particolare i turisti e i viaggiatori, possono usare le cripto nella vita di tutti i giorni. Con la nostra partnership, adotteremo il sistema TravelbyBit di terminali POS di cripto su scala globale.
Questa mossa è l’inizio di un trend per l’adozione più diffusa delle cripto valute. Siamo entusiasti di vedere come la nostra comunità di Binance esplorerà i vari usi di Binance Coin, oltre ad ottenere sconti sulle commissioni da trading. Vogliamo consentire a voi, cari compagni Binanciani, di spendere le vostre Binance Coin su quante più piattaforme possibili al di fuori dell‘exchange, e di viaggiare il più lontano possibile, in tutti i posti che desiderate.
3. TravelbyBit sta facendo clamore in paesi come l’Australia e la Nuova Zelanda. Aggiungiamone di più.
Nel corso dell’ultimo anno, TravelbyBit ha fatto un ottimo lavoro nell’essere una società proattiva all’avanguardia nel garantire l’accettazione e l’utilizzo da parte del pubblico delle criptovalute. La startup australiana ha costruito una rete in espansione di commercianti di cripto e rotte turistiche in Australia e Nuova Zelanda, dove i turisti possono ora pagare per interi viaggi con valuta digitale. Con la nostra nuova partnership, Binance e TravelbyBit possono ora replicare le storie di successo di Australia e Nuova Zelanda in più paesi. Questo è un modo diretto per collegare il mondo attraverso la blockchain.
4. Più usi per le cripto significa maggior valore per l’intero ecosistema blockchain.
Abbiamo trattato l’impatto immediato della partnership di Binance con TravelbyBit, ma questo è solo l’inizio. Con il progredire della partnership, Binance e TravelbyBit esploreranno ulteriori sinergie che includeranno le nostre diverse unità, nonché legami con altre aziende e organizzazioni. Il quadro più generale è lo sviluppo di un nuovo sistema per l’utilizzo di denaro per i viaggi. E un ulteriore valore deriva dal coinvolgimento di più parti, in un nuovo paradigma di viaggio alimentato dalla blockchain. Ciò si traduce in una maggiore efficienza e libertà nel modo in cui usiamo il denaro, che è alla base della mission di Binance.
Con queste importanti implicazioni per un utilizzo più ampio, incoraggiamo i nostri compagni Binanciani ad unirsi a noi nella costruzione di un mondo senza confini viaggiando sulla blockchain. Se rappresenti i principali aeroporti e rivenditori che sono disposti ad accettare criptovalute come pagamento, o se conosci qualcuno del genere, invia un’email a TravelbyBit all’indirizzo [email protected]. I rivenditori che accettano Binance Coin attraverso la soluzione di TravelbyBit otterranno visibilità immediata per milioni di utenti di Binance e saranno in prima linea nel portare avanti l’adozione delle cripto nel mondo.
Binance + TravelbyBit: il Giro del Mondo tramite le Cripto was originally published in Binance Italia on Medium, where people are continuing the conversation by highlighting and responding to this story.
Source
Related
Why create Smart Media Tokens? Title: Why create Smart Media Tokens? Video duration: 1:17 Views: 4816 Likes: 145 Dislikes: 4 Publication date: 2017-09-28 20:55:35 https://www.y...
Derek Capo at the 2018 Litecoin Summit Title: Derek Capo at the 2018 Litecoin Summit Video duration: 37:34 Views: 16 Likes: 3 Dislikes: 0 Publication date: 2018-09-26 23:12:53 https://...
Smart Contract Bug Nearly Freezes Transfers in $80... Smart Contract Bug Nearly Freezes Transfers in 0 Million Worth of Icon Tokens A simple typo nearly led to a complete disaster for an ICOed projects t...
U Network Bi-Weekly Report #6 U Network Bi-Weekly Report #6 U Network Bi-Weekly Report #6UUU (U Network) listed on HitBTC. There were new analyzing articles and one community memb...
.yuzo_related_post .relatedthumb background: !important; -webkit-transition: background 0.2s linear; -moz-transition: background 0.2s linear; -o-transition: background 0.2s linear; transition: background 0.2s linear;;color:!important; .yuzo_related_post .relatedthumb:hoverbackground:#fcfcf4 !important;color:!important; .yuzo_related_post .yuzo_text color:!important; .yuzo_related_post .relatedthumb:hover .yuzo_text color:!important; .yuzo_related_post .relatedthumb acolor:!important; .yuzo_related_post .relatedthumb a:hovercolor:!important; .yuzo_related_post .relatedthumb:hover a color:!important; .yuzo_related_post .relatedthumb margin: 0px 0px 0px 0px; padding: 5px 5px 5px 5px;
0 notes