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#gioielleria contemporanea
silviascorcella · 6 months
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atelier 7|12: gioielli unici fatti di semplicità, cuore e magia
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“I miei gioielli sono nati con l’idea di essere scelti e indossati come porte-bonheur: offrono positività, bellezza e semplicità. Li indossano donne con gusti diversi, e tutte dicono di sentire un legame speciale con loro: spero che un po’ di magia ci sia davvero!“
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Questa che narra è la voce di Annalisa Morzone: probabilmente non siete avvezzi a riconoscerne l’identità, ma di certo sapreste riconoscere quando il suono della sua voce di giovane designer si trasforma in messaggi incisi su gioielli di grande semplicità, proprio come fossero essenziali supporti preziosi, la cui missione è condensata in quelle parole scritte per essere indossate anche con l’anima.
Annalisa è colei che forgia con mani allacciate alla passione questi gioielli, nel del suo piccolo mondo ribattezzato con un nome che suona come un codice, proprio per accarezzare la curiosità con la suggestione del pizzico magico del mistero: atelier 7|12.
Et voilà il segreto racchiuso nel nome: conoscerlo è l’opportunità di godere di una guida gentile per scoprire le sfumature celate nel fascino autentico delle creazioni, e nelle ispirazioni narrate dalle incisioni: “Ho pensato all’atelier come a un luogo in cui creare e sperimentare: il luogo della libertà di espressione. Il 7 e il 12 due numeri fortunati: mi piace dire che sono due numeri su cui puntare, su cui io ho scommesso e nei quali ho creduto.
La buona sorte, la fortuna, quel sapore di magia che vorrei che trasmettessero i miei gioielli volevo fossero presenti già nel nome un po’ misterioso”. Il brand 7|12 è la meta felice di un percorso che inizia con la laurea in Disegno Industriale alla facoltà di Architettura, prosegue con lo studio in comunicazione per l’arte contemporanea a Brera, compie i primi passi professionali tra case editrici e gallerie d’arte, e poi vira accogliendo il richiamo autentico della creatività, e il desiderio di un progetto personale che la esprimesse, e facesse tesoro delle esperienze in progettazione e scrittura acquisite.
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“Ho semplicemente assecondato la mia vena creativa: fin da bambina sono stata attratta dai bijoux, dagli amuleti luccicanti dei marchés aux puces, ho sempre disegnato molto e creato con le mani. Non sono orafa di formazione: non è stato facile ma ho approcciato questo lavoro con la testa di chi ha avuto esperienze in settori diversi, senza troppe conoscenze tecniche ma con un senso del progetto e del lavoro che mi ha aiutato ad avere uno sguardo lungimirante e ambizioso. Ci sono molte persone che mi hanno aiutata e che devo ringraziare: io ci ho messo il cuore e tutta me stessa. Questo significa che la leggerezza con cui mi esprimo attraverso i miei gioielli è una scelta ben consapevole, e che la mia idea di bello ha radici apparentemente lontane”.
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Se la chiamate ‘artigiana’, Annalisa vi risponderà con la sua umiltà generosa che no, “io ho una visione molto alta dell’essere artigiano e non mi corrisponde. Mi sento sicuramente una designer, perché il design fa parte del mio percorso, e la parte creativa e di progetto mi danno più soddisfazione”. Ma, come per gli artigiani, sono le sue mani a creare ogni gioiello, alcuni con la tecnica della cera persa, altri, quelli che son forieri di messaggi scritti e simboli brillanti, tramite l’incisione dalla lastra, che sia d’ottone, in oro o argento: “qui il lavoro è più semplice, vincono la semplicità e l’idea”.
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Quella praticata da Annalisa è la semplicità come la intenderebbe il grande Bruno Munari, ovvero: “complicare è facile, semplificare é difficile. Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare. Per semplificare bisogna togliere, e per togliere bisogna sapere che cosa togliere […] Togliere invece che aggiungere vuol dire riconoscere l’essenza delle cose e comunicarle nella loro essenzialità”.
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Ed ecco, infatti, che anche le collezioni si sviluppano con lentezza saggia: non si rinnovano del tutto, ma mantengono l’essenzialità e la evolvono con nuovi messaggi e nuove forme, con lo splendore dei diamanti e la luce dell’argento, con le pietre colorate, corallo, turchesi, agata, ametista, pirite, quarzi, le medagliette da appendere al collo e ai lobi, i bracciali che avvolgono il polso, le stelline che  guidano il cammino. Assieme alla semplicità, vince di certo, anche quella lieve sensazione di magia che nei gioielli 7|12 ti fa sentire accarezzata dall’intento buono di trasmettere la positività porta-fortuna attraverso la bellezza preziosa. Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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seoul-italybts · 2 years
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[✎ ITA] Musicians on Musicians RM (BTS) x Pharrell Williams __ BRIAN HIATT , Rolling Stone ⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS⠸ 01.11.22
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‘E Se Non Mi Piacesse Più la Musica?’
Una Conversazione Estremamente Onesta tra RM dei BTS e Pharrell Williams
È in arrivo una collaborazione segreta tra i BTS e Pharrell — e questa non è che una delle rivelazioni estrapolate da questo incontro tra superstar
Arrivati a questo livello nel loro regno come band più grande al mondo, i membri dei BTS saranno più che abituati ad essere idolatrati come eroi e alle reazioni emozionate dei fan. Ma quando, ad inizio settembre, il leader dei BTS, RM, si è seduto di fronte a Pharrell Williams in un auditorium vuoto presso il Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles, prenotato appositamente per l'occasione, era visibilmente agitato trovandosi dall'altro lato dell'equazione. È un po' “imbarazzante”, confessa RM sorridendo, parlare del suo percorso artistico di fronte al “mio idolo”.
Williams, giovanile e pelle eternamente liscia e perfetta (non c'è neppure bisogno di dirlo), è rilassato e non fa che parlare del più e del meno, nel suo completo giacca, pantaloncini e scarponcini di pelle ed una schiera quasi accecante di gioielleria assortita ad un polso. RM, che veste un completo marrone a doppio petto firmato Bottega Veneta, sta più sulle sue, apparentemente impegnato a ripassare mentalmente le varie domande che si è preparato per l'occasione.
Riguardo cosa abbiano in comune questi due uomini: la loro crescita e maturazione artistica dista migliaia di chilometri ed un paio di decenni l'uno dall'altro.
Nei lontani anni '80, dalla sua Virginia Beach, il giovane Williams ha potuto seguire la crescita dell'hip-hop fin quasi dalla sua gestazione, prima di diventare una delle forze principali del genere – e di molti altri - come parte del duo di produttori Neptunes e per proprio conto. Quando, invece, RM era un ragazzino e stava ancora crescendo in una cittadina fuori Seoul, il rap era già diventato un genere famoso a livello globale, tanto che artisti come Nas, Eminem ed il gruppo coreano degli Epik High hanno facilmente sedotto questo diligente studente sud-coreano, convincendolo a dedicare tutta la sua vita alla musica — e, dopo diversi visti ed imprevisti, ad entrare nei BTS invece che perseguire la carriera da artista hip-hop di nicchia, come si era sempre immaginato sarebbe diventato.
Ora, entrambi gli artisti si destreggiano tra esibizioni e lavori in background. A parte comporre e produrre per i BTS, RM ha lavorato anche per diversi altri artisti sud-coreani; Williams, dal canto suo, si mantiene in perfetto equilibrio tra le due cose, fin dall'amministrazione Clinton — solo quest'anno, ha già prodotto tracce per Kendrick Lamar, Pusha T e Rosalía, oltre ad aver ingaggiato 21 Savage e Tyler, the Creator per la stesura del suo singolo “Cash In Cash Out”.
Ma Williams e RM avevano già unito le proprie forze, prima di questa conversazione. Come ci ha svelato lo stesso Williams, recentemente ha registrato una canzone con i BTS, lavorando da remoto, in previsione del suo nuovo album. Lo stesso RM ha in programma il rilascio di un album solista e, a questo proposito, durante la loro conversazione, Williams gli ha fatto una proposta davvero allettante.
Qualche settimana dopo questo incontro, l'agenzia dei BTS, la HYBE, ha annunciato che i ragazzi andranno a fare il servizio militare obbligatorio e che, per ora, si concentreranno su vari progetti solisti, prima della loro reunion di gruppo nel 2025. Oggi, RM è piuttosto schietto nel dire che sia lui che i BTS si trovano ad un crocevia nelle loro vite e carriere e non ha paura nel chiedere consiglio in pieno stile Yoda da colui le cui doti e carriera camaleontiche hanno garantito un successo pluri-decennale senza pari.
RM: Ci tengo a menzionare [la tua traccia solista del 2006] “Take It Off (Dim the Lights)” perché era parte integrante della mia playlist. L'avevo pure tradotta in coreano e poi registrata, quando ero ancora un novellino.
Williams: Wow! Pazzesco.
RM: Oggigiorno il genere non conta più molto, ma allora credo ci fossero diversi rapper che criticavano gli altri artisti per l'uso dell'auto-tune. Tu canti, rappi e ci sono anche occasioni in cui esegui semplicemente il ritornello. Solitamente, come ti approcci e poni rispetto ad una canzone cui partecipi in qualità di featuring?
Williams: Wow. Innanzi tutto, che tu ci creda o no, nessuno mi aveva mai chiesto una cosa simile. Decido seguendo l'istinto, niente convenzioni o regole prestabilite.
RM: [Tipo] “Devo rappare”, “Devo cantare”
Williams: Già... No. Faccio semplicemente ciò che penso sia necessario. E cerco, ovviamente, di fare del mio meglio per interiorizzare quella parte, ma di fatto penso il tutto come se fosse per qualcun altro, qualcuno migliore di me. È già capitato che artisti con cui ho lavorato mi dicessero, “Nah, vorremmo facessi tu quella parte” e la mia risposta è stata, “No, l'ho scritta per quest'altra persona”. Quindi, sì, cerco di colmare ciò che manca nel brano, ma poi dimentico che, di fatto, sarò io a doverlo eseguire. Se mi concentrassi su quell'aspetto, non sarei altrettanto sicuro e non credo il risultato sarebbe altrettanto buono. Ad esempio, molto tempo fa ho lavorato ad una traccia con Mystikal—
RM: Wow!
Williams: Già. “Shake Ya Ass”. Hai presente? L'abbiamo prodotta insieme io e Chad [Hugo], ma mentre ne scrivevo il ritornello, pensavo che se l'avesse eseguito Eddie Kendricks dei Temptations, sarebbe stato perfetto. Ricordo ancora che dicevo agli altri “Oh, sul serio, potremmo farla fare a quel tipo dei Temptations”. E la loro risposta era tipo: “Nah, no. L'etichetta vuole che sia tu ad eseguirla.”
È allora che ho iniziato a realizzare quale fosse il mio punto debole, vale a dire quando cerco di
infondere l'energia e lo spirito di altri artisti, lasciandomi guidare totalmente dalla musica e da cosa necessita il brano, senza che il mio ego o la mia sensibilità (artistica e personale) abbiano voce in capitolo.
RM: Il nostro gruppo ha parlato alle Nazioni Unite ed abbiamo anche incontrato il presidente Biden. Non ci saremmo mai immaginati cose simili [fossero possibili], ma a quanto pare, ormai siamo diventati uno tra i tanti altri portavoce della comunità asiatica. Tra me e me non faccio che chiedermi “Sono davvero tutto 'sto granché? Mi merito davvero tutta questa fiducia e responsabilità?” e ho molti dubbi. So che anche tu fai molto per la società e la tua comunità d'origine. Sarei curioso di sapere come fai a reggere il peso di tutte queste responsabilità e a coltivare un'immagine positiva e moralmente rispettabile.
Williams: Beh, c'è sempre una ragione dietro ciò che faccio [per beneficenza]. Può essere, ad esempio, per qualche idiozia detta di cui, poi, mi pento o magari perché in qualche mia traccia potrei aver offeso una certa porzione di pubblico o sfera culturale/sociale. Queste cose mi fanno riflettere e mi aprono gli occhi. Istituisco quindi organizzazioni [non profit] per cercare di combattere quell'ignoranza di cui io stesso mi sono reso colpevole. Cerco di imparare (dai miei sbagli), di approfondire e fare ricerche. Altre volte, invece, magari lo faccio per ciò che hai appena detto tu. Quando, ad esempio, mi chiedo: “Cavolo, sto facendo abbastanza?” o anche “Mi merito davvero tutto questo?”. Credo questo genere di iniziative sia ciò che mi permette di vivere un po' più serenamente e di dormire la notte. Mi aiuta anche a trovare risposta a quei dubbi. Diciamo che è qualcosa che va fatto ogni qual volta sorgono dubbi e non ci si sente più tanto sicuri di meritarsi tutto questo e l'ammirazione dei fan; laddove c'è un deficit o una mia mancanza, vado a colmarlo con questo tipo di iniziative benefiche.
RM: Spero veramente tutte queste mie stupide ansie e preoccupazioni mi aiuteranno, quanto meno, a diventare una persona migliore, a diventare un adulto migliore, per i fan.
Williams: Ciò che la gente non può capire è che quando si hanno milioni e milioni di fan, e te li ritrovi di fronte centinai di migliaia alla volta...
RM: Non puoi fisicamente distinguere un volto piuttosto che un altro nella folla. È tutto solo una massa enorme di persone.
Williams: Tutti insieme ti infondono quest'energia enorme e poi, per esempio, dici “Saltate!”
RM: E loro saltano.
Williams: E loro saltano. Tu canti, e loro ti seguono cantando ogni singola parola. E dalle loro voci, riesci a percepire chiaramente l'impatto concreto che hai sulle loro vite. Non so come facciate voi. Ma io ho scritto un paio di canzoni di quel genere e quando salivo sul palco e le cantavo, mi veniva letteralmente da piangere perché era una responsabilità troppo grande. Sul serio, ogni volta che mi accorgo di tale impatto, faccio un passo indietro.
RM: Perché? È una responsabilità troppo grande?
Williams: Davvero troppo grande, amico. È un peso insostenibile. Ecco perché rispetto davvero un sacco gente come te, il tuo gruppo e altri artisti quali Bey e Jay e anche Kanye — Cioè, sul serio, (riesco appena ad immaginare) le cose che affrontate ogni sera salendo su quel palco? È davvero troppo e ti fa riflettere. In certi casi, devi davvero essere nato con i nervi saldi (per affrontare responsabilità simili). Vorrei chiederti questa cosa: come fai, una volta sceso dal palco? Tutta quell'emozione e carica ogni sera, come fai a rilassarti?
RM: La mia prima esibizione è stata in un qualche club sconosciuto, di fronte a qualcosa tipo 10 persone, quando avevo circa 15 anni. Mi sono dimenticato buona parte del testo ed è in quell'occasione che ho realizzato, “Oh, non potrei proprio diventare una star. Non sono come tutti questi frontmen che sanno gestire e godersi la ribalta come, diciamo, Kurt Cobain o Mick Jagger”. Io sono semplicemente un essere umano cui piace scrivere musica. Ad esempio, lo scorso aprile abbiamo fatto dei concerti negli stadi a Las Vegas. 4 date e ogni serata è stata una nuova sfida. Dopo, tipo, le prime tre canzoni, quando ci togliamo gli auricolari e gridiamo “Cazzo, siamo tornati!” — da quel momento in poi, per le successive 2 ore e mezza, a prendere il controllo è un'altra persona, un altro me stesso. Ma prima di arrivare a quel momento, durante le prove e ancor prima, sull'aereo, sono davvero, davvero agitato e sento tutto il peso della responsabilità al pensiero di tutti questi fan che hanno comprato i biglietti e vengono a vederci dal Brasile, dal Giappone, dalla Corea e da tutto il mondo. Vengono fin lì proprio per noi ed il nostro spettacolo. Quel pensiero mi manda in fibrillazione, cioè, devo assolutamente essere all'altezza e sdebitarmi con loro. Sento di dover loro la migliore serata della loro vita. È davvero.. un casino, l'energia è troppa. Non sono che un essere umano, mi prende l'ansia, a volte mi deprimo pure e mi lascio sovrastare da tutta quest'energia. Ma cerco di superare la cosa perché amo veramente la musica. Amo davvero tutto il loro amore. Sono convinto l'amore sia davvero amore solo quando siamo noi a darne, più che limitarci a riceverne. Voglio semplicemente sdebitarmi con loro. Sono loro che, da una piccola città coreana, ci hanno condotti fino al cuore dell'industria musicale: Las Vegas, L.A., New York. Se ora ho l'opportunità di fare quest'intervista con Pharrell, è solo merito dei fan di tutto il mondo. Sono e sarò loro sempre profondamente grato e, semplicemente, non voglio deluderli.
Attualmente, i BTS sono in quella che il tuo collega, SUGA, ha definito come una “pausa” — che però è stata tradotta erroneamente come “hiatus, rottura” — e, al momento, vi state concentrando principalmente sui vostri progetti solisti. RM, hai precedentemente dichiarato di aver, in un certo senso, perso un po' la direzione da seguire con il gruppo.
Williams: Ho avuto decisamente anche io i miei bei momenti di smarrimento
RM: Quando?
Williams: Proprio intorno [al 2006] a quando ho rilasciato In My Mind. Subito dopo aver visto che non ha suscitato le reazioni in cui speravo — Cioè, sicuramente ha avuto un certo impatto a livello culturale, ma, a costo di suonare egocentrico, non era il risultato in cui speravo. In quel periodo ero abituato ad altri risultati e la cosa mi è davvero rimasta lì. Quindi tutto questo mi ha fatto riflettere, sullo scopo di ciò che stavo facendo, sull'autenticità delle cose e non solo l'apparenza, no, volevo qualcosa che avesse un significato concreto e potesse arrivare davvero alle persone ma che, al contempo, potesse comunque essere divertente. E visto che sono sempre stato innamorato delle
donne, ovviamente non potevo non parlarne [ride].
Quindi capisco cosa intendi. So cosa significa arrivare a quel tipo di impasse nella tua carriera, qualunque ne sia il motivo — e so che è tutto a posto, nel vostro gruppo, ma da ciò che ho sentito e credo di aver capito, immagino siate arrivati a quel punto nelle vostre carriere in cui.. “Cosa stiamo facendo? Chi siamo? Siamo davvero quelli che eravamo e volevamo essere, alle origini?”, tutte queste cose non sono più così chiare.
RM: Esatto.
Williams: E credo riflettere su chi siete, su cosa volete trasmettere e su quali sono i vostri obiettivi sia molto importante per modellare il tipo di persone ed artisti che desiderate essere. Cioè, come ci si sente? A che punto del processo ti trovi, ora? Perché so che stai lavorando ad un album solista, vero?
RM: Sì. Ho già fatto quasi il 90% del lavoro. Avevo già rilasciato un paio di mixtape, ma sempre come membro del gruppo ed erano solo degli esperimenti. Credo questa volta si tratti ufficialmente del mio primo album solista. Sono passati 10 anni dal nostro debutto. Il K-pop pone molta importanza sul gruppo, sulla squadra e, come ho menzionato prima, io ho iniziato la mia carriera come rapper e scribacchino (di testi), quindi non è stato facile, per me. Anzi! Tanto più che il K-pop è un po' un mix di musica pop americana, altre influenze estetiche, cultura coreana, social media ecc. È tutto molto intenso e frenetico. Quindi, sì, ci sono dei pro e dei contro. Dopo questi 10 anni insieme, anche se non era nostra intenzione, siamo diventati personalità pubbliche di rilievo, tipo, ed abbiamo accettato la cosa. Un gruppo K-pop che fa un discorso alle Nazioni Unite o che incontra il presidente (americano)? Ero molto confuso a riguardo e mi chiedevo, “Cosa sono, quindi? Un qualche tipo di diplomatico, o cosa?”
Williams: Mh, sì.
RM: All'inizio, non ero che un rapper semi-sconosciuto che scriveva testi. Quindi, quelli che sono venuti dopo, sono stati 10 anni di gruppo davvero intensi. Di fatto, io ho sempre dovuto gestire quasi tutte le interviste nonché rappresentare la squadra. Diciamo che quello è diventato il mio ruolo. Credo fossi arrivato al punto che... Non saprei, ho solo più pensato: “Yo, forse è il caso di fare una pausa. Devo smetterla, prendere un po' le distanze e capire a che punto mi trovo e cosa sta succedendo”, cercare un po' di serenità mentale, insomma. Così facendo, ho potuto concentrarmi di più sul mio album solista. In questi ultimi giorni stavo giusto pensando alla prima volta che ho ascoltato la tua musica, ciò che ho provato di primo acchito e l'atmosfera. Ho ripensato al motivo per cui ho iniziato a fare musica, perché l'ho scelta come vocazione per il resto della mia vita, diciamo.
Quando ho iniziato a lavorare alle mie tracce, avevo 14 anni, ora ne ho 28. Quindi, sì, è questo ciò che mi sta passando per la mente. È difficile, sono piuttosto confuso e non so cosa succederà in futuro. Quindi, (ti sarei grato) se tu potessi darmi qualche consiglio.. Sicuramente è diverso rispetto al K-pop, ma so che hai lavorato a tanti progetti, tipo i N.E.R.D, i Neptunes e, ovviamente, anche ai tuoi progetti solisti. Quindi, cosa ne pensi...?
Williams: Lavorare con i Neptunes, lavorare con i N.E.R.D e tutti i miei progetti solisti sicuramente mi sono stati d'aiuto, perché almeno lavori ad una cosa e poi fai una pausa. Lavori a qualcos'altro e poi, di nuovo, un'altra pausa. Tutto ciò mi ha permesso di indossare cappelli e maschere diverse [*provare cose diverse]. Capisco cosa intendi e so che prendere le distanze per un po' sarà un'esperienza davvero positiva per te. Credo sia davvero la cosa migliore, perché così, quando tornerai a lavorare con il gruppo—
RM: Con la squadra
Williams: Già, credo proprio ti sembrerà tutto super nuovo. Con che produttori stai lavorando al tuo album solista?
RM: A volte lavoriamo per conto nostro e la nostra etichetta ha una sua squadra di produttori che ci dà sempre una mano. Altre volte riceviamo anche tracce da terze parti. Dipende volta per volta. Immagino tu produca con Chad o anche per conto tuo, giusto? Non hai/avete un sacco di lavoro, così?
Williams: Nel mio caso, faccio come Michelangelo con le sue sculture. Lui semplicemente... e forse ora dirò cavolate, ma tutto ciò che faceva era disfarsi delle pietre e parti che erano d'impiccio per la sua scultura, o qualcosa del genere. Per me è lo stesso. Mi limito a scavare, scolpire e ad aggiungere strati finché non ne sono soddisfatto. E quando sento di aver bisogno di aiuto, mi rivolgo ad altri. Quando ero più giovane, ero fin troppo egocentrico, ma ora pongo la mia lealtà altrove.
RM: Dove?
Williams: Sono leale alla canzone. Come possiamo ottenere il meglio possibile da questo brano? Questa è la mia mentalità, ora. E non voglio limitarmi al semplice “Oh, figo, così può andare”. No, quel "può andare" non mi basta, voglio abbattere muri, voglio incendiare tutto il quartiere (con la mia musica). Non voglio limitarmi ad una sola stanzetta, dev'essere tutta la casa. Non solo una casa, voglio incendiare l'intero quartiere. Voglio sia qualcosa di cui si parli persino nei notiziari della sera. Ascolta: “Block on fire / Quartiere/ Isolato in Fiamme”
RM: Block on fire. B.O.F., quartiere in fiamme. Che nome figo per un brand. Ad un certo punto del mio processo di crescita — e, come ho detto prima, ora sono a metà strada tra il capitolo uno ed il due, la carriera di gruppo e quella solista; ad un certo punto mi sono trovato tra la musica e, forse, l'arte figurativa, lì in mezzo. Quindi a volte ho davvero paura e mi chiedo, tipo: “E se non mi piacesse più la musica?” Io adoro l'arte, ma è diverso, in un certo senso.
Williams: Vero.
RM: Sì, sul serio. Cioè, la musica.. è ovunque. E mi spiace, ma poi qualsiasi cosa me la ricorda. A volte mi prende davvero molta paura — penso, tipo, che la musica potrebbe non essere più la mia prima passione, diciamo così.
Williams: Penso sia una cosa passeggera.
RM: Oh, sul serio? Che sollievo, allora.
Williams: Già. Poi ad un certo punto ti ritroverai di nuovo a pensare, “Woah. Voglio concentrarmi solo sulla musica”, vedrai che sarà così.
RM: Tu trai qualcosa - e se sì, cosa - dalle arti figurative e dalle belle arti?
Williams: Credo valga lo stesso per ogni modalità, per ogni senso e sotto-categoria.. Intendo ciò che va ad interessare la vista, l'olfatto, il gusto, la cinestesia, l'udito, vale lo stesso per tutte queste cose. Ad esempio, se parliamo di cibo, una cosa può essere dolce o amara. Ogni cosa può avere un aroma dolce o pungente. Dal punto di vista figurativo, ci saranno cose che ai nostri occhi appaiono dolci e altre sgradevoli. Con il nostro udito possiamo sentire suoni che sembrano dolcissimi e piacevoli e altri che invece, oooh, sono decisamente più aspri, no? Quindi, sì, mi piace molto lavorare con artisti che operano in discipline e campi diversi dalla musica per trovare le congruenze ed i punti di incontro. Tipo, determinare: “Oh, wow, quello è ciò che tu (nella tua disciplina) consideri dolce. Oh, quello è ciò che è aspro, per te”, qualcosa del genere, capisci?
RM: La cosa assurda del mio rapporto con le belle arti è che, quando ascolto della musica fantastica, sì, ne rimango davvero colpito ma, talvolta, ne sono anche geloso. E la cosa fa male, molto male. Ironico, vero? Ma con le arti figurative è diverso perché non ho intenzione di provare a disegnare neppure una singola linea, perché voglio rimanere uno spettatore. Però ne sono appassionato. Sono un fan. Vado matto per l'arte. Quindi quando guardo un dipinto o una scultura, mi sento sollevato e sereno perché posso apprezzarli in tutta libertà e a mio totale piacimento.
Williams: Fantastico.
RM: Hai qualche nuovo progetto in preparazione?
Williams: Beh, questo mio nuovo progetto si chiama... è un progetto a mio nome ed il titolo dell'album è Phriends. È solo il primo volume. Ovviamente, voi [BTS] ne siete parte. E, a dire il vero, ne sto già parlando più di quanto dovrei, ma c'è questa canzone, nell'album, cantata dai BTS ed è incredibile, vi sono estremamente grato.
RM: Adoro quella canzone
Williams: Piace moltissimo anche a me.
RM: E andiamo, cazzo!
Williams: Tutti quelli che l'hanno ascoltata poi erano tipo: “Whoa.”
RM: Sì, cazzo, l'adoro!
Williams: La adoro, adoro, adoro davvero. E ora, la butto lì... Hai detto che il tuo album solista è pronto al 90%. Se per il restante 10% dovesse servirti — cioè, sicuramente non avrai bisogno di me, ma . . . 
RM: Ho sempre avuto bisogno di te, sono 15 anni che ho bisogno di te
Williams: Ok, beh, se vuoi che proviamo a lavorare insieme a qualcosa, si può fare.
RM: Per favore, sì.
Williams: Ok, se mi dici che cosa vuoi, tipo qualcosa di up-tempo? Possiamo scrivere qualcosa di up-tempo.
RM: Sono profondamente onorato e grato.
Pharrell, hai qualche ultimo consiglio per RM?
Williams: Sai cosa? L'unica cosa che mi sento di dirti è continua così. Continua a coltivare la tua curiosità e non sentirti troppo sotto pressione in ciò che fai, con pensieri tipo... Cioè, non pensare mai per assoluti, tipo: “Oh, non farò mai più musica” o “Mai e poi mai . . . ” ecc. Ecco, quello lo escluderei. Semplicemente—
RM: Mai dire mai.
Williams: Mai dire mai. Continua godendoti il percorso. Continua così.
RM: Seguendo la corrente a ritmo di crociera.
Williams: Esatto. E vedi dove ti porta. Perché quella è la parte più interessante.
🎦 Estratti video
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RM: Non so se te ne ricordi, ma ci siamo già incontrati nel 2018 ai Billboard Music Awards
Williams: Certo, si certo che mi ricordo. Sì, abbiamo anche fatto una foto insieme
Williams: Io avrei già voluto lavorare con voi BTS allora, ma non volevo essere troppo.. troppo diretto o invasivo...
RM: No, sei stato gentilissimo
Williams: Mi sembra la foto l'avessimo scattata...
RM: Nel tuo camerino
Williams: Sì, e io, in quel periodo, lavoravo in uno studio poco distante da lì e avrei veramente voluto dirvi tipo "Fanc**o tutto questo"... Anzi, lasciami riformulare perché non vorrei la vostra fanbase si arrabbiasse con me, per questo mio linguaggio
RM: Nah, capiranno...
Williams: No, avrei veramente voluto andarmene via con voi in quel momento preciso e dire tipo "Andiamo a scrivere della musica pazzesca!" Perché mi piaceva tutto ciò che stavate facendo. Adoro la vostra energia e apprezzo tutto ciò che rappresentate e, cioè, i nostri fratelli e sorelle - e coloro che si identificano come non-binary -, la comunità asiatica ne ha passate davvero tante
RM: Sì, sempre di più, sempre peggio
Williams: E, sai, la comunità asiatica mi ha sempre dato molto. Mi piace davvero molto l'energia dei BTS e siete la dimostrazione vivente che un artista non deve necessariamente limitarsi ad un solo genere. E credo voi stiate davvero dimostrando che - pur essendo artisti e superstar - si può essere umili. Avete davvero una bella energia e siete pieni di umiltà...
Williams: Credo ci siano tanti benefici nello scrivere e produrre per altri artisti: mi permette di provare cose che altrimenti non proverei. E per quanto io lavori attivamente alla mia musica, sia come artista solista che come artista partecipante (in brani altrui) - penso sia noto ma credo molti non lo sappiano ancora, ma la maggior parte dei miei lavori solisti sono tracce che inizialmente ho scritto o prodotto per altri. Ovviamente scrivo e produco anche canzoni per me, ma quelle, il più delle volte sono troppo complesse, ci sono poche vere gemme rispetto a quando le scrivo per altri artisti. Non so come sia per te...
RM: Nel 2005 non ero che uno studente delle elementari e già volevo fare il rapper. Una volta capito che cosa fosse effettivamente il rap - ritmo e poesia, praticamente - ho sentito davvero una forte attrazione per questo genere, per il modo in cui, tramite esso, è possibile mandare un messaggio al mondo.
A dire il vero, è piuttosto imbarazzante rispondere a queste domande di fronte al... al mio idolo. Però, solitamente, mi trovo più a mio agio a scrivere testi o melodie per altri artisti. Perché mi dà l'opportunità di mostrare altri aspetti di me. Quando lavoro alla mia musica, è tutto più complesso. Non è qualcosa di semplice, c'è sempre un po' di sofferenza perché è come se mi svelassi e confessassi. Ciononostante, resta comunque la parte più importante del mio lavoro.
Williams: Ti capisco. Credo che, nel mio caso, quella sofferenza sia la parte più divertente perché quelli sono i colori più vividi che un artista, come noi, abbia a disposizione. Per colmare la nostra musica finché non è c'è abbastanza dolore o non è sufficientemente bella. Quindi ti capisco quando dici che infondi tutta la tua sofferenza nei tuoi versi per renderli ancor più potenti. Sono d'accordo.
RM: Sarei curioso di sapere qual è il tuo processo creativo. Quali sono i tuoi processi mentali e che cosa cambia a seconda se si tratta di una canzone per te o per qualcun altro? Che cosa cambia dalla bozza alla versione definitiva?
Williams: Beh, quando un artista viene da me, arriva già sapendo cosa vuole. Ad esempio, “Vorrei qualcosa di potente, qualcosa di più cupo o magari qualcosa da discoteca”. Quindi, sì, tengo a mente ciò che vogliono, ma prendo anche in considerazione le varie sfumature della loro voce, gli stili e le melodie cui lavorano di solito, penso anche a come poter produrre loro qualcosa di totalmente inedito rispetto a ciò che hanno già fatto. Una volta mixate tutte queste cose insieme, spesso capita che l'artista in questione mi dica “Cavolo, non è esattamente nel mio stile”. Al che io vendo la traccia a qualcun altro e poi, magari, la stessa persona torna da me e mi dice “Hey, perché non mi hai fatto ascoltare quella versione?”. Ma il fatto è che loro hanno ascoltato quella stessa versione, ma la percepivano in modo diverso.
RM: Ah ah ah, wow, quella è la parte divertente
Williams: Sì, fa sorridere. Poi, però, ci sono anche persone che decidono di buttarsi e provare.. Cioè, è ciò che dico sempre: almeno provaci, non devi necessariamente pubblicarla. Il problema è che anche chi è bravo in ciò che fa, spesso ha paura di esplorare, di provare nuove sfumature della propria voce, della propria personalità o della propria carriera. Quindi, sai, sono un po' titubanti, ma una volta provato, almeno avranno sperimentato qualcosa di nuovo; e se, in fin dei conti, vediamo che non va bene per loro, non va bene, fine. Ma prima di poter decidere, devi almeno provare.
RM: È come una sfida con se stessi
Williams: Esatto.
RM: Come ti descriveresti? In che cosa ti riconosci di più? Cioè, sei un produttore, un cantante, un rapper, sei un imprenditore, sei un padre, un marito...
Williams: Sì, sì... esatto
RM: Cioè, ovviamente il nome Pharrell non avrebbe neppure bisogno di ulteriori definizioni, ma, al di là della tua persona pubblica, come ti descriveresti, personalmente?
Williams: Non saprei... Ehm, innanzi tutto sono un funzionario pubblico.
RM: Un funzionario pubblico? Mi piace!
Williams: E, sai, quando sei al servizio del pubblico, del prossimo, stai facendo qualcosa di buono, ciò che vorrebbe il Signore. Sono credente. Io credo nell'Universo. Per me Dio è l'Universo e noi viviamo in questo Universo e siamo parte del creato. Essere al servizio del prossimo è ciò che significa anche essere un padre, un marito... E poi la musica è tutto per me. La musica, per me, è come la chiave madre che può aprire qualsiasi porta.
RM: Ancor'oggi
Williams: Certo! Perché se non fosse per la musica non sarei quello che sono ora, non avrei potuto fare nulla di ciò che ho fatto finora.
🎧 Estratti Podcast
Williams: La gente pensa che voi siate sempre stati così, non capisce le vostre origini di gruppo e non concepisce che vi prepariate e studiate (per arrivare a questi livelli). Cioè, qui in America non è necessariamente così. Sì, a volte i gruppi vengono formati a tavolino anche qui, tipo, sai... Gli Nsync, i Backstreet Boys..
RM: I One Direction
Williams: Ce ne sono tanti...
RM: Sì, ovviamente
Williams: Ma qui, quel genere di gruppi spesso viene ridicolizzato, del tipo: "Oh, sono solo una boyband!". Ma sai cosa? Di fatto, quei gruppi hanno risultati molto simili a quelli degli altri artisti mainstream, e intendo in termini di qualità musicale, qualità artistica e nel modo in cui capiscono appieno il loro pubblico. Hanno una conoscenza approfondita del loro genere di appartenenza e hanno le potenzialità per durare a lungo perché sanno ciò che stanno facendo.
RM: Wow... Cioè, sul serio.. Innanzi tutto, grazie per il tuo parere così rispettoso. Ovviamente non posso parlare per tutta l'industria dato che ne rappresento solo una minima parte. Ed è forse persino un po' rischioso parlare dei pro e contro del sistema, delle sue luci e delle sue ombre.. Come sai, per una cosa buona ce ne saranno anche sempre di negative.
Williams: Sì, certo.
RM: Ho iniziato la mia carriera come rapper e poi, forse per caso o forse per destino, mi sono ritrovato nel cuore dell'industria K-Pop e ho visto e vissuto molte cose che accadono in questo sistema. Nel mio caso, la nostra etichetta ed il signor Bang, il nostro presidente, sono diversi. Credo il signor Bang sia diverso perché lui è anche un produttore, capisce veramente la musica e, soprattutto, ha sempre molto rispetto per i suoi colleghi, gli altri produttori, i vari tecnici e le idee dei suoi artisti. Come hai detto anche tu, noi BTS cerchiamo sempre di sfruttare al meglio ciò che di buono c'è in questo sistema; però, al contempo, non rinunciamo a mescolare il K-pop con l'arte. Noi cerchiamo sempre di ribadire ed enfatizzare che siamo esseri umani. Lo sei tu e lo sono io. Siamo semplicemente persone che fanno musica e che si esibiscono di fronte ad altre persone. Altre persone con altrettanti lavori, sebbene diversi dal nostro, che vengono a vedere i nostri concerti. Ci tengo a ripeterlo perché è anche ciò che mi permette e ricorda sempre di restare con i piedi per terra. Ciò che vorrei dire ai trainee di questa industria K-pop è, vi prego, ricordate che siete esseri umani, persone che lavorano in questo settore, ma sempre esseri umani. Siate voi stessi. Ciò che conta di più, per me, è che ciò che facciamo ha un certo impatto sulla vita altrui. Grazie alla nostra musica, possiamo scambiare energia positiva con i fan e donare e ricevere amore. Questa è e sarà sempre la cosa più importante, per me.
Williams: Sì, mi piace molto ciò che voi BTS rappresentate, è bello vedere e seguire tutto ciò che state facendo. E poi credo voi siate la dimostrazione vivente che si può essere umili. Avete davvero una bella energia, carica di umiltà, che è ciò di cui ogni artista avrebbe più bisogno, in questa comunità ed industria.
[*Farrell Williams parla di com'era fare musica quando lui aveva 28 anni, l'età di Joon adesso. Di com'era la scena hip-hop quando Internet stava appena iniziando a prendere piede (1993) e di come sia cambiato tutto, rispetto ad allora]
RM: Per gli artisti coreani, specialmente per i rapper, l'America è una sorta di “terra madre”. In coreano la chiamiamo “bon-to (본토). Tra rapper si dice tipo “Ah, queste sono le robe nuove che vanno forte nella 'terra madre'”, “Oh, questo è come il sound della 'terra madre'”
Williams: Oh wow!
RM: Sì, e oggigiorno, forse, non è più così, i rapporti tra le nostre industrie musicali vanno e vengono, ma quando io ho iniziato a fare musica, c'era molta attenzione ed interesse per tutto ciò che richiamava la musica ed il sound della “terra madre”, l'America. Cioè, io credo la cultura sia in continua evoluzione, non è immutabile e scolpita nella pietra, no. Va e viene costantemente.
Williams: Sì, sempre.
RM: C'è una continua influenza tra culture. E, in passato, alcuni dei nostri artisti hanno davvero raggiunto dei risultati notevoli (per gli standard della cultura coreana del tempo). Devi sapere che allora eravamo una nazione povera, non avevamo niente. Internet è arrivato anche da noi, ovviamente, ma...eravamo comunque una nazione minore. A volte sento davvero la mancanza di quel periodo, quando non c'erano gli i-phone, ad esempio, o Whatsapp.
Williams: Sì, era un periodo pazzesco
RM: Davvero
Williams: Ma anche adesso sono tempi micidiali!
ita : © Seoul_ItalyBTS | Twitter
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29/5 colucci jewellery @ Il Salotto di Via Spiga 15 - Milano
Dalle 14 alle 20 del 29 maggio 2024, colucci Jewellery è protagonista a Il Salotto di Via Spiga 15 - Milano. colucci è un gioiello da amare, un'icona nella gioielleria contemporanea ed un gioiello che trasforma il concetto stesso di bellezza. In altre parole, un connubio di innovazione, artigianalità e design senza tempo.
I gioielli colucci non sono semplici ornamenti, ma vere e proprie opere d'arte ispirate dagli elementi che ci circondano. Ogni creazione è frutto di una ricerca incessante del tempo e dello spazio perfetto, reinterpretato attraverso forme, geometrie e luci che esprimono la consapevolezza dell'effimero della vita e dell'importanza di amare senza riserve. Il brand per le prime collezioni prende ispirazione dalla natura; l'intento è stato quello di riportare nelle forme dei gioielli quello che per Luca Colucci rappresentava l'essenza degli elementi della natura. E quindi più che imitarne le forme, la ricerca si è spinta verso il reinterpretarne le caratteristiche dominanti; “così sono nate collezioni dove spero le persone possano trovare affinità con il proprio carattere”-sottolinea Luca Colucci- “mi sono molto divertito a trovare ispirazione anche dalla mia cultura e dal mio territorio. Se il brand parlasse una lingua, sicuramente molte parole non potrebbero che essere in dialetto napoletano. Come non farsi influenzare da Napoli?”
Napoli è da sempre stata la sua scuola e il centro nevralgico, dove arte cultura religione e superstizione si sono mescolati per secoli. In vendita, per ora, solo online, colucci Design affascina per gli anelli, come quelli della collezione Mari, ma anche Grani e Gea. I materiali usati sono principalmente l’argento 925, oro 9 k (inserti e alcune chiusure), diamanti, rubini e zaffiri naturali certificati Argento Sterling (925). È composto da argento puro al 92,5% e da altri metalli, ma è noto per essere generalmente ben tollerato dalla pelle, il che lo rende ideale per orecchini e gioielli anallergici. Un punto di forza del brand risiede nella consapevolezza del valore intrinseco che hanno i prodotti artigianali. Questo approccio più lento consente di dedicare tempo ai dettagli e alla precisione. Solo così si possono creare prodotti ben fatti e di maggiore qualità rispetto ai prodotti di massa. Le persone che lavorano nel laboratorio di Colucci Design, infatti, hanno ereditato le proprie conoscenze dagli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici, a Napoli.
Fondato nel 2019, ma in costante rinnovamento, il brand colucci nasce per stupire e soddisfare i sogni di chi indossa i suoi gioielli. La mission è quella di interpretare e realizzare i desideri più profondi dei propri clienti, anticipandoli con un design dinamico e in continuo mutamento. Luca Colucci, designer e mente creativa del brand, ha saputo coniugare la tradizione artigianale con l'innovazione tecnologica, creando gioielli destinati a diventare veri e propri simboli di stile e raffinatezza.
www.colucci.design
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tarditardi · 9 days
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29/5 colucci jewellery @ Il Salotto di Via Spiga 15 - Milano
Dalle 14 alle 20 del 29 maggio 2024, colucci Jewellery è protagonista a Il Salotto di Via Spiga 15 - Milano. colucci è un gioiello da amare, un'icona nella gioielleria contemporanea ed un gioiello che trasforma il concetto stesso di bellezza. In altre parole, un connubio di innovazione, artigianalità e design senza tempo.
I gioielli colucci non sono semplici ornamenti, ma vere e proprie opere d'arte ispirate dagli elementi che ci circondano. Ogni creazione è frutto di una ricerca incessante del tempo e dello spazio perfetto, reinterpretato attraverso forme, geometrie e luci che esprimono la consapevolezza dell'effimero della vita e dell'importanza di amare senza riserve. Il brand per le prime collezioni prende ispirazione dalla natura; l'intento è stato quello di riportare nelle forme dei gioielli quello che per Luca Colucci rappresentava l'essenza degli elementi della natura. E quindi più che imitarne le forme, la ricerca si è spinta verso il reinterpretarne le caratteristiche dominanti; “così sono nate collezioni dove spero le persone possano trovare affinità con il proprio carattere”-sottolinea Luca Colucci- “mi sono molto divertito a trovare ispirazione anche dalla mia cultura e dal mio territorio. Se il brand parlasse una lingua, sicuramente molte parole non potrebbero che essere in dialetto napoletano. Come non farsi influenzare da Napoli?”
Napoli è da sempre stata la sua scuola e il centro nevralgico, dove arte cultura religione e superstizione si sono mescolati per secoli. In vendita, per ora, solo online, colucci Design affascina per gli anelli, come quelli della collezione Mari, ma anche Grani e Gea. I materiali usati sono principalmente l’argento 925, oro 9 k (inserti e alcune chiusure), diamanti, rubini e zaffiri naturali certificati Argento Sterling (925). È composto da argento puro al 92,5% e da altri metalli, ma è noto per essere generalmente ben tollerato dalla pelle, il che lo rende ideale per orecchini e gioielli anallergici. Un punto di forza del brand risiede nella consapevolezza del valore intrinseco che hanno i prodotti artigianali. Questo approccio più lento consente di dedicare tempo ai dettagli e alla precisione. Solo così si possono creare prodotti ben fatti e di maggiore qualità rispetto ai prodotti di massa. Le persone che lavorano nel laboratorio di Colucci Design, infatti, hanno ereditato le proprie conoscenze dagli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici, a Napoli.
Fondato nel 2019, ma in costante rinnovamento, il brand colucci nasce per stupire e soddisfare i sogni di chi indossa i suoi gioielli. La mission è quella di interpretare e realizzare i desideri più profondi dei propri clienti, anticipandoli con un design dinamico e in continuo mutamento. Luca Colucci, designer e mente creativa del brand, ha saputo coniugare la tradizione artigianale con l'innovazione tecnologica, creando gioielli destinati a diventare veri e propri simboli di stile e raffinatezza.
www.colucci.design
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enkeynetwork · 2 months
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sounds-right · 2 months
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Colucci è il gioiello che amerai
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La nascita di un'icona nella  gioielleria contemporanea.
colucci, il gioiello che trasforma il concetto stesso di bellezza, presenta le sue collezioni, il 10 Aprile a Milano, nell'elegante cornice di Il Salotto di Via Spiga 15, a Milano, dalle 14 alle 21:00.
colucci è un connubio di innovazione, artigianalità e design senza tempo.
I gioielli colucci non sono semplici ornamenti, ma vere e proprie opere d'arte ispirate dagli elementi che ci circondano.
Ogni creazione è frutto di una ricerca incessante del tempo e dello spazio perfetto, reinterpretato attraverso forme, geometrie e luci che esprimono la consapevolezza dell'effimero della vita e dell'importanza di amare senza riserve.
Il brand per le prime collezioni prende ispirazione dalla natura; l'intento è stato quello di riportare nelle forme dei gioielli quello che per Luca Colucci rappresentava l'essenza degli elementi della natura.
E quindi più che imitarne le forme, la ricerca si è spinta verso il reinterpretarne le caratteristiche dominanti; "così sono nate collezioni dove spero le persone possano trovare affinità con il proprio carattere"-sottolinea Luca Colucci
"Mi sono molto divertito a trovare ispirazione anche dalla mia cultura e dal mio territorio. Se il brand parlasse una lingua, sicuramente molte parole non potrebbero che essere in dialetto napoletano.
Come non farsi influenzare da Napoli?"
Napoli è da sempre stata la sua scuola e il centro nevralgico, dove arte cultura religione e superstizione si sono mescolati per secoli.
Tyche è il suo omaggio a Napoli e più che la reinterpretazione di un simbolo è un vero e proprio racconto di un rito.
Quei piccoli gesti che stiamo perdendo nel nostro essere così frenetici che ti fanno omaggio, più che di un oggetto materiale, di un'emozione.
Ma ogni anello della collezione racconta la sua storia ed ha un proprio messaggio.
KFR nasce durante la pandemia; in quei giorni difficili abbiamo cambiato radicalmente il modo di rapportarci, le cose che prima si facevano con leggerezza sono diventate pericolose, reinventare il modo di scambiarsi tenerezze è diventato un'esigenza sociale e per chi disegna quasi un obbligo morale.
"Personalmente mi ha sempre commosso rivedere la scena finale di quel capolavoro cinematografico senza tempo Nuovo cinema Paradiso in cui un Totò ormai adulto, interpretato da Jacques Perrin, visiona una bobina che gli ha lasciato l'amico Alfredo come ultimo dono, contenente le scene tagliate dei baci di diversi film-allora era la censura a proibire il bacio"-aggiunge Luca Colucci.
"Da queste emozioni nasce  KFR un anello dove spero le persone possano ritrovare amore e design. La passione è racchiusa nel gesto più tenero al mondo, un bacio, reinterpretato in un design semplice che lo renderà eterno ed unico, così da poterlo donare alla persona che si ama o tenerlo come suo ricordo".
In vendita, per ora, solo online, colucci Design affascina per gli anelli, come quelli della collezione Mari, ma anche Grani e Gea.
I materiali usati sono principalmente l'argento 925, oro 9 k (inserti e alcune chiusure), diamanti, rubini e zaffiri naturali certificati
Argento Sterling (925)
È composto da argento puro al 92,5% e da altri metalli, ma è noto per essere generalmente ben tollerato dalla pelle, il che lo rende ideale per orecchini e gioielli anallergici.
"Il mio obiettivo principale è quello di divertirmi"-continua Luca Colucci-"sono fermamente convinto che quando hai idee e ti diverti a realizzarle e lo fai con passione, questo processo traspare ed è contagioso.
La cosa più emozionante è notare negli occhi delle persone che mi aiutano ogni giorno a realizzare il mio sogno, che anche in loro si accende qualcosa e lavorano con il mio stesso entusiasmo.
Altra convinzione è che il design del gioiello ha, a mio avviso, ancora tanto da raccontare, quindi sono fiducioso che i miei gioielli possano andare fieri in giro per il mondo a raccontare una storia fatta di passione.
Detto questo, l'obiettivo del brand non può che essere quello di contagiare ed emozionare le persone e renderle più felici e perché no anche più vanitose".
Un punto di forza del brand risiede nella consapevolezza del valore intrinseco che hanno i prodotti artigianali.
Le aziende artigiane rappresentano l'eccellenza del nostro territorio.
Nel mondo frenetico dell'industrializzazione e della produzione di massa, chi riesce a conservare come un piccolo tesoro "l'essenza dell'arte del fare a mano" ha sicuramente un valore aggiunto.
Questo approccio più lento consente di dedicare tempo ai dettagli e alla precisione. Solo così si possono creare prodotti ben fatti e di maggiore qualità rispetto ai prodotti di massa.
Le persone che lavorano nel laboratorio di Colucci Design, infatti, hanno ereditato le proprie conoscenze dagli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici, a Napoli".
In che modo colucci Design coniuga tradizione e innovazione tecnologica?
"Dopo i primi bozzetti fatti a matita si passa a modellare in 3d il gioiello a computer e poi si stampa in resina fondibile"-conclude Luca Colucci-"questo è l'unico processo che si distingue da quello tradizionale che prevedeva la modellazione a mano del modello in cera.
Non credo si possa parlare in questo caso di innovazione tecnologica. Semplicemente gli strumenti per gli scultori si sono evoluti e, dal modello in cera al gioiello finito i processi sono sempre gli stessi da secoli".
Fondato nel 2019, ma in costante rinnovamento, il brand colucci nasce per stupire e soddisfare i sogni di chi indossa i suoi gioielli. La mission è quella di interpretare e realizzare i desideri più profondi dei propri clienti, anticipandoli con un design dinamico e in continuo mutamento.
Ogni gioiello colucci è frutto di una meticolosa lavorazione artigianale, che parte dalla scultura digitale dei pixel, prosegue con la precisione del controllo numerico e si conclude con la maestria degli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici di Napoli.
Luca Colucci, designer e mente creativa del brand, ha saputo coniugare la tradizione artigianale con l'innovazione tecnologica, creando gioielli destinati a diventare veri e propri simboli di stile e raffinatezza.
"colucci, il gioiello che amerai, non è solo un brand, ma un viaggio emozionale attraverso il tempo e lo spazio," prosegue Luca Colucci. "Ogni gioiello racconta una storia, ogni dettaglio è pensato per evocare emozioni profonde e lasciare un'impronta indelebile nel cuore di chi lo indossa.
Le collezioni di gioielli colucci sono disponibili presso il sito ufficiale del brand.
Per ulteriori informazioni e per scoprire il gioiello che amerai, visita www.colucci.design
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interniemateriali · 3 months
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L'alluminio: Versatilità e Innovazione nell'Industria Moderna
L'alluminio, conosciuto per la sua leggerezza e resistenza, è uno dei metalli più versatili e utilizzati nell'industria moderna. La sua storia è una di costante innovazione e applicazioni in continua espansione, dalle antiche civiltà che lo usavano per scopi ornamentali fino alle applicazioni industriali e tecnologiche del XXI secolo.
Le caratteristiche uniche dell'alluminio lo rendono ideale per una vasta gamma di applicazioni. La sua leggerezza lo rende essenziale nell'industria aerospaziale, dove ogni grammo conta per ridurre il carico e migliorare l'efficienza dei veicoli spaziali. Inoltre, la sua elevata conducibilità termica e elettrica lo rende prezioso per la produzione di apparecchiature elettroniche e componenti di raffreddamento.
Ma l'utilità dell'alluminio non si ferma qui. Il settore dell'edilizia ne ha fatto largo uso per le sue proprietà anticorrosive e la facilità di lavorazione. Finestre, porte, rivestimenti e persino intere strutture architettoniche possono beneficiare delle qualità dell'alluminio, offrendo durabilità e design contemporaneo.
L'industria automobilistica ha abbracciato l'alluminio per ridurre il peso dei veicoli e migliorare l'efficienza del carburante. I telai leggeri e resistenti in alluminio consentono di aumentare la resistenza agli urti e ridurre le emissioni, promuovendo un'innovazione che sposa sostenibilità e prestazioni.
Ma non è solo nell'ambito industriale che l'alluminio rivela il suo potenziale. La sua duttilità e resistenza lo rendono un materiale ideale anche per l'arte e il design. Artisti e designer creano opere uniche sfruttando le caratteristiche uniche di questo metallo, dalla scultura alla gioielleria contemporanea.
La sostenibilità è un'altra area in cui l'alluminio brilla. È altamente riciclabile e conserva le sue proprietà fisiche anche dopo numerosi cicli di riciclo. Questo lo rende una scelta ecologica e responsabile per molte industrie che cercano di ridurre l'impatto ambientale delle proprie operazioni.
Inoltre, l'alluminio ha trovato applicazioni nell'ambito della sanità, grazie alla sua igienicità e resistenza alla corrosione. Strumenti chirurgici, apparecchiature mediche e persino dispositivi protesici traggono vantaggio dalla versatilità e dall'affidabilità di questo metallo.
L'industria alimentare non è da meno nell'utilizzare l'alluminio. Le sue proprietà di non reattività chimica lo rendono ideale per la produzione di imballaggi per alimenti, garantendo la sicurezza e la freschezza dei prodotti. Lattine, fogli di alluminio e contenitori sono comuni in ogni cucina, offrendo praticità e conservazione ottimale.
Nonostante tutti questi vantaggi, ci sono anche sfide associate all'utilizzo dell'alluminio. Il suo processo di estrazione richiede una notevole quantità di energia, e la sua produzione può avere un impatto ambientale significativo se non gestita correttamente. Tuttavia, con l'attenzione crescente verso la sostenibilità, l'industria cerca costantemente modi per migliorare l'efficienza e ridurre l'impatto ambientale della produzione di alluminio.
In conclusione, l'alluminio rimane uno dei materiali più importanti e versatili nell'industria moderna. Le sue proprietà uniche lo rendono essenziale in una vasta gamma di settori, dalla tecnologia all'edilizia, dall'automotive alla sanità. Con un'impressionante storia di innovazione e una promettente prospettiva futura, l'alluminio continuerà a giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo industriale e tecnologico del mondo moderno.
L'importanza della cura dell'arredamento si manifesta anche nel lavaggio e nel restauro dei tappeti, azioni fondamentali per mantenere un ambiente sempre impeccabile e accogliente.
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scontomio · 9 months
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dettaglihomedecor · 1 year
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7 cose che non possono mancare in un arredo moderno di design
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Realizzare un arredamento moderno di design non è un compito da poco. Richiede la capacità di combinare forma e funzione in un equilibrio perfetto, creando uno spazio che sia allo stesso tempo elegante, accogliente e pratico. Ecco perché vogliamo consigliarti 7 elementi di arredo che non possono mancare all’interno di un ambiente moderno e di design, che però tu possa avvertire come realmente tuo e naturalmente come ampiamente confortevole!
Illuminazione di Design
L'illuminazione di design è una componente essenziale nell'arredamento di interni, e va oltre la semplice funzione di illuminare un ambiente. Infatti, è una disciplina che unisce estetica, tecnologia e funzionalità, creando atmosfere e valorizzando gli spazi. La lampada non è più vista solo come un oggetto funzionale, ma assume un ruolo estetico e decorativo. Si tratta di un elemento che caratterizza l'ambiente, diventando un vero e proprio punto focale. In termini di materiali, l'illuminazione di design si avvale di un'ampia varietà: dal vetro soffiato, al metallo, alla ceramica, fino al legno e al plastico. Ogni materiale conferisce un effetto di luce diverso, contribuendo a definire lo stile dell'ambiente.
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Orologi da Tavolo Gli orologi da tavolo sono un'aggiunta perfetta per qualsiasi arredo moderno. Non solo ti aiutano a tenere traccia del tempo, ma aggiungono anche un tocco di stile e personalità al tuo spazio. Esistono innumerevoli stili di orologi da tavolo, dai modelli minimalisti e geometrici, agli orologi da tavolo artistici e scultorei. Si possono trovare degli orologi da tavolo su GioiaPura.it realizzati con stili e materiali differenti da quelli dal design avanguardistico e moderno, fino ai modelli con linee classiche e pulite che impreziosiscono l’ambiente, andando a integrarsi bene con il mobilio. Arte Contemporanea L'arte è un modo eccellente per aggiungere personalità e un tocco di colore a un interno moderno. Puoi scegliere tra dipinti, stampe, sculture o fotografie che riflettano i tuoi gusti e interessi. L'arte è un modo eccellente per aggiungere personalità e un tocco di colore a un interno moderno.  E non dimenticare che l'arte non è limitata ai soli quadri o sculture: anche oggetti di design, come lampade o mobili, possono essere considerati veri e propri elementi d'arte.
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Tappeti Geometrici Un tappeto geometrico può aggiungere struttura e interesse visivo a una stanza. Scegli un tappeto con un design audace e geometrico per fare una dichiarazione di stile. Piante a soffitto Le piante a soffitto, o piante pendenti, sono una soluzione eccezionale per aggiungere verde e vivacità a un ambiente, specialmente se lo spazio a disposizione è limitato. Queste piante possono essere appese al soffitto o posizionate su mensole alte, e i loro lunghi steli cadenti creano un effetto molto attraente all’interno di una stanza. Molto interessante l’uso di piante come l’Hedera Elix o la Felce.
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Tavolini di design I tavolini di design possono essere un modo eccellente per aggiungere stile e funzionalità a qualsiasi spazio. Che si tratti di un salotto, di un angolo lettura o di una stanza da letto, un tavolino ben scelto può fare una grande differenza nell'atmosfera complessiva di una stanza. L’importante è scegliere forme, colori e materiali innovativi e diversi dal solito. Elementi Vintage e Riciclati Gli elementi vintage e riciclati sono di certo un must per chi vuole arredare il proprio ambiente in modo totalmente creativo e sostenibile. Si possono riciclare materiali domestici rendendoli dei piccoli pezzi artistici da poter usare come elementi di arredo creativo. Inoltre, si possono anche acquistare prodotti vintage che hanno mantenuto tutto il loro valore. Come, ad esempio, una macchina da scrivere d’epoca.
Complementi di design e non solo
Se stai cercando di trovare il perfetto accessorio di design per la tua casa, la gioielleria online di GioiaPura ti offre accesso a un ampio catalogo di elementi di arredo, oltre che di gioielli di vario genere e marchio. Il suo negozio online offre un'ampia selezione di prodotti di alto pregio con un ottimo rapporto tra la qualità e il prezzo. La navigazione sul sito è molto intuitiva, offrendo così un’esperienza d’acquisto ottimale. Un ottimo servizio offerto dal marchio è di certo quella della spedizione veloce in tutta Italia, che permette di ottenere in poco tempo il proprio acquisto. Il servizio clienti, inoltre, è altamente professionale e permette di ottenere risposta alle principali domande.   Read the full article
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vorticimagazine · 1 year
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Un evento straordinario: il centenario Disney
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Un evento straordinario: il centenario Disney
Questa settimana Vortici.it, vi fa tornare bambini. Lo facciamo parlando di un secondo evento importante targato Disney. Riallacciamo l’argomento invitandovi prima a rileggere un nostro articolo. Il 2023 segna l’anno del centenario Disney e della The Walt Disney Company e, per l’occasione, la divisione Disney Consumer Products, Games and Publishing svela una serie di nuove ed entusiasmanti collezioni ed esperienze per festeggiare cent'anni di Meravigliose Emozioni. L’anno dei festeggiamenti celebrerà, sia i narratori che hanno trasmesso la meraviglia e la magia Disney a diverse generazioni, sia i fan e le famiglie che hanno custodito Disney nei loro cuori durante questo secolo. Siamo pronti ad illustrarvi cosa sta accadendo e accadrà, insieme ad altre curiosità.
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Partiamo dai brand coinvolti: Lego, Adidas, Pandora e tanti altri: le collaborazioni 2023.
The LEGO Group e Walt Disney Company celebreranno un evento straordinario: il centenario Disney. Nel corso dell’anno le famiglie saranno invitate a condividere la meraviglia delle storie, dell’immaginazione e dei giochi creativi che LEGO Disney ha ispirato per più di ventiquattro anni.
Utilizzando il medium narrativo del mattoncino LEGO, questi partner - ormai di lunga data - celebreranno i momenti Disney più amati dai fan. Cattureranno poi la magia di nuove, entusiasmanti storie Disney, coinvolgendo amici e famiglie per sognare, costruire e creare nuovi e fantastici prodotti, insieme ad esperienze targate LEGO Disney. Inoltre, i fan potranno festeggiare Disney100 con un’incredibile gamma di nuove collaborazioni commemorative che saranno lanciate nel corso di quest’anno. Le collezioni comprendono brand di moda e accessori come Coach, marchi di calzature come Adidas, famose aziende di gioielleria come Pandora e produttori di giocattoli come Mattel, Hasbro e Funko. In concomitanza con Disney100 e l’Anno del Coniglio in Cina, Oswald il Coniglio Fortunato è emerso dal caveau Disney per rientrare nello spirito del tempo e della cultura pop attraverso la giocosa e contemporanea collezione realizzata da Givenchy, ora disponibile in tutti gli store a livello globale e sul sito givenchy.com. Altre collaborazioni appartenenti ai settori di accessori e complementi per la casa, giocattoli, moda e molto altro saranno rese note nel corso delle celebrazioni Disney100.
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Le collezioni shopDisney celebrano l’eredità senza tempo di The Walt Disney Company. A dicembre 2022, shopDisney ha lanciato la sua collezione Disney100 Premium Celebration Collection comprendente numerosi ed entusiasmanti pezzi come l’iconico cappello a forma di orecchie di Topolino. Nel corso dell’anno saranno lanciate nuove collezioni firmate shopDisney che includeranno: - Disney100 Oswald Collection: i riflettori punteranno su una delle prime creazioni di Walt Disney, Oswald il Coniglio Fortunato. - Disney100 The Eras Collection: focalizzerà il tutto su alcuni dei periodi più amati dai fan nella storia della company, tra cui i primi decenni dei The Walt Disney Studios, del parco Disneyland e molto altro. - Disney100 Decades Collection: celebrerà le storie più amate della company, tra cui Steamboat Willie (1928), Biancaneve e i Sette Nani (1937), Pinocchio (1940) e moltissime altre.
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Sharing the Wonder. I fan e le famiglie possono unirsi alle celebrazioni condividendo i propri ricordi preferiti legati ai brand Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, 20th Century e National Geographic utilizzando gli hashtag #ShareTheWonder e #Disney100. Questi post onoreranno e metteranno in luce gli innumerevoli ricordi che la Disney e i suoi fan hanno creato insieme nel corso dell’ultimo secolo. Che si tratti del primo magico incontro con Topolino a Disneyland Resort, di una serata in famiglia guardando il film Disney Encanto, o di divertirsi con i propri giochi preferiti di Star Wars e degli Avengers, tutti sono invitati a condividere i meravigliosi momenti in cui hanno vissuto in prima persona la magia Disney. Inoltre, i festeggiamenti metteranno in luce le storie preferite dai fan e i personaggi più amati, con specifiche attivazioni mensili accomunate dal motto La Meraviglia di…. Dato che tutto ha avuto inizio con un topo, le celebrazioni mensili avranno inizio puntando i riflettori su La Meraviglia di Topolino e Minnie. Altri temi de La Meraviglia di… comprendono Disney 100 – Giochiamo! e Wonder of Friendship. The Experience in cui Disney aprirà le porte di un’esperienza immersiva multisensoriale pensata per i ragazzi della Generazione Z e per i giovani adulti. L’esperienza, che partirà da Londra nel mese di maggio, permetterà a gruppi di amici di avventurarsi attraverso 1000 mq di diverse esperienze e installazioni divise in quattro stanze: Alice nel Paese delle Meraviglie, Lilo & Stitch, Il Re Leone e Topolino e i suoi amici. Wonder of Friendship. The Experience avrà luogo da Maggio a Ottobre 2023 attraversando Regno Unito, Francia, Germania e Spagna. Disney Publishing: sharing the wonder con libri e fumetti. Per tutti coloro che volessero celebrare l’importante anniversario lasciandosi ispirare dall’amata tradizione delle storie Disney vengono proposte molte novità anche nel settore publishing (pubblicazioni). In Italia le collaborazioni editoriali vantano due storici partner: Giunti e Panini. In libreria, Giunti interpreta quest’anniversario con un piano editoriale dedicato, ricco e articolato di circa quaranta i nuovi titoli a tiratura limitata: - Speciale Anniversario: 12 volumi da collezione, che includono la storia dei film con illustrazioni rinnovate e una sezione speciale con curiosità e aneddoti sulla loro genesi. Dalla prima idea allo studio dei personaggi, dalla scelta dei colori e delle ambientazioni, fino alle modalità di realizzazione: la Walt Disney Animation Research Library apre in questi libri i propri archivi per presentare gli inediti bozzetti dei personaggi e gli schizzi preparatori dei film. - La Graphic Novel del Film: 20 volumi dedicati alle storie dei celebri film d’animazione Disney nella versione a fumetti, ma aventi la struttura di un romanzo. Le graphic novel esprimono l’arte di miscelare parole e vignette con tagli e inquadrature particolari, sempre seguendo una trama, ma lasciando anche spazio all’immaginazione. Con una sezione dedicata all’approfondimento dei personaggi. - One - shots: Storytelling, Lifestyle, Coloring e Multiattività. Panini Comics, editore dello storico magazine Topolino, è già in edicola con un numero speciale dedicato all’Anniversario. Un numero unico con cover e editoriale dedicati, ma soprattutto una storia a fumetti davvero speciale. Si tratta, infatti, della prima di un ciclo di 8 storie indimenticabili, appositamente pensate per rileggere in chiave moderna alcuni dei momenti più iconici e amati di questi 100 anni di The Walt Disney Company, partendo dai classici Mickey Shorts e reinventando le avventure ambientandole 100 anni dopo. Si parte con Fantasmi del futuro di Francesco Artibani e Giovanni Rigano, rilettura del cortometraggio animato del 1937 Lonesome Ghosts(Gli acchiappa fantasmi), uscito negli Stati Uniti nel 1937: Topolino, Pippo e Paperino, in una Paperopoli futuristica, sono pronti a portare tutti i lettori in una casa infestata da fantasmi. Vivere la meraviglia attraverso i videogiochi. Nel corso dell’anno, Disney celebrerà il centesimo anniversario anche con elettrizzanti aggiornamenti e nuovi contenuti per celebri giochi, tra cui Disney Dreamlight Valley, Disney Mirrorverse e molti altri. Il popolare match-3 mobile game Disney Emoji Blitz darà il via alle celebrazioni con nuove emoji in edizione limitata, come Platinum Mickey, che saranno rilasciate nel corso dell’anno! Il 16 ottobre 2023 ricorrerà il 100° Anniversario dal giorno in cui Walt e suo fratello Roy presentarono al mondo intero la magia Disney per la prima volta. In programma Disney100: The Concert, una tournée in Europa con la Hollywood Sound Orchestra sulle note delle musiche più iconiche della storia Disney. Disney100 The Exhibition sarà una vera esperienza: si aprirà il baule dei tesori per mostrare centinaia di straordinari pezzi di storia, tra cui oltre 250 disegni originali raramente esposti in altre occasioni, manufatti, costumi, oggetti di scena e altri cimeli. Il debutto sarà a Febbraio 2023 negli Stati Uniti, a Philadelphia e la prima tappa europea sarà a Monaco il 18 aprile. Ci sarà poi una campagna, Disney D100 Giochiamo! Celebrerà 100 anni di personaggi, storie mettendo in evidenza la capacità degli universi Disney, Pixar, Star Wars, Marvel e National Geographic di aiutare i genitori a creare esperienze condivise con i propri figli. Sarà coinvolto anche il parco in Europa, il Disneyland Paris con particolari performance in particolare quella prevista il 16 Settembre 2023.
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Ma com'è nato il mondo Disney? Scopriamolo attraverso questo documentario diviso in 2 parti...   La seconda parte del video è disponibile direttamente qui. Nota della redazione: L’eventuale indisponibilità dei video proposti non dipende da Vortici.it Immagine di copertina e altre immagini: PixabayImage by Vectonauta on Freepik Read the full article
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lamilanomagazine · 2 years
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Bergamo, Miss Italia Lombardia 2022: vince Rebecca Gaddi
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Bergamo, Miss Italia Lombardia 2022: vince Rebecca Gaddi. Appuntamento prestigioso quello di oggo, sabato 2 luglio, al CC Campo dei Fiori in Viale Ticino, 82 a Gavirate VA, il shopping center all’interno del quale, oltre ai numerosi negozi, sono inseriti un supermercato, un cinema multisala, un centro fitness e numerosi servizi come la Food Court, la zona co-working, la copertura wi-fi e molto altro, per l’attesissima Finale Regionale di Miss Eleganza Lombardia valida per il passaggio alle fasi nazionali della prima classificata. Miss Eleganza, titolo storico di particolare importanza che viene oggi assegnato anche in Finale Nazionale, è stato appositamente creato nel 1950 dal Patron Enzo Mirigliani per premiare Sofia Loren dalla quale rimase molto colpito, che si classificò al secondo posto al concorso. Per concorrere per il memorabile titolo, alle Miss è stato dato appuntamento sin dal primo pomeriggio per i consueti servizi fotografici, la realizzazione dei contenuti social per promuovere la loro presenza alla competizione al pubblico web&social, e per le prove definitive dello spettacolo serale sapientemente organizzato da Alessandra Riva di Rial Events esclusivista per la regione Lombardia delle selezioni del concorso Miss Italia. Il tanto atteso spettacolo è iniziato con un’impattante coreografia delle Miss insieme alla madrina della serata Nika Durisova, fresca di vittoria alla Finale di Lovere dove si è aggiudicata il titolo di Miss Bella dei Laghi 2022. Nika ha indossato le ali da angelo realizzate da MIA L’arte del Riciclo, per un’uscita incantevole sul palco. Le Miss hanno dato il meglio di sé per aggiudicarsi la tanto desiderata fascia di Miss Eleganza Lombardia e il passaggio diretto alle fasi finali del concorso nazionale, ma ad avere la meglio è stata Rebecca Gaddi che si è aggiudicata oltre all’ambita corona e alla tanto desiderata fascia, anche un meraviglioso gioiello Miluna offerto dalla Gioielleria Angelini di Ceriano Laghetto (MB). REBECCA GADDI (approdata alle Finali Regionali con il titolo Miss Golf club Rossera vinto giovedì 23/06) ha 24 anni di Como, 1,75 m, studentessa di medicina osteopatica con il sogno di diventare osteopata specializzata in bambini e donne in gravidanza; ama la danza, pratica danza moderna, contemporanea, hip hop e danze latine americane, infatti ha portato su palco un’esibizione di danza moderna sulle note di Easy on me. A un passo dal titolo la seconda classificata ALESSIA PIOLINI (vincitrice del titolo Miss CC Campo dei Fiori il mese scorso), 20 anni di San Giuliano Milanese (MI) 1,74 cm di altezza, occhi miele e capelli biondi, oggi geometra si è diplomata in costruzione ambiente e territorio con 110 e lode, pratica danza moderna e aerea e per farsi conoscere si esibisce su palco con coreografia che esprime la sua grande passione per la danza. E’ una ragazza molto coscienziosa, le è stato insegnato che nella vita bisogna fare sempre il proprio dovere al meglio. Mentre terza classificata VERONICA QUERCIA 1,69 m, occhi e capelli castani, Brescia, 21 anni, ama viaggiare, scoprire posti e culture nuove, motivo per il quale ha studiato lingue; nella vita è una life coach e sogna un giorno di fondare la sua accademia di coaching. Madrina della serata: NIKOLA DURISOVA vincitrice della Finale Regionale di Miss Bella dei Laghi 2022 tenutasi al Prepost sul Lungolago di Lovere lo scorso sabato 25 giugno ha 20 anni è di Varese, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera ed è un’amante degli animali e un’appassionata del mondo della moda. Qui di seguito i giurati che hanno avuto l’onore di eleggere Miss Eleganza: Arianna Stella Miss Eleganza 2021, bellezza lombarda che ha ceduto la fascia alla nuova vincitrice di ieri sera; Martina Pagani Miss Sorriso 2019; Dott.ssa Veronica Orlandi, Vicesindaco di Comerio; Sig. Angelo Bardelli; Matteo Ravagnati della Gioielleria Angelini di Ceriano Laghetto. La postazione Bellissima Imetec allestita per la cura dei capelli delle aspiranti Miss, ha permesso loro di essere sempre impeccabili durante il susseguirsi delle attività giornaliere. La colonna sonora è stata curata Omar DJ , conosciuto a livello internazionale.... Read the full article
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silviascorcella · 6 months
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PLV Milano: i bijoux con dentro messaggi da custodire
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Basta nominarlo, e ancor prima di indossarlo il cuore si scioglie in gioia. Suona come una ricetta per la felicità, ed in effetti nella sua sostanza più preziosa, ovvero il messaggio che custodisce nel cuore di metallo pregiato, lo è davvero. Invece è un bijoux: quello più iconico tra le collezioni, quello più rappresentativo di questa che è una storia bella di imprenditoria giovane, femminile e italiana, fatta con la giusta combinazione delle dosi di ingredienti complementari per dare concretezza efficace ad un progetto nato da un’illuminazione improvvisa e semplicissima: passione vera, intuito saggio, genuinità costruttiva, competenze lungimiranti, generosità accogliente.
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Ogni dose ben precisa, soprattutto quella che riguarda l’ingrediente dell’amore, il motore dell’abilità di trasformare i sogni in realtà: di amore, nel fare e vivere le cose, ne son necessari almeno 10 grammi al giorno. Gli indizi sparpagliati in quest’introduzione dovrebbero aver già guidato l’intuito verso la soluzione: questa infatti è la storia di PLV Milano, il brand che innanzitutto è le due giovani donne, le cugine Laura e Veronica, che lo hanno fondato e che oggi continuano a condurlo sulla strada del successo conquistato.
E che è la sua creazione più celebrata: i “10 grammi d’amore”, assieme a tutte le persone che dal primo giorno in cui avvenne la folgorazione creativa, continuano ad innamorarsi delle collezioni e a lasciarsi ispirare dalle storie che ci sono allacciate dentro.
Un brand che è l’acronimo di tutto ciò che racchiude: “in realtà è nato per caso, urgeva darci un nome, ci piaceva l’idea che all’interno ci fossero le nostre iniziai, L e V, poi un’amica ci suggerì la parola Pulse intesa come forte passione e ci è piaciuto, per racchiudere la nostra passione per il bello e il mondo della moda e dei bijoux. Milano è per ringraziare la città in cui siamo nate e che ogni giorno ci mette di fronte a sfide ed opportunità nuove”. 
Anche i bijoux nascono in modo inaspettato, come tutte le cose semplici che hanno il guizzo dell’intuizione brillante: “PLV Milano è nato nel 2012 con l’aiuto un ingrediente fondamentale, la fortuna. Laura era in maternità e io lavoravo da poco, ma per quanto mi appassionasse mi sentivo oppressa dall’entrare in ufficio la mattina ed uscirne la sera, sentivo il bisogno di fare qualcosa di manuale e creativo, cosa che mi ha sempre accompagnata. Mi iscrissi ad un corso serale di sartoria alla Naba, dove ho imparato a creare cartamodelli, tagliare tessuti e cucire, tra cui una gonna a ruota per l’esame finale: ricordo che corsi in merceria ad acquistare del gros grain ricamato per il cinturino e lì mi innamorai di alcune “code di topo” (dei cordini in seta) e di una catena di cristalli luminosissima. Feci così il primo bracciale, che ho ancora, base arancio e filo in cotone viola, la sera lo indossai e uscii con delle amiche: spopolò, si sparse la voce fino ad ottenere talmente tanti ordini da chiamare Laura e chiederle se le andava di aiutarmi a far crescere questa piccola idea. Da lì è stato un susseguirsi di casualità bellissime e fortunate, in breve tre negozi ci contattarono per avere i nostri bracciali, aprimmo la partita iva per far diventare più concreto il nostro sogno, e poi la magia vera: Chiara Ferragni ci indossò in vari scatti tra Milano e Barcellona, e da lì fu il boom!”.
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La nascita del pesetto pieno d’amore è altrettanto spontanea: “per dare più concretezza al nostro progetto decisi di fare il corso di oreficeria professionale alla Scuola Orafa Ambrosiana, sempre a Milano. Stava arrivando il periodo natalizio e io dovevo portare dei pezzi in cera a fondere in argento: la forma del pesino della bilancia da orafo mi aveva sempre colpita, lo trovavo molto buffo, e decisi di fonderlo in bronzo. Trovai la frangia di una borsa che si era staccata e la accostai al pesino, mi piacque un sacco. Chiamai Laura per parlargliene dopo averle mandato la foto via messaggio: non fu convintissima dell’accostamento ma le venne la geniale idea di chiamarlo “10 grammi d’amore” e che dovevamo unirci una storia, qualcosa che desse un significato a quella forma. Io le suggerii l’idea del bugiardino e  lei durante la notte ‘partorì’ le frasi -cioè la ricetta con le indicazioni terapeutiche e il dosaggio amorevole- del nostro cartoncino. Fu un successo!”
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E lo è ancora un grande successo, quel pesetto protagonista di collane, bracciali e orecchini, accompagnato da piccole frange soffici che son tocchi di allegria colorata, infilato in una provetta da laboratorio farmaceutico a ricordare la storia vera di Veronica, laureata in farmacia e che negli anni si è occupata di sperimentazione in una grande multinazionale prima di scoprire che il suo destino, insieme a Laura, laureata in economia e con una grande esperienza nel trade marketing di multinazionali, fosse quello di creare bijoux che raccontano storie e diffondono messaggi di positività gentile.
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Et voilà la formula segreta di PLV Milano: ogni creazione è completamente made in Italy, come l’artigianato autentico insegna, ed ogni collezione custodisce storie ed immagini dedicate ad inebriare d’ispirazione chi le sceglie. Come “Io So Volare”, il motto inciso sulla medaglietta che accompagna il ciondolo a forma di aeroplanino di carta e la frangina in cotone thailandese, a decorare collane e bracciali in argento 925 bagnato in oro rosa o bronzo rosa, che raccomanda di non dimenticare mai che “solo chi sogna può volare”; e per suggellare ulteriormente l’appello c’è anche la collezione “Sogno”, dove appesa ad una catena sottile brilla una stella che si appaia ad un ciondolo unico creato con i vetrini di mare sabbiati e una piastrina anch’essa cosparsa di stelline, quelle da impugnare per disegnarci sopra i propri sogni e farli brillare. Grazie PLV Milano della vostra generosità preziosa!
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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fashionbooksmilano · 3 years
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Bijoux e moda
Passerelle e couture
Maia Adams
Logos, Modena 2010, 208 pagine, rilegato, 370 ill.colori,  cm 28,0 x 19,7,    ISBN  9788879405072
euro 18,00
email if you want to buy [email protected]
Favolose immagini di bijoux e gioielli di classe e di altissima qualità, schizzi e disegni dei gioiellli, interviste dietro le quinte con professionisti di successo e astri nascenti del design.
"Bijoux e moda" è un viaggio alla scoperta dei metodi di lavoro e delle fonti di ispirazione di una nuova generazione di designer di gioielli. Grazie alla collaborazione con artisti e marchi di grido come Lanvin, Vivienne Westwood, Alexander McQueen e Comme des Garcons, questo libro raccoglie e illustra creazioni da passerella e di alta moda della gioielleria contemporanea, oltre a collezioni per negozi di tendenza come Colette e 10 Corso Como.
Maia Adams è una scrittrice e giornalista free lance. Ha scritto numerosi articoli di moda e costume per molte riviste, tra cui l'edizione inglese di Vogue, Elle, The Guardian, The Sunday Times Travel Magazine e Wallpaper*. Vive a Londra ed è visiting lecturer presso l'Istituto Europeo di Design di Barcellona e presso la University of Creative Arts, con sede in Gran Bretagna.
Fashion Jewellery provides inspiration for designers, jewellers and students of fashion, offering a unique insight into the working methods of a new generation of jewellers. Showcasing skilled craftsmanship, unusual materials and an often limitededition approach, this beautifully illustrated book harnesses the spirit of couture for the 21st century.
23/08/21
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djs-party-edm-italia · 2 months
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Colucci è il gioiello che amerai
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La nascita di un'icona nella  gioielleria contemporanea.
colucci, il gioiello che trasforma il concetto stesso di bellezza, presenta le sue collezioni, il 10 Aprile a Milano, nell'elegante cornice di Il Salotto di Via Spiga 15, a Milano, dalle 14 alle 21:00.
colucci è un connubio di innovazione, artigianalità e design senza tempo.
I gioielli colucci non sono semplici ornamenti, ma vere e proprie opere d'arte ispirate dagli elementi che ci circondano.
Ogni creazione è frutto di una ricerca incessante del tempo e dello spazio perfetto, reinterpretato attraverso forme, geometrie e luci che esprimono la consapevolezza dell'effimero della vita e dell'importanza di amare senza riserve.
Il brand per le prime collezioni prende ispirazione dalla natura; l'intento è stato quello di riportare nelle forme dei gioielli quello che per Luca Colucci rappresentava l'essenza degli elementi della natura.
E quindi più che imitarne le forme, la ricerca si è spinta verso il reinterpretarne le caratteristiche dominanti; "così sono nate collezioni dove spero le persone possano trovare affinità con il proprio carattere"-sottolinea Luca Colucci
"Mi sono molto divertito a trovare ispirazione anche dalla mia cultura e dal mio territorio. Se il brand parlasse una lingua, sicuramente molte parole non potrebbero che essere in dialetto napoletano.
Come non farsi influenzare da Napoli?"
Napoli è da sempre stata la sua scuola e il centro nevralgico, dove arte cultura religione e superstizione si sono mescolati per secoli.
Tyche è il suo omaggio a Napoli e più che la reinterpretazione di un simbolo è un vero e proprio racconto di un rito.
Quei piccoli gesti che stiamo perdendo nel nostro essere così frenetici che ti fanno omaggio, più che di un oggetto materiale, di un'emozione.
Ma ogni anello della collezione racconta la sua storia ed ha un proprio messaggio.
KFR nasce durante la pandemia; in quei giorni difficili abbiamo cambiato radicalmente il modo di rapportarci, le cose che prima si facevano con leggerezza sono diventate pericolose, reinventare il modo di scambiarsi tenerezze è diventato un'esigenza sociale e per chi disegna quasi un obbligo morale.
"Personalmente mi ha sempre commosso rivedere la scena finale di quel capolavoro cinematografico senza tempo Nuovo cinema Paradiso in cui un Totò ormai adulto, interpretato da Jacques Perrin, visiona una bobina che gli ha lasciato l'amico Alfredo come ultimo dono, contenente le scene tagliate dei baci di diversi film-allora era la censura a proibire il bacio"-aggiunge Luca Colucci.
"Da queste emozioni nasce  KFR un anello dove spero le persone possano ritrovare amore e design. La passione è racchiusa nel gesto più tenero al mondo, un bacio, reinterpretato in un design semplice che lo renderà eterno ed unico, così da poterlo donare alla persona che si ama o tenerlo come suo ricordo".
In vendita, per ora, solo online, colucci Design affascina per gli anelli, come quelli della collezione Mari, ma anche Grani e Gea.
I materiali usati sono principalmente l'argento 925, oro 9 k (inserti e alcune chiusure), diamanti, rubini e zaffiri naturali certificati
Argento Sterling (925)
È composto da argento puro al 92,5% e da altri metalli, ma è noto per essere generalmente ben tollerato dalla pelle, il che lo rende ideale per orecchini e gioielli anallergici.
"Il mio obiettivo principale è quello di divertirmi"-continua Luca Colucci-"sono fermamente convinto che quando hai idee e ti diverti a realizzarle e lo fai con passione, questo processo traspare ed è contagioso.
La cosa più emozionante è notare negli occhi delle persone che mi aiutano ogni giorno a realizzare il mio sogno, che anche in loro si accende qualcosa e lavorano con il mio stesso entusiasmo.
Altra convinzione è che il design del gioiello ha, a mio avviso, ancora tanto da raccontare, quindi sono fiducioso che i miei gioielli possano andare fieri in giro per il mondo a raccontare una storia fatta di passione.
Detto questo, l'obiettivo del brand non può che essere quello di contagiare ed emozionare le persone e renderle più felici e perché no anche più vanitose".
Un punto di forza del brand risiede nella consapevolezza del valore intrinseco che hanno i prodotti artigianali.
Le aziende artigiane rappresentano l'eccellenza del nostro territorio.
Nel mondo frenetico dell'industrializzazione e della produzione di massa, chi riesce a conservare come un piccolo tesoro "l'essenza dell'arte del fare a mano" ha sicuramente un valore aggiunto.
Questo approccio più lento consente di dedicare tempo ai dettagli e alla precisione. Solo così si possono creare prodotti ben fatti e di maggiore qualità rispetto ai prodotti di massa.
Le persone che lavorano nel laboratorio di Colucci Design, infatti, hanno ereditato le proprie conoscenze dagli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici, a Napoli".
In che modo colucci Design coniuga tradizione e innovazione tecnologica?
"Dopo i primi bozzetti fatti a matita si passa a modellare in 3d il gioiello a computer e poi si stampa in resina fondibile"-conclude Luca Colucci-"questo è l'unico processo che si distingue da quello tradizionale che prevedeva la modellazione a mano del modello in cera.
Non credo si possa parlare in questo caso di innovazione tecnologica. Semplicemente gli strumenti per gli scultori si sono evoluti e, dal modello in cera al gioiello finito i processi sono sempre gli stessi da secoli".
Fondato nel 2019, ma in costante rinnovamento, il brand colucci nasce per stupire e soddisfare i sogni di chi indossa i suoi gioielli. La mission è quella di interpretare e realizzare i desideri più profondi dei propri clienti, anticipandoli con un design dinamico e in continuo mutamento.
Ogni gioiello colucci è frutto di una meticolosa lavorazione artigianale, che parte dalla scultura digitale dei pixel, prosegue con la precisione del controllo numerico e si conclude con la maestria degli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici di Napoli.
Luca Colucci, designer e mente creativa del brand, ha saputo coniugare la tradizione artigianale con l'innovazione tecnologica, creando gioielli destinati a diventare veri e propri simboli di stile e raffinatezza.
"colucci, il gioiello che amerai, non è solo un brand, ma un viaggio emozionale attraverso il tempo e lo spazio," prosegue Luca Colucci. "Ogni gioiello racconta una storia, ogni dettaglio è pensato per evocare emozioni profonde e lasciare un'impronta indelebile nel cuore di chi lo indossa.
Le collezioni di gioielli colucci sono disponibili presso il sito ufficiale del brand.
Per ulteriori informazioni e per scoprire il gioiello che amerai, visita www.colucci.design
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tarditardi · 2 months
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Colucci è il gioiello che amerai
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La nascita di un'icona nella  gioielleria contemporanea.
colucci, il gioiello che trasforma il concetto stesso di bellezza, presenta le sue collezioni, il 10 Aprile a Milano, nell'elegante cornice di Il Salotto di Via Spiga 15, a Milano, dalle 14 alle 21:00.
colucci è un connubio di innovazione, artigianalità e design senza tempo.
I gioielli colucci non sono semplici ornamenti, ma vere e proprie opere d'arte ispirate dagli elementi che ci circondano.
Ogni creazione è frutto di una ricerca incessante del tempo e dello spazio perfetto, reinterpretato attraverso forme, geometrie e luci che esprimono la consapevolezza dell'effimero della vita e dell'importanza di amare senza riserve.
Il brand per le prime collezioni prende ispirazione dalla natura; l'intento è stato quello di riportare nelle forme dei gioielli quello che per Luca Colucci rappresentava l'essenza degli elementi della natura.
E quindi più che imitarne le forme, la ricerca si è spinta verso il reinterpretarne le caratteristiche dominanti; "così sono nate collezioni dove spero le persone possano trovare affinità con il proprio carattere"-sottolinea Luca Colucci
"Mi sono molto divertito a trovare ispirazione anche dalla mia cultura e dal mio territorio. Se il brand parlasse una lingua, sicuramente molte parole non potrebbero che essere in dialetto napoletano.
Come non farsi influenzare da Napoli?"
Napoli è da sempre stata la sua scuola e il centro nevralgico, dove arte cultura religione e superstizione si sono mescolati per secoli.
Tyche è il suo omaggio a Napoli e più che la reinterpretazione di un simbolo è un vero e proprio racconto di un rito.
Quei piccoli gesti che stiamo perdendo nel nostro essere così frenetici che ti fanno omaggio, più che di un oggetto materiale, di un'emozione.
Ma ogni anello della collezione racconta la sua storia ed ha un proprio messaggio.
KFR nasce durante la pandemia; in quei giorni difficili abbiamo cambiato radicalmente il modo di rapportarci, le cose che prima si facevano con leggerezza sono diventate pericolose, reinventare il modo di scambiarsi tenerezze è diventato un'esigenza sociale e per chi disegna quasi un obbligo morale.
"Personalmente mi ha sempre commosso rivedere la scena finale di quel capolavoro cinematografico senza tempo Nuovo cinema Paradiso in cui un Totò ormai adulto, interpretato da Jacques Perrin, visiona una bobina che gli ha lasciato l'amico Alfredo come ultimo dono, contenente le scene tagliate dei baci di diversi film-allora era la censura a proibire il bacio"-aggiunge Luca Colucci.
"Da queste emozioni nasce  KFR un anello dove spero le persone possano ritrovare amore e design. La passione è racchiusa nel gesto più tenero al mondo, un bacio, reinterpretato in un design semplice che lo renderà eterno ed unico, così da poterlo donare alla persona che si ama o tenerlo come suo ricordo".
In vendita, per ora, solo online, colucci Design affascina per gli anelli, come quelli della collezione Mari, ma anche Grani e Gea.
I materiali usati sono principalmente l'argento 925, oro 9 k (inserti e alcune chiusure), diamanti, rubini e zaffiri naturali certificati
Argento Sterling (925)
È composto da argento puro al 92,5% e da altri metalli, ma è noto per essere generalmente ben tollerato dalla pelle, il che lo rende ideale per orecchini e gioielli anallergici.
"Il mio obiettivo principale è quello di divertirmi"-continua Luca Colucci-"sono fermamente convinto che quando hai idee e ti diverti a realizzarle e lo fai con passione, questo processo traspare ed è contagioso.
La cosa più emozionante è notare negli occhi delle persone che mi aiutano ogni giorno a realizzare il mio sogno, che anche in loro si accende qualcosa e lavorano con il mio stesso entusiasmo.
Altra convinzione è che il design del gioiello ha, a mio avviso, ancora tanto da raccontare, quindi sono fiducioso che i miei gioielli possano andare fieri in giro per il mondo a raccontare una storia fatta di passione.
Detto questo, l'obiettivo del brand non può che essere quello di contagiare ed emozionare le persone e renderle più felici e perché no anche più vanitose".
Un punto di forza del brand risiede nella consapevolezza del valore intrinseco che hanno i prodotti artigianali.
Le aziende artigiane rappresentano l'eccellenza del nostro territorio.
Nel mondo frenetico dell'industrializzazione e della produzione di massa, chi riesce a conservare come un piccolo tesoro "l'essenza dell'arte del fare a mano" ha sicuramente un valore aggiunto.
Questo approccio più lento consente di dedicare tempo ai dettagli e alla precisione. Solo così si possono creare prodotti ben fatti e di maggiore qualità rispetto ai prodotti di massa.
Le persone che lavorano nel laboratorio di Colucci Design, infatti, hanno ereditato le proprie conoscenze dagli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici, a Napoli".
In che modo colucci Design coniuga tradizione e innovazione tecnologica?
"Dopo i primi bozzetti fatti a matita si passa a modellare in 3d il gioiello a computer e poi si stampa in resina fondibile"-conclude Luca Colucci-"questo è l'unico processo che si distingue da quello tradizionale che prevedeva la modellazione a mano del modello in cera.
Non credo si possa parlare in questo caso di innovazione tecnologica. Semplicemente gli strumenti per gli scultori si sono evoluti e, dal modello in cera al gioiello finito i processi sono sempre gli stessi da secoli".
Fondato nel 2019, ma in costante rinnovamento, il brand colucci nasce per stupire e soddisfare i sogni di chi indossa i suoi gioielli. La mission è quella di interpretare e realizzare i desideri più profondi dei propri clienti, anticipandoli con un design dinamico e in continuo mutamento.
Ogni gioiello colucci è frutto di una meticolosa lavorazione artigianale, che parte dalla scultura digitale dei pixel, prosegue con la precisione del controllo numerico e si conclude con la maestria degli artigiani della secolare scuola del Borgo degli Orefici di Napoli.
Luca Colucci, designer e mente creativa del brand, ha saputo coniugare la tradizione artigianale con l'innovazione tecnologica, creando gioielli destinati a diventare veri e propri simboli di stile e raffinatezza.
"colucci, il gioiello che amerai, non è solo un brand, ma un viaggio emozionale attraverso il tempo e lo spazio," prosegue Luca Colucci. "Ogni gioiello racconta una storia, ogni dettaglio è pensato per evocare emozioni profonde e lasciare un'impronta indelebile nel cuore di chi lo indossa.
Le collezioni di gioielli colucci sono disponibili presso il sito ufficiale del brand.
Per ulteriori informazioni e per scoprire il gioiello che amerai, visita www.colucci.design
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barbaraspinozzi · 3 years
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🎄🌠👼🎅🎁 🖤🤍⚫⚪🖤💖 𝙀𝙫𝙫𝙞𝙫𝙖 𝙡𝙖 𝙛𝙖𝙣𝙩𝙖𝙨𝙞𝙖 𝙥𝙤𝙞𝙨! 𝙁𝙪𝙣𝙣𝙮 𝙚 𝙨𝙥𝙞𝙧𝙞𝙩𝙤𝙨𝙖 è 𝙙𝙞 𝙢𝙤𝙙𝙖 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙡'𝘼𝙪𝙩𝙪𝙣𝙣𝙤 𝙄𝙣𝙫𝙚𝙧𝙣𝙤 2021 2022. La bellissima e affascinante @davie_kong che qui posa al fianco del completo appena postato in precedenza (qui il bustier è senza spalline ed è completato da un favolosa collana girocollo a catena) è a pois! Un piumino in nylon dai grandi volumi: lo stile intramontabile della stampa pois è un elemento ricorrente del DNA Dolce&Gabbana che in questa Nuova Collezione Autunno Inverno 2021 2022 viene sviluppato ispirandosi agli anni 90 ma in una visione moderna e contemporanea arricchendosi del logo DG. L'incantevole Davie vi abbina la femminile e raffinata Devotion bag nera in nappa matelassé caratterizzata dal cuore gioiello con intarsi in perle e dalla tracolla in catena ispirata alla lavorazione dell'alta gioielleria. La mise sfoggiata da Davie può essere la soluzione ideale anche per interpretare i look delle feste con un mood gioioso ma sempre con un tocco chic. Lasciatevi ispirare da questa idea moda super cool e per vestire il trend pois anche d'inverno! Per maggiori informazioni potete rivolgervi alle Boutique Dolce & Gabbana; potete verificare la disponibilità dei capi, della Devotion bag e della collana consultando lo store.dolcegabbana.com ➡️ link in bio. #DGChristmas #DGFW21 #DGWomen #DGTop #DGBustier #DGGraffiti #DGSkirt #DGPolkaDots #DGJacket #DGQuiltedJacket #DGBag #DGDevotionBag #DGBijoux #DGJewelry #DGJewellery #DGNecklace #lamodaèbellezza #lamoreèbellezza #DGStyle #DGFamily #DolceGabbana #DolceGabbanaCommunity @dolcegabbana @dolcegabbana_man @dolcegabbana.fanpage @dolcegabbana_love @dolcegabbanaworld @dolcegabbanacz @crisvegasdg @zh.olga.5862 @joanna.dglasvegas @fdc_isp7300 @dolce.qatar @dolcegabbana.archive @lamore_e_bellezza_ @ciao_dolcegabbana_lv @spaziodg_com @dg.joburg @vale_201801 @dolce_gabbana_women_man @ria_mercury @dolceandgabbanaclub @davie_kong #DomenicoDolce #StefanoGabbana @stefanogabbana.01 @siqueiragui #Repost @davie_kong (photo 📷 Cover) ... 澳門今天17度而已,就把我冷的!可能是我最近業績差,心寒~~ Photos 2, 3 e 4 📷 store.dolcegabbana.com (presso Shoppes at Four Seasons 四季名店) https://www.instagram.com/p/CWLkj9gs7VO/?utm_medium=tumblr
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