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#festival musica italiana
mylifeisfruk4ever · 2 months
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fragilityisavirtue · 3 months
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E ancora ti muovi
Qui dentro ti muovi
Cerchi l’ultima parte di me
Che crede ancora che sia possibile
Che se poi mi trovi, tu ancora mi trovi.
*Diodato, Ti muovi*
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fabianaphotography · 1 year
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Che giri fanno Due Vite... 🎶 Marco Mengoni - Radio Deejay 13.02.2023 Vi aspetto anche su Instagram e Facebook! ❤️
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luciadisiracusa · 1 year
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If I am gonna hear one more Italian boomer being like "oh sanremo is not what it used to be, all those youngsters with their weird music and styles. Back in the old times there was still real music, now it's all shitty", I am gonna lose it.
Guess what? Music changes over time. The sanremo festival is a thing for more than 70 years by now and I bet that the generation before you said the same thing about your beloved music from the 80s. So get a grip and accept, that this is what people want to hear now.
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howdyboh · 1 year
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con tutto il bene del mondo se questa medley dura ancora 20 minuti me ne vado
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sayitaliano · 2 years
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Tonight (10:10 PM GMT+2) on RAIUNO there will be a Special 75 minutes docushow about Sanremo 72, how it was created and all the songs from behind the scene
But wait...
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NOT LEO AGAIN
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ivanscudieri-blog · 3 months
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Podcastbook.it presenta "Il Festival dei Sogni" Aneddoti, storie e ricordi di chi ha vissuto l'esperienza di partecipare al Festival della canzone Italiana. Vanna Morra, giornalista e scrittrice, e Ivan Scudieri, giornalista e speaker radiofonico, incontreranno ospiti e protagonisti della kermesse canora più importante d'Italia. Il Festival dei sogni è su Podcastbook.it e su tutte le principali piattaforme di podcast.
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elettrisonanti · 6 months
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Benvenuti all’ottava edizione del Teverina Buskers 2023, Festival Internazionale Artisti di Strada che ha luogo nel Comune di Celleno all'interno del borgo fantasma, nella #ValledelTevere. Organizzato dall’associazione Il Circo Verde un associazione di circensi che vive nel borgo fantasma, quest’anno dal 14 al 17 Settembre le strade di Celleno saranno invase da artisti, giocolieri, musicisti nel suggestivo scenario del centro storico. Il Teverina Buskers e’ un festival autofinanziato e anche il merchandising e’ autoprodotto, con prodotti artiganali che potete trovare all’interno del festival, dove e’ possible reperirli con donazioni volontarie che supportano l’arte e la passione nell’organizzare il festival anche per gli anni futuri. Oltre a circensi e musicisti c’e’ anche la via dell’artigianato, dove troverete artigiani di ogni tipo, dal cuoio alla ceramica, ai dipinti e alle cose piu’ strambe e particolari, inoltre una parte molto importante del nostro festival e’ la piazza pirata ovvero uno spazio aperto dove qualsiesi artista che vuole esibirsi puo’ farlo liberamente come “off” durante i giorni del festival. Tra il fossato, piazza castello, la postazione performance e la postazione alberello, ci saranno spettacoli, di ogni tipo, musicisti e sopratutto l’ingresso e’ gratuito con uscita a cappello per ogni piazza dove avviene uno spettacolo. Un altro aspetto importante dell’organizzazione del Teverina Buskers e’ che tutto lo staff e’ composto da volontari che credono tutti in un unico intento quello di far rivivere il borgo fantasma nella magia del circo e dell’arte di strada. Tra i vari sostenitori del Teverina Buskers c’e’ anche il progetto del circo sociale Circusingaza supportato da una ong di Milano che organizza ogni anno delle carovane di circensi che vanno in zone di guerra per riuscire a dare una nuova speranza a chi purtroppo non puo’ permettersi una vita come ce l’abbiamo qui noi. Il Teverina Buskers, racconta Sophie MessyFlow, nasce con l’intento di restituire al luogo in cui viviamo un qualcosa di bello che e’ parte del nostro mondo da dieci anni e Celleno in Teverina tra l’arte si trasforma in uno scenario unico.
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ilcontroverso · 11 months
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La simbologia del fiore in Sergio Endrigo
Cos’è un fiore? Questa parola, forse scontata, nasconde una complessa e articolata semantica. Nel giorno della nascita del cantautore Sergio Endrigo, Francesco Boemio ne ripercorre la poetica. #IlControVerso #notizie #pensieri #politica #libertà
Cos’è un fiore? Questa parola, forse scontata, nasconde una complessa e articolata semantica. Sembrerà riduttivo, difatti, ricorrere alla semplice definizione di “germoglio o parte di germoglio che porta foglie trasformate in sporofilli, ossia foglie fertili ecc..” [1]. Il termine sembra rinviare alla radice greca di Natura (physeos), che fiorisce, cresce e si sviluppa in autonomia. Spesso, nel…
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marcoferrara1971 · 1 year
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Ultima serata di questo bellissimo Festival di Sanremo, un grande spettacolo di musica. (GALLERY 7)
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livornopress · 1 year
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Marco Mengoni con "Due Vite" vince Sanremo 2023 (Video)
Marco Mengoni con "Due Vite" vince Sanremo 2023 (Video)
Sanremo 12 febbraio 2023 Il Festival di Sanremo 2023 ha visto l’affermarsi di Marco Mengoni come vincitore con il suo brano “Due Vite”. Una notte indimenticabile per l’artista, che si è classificato al primo posto, seguito da Lazza, Mr Rain, Ultimo e Tananai. Marco ha voluto dedicare il suo trionfo a tutte le donne che hanno partecipato al festival, riconoscendo il loro contributo al panorama…
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bestdata19 · 1 year
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Super ospiti più importanti al Festival di Sanremo
Essendo Sanremo un festival di così grande importanza e di così grande successo, non solo in Italia, ma in tutto il mondo, spesso abbiamo assistito all’avvento di grandi super ospiti. Star internazionali che hanno presenziato al Festival della musica italiana. Chissà se quest’anno ci saranno super ospiti di fama internazionale. Per ora ecco alcuni dei super ospiti più importanti nella storia del…
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romarestyle · 2 years
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AREA SANREMO 2022
IL CONCORSO GRATUITO CHE FA ACCEDERE 4 GIOVANI ARTISTIALLA SERATA FINALE DI SANREMO GIOVANI
AREA SANREMO 2022 DA OGGI SONO APERTE LE ISCRIZIONI DIREZIONE ARTISTICA: AMADEUS ORGANIZZAZIONE: FONDAZIONE ORCHESTRA SINFONICA DI SANREMO IL CONCORSO GRATUITO CHE FA ACCEDERE 4 GIOVANI ARTISTIALLA SERATA FINALE DI SANREMO GIOVANI Da oggi, giovedì 29 settembre, sono aperte le iscrizioni ad AREA SANREMO 2022, il concorso che anche quest’anno permette a 4 artisti emergenti di accedere…
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unwinthehart · 2 months
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Visto che alla Rai fanno schifo i soldi e non ha caricato il documentario, vi scrivo quello che ricordo su ciò che hanno detto Dardust e Noemi parlando di Mahmood. Dardust dice che "Soldi" è nata in 2 ore, dopo che Mahmood "con molta umiltà" (cit) gli chiese se potessero fare una session di scrittura insieme, per definire un po' il suo progetto artistico visto che non ne aveva ancora uno. Alessandro aveva un po' lo scheletro del testo, ma niente per quanto riguarda la parte musicale e Dario dice che è stato super naturale scriverla, infatti ci hanno messo pochissimo tempo. Dice anche "Soldi" ha rappresentato un punto di svolta per il Festival e la musica italiana, dimostrando che si può scrivere in italiano, ma con dei suoni completamente innovativi e internazionali. Il famoso "clap clap" era una cosa che Dardust faceva durante i suoi concerti e suggerì a Mahmood di inserirla, anche per coinvolgere il pubblico. Noemi dice che Mahmood ha completamente riscritto i confini di come si scrivono le canzoni in Italia; lo definisce "fraseggio alla Mahmood" e dice che in moltissimi hanno poi iniziato a scrivere in quel modo, o a provarci, dopo Sanremo 2019.
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kureha-fujishima · 3 months
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Tecnicamente parlando, Sanremo è il festival della musica italiana e, sempre tecnicamente parlando, il Ballo del qua qua è una canzone italiana, quindi -tecnicamente- tutto ciò ha senso
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aitan · 2 months
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CHARLES MINGUS E ORSON WELLES
CAPODANNO AL FIVE SPOT
Capodanno 1959, seduto in prima fila, proprio sotto il contrabbasso di Mingus c’era Orson Welles, quasi un alter ego del jazzista, per genialità, esuberanza, fierezza, complessità. E anche per le tante disavventure artistiche. Per Mingus era un idolo, lo seguiva dai tempi radiofonici di The war of worlds, adorava Quarto potere (dove in una scena c'era il suo amico d'infanzia Buddy Collette che suonava il sax in una festa sulla spiaggia), ammirava il suo modo di vestire, il suo impegno politico (sempre in prima linea per la difesa dei diritti civili, il suo Macbeth tutto nero è del 1936), la sua voce (“mi ricorda Coleman Hawkins. Potevi sentirla a un miglio di distanza”). E non era il solo jazzista a essere stato sedotto dalla voce radiofonica di Orson Welles, anche Miles Davis lo citava come un’influenza sul suo modo di suonare: “Fraseggio, tono, intonazione: tutte queste cose possono avere come modello un maestro della parola”.
Il 1959 sarà un anno d’oro del jazz per quantità, qualità, creatività. Al Five spot, piccolo, fumoso, maleodorante locale di Bowery, scelto come luogo di riferimento da artisti e intellettuali, l'anno comincia con un formidabile double bill: sono di scena, uno dopo l’altro, Sonny Rollins, alla testa di un trio con il bassista Henry Grimes e con il batterista Pete La Rocca, e Charles Mingus con il pianista Horace Parlan, il batterista Roy Haynes (che sostituisce il fedelissimo Dannie Richmond arrestato) e i sassofonisti Booker Ervin e John Handy. È la prima sera dell’anno, ma nel club di Bowery dei fratelli Joe e Iggy Termini è anche l’ultimo impegno di quel prestigioso, favoloso cartellone con Mingus molto irrequieto per tutta la scrittura. Aveva appena registrato la musica per il film di John Cassavetes Shadows, una colonna sonora bocciata nel rimontaggio finale (la stessa cosa sarebbe successa anni dopo con Todo modo di Petri), aveva ripreso i suoi musicisti brutalmente e una volta aveva minacciato violentemente i clienti di un tavolo che, durante il suo set, non smettevano di parlare. Oltretutto ogni sera tendeva ad allargare il suo set e Sonny si inferociva, talvolta rifiutandosi di suonare. Ma era un gran clima, entusiasmante e effervescente. Rollins era in un momento di transizione, alla vigilia di un ritiro clamoroso per rinnovare il linguaggio del suo sax tenore con il leggendario e solitario corso di aggiornamento stilistico sul ponte di Williamsburg: «In un posto tranquillissimo, un angolo morto che oggi sarebbe impossibile ritrovare con il traffico che c’è» il suo racconto, dove poteva esercitarsi liberamente.
Anche Welles, come Mingus, era reduce da una delusione cinematografica: la Universal gli aveva tolto di mano la post-produzione del nuovo film, L’infernale Quinlan, ne aveva tagliato una ventina di minuti e aveva fatto girare nuove scene, modificando il primo montaggio. Più o meno nello stesso periodo era finito in soffitta un documentario intitolato Viva Italia (Portrait of Gina) perché Gina Lollobrigida aveva messo un veto, non gradendo il suo ritratto di giovane attrice ambiziosa e la Abc tv lo aveva bocciato ritenendolo cosi poco ortodosso da non poter essere trasmesso. Era un film di mezz’ora scarsa sull’Italia, paese che Orson ha frequentato per 20 anni (la terza moglie è stata l’attrice italiana, Paola Mori). Dopo un lungo oblio (Orson aveva perduto l'unica copia esistente all'Hotel Ritz di Parigi) è stato riscoperto nel 1986, proiettato al festival di Venezia ma poi di nuovo bandito su intervento della Lollobrigida.
La presenza del regista di Quarto potere al Five spot non era casuale
Nel club di Bowery si poteva incontrare chiunque, da Jack Kerouac che leggeva le sue poesie, alla mitica baronessa Pannonica de Koenigswater scesa dalla sua Rolls Royce, a William de Kooning che voleva respirare la libertà del jazz, a Leonard Bernstein che si divertiva a curiosare nella notte, allo scrittore Norman Mailer con la sua passione per quella musica. Ma la musica da sempre è stata una grande passione di Welles. La mamma pianista gli aveva fatto prendere lezioni di piano e violino e Orson aveva anche mostrato un certo talento, tanto da essere considerato un ragazzo prodigio. In gioventù era stato un grande sostenitore del jazz di New Orleans, ma sicuramente ammirava Charles Mingus per la sua musica e la sua personalità, il suo impegno, il suo agire tellurico.
(Marco Molendini)
Non potevo non condividerlo.
Due miei ingombranti miti nella stessa foto, nello stesso locale, nello stesso articolo.
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