Tumgik
#direi che è il momento di pausa
jaja-dingdong · 6 months
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Per un secondo invece di Musah ho visto Kessie
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arreton · 1 month
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In questo ultimo periodo appena ho un momento di stress più o meno forte i sogni sono grossomodo tutti uguali: io che sogno di impazzire, chiedo aiuto e nessuno che vuole aiutarmi. Questa notte chiedevo di essere ricoverata perché avevo bisogno di un calmante e di un antibiotico per l'infezione vaginale – sesso infetto, è un caso? Direi di no – dicevo che sarei stata capace di uccidere "non mi preoccupa tanto il suicidio" dicevo freddamente, tenevo le mani dentro il giubbino di pelle ed il vento mi veniva in faccia, gelido, in una giornata umida e nuvolosa, era una piccola pausa di lucidità in un sogno in cui avevo gli occhi allucinati tutto il tempo e sentivo la rabbia cieca in petto montare violentemente e smorzarmi il fiato; "ma più la possibilità di omicidio". Al solito avevo paura di quello che la mia rabbia poteva fare agli altri e non a me stessa. Gridavo, a pieni polmoni, sentivo la gola graffiarsi ed io che mi portavo le mani ai capelli quasi a volerli strappare. Non grido mai, né da vigile né da addormentata, questo è stato un elemento nuovo. Al pronto soccorso, nel sogno, però non c'era nessuno sebbene prima ci fossero gli infermieri; ne beccai una ma poco dopo scappò via. Non sarebbe la prima volta quella di sognare di non trovare nessuno disposto ad aiutarmi. Forse è il modo di concepire la psichiatra, forse mi sono sentita abbandonata da lei, chissà.
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tma-traduzioni · 3 months
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MAGP002 - Apportare Migliorie 
[Episodio precedente] [Indice TMAGP]
[Il decrepito PC dell’O.I.A.R. si accende nuovamente e inizia a registrare da metà di una conversazione.]
[Gwen sta preparando la sua postazione mentre Sam sfoglia il manuale]
SAM
– OK… Dracula.
GWEN
(Distratta) V per vampiri. Presumendo che tu stia parlando del Conte Dracula, come il romanzo, suggerirei la sottosezione “cultura popolare” e presumendo che si stia comportando come penso -
SAM
Cosa che sta facendo.
GWEN
Direi come DPHW… sette quattro sette cinque.
[Sam sfoglia il manuale]
SAM
Fuochino… Sette quattro sei cinque.
[Gwen è chiaramente un po’ irritata]
SAM
OK… Frankenstein?
GWEN
Presumendo che tu intenda lo scienziato e non il mostro  –
SAM
È così.
GWEN
– e quindi sarebbe un’altra “rianimazione”, sottosezioni possibili… “ossessione”, “medicina”, “ricerca” e hmmm. “Blasfemia” forse, quindi sarebbe… quattro due tre sette.
[Sam sfoglia nuovamente il manuale]
GWEN
Beh?
SAM
Cinque tre tre sette.
GWEN
Dà qua.
[Sam le passa il manuale]
[Gwen gira una pagina avanti e indietro]
[Si lascia sfuggire un suono frustrato]
[Il manuale viene restituito a Sam in maniera poco elegante]
SAM
Questo coso è enorme, non possiamo pensare di imparare tutto a memoria?
GWEN
Non riuscirai a tenere il passo se te ne resti tutta la notte a sfogliare le pagine.
SAM
Ma di sicuro c’è una logica o altro. Tipo, per che cosa sta DPHW?
GWEN
Non so se sta per qualcosa. È solo un indice arbitrario. Dopo un po’ inizierai a orientarti -
SAM
Ma l’ha creato qualcuno, il che vuol dire che in un momento c’è stata una logica -
GWEN
Sam.
SAM
– quindi se riusciamo a capire che cosa accomuna i casi simili, allora sapremmo su che cosa si basa il sistema e -
GWEN
(più forte) Sam.
[Sam si blocca a metà del discorso]
GWEN
Non siamo qui per decodificare il sistema. Quello è il lavoro di Colin e hai visto quanto lo ha reso gradevole. Limitati a cercare di imparare i codici e processa i tuoi casi.
SAM
(sventolando il manuale) Ma non riuscirò mai a imparare tutta questa roba! Tu sei qui da anni e non sei nemmeno riuscita a -
GWEN
(Freddamente) Allora licenziati. Nessuno ti sta costringendo a lavorare qui.
SAM
Io – (realizza) Già.
[Una pausa. Gwen sta scrivendo con rabbia]
SAM
(tono di scuse) Senti Gwen –
GWEN
(irritata) Cosa?
[Alice entra facendo rumore. Butta le sue borse alla sua scrivania, rompendo la tensione]
ALICE
Ehilà! Vi sono mancata? È stata un’agonia?
GWEN
(rimettendosi al lavoro) Sei in ritardo.
ALICE
Sono sicura che il governo del Regno Unito sia riuscito a cavarsela senza di me per…
[Controlla l’orologio e ridacchia]
ALICE
…tre minuti e mezzo.
GWEN
(Continuando a scrivere) Chissene.
ALICE
Tutto bene qui? Ti sei divertito a giocare con la Zietta Gwen?
[Una pausa]
SAM
…Sì. Tutto bene.
[Una pausa]
ALICE
(accendendo il suo computer) …fico. Analizzeremo questo pesante silenzio più tardi. Non abbiamo ancora finito i tuoi casi arretrati.
SAM
Certo.
[Una pausa. Rumore di tasti mentre tutti lavorano.]
GWEN
(Borbotta) Se sei così preoccupata dai casi arretrati allora forse potrebbe essere utile arrivare in orario…
ALICE
(avvicinandosi silenziosamente Gwen) Hey Gwen? Gwen? Gwen?
GWEN
(A denti stretti) Cosa?
[Pausa]
ALICE
(Ironica) Il tempo non è reale.
[Sam ridacchia]
[Gwen fa un respiro profondo]
GWEN
Chiudi il becco.
[Saltiamo a un’altra registrazione. Le voci qui sono un po’ distorte, essendo una videocall]
DARIA
Pronto, mi senti?
PSICOLOGA
Sì, ma non c’è il video.
DARIA
Um. Io, um preferirei di no se va bene?
PSICOLOGA
Potrebbe essere una cosa di cui parlare in seguito, ma per adesso va bene.
DARIA
Ottimo.
PSICOLOGA
Ho visto gli appunti che il dottor Khan mi ha mandato e c’è molto di cui discutere quindi - 
DARIA
Non sono pazza.
[Una pausa]
PSICOLOGA
Ma certo. Non mi piace molto quella parola nemmeno a cose normali, ma sono curiosa di sapere perché hai deciso di iniziare così.
DARIA
L’ultimo tizio usava molto la parola “allucinazioni”, ma non è così… so che è stato reale. E ho bisogno che tu mi creda.
[Pausa]
PSICOLOGA
Penso di poterlo fare. Posso provarci, almeno.
DARIA
E non fare nemmeno quello. Non voglio farti pena. Voglio solo arrivare alla fine di questo percorso.
[Pausa]
PSICOLOGA
A cose normali non incoraggerei questo approccio, ma comprendo che queste sono sedute imposte dal tribunale, quindi la situazione è un po’ più complessa. Perché non iniziamo sentendo la tua versione di quello che ti ha portata qui. Che ne pensi?
DARIA
Oh. Er. Non pensavo che ci saremmo arrivate subito così…
PSICOLOGA
Non dobbiamo se non vuoi.
DARIA
No, no, va bene. È solo che, non so bene da dove partire, sai?
PSICOLOGA
Prenditi tutto il tempo che ti serve.
DARIA
Certo.
[Una pausa mentre pensa]
DARIA
Ho sempre odiato il mio aspetto. Sono certa che sotto ci sia qualche trauma nel profondo se proprio vuoi scoprirlo, ma è un fatto. E non una cosa a cui posso non pensare. Sono un’artista che lavora principalmente grazie alle commissioni sui social media. Il che vuol dire che passo quattro o cinque ore al giorno su Instagram come minimo, e questo ti crea problemi dopo un po’, sai? Cioè, si sà che è tutto finto, sono tutti filtri e Photoshop e tutti fanno finta di essere “al naturale” e #makeupree! Ma saperlo non ti rende immune, e sì, mi sono ritrovata in un periodo un po’ buio. E quando ho compiuto 30 anni, ho deciso di fare qualcosa al riguardo.
Sono partita dai capelli, li ho lasciati crescere per far sembrare la mia faccia più lunga. Ha funzionato più o meno. Poi mi sono liberata di tutti i vestiti vecchi di mia sorella maggiore e ho attinto ai miei risparmi per prendermi un paio di jeans che non mi facessero sembrare un cono stracarico di gelato. Ho persino sborsato un bel po’ per un tubino nero per quando sarei riuscita a perdere un po’ di peso. Mia mamma ha detto che ero troppo ambiziosa, ma adesso mi sta largo, ovviamente. La maggior parte dei vestiti mi stanno larghi… 
[Una pausa]
PSICOLOGA
Daria?
DARIA
(imbarazzata) Scusa, dove ero rimasta?
PSICOLOGA
Stavi cambiando look.
DARIA
Oh, già, sì. Allora ero in bagno davanti allo specchio che cercavo di capire che cosa mancava, ed è stato a quel punto che ho deciso che avevo bisogno di un tatuaggio. Ne avevo già un paio - delle cosucce sul polpaccio e sul polso - ma ho deciso che mi serviva qualcosa di grosso. Qualcosa che cambiasse davvero il mio aspetto. Quindi ho iniziato a cercare dei tatuatori su Insta.
All’inizio sembra che ci sia una marea di scelta, ma più guardi più ti rendi conto che per la maggior parte sono design riciclati, e anche quelli erano deeecisamente troppo costosi per me.
A dire il vero stavo cercando un po’ di ispirazione per una commissione quando li ho trovati. Dovevo fare un ritratto per un personaggio, una generica streghetta alchimista, ed è stato mentre stavo cercando dei simboli o roba simile che ho trovato “Ink5oul” - è, uh, come “ink soul”, anima d’inchiostro, ma la S è il numero 5. Puoi cercarli. Adesso sono piuttosto popolari.
Non avevano altrettanti followers allora, ma i loro design erano fantastici, e offrivano uno sconto enorme se dopo accettavi di farti scattare delle foto. Ho pensato che non avevo niente da perdere a contattarli, quindi sono andata sul loro sito, ho compilato il loro form “about me” per contattarli e ho ricevuto immediatamente una risposta che mi invitava al loro “prestigioso” studio di Londra.
Ho udito lo studio prima ancora di vederlo. Della sgradevole musica dubstep riecheggiava dall’altro capo del corridoio, e quando ho girato l’angolo mi sono ritrovata davanti il  set up più da influencer che si possa immaginare. Un'enorme scritta a neon viola occupava la maggior parte dell’ingresso del negozio con “Ink5oul” in corsivo, affiancata da un paio di casse così grandi da essere ridicole. Guardando l’interno, dava più l’idea che lo studio fosse dedicato alle lampade ad anello e all’attrezzatura fotografica che ai tatuaggi!
Ink5oul in persona erano… onestamente, erano un po’ una delusione. Non mi mi è rimasto molto impresso, tranne che avevano un bellissimo design con un serpente e dei fiori che correva lungo il loro braccio fino al collo ed era così vivido che sembrava sul punto di strisciare via dalla loro pelle e sulla sedia.
Mi hanno fatto cenno di avvicinarmi e abbiamo chiacchierato per un po’. È stato strano - non mi hanno chiesto il tipo di disegno che volevo, mi hanno solo fatto domande sulla mia vita, sul motivo per cui volevo l’inchiostro. Sono stata onesta, forse anche fin troppo, ma niente è sembrato attirare la loro attenzione finché non gli ho detto cosa facessi per vivere. Poi hanno fatto un sorriso enorme e hanno urlato,”L’artista diventa la tela!”
Prima che potessi rispondere hanno pigiato un pulsante del loro setup, e improvvisamente eravamo in diretta streaming con le luci puntate negli occhi e il loro braccio stretto attorno alle spalle. Non ricordo molto di quello che hanno detto ai viewers, ma continuavano a ripetere a tutti quanto ero fortunata mentre mi trascinavano sulla sedia. E poi all'improvviso l’hanno reclinata, e prima che mi rendessi conto di quello che stava succedendo, ho urlato per la sorpresa quando l'ago mi ha toccato la pelle. Non avevano parlato del disegno o altro, hanno solamente iniziato a lavorare sulla parte interna del mio braccio sinistro, quello con cui disegno. Potevo sentire il panico montare, ma non potevo che restarmene seduta immobile.
A quel punto avevo perso la capacità di pensare, in quanto quello è stato il peggior dolore di tutta la mia vita. Terribili fitte di dolore mi attraversavano il braccio da una estremità all’altra,  dal petto alla punta delle dita. Ogni muscolo si era teso per riflesso e avevo inarcato la schiena sulla sedia. Volevo urlare ma non riuscivo nemmeno a respirare, come se migliaia di vespe mi stessero dilaniando il corpo con i loro pungiglioni mentre della mediocre musica dubstep mi attraversava la cassa toracica e Ink5soul chiacchieravano con i viewers, del tutto indifferente.
Devo essere svenuta, perché quando ho riaperto gli occhi Ink5oul si trovava dall’altra parte dello studio a pulire gli strumenti insanguinati. Lo streaming era finito e sembrava che fossi stata dimenticata. Il dolore era diminuito, quindi mi sono azzardata a controllare l’avambraccio, mi aspettavo di vedere un macello di brandelli insanguinati. Ma invece, un perfetto design con dei pennelli partiva dall’interno del mio gomito fino al palmo della mano, un vortice di motivi floreali intrecciati con simboli che non riconoscevo. Nonostante il dolore ho ruotato il braccio avanti e indietro per ammirare l'opera, e quei simboli quasi parevano brillare sotto la luce. Era… era bellissimo.
Così come le luci si erano accese all’improvviso, si spensero, e io venni accompagnata all’uscita. Niente raccomandazioni, niente cure. Dissero che avevano le foto di cui avevano bisogno e prima che me ne accorgessi, mi ritrovai fuori, disorientata e malferma. Avevo preso in considerazione di rientrare, ma ero così  stanca… invece me ne tornai barcollando a casa, con il mio nuovo tatuaggio completamente esposto.
Una volta tornata al mio appartamento, l’ho pulito, ho messo la crema, e poi l’ho coperto come meglio potevo, ma era già guarito. Se non fosse stato per il dolore, sarebbe potuto essere lì già da delle settimane. Sono andata davanti allo specchio del bagno e mi sono osservata e per la prima volta ho visto una persona interessante. Una persona che volevo conoscere meglio.
Sono diventata un po’ maniacale a quel punto. Per la prima volta in vita mia volevo provare un auto-ritratto. Qualcosa di autentico e fisico, volevo sentire i pennelli nelle mie mani e l’olio sulle mie dita.
Ho lavorato per tutta la notte con una passione che non provavo da anni. C’erano spessi grumi di vernice in tutta la stanza; le mie mani, braccia e viso e vestiti ne erano coperti, ma quando ho studiato il lavoro finito, era perfetto. Non solo, era di gran lunga il mio miglior lavoro, un Impasto bellissimo che saltava fuori dalla tela. Mi definivo un’artista da anni, ma questa è stata la prima volta che mi ci sono sentita.
Non ricordo di essermi addormentata, e non mi sono svegliata fino a dopo le quattro di pomeriggio. Ero ancora stanca e avevo un mal di testa martellante oltre al mio braccio dolorante, ma mi sono comunque svegliata con il sorriso, perché quando ho aperto gli occhi, la mia stessa faccia mi stava guardando. E per la prima volta, non provavo vergogna. 
Per lo meno, non all’inizio.
Osservandola, però, ho notato che anche se era fedele alla realtà, non era perfetta. Gli occhi erano ancora leggermente sbagliati, l’angolo del sorriso non era corretto, e ovviamente il naso aveva ancora qualcosa che non andava.
Guardandomi intorno, mi sono resa conto che tutti i miei colori erano ancora fuori. Ho guardato il mio nuovo tatuaggio, e mi sono resa conto che avrei potuto fare un ritocco veloce. Niente di eclatante, solo un piccolo aggiustamento, solo per me.
Nonostante il mal di testa, la fame, la fatica e il dolore al braccio, ho portato una spatola all’occhio sinistro. Solo un piccolo tocco. Era un cambiamento sottile, si notava a malapena, ma sapevo che stavo facendo del progresso, perché potevo sentire quando la lama grattava l’osso.
Quando sono andata in bagno a controllare, ero soddisfatta del risultato. Non c’erano chiazze scolorite, niente sangue, nessuna ferita ma il volto attorno ai miei occhi era decisamente più simmetrico. Aveva un aspetto decisamente migliore. Ma non ancora perfetto.
Mi sarei dovuta fermare allora. Avrei dovuto fare una pausa. Avrei dovuto chiamare mia mamma, mettere tutto da parte e uscire, ma… avevo il potere nelle mie mani. Potevo finalmente rendermi perfetta. All’inizio erano leggeri miglioramenti, che ogni volta davano un nuovo brivido di dolore. Ho allungato leggermente le mie dita, reso le mie orecchie un po’ più delicate, ho raddrizzato il naso e cambiato l’angolo degli zigomi, affilato il mento, rimpicciolito la vita e aumentato il petto, ho reso la mia forma più affusolata, allungato le gambe, sistemato le caviglie, assottigliato i polisi, accorciato i piedi.. Niente di che, davvero.
Ma è stato quando ho ritoccato le spalle che sono incappata in un problema. Mentre il mio pennello e la mia spatola facevano le loro alterazioni, il tatuaggio sul mio braccio ha iniziato a fuoriuscire, non dalla mia pelle, ma lungo la parte superiore del braccio, diffondendosi e riversando i suoi fiumi di colori nei nuovi confini che stavo tracciando. E il tatuaggio era, ovviamente, l’unica cosa che al momento era perfetta, quindi dovevo lavorare senza toccarlo come meglio potevo.
Ho lavorato costantemente per giorni. Ogni volta che passavo la spatola nella mia pelle e le davo una nuova forma mi facevo sempre più vicina alla perfezione, ma ogni volta dovevo fare sempre più compromessi attorno al tatuaggio che si diffondeva.
Ero vicina però, così vicina. C’ero quasi, a quella sensazione di totalità che senti solo quando la tela è finalmente completa… Ma non riuscivo a fare quell’ultimo passo. Ogni volta che sistemavo un punto altri due si disfacevano, e per tutto il tempo il tatuaggio continuava a diffondersi sempre più e il mio capolavoro si allontanava sempre più.
È stato allora che Sarah, la mia coinquilina, è tornata dalla visita ai suoi genitori. Avevo perso la cognizione del tempo e non mi ero resa conto che il suo viaggio era già finito.
Avevo sperato che avrei potuto mostrarle il mio nuovo look una volta finito, ma non ne ho mai avuto la chance. Ha varcato la soglia proprio mentre stavo finendo la bocca, quindi non ho potuto dire niente. Se avessi potuto, sono certa che sarei riuscita a spiegarmi e far sì che capisse.
Invece, si è messa a urlare, e quando ho fatto dei rumori rassicuranti e ho allungato una mano verso di lei, è indietreggiata. Sono riuscita ad afferrarla per un momento, ma il lavoro che avevo fatto sulle mie mani il giorno precedente mi ha impedito di stringere la presa.
È stato allora che mi ha tirato un pugno. Sono certa che fosse solo sorpresa, ma è stato comunque straziante. La sua mano ha colpito proprio il mio zigomo distruggendo il lavoro di giornate intere e da come ha continuato, avresti pensato che la faccia rovinata fosse la sua.
Comunque, sono sicura che hai letto il resto nella verbale del tribunale. Quando è arrivata l’ambulanza, Sarah gli ha detto che avevo provato a suicidarmi con dell’acido che ha trovato tra le cose che uso per dipingere. Mi hanno messa sotto osservazione preventiva e mi hanno concesso di uscire solo quando ho accettato di sottopormi alla terapia. Non ho più fatto nessun aggiustamento da allora. È solo che, mi sa che sto aspettando l’ispirazione.
[Una pausa]
PSICOLOGA
Capisco. Che storia.
DARIA
Non mi credi nemmeno tu.
PSICOLOGA
Non è quello che ho detto. Mi piacerebbe, comunque, chiedertelo in maniera diretta: hai provato a farti del male con l’acido?
[Una pausa]
DARIA
Certo che no. Non ho mai voluto farmi del male, volevo solamente essere… migliore.
PSICOLOGA
Buono a sentirsi.
DARIA
Se avessi voluto ripulire la tela, avrei usato l’acquaragia.
[Di nuovo all’audio del computer dell’O.I.A.R.]
[Un ping quando Sam finisce di catalogare il caso]
[Si stiracchia e fa un respiro profondo]
ALICE
(girandosi) Problemi?
SAM
Hm? No.
ALICE
(Tornando al lavoro) Oh ottimo.
[Una pausa]
SAM
È solo che…
ALICE
(ancora al lavoro) Uh-huh?
SAM
Come diavolo fate ad ascoltare tutte queste cose? Sembra che non vi facciano né caldo né freddo!
ALICE
Oh, capisco… Vuoi sapere come riuscire a leggere e ascoltare tutte queste cose?
SAM
Sì!
ALICE
Il segreto sta nella mia mente di acciaio che mi rende stoica di fronte alle atrocità che codurrebbero la gente con una forza di volontà inferiore alla follia?
SAM
(più irritato) Per favore.
[Una pausa]
ALICE
Smettila di prestare attenzione.
Non guardarmi così, sono seria. Io mi limito a cercare nel testo le parole chiave, e se è uno di quelli parlanti pigio play e nel mentre faccio altro. Poi quando ha finito di fare le sue cose inquietanti lo processo e vado avanti. Non ce la farai se continui ad assorbire tutto. Cavalca l’onda senza essere risucchiato.
SAM
E se trovi qualcosa che sai che potrebbe essere vero?
ALICE
Perchè dovrebbe fare qualche differenza? In più, siamo pagati proprio per non infischiarcene.
SAM
Sì, ma –
ALICE
Mi hai chiesto come faccio. Ecco come.
[Una pausa]
SAM
(Sospirando) Va bene.
ALICE
(tornando al lavoro) Prima lo accetti meglio stai.
SAM
(non convinto) Certo.
[Rumori del sistema CCTV quando inizia una nuova registrazione]
[Alice si sta facendo un pessimo caffè alla macchinetta]
[Gwen entra e inizia afarsi un tè]
[Una lunga pausa]
ALICE
Gwendolyn.
GWEN
(Fredda) No.
ALICE
(Ironica) Wow. Che modo antipatico di salutare la tua “migliore amica di lavoro”!
GWEN
Non sono in vena.
ALICE
Va bene. Possiamo comunque fare due chiacchere come delle persone normali.
[Una pausa. Gwen non le dà spago]
Dunque...
[Un’altra pausa]
Se potessi magicamente parlare tutte le lingue, ma dopo ogni frase dovessi fare una scorreggia molto rumorosa e dichiarare “sono stata io e lo farò di nuovo.” Accetteresti? 
GWEN
Lena sta pianificando dei licenziamenti.
ALICE
(davvero scioccata) Cosa?
GWEN
Sì. Sono passata davanti al suo ufficio prima e l’ho sentita al telefono. Stanno “espandendo le operazioni esterne” e sai cosa vuol dire. Outsourcing. Licenziamenti.
ALICE
È assurdo! Siamo tipo solo in tre qui. Tra l’altro, tecnicamente questi sono i servizi civili. È impossibile che riescano a delocalizzare tutto senza una montagna di scartoffie.
GWEN
Non puoi saperlo.
ALICE
Hai visto la quantità di carte che genera questo posto. Devi compilare un modulo in triplice copia prima che ti lascino andare a pisciare! Le ce vorrebbero degli anni per fare quello che dici tu.
GWEN
Magari ha iniziato l’iter anni fa. Sappiamo entrambe che Lena non ci penserebbe due volte a cacciarci entrambe.
ALICE
Te, magari. Mi piace pensare che io e lei abbiamo un buon rapporto.
GWEN
Nell’ultimo anno ti avrà detto massimo 10 parole.
ALICE
Lo so. Davvero buono, no? Comunque, che te ne frega? Tu dovresti esserne felice. Una bella e sostanziosa buonuscita e puoi finalmente mollare questo lavoro che odi così tanto.
GWEN
Non odio questo lavoro.
ALICE
Mi avresti potuta fregare!
GWEN
Quello che odio è che nessuno in qua dentro mi porta un briciolo di rispetto. 
ALICE
Ah.
[Una pausa]
Sì, non succederà mai.
GWEN
Chiaramente.
ALICE
Penso comunque che tu abbia frainteso. C’è la stessa probabilità che Lena assuma un altro Sam che ci butti tutti fuori.
GWEN
Se lo dici tu.
[Di nuovo al computer dell’O.I.A.R.]
[Il rumore delle tastiere è accompagnato dalla musica che proviene dalle auricolari di Alice]
[Il telefono di Alice inizia a vibrare sulla scrivania]
SAM
Alice.
[Una pausa]
SAM
Alice!
[Sam la tocca]
ALICE
(togliendosi le cuffie) Ow! Che?
SAM
(Tornando al lavoro) Il cellulare.
ALICE
(Risponde al cellulare e si alza in piedi) Oh grazie.
(Al telefono) Beh ma ciao! Perché mi chiami così tardi? Hm? No, non sono impegnata. Sono a lavoro quindi…
[Fa una pernacchia, Sam ride suo malgrado]
[Passi mentre Alice gira per l’ufficio]
ALICE
Sì, che c’è? Okay. Com’era il pubblico? Sembra uno show abbastanza serio. Non è questo il modo di rivolgerti a tua sorella maggiore. Disgraziato. Allora questa volta c’è davvero la possibilità di un tour oppure… fico. E presumibilmente adesso che ci sono delle attenzioni vere e proprie ti butteranno fuori per qualcuno che sa, beh, suonare uno strumento? Awwwww, sei sempre così dolce.
[Una pausa]
ALICE
(un po’ più seria) Er, sì, dovrebbe andare bene. Dovrà essere dopo il 28, visto che la paga è quel giorno.
Okay, non preoccuparti. Senti, probabilmente dovrei andare e lavorare. Sarebbe davvero imbarazzante se venissi licenziata proprio quando stai per diventare una rockstar stordita dalle droghe.
[Una pausa]
Sì, non ti preoccupare, ci risentiamo più tardi. Salutami Trotter.
[Alice mette giù, veramente felice per un attimo]
SAM
Come sta Luke?
ALICE
Sta bene!
SAM
Suona sempre per i Proiettili per San Sebastiano?
ALICE
(Tornando alla scrivania) Dio no! Si sono sciolti anni da. È con un gruppo nuovo: Dredgerman. Non sono niente male.
SAM
Sono felice stia bene, per quel che riguarda i fratelli ti saresti potuta ritrovare di peggio -
ALICE
Anche lui ha i suoi momenti.
[Una pausa]
ALICE
(cambiando argomento) E quello cos’è?
SAM
Hmmm?
ALICE
“L’Istituto Magnus?” Stai già pensando di abbandonare la nave?
SAM
Oh non è niente, solo qualche ricerca -
ALICE
Ricerca? Sam, dimmi che non è collegato a uno dei tuoi casi.
SAM
Solo una cosa che avevo trovato il mio primo giorno. Stavo cercando di togliermelo dalla testa.
ALICE
Beh, fallo meglio.
SAM
Va tutto bene, onestamente, sto rispettando il carico di lavoro–
ALICE
Non è per quello.
SAM
Allora qual’è il problema?
[Una pausa]
ALICE
Prima non stavo scherzando, devi davvero tenere le cose separate per questo lavoro. Crea una scatola nella tua testa, e alla fine del turno butta tutto lì dentro e poi pigia il bottone dell’inceneritore, okay? Non vuoi pensare a queste cose fuori da qui. Non ti farebbe bene. Ho già visto della gente diventare strana.
SAM
E fammi indovinare, io sono già abbastanza strano.
ALICE
Sono seria, Sam.
SAM
(Comprende) Okay. Ho capito.
[Click come chiude la pagina su internet]
ALICE
Grazie.
SAM
Non ti preoccupare.
ALICE
Quella sarebbe l’idea di base.
[Computer che si spenge]
[Traduzione di: Victoria]
[Episodio successivo]
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mandorloinfiore · 6 months
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visto che sono riuscita a scrivere almeno una bozza di una paginetta senza distrarmi, direi che è il momento di una pausa con un buon caffèlatte
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kyda · 1 year
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Hai qualche consiglio per rimanere concentrati e motivati durante una sessione di studio?
io di solito cerco di mettermi comoda e non lasciare cose in sospeso tipo il letto sfatto che poi ci penso e finisce che mi alzo a farlo, cerco di avere nei paraggi anche l'acqua proprio perché so che sarebbe una scusa per alzarmi e distrarmi se mi viene sete, metto le cuffie e delle playlist su youtube o spotify (sempre le stesse, così associo quel suono alla concentrazione), di solito la settimana prima dell'esame quando lo stress è più alto blocco anche le app sul telefono che so che sono tentata di aprire quando sono troppo stanca/non capisco qualcosa e mi scoraggio e metto un timer di 90 minuti per sessione (è quello che funziona meglio per me perché se è troppo breve, con tutto il tempo che ci metto a concentrarmi, non faccio niente), accendo la lampada che uso solo per lo studio e che spengo immediatamente quando finisco, così anche inconsciamente distinguo ambiente studio dall'ambiente relax visto che faccio tutto nella stessa stanza. sì ecco, direi che associare lo studio a determinate cose sicuramente ti aiuterà, fai in modo che il tuo cervello sappia che quando c'è quella luce, quella musica (se sei il tipo di persona che riesce a studiare con la musica, che secondo me è ottimo avere le cuffie e non sentire i vari rumori che vengono da fuori) è il momento di concentrarsi. e poi rispetta le tue pause così se sai che dopo quel tot di tempo avrai una pausa sarà più facile arrivare alla fine della sessione. cerca anche di non trascorrere le pause alla scrivania e sui social perché nel primo caso non sarebbe una pausa davvero soddisfacente e nel secondo il tempo vola. nelle pause io di solito salgo in cucina a fare un tè o mangiare qualcosa. ah e mi vesto anche. mai studiare in pigiama, m a i
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benzedrina · 10 months
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In questo mese di nulla, di attesa dei bandi, di scazzo, di pausa (in realtà da febbraio), ho preso un mazzo dei tarocchi e ho letto un po' di libri. Sta che alla fine ho cominciato a leggere i tarocchi. 2 anni fa comincia con le cose dell'oroscopo e del tema natale. Funzionano? Non sta a me dirlo. L'oroscopo lo trovo un buon rompighiaccio e un modo per poter dire cose alle persone che non direi mai così de botto. I tarocchi sono divertenti, quasi un gioco di dinamiche e incastri. Al momento le carte che mi perseguitano sono "il papa" e l'asso di spade.
Perché inizio sempre cose? Non lo so bene. Questo è anche il periodo dell'uncinetto e dei costumi ma sento la mancanza del treno e di quelle 2 ore al giorno perse nel viaggio. Sto leggendo poco, roba che mi porto un libro da mesi e non tocco un fumetto da un po'. Per i manga levando i soliti, l'ultima infoiata è stata monster. Serie non ne seguo, i film cadenza di uno ogni due/tre giorni. Che faccio allora? Boh
Domani voglio andare al mare, prendo la macchina, vado al mare 30/40 minuti, leggo un po', faccio due foto, disegno un paesaggio che non so disegnare. Poi vado a dipingere in quel buco che ho affittato. Ho circa 50 fogli a3 fatti con lo smalto e qualche tela. Il prossimo step è comprare il rotolo della tela e poi farci dopo il telaio. Ma sai che bello un quadro 1 metro x 1 metro? Una cosa stupenda. Di venderli boh, non ho conoscenze e non faccio mostre. Sono quadri che stanno lì, alcuni mi piacciono altri piacciono più ad altri, penso che funzioni così. Dovrei sistemare quel sito che ho, mettere le foto e sapere che è lì come base, però io sono un totale casino. Sul sito metterei fotografie, disegni e altre robe che sarebbe tipo ordinata come casa, cioè a cazzo.
A febbraio ho conosciuto una tizia. A una cena a casa di tipello finiamo sullo stesso divano a vedere la finale di Sanremo. Lei mi propone di tornare e passare la notte insieme, io le rispondo che non la conosco. Capitano altre due occasioni del genere, intervallate da un bacio random, e la risposta mia è sempre quella. Se non ho una conoscenza profonda, un rapporto affettivo, una chimica forte di cui tendo a fidarmi, nada, non se ne fa nulla.
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ilciambellano · 2 years
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Un po’ di cose sul nuovo lavoro
Ho cambiato lavoro ad Ottobre 2021 ma non credo (almeno non ricordo) di averne mai scritto qua, sono bloccato a letto e mi annoio, quindi quale momento migliore per scrivere un po’ di  considerazioni varie.
 È una multinazionale britannica, e io ho sempre lavorato in medio-piccole aziende italiane. Mi spingono a consumare tutte le ferie e i permessi entro la fine dell’anno. Nelle mie esperienze precedenti in Italia, potevi prendere le ferie e i permessi sì, ma meglio “non esagerare”. Qua invece mi chiamano per dirmi “oh, ancora non le hai consumate tutte, che vogliamo fà?”.  Mi hanno pure regalato due giorni di ferie in estate, in aggiunta a quelli di contratto. 
Il primo mese e mezzo, ho fatto praticamente SOLO formazione. È anche vero che ho cambiato mestiere, perché prima ero uno sviluppatore e adesso faccio supporto tecnico, ma non mi è mai capitata una cosa del genere. Di solito dopo una settimana mi hanno buttato in acqua.
Non so se dipenda dalla legislazione britannica o sia proprio una policy aziendale, ma ho dovuto fare diverse decine di corsi obbligatori sul comportamento da tenere sul luogo di lavoro, su razzismo, molestie sessuali, parità di genere, corruzione, conflitti di interesse, rapporti con paesi sanzionati (questo a febbraio 2022, facile immaginare perché). A un certo punto durante un corso sulla corruzione, una slide accennava al fatto che accettare un regalo in un paese può essere un sintomo di possibile corruzione, ma d’altronde bisogna stare attenti anche a non offendere le usanze del Paese di chi ci ospita e ci sta facendo un regalo. Esempio utilizzato: Roma.
Il mio team è composto da me, due spagnoli, una greca e due indiani. Il manager è un italiano, e si può considerare un altro membro del team, perchè fa anche il nostro stesso lavoro. Il mio inglese è migliorato molto, ma quando parlo con certi madrelingua continuo a non capire un cazzo. Tempo fa ho fatto una sessione remota con uno stabilimento per la produzione di birra in Galles. Volevo sprofondare. 
Lavorare tutti i giorni da casa ha i suoi pro e i suoi contro. Al vecchio lavoro dovevo andare in ufficio sempre e i pantaloni corti non erano ammessi. Adesso in pratica non metto più le camicie, e vivo in pantaloni della tuta. In più, ho fatto una settimana lavorando dalla Sicilia in bassa stagione, tra granite, mare e melanzane fritte, e questo è un benefit difficilmente pareggiabile. D’altra parte parlare con degli esseri umani dal vivo mi manca un po’. Ho avuto l’impressione di non staccare mai, e allora mi sono imposto una rigide routine lavoro/pause. Inoltre, in passato mi è capitato spesso di risolvere dei problemi o trovare delle buone idee chiacchierando in pausa caffè. Il mio manager ha imposto delle call settimanali chiamate “coffee meeting” dove in teoria dovremmo parlare del più e del meno, ma finiamo sempre a parlare di lavoro, o spesso ci sono silenzi imbarazzati, direi che non è proprio la stessa cosa. Dico da mesi che dovrei trovarmi qualcosa da fare per vedere gente durante la settimana, ma rinvio in continuazione.
Il team è composto quasi del tutto da persone nuove, a parte il manager e la veterana, che però a fine mese andrà in maternità. Mi è già stato anticipato che dovrò prendermi io le sue responsabilità come “elemento di punta” del team, perché in quest’anno ho dimostrato di essere il più performante. Avrei preferito succedesse almeno tra un altro anno, quando immagino sarò riuscito a comprendere scozzesi e sudafricani. Ma d’altronde un po’ d’ansia nella vita non ce la vuoi mettere?
La maggior parte del mio lavoro precedente comprendeva molta interazione con le macchine, poca con le persone. Ora, invece, passo molto tempo a parlare via Teams e a scrivere mail, a spiegare le cose e a cercarle di capire da solo. La parte tecnica non è sparita, perché spesso devo trovare la soluzione di un problema prima di mandare la mail o fare la chiamata. Tuttavia, penso di aver aggiunto anche un po’ di skills di interazione sociale. Non so ancora se questo è il lavoro che farei per tutta la vita, però a volte mi dà belle soddisfazioni. Quanto ti colleghi, trovi e risolvi il problema che ha bloccato un impianto per ore (thanks Anto, you’re a wizard!!), ti fai una bella pera di autostima. 
Ovviamente mi pagano più di qualsiasi altra offerta avessi ricevuto/sognato di ricevere dall’Italia, e ogni anno si ridiscutono aumenti e bonus. Ma questo me l’aspettavo abbastanza, essendomi confrontato con altre persone che lavorano all’estero.
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Christillin: "Alta tensione alla Juventus, speriamo che la pausa possa ricucire l'ambiente. Acerbi imperdonabile, serve una sanzione"
Evelina Christillin ha parlato del caso Acerbi-Juan Jesus nel corso dell’evento Golden Hearts: “Acerbi? Direi soltanto che il primo gesto è stato quello di farlo tornare a casa dalla Nazionale. Bisogna fare molta attenzione. Queste cose non sono perdonabili. Le scuse vanno bene, ma ci vuole anche una sanzione”. Sul momento della Juventus ha aggiunto: “Ho detto al presidente della Juventus,…
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gcorvetti · 1 year
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Meno male va.
Ieri sera mentre cazzeggiavo mi è venuto in mente che non sono andato su instagram da tanto tempo, più che altro perché l'avevo fatto per la stampa 3D e oltre a restare in quella nicchia non facevo, bisogna concentrarsi sul pezzo se si vogliono ottenere risultati, ma sapete che non è andata bene. Il social poi nelle notifiche oltre alle varie e solite cose tipo questo ti segue, guarda cosa ha postato questo, mi consigliava i profili dei due ex 'amici', il pianistino e il pizzaiolo, ho pensato ma si vediamo che stanno facendo, ero in cazzeggio quindi ci sta, il pizzaiolo da quando ha iniziato a suonare l'armonica oramai è un armonicista navigato, anche se devo dire che ha fatto molti progressi e non suona male, l'unico problema è il cervello, è insicuro e spesso cerca di attirare l'attenzione, spesso direi sempre, ricordo una sera che arrivammo e c'erano quelli del laboratorio, soprattutto le ragazze, sconvolti, dopo 2 minuti mi resi conto del perché, lui parlava a raffica, impossibile fermarlo in ogni modo, c'ha provato Dav ma niente, un monologo del nulla, perché alla fine non diceva niente. La stessa cosa è quando suona, abbiamo suonato, si fa per dire, qualche volta, se si ascolta un brano blues dove c'è l'armonica si sente subito il ruolo dello strumento a fiato, cioè quello della risposta, il classicone call and response che è specifico dello stile, lui no, lui deve suonare continuamente; non scendo nel merito dell'orchestrazione o di specificarsi le parti anche perché di solito si suonava dopo una canna, ma da chitarrista devo dire che è fastidioso chi si comporta così, è anti-band nel senso che stiamo suonando tutti se non arrivi a capire dove devi suonare non sei cosa di suonare con altre persone.
Poi ho visto il tag zanza-blues-duo, cosa? Si sono presi il nome che avevo abbozzato io per quello che era un trio, zanza blues band, e insieme al pianistino hanno formato un duo, quindi con me no il duo che portava anche soldi e con uno che ha iniziato a suonare un paio di anni fa si, bah. Allora vado a vedere, curioso come un gatto, ci sono 3 foto e un video, nel video ci sono loro cuffie alle orecchie che fanno un brano con la base fatta al computer, e... HAHAHHAHAHHAHAHAHH c'è un momento di pausa dove la batteria tiene il tempo e il pianistino entra fuori tempo HAHAHAHAHHAHA, hai fatto il conservatorio, mi hai rotto i coglioni che non conosco tutti i termini teorici e poi mi entri in ritardo su un tempo di 4/4, AHAHHAHAHAHA gli avrei voluto scrivere tanto, ma tanto, "torna a suonare i notturni romantici e le cose classiche il blues non fa per te", ma sono tornato a cazzeggiare col sorriso stampato in faccia. Che gente, meno male che li ho allontanati.
Cambio discorso, oggi sembra che la tendinite si sia calmata, fino a ieri mi dava quel maledetto fastidio che è un campanello d'allarme, venerdì scadono le due settimane e scriverò al fisioterapista per vedere se mi visita ancora o semplicemente mi da qualche consiglio, so bene che mi dirà di continuare gli esercizi e di iniziare a suonare progressivamente, non subito 3 ore, ma queste cose le so, so anche che dovrei aumentare un pò, un bel pò, il tono muscolare, ma nel periodo in cui mi trovo ogni cosa buona è bannata dalla mia mente, va bè questo è un altro discorso.
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ilmerlomaschio · 3 years
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Bende E Maschere
https://raspberryripples.wordpress.com/2020/10/13/blindfolds-and-masks/
Capisco il fascino delle bende nel sesso. La prima volta che Simon mi ha bendato, è stato entusiasmante. Indossando una benda diventi vulnerabile, stai riponendo più fiducia nel tuo amante.
La benda ha tolto un senso chiave - la vista - aumentando così gli altri sensi. Naturalmente il lato più intenso di questo è stato il tocco. Ho aspettato in trepidazione chiedendomi cosa mi avrebbe fatto Simon. La scia di qualcosa che non riconoscevo lungo la parte anteriore del mio corpo nudo era esilarante. Qualunque cosa fosse, se si sentiva bene. Sapeva che mi stavo divertendo. Lo usava dove sapeva che mi piaceva particolarmente essere toccata, i miei capezzoli e la parte inferiore del mio seno. Lo sentivo accarezzare la mia figa e le mie cosce. Stuzzicava il mio collo e la mia pancia.
Non sapere cosa stava usando ha arricchito l'esperienza. Non so ancora cosa stesse usando, solo che sembrava strutturato come una spugna ma aveva una sensazione a metà tra il tessuto e la gomma. Ha tenuto segreto ciò che stava usando  sulla mia pelle. Ha cambiato lo strumento che stava usando. Ho sentito qualcosa di molto diverso, e lui stava attento a dove lo usava. Sono sensibile al dolore. Quindi era lento e gentile. Penso che fosse una girandola, ma non me l'ha mai confermato.
Mi conosceva bene. Sapeva che non mi piace il dolore. Quindi aveva discusso con me dei morsetti per capezzoli e mi aveva spiegato cosa sarebbe successo. Quando li ha applicati, sapevo a malapena che erano lì. Fu ovviamente quando li tolse che l'afflusso di sangue si sentì come un'agonia. Il dolore lasciò il posto alla sensazione della sua lingua che leccava le mie labbra e il mio clitoride finché non tremavo per l'intenso piacere.
Posso dire dal mio cuore che una benda è un grande aiuto per i preliminari. E le maschere?
Simon possedeva maschere, che potevo vedere là dove le teneva per il gioco erotico. Ma non le ha mai mostrate nel momento della nostra intimità. È stato con Ben che ho indossato una maschera per la prima volta. La prima volta che indossavo una maschera con della lingerie. Ben ha una passione per i giochi di ruolo, che è diventata una passione anche per me. Questo spesso riguarda i costumi, soprattutto per me. Pensa, infermiera birichina, segretaria impertinente, ballerina sbarazzina, cameriera dispettosa, casalinga sexy, gattina stravagante per la maggior parte. Abbiamo provato alcune altre idee ma torniamo ai nostri preferiti il ​​più delle volte. La maggior parte di quei costumi non include una maschera.
Donna, Moda, Adorabile, Sexy, Ragazza
Ma una maschera o un costume, travestirsi, è una grande mezzo per permettere alle fantasie interiori di venire a galla. Trovo che quando indosso una maschera o un costume, sono più consapevole di mettere in scena una performance. Senza la maschera facciamo pure un ottimo sesso, ma più all'interno del nostro rapporto e relazione naturale. Quando indosso una maschera o un costume, divento anche un'altra persona. Possiamo divertirci molto così. A volte la maschera o il costume richiedono che io prenda il comando, che sia il dominante. Potrei comandare a Ben o dargli ordini (che non è quello che facciamo nella vita reale e non è naturale per me).
Preferisco il contrario, preferisco interpretare il sottomesso nel gioco di ruolo. Ben è un uomo così buono. A volte mi piace permettergli di essere un cattivo ragazzo nei giochi di ruolo. A volte indossare la maschera da sola ed essere completamente nuda è il mio modo per segnalargli “ Usami ”. Potrebbe sembrare strano per alcuni. È solo che so che Ben è premuroso e che è sempre attento al modo in cui mi tratta in ogni aspetto della vita. Mi piace molto la psicologia e capisco quando Ben è in ansia per la nostra relazione. Diventa un po' più attento del solito. È più gentile, persino più gentiluomo del normale. A volte voglio fargli sapere che tra noi va tutto bene, che la fiducia è forte, che non mi dispiace che si rilassi. Non ha bisogno di essere sempre perfetto. Può essere rude. Può essere selvaggio. Può usare il mio corpo.
Quando Ben mi guarda in faccia e sorride, diventa tenero, dolce e adorabile. A volte, voglio che si dimentichi per un po' che sono la donna che gli stira le camicie, gli cucina i pasti, pulisce il bagno. Voglio che dimentichi che sono in buoni rapporti con i suoi genitori e sua sorella (non sono in buoni rapporti con suo fratello però). Voglio che dimentichi che l'ho visto di cattivo umore e mi sono lamentata quando ha usato la mia camicetta bianca preferita per asciugare il vino che aveva versato. (Che dovrei aver perdonato e dimenticato, ma ancora non capisco perché abbia deciso di prendere qualcosa dal cesto della biancheria invece di usare panni o strofinacci dalla cucina.)
Se metto una maschera e limito il contatto visivo con lui, sto dicendo: " guarda il mio corpo, desiderami, bramami, divorami ". È un semaforo verde per lui dimenticare per un momento che siamo partner nella vita, un doppio atto solidale, un duo dinamico. Ci sono volte in cui può semplicemente usare il mio corpo per soddisfare il suo desiderio sessuale. Sto bene con quello. Quel lato sfrenato, avido e selvaggio va bene in quel contesto sicuro. Non mi farà perdere il rispetto per l'uomo straordinario che ammiro e rispetto. Può essere un cattivo ragazzo e dimenticare l'intricato legame emotivo tra di noi.
Non mi piace che il lavoro di Ben me lo porti via spesso. Di solito è per un breve periodo. Deve viaggiare molto per lavoro. Quest'anno ci sono stati meno viaggi internazionali per lui, ma appena finita la quarantena deve partire per qualche giorno nel Regno Unito. Non mi unirò a lui perché l'alloggio adatto alle coppie viene organizzato solo quando un progetto dura più di due settimane. Lui e gli altri ragazzi se la caveranno. Non credo che le separazioni siano buone per una relazione. Ho intenzione di qualificare questa affermazione, per due persone con impulsi sessuali molto attivi, la separazione non è una buona idea.
So che i media metteranno regolarmente il sesso davanti a Ben. So anche che è un uomo molto attraente. Ho visto altre donne controllarlo e provare a flirtare con lui, ma allo stesso modo Ben ha visto succedere lo stesso con me. Non vado troppo ninja quando vedo che una donna ha notato che Ben è sexy. Non è colpa sua. Ho solo fatto notare con tatto la mia presenza, “ Piccola, vuoi un'altra birra? “
Ma quando non ci sono, mi piacerebbe credere che Ben abbia il suo modo di disinnescare una donna che sta cercando di flirtare con lui, nello stesso modo in cui faccio capire agli uomini che non sono disponibile. Voglio che Ben sia sicuro di poter venire da me con i suoi desideri e concupiscenze più innati o assurdi. Lo ricompenserò in ogni modo possibile per la sua lealtà ed esclusività nei miei confronti essendo tutto ciò che vuole. Non voglio che sia tentato di rivolgersi a qualcun altro che cerca di sedurlo. Sono pronto a lasciarlo depravare quando lo consuma. È tra me e lui solo.
Quale preferisco: bende o maschera? Penso che direi con gli occhi bendati. Come portatore di una benda, i miei sensi sono intensificati. Il brivido e l'attesa sono qualcosa che amo. Anche a me piacciono le maschere. Mi aiutano a mettere su un personaggio per un gioco di ruolo fantasy che ci permette di mettere momentaneamente da parte il sacro e forte legame di rispetto e apprezzamento reciproci e di essere cattivi, di essere selvaggi. Penso che sia particolarmente importante dare a Ben la possibilità di prendersi una pausa dall'essere un supereroe e lasciarlo essere rude e lussurioso.
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Note
Sto cercando dei bei libri da leggere perché tra poco andrò in vacanza, così sto chiedendo in giro ad un po’ di persone. Che titoli mi suggeriresti?🙏🙏🙏
Intanto, scusa per il ritardo con cui ti rispondo. In quest’ultimo periodo non ho molto tempo da dedicare ad altro che non sia studiare, pertanto ho messo in pausa letture diverse dai testi d’esame tranne, “Dante a tempo di rap” che è una graphic novel in cui Murubutu e Claver Gold rileggono 13 canti dell’Inferno di Dante in chiave rap avvalendosi dei disegni di Roby il Pettirosso e delle note di un docente di letteratura. Ignoro quali siano i tuoi gusti in fatto di lettura, però se può in qualche modo essere di interesse, ti indico alcuni dei libri che ho in programma di leggere non appena terminerò la sessione. Libri: Kazuo Ishiguro “Klara e il sole”, Benjamin Myers “All’orizzonte”, Enrico Galiano “Felici contro il mondo”, Emanuele Trevi “Due vite”, Oliver Sacks “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”, Raphael Bob-Waksberg “Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata”, Massimo Ognibene “Scrivo di notte” (@scrivoeavoltelanottedormo lo so, è pubblicità poco occulta dato che faccio promo al blog ed al libro but chissenefrega, trovo che l’introduzione del tuo “diario” sia già un’ottima premessa di lettura), poi, riuscire magari ad ultimare la quadrilogia di Christelle Dabos “L’Attraversaspecchi” che si compone di “Fidanzati dell’inverno”, “Gli scomparsi del Chardiluna”,“La memoria di Babel”, “Echi in tempesta”. In aggiunta a quelli che ti ho indicato ce ne sono di sicuro anche altri, al momento però non mi vengono in mente, sorry! Graphic Novel: Silvia Ziche “... e noi dove eravamo”, Hubert-Zanzim “Pelle d’uomo”. Direi che è tutto. Ciao!
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tma-traduzioni · 2 months
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MAGP005 - Proiezione Personale
[Episodio precedente] [Indice TMAGP]
[Audio metallico: ascoltiamo dal ricevitore di un telefono]
[Tastiera di un computer]
[Qualcuno bussa timidamente alla porta]
LENA
(a voce alta) Avanti.
[Porta che si apre]
LENA
Buonasera, Sam. Sbaglio o non avevamo un appuntamento?
SAM
(dalla porta) Beh, no, ma mi stavo chiedendo se avesse un minuto? Potrebbe essere importante.
[Una pausa]
LENA
Benissimo.
[Passi, Sam chiude la porta e si avvicina]
LENA
Accomodati.
SAM
Oh, em, mi dispiace –
LENA
Nessun problema.
[Sam si siede, fruscio di tessuto quando appoggia una borsa su un’altra sedia]
LENA
Di che cosa volevi parlare?
SAM
Beh, è un po’ imbarazzante… Non so bene come - um…
LENA
In nome dell’efficienza, diciamo che, visto che hai detto che è importante, non farò congetture.
SAM
Okay, sì. In tal caso, si tratta di Colin.
[Pausa]
LENA
Vai avanti.
SAM
Em… sono preoccupato per lui. Cioè, um. Beh, oggi l’ho trovato per terra nel corridoio, che strappava dei cavi e parlava da solo.
LENA
Beh, le mansioni di Colin includono la manutenzione tecnica.
SAM
Certo, ma, voglio dire, ha messo tutte quelle serrature alla porta del suo ufficio e adesso addirittura si rifiuta di avvicinarsi a una telecamera…
LENA
Volere un po’ di privacy non è un reato.
SAM
Sì, capisco, però… Credo che lo stress gli stia causando problemi, e onestamente? Credo che abbia bisogno dell’aiuto di uno specialista.
[Una pausa]
LENA
C’è altro?
SAM
Um… No?
LENA
Okay. Beh, in primo luogo grazie per avermelo fatto presente, Sam. Qui non ci devono essere segreti.
SAM
Oh, non c’è di che.
LENA
Ora, sebbene io capisca le tue preoccupazioni, tu devi capire che Colin ha ricoperto il ruolo di Manager Informatico per un bel po’ di tempo senza alcun incidente, e anche se in un certo senso è… frustrato dai suoi compiti attuali, ha la possibilità di chiedere aiuto alla squadra centrale di Informatica in ogni momento. Sono certa che se dovesse ritenere le sue responsabilità ingestibili, chiederebbe assistenza. O si dimetterebbe, ovviamente.
In ogni caso, questo problema si risolverà da sé.
SAM
Okay.
LENA
…C’è nient’altro, Sam?
SAM
Io–… no. No, direi di no.
LENA
Molto bene.
[Una pausa]
[Sam si alza e si allontana]
[Apre la porta]
LENA
E Sam?
SAM
(dalla porta) Sì?
LENA
Per favore, in futuro per questo genere di meeting prendi un appuntamento.
SAM
…Certamente.
[Sam esce]
[Il computer decrepito dell’O.I.A.R. inizia a registrare]
[Passi pesanti]
[Sam si siede pesantemente sulla sua sedia e butta la borsa sul tavolo]
[Accende il computer]
ALICE
Lieta di vedere che stai imparando dal mio eccezionale esempio.
SAM
(tono brusco) Cosa?
ALICE
Sei in ritardo.
SAM
Okay.
[Mentre Alice parla, lui apre con rabbia la sua borsa, tira fuori le sue cose e le posa sulla scrivania]
ALICE
E grazie alle mie incredibili capacità di osservazione e al mio intelletto geniale, credo di poter cogliere un leggerissimo indizio che tu potresti essere un goccino, poco poco irritato. Ma potrei sbagliarmi -
SAM
Lena – non mi prende seriamente.
ALICE
Ah. Già, Lena non è che sia famosa per le sue doti diplomatiche.
[Pausa]
SAM
(prende dei fogli) E questa che roba è?
ALICE
(come se parlasse a un bambino)  Quella – seguimi, Sam, perché so che adesso ti senti molto emotivo - è carta! La fanno con gli alberi. E -
SAM
Alice! Non oggi. Perfavore?
ALICE
(di nuovo normale) Ho dato un’occhiata mentre eri nell’ufficio di Lena. Sembra che sia per il colloquio con il dipartimento Risposta.
[Fruscio di fogli, sembrano molti]
SAM
Cosa? Tutto quanto?
ALICE
Da quello che ho capito.
SAM
Per amor del cielo…
ALICE
Lascia perdere. Te l’ho già detto, sono piuttosto sicura che il Dipartimento di Risposta non esista nemmeno più. È solo il sistema che rigurgita delle vecchie scartoffie. Succede di continuo.
[Sam si concede un momento, poi si siede]
[Click di una penna]
[Inizia a riempire i moduli]
[Alice sospira]
ALICE
Mi hai sentita?
SAM
(continuando a scrivere) Ti ho sentita.
ALICE
E?
SAM
E lo compilo comunque. Vediamo cosa succede.
ALICE
Che spreco di tempo.
SAM
Sta a me decidere se sprecarlo.
ALICE
Puoi pure dirlo, ma il tuo carico stasera è piuttosto impegnativo, e sono troppo impegnata per salvarti.
SAM
(distratto) Uh huh… Cristo, vogliono i miei ultimi – sette indirizzi di residenza. Non so nemmeno se ne ho avuti -
[Bip del computer di Sam]
ALICE
Sam? Seriamente, meglio se lo fai più tardi. Siamo stracarichi.
[Un altro bip dal terminale di Sam]
SAM
(Riluttante) Sì, sì, okay, va bene…
[Fruscio di carta mentre li mette via]
[Doppio click sul primo caso]
VOCE DEL COMPUTER (CHESTER)
BLOG POST: GENERICO: BENVENUTI NELLA MIA MENTE CONTORTA!!
Ciao a tutti strambi malati, qui è Tom, la vostra raccapricciante guida ai più contorti film dell’orrore del  world wide web!
Qui discuteremo delle cose più dark, più splatter che siano - a partire dalla prossima settimana con Rob Zombie’s Halloween 2!
Statemi insanguinati!
BLOG POST: GENERICO: UN TUFFO NEL PASSATO 
Wow, è così strano. Non riesco a credere che questo blog esiste ancora. Stavo cercando un posto con meno confronti rispetto ai social media per postare le mie opinioni sui film, e mi sono ricordato di averlo creato, quando, nel 2009? Quel primo post… Avevo quattordici anni ed ero convinto di essere lo scrittore più edgy del web. Potrei lasciarlo per i posteri, dio solo sa se quel ragazzino ne ha passate abbastanza. 
Ricordo che in quei giorni ero piuttosto solo. Da quando ero piccolo, fare amicizia è sempre stato un po’ difficile. I miei interessi erano sempre visti come un po… particolari. Mentre gli altri bambini della mia età ammiravano i calciatori e altre celebrità, io adoravo Pinhead e Freddy Kruger… Non era tipo una cosa da psicopatici o altro, è solo che sono sempre stato affascinato dall’horror. Per questo posso ringraziare mio papà, mi ha fatto vedere Puppet Master quando avevo sei anni. “Oh, non preoccuparti, piccolo! È proprio come Toy Story”...
Aveva quel senso dell’umorismo un po’ dark. È stato allora che è iniziata la mia fissazione. Avremmo visto migliaia di film dell’orrore strani e sconosciuti nel corso degli anni… Critters, Ghoulies, Wishmaster… Non ne avevo mai abbastanza. E questo oggi ci porta qui. QUESTO è il primo (nuovo) post del Tuffo nel Cassonetto dell’Horror! Userò questo blog per parlare di tutte le cose HORROR. Questo include recensioni di film, novità sui videogiochi, e praticamente le mie varie opinioni sul genere!
L’idea è di concentrarmi sulle gemme sconosciute. C’è anche una sezione dei commenti, quindi se vi piace qualcosa o se avete del feedback in generale… sentitevi liberi di lasciare un commento! E ricordate… La SPAZZATURA di qualcuno è il TERRORE di qualcun altro!…
Vado davvero fiero di questo motto. Ciao!
BLOG POST: RECENSIONE FILM: FIRE IN THE SKY
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BLOG POST: RECENSIONE VIDEOGIOCO: SWEET HOME
[Il contenuto di questo post è stato cancellato]
BLOG POST: RECENSIONE FILM: PUPPET MASTER 4
[Il contenuto di questo post è stato cancellato]
BLOG POST: GENERICO: CI SONO NOVITà!!
Ciao a tutti, Accaniti dell’Horror! Spero che la vostra giornata sia terrorifica! La mia senza dubbio lo è. So che questo blog è ancora piuttosto nuovo, ma devo dire che è così bello poter parlare con delle persone che la vedono come me. E voglio dedicare un gigantesco GRAZIE a tutti quelli che mi hanno lasciato dei suggerimenti nei commenti!
Ce ne sono diversi che non ho mai nemmeno sentito. Non riesco più a trovare il commento originale, ma uno di voi ha citato un film che si chiama “Voyeur.” 
L’ho cercato e non sono riuscito a trovare niente. Cioè, non fraintendetemi, ci sono letteralmente decine di film con quel titolo, ma diciamo solo che la maggior parte non sono horror e nessuno è del 2009. L’unica cosa sono riuscito a trovare è una stato un altro vecchio blog con quella che deve essere la recensione più corta che abbia mai visto. Potete aprire il link, ma vi faccio risparmiare tempo: dice solo “Dovete vedere Voyeur per credere. Il film più spaventoso che abbia mai visto.”
Mi ha convinto. Devo trovare questo film! Se qualcuno di voi sa niente di Voyeur, vi prego di scriverlo sotto nei commenti. Oh! E ricordate, se vi piace quello che sto facendo qui, potete contribuire al mio Ko-Fi! Anche un contributo minimo è apprezzato. Queste vecchie gemme nascoste possono essere costose… Ciao!
BLOG POST: GENERICO: MEGA AGGIORNAMENTO!!
Oh mio Dio. Non ci credo, uno di voi è riuscito a trovarlo! Grazie TANTISSIMO Cinephobia12220 per il link! Non ho nemmeno la più pallida idea di come sei riuscito a trovarlo.
Hai ragione, sembrerebbe il sito ufficiale del film. È così strano per. Dovreste tutti dare un’occhiata al link di persona. Sembra che non venga aggiornato da anni ma a quanto pare stanno facendo una specie di concorso!
Il vincitore sarà invitato a una proiezione privata del film e potrà prendere parte al Q&A con il regista, e mi sono detto, perché no? Il modulo mi ha letteralmente solo chiesto di inserire il mio nome… Non vinco mai in queste cose,e il sorteggio probabilmente ha già avuto luogo anni fa, ma - che diavolo. Vi farò sapere se ci sono sviluppi. In rete non ho ancora trovato una copia del film, da punte parti. Grazie a tutti per l’aiuto e non dimenticate! Se avete delle raccomandazioni per qualche altra gemma nascosta che vorreste… che io guardi, per favore lasciate sotto un commento. Grazie!
BLOG POST: RECENSIONE VIDEOGIOCO: FAITH; THE UNHOLY TRILOGY
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BLOG POST: GENERICO: IMPOSSIBILE!
Ho vinto il concorso! Non posso crederci! L’invito era già qui quando oggi sono tornato a casa, in una piccola busta nera. Non ricordo nemmeno di avergli lasciato il mio indirizzo. Il sito deve aver registrato il mio IP e aver fatto qualche tipo di ricerca… Non so bene come funzionano queste cose.
La lettera conteneva anche tutti i dettagli sulla proiezione. C’è davvero poco preavviso, ma la proiezione è QUESTO sabato! Quella sera dovrei essere a lavoro, ma mi inventerò qualcosa. Col diavolo che me la perdo!
E tra l'altro sono già stato a questo cinema! Ci andavo spesso con mio papà… proiettavano film dell’orrore di primo pomeriggio ogni sabato. È lì che ho visto per la prima volta I Know What You Did Last Summer e The Thing.  Sono degli anni che non ci vado… a dire il vero non sapevo neppure che era ancora aperto.
È piuttosto lontano, quindi, se vi va di contribuire alle spese, potete andare sulla mia pagina Ko-Fi. Lascio il link nei commenti. Non so se avrò tempo per altri post prima di questo weekend, ma farò del mio meglio. Ci sentiamo presto!
BLOG POST: GENERICO: MI STO PREPARANDO
Scusate se sono sparito in questi ultimi giorni… sono abbastanza teso per questo evento. Il film potrebbe non essere all’altezza delle mie aspettative… cosa che mi succede spesso quando si tratta di film dell’orrore. Infatti succede così spesso che ho inventato un termine per questo. Lo chiamo “Effetto Babadook.” Tutte le cose che avevo letto prima di vedere Babadook parlavano di quanto fosse fenomenale. C’era così tanto hype per quel film che addirittura mi sono vestito apposta per l’occasione… e poi… bleah. È stato così imbarazzante… a stento mi viene in mente un film più deludente.
Ma sono certo che non si tratterà di un altro Babadook. Non riesco a credere che è proprio stasera! So che ho scoperto questo film tipo una settimana fa, ma mi sento come se fossero… anni che aspetto di vedere qualcosa che mi spaventi davvero. Mi sembra di essere come diventato … insensibile a questo genere.  Ovviamente mi piacciono ancora tutte le cose collegate all’Horror, ma per causarmi la minima reazione ci vuole molto di questi tempi… addirittura ho iniziato a cercare le cose che quasi “dovrebbero essere illegali”...  Faces of Death, la serie August Underground… anche quelle a malapena mi danno i brividi… spero che questo finalmente ci riesca.
Scusate, sto divagando. Devo proprio staccarmi e iniziare a prepararmi! Oh già! Mi sono dimenticato di dirlo, sono certo che alcuni di voi si stanno chiedendo quando potrete sentire cosa penso di questo evento. Beh, buone notizie. Non dovrete aspettare nemmeno un attimo! L’invito alla proiezione diceva esplicitamente che livebloggare l’evento è permesso! Ho testato alcune di queste app per la dettatura e ne ho trovata una che dovrebbe funzionare, quindi preparatevi a sentire le mie impressioni… in diretta!
Sono così entusiasta e spero che lo siate anche voi! Okay. Adesso chiamo il Lyft… se volete contribuire alla spesa, il mio Ko-Fi e il mio PayPal sono nel primo commento in evidenza… La prossima volta che mi sentirete, sarò al cinema!
Ci sentiamo più tardi, Accaniti dell’Horror… in diretta!
BLOG POST: LIVE BLOG: “EVENTO VOYEUR”
Arrivato! Finalmente! Il Lyft è costato un’assurdità, ma senza dubbio ne varrà la pena.
Wow. questo posto è proprio come me lo ricordo, anche se è più vecchio, ovviamente, e… più sporco. Sì, non è invecchiato bene. Sui gradini davanti l’ingresso sono dei sacchi di immondizia squarciati e ci sono dei… em, graffiti piuttosto espliciti ovunque sui muri. Pensavo che volessero ridare un po’ una sistemata prima di ospitare un evento?
Huh. Nel parcheggio c’è solo una macchina… sul cartellone c’è scritto “Proiezione per fan di Voyeur - TUTTO ESAURITO” quindi questo è senza dubbio il posto giusto.
È una proiezione privata solo per me? Il concorso questo non lo aveva menzionato. È, [NON HO CAPITO], figo, a dire il vero. Adesso entro… Aspettate un attimo.
[NOTA: la voce dice “NON HO CAPITO”]
Oh mio Dio. Davvero, mai giudicare un libro dalla copertina. Dentro è stupendo! La moquette e le pareti sono immacolate, e il profumo di popcorn appena imburrati! Mmmm. Non so bene dove dovrei andare adesso, quindi vado al botteghino e chiedo se qualcuno lì può indicarmi dove andare.
Il tipo è stato molto d’aiuto. A quanto pare, Voyeur è l’unico film che proiettano stasera quindi mi sa che questo posto è tutto per me! Inoltre sono inclusi dei popcorn e una bibita. Gli ho detto che non è che li volevo, ma mi è sembrato un po’ suscettibile. Gli ho chiesto della sporcizia fuori, cercando di non essere maleducato, ma ha solo detto, “È quello all’interno che conta.”
È piuttosto profondo se ci pensi. Vado a prendere i popcorn e poi vado a cercare il mio posto.
Presi i popcorn! Sono palesemente a corto di personale, dato che lo stesso tipo era al banchetto dei dolci. Mi dispiace. Sembra molto vecchio e lo stanno facendo proprio lavorare. Sembra allegro però. Okay… [NON HO CAPITO] ho trovato il posto!
Quel poveretto, gli fanno fare anche da maschera! Davvero dovrebbero assumere più personale…
Oh wow… davvero non c’è nessun altro in tutto il cinema! Che fortuna! Non c’è niente di meglio che essere seduti da soli in una stanza fredda e guardare un film horror di cui non sai niente.
Allora ho quasi finito i popcorn e il film non è nemmeno iniziato. Niente trailer o altro… Devo chiedere al vecchietto? Non mi piace per niente [NON HO CAPITO] disturbarlo. Per adesso continuo ad aspettare.
Questi devono essere i popcorn più buoni che abbia mai avuto. Li ho finiti tutti prima ancora che inizi il film, non mi succedeva da quando…
Oh, sta succedendo qualcosa! Il proiettore è ufficialmente acceso! Ecco che inizia…
È passato un po’, e lo schermo è ancora nero. Sento dei suoni… come dei bip. È molto familiare ma non ricordo dove gli ho già sentiti. Macchinari medici forse? C’è qualcosa [NON HO CAPITO] lo schermo… Sembra che si tratti di un flashback o qualcosa del genere, girato… sembra che la ripresa sia stata fatta su un vecchia telecamera…
(a bassa voce) Aspetta. Quello è…?
Conosco quella stanza… come… come hanno fatto a [NON HO CAPITO] Questo è dopo l’incidente. Mamma voleva fare un video per i miei fratelli… Papà… Io… [NON HO CAPITO] Aspetta. Quello chi è? Nell’angolo dello schermo, c’è…  (a bassa voce, più scioccato che mai) Chi diavolo è quello?
BLOG POST: RECENSIONE FILM: VOYEUR
Dovete vedere Voyeur per credere. Il film più spaventoso che abbia mai visto. 
[Stiamo nuovamente ascoltando da una riecheggiante CCTV]
[Alice sta parlando al telefono, sembra stanca]
ALICE
– mi fa piacere sentirlo. Avevi detto che questa nuova band non era male.
(sospira) No, va bene, se riesci ad arrivare fino al giorno dello stipendio posso pagare io, nessun problema. (divertita) Tra l’altro, sembra che li riavrò tra non molto, da come stanno andando le cose. 
Lo so, lo so. Solo la prossima volta controlla prima, okay? Non sarò sempre qui pronta a pulire il culetto del mio dolce fratellino.
(divertita) Oh, sei sempre così dolce.
Abbi cura di te.
[Alice tira giù]
[Fa un lungo sospiro]
GWEN
(tesa) Hai fatto?
ALICE
(sobbalzando) Cristo! Da quanto è che te ne stavi nascosta lì?
GWEN
Non mi stavo nascondendo. Devo farti una domanda.
ALICE
(Riprende fiato) Va bene, okay!
GWEN
Ti ricordi il manager dell’Informatica prima di Colin?
ALICE
Chi? Amelia? Che c’entra?
GWEN
No, prima di Amelia, prima che arrivassi io. Il tizio tedesco. Pieno di tatuaggi.
ALICE
Cioè, penso che Amelia ne abbia parlato una o due volte, forse? Io più che altro mi ricordo che si lamentava del suo lavoro, ma doveva essere qui molto prima che entrassi io. Che c’entra?
GWEN
Non ti riguarda.
ALICE
Cosa?
[Passi, Gwen se ne va]
Ma seriamente?
GWEN
Sì.
[Una pausa]
ALICE
(a sé stessa) Ma si può sapere che problema hanno oggi?
[Errore del computer]
ALICE
Oh, non ti ci mettere anche te.
[Traduzione di: Victoria]
[Episodio successivo]
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harryduffany · 3 years
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Testa Annebbiata [1.5.76 Sebastian]
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H: Ma la testa di Harry è lontana anche dal godersi quella birra, perché è ancora a cinque giorni prima.Accanto a lui giace una pergamena ancora vuota che sa benissimo di non arrivare mai a destinazione, ma comunque attende lì, con pazienza. È in quel momento che non si sente più solo al bancone, bensì sente una voce maschile. «Hey Waleystock».
S: « Harry Duffany! Da quanto! » rivolgendogli un cenno amichevole. « Come te la passi? » Una piccola pausa « giochi ancora a Quidditch?»
H: Tutto pur di togliergli la Wilson dalla testa. O meglio, la giornata del 25 aprile dalla testa. «No no, ho smesso dopo Hogwarts. Sono entrato in accademia d`architettura e ora ho una carriera avviata. Ho anche un locale di burlesque, a Leicester Square, il Maze».
S: Socchiude persino gli occhi. « Burlesque?! Come mai? » Sembra a dir poco sorprendersi, flettendo le sopracciglia e posandogli gli occhi addosso per la prima volta.
H: Si stringe nelle spalle. «Porta soldi». Perché mostrare la migliore parte di se stessi, quando ci sono risposte come questa? «Comunque no, è uno stile di ballo e spettacolo che non è facile trovare in giro». Proprio quello, Duffany.
S: Sbatte le palpebre, restando immobile ad osservarlo. « beh sì, quei locali dove stanno le ragazze semi nude. Ammetto che non faccia propriamente per me, ad ora. E nonostante il locale, stai con qualcuno? »
H: Si morde il labbro interno, scuotendo la testa. «Storielle una dopo l`altra» racconta, come se il vecchio Duffany non fosse stato messo in stand-by negli ultimi tre mesi. Probabilmente quella pergamena non verrà mai scritta.
S: « Non riesci a trovare la donna dei tuoi sogni o non approvano il tuo locale? »
H: La domanda non gli va proprio a genio; perché il vecchio Duffany è fermo a due mesi fa, sebbene quella maschera che portava addosso da sempre, quella che gli è stato pregato più volte di togliersi, è ancora lì, tornata da cinque giorni, per la precisione. «Fatti un po` gli affari tuoi, Waleystock, direi che è meglio» conclude, serrando la mascella. Meglio non iniziare proprio l`argomento.
S: « Dai, si parla tra uomini. Le donne sono sempre un po’ complicate. Non lo vuoi un consiglio da qualcuno che ha vissuto tante storie? » Lo sguardo che resta fermo su di lui.
H: «No, perché ne ho avute molte, di donne». Oh, Waleystock, non sai quante. «Ma non è periodo per avere la testa su quel settore». Decisamente non è periodo. Gli ammicca divertito, ridacchiando appena; più uno sbuffo che una risata. «Mai sentito parlare di bisessualità? Farmi consigliare da qualcuno che non sa tenersi una storia non mi sembra proprio una delle migliori idee, tra l`altro». E qui Duffany passa e chiude.
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parolerandagie · 4 years
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La guardò in silenzio per lunghi secondi, quasi quello sguardo fosse la colonna sonora, silenzosa eppure intensa, di una scena di un film, uno di quelli in bianco e nero, di fine anni cinquanta, quelli dove sono tutti vestiti bene e ben pettinati. Interruppe poi il silenzio e le disse “ogni tanto riesco a smettere di pensarti: me ne accorgo dopo, quando reinizio a farlo, mi accorgo che per un attimo, dai miei pensieri, sei sparita”. Si concesse qualche altro secondo di silenzio e sguardo musicale, e poi aggiunse ‘’di volerti però no, quello non riesco a smettere di farlo’’ altra minuscola pausa e poi aggiunse ‘’e nemmeno di volerti bene’’ ed aggiuntolo volse lo sguardo fuori dalla vetrata di quel bar dove erano seduti. Lei si concesse un sorso di caffè e poi, tagliente, asserì ‘’lo dici come se fosse una mia colpa’’. Lui sorrise a labbra strette, amaro, e subito sostenne “No, affatto” e tornando a guardarla continuò “non lo è, e non dovevo neppure dirtelo, ma” ed a quel ma ancorò strategicamente un corpuscolare ulteriore silenzio “ma è la maledizione di noi sinceri, sì, di poveri noi sinceri, che possiamo e sappiamo essere proprio solo sinceri…i bugiardi, invece, pensaci bene, loro possono, sanno e, fin troppo spesso, vogliono essere ogni cosa, anche sinceri se, eventualmente, in quel frangente gli conviene”. Fu poi lui a rifugiarsi in un sorso di caffè. “La maledizione, dici? Forse la benedizione, direi io” rispose lei, con lo sguardo di chi, in quel momento, sa che la sua sincerità, che fosse per virtù o convenienza, non avrebbe potuto mai essere stata messa in discussione.
Me Stesso
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goodbearblind · 3 years
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Da incorniciare ❤️❤️❤️
Paolo Longarini racconta:
"Sono quasi arrivato in ufficio quando sento il telefono squillare.
Irene Cell.
Cavolo, l'ho lasciata a scuola dieci minuti fa, penso a uno sciopero improvviso, una chiusura straordinaria, altalene che si sono appena rotte, a possibili tsunami, apocalissi incombenti, satelliti in rotta di collisione, la fine della realtà così come la conosciamo.
Ansioso?
No, perchè?
Non avevo collegato l'auricolare, quindi lascio momentaneamente alla guida Nostro Signore, e la sua tendenza a sovrasterzare, e rispondo.
"Tesoro, tutto bene?"
Una voce decisamente diversa dalla mia piccolina.
"Sono la dirigente scolastica della scuola di sua figlia" - pausa lunga quanto il passaggio dall'usare ossa di parenti come pettini fino alla scomparsa del Don Bairo, poi riprende - "prima di chiamarmi tesoro, almeno mi inviti a cena."
Trattengo legioni di vaffanculo ma mi calmo all'istante.
"Ci sto, però paga lei con i soldi ottenuti dal furto del cellulare di mia figlia. Immagino vada tutto bene, perchè mi chiama, Irene ha dimenticato qualcosa?"
"No, anzitutto non si preoccupi, va tutto benissimo, Irene è qui vicino a me, avrei bisogno di parlarle. Con una certa urgenza."
Occacchio.
Preside.
Certa urgenza.
Sono fottuto.
Uh.
Stavolta sto dall'altra parte del cazziatone, ok, posso affrontarlo.
Chiamo per avvertire del ritardo e torno indietro.
Con la spavalderia di quello che ha visto più uffici del preside che supermercati, busso ed entro.
Scena.
Una signora con capelli raccolti a crocchia, maglione grigio Eternit su gonna nera Era Una Così Brava Persona, occhiali dalla montatura rosa e diamantati, sciarpa con più colori di quanti un uomo possa mai conoscerne. Rughe come piovessero, ma nei punti giusti, in quelli dove riconosci una bella vita.
Irene è seduta davanti alla scrivania, non si volta verso di me, non ha lo sguardo basso. Tre stagioni di Lie To Me non possono mentire, il suo corpo sta dicendo
"Ho fottutamente ragione io."
Tutto questo dura pochi attimi, interrotti dal mio porgerle la mano sorridendo.
"Salve, sono il papà di Irene, cosa è successo?"
A pagina 3 del manuale della Brava Preside c'è il capitolo "Abbassare gli occhiali quel tanto da ottenere uno sguardo deciso", quindi parla.
"Preferirei lo raccontasse lei."
Ok, ci sto. Se ha sbagliato, giusto che paghi, se ha ragione, tutto finirà uscendo da quella porta, giochiamo secondo le tue regole.
La guardo e chiedo di iniziare. lo fa.
Non vedeva l'ora. E' incazzata come quando una bimba avanti a lei di un solo passo le fregò l'ultimo Rarity in offerta.
"Dopo che sei andato via" - parte a razzo - "non hanno aperto subito il cancello, sono rimasta fuori a chiacchierare con le altre. Quando ha suonato, c'è stata la solita corsa per entrare" - guarda la signora - "come se la scuola dovesse scappare da un momento all'altro o avessero messo un numero chiuso. Comunque, aspetto che i lemmings si ammazzino per entrare per primi e, intanto, faccio come te, mi guardo intorno" - adesso guarda me - "hai presente i due papà di quel ragazzino di terza?"
Li ho presenti sì.
La dimostrazione di come, anche quando pensi di essere bravissimo a nasconderti o a non far capire nulla, ti stai solo illudendo. Ogni mattina fanno una tenerezza infinita nel cercare di non far vedere cosa ci sia tra loro, più uno che l'altro. Una mano che sfiora l'altra per un attimo, il movimento della testa che vorrebbe poggiarsi su una spalla ma si ferma in tempo, la distanza tra due fianchi quasi inesistente, un abbraccio senza cingersi.
E come si guardano quando il ragazzino sparisce dentro il portone.
Certo che li ho presenti.
Metà delle mamme li invidiano ricordando quella passione.
"Sì, certo, che è successo?"
"Ecco, di solito vanno via insieme, oggi erano con due macchine, uno dei due, per salutare l'altro, lo ha baciato."
"Quindi?"
"Niente, erano bellissimi, ho alzato un pollice sorridendo."
"Non capisco ancora."
"Mentre entravo, sono passata vicino a una signora" - adesso la voce cambia e diventa ringhiante - "che li ha chiamati con una brutta parola" - punta un dito verso la preside - "che non ripeterò! Nemmeno adesso! Siete i grandi, avete sicuramente capito quale. Dicevo, questa signora dice che sono degli schifosi" - pausa - "parolaccia, e gli dovrebbe essere impedito di mostrarsi davanti alle scuole."
"E tu?" - ma già intuivo.
"Io mi sono fermata e le ho urlato una brutta cosa..." - adesso abbassa la testa.
Guardo la preside.
"Cosa ha detto?"
"Ha detto che se ci fosse una legge così stupida la prima a dover essere cacciata sarebbe lei e la sua faccia da stronza."
Evita di sorridere!
Pensa a Jar Jar. Ricorda le umiliazioni da bambino. Pensa alla Bombazzi che la faceva girare come fosse allenata da Guardiola ma a te non è arrivata mai, pensa a come ti hanno trattato da Leonix.
Non basta, sto sorridendo. E lo faccio orgoglioso.
Riprendiamo in mano la situazione, sono dentro un ufficio e sono stato richiamato per questo.
Serio.
Molto serio.
Dannatamente serio, direi anche incazzato.
Raduno a me le legioni infernali e parlo.
"Senta, non venga a dirmi che sarà punita per questo perchè..."
Non arrivo nemmeno alla e di Senta. la preside ha un sorriso migliore, o peggiore, del mio.
"Non ci penso nemmeno. La signora ha, come può immaginare, alzato un putiferio prendendosela con Irene, spalleggiata da alcune amiche presenti, sarà contento di sapere che loro erano quattro e le persone dalla parte di sua figlia tutto il piazzale" - mano sul petto - "me compresa. Mi perdoni se l'ho fatta preoccupare, dovevo solo far vedere di aver fatto qualcosa per la parolaccia, tutto qui."
Mi tende la mano. E' calda. la stringo e mi trovo anche l'altra a circondare la mia.
"Sia fiero di lei."
Lo sono.
Usciamo dall'ufficio. Lei con il suo zainetto, io col mio.
"Sei arrabbiato per la parolaccia?"
"Sì, ti avrei preferito più creativa. Stronza è banale, su."
"Ero arrabbiata... davvero non ce l'hai con me?"
La guardo negli occhi e vedo la donna che sta diventando.
Mondo, ti sto consegnando una ragazza che non meriti.
"Irene, hai fatto benissimo, non bene, benissimo. I signori che hanno detto?"
"Nulla, sono andati via."
"Spero solo stiano bene."
"Papo, non potevo ignorare... la signora è stata davvero cattiva e ho visto le altre dire di sì alle sue cattiverie..."
"Irene, come dice la canzone, chi sei tu?"
"Un gatto."
"E un gatto...?"
"Padroni non ne ha."
"Tranne mamma. Fila in classe, forza."
E sorride.
E con lei il mondo.
Irene ha 12 anni.
Lo ha capito lei.
Non ci vuole molto, su."
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emailadressblog · 3 years
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22 Luglio 2021, dopo mezzanotte.
C'è decisamente qualcosa che non va. Praticamente nulla è cambiato dall'ultima volta che ho scritto, non riesco più a essere produttivo. L'altro giorno era il mio compleanno (auguri yeee) ed è stato il compleanno più strano della mia vita. Ho pianto un sacco mentre mia mamma mi abbracciava. Non direi che è stato il più brutto, è stato solo strano. Spero che anzi sia stato il fondo del barile, e che possa rappresentare un inizio.
A proposito di inizi, l'altro giorno ho cominciato ad andare dallo psicologo. Un po' mi scazza che la prossima volta che lo rivedrò sarà a Settembre XD È stato bello, mi sono trovato bene. Sapevo inconsciamente già delle cose, ma non volevo ammetterle. In particolare c'è una frase che sul momento mi aveva fatto ridere, adesso ci penso tipo giorno e notte XD Comunque vedremo a Settembre come va.
Mentre piangevo mia madre ha detto che posso anche lasciare l'università, oppure prendermi un anno di pausa o anche altre cose. Sinceramente ci sto pensando, e sinceramente mi ha risollevato sentirle dire quelle cose. Potrei prendermi una pausa, sì, e forse potrei trovare un lavorettino nel mentre.
Una piccola nota lieta: finalmente, a quanto pare, abbiamo finito (io e una persona speciale) di organizzare una cosa. Cioè c'è ancora parecchio da organizzare, e forse sarà da fare tutto da capo (in tempi di corona niente è definitivo), ma già il fatto di avere "l'ossatura" è un qualcosa che mi rende molto felice.
P.S. CAMPIONI D'EUROPAAAA TIRAGGIRRR
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