Tumgik
#Salerno – Reggio Calabria
angelkarafilli · 10 months
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View of Paestum(Greek ancient city Poseidonia) on the coast of the Tyrrhenian Sea in Magna Graecia.Italy.
The ruins of Paestum are famous for their three ancient Greek temples in the Doric order, dating from about 550 to 450 BC, which are in an excellent state of preservation. The city walls and amphitheatre are largely intact, and the bottom of the walls of many other structures remain, as well as paved roads. The site is open to the public, and there is a modern national museum within it, which also contains the finds from the associated Greek site of Foce del Sele.
Solinus wrote that it was established by Dorians.After its foundation by Greek colonists under the name of Poseidonia (Ancient Greek: Ποσειδωνία), it was eventually conquered by the local Lucanians and later the Romans. The Lucanians renamed it to Paistos and the Romans gave the city its current name.As Pesto or Paestum, the town became a bishopric (now only titular), but it was abandoned in the Early Middle Ages, and left undisturbed and largely forgotten until the eighteenth century.
Today the remains of the city are found in the modern frazione of Paestum, which is part of the comune of Capaccio Paestum in the Province of Salerno in the region of Campania, Italy. The modern settlement, directly to the south of the archaeological site, is a popular seaside resort with long sandy beaches. The Paestum railway station on the Naples-Salerno-Reggio Calabria railway line is directly to the east of the ancient city walls.
More on Wikipedia:https://en.wikipedia.org/wiki/Paestum
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blogitalianissimo · 5 days
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"tu verrai cancellato" Alfredo mi sa che finirà in un pilone della Salerno-Reggio Calabria
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3nding · 8 months
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LA PSA IN PROVINCIA DI PAVIA, FATTI E CONSIDERAZIONI - di Elisa Trogu, suiatra
Per approcciare correttamente il problema Peste Suina Africana (PSA), ritengo che in primis sia necessario chiarire un aspetto epidemiologico che sta venendo travisato anche sui media: la Peste Suina Africana NON è una patologia scatenata/causata/esacerbata dagli allevamenti intensivi. La PSA in Sardegna è presente dal 1978, e in Sardegna gli allevamenti intensivi sono pochissimi: nel contesto sardo la persistenza dell'infezione è stata mantenuta dai suini bradi illegali, animali quindi liberi e che vivono in un contesto di benessere assoluto. In Penisola Iberica, dove l'ingresso del virus si è avuto nel 1960, si è risolto definitivamente il problema depopolando gli allevamenti estensivi che utilizzavano una peculiare tipologia di strutture dove albergava un ben determinato tipo di zecca molle, Ornithodoros erraticus, che, come accade in Africa con Ornithodoros moubata, è serbatoio dell'infezione. Anche in questo caso, quindi, il problema NON erano affatto gli allevamenti intensivi. In molti paesi del Nord Europa oltre ai cinghiali il problema sono i piccoli allevamenti familiari, estensivi o semiestensivi, i cosidetti "backyard".
Veniamo a noi: la PSA in Italia sul Continente è arrivata tramite l'uomo, verosimilmente con qualche scarto alimentare. Nell'autunno 2021 ha iniziato ad infettare e uccidere i cinghiali in Piemonte/Liguria (focolaio scoperto nel gennaio 2022, quando ormai il virus era diffuso su un'area enorme), dopo la Pasqua 2022 la stessa problematica si è avuta a Roma (in un parco cittadino, probabilmente causata degli scarti di qualche grigliata), quindi in provincia di Salerno e poi Reggio Calabria. Queste sono tutte zone a bassissima, se non nulla, presenza di allevamenti intensivi. Interessante notare come in tutti i casi il numero di cinghiali morti sia enormemente superiore rispetto ai focolai negli allevamenti (unica eccezione Reggio Calabria, dove semplicemente con "allevamenti" si intendono piccolissime realtà familiari, anche di 1-2 capi per autoconsumo, e contestualmente la ricerca delle carcasse di cinghiale, in zone come l'Aspromonte e la Sila, non è affatto agevole): nella nostra realtà è proprio Sus scrofa ad essere il serbatoio dell'infezione e i numeri assolutamente folli delle popolazioni di questi animali, anche in contesti urbani, stanno rendendo difficilissima l'eradicazione della PSA.
Ma cos'è successo in provincia di Pavia?
Il giorno 18 agosto 2023 il Centro di Referenza Nazionale ha confermato la positività alla PSA di un piccolo allevamento (un agriturismo con 166 suini stabulati) a Montebello della Battaglia: dopo la morte di un paio di soggetti l'allevatore aveva contattato l'ASL, che in data 16 agosto ha effettuato un sopralluogo. In quel momento gli animali mostravano unicamente una lieve sintomatologia respiratoria. Il 19 agosto erano rimasti in vita 39 animali che sono stati abbattuti.
Chiariamo anche questa cosa: la PSA non uccide gli animali in maniera rapida e improvvisa: è lenta a diffondersi, strisciante, ma il genotipo attualmente circolante (il 2) manifesta una mortalità prossima al 100%.
A Montebello viene completata d'indagine epidemiologica da parte dei Colleghi di ATS Pavia e da essa si evince che il focolaio è stato causato da falle nella biosicurezza: l'allevatore infatti possiede e lavora molti terreni, i suoi mezzi agricoli entrano ed escono dall'allevamento e in zona sono stati ritrovati cinghiali positivi (il virus della PSA è estremamente resistente e può essere veicolato anche con le ruote dei mezzi, oltre che con le calzature). L'unico allevamento intensivo in zona di protezione (che seguo io) è negativo, e a fronte della presenza delle adeguate misure di biosicurezza rafforzata i maiali non vengono abbattuti.
lo e tutto il resto dei suiatri del Nord Italia ci illudiamo, per un istante, che il disastro sia evitato. II 24 agosto scoppia il bubbone: una collega di ATS Pavia si reca per un controllo di routine (fissato giorni prima proprio a seguito del primo focolaio) presso un allevamento di Zinasco. Al suo arrivo si trova davanti un allevamento vuoto (la mattina stessa erano stati inviati gli ultimi tre camion di suini al macello, in fretta e furia) e una trentina di carcasse. Grazie alla sua competenza comprende immediatamente la situazione e riesce ad intercettare i camion prima che i suini vengano scaricati nei macelli, allerta l'ATS e la Regione. Quello che emerge è AGGHIACCIANTE: da tre settimane (le prime ricette alla farmacia erano arrivate ai primi di agosto), nell'allevamento in questione (circa 1000 capi), i suini stavano morendo. In tre settimane erano morti circa 400 maiali (il 40%), erano state fatte innumerevoli ricette e nessun campionamento. Né l'allevatore né il veterinario che segue i maiali avevano segnalato la mortalità abnorme, al contrario avevano scientemente omesso la cosa e venduto tutti gli animali, anzitempo, pur di nascondere la situazione. I maiali infetti erano stati inviati in 4 strutture del Nord Italia, ma fortunatamente il virus non si è diffuso, probabilmente anche grazie alla prontezza a alla competenza della collega, che ha evitato che gli ultimi suini venissero scaricati nei macelli di destinazione. Ad oggi tre persone, tra le quali il soccidario e il veterinario, sono indagate; è opinione diffusa che ci siano altri individui implicati, ma sarà la magistratura a fare luce sulla cosa. Personalmente spero tanto che le pene siano esemplari.
In seguito a questo focolaio l'ATS ha iniziato una serie di controlli: altri due allevamenti intensivi, nello stesso comune di Zinasco, sono risultati positivi (anche in questo caso, considerato che il virus stava iniziando a circolare in quel momento, la mortalità era lievissima o assente). Tutti i maiali vengono chiaramente abbattuti, come stabilito dalla normativa.
Il 31 agosto risulta positivo un piccolo allevamento familiare (5 capi), dove era morto 1 suino. I restanti vengono soppressi.
II 4 settembre, viene ufficializzata la positività del "santuario" Cuori liberi. I responsabili avevano segnalato la morte di 2 soggetti su 40 e le analisi confermeranno che i maiali erano morti per la PSA. Da qui parte la follia. Mentre i focolai fortunatamente si fermano (si avranno ancora un caso a Dorno sempre il 4 settembre e un ultimo caso l'8 settembre a Sommo, sempre in zona di protezione), l'ATS inizia a scontrarsi con i tenutari del "santuario". Invito tutti a guardare la loro pagina: è allucinante. Non vi era nessuna minima misura di bio sicurezza: una foto del 28 giugno ritrae tre persone, con normalissime scarpe, senza calzari, che sono all'interno di un box con i suini. Il 16 aprile invece si trova l'immagine di visitatori esterni, anche questi privi di calzari e camici usa e getta, che accarezzano un minipig.
Vediamo di chiarirla questa cosa: la PSA se la sono tirata in casa loro. Loro non hanno tutelato minimamente i suini che avevano in stalla. Vi ricordo che la provincia di Pavia, per la vicinanza con quella di Alessandria dove i casi di cinghiali positivi sono numerosissimi e in espansione geografica, è sempre stata considerata ad alto rischio! Questa situazione di allerta era nota a chiunque si occupi di maiali, dai veterinari agli allevatori. I suini di "Cuori liberi" sono stati contagiati a causa delle persone che entravano senza nessuna attenzione dentro la struttura (vi ripeto che l'ATS è stata chiamata proprio perché due maiali erano morti) e stavano morendo per la PSA già ai primi di settembre.
II 4 settembre vi erano 38 maiali vivi. Quando è stato attuato l'abbattimento degli ultimi maiali in data 20 settembre ne erano rimasti in vita 9.
Gli altri sono morti e no, non è una bella morte quella da PSA: nel caso migliore (raro) la forma più acuta causa una morte repentina; negli altri casi i soggetti sviluppano febbre, sindrome emorragica, vomito e diarrea con presenza di sangue. Questo è quello che è stato fatto sopportare a quelle povere bestie.
Intanto l'ATS si rende conto della delicatezza della situazione: viene contattata anche la facoltà di Medicina Veterinaria di Lodi e viene deciso un protocollo farmacologico per l'abbattimento. In data 14 settembre il Collega Chiari (regione Lombardia) chiarisce la cosa durante un aggiornamento via web con gli stakeholder. La stessa sera mi chiama un caro amico, suiatra, che mi racconta di essere stato contattato da qualcuno del santuario che gli ha chiesto se può occuparsi della soppressione farmacologica dei suini rimasti. Lui, chiaramente, dice di no. Perché? Perché nessun veterinario suiatra vuole avere a che fare con quelle persone. Su alcune pagine vengono pubblicati video girati con i droni durante gli abbattimenti programmati (che tra l'altro interesseranno anche alcuni allevamenti negativi, ma correlati epidemiologicamente con altri infetti o comunque in zona di protezione) oltre che messaggi dai toni in alcuni casi quasi deliranti. Si inizia a leggere la parola "assassini" collegata a chi sta semplicemente eseguendo quanto imposto dalla legge. La violenza di queste persone è evidente e in aumento, giorno dopo giorno.
Intanto dal "santuario" continuano i messaggi strappalacrime, con richieste di soldi e di presenziare ai blocchi. Decine di persone si accalcano DENTRO e FUORI l'area, creando un pericolo enorme: molti di questi soggetti infatti hanno a che fare con altri suini in altri santuari. Di conseguenza in data 19/09 Regione Lombardia emette una circolare con oggetto "Sorveglianza santuari correlati con focolaio PSA 190PVO44" nella quale, al termine di una serie di misure di biosicurezza, viene riportata la frase "In caso di necessità la vigilanza di cui al punto precedente può essere effettuata anche con il supporto delle forze dell'ordine". Siamo arrivati al punto di dover esplicitare un'evenienza simile, manco stessimo parlando degli ippopotami di Escobar
La mattina del 20 settembre, a fronte di una situazione di stallo da una parte e di elevatissimo pericolo epidemiologico dall'altra, i pochi suini rimasti in vita sono stati abbattuti. Si poteva fare altro? No.
La PSA è catalogata nel Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1882, che è uno degli atti derivanti dalla Animal Health Law (Regolamento UE 2016/429, in categoria A + D + E:
«malattia di categoria A»: malattia elencata che non si manifesta normalmente nell'Unione e che, non appena individuata, richiede l'adozione immediata di misure di eradicazione (articolo 9, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) 2016/429);
«malattia di categoria D»: malattia elencata per la quale sono necessarie misure per evitarne la diffusione a causa del suo ingresso nell'Unione o dei movimenti tra Stati membri, di cui all'articolo 9, paragrafo 1, lettera d), del regolamento (UE) 2016/429);
«malattia di categoria E»: malattia elencata per la quale vi è la necessità di sorveglianza all'interno dell'Unione (articolo 9, paragrafo 1, lettera e), del regolamento (UE) 2016/429).
Da settimane i suini del santuario stavano morendo. La PSA è stata introdotta dalla totale mancanza di attenzione dei tenutari. Alcuni scrivono che il loro veterinario avrebbe potuto occuparsi dell'eutanasia dei maiali: chi è il collega? Perché non l'ha fatto visto che sono stati contattati Veterinari esterni? Ma soprattutto: questo collega perché non ha tutelato i suini a fronte della situazione epidemiologica del Nord Italia? Vi ricordo che il 18 agosto vi era stato il caso di Montebello, ad una manciata di chilometri: perché nessuno ha fatto nulla per evitare il contagio? Incompetenza? Menefreghismo?
Vi è poi un altro aspetto che vorrei chiarire: i suini non amano affatto essere toccati da persone che non conoscono e il contenimento per questi animali è fonte sempre di grandissimo stress (considerate che già entro due minuti dall'inizio del contenimento si hanno alterazioni del leucogramma). Per i suini quindi le manipolazioni necessarie per la soppressione farmacologica comportano senza dubbio una sofferenza maggiore rispetto, ad esempio, a un improvviso e rapidissimo colpo alla testa.
Comunque, l'ATS aveva concesso ai tenutari del santuario di utilizzare il metodo farmacologico, proprio per cercare di risolvere la situazione. Inoltre, nei maiali lo "scodinzolare" non è sovrapponibile a quello dei cani, bensi in moltissimi casi è indice di un atteggiamento aggressivo e di difesa: basta con la storiella dei maialini che correvano felici incontro ai loro carnefici. Pensiamo invece come per due lire c'è chi li tratta come i cetacei dei delfinari, obbligandoli a contatti con umani che non conoscono ma che sono disposti a versare un obolo per la foto da postare sui social.
Ricordatevi poi che a, fronte di una situazione epidemiologica tanto grave, i Colleghi delle ATS devono giustamente sottostare a quanto riportato dalla Normativa (e dal Regolamento di Polizia Veterinaria del 1954 all'Animal Health Law (Regolamento (UE) 2016/429) molte cose sono cambiate, ma certi capisaldi permangono), oltre che ad eventuali Decisioni della Commissione: i Colleghi che una massa di violenti esaltati sta minacciando di morte hanno semplicemente eseguito quanto prescritto da norme che sono il frutto di studi, conoscenze decennali, oltre che di competenze acquisite tramite il lavoro di migliaia di persone ed anche, perché negarlo, la morte di milioni di animali. Che si abbia la decenza di tacere almeno di fronte a questo.
Inoltre vorrei riportarvi due articoli del nostro Codice Penale:
Articolo 500: Diffusione di una malattia delle piante o degli animali Chiunque cagiona la diffusione di una malattia alle piante o agli animali, pericolosa all'economia rurale o forestale, ovvero al patrimonio zootecnico della nazione, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Se la diffusione avviene per colpa, la pena è della multa da euro 103 a euro 2.065.
Articolo 416: Associazione per delinquere
Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l'associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni.
Per il solo fatto di partecipare all'associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque anni.
I capi soggiacciono alla stessa pena stabilita per i promotori.
Infine, una semplice domanda: cosa rende diversi i suini dei "santuari", o comunque "non DPA", rispetto ai suini di un allevamento intensivo? Perché un esemplare di Sus scrofa domesticus di tot anni, stabulato in un contesto assolutamente inadatto (come ad esempio un appartamento), obbligato a defecare ed orinare su di una traversina, con calori mensili a vuoto, obeso, impossibilitato a grufolare, privo di interazioni con i conspecifici, MALATO, dovrebbe essere più tutelato di un maiale di tot mesi SANO che, sebbene destinato al macello, sta in quel momento vivendo la sua vita tranquillamente, senza alcuna sofferenza?
Voi che vi stracciate le vesti, che urlate, minacciate, postate frasi allucinanti di una violenza assoluta, me la spiegate la differenza? Perché io, che da più di un mese non riesco a dormire una notte intera, che passo i fine settimana a studiare, correggere piani di Biosicurezza, che passo ore al telefono con i Colleghi per cercare un confronto, o anche solo conforto, che da anni combatto davvero affinché i suini degli allevamenti soffrano il meno possibile, io, che i suini se serve li uccido con le mie mani, per evitare sofferenze inutili, io, questa differenza, non riesco proprio a vederla.
Dr.ssa Elisa Trogu, medico veterinario
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maripr · 2 months
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Road 96 but it's set in Italy and you have to traverse the Salerno Reggio Calabria, avoid dangerous encounters with leghisti and, in the end, traverse the stretto di Messina which is currently blocked bc the dystopian leader thinks he can build a bridge
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bu1410 · 2 months
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Palermo - Italy
Hotel du Lac - Tunis
Hammamet - Tunisia
Costantine - Algeria
Fez - Morocco
Casablanca - Downtown
Typical Moroccan ''Grand Taxi
Benalmadena - Spain
Good evening TUMBLR - March 4th - 2024
From today , in order not to boring my 3 or 4 readers, I decided to alternate the writing of my work's experience, with holidays/vacation's adventures.
I hope that will make my writing less boring and more various.
Neverthekess, the overall title remains the same':
''Mr. Plant has owed me a shoe since July 5, 1971."
Ch. I - August 1975 - Italy - Tunisia – Algeria – Morocco – Spain – France – Italy.
So me and my ''partner in crime'' Gianluigi, we decided to make a Mediterramean circumnavigation: the Citroen DS19 purchased from by Mr. Proserpio, Gianluigi's uncle, for the modest sum of 300,000 lire (150 euros) we hope it will take us on a journey through six countries. The travel from Milan to Palermo was smoothly. It should be noted that the works on the Salerno – Reggio Calabria highway section (especially in the Lagonegro area) were already underway, and will continue for many years to come. Once in Palermo, we slept the night in a moribund AGIP Motel, an attempt by ENI (italian Hydrocarbur Giant) to provide Italy with a network of decent and not excessively expensive motels, obviously doomed to failure.
TUNISIA We board the ship to Tunis early in the morning and the got first surprise: on the ferry there is Mr. Mastelloni, a very popular Italian comedian at that time, of which no one ever really understood what he was, artistically speaking I mean. However, it was easy to understand: he was accompanied by a young ''blondy boy'' with blue eyes, similar to the main carachter of ''Death in Venice'' movie. As well as by two whiskey-coloured Afghan dogs, which were ''trendy'' at that time. We spent the night standing up, since we had a bridge ticket, so we slept little and badly on the sofas in the on-board bar. After docking in Tunis and disembarking, we understood that we were behind everyone at the customs check. A business card from the son of the Tunisian Minister of Industry, in Gianluigi's possession, comes to our aid (we have to deliver to this guy two sample chairs produced by G. Luigi's workshop for possible approval and export). As soon as the local policeman saw the business card, he immediately made us leave the queue, and in an instant, followed by the protests of the other passengers in the queue under the midday sun, we were outside the fence of Tunis port. We stay overnight at the Hotel du Lac, a building with the strange shape of an inverted pyramid: from the window of our room, on the 22nd floor, it was easy to see the sidewalk about 60 meters below: ''Let's hope that the building doesn't tip over this very night'' I told my friend. In the evening we take a tour of the old Medina, with dinner in a typical restaurant: large crevettes dish with a unique flavor at a price at which in Italy you would eat a sandwich on the street! For the rest, at the time, there was no nightlife, the clubs were all closed, in a sort of early lockdown. The following day, after having delivered the chairs to the Minister's son (followed by his exaggerated thanks) we left for Hammamet, where we would treat ourselves to a couple of days of relaxation before embarking on the journey to Algeria. And here I must make a premise: Tunisia in 1975 was a nation that was emerging from the long post-colonial period, and was governed by a Socialist regime. The ''Mediterranee hotel'', where we stayed, was a typical expression of this management: the various activities of the hotel - kitchen, rooms, swimming pool, beach -were managed by various cooperatives.
The result was simply disheartening. On the access staircase to the restaurant, in a glass showcase, the day's food was displayed: lunch with tomato-colored soup where 2 crevettes were floating - green salad with tomatoes, carrots, peppers and hard-boiled eggs. Two flies flew happily inside the box… and then there was nothing else…. In the hotel lobby we come in touch with a group of Italians from Abeille Insurance on a reward trip. The wife of one of them, a tall, large guy weighing at least 120 kg, takes us by the arms and, speaking in a low voice, she asked: - ''I saw that you have a car, right? - ''Yes, I answer cautiously… - - Well, the Lady continues – I ask you a favor, would you take my husband to eat in the city this evening? We are willing to pay for dinner for you too, there is no problem, please, we have been here for three days, my husband doesn't eat anything that is offered to us, and this morning when he got out of bed he almost fainted to the floor ……'' Well, the rumors spread at fast speed: attracted by the possibility of ''eating'' in the evening, 8 Italians found us and board our the Citroen before we can say anuthing! We choose the ''Barberousse restaurant''and we were threated with excellent grilled meat and local rosé wine – our guests had a sort of big binge, and all of them filled several take away containers. After the dinner, while wandering around the Medina of Hammamet, we understand the reason for Mr. Mastelloni's trip to Tunisia: some advert on the walls inform us that the 'Deuxieme Festival des Homosexuelles'' (the 2nd Homosexual Festival) was underway in a nightclub of the city!!! We were really astonished that in a Muslim country such kind of festival could take place. After a two-day stay where we also discover that around the hotel swimming pool yet another cooperative cooks excellent meat and fish brochette, we set off for Algeria.
ALGERIA The Tunisian state roads have good asphalt, and the journey was smooth till the border. The formalities at the Tunisian border post were completed in a few minutes. Then a couple of kilometers of ''No Man's Land'' took us to the Algeria border post.
The police shack was in very bad shape. The immigration policeman at first doesn't believe it was me on passport picture. (I had a mustache in the passport photo). Than he went back into the guard post box with both of our passports. After about twenty minutes, the Algerian policeman opened the shack's window and, shouting incomprehensible words in Arabic, literally throwed our passports at us! I stop Gianluigi from replying, I collect the passports and said ''merci Monsieur, au-revoir'' we finally left: certainly not a good welcome to Algeria!
Algeria is a land that is iconographically symbolized by deserts and dunes, but the region we pass through instead appears to us as a sort of ''African Switzerland''. Kabylia is mountainous and green and in the distance you can see numerous flocks of sheep and cows. The farms are bordered by well-maintained fences. We travelled quickly, and in the evening we arrived in Constantine. We pass impressed on the famous Sidi M'Cid: a 164 m long suspended bridge that crosses the Rhumel river in Constantine. It was opened to traffic in April 1912 and until 1929 it was the highest bridge in the world, standing at considerable height of 175 m. The next day we were traveling towards the North-West - at midday we have a quick lunch in white Algiers: its kasbah is still impressive but we had no intention of stopping there. And then away again, the roads were worse than the Tunisian ones; the asphalt is often full of potholes or completely missing. This is despite the country being a large oil producer, so asphalt should be available at very low cost. It was evening when we arrived in Sidi Bel Abbes and for the overnight stay we choose the pompous ''Intercontinental'' an old hotel built during the French occupation of the country. The rooms were dirty, sheets not washed since when? Bathrooms with taps from which a trickle of water flows slowly. The dinner, however, is a farce: - ''What are you offering for dinner''? - ''Des pates avec sardines'' (Spaghetti with sardines) - ''Et apres''? (And after''? - ''Des sardines'' (Sardines) - ''Chaude''………….(hot…) The next morning we literally escaped from the Intercontinental and pass through Tlemcen. From the main road it was possible to have a glimpse of the vineyards of the famous ''Coteux de Mascara'' rosé wine planted by the French. During the years of the civil war from 1991-1995, all the vineyards were removed. At the Western Algerian border we were lucky, and we crossed without problems. Further on, after the usual 2 kilometers of no man's land, at the Moroccan border post of Zouij Beghal a singular encounter: four Italians from Venice traveling in an Opel Rekord: - ''Where do you come from?'' we asked them
- From the Cape North'' - ''Cape North''? - Yes, we have few days holidays, and we promised ourselves to run from Padua to Cape North – than Morocco – Algeria – Tunisia – Italy. - ''Ahh….ok …''vaste programme''……. good continuation guys ….''
MOROCCO In the meantime, the Moroccan policeman kindly asked us to give a lift till the first village to an elderly lady that was carrieng a box containing four chickens. It is very common practice in Morocco, being asked to give a lift of stranded people. Once left the lady at the Attamiaas souk, our journey continued towards Oujda, the first important Moroccan city on the road to South-West. The route was very tormented, with ups and downs among the stony hills and sudden, very steep descents towards the ouadis and their unsafe bridges. We were crossing one of these bridges, where the road narrows sharply, when, about halfway through it, suddenly a blue Mercedes Grand Taxi enters the bridge from the opposite side!!! The Mercedes star on the hood of the car seems to get bigger and bigger as the taxi gets closer to us! In this situation - Gianluigi was driving - the only thing to do would be to stop and lean the car as much as possible against the balustrade of the bridge. Which - for inscrutable reasons - my friend didn't do! In fact I had the feeling that he speeds up in an (useless) attempt to reach the opposite end of the bridge before the Mercedes meet us! By then we understood that two cars cannot pass on the bridge at the same time, and we huddle closer and closer to the right parapet of the bridge, fearing the impact of the bodies at any moment! WHICH HAPPENED ! But… after a skid I believe due to the blow received on the side of the Citroen by the Mercedes, my friend managed to put the car back in the right direction!! We arrived on the other side of the Ouadi and we find ourselves at the first lay-by and we stop – for a moment we didn't had the strength to go down and check the damage to the car. In the meantime we realize that the blue taxi, far from stopping, has disappeared up the opposite slope. At this point Gianluigi took out a providential bottle of whiskey from the cardboard box, purchased on the ship between Palermo and Tunis! A couple of sips and we recover from the scare! It was needed!! Finally we got out of the car and realize that the end part of the left side of car's bodywork was missing! The impact with the Mercedes detached it. As we run back, and we see it lying in the middle of the bridge: it was a little battered, but once we returned to our car, we manage to put it back in his place: everything was resolved with a great scare and minor damage to the car, but it
could have gone much worse: the clash could have thrown us further down, onto the dry riverbed of the Ouadi and than perhaps I wouldn't be here to tell you about it…… After a couple of hours (and after a few further sips of whiskey because every now and then the memory of the narrow escape came back to us) we arrived in Fez.
Fez was founded under the rule of the Idrisids during the 8th-9th centuries AD. It initially consisted of two autonomous and competing settlements. Successive waves of mainly Arab immigrants from Ifriqiya (Tunisia) and al-Andalus (Spain/Portugal) in the early 9th century gave the nascent city its Arab character. After the fall of the Idrisid dynasty, other empires came and went until the 11th century, when the Almoravid sultan Yusuf ibn Tashfin united the two settlements in what is today the neighborhood of Fes el-Bali. Under Almoravid rule, the city gained a reputation for religious culture and mercantile activity. Fez reached its peak in the Marinid era (13th-15th centuries), regaining its status as a political capital. Numerous new madrasas and mosques were built, many of which survive today, while other structures were restored. These buildings are counted among the distinctive features of the Moorish and Moroccan. We stayed at the Moorish-style hotel les Merinides, where in the evening we had a delicious dinner of local dishes. The night was spectacular, the hotel stood on a hill and I cannot forget the view of the city lights, and of the sky illuminated by the full moon and a myriad of stars. The next day, unfortunately (in the sense that with hindsight we should/could have taken more advantage of the hospitality of Fez…) we left again for Casablanca, our final Moroccan destination. Yes, because August 15th was approaching, the date on which we had an appointment with the Mr. Proserpio in Benalmadena, on the Costa del Sol, Spain. Now my three readers need to consider an important factor: we are in 1975, so no cell phones, no computers etc and international calls between Morocco and Europe were very problematic. We arrived in Dar El Baida (Casablanca) and the problem arises of finding the Toubkal hotel (a structure we found in Morocco's tourist brochures). As soon as we arrive in the city, we notice a fruit and vegetable shop: I stopped, get out of the car and show off my French knowledge (I studied it in middle school, and my teacher would be proud of me…) I ask the greengrocer: - Excuse me Monsieur, the direction to go to the Toubkal hotel? - And he ''The Toubkal Hotel''? T'as dit l'Hotel Toubkal??? Ahh yes……Wait…. one minute……'' I saw returning from the shop with two very fat Maroccan women, together by bags and bags of fruit and vegetables. Whereupon the rear doors of the Citroen are opened, and everything - bundled women, vegetables, fruit is introduced into the car!! Then the greengrocer approaches the window and says to me:
''Elles save ou' est l'hotel Toubkal, elles vont vous donner la management''! Au revoir, M'salamah! '('They know where the Toubkal hotel is, they will give you the management''! Goodbye)
So we set off again, and at every crossroads I was asking: ou'? And the women: ''a droite - a gauche-tout droite'' (Where to go''? and the women ''To the right - to the left - go straight...''). We end up leaving the city, and it occurs to me that the Toubkal hotel is near the Place des Nations Unies, therefore in the city centre……. You should know that the Moroccans have established a scale of values of ''shrewdness'' of nationalities where obviously they are in first place - les Marocain sont de raquins (Moroccans are like sharks) and all the others are more or less imbeciles. According to this scale, the Japanese are considered the most badmouthed, followed by the Germans and the English - Italians and French are nationalities that should not be trusted too much… Well, when we now understood that we have been victims of a typical ''Moroccan'' scam, the women say ''ici ici'' (here...here) and tell us to stop - we were in a suburban street, and so we asked the women: So where is hotel Toubkal '' ? They get out of the car, look at each other perplexed and then at
'in unison, throwing their hands in the air in the typical Arab expression, they tell us: ''ça moi je ne sait pas…'' (This I dont know) and disappear with all their belongs! We than continued following the signs for Center Ville until we reached the aforementioned square and then finally, in a side street, the Toubkal hotel. We spent a couple of pleasant days in Casablanca, visiting mosques and the waterfront, eating exquisite Atlantic fish dishes and drinking excellent Moroccan wines (Rosé Boulaone – Red Guerrouane). We spent the evening at the (reconstructed) coffee shop from the famous movie ''Casablanca'' at the Hyatt hotel: waiters in period uniforms, delicious dishes, mint tea served in an exemplary manner.
And then we started the journey to Spain: Tangier (Tanja as the Moroccans call it) was the first stop over on the way back to North. While waiting for the ferry that will take us to Algeciras, across the Strait of Gibraltar, we stay in an old hotel, Les Almohades, directly on the seafront. In the evening we go out for a walk on the promenade, before dinner, and we were approached by a Moroccan guy who was dragging himself on homemade crutches. Like all Tangerois he was fluent in at least three foreign languages, and he offered us ''hierba, buena cossa……'' (hashish) and then kif, the ''smoke'' of Moroccan production. Gianluigi senses the deal (if he brings it to Spain he will be able to resell it at a good profit) and buys a couple of pieces.
''Good - says my friend - let's take him to the hotel and then go out for dinner'' But at this point the limping Moroccan changed register and becomes annoying - suddenly some friends of the guy materialize who - following our steps - sing and shout like:
''hierbaaaa…… hieerbaaaa los hombres tenern hierbaaaa…policia…policiaaaaa'' (Hashish......hashish.....this guys have hashish...). My friend immediately come up with a plan: ''Let's get to the first street, turn the corner and then start running uphill towards our hotel – we'll get rid of the ''stuff'' before entering the lobby. No sooner said than done, once we reach the corner we started running! The chasers understood the game, and started running too, always shouting! With a great surprise, looking back, we discovered that the limper has thrown his crutches to the ground and he was running like a new Usain Bolt!! We manage to maintain a certain advantage, and arrived near the hotel and Gianluigi throwed the package of stuff into a rubbish bin, as we enter the hotel. We went up to the room, and with the lights off we were looking down to the street: the pursuers have arrived, and after a meeting with their neighbors, they head to the rubbish bins, where they recovered the stuff! And then, not satisfied, they direct sneers at us towards the window where they suppose we are observing the scene of their triumph! It was like that Gianluigi's career as a ''smoke trafficker'' ended, before it even began.
Early in the morning we boarded one of the first ferries to Algericiras. After a quiet Strait of Gibartar crossing, and having traveled the 120 km that separate Algeciras from Benalmadena, we arrived at the residence where – supposingly – Mr. Proserpio & Family were waiting for us. We had managed to reserve an apartment for the entire month of August - the Proserpio family would stay there for 15 days, with Gianluigi and me for the rest of the month.
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Citron DS19 Pallas
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ginogirolimoni · 2 months
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Quando l’Italia abolì la pena di morte, fecero la Salerno - Reggio Calabria per sostituirla; dopo la condanna ti chiedevano: ghigliottina, sedia elettrica, cappio, fucilazione o un giro sulla SA - RC?
Poi arrivò la Lega Nord a gridare forza Etna e forza Vesuvio.
Ora arriva Salvini con il Ponte sullo Stretto che non calcola il rischio di terremoti, maremoti e vento forte: ti allettano con le arancine che troverai belle calde sull’isola, tu fidandoti di Matteo passi e finisci fra le fauci di Scilla e Cariddi.
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apropositodime · 8 months
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Ognuno di noi ha dei lavori in corso dentro di sé.
Io personalmente ho un cantiere fantasma,come quelli che incrociavo nella Salerno - Reggio Calabria anni fa.
Il cantiere c'era, le gru anche, degli operai nemmeno l'ombra.
Ecco, così 😂
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t-annhauser · 11 months
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Milano Centrale-Paola
Per una felice congiunzione astrale dei sistemi di prenotazione online avevamo trovato un posto in business sul Freccia a un prezzo relativamente conveniente. Fino a Firenze il vagone è popolato dai consueti turisti tedeschi in Grand Tour, ormai un cliché, abbigliati in qualsiasi condizione meteo come se andassero in gita fuori porta a Fregene, le donne generalmente tutte scosciate, moderne veneri di Milo, gli uomini piuttosto legnosetti nei loro pantaloncini comprati su Asos (i bambini di un biondo abbacinante, giallopaglierini). Bonus track: tre giulive signore tedesche di mezza età, poi scese a Roma, che non hanno mai smesso di parlare un minuto intavolando un'appassionata discussione su "Protein Trink" ed "Enercy Trink" (a questo punto mi sono convinto che "trincare" sia voce di origine germanica). Le abbiamo sentite distintamente pronunciare Reggio Calabria "Reccio Kolapria". Dopo Roma è cambiata la fauna e il vagone si è riempito di manager della PA in camicia azzurrina e matteorenzianesche giacche sciancrate bleu, ai piedi mocassini leggeri coi fantasmini. Trafficavano per un po' su pagine di Excel sopra notebook con gli sfondi dei figli rispondendo professionalmente alle telefonate di lavoro (i colleghi si chiamano generalmente tutti "Maurizio"), poi si abbandonavano mollemente ai giochini online spizzicando annoiati le razioni del cestino di benvenuto: succo di frutta, crostino, brioche (da Roma in giù identificata come "cornetto") salata, un pollice quadrato di cioccolato nero e una bottiglietta d'acqua "vulcanica" da 25 ml. Dopo Salerno si aprivano i consueti paesaggi selvaggi e aspri che complici noia e stanchezza ci catapultavano immantinente in una specie di meriggio o miraggio di mezza estate popolato da ninfe e fauni bruscamente interrotto dalla stazione di Sapri. Sogno confessato di fare un giorno il trasbordo su un wagon lit a Villa San Giovanni prima che rovinino tutta la magia costruendo il modernissimo Ponte sullo Stretto.
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belladecasa · 2 years
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Ieri nell'attesa di un cappuccino al bar di un autogrill sulla Salerno-Reggio Calabria ho sbloccato il telefono e la sorte avversa ha voluto che si aprisse, non so come, una schermata di una nostra vecchia chat avuta su Skype durante il lockdown, in cui ci scrivevamo ti amo e ci chiamavamo con nomignoli stucchevoli.
Sono passati meno di 4 mesi da quando me ne sono andata dicendoti addio solo con una portiera sbattuta e spalle voltate. Io che pensavo gli addii solo come un ricamo ben intessuto di parole ho capito che gli addii non si dicono mai, non sono comunicazione verbale ma solo gesti rabbiosi, occhi negati, poche sillabe o intollerabili silenzi.
È esistito un tempo, a quanto pare recente, in cui vivevo per costruirmi un linguaggio adatto a dirti quanto ti amavo nel modo più preciso possibile e per par condicio credevo che avrei avuto un tempo in cui avrei trovato le parole più indulgenti per lasciarti andare. Indulgenti per entrambi. Immaginavo il nostro addio come due mani che lentamente smettono di stringersi e poi un ultimo sguardo di augurio per il futuro, ma solo dopo discorsi immensi. Invece ancora mi sorprendo che la vita non è un insieme di dichiarazioni, commozioni, parole, migliaia di frasi, che non esistono due pesi e due misure, che il senso e la giustizia, come Dio, sono concetti su cui ci abbarbichiamo perché fa schifo vivere solo di tempo lineare e limiti cognitivi.
Eppure solo oggi, dopo anni di amori esistiti prima come frasi che come sguardi e penetrazioni, mi rendo conto che esiste un universo dell'amore e della vita in cui le parole non entrano, o non bastano, o sono io a non averne abbastanza, oppure arrivano solo dopo tanto tempo lineare in cui in testa c'è solo il vuoto, un presente afasico al posto del nostro tempo dell'addio
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phjlavtia · 9 months
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having fettuccine al ragù alle 6 di pomeriggio sulla salerno-reggio calabria. for the soul
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cico-mato · 2 years
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Ho fatto una riflessione ( più o meno) sul fatto del turismo in Italia, stamattina di dati pubblicati, hanno detto che il turismo è tornato ai livelli del 2019 cioè tutto pieno, in qualsiasi località. E lo confermo da un mio modesto parere, perché abito vicino all autostrada E45 ,che poi si collega Con la Salerno Reggio Calabria, ebbene, sono 4 giorni che la direzione sud è sempre intasata a volte bloccata!! Giorno e notte. E mi viene in mente le proteste di piazza contro il lokdown perché non si poteva muovere in libertà e dovevano dare il pane ai figli ,ecc ecc, poi vogliamo parlare dei ristoratori, tutti i giorni a dire che per via del reddito di cittadinanza, non potevano lavorare, costretti a chiudere!!! Dove sono tutte queste persone ora? Buona domenica a tutti I tumblriani!🌹🌹🌹👋🏿🌈🌈
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FITF events in record stores across Italy
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Pistelli e Bartolucci a FERRARA
Dischi Volanti a VERONA
Dischinpiazza a MODENA
Angolo della Musica Srl a UDINE
Semm Music Store & More a BOLOGNA
Disc Jockey a CREMONA
Musicatelli a PORDENONE
Casa Musicale Ancona ad ANCONA
Discorso a SACILE (PN)
Mondo Musica a CASALGRANDE (RE)
Musical Box a BESOZZO (VA)
De Santi Snc a CASTELFRANCO VENETO (TV)
Casa Del Disco a MESTRE (VE)
Indie a TREVISO (TV)
Frigerio a COMO
Flexi a LUGO (RA)
Filmusica di Branco Stefano a VALDAGNO (VI)
Varese Dischi Sas a VARESE
Sky Stone And Songs Sas a LUCCA
Cory Music Vieri n. & c. ad AREZZO,
Symphony Di Palomba Fabrizio a LIVORNO
disco shop di c.f.l.t.& c. Snc a POGGIBONSI (SI)
Maistrello Musica di M. P. a RIETI
Galleria Del Disco Vernich Fi a FIRENZE
Discoteca Laziale a ROMA
Compact La Dischetteria a MONTEBELLUNA (TV)
Firefly Snc Di Laguardia E Figli a POTENZA
Riva Musica a CATANIA
Disclan Di E. Maysse a SALERNO
Camarillobrillodischi di Silvia Limongiello ad AVELLINO
Messaggerie Sarde a SASSARI
Diamantik di Cantore Michele a MARTINA FRANCA (TA)
Juke Box Sas Di Del Prete-Giordano a CASERTA
Musica E Ricordi ad AOSTA
Muzak Dischi a CUNEO
Exit Music a SAVIGLIANO (CN)
Blackstar s.n.c. Di Costamagna a IMPERIA
Cigna Dischi a BIELLA
Discoclub a GENOVA
Soundgarden a L’AQUILA
Foto Carlo Store a VALLECROSIA (IM)
Ritmi Urbani a SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE)
Casa Musicale Niccoli Di Antonella Niccoli & c. sas a PRATO
Disco Shop s.r.l. a LECCO
Pinto srl a BRESCIA
Gabbia srl a PADOVA
Perfect Vinyl Music Store a VALENZA (AL)
Cd Club Entertainment a REGGIO CALABRIA
Top Dischi a BENVENTO
Idee Musicali Roma a ROMA
Calboli Dischi a FORLÌ.
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fatalquiiete · 2 years
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Ammetto di non aver finito di leggere il libro dell'avvocato dell'atomo, sono arrivato a circa 2/3, i miei commenti sulla lettura incompleta:Prima parte; dove racconta su come gli incidenti dei reattori nucleari sono stati causata da imperizia umana (chernobil) e sfiga (fukushima), non ci sono stati problemi tecnici intrinsechi nelle centrali, ma per la legge dei grandi numeri "shit happen", ovvio più saranno i reattori nucleari sparsi per il mondo più sarà facile che un incidente non previsto / non ponderato capiti, cadono anche le meteore, che di solito non causano danni, oppure si verificano più sfighe concatenate, mentre di solito se ne pondera una, massimo due.Parte seconda; un corposo capitolo dedicato all'elenco del perché e percome disastri NON nucleari si sono verificati negli anni, riassumendo è sempre per imperizia e sfiga (vedi sopra), ma questo non fa altro che rafforzare l'ipotesi che se un serbatoio di benzina o acido può esplodere uccidendo centinaia se non migliaia di persone nell'area circostante, quasi sempre in posti del terzo mondo dove alle aziende della sicurezza locale fottesega potrebbe succedere esattamente lo stesso per le centrali atomiche.Parte terza; anche le rinnovabili hanno difetti e costi, ma questo chi lo ha mai negato ? Le pale eoliche mica le semini e aspetti che crescano da sole.Parte quarta; spiegazione piuttosto tecnica sul come e quanto siano belli e fighi i reattori di nuova generazione facili e sicuri sono in arrivo senza indicare, ma quando ?  Interessante inoltre la parte in cui si dice come i privati non potrebbero farsi carico delle spese di studio e costruzione di una centrale cosa di cui potrebbe occuparsi quindi solo un ente pubblico. In Italia, un posto dove la Salerno-Reggio Calabria è li da quanti anni ? In che stato ? In quanti ci hanno mangiato ?Alla fine, quando sono arrivato dove lamenta il fatto che le lungaggini nella costruzioni di alcune centrali sono dovute alla TROPPA sicurezza richiesta dai protocolli mi sono rifiutato di continuare a leggere.Va bene essere un "avvocato" ma adesso ho capito come mai è consulente di calenda...Preferisco restare al freddo.Se a qualcuno interessa questo film non in italiano ma sottotitolato racconta un po' di cose interessanti, una delle quali taciuta dall'avvocato dell'atomo, ovvero che le centrali durano 40/60 anni e poi vanno smantellate.In Germania ce ne sarebbe una che stanno smantellando dal 1990, per dire...Poi ognuno tragga le proprie conclusioni e faccia le proprie scelte, anche elettorali.
https://www.arte.tv/it/videos/100826-000-A/energia-nucleare-cosa-dobbiamo-aspettarci/
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tifatait · 7 days
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"Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria svolta significativa" | www.tempostretto.it
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giancarlonicoli · 16 days
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25 apr 2024 14:30
LE TOGHE SBAGLIANO E LO STATO PAGA – OGNI ANNO FINISCONO IN GALERA 960 INNOCENTI:  VENGONO RINCHIUSE IN CARCERE, AL GIORNO, TRE PERSONE SENZA COLPA – L’IMPORTO VERSATO NEL SOLO 2023 COME RIPARAZIONE PER INGIUSTA DETENZIONE IN TUTTA ITALIA È DI QUASI 28 MILIONI DI EURO – LA “CLASSIFICA” DEI TRIBUNALI CHE SBAGLIANO DI PIÙ -
Garante detenuti,'ogni anno 960 innocenti per errore in carcere'
(ANSA) - "Quasi nessuno in Italia parla degli errori giudiziari, ma quanti sono? Quante persone finiscono in carcere o agli arresti domiciliari, salvo poi rivelarsi innocenti? E quanto spende lo Stato per risarcire queste persone per ingiusta detenzione?
Bisogna distinguere i casi di indennizzo per ingiusta detenzione da quelli di risarcimento derivante da errore giudiziario: quest'ultimi non costituiscono oggetto di studio dei dati" che ha fornito oggi il garante campano delle persone private della libertà personale, nonché portavoce nazionale della Conferenza dei Garanti territoriali delle persona private della libertà personale, Samuele Ciambriello.
"Al primo posto - spiega - troviamo la Corte di Appello di Reggio Calabria con 82 ordinanze di pagamento per riparazione per ingiusta detenzione emesse nel 2023,a seguire Roma con 59 ordinanze, Catania con 53 così come la Corte di Appello di Palermo, Catanzaro con 52 ordinanze, Napoli con 43 ordinanze, e Salerno con 16 ordinanze. Per l'importo degli indennizzi stanziati per queste persone al primo posto c'è la Corte di appello di Reggio Calabria per € 8.019.396, Palermo con € 3.845.580, Roma € 2.626.240, Catanzaro € 2.129.959, Catania € 1.565.935, Lecce € 1.179.757, Napoli € 955.099 e Salerno € 761.394.L'importo complessivamente versato nel 2023 a titolo di riparazione per ingiusta detenzione in tutta Italia risulta pari a € 27.844.794 ed è riferito a 619 ordinanze con le quali le Corti di Appello hanno disposto il pagamento"."
Secondo Ciambriello "dal 1991 al 31 dicembre 2023 i casi tra gli errori giudiziari e le vittime di ingiusta detenzione sono stati 32016, in media poco più di 960 persone l'anno. Sono numeri shock, quindi ogni giorno 3 persone finiscono in galera senza colpa, anni di libertà rubati dalla giustizia italiana. Una riflessione, per interventi efficienti di prevenzione, superando una visione carcero centrica è più che mai doverosa e necessaria. Sul carcere servono interventi urgenti qui ed ora".
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scienza-magia · 24 days
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3.946 posti a concorso per laureati presso le Corti d'Appello
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Ufficio del processo nuovo concorso per 3.946 posti. Il Ministero della Giustizia ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, su base distrettuale, per il reclutamento a tempo determinato di 3.946 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionari, con il profilo di Addetto all’Ufficio per il Processo, da inquadrare tra il personale del Ministero della Giustizia. Il concorso è bandito per il Ministero della Giustizia, dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il tramite della Commissione per l'attuazione del progetto di riqualificazione delle pubbliche amministrazioni (RIPAM) Ente che ha bandito i concorsi: Ministero della Giustizia Scadenza di presentazione delle domande: 26 aprile 2024 Link al bando: https://portale.inpa.gov.it/api/media/6031e446-6090-4dff-9ff4-aac697dedb8d I posti messi a concorso sono così ripartiti: - Codice CASS - Corte di Cassazione n°95 unità - Codice AN - Distretto della Corte di Appello di Ancona n°51 unità - Codice BA - Distretto della Corte di Appello di Bari n°121 unità - Codice BO - Distretto della Corte di Appello di Bologna n°196 unità - Codice BS - Distretto della Corte di Appello di Brescia n°139 unità - Codice CA - Distretto della Corte di Appello di Cagliari n°127 unità - Codice CL- Distretto della Corte di Appello di Caltanissetta n°38 unità - Codice CB - Distretto della Corte di Appello di Campobasso n°21 unità - Codice CT - Distretto della Corte di Appello di Catania n°120 unità - Codice CZ - Distretto della Corte di Appello di Catanzaro n°150 unità - Codice FI - Distretto della Corte di Appello di Firenze n°205 unità - Codice GE - Distretto della Corte di Appello di Genova n°146 unità - Codice AQ -Distretto della Corte di Appello dell'Aquila n°88 unità - Codice LE - Distretto della Corte di Appello di Lecce n°92 unità - Codice ME - Distretto della Corte di Appello di Messina n°41 unità - Codice MI - Distretto della Corte di Appello di Milano n°347 unità - Codice NA - Distretto della Corte di Appello di Napoli n°460 unità - Codice PA - Distretto della Corte di Appello di Palermo n°157 unità - Codice PG - Distretto della Corte di Appello di Perugia n°47 unità - Codice PZ - Distretto della Corte di Appello di Potenza n°58 unità - Codice RC - Distretto della Corte di Appello di Reggio Calabria n°91 unità - Codice RM - Distretto della Corte di Appello di Roma n°494 unità - Codice SA - Distretto della Corte di Appello di Salerno n°93 unità - Codice TO - Distretto della Corte di Appello di Torino n°260 unità - Codice TS - Distretto della Corte di Appello di Trieste n°106 unità - Codice VE - Distretto della Corte di Appello di Venezia n°203 unità Il candidato, che può presentare domanda per uno solo dei codici di concorso sopra indicati, dovrà inviare la domanda di ammissione al concorso esclusivamente per via telematica, autenticandosi con SPID/CIE/CNE/eIDAS, compilando il format di candidatura sul portale “inPA”, disponibile all’indirizzo internet “https://www.inpa.gov.it/”, previa registrazione sullo stesso portale. All’atto della registrazione l’interessato dovrà compilare il proprio curriculum vitae con valore di dichiarazione sostitutiva di certificazione, ai sensi dell’articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445. Per la partecipazione al concorso il candidato deve essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) a lui intestato o di un domicilio digitale. Per l’ammissione al concorso sono richiesti i seguenti requisiti, che devono essere posseduti sia alla data di scadenza del termine stabilito per la presentazione delle domande che all’atto della sottoscrizione del contratto di lavoro: - cittadinanza italiana o possesso dei requisiti previsti dall’articolo 38, commi 1, 2 e 3-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165; - maggiore età; - godimento dei diritti civili e politici; - non essere stati esclusi dall'elettorato politico attivo; - non essere stati destituiti o dispensati dall'impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento, in forza di norme di settore, o licenziati per le medesime ragioni ovvero per motivi disciplinari ai sensi della vigente normativa di legge e/o contrattuale, ovvero dichiarati decaduti per aver conseguito la nomina o l’assunzione mediante la produzione di documenti falsi o viziati da nullità insanabile; - non aver riportato condanne, con sentenza passata in giudicato, per reati che costituiscono un impedimento all’assunzione presso una pubblica amministrazione; - idoneità fisica allo specifico impiego cui il concorso si riferisce; - qualità morali e di condotta; - possesso di uno dei titoli di studio di seguito indicati
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Laurea (L) in: L-14 Scienze dei servizi giuridici; titoli equiparati ed equipollenti; ovvero Diploma di Laurea (DL) in Giurisprudenza; titoli equiparati ed equipollenti; ovvero Laurea Specialistica (LS) in: 22/S Giurisprudenza; 102/S Teoria e tecniche della normazione e dell’informazione giuridica; titoli equiparati ed equipollenti: ovvero Laurea Magistrale (LM) in: LMG/01 Giurisprudenza e titoli equiparati ed equipollenti; nonché, nei soli limiti di cui ai commi 1 e 7 dell’articolo 1, in possesso di: Laurea (L) in: L-18 Scienze dell’economia e della gestione aziendale; L-33 Scienze economiche; L-36 Scienze politiche e delle relazioni internazionali; titoli equiparati ed equipollenti; ovvero Diploma di Laurea (DL) in: Economia e commercio; Scienze politiche; titoli equiparati ed equipollenti; ovvero Laurea Specialistica (LS) in: 57/S Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali; 60/S Relazioni internazionali; 64/S Scienze dell’economia; 70/S Scienze della politica; 71/S Scienze delle pubbliche amministrazioni; 84/S Scienze economico-aziendali; 88/S Scienze per la cooperazione allo sviluppo; 89/S Sociologia; 99/S Studi europei; titoli equiparati ed equipollenti; ovvero Laurea Magistrale (LM) in: LM-52 Relazioni internazionali; LM-56 Scienze dell’economia; LM-62 Scienze della politica; LM-63 Scienze delle pubbliche amministrazioni; LM-77 Scienze economico-aziendali; LM-81 Scienze per la cooperazione allo sviluppo; LM-87 Servizio sociale e politiche sociali; LM-88 Sociologia e ricerca sociale; LM-90 Studi europei; titoli equiparati ed equipollenti; Il concorso si articola nelle seguenti fasi: - valutazione dei titoli, secondo la disciplina dell’articolo 6, distinta per i codici di concorso di cui all’articolo 1, comma 1, che avverrà mediante il ricorso a piattaforme digitali. La valutazione è finalizzata all’ammissione alla prova scritta di un numero di candidati per ciascuno distretto di cui al precedente articolo 1, comma 1, pari a sessanta volte il numero dei relativi posti messi a concorso secondo quanto previsto dal successivo articolo 6. Ai fini della votazione complessiva, il voto conseguito nella valutazione dei titoli è sommato a quello riportato nella prova scritta; - prova scritta, riservata a un numero massimo di candidati pari a sessanta volte il numero dei posti a concorso in ciascun distretto oltre eventuali ex aequo, come risultante all’esito della fase a).La prova scritta si svolgerà mediante strumentazione informatica e piattaforme digitali, anche presso sedi decentrate che verranno comunicate con le modalità di cui all’articolo 4 e anche con più sessioni consecutive non contestuali, assicurando comunque la trasparenza e l’omogeneità delle prove somministrate in modo da garantire il medesimo grado di selettività tra tutti i partecipanti. Consiste in un test di n. 40 (quaranta) quesiti a risposta multipla da risolvere nell’arco di 60 minuti, volta a verificare la conoscenza delle seguenti materie: - Diritto pubblico; - Ordinamento giudiziario; - Lingua inglese. Scarica il bando di concorso in formato PDF Read the full article
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