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#Giacomo La Rosa
recherchestetique · 2 months
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THE MARCHESA CASATI
Marchesa Luisa Casati: An inspiringly decadent true tale of a bizarre Italian aristocrat. Pet cheetahs, séances and dresses made from lightbulbs, the heiress, socialite and artist's muse Marchesa Luisa Casati led a life every bit as unusual as her outfits.
Luisa, Marchesa Casati Stampa di Soncino (born Luisa Adele Rosa Maria Amman; 23 January 1881 – 1 June 1957), was an Italian heiress, muse, and patroness of the arts in early 20th-century Europe.
Casati was known for her eccentricities that delighted European society for nearly three decades. The beautiful and extravagant hostess to the Ballets Russes was something of a legend among her contemporaries. She astonished society by parading with a pair of leashed cheetahs and wearing live snakes as jewellery.
She captivated artists and literary figures such as Robert de Montesquiou, Romain de Tirtoff (Erté), Jean Cocteau, and Cecil Beaton.[citation needed] She had a long-term affair with the author Gabriele d'Annunzio, who is said to have based on her the character of Isabella Inghirami in Forse che si forse che no (Maybe yes, maybe no) (1910).[citation needed] The character of La Casinelle, who appeared in two novels by Michel Georges-Michel, Dans la fete de Venise (1922) and Nouvelle Riviera (1924), was also inspired by her.
In 1910, Casati took up residence at the Palazzo Venier dei Leoni, on Grand Canal in Venice, owning it until circa 1924. In 1949, Peggy Guggenheim purchased the Palazzo from the heirs of Viscountess Castlerosse and made it her home for the following thirty years. Today it is the Peggy Guggenheim Collection, a modern art museum on the Grand Canal in the Dorsoduro sestiere of Venice, Italy.
Casati's soirées there would become legendary. Casati collected a menagerie of exotic animals, and patronized fashion designers such as Fortuny and Poiret. From 1919 to 1920 she lived at Villa San Michele in Capri, the tenant of the unwilling Axel Munthe. Her time on the Italian island, tolerant home to a wide collection of artists, gay men, and lesbians in exile, was described by British author Compton Mackenzie in his diaries.
Numerous portraits were painted and sculpted by artists as various as Giovanni Boldini, Paolo Troubetzkoy, Adolph de Meyer, Romaine Brooks (with whom she had an affair), Kees van Dongen, and Man Ray; many of them she paid for, as a wish to "commission her own immortality".[citation needed][citation needed] She was muse to Italian Futurists such as F. T. Marinetti (who regarded her as a Futurist) Fortunato Depero, Giacomo Balla (who created the portrait-sculpture Marchesa Casati with Moving Eyes), and Umberto Boccioni. Augustus John's portrait of her is one of the most popular paintings at the Art Gallery of Ontario; Jack Kerouac wrote poems about it and Robert Fulford was impressed by it as a schoolboy.
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luiwritings · 4 months
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HOLA. ¿qUÉ HICE para mercer esto?
GRACIAS a mis dos amigos invisibles, que fantasía???? auspicia y el lobo el despertar de la bestia y la playlist que voy a tener on repeat por el próximo mes????? ESCALOFRÍOS.
Cuando participé con Lavinia pensé oh no, es un pj muy nuevo, pobre el que la saque PERO el moodboard? tan eerie??? tan dulce y rosa pero fantasmal. La canción perfecta
aprovecho a agradecer a @gamberroymaleante y @bei-xxx por sus regalos también, me salta el corazón siempre, mi ship traído a la vida? empapelé mi habitación con ese edit. y la estética de lavinia tan perfectamente capturada?? los peaches, rosas, rubios, dolores fantasmales? ay
ahora, los otros
El de Dario y Eurwen casi me parten de la risa. Giacomo rodeado de oro se ve TAN bien, el code the Asher, ver a valeska y mikhail no solo una vez sino DOS? wow YAO, el gráfico de Yao HOTTT. pasión de bigotes??? AJAJJA el poema super especifico a Iwan de alguien que se ve que lo conoce muy bien? el misterio de quién le escribió una obra de maestra a mirein y se leyó miles sobre miles de palabras de locuras que ha escrito.
y un montón de gráficos preciosos, me emocioné con todos.
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gregor-samsung · 8 months
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“ Del miracolo di san Gennaro, fate le alte meraviglie? Quelle vecchie abitanti del Molo che si pretendono sue discendenti, che invadono l'altare maggiore, che non lasciano accostarsi nessuno, gridano il Credo, mentre si attende il miracolo, e ogni volta che ricominciano, alzano il tono, sino all'urlo, che si dimenano come ossesse, che lo gratificano di vecchio dispettoso, vecchio impertinente, faccia verde; vi stupiscono? Vi è il piede di sant'Anna che si mette sul ventre delle partorienti, che non possono procreare il figlio; vi è l'olio che arde nella lampada, innanzi al corpo di san Giacomo della Marca, nella chiesa di Santa Maria la Nuova, che fa guarire i mali di testa; vi è il Crocifisso del Carmine che ha fatto sangue dalle piaghe; vi è il bastone di san Pietro che si venera  nella chiesa sotterranea di Sant'Aspreno, primo vescovo di Napoli, ai Mercanti; vi è l'acqua benedetta di San Biagio ai Librai che guarisce il mal di gola; vi sono le panelle, pagnottine di pane benedette di San Nicola di Bari, che buttate in aria, nel temporale, scampano dalle folgori. Vi sono centinaia di ossicini, di pezzetti di velo, di pezzetti di vestito, di frammenti di legno, che sono reliquie. Ogni napoletana porta al collo o sospeso alla cintura, o ha sotto il cuscino, un sacchettino di reliquie, di preghiere stampate: questo sacchettino si attacca alle fasce del bimbo, appena nato. Credete che al napoletano basti la Madonna del Carmine? Io ho contati duecentocinquanta appellativi alla Vergine, e non sono tutti. Quattro o cinque tengono il primato. Quando una napoletana è ammalata o corre un grave pericolo, uno dei suoi, si vota a una di queste Madonne. Dopo scioglie il voto, portandone il vestito, un abito nuovo, benedetto in chiesa, che non si deve smettere, se non quando è logoro. Per l'Addolorata il vestito è nero, coi nastri bianchi; per la Madonna del Carmine, è color pulce coi nastri bianchi; per l'Immacolata Concezione, bianco coi nastri azzurri; per la Madonna della Saletta, bianco coi nastri rosa. Quando non hanno i danari per farsi il vestito, si fanno il grembiule; quando mancano di sciogliere il voto, aspettano delle sventure in casa. “
Matilde Serao, Il ventre di Napoli. (Corsivi dell’autrice)
[Edizione originale: fratelli Treves, Milano, 1884]
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dreamers-queen · 3 months
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🎇SANREMO 2024 - PARTE 1🎇
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CLARA - DIAMANTI GREZZI
Pezzo ballabilissimo che sembra preso in prestito dal repertoire 2000 di Paola e Chiara, quota sguario un po' dimenticabile ma carina
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sangiovanni - finiscimi
Dimmi solo come preferisci che lo faccia
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Fiorella Mannoia - Mariposa
Fioré, non so, c'è qualcosa di intrinsecamente triste in una CanzoneSulleDonne™ che si chiama come una RSA.
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LA SAD - AUTODISTRUTTIVO
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È stato già detto?
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Irama - Tu no
Il mood è lo stesso di Ovunque Sarai, probabilmente mi crescerà dentro con inaspettata forza e non so quanto la cosa mi piaccia
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Ghali - CASA MIA
Testo ambizioso (ma non troppo) su base molto orecchiabile.
Non male, ma quell'incubo rosa NO
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Negramaro - Ricominciamo tutto
Giacomo Ferrara per favore non tagliarti più la barba 👁👄👁
Ah, si, la canzone: eh, beh, è una canzone dei Negramaro. One of the most eccetera.
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Annalisa - Sinceramente
Bop a misura di ESC, Annalisa può fare di meglio
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Mahmood - TUTA GOLD
Ho l'impressione che questa volta Alessandro stia provando a NON vincere, ma senza rinunciare a lasciare il segno
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Diodato - Ti muovi
Classe, eleganza e voce, il migliore tra questi primi dieci ♥
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spettriedemoni · 2 years
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Festa di fine anno scolastico
Ieri ho passato il pomeriggio al parco per salutarci tutti insieme noi della classe di Tigrotto al termine dell'anno appena trascorso.
Appena arrivato Tigrotto mi ha chiesto ha preteso di fare il giro lungo perché dovevamo entrare dall'ingresso principale del parco. Il perché lo ignoro, ma è stato irrevomibile. Non oso immaginare da adolescente cosa sarà questo piccolo demonio.
Poiché Tigrotto praticamente può usare un braccio solo a causa della frattura rimediata diverse settimane fa all'omero sinistro, ho portato fogli, matite e pennarelli per disegnare così se c'erano troppi giochi proibiti per lui (altalene, bici, monopattino e simili) almeno poteva disegnare per distrarsi un po'.
Hanno avuto un successo sorprendente tra tutti i bimbi, roba che in meno di dieci minuti avevo finito i fogli. Fortuna che consorte ci ha raggiunto con altri fogli dopo che lei ha finito di mettere gli ultimi voti sul registro elettronico per preparare le schede consegnate oggi. Per inciso: ha continuato a ricevere messaggi e telefonate dalle colleghe (una in particolare) pure nell'ora in cui è stata lì.
Ognuno ha portato qualcosa, chi un ciambellone fatto in casa, chi delle pizzette prese in un forno-pasticceria, chi un rollé di Nutella, chi i Fonzies. Io ho portato i Kinder Fetta al Latte. Scaduti. La prossima volta porto la birra con la borsa termica, sicuro la apprezzano di più tutti.
La rappresentante ha provato nuovamente a vendermi il suo ruolo di rappresentante di classe. Le ho risposto elegantemente col cazzo che non me la sentivo mettendo avanti il lavoro di mia moglie, quello di insegnante nello stesso istituto comprensivo anche se in un altro plesso. Tanto tornerà alla carica, già lo so.
Una bimba di genitori africani mi ha chiesto una mano a disegnare un cuore. Ha scelto il rosa poi mi ha chiesto di scrivere "Mamma ti voglio bene".
Successivamente si è avvicinata Margherita, una bella bimba bionda dagli occhi chiari, che mi ha chiesto di aiutarla a disegnare. Mi ha detto la madre che mi "vede dappertutto" nel senso che come passeggiano per le strade davanti casa nostra (abita al portone a fianco al mio) alla bimba capita spesso di vedere qualcuno e di scambiarlo per me.
Praticamente ho fatto colpo su questa piccoletta che mi ha tenuto vicino a sé per disegnare quasi tutto il tempo. Tra l'altro è pure esigente perché mi rimproverava ogni volta che non seguivo le sue direttive. Ho i suoi genitori nel cuore.
Tigrotto ha dato I disegni che ha fatto in questi giorni ai suoi compagni di classe. Giacomo è quello che ne ha avuti più di tutti.
Prima di tornare a casa sono dovuto ripassare in aeroporto perché Tigrotto vuole vedere gli aerei. Ieri abbiamo pure beccato il volo Ryanair in decollo. Direi che ci è andata di culo... Finché non mi chiederà di salirci sopra.
Ci restano altri due compleanni: il primo di Giacomo, il secondo di Margherita. La madre di Margherita mi ha detto che se faccio stare tranquilla la figlia con i disegni evita di chiamare l'animazione per i bimbi.
Credo volesse essere un complimento, però potrei pensare a una carriera alternativa come animatore di feste per bambini.
Chissà quanto prendono
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Scudetto Napoli: contro tutti e contro tutto. La felicità e qualche considerazione
Scudetto Napoli: contro tutti e contro tutto. Questa è l'unica incontrovertibile verità che sta alla base sia della felicità per il risultato conseguito sia delle varie considerazioni che si possono fare. Partiamo subito col dire che questo non è affatto lo scudetto frutto del "miracolo" così come tanti ancora cianciano e non smettono di sottolineare. Non nessun miracolo, quelli li lasciamo a San Gennaro, qui solo tanta professionalità e programmazione, di questo è figlio questo scudetto. “Qualche volta siamo arrivati secondi e saremmo dovuti arrivare primi. Sento di averne vinti altri di scudetti, in particolare quello dell’onestà” Aurelio De Laurentis Oggi si festeggia davanti al pubblico del Maradona e sarà un vero e proprio tripudio di azzurro che colorerà tutto e tutti ma noi abbiamo voluto fare qualche considerazione in più e ve le proponiamo nel nostro podcast che trovate qui in pagina e vi invitiamo ad ascoltare. «Oggi è il coronamento di un viaggio lungo anni. Quando sono arrivato ho detto che saremmo tornati in Europa e poi a vincere lo scudetto. Adesso ci manca di rivincerlo, rivincerlo e rivincerlo ancora. E poi ci manca la Champions».Aurelio De Laurentis Scudetto Napoli: i protagonisti Il grande artefice di tutto è stato lui: Aurelio De Laurentis, mai troppo amato né a Napoli né fuori per le sue modalità comunicative molto puntute ma sempre veritiere, come quella appena citata. Il merito enorme di aver saputo creare e mettere in pratica il progetto vincente societario e sportivo è di Cristiano Giuntoli. Il mago che ha reso possibile tutto quanto si è realizzato è senza la minima ombra di dubbio Luciano Spalletti. Lasciateci dire grazie a tutti i calciatori della rosa: Alex Meret, Pierluigi Gollini, Hubert Idasiak, Davide Marfella, Min-jae Kim, Amir Rrahmani, Leo Östigard, Juan Jesus, Mathías Olivera, Mário Rui, Giovanni Di Lorenzo, Bartosz Bereszynski, Stanislav Lobotka, Diego Demme, Piotr Zielinski, Frank Andrè Zambo Anguissa, Eljif Elmas, Tanguy Ndombélé, Karim Zedadka, Gianluca Gaetano, Khvicha Kvaratskhelia, Alessio Zerbin, Hirving Lozano, Matteo Politano, Giacomo Raspadori, Victor Osimhen, Giovanni Simeone Tutti questi ragazzi sono nella storia del calcio italiano. Sono nei cuori di tutti quelli che tifano per questi colori. Di tutti quelli che credono sempre nel Napoli a prescindere da chi nominativamente ricopre un ruolo o veste la maglia. Oggi è la festa di chi è consapevole che gli uomini passano e solo il Napoli resta! Grazie! Read the full article
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notizieoggi2023 · 19 days
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Le foto di Barbara Berlusconi sul red carpet con il figlio Edoardo Un accompagnatore d’eccezione per una serata celebrativa di una lunga storia di amicizia. Barbara Berlusconi ha chiesto al figlio Edoardo di essere il suo +1 all’anteprima romana del biopic su Ennio Doris, socio e grande amico del padre Silvio Berlusconi. A un passo dai 15 anni che festeggerà il 13 luglio e già più alto della madre (e secondo i followers con una somiglianza schiacciante con il nonno), il nipote dell'ex premier scomparso il 12 giugno 2023 ha fatto così il suo debutto ad un evento ufficiale. Ennio Doris e Silvio Berlusconi si conoscono nei primi anni ’80 e instaurano subito un rapporto di amicizia e stima che sfocia con la nascita della holding Mediolanum e poi di Banca Mediolanum. Una relazione fraterna durata quarant'anni che le figlie del Cav hanno voluto onorare presenziando alla prima del film Ennio Doris - C’è anche domani tratto dal romanzo biografico edito da Sperling & Kupfer e diretto dal regista Giacomo Campiotti, che uscirà in più di 150 sale come evento speciale il 15, 16 e 17 aprile. Il debutto di Edoardo sul red carpet insieme a mamma Barbara Berlusconi Al cinema The Space Moderno di Roma per festeggiare la prima, oltre alla famiglia Doris al completo, la moglie Lina Tombolato e i figli Sara e Massimo e agli interpreti del film, tra cui il protagonista Massimo Ghini, hanno presenziato anche il fratello di Silvio Berlusconi, Paolo, e le figlie del tycoon Marina con il marito Maurizio Vanadia, e Barbara a braccetto del suo secondogenito Edoardo. "Serata emozionante ieri a Roma Onorata di essere stata con mio figlio Edoardo e mia sorella Marina all'anteprima del film che racconta la vita di Ennio Doris. Per mio padre un vero amico, ancor prima che un socio", ha scritto sul suo profilo Instagram la terzogenita di Silvio Berlusconi dopo Marina e Pier Silvio e la prima nata dal matrimonio con Veronica Lario (dopo di lei Eleonora e Luigi). I nipoti dell'ex proprietario dell'AC Milan invece sono 15 a cui si aggiunge la pronipote Olivia, la figlia della primogenita di Piersilvio, Lucrezia Vittoria, nata nell’aprile 2021. "Un grande uomo che ha saputo coniugare visione e genio imprenditoriale a umanità e sincera attenzione per chi aveva riposto fiducia in lui. Come quando decise, insieme a mio padre, di coprire personalmente le perdite dei correntisti dopo il crack di Lehman Brothers", ha continuato Barbara, 40 anni il prossimo 30 luglio, elogiando l’imprenditore e banchiere scomparso nel novembre 2021, "Un uomo che, nato nella provincia veneta fatta di piccoli risparmiatori, conosceva il valore della fatica e sentiva sulle sue spalle la grossa responsabilità di gestire al meglio i risparmi delle persone". Barbara Berlusconi, chi è la terza figlia di Silvio Berlusconi e Veronica Lario Dirigente d'azienda e parte del CdA di Fininvest, Barbara è mamma alla quinta di cinque maschietti. I primi due, Alessandro (nato nel 2007) ed Edoardo (2009) sono nati dalla relazione con Giorgio Valaguzza terminata nel 2010. Si aggiungono alla crew, Leone (2016), Francesco Amos (2018) ed Ettore Quinto (2021) frutto della relazione con il compagno Lorenzo Guerrieri, nata 10 anni fa dopo la fine della storia super mediatica con il calciatore brasiliano Alexander Pato durata dal 2011 al 2013. "La famiglia si allarga... speriamo che questa volta sia femmina!!! Oppure mi toccherà chiamarlo Quinto..." scriveva Barbara Berlusconi su Instagram il 10 maggio 2021, annunciando (con ironia) l'arrivo della quinta cicogna e non nascondendo il desiderio di un fiocco rosa. Il 20 novembre è nato Ettore Quinto e la promessa (social) è stata rispettata.
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giancarlonicoli · 5 months
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13 dic 2023 11:04
IL PD HA PASSATO ALLA BANDA DI CASARINI NOTIZIE RISERVATE DELLA GUARDIA COSTIERA DA SFRUTTARE PER LA GRANDE PESCA DI MIGRANTI IN MARE - LE CHAT AGLI ATTI SVELANO GLI INFORMATORI CHE RIVELAVANO ALLA “CIURMA” (SOTTO INCHIESTA) DELLA ONG MEDITERRANEA LA POSIZIONE DEI BARCONI. IN PRIMA LINEA MATTEO ORFINI, GIUDITTA PINI, SANDRO RUOTOLO, L’EX MINISTRO DE MICHELI E MANCONI GRATIFICATO DA UNA FRASE (“QUANDO C’E’ DI MEZZO LUI, TEMO SEMPRE CACATE”) - SUL FOGLIETTO C’È PURE ENRICO LETTA, IN QUEL MOMENTO SEGRETARIO DEL PD, ANCHE SE IL SUO NOME È SEGUITO DA UN PUNTO INTERROGATIVO... -
Giacomo Amadori e Fabio Amendolara per la Verità - Estratti
Il Partito democratico ha strepitato per settimane perché il sottosegretario della Giustizia Andrea Delmastro ha condiviso con il compagno di partito Giovanni Donzelli alcune informative sulla vita in carcere del terrorista Alfredo Cospito e sui suoi incontri con i parlamentari dem dentro al penitenziario.
I piddini hanno sollevato un gran polverone, ma scopriamo ora che erano praticamente gli informatori sotto copertura della banda di Luca Casarini e Giuseppe Caccia (alla sbarra a Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) con cui condividevano un intenso flusso di informazioni sulla posizione dei barconi e sul loro recupero.
Un capitoletto dell’informativa, con la quale la Guardia di finanza ha riassunto l’esito delle indagini ai magistrati, è stato denominato «Rapporti con le istituzioni». Infatti, stando agli investigatori, le connessioni «sia in ambito politico che militare», avrebbero aiutato i dirigenti dell’associazione Mediterranea, oggi sotto inchiesta, a ottenere informazioni riservate da sfruttare per la grande pesca di migranti in mare.
Un papello sequestrato a bordo della Mare Jonio, la nave di Med, scritto a matita su carta a quadretti, insieme ad annotazioni su spese bancarie, spese generali e di viaggio, proprio sotto la parola «garanti», riportava quelli che gli inquirenti di Ragusa indicano come «i contatti che tutta l’organizzazione», ovvero i Casarini boys, intratteneva «sia con il mondo politico», sia con quello «militare». Della lista fa parte, per esempio, Luigi Manconi, senatore del Partito democratico e responsabile del comitato per il diritto al soccorso, gratificato dalle parole di stima di Caccia: «Quando c’è di mezzo Manconi temo sempre cacate».
Nel pantheon anche Armando Spataro (ex procuratore di Torino) e Gherardo Colombo, ex pm di Mani pulite.
Sul foglietto c’è pure Enrico Letta, in quel momento segretario del Pd, anche se il suo nome è seguito da un punto interrogativo. Fanno parte della rosa anche l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di Stato maggiore della Marina militare dal 2013 al 2016, e il capitano di fregata Gregorio De Falco, l’uomo simbolo della notte della Costa Concordia poi diventato senatore pentastellato. Tra i contatti compare pure il nome di Chiara Cardoletti, rappresentante per l’Italia, la Santa Sede e San Marino dell’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati.
In chat vengono scambiati numeri di telefono. Da quello del deputato del Pd Nicola Pellicani a quello di De Falco, che Casarini soprannomina «senatore comandante».
Il contatto chiave è, però, l’ex segretario pro tempore e presidente del Pd (sino a marzo 2019) Matteo Orfini, il quale ricopre un ruolo centrale in questa storia: oltre a far parte della ventina di garanti parlamentari che hanno permesso a Mediterranea di ottenere il mutuo chirografario per acquistare la barca, si è messo a disposizione anche per scrivere emendamenti utili ai pescatori di migranti.
I rapporti tra la politica e l’equipaggio della Mare Jonio emergono dalle chat acquisite dagli inquirenti.
Casarini, per esempio, il 26 settembre 2020, lancia un suggerimento: «Concentratevi di più sui membri del Pd che sostengono Med. Primo per evitare che si dica che siamo una nave di partito (di Liberi e uguali, ndr), secondo perché le contraddizioni sono lì. Giuditta Pini (altra deputata dem, ndr), Orfini, eccetera».
(...)
Caccia chiede se debba mettere in moto Andrea Martella, sottosegretario all’editoria, e la risposta dell’ex leader delle Tute bianche è positiva. A stretto giro l’esponente politico risponde di aver informato la De Micheli. L’ex assessore veneziano invia anche un messaggio al capo di Gabinetto di Conte, Alessandro Goracci.
Ma il messaggio, forse, più interessante è quello che Casarini, l’ex arruffapopoli del G8 di Genova, il 28 dicembre 2020, invia a Caccia, informandolo dell’arrivo di un dossier delicato: «Resoconto riservato ricevuto da Giuditta Pini da Mrcc».
L’acronimo indica il Comando generale del corpo delle capitanerie di porto.
Quello attribuito alla Pini è un appunto dettagliato sulla ricerca di un barchino partito dalla Libia il giorno di Natale con poco più di 10 migranti.
La nota, che a detta di Casarini proverrebbe dalla Guardia costiera, rappresenterebbe un clamoroso cortocircuito, visto che le informazioni sulle ricerche in mare, mentre sono in corso, sono riservate e non divulgabili, tanto meno a soggetti come partiti e Ong.
Le capitanerie le possono condividere, su richiesta, con i vertici dei ministeri coinvolti, a partire da quello dei Trasporti da cui dipendono, ma non al di fuori di questa ristretta cerchia istituzionale, anche perché queste ricerche quasi sempre innescano fascicoli penali, coperti dal segreto istruttorio.
Ma in questo caso tali basilari regole sarebbero state infrante ed esponenti del Pd avrebbero passato notizie sensibili sui clandestini in viaggio a soggetti che per quegli stessi comportamenti sono oggi alla sbarra con l’accusa di favoreggiamento clandestino, ovvero uno di quei reati che la Guardia costiera deve contrastare.
Significativa anche una chat del dicembre del 2019. Casarini inoltra a Caccia un messaggio che avrebbe ricevuto da Orfini: «Sentita. Ovviamente non sapeva, ma si informa subito». Poi il parlamentare avrebbe anche aggiunto: «I numeri tornano. Dovrebbe essere quella soccorsa dalla Ocean viking».
Caccia condivide un messaggio postato sul social network X da Sos Mediterranee sul recupero in mare di una cinquantina di migranti operato proprio dalla Ocean viking. Casarini esulta: «Il nostro servizio informazioni funziona».
Tra le email acquisite dagli inquirenti, ce ne sono due inviate a vari indirizzi di Mrcc Italia e per conoscenza a Unhcr. Manca il mittente, ma i contenuti sono riconducibili a segnalazioni di soccorsi in mare. In entrambe viene indicata la posizione Gps. E non sono le uniche informazioni che i Casarini boys maneggiano.
Altra chat rilevante è quella datata 23 gennaio 2020. I nostri sono a caccia di un barcone. Casarini commenta: «I libici sono vicini». Orfini inoltra questo messaggio: «Dove segnalato da voi non trovano nessuno. Una barca con 70 a bordo risulta sta altrove. Gli sto dicendo di farvi contattare direttamente». Casarini avverte Caccia, in quel momento capo missione: «Dico che chiamino te. Ministero Difesa».
Dopo circa un’ora l’armatore della Mare Jonio informa l’amico che «non si è fatto vivo nessuno». In serata Caccia inoltra le coordinate precise su «eventi Sar (Search and rescue, ricerca e soccorso, ndr) ancora aperti».
La fonte dovrebbe essere Alarm phone, il numero di emergenza utilizzato dai migranti, che farebbe riferimento anche a un dispaccio nautico (Navtex) «emesso da Mrcc Italia». Casarini inoltra un altro messaggio di Orfini, con questo testo: «Prova a far sentire da Beppe quello che lo ha chiamato...dovrebbe essere un canale informale sempre attivo».
Caccia risponde: «Non mi ha dato un numero. E mi ha lasciato dicendo “passate sempre da Mrcc, non da noi che siamo struttura militare operativa”». Casarini invita il sodale «a sentire Guerini», che in quel momento era ministro della Difesa. Caccia replica che «è più roba da Guardia costiera adesso». Casarini riflette: «Si vede che con G (Guerini, ndr) ha canale diretto e glielo fa fare a loro di chiedere a Mrcc».
E in un messaggio delle 22.34 annuncia: «Tra dieci minuti mi chiama Orfini». Il giorno seguente il gommone di cui parlava Caccia viene rintracciato al largo di Lampedusa. E Casarini gira in chat la comunicazione che avrebbe ricevuto dalla De Micheli: «Li stiamo andando a prendere».
L'1 agosto 2020 ci sono altre informazioni da raccogliere.
Caccia, a proposito di una notizia di Alarm phone, scrive: «Sarebbe davvero importante avere riscontri da Mrcc attraverso Ruotolo (Sandro, senatore del Pd, ndr) od Orfini». Poco dopo Casarini ottiene notizie: «Su Open arms Ruotolo ha parlato con Interni. Entro stamattina li sbarcano. No porto sicuro, medevac (trasporto medico urgente, ndr)». Caccia: «Come i nostri 27, ministero Interno per “ragioni sanitarie”». Insomma con il Pd al potere la Mare Jonio era praticamente un pattugliatore della Guardia costiera ad honorem. Chissà se adesso qualcuno, come ha fatto Angelo Bonelli per il caso Donzelli-Delmastro, chiederà alla Procura di verificare se quell’intenso scambio di informazioni tra i palazzi del potere romano e il rimorchiatore fosse legittimo.
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silviascorcella · 5 months
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Renato Balestra, Celeblueation: l’arte della couture in mostra a Firenze
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“Celeblueation”, appare quasi un enigma fonetico, una parola  a suo modo elegante che sprigiona grazia intrigante: ma, se la contempli con l’orecchio ben agganciato al gusto, ne sciogli facilmente l’incastro per scoprire l’indizio prezioso che racchiude lì al centro, nel cuore. Proprio come uno scrigno che svela il suo tesoro.
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Proprio come fosse uno splendente ricamo di suoni applicato a impreziosire il tessuto straordinario che si dipana nell’evento di cui è a titolo: “Celeblueation” è la mostra antologica di Renato Balestra, un viaggio intenso nella sua vita di couturier allo stesso tempo profondamente italiano e brillantemente internazionale. Lì, nel cuore del titolo, c’è infatti il richiamo al celeberrimo “Blu Balestra”: la sfumatura speciale divenuta firma inconfondibile della maison, nonché fil-rouge d’amore spontaneo dello stilista per questa tinta e le sue suggestioni, che in tante forme han costellato le esperienze e le creazioni.
E che, per l’occasione, diviene luce splendente con cui la mostra dipinge i luoghi in cui è ospitata: ora è il turno di Firenze, dove l’iconico Blu Balestra illuminerà la facciata della Fondazione Zeffirelli dal prossimo 8 gennaio, fino al 2 febbraio 2020. La mostra “Celeblueation” è, infatti, un evento itinerante: ha già distribuito la sua bellezza nelle tappe di Domodossola (Museo Civico di Palazzo San Francesco), Monza (Villa Reale), Napoli (Certosa e Museo di San Martino) e Forte dei Marmi (Fortino lorenese), ed ora, in occasione di “Pitti Immagine Uomo 97”, “Celeblueation” è accolta nella suggestiva sede della Fondazione Zeffirelli, più precisamente è immersa nella meraviglia della Sala della Musica, ovvero l’oratorio del complesso monumentale di San Firenze risalente alla seconda metà del Seicento, l’unica architettura completamente barocca di Firenze.
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Un allestimento site specific prova di vera complicità tra moda e arte, un’alchimia che sublima l’esposizione che si compone di circa 300 pezzi tra bozzetti, disegni e abiti: ma che qui si amplia con un’inedita selezione di elementi che raccontano gli esordi di Renato Balestra, quando la sua grande passione per la pittura era ancora parte integrante dell’espressione creativa da cui nasceva la sua moda.
E che si unisce ad un’altra profonda passione, quella dedicata al teatro: in mostra saranno anche i disegni che Renato Balestra ha realizzato per le celebri opere teatrali come “La Cenerentola” di Gioacchino Rossini, “Il Cavaliere della Rosa” di Richard Strauss, “La Turandot” di Giacomo Puccini, arricchita ora dalla sezione con le creazioni dei costumi disegnati per “Il lago dei cigni” messo in scena dal Teatro dell'Opera di Belgrado, una produzione per la quale, per la prima volta, Renato Balestra ha posto la sua talentuosa firma creativa anche sulle scene.
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Moda e teatro, Balestra e Zeffirelli, un’alchimia che è stata anche un’onorevole amicizia tra loro: «Annuncio con grande entusiasmo – dice Renato Balestra - che la mia Celeblueation sarà esposta durante la 97a edizione di “Pitti Uomo” nella prestigiosa Fondazione Zeffirelli, a Firenze. Franco Zeffirelli è stato un grandissimo artista e anche un grande uomo. Ho avuto l'onore di essergli amico e la gioia di aver collaborato ai costumi di scena di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello. Ricordo quanta passione metteva nel suo lavoro e i suoi risultati così eclatanti. Grazie a “Pitti Uomo” quindi, e alla Fondazione del più grande Maestro del teatro, della cultura, vera gloria italiana; e un grazie particolare a Pippo Zeffirelli che ha creduto e collaborato a questa prestigiosa iniziativa».
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“Celeblueation” è dunque la celebrazione di una vita dedicata all’arte della moda: un percorso nell’unicità raffinata dello stile Renato Balestra che nel tempo ha plasmato l’essenza raffinata del gusto Made in Italy riconosciuto e amato nel mondo, ha abbigliato anche grandi realtà italiane come Alitalia e il Senato della Repubblica, ha vestito di straordinarie opere sartoriali donne altrettanto straordinarie, regine, principesse, first lady, attrici e celebrità, tutte preziose amanti e testimoni dell’esclusiva arte della bellezza e alta sartorialità italiana creata da Renata Balestra. 
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Un omaggio al suo poliedrico talento creativo e all’eclettica personalità artistica che sin dagli esordi lo hanno reso un generoso creatore di bellezza vera, quella allacciata alle emozioni: e di quel lusso che, con la modestia delicata e colta che lo contraddistingue, secondo Renato Balestra nulla ha a che fare con il mero sfarzo, bensì è questione di buon gusto e glamour, di saper indossare il bell’apparire e le buone maniere come in una sinfonia che aspira alla perfezione. Di dar vita al sogno attraverso la moda e vestirne la realtà ogni giorno. Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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seminostorie · 5 months
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Dove vanno a finire i calzini delle persone buone?
Una storia piccola piccola, per provare a dare una risposta a un mistero grande grande.
Martina ha cinque anni. Il prossimo anno frequenterà la prima elementare. Mamma Iolanda e papà Giacomo l’hanno già iscritta nel migliore istituto della città, ma è presto per pensarci. Lei, nel frattempo, si gode le vacanze di Natale, che inframezzano l’ultimo anno delle materne. A dire il vero, queste vacanze non sono iniziate proprio col sorriso. È la vigilia. Martina e i suoi genitori passeranno la serata e aspetteranno la mezzanotte a casa dei nonni materni, Imma e Matteo, insieme agli zii e ai cugini tutti. Ma Martina è triste e arrabbiata, perché dalla lavatrice è uscito solo uno dei “calzini rosa col gattino”, i suoi preferiti. Li voleva indossare anche quella sera, in attesa di Babbo Natale, ma l’altro proprio non si trova. “Cos’hai, Martina?” - chiese nonna Imma. “Non troviamo l’altro calzino col gattino” - rispose mamma Iolanda. “L’ha mangiato la lavatrice” - aggiunse papà Giacomo, palesemente divertito dalle smorfie di Martina. “Suvvia! Che sciocchezze!” - ribatté nonno Matteo - “Vieni qui, Marta. Nonno ti racconta dove vanno a finire i calzini delle persone buone. Io lo so, ci sono stato.” Martina, incuriosita, andò a sedersi vicino al nonno, che iniziò il suo racconto. “Devi sapere che esistono delle piccole fate che proteggono i bambini particolarmente bravi, un po’ come te. Queste fate abitano in un mondo magico e, che tu ci creda o no, l’unico modo per raggiungerlo è attraverso la lavatrice. Io lo so, perché ci sono stato. Quando avevo dieci anni, proprio perché non trovavo i miei calzini da calcio preferiti, mi sono addentrato nella lavatrice e sono finito nel loro mondo. Ognuna di queste fate ha una sua specialità: dottoresse, avvocati, maestre, panettieri, e ad ognuna è affidata la protezione di un bambino buono. Solo che in quel mondo magico fa molto freddo e, allora, quando nasce la fata di un bambino buono, per proteggerlo dalle basse temperature, la Regina delle fate prende, come pegno, uno dei calzini preferiti di quel bambino, per usarlo come coperta. Bene, Martina, stanotte è nata la fata che ti proteggerà per sempre. Sei contenta?” “Sì, nonno” - rispose Martina con un grande sorriso e corse a giocare felice con i suoi cuginetti.
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La Regata storica di Venezia vinta dal 'rosa'
La vittoria del gondolino ‘rosa’ condotto dalla coppia Matteo Zaniol e Nicolò Trabuio si è aggiudicato la Regata storica di Venezia. In testa fin dalla partenza la coppia ha resistito al tentativo del ‘canarin’ (giallo) di Simone Costantini e Federico Busetto e dell”azzurro’ di Giacomo Marangon e Gabriele Lazzarini. Una gara caretterizzata da una sostanziale correttezza ma soprattutto…
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messinacalcio · 8 months
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Presentata alla città l’ACR Messina 2023-2024, una serata indimenticabile di passione calcistica
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Nella suggestiva cornice di piazza Francesco Lo Sardo, si è sollevato il velo sulla stagione avvincente del Messina 2023/2024. Un evento che ha catturato gli animi dei presenti, mentre rosa, staff di valore e nuovi dirigenti sono stati presentati con eleganza e entusiasmo. Laserata è stata condotta con maestria dalla giornalista Rosaria Brancato e dallo speaker Vincenzo Maira, il quale ha brillato, dissipando ogni incertezza, dimostrando un'impressionante carica energetica. L'inaugurazione è stata impreziosita dagli interventi del sindaco Federico Basile e dell'assessore allo Sport Massimo Finocchiaro. Anche se qualche fischio ha salutato le loro parole, il sindaco ha affrontato la piazza con garbo e diplomazia. La scelta di piazza Francesco Lo Sardo come cornice dell'evento è stata sostenuta dal Comune, a seguito dei lavori di ristrutturazione voluti da Palazzo Zanca, trasformando la piazza in un luogo ancora più accogliente. Il clima si è scaldato ulteriormente con l'esecuzione dell'inno da parte di Ivano Girolamo, intonato nel momento dell'eccezionale promozione del Messina avvenuta nella stagione 1999-2000. La piazza, inizialmente timida, è stata gradualmente invasa da un'energia contagiosa. Sul palco ha fatto la sua apparizione Ninni Bruschetta, attore messinese e fervente sostenitore dei giallorossi, che ha condiviso apertamente l'angoscia dell'ultima lotta per la salvezza, seguita in streaming fin dalla capitale. Momenti di grande emozione sono stati trasmessi tramite videomessaggi da illustri ex membri della squadra, tra cui Bortolo Mutti, Luigi Lavecchia, Domenico Giampà e l'orgoglio messinese Nino Frassica. Il pubblico ha avuto modo di conoscere lo staff del settore giovanile, guidato da Alessandro Parisi. Infine, in un'atmosfera di crescente eccitazione, uno a uno, i componenti della rosa per il prossimo campionato di Serie C sono stati chiamati sul palco in rigoroso ordine alfabetico. Applausi calorosi sono stati riservati a Ermanno Fumagalli, che ha riconosciuto il sostegno dei tifosi con un inchino e al capitano Antonino Ragusa, eroi indiscussi della scorsa stagione di salvezza. A rappresentare l'intera squadra, il tecnico Giacomo Modica ha preso la parola, senza nascondere una sincera emozione: "Siamo grati per l'affetto che ci state dimostrando. Spero che potremo ripagarvi con le vittorie che meritate. La nostra missione è riempire gli stadi con il nostro gioco, il nostro impegno e quella passione che ci contraddistingue. Sappiamo di avere un pubblico straordinario al nostro fianco, mai soli in questa avventura emozionante." Con parole così coinvolgenti, la nuova stagione calcistica del Messina promette di essere un viaggio indimenticabile, ricco di emozioni.   Read the full article
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notiziariofinanziario · 9 months
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Aksìa Capital entra nel capitale sociale di ICAM con l'assistenza di Ethica Group
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Aksìa Capital finalizza il nono investimento e annuncia l’entrata nel capitale di ICAM. L’operazione è stata effettuata in collaborazione con la famiglia Bianco, che reinveste nel progetto mantenendo una quota di minoranza. L’ingresso di Aksìa Capital V nel capitale di ICAM permetterà alla società di consolidare il proprio posizionamento competitivo e accelerare la crescita del business sia sul mercato domestico che internazionale. Le soluzioni di ICAM permettono di migliorare in maniera notevole funzionalità e produttività afferenti alla logistica, con applicazione in una ampia e diversificata gamma di mercati finali tra cui Industrial, Fashion & Luxury, Aerospace & Defence, Logistica e trasporti, Automotive e Retail. Aksìa Group è stata assistita da Goetz per la due diligence di mercato e di business; da EY per gli aspetti finanziari e per la due diligence ESG; da Giliberti Triscornia e Associati per tutti gli aspetti legali dell’operazione con un team composto da Francesco Cartolano, Matteo Acerbi (in basso al centro), Federico Amaducci e Alessandro Arcidiacono.; dallo studio De Luca & Partners per gli aspetti giuslavoristici; dallo studio Russo De Rosa Associati con un team guidato da Leo De Rosa e Federica Paiella (in alto a sinistra), con Alessia Dellavedova per le attività di due diligence fiscale e di struttura dell’operazione.  Aksìa è stata inoltre affiancata da EY Debt Advisory per il finanziamento dell’operazione. ICAM è stata assistita dal team di M&A Advisory di Ethica Group, con un team composto da Fausto Rinallo, Roberto Liguori e Giacomo Guidi, per gli aspetti finanziari; da Greenberg Traurig Santa Maria per gli aspetti legali  con un team coordinato dal partner Paolo Esposito e composto da Luigi Iovino e Ester Latorre (in alto a destra); da CBA per gli aspetti fiscali con un team composto dal partner Michele Citarella (in basso a sinistra) e da Nicolò Massari e Gaia Terrenghi. Dentons ha assistito gli istituti finanziari con un team guidato dal partner Alessandro Fosco Fagotto e dal managing counsel Franco Gialloreti (in basso a destra), coadiuvati dall’associate Flaminia Lucchetti. Read the full article
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personal-reporter · 9 months
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Rolling Truck Street Food 2023 a Baveno
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Dal 4 al 6 agosto Rolling Truck Street Food sarà sul Lago Maggiore, a Baveno, per tre giorni all'insegna dell'ottimo cibo di strada, con specialità tipiche italiane, dove le caratteristiche cucine su truck delizieranno i partecipanti, con gustosi piatti nazionali e internazionali accompagnati da fresche birre artigianali e selezionati drink. L'appuntamento sarà dalle 11 alle 24 in piazza Dante Alighieri e piazza Giacomo Matteotti, durante tutte le serate ci saranno  musica e dj set. Rolling Truck Street Food è stato  organizzato da Nova Eventi, con il patrocinio del Comune di Baveno. Appena dopo l’elegante Stresa si trova la città di  Baveno, niente da invidiare al più titolato vicino, ricco di storia, tradizioni e cultura, adagiato lungo le rive piemontesi del Lago Maggiore, affacciato sul golfo Borromeo. La caratteristica passeggiata del lungolago, affiancato da storiche ville e da splendidi hotel, offre al visitatore un bellissimo panorama sulle Isole Borromee, cui è possibile approdare proprio partendo dall’imbarcadero di #Baveno. Si possono ammirare anche le antiche cave di granito rosa. Dal centro partono verso la collina tranquille passeggiate che offrono bellissimi scorci panoramici. Tra le bellezze architettoniche visitabili vi sono la parrocchiale con il particolare complesso di SS. Gervasio e Protasio (X-XI sec.) e il Battistero, il palazzo comunale (ex canonica), un porticato ottocentesco con una Via Crucis, situati in un ampio sagrato, in posizione più elevata, raggiungibili facilmente dal lungo lago, percorrendo via Monte Grappa. Fin dalla metà del XIX secolo numerose personalità di fama internazionale soggiornarono in questo luogo privilegiato, il più delle volte ospiti nelle lussuose ville presenti sul territorio. Nel periodo della Belle Epoque, Baveno entrò con le vicine Stresa, Intra e Pallanza, nel circuito del turismo internazionale, diventando un centro attivo e ricercato per il turismo d’elite. Soggiornarono ospiti illustri come la Regina Vittoria, Winston Churchill, Schubert, Goethe, Wagner, Dumas padre e figlio. Baveno fu anche il luogo di vacanza dei musicisti Umberto Giordano, Gianandrea Gavazzeni e Giuseppe Patanè. Toscanini ci passava spesso e volentieri abitando poco più avanti a Pallanza sull’Isolino San Giovanni. Read the full article
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lamilanomagazine · 11 months
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Bergamo: arriva il Lazzaretto Estate 2023
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Bergamo: arriva il Lazzaretto Estate 2023. Il Lazzaretto si prepara a tornare con un ricco palinsesto che animerà il chiostro più imponente della città. Tantissime le serate in programma che per il quarto anno coinvolgeranno il pubblico tra risate e musica in una splendida cornice, sotto un cielo stellato. Il 2023 prevede una novità di rilievo voluta dall’Amministrazione comunale, nell’anno così importante di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura: capienza dello spazio aumentata a 1700 posti seduti in platea, con possibilità di ampliarla fino a 3000 persone in piedi. In questo anno così significativo un altro tassello si aggiunge a questa grande edizione: RTL 102.5 sarà il media partner ufficiale della manifestazione. Per ogni serata di spettacolo, ad accogliere il pubblico dalle ore 19, come ogni anno, una nuova area dedicata al ristoro per godersi il prato prima dell’inizio di ogni serata. Numerosi gli artisti che calcheranno il palco, da Ernia a Madame, passando per Daniele Silvestri, Stefano Bollani e Pat Metheny; non mancheranno le risate con spettacoli irriverenti come “I soliti idioti” e Katia Follesa con Angelo Pisani. Insomma, anche questa edizione promette grandi emozioni, sorrisi e soprattutto ottima musica. L’Assessora alla Cultura, Nadia Ghisalberti, che ha fortemente voluto la realizzazione di questa manifestazione, dichiara: “Torna l’atteso palco estivo con una programmazione che spazia tra diversi generi musicali. Grande jazz, molto pop e canzoni d’autore, tra artisti emergenti e tanti nomi noti al pubblico, nelle suggestive serate al Lazzaretto Estate 2023. E un'orchestra, “La nota in più”, nello spettacolo di Giacomo Poretti, con una coinvolgente serata destinata a sensibilizzare intorno ai temi dell’autismo e della disabilità cognitiva. Inoltre due grandi novità quest’anno, entrambe a ingresso gratuito: la Festa della Musica, che approda a Bergamo in virtù della nomina a Capitale Italiana della Cultura, e il Closing Party, una serata di chiusura aperta a tutti per festeggiare l’estate e la buona musica.” Il managing Director di Shining Production, Fulvio De Rosa, dichiara: “Siamo felici di avere avuto l’opportunità di rinnovare la nostra collaborazione con il Comune di Bergamo anche per questa nuova edizione di Lazzaretto Estate. Sono nove gli eventi che cureremo come Shining Production, appuntamenti che abbiamo selezionato pensando a un pubblico eterogeneo e che vanno dalle pietre miliari della musica contemporanea internazionale, al cantautorato italiano, passando per i nomi degli artisti più amati di questi ultimi anni. Anche nella scelta degli spettacoli più improntati alla comicità abbiamo scelto quelli che meglio rappresentano un connubio equilibrato fra leggerezza, ironia e momenti di riflessione. Come Shining Production abbiamo sempre avuto la volontà di creare progetti artistici tailor made e che, come nel caso specifico del Lazzaretto, si inserissero alla perfezione in un contesto di tale valore storico, artistico e culturale”. Per Bergamo Jazz, Roberto Valentino, dichiara: “Fondazione Teatro Donizetti e Bergamo Jazz Festival sono particolarmente lieti di aderire anche quest’anno all’iniziativa Lazzaretto del Comune di Bergamo. Ancora fresco lo straordinario successo delle intense giornate di marzo, Bergamo Jazz guarda alla prossima estate come a un momento di grande rilievo della propria programmazione: Snarky Puppy, Stefano Bollani e Pat Metheny sono tutti artisti di assoluto valore che ben si sposano con la vocazione internazionale dello stesso Festival. Da sottolineare è l’importante partnership con Contaminazioni Contemporanee e con Bergamo Scienza, in occasione del concerto di Pat Metheny”. Dichiara Lorenzo Suraci, presidente e editore del Gruppo RTL 102.5: “Per il Gruppo RTL 102.5 è motivo di grande orgoglio sostenere la città di Bergamo nell'ambito del programma di manifestazioni organizzate in occasione dell'anno che vede Bergamo e Brescia Capitale della Cultura. Così come lo è supportare un evento musicale di caratura nazionale. La scelta di Bergamo Brescia come Capitale Italiana della Cultura è altamente significativa perché si tratta di due città che offrono peculiarità culturali che fanno onore a tutto il Paese. Mi fa particolarmente piacere supportare Bergamo perché è la città in cui vivo e in cui è nata la nostra impresa e poi si parla di musica…come avrei potuto dire di no?"... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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valentina-lauricella · 11 months
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Come della letteratura anteriore era idolo il Petrarca, della odierna è il Leopardi. Il Petrarca, tranne le poche poesie politiche e di vario genere, cantò un solo dolore, l'amoroso; il Leopardi cantò tutte le forme del dolore umano. Il dolore dell'uno è consolato dalla fede religiosa, comune a' suoi tempi; il dolore dell'altro sdegna come puerile questo conforto; onde il lutto e la costernazione che attrista il suo carme è più vario, più profondo, più universale del petrarchesco e più rispondente alle condizioni della psiche moderna. Inoltre, l'arte di coprir l'arte e la trasparenza del pensiero è maggiore nel Recanatese che nell'Aretino il quale, da un sentimento sempre identico dovendo cavare sempre nuovi motivi poetici, dà non di rado nello studiato e nel monotono e fa dell'arte artifizio. Onde non è meraviglia se il Leopardi regna oggi sul trono dove una volta sedeva il Petrarca, e il culto suo va crescendo sempre più fervoroso e universale. L'uomo moderno ama il canto leopardiano come interprete fedele del proprio dolore, e il Leopardi come un amico sublime col quale in tutto sente e consente. Ben doveva dunque esser contrassegnato da una ricca reflorescenza di studi leopardiani l'anno centenario dalla sua nascita.
I molti scritti già pubblicati su questa materia ci facevano ancora desiderare un libro che studiasse di proposito quel sentimento che fu il suo sospiro perpetuo, l'amore, e ci fornisse accurata notizia delle donne che gli apparsero via via nel corso della sua misera vita e diedero palpiti al suo cuore, armonie a' suoi canti. Questo doveva fare una signora colta e gentile, e questo fece la signora Emma Boghen Conigliani, scrittrice già lodata per altri pregevoli lavori tra i quali mi piace ricordare le Rose di macchia, gli Appunti storico-critici sulla Divina Comedia e gli Studi letterarii. Il libro ha titolo La donna nella vita e nelle opere di G. Leopardi, (un elegante volumetto di pag. 404, edito testè dal Barbera). La chiara autrice ha quivi raccolto non solo quante notizie erano state finora pubblicate intorno alle donne legate al Leopardi di parentela o a lui care d'amicizia o d'amore, ma eziandio quelle non poche né poco importanti che ancora si desideravano; e noi dobbiamo saper grado alle sue indefesse e felici indagini se finalmente ci è dato rivedere vestite di nuova e più viva luce le imagini di Antonietta Tommasini, della Carniani-Malvezzi, di Marianna Brighenti, di madama Padovani, di Paolina Ranieri e d'altre.
Dei ritratti, preposti alle biografie delle donne leopardiane, altri erano già comparsi nel numero unico del foglio A GIACOMO LEOPARDI XV GIUGNO MDCCCLXXXVII (Lapi, Città di Castello) altri nello studio psico-antropologico del Patrizi, altri finalmente nell'articolo del Mariotti I ritratti di G. Leopardi (Nuova Antologia, 16 gennaio 1898); ma qui la Boghen-Conigliani, coi già noti, ci esibisce per la prima volta quelli finora sconosciuti della Tommasini, della Brighenti e della Ranieri. Il ritratto del poeta impresso nel frontispizio dell'opera, tra i diversi che se ne hanno, è forse il più vero. Tra le tante peregrine notizie onde è ricco il libro, attraggono particolarmente la nostra attenzione quelle relative a madama Padovani, una delle fiamme o, per dir meglio, uno dei desiderii amorosi, presto spento, del poeta a Bologna. Il sottoscritto (che di necessità qui si registra) l'aveva già rivelata al pubblico in un suo recente lavoro, additando in lei quella che Giacomo scrivendo al Papadopoli diceva strega piena di grazia e di bellezza, ed esponendo tutto ciò che può sapersi intorno ai suoi rapporti col poeta. Ma delle notizie riferentisi particolarmente all'esser suo non avendo io saputo dare quante io e il pubblico ne avrebbe desiderato, la signora Boghen-Conigliani ha sopperito abbondevolmente al mio difetto. La seducente donna era dunque una tal Rosa Simonazzi modenese maritata in Luigi Padovani, ispettore della civica illuminazione a Modena, e da lui per tempo separata. "Bella, di un brio indiavolato, leggera, avida di piaceri e di lusso , sentendo lodare la sua voce e la sua dispozione alla musica, tolte a pretesto le condizioni economiche disagiate e la speranza di fortuna, volle andarsene nel 1826 a Bologna per studiarvi il canto. Là prese pensione in casa del vecchio tenore Vincenzo Aliprandi dove pure alloggiava il Leopardi. Di statura alta e di forme scultorie, riusciva attraente soprattutto pei grandi occhi vivacissimi, scintillanti di brio, di spensierata allegrezza, di malizia birichina, di mordacità". Cantò a Torino, a Milano ma con poca fortuna; passò all'estero, ma ne ritornò povera come prima. Forse, penso io, era una di quelle donne per le quali il teatro non è altro che un richiamo di lucrose avventure. Un vecchio professore il quale la conobbe personalmente, afferma che già carica d'anni e di malanni era tuttavia sempre bellissima e allegra, tanto da far immaginare quale splendida creatura avesse dovuto essere in gioventù; ed asserisce d'averla sentita ricordare Giacomo Leopardi e vantarsi d'averlo molto ben conosciuto, con tali parole da lasciar comprendere chiaramente che ella era stata amata dal poeta; e questo è pure narrato da una vecchia parente de la Padovani.
Ma se nella copia e nella novità della materia biografica noi ammiriamo la ricercatrice accurata e fortunata, nei sentimenti, nei giudizi e nel modo di esporli noi vi troviamo , e con tanto maggior gradimento, la donna. Quella delicata gentilezza tutta femminea che spira come aura profumata in tutto il suo libro, quel garbo onde tempera fatti e giudizi che suonerebbero troppo aspri ad orecchio di spirituale persona, quel discorso tutto signorile famigliarità acquistano all'autrice con la lode anche la simpatia del lettore.
Ed ora qualche breve osservazione. Alle biografie di sette donne leopardiane tien dietro e chiude il libro un capitolo avente per titolo La donna nella vita e nelle opere di G. Leopardi, dove si studia il sentimento amoroso del poeta ne suoi scritti, e si parla di altre donne leopardiane di cui l'autrice, forse per manco di sufficienti notizie, non aveva ancora dato una biografia speciale. Anche quest'ultimo capo, che comprende quasi la quarta parte dell'opera è, come tutto il resto assai ben fatto e interessante; ma non era meglio collocarlo a principio e anzi che escluderne le donne di cui si fa la biografia a parte, accogliervi di queste solo le notizie sufficienti e necessarie a farci conoscere i rapporti avuti e i sentimenti nutriti dal poeta verso la donna considerata nella madre, nella sorella, nella parente, nell'amica e nell'amata, e rimetterne ad una seconda parte la compiuta biografia? Se ben m'appongo, l'opera, così ripartita, avrebbe guadagnato di retto organamento e di ordine lucido. Il difetto forse si spiega dalla difficoltà in cui l'autrice si trovava di rifondere in un sol tutto i non pochi scritti già pubblicati sparsamente sotto forma di articoli in parecchi giornali.
Per venire a qualche particolare, non credo giusti i dubbi dell'autrice sulle cause del viaggio del Leopardi e del Ranieri a Roma l'inverno tra il 1831 e '32, quando noi consi- deriamo più fatti cioè: la passione tremenda di Giacomo per la bella dama fiorentina da cui senza dolore acerbissimo non poteva al- lontanarsi; l'amor furibondo che trascinava il Ranieri dietro la celebre attrice Pelzet recitante a Roma; l'amicizia o, meglio, l'amore ardente da innamorato che in quei primi tempi avvinceva il poeta al bello, biondo, gentile, lusinghiero, Ranieri (come lettere ancora inedite presto chiariranno); la cura gelosa di costui nel voler sempre seco l'immortale amico suo, noi non dobbiamo più esitare a concludere e ritenere per fermo che il poeta per compiacere l'amico fece violenza al proprio cuore e partì seco per Roma sottoponendosi per lui ad accerbissimo esilio e al dissesto delle sue povere finanze. Io credo colla Boghen-Conigliani che quando Giacomo scriveva al fratello di lungo romanzo, di dolore e di lagrime come circostanze necessarie alla narrazione del suo viaggio di Roma parlasse di sè non del Sodale (comechè questi si vagliasse in romanzi e lagrime non minori), ma questo non solo non esclude ch'egli siasi mosso da Firenze per compiacere l'amico suo, ma anzi lo spiega e conferma. L'egregia scrittrice non vede chiara la ragione del raffreddamento del poeta verso la contessa Teresa Carniani-Malvezzi, e la cerca in un'arrischiata e male accolta dichiarazione amorosa, quando la lettera del Leopardi rife- rita dalla stessa autrice, ce la rivela lumino- samente là dove dice: "Contessa mia, l'ultima volta ch'ebbi il piacere di vedervi, voi mi diceste così chiaramente che la mia conversazione da solo a sola vi annoiava, che non mi lasciaste luogo a nessun pretesto per ardire di continuarvi la frequenza delle mie visite". Fu dunque la soverchia assiduità, ripresa così severamente dalla contessa la cagione dell'intiepidito affetto. Altre imperfezioni potrei notare, da taluni giudizi avrei motivo di dissentire, ma queste ad ogni modo, come le dianzi osservate sarebbero mende così lievi che poco o nulla tolgono al valore di quest'opera veramente bella e interessante. La quale, contribuendo alla letteratura leopardiana nuova e larga copia di materia storica, rimarrà certamente tra le più importanti pubblicazioni del primo centenario del sommo poeta e avrà la fortuna che merita un lavoro maturamente pensato e felicemente eseguito.
Franco RIDELLA
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