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#Filippo Scozzari
teenagedirtstache · 5 months
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porchesie · 10 days
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Senza Forse...
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sandmandaddy69 · 2 years
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Filippo Scozzari
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gimmigezz · 2 years
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muddyfatty · 1 year
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filippo Scozzari instagram
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polaroidblog · 2 years
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FRIGO!!!
Dalla voce di chi c’era e di chi non c’era la storia di Frigidaire, la più esplosiva rivista italiana. Perché il vero genio non va monumentalizzato, va solo studiato.
La storia di Frigidaire, la più creativa, esplosiva e imprevedibile delle riviste italiane, tra siringhe, viaggi in Afghanistan, androidi muscolosi e una cittadella utopica nel cuore dell’Umbria. Il racconto di chi c’era e di chi non c’era.
La rivista Frigidaire nasce il 28 ottobre 1980 ed esce in edicola al prezzo di duemila lire. Il suo primo e unico direttore si chiama Vincenzo Sparagna e insieme a lui ci sono cinque future glorie del fumetto italiano: Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Tanino Liberatore, Filippo Scozzari e Massimo Mattioli. I primi due moriranno giovanissimi per overdose, lasciandosi alle spalle una serie di capolavori adorati da un’intera generazione di lettori. Frigidaire non fu una semplice rivista, ma un modo incendiario di vivere e forse l’ultima vera avanguardia del Novecento italiano. Tutti i suoi protagonisti avevano attraversato i folli e turbolenti anni Settanta; con Frigidaire diventarono i massimi interpreti e profeti degli ancora misteriosi anni Ottanta. Oggi Vincenzo Sparagna abita sulle pendici dei Monti Martani, in Umbria, in un luogo rinominato Frigolandia. Con lui sopravvive lo sterminato archivio di Frigidaire. L’esistenza di Frigolandia e del suo archivio, tuttavia, sono in pericolo. Le generazioni che verranno rischiano di perdere un tesoro e una grande lezione di libertà.
Frigo!!! …è una serie podcast di Chora Media promossa da C.P.Company È stato scritto da Niccolò Porcelluzzi e Ivan Carozzi Ha collaborato Alessia Rafanelli La cura editoriale è di Michele Rossi e Marco Villa La post produzione è di Massimo Carozzi I producer sono Matteo Perkins e Matteo Scelsa Coordinamento tecnico di Guido Bertolotti Il fonico di studio è Federico Slaviero per PM9 “Musiche addizionali su licenza Machiavelli Music”
choramedia.com/podcast/frigo
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conte-olaf · 4 months
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Filippo Scozzari
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marcogiovenale · 2 years
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la storia di 'frigidaire': in podcast
la storia di ‘frigidaire’: in podcast
https://www.spreaker.com/show/frigo_1 La rivista Frigidaire nasce il 28 ottobre 1980 ed esce in edicola al prezzo di duemila lire. Il suo primo e unico direttore si chiama Vincenzo Sparagna e insieme a lui ci sono cinque future glorie del fumetto italiano: Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Tanino Liberatore, Filippo Scozzari e Massimo Mattioli. I primi due moriranno giovanissimi per overdose,…
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tempi-dispari · 8 months
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Gaznevada, una voce da non dimenticare
Contesto storico
Il 1977 è stato un anno difficile per il nostro paese, caratterizzato da un diffuso malessere sociale. Un anno ricco di eventi, spesso tragici, legati ad episodi di violenza e terrorismo.
A febbraio esplode, infatti, la protesta delle frange estremiste del Movimento Studentesco, che si muove dalla protesta contro la riforma scolastica del ministro Malfatti: all’Università di Roma scoppiano scontri e violenze. Successivamente, durante un’altra manifestazione a Bologna, viene ucciso lo studente Francesco Lorusso. E ancora, durante gli scontri che continuano in città, le forze dell’ordine fanno irruzione nella radio locale “Radio Alice”, imponendo la fine alle trasmissioni.
A maggio perde la vita la giovane Giorgiana Masi, durante un corteo radicale dove avvengono degli scontri violenti. Si verificano anche altri attentati terroristici nei quali vengono uccisi Fulvio Croce, presidente degli avvocati di Torino, e Carlo Casalegno, direttore del quotidiano “La Stampa”.
Ma il 1977 è anche un anno di novità:
nel campo dell’informatica: il computer diventa personal ed il primo personal computer per il mercato di massa è stato il Commodore PET introdotto nel gennaio del 1977; in TV: il primo gennaio 1977 è andata in onda l’ultima puntata di Carosello, il programma televisivo andato in onda per 20 anni a partire dal 3 febbraio 1957 che conteneva dei filmati, spesso comici, o intermezzi musicali seguiti da messaggi pubblicitari. È anche un anno molto interessante dal punto di vista letterario: ricordiamo la pubblicazione di Avere o essere, dello psicanalista Erich From.
In questo contesto nacquero i Gaznevada
Underground è la parola chiave per parlare dei Gaznevada. Innanzitutto “Going Underground” è il titolo di uno dei loro brani più famosi, tratto dal secondo disco Sick Soundtrack (è il 1980), ma soprattutto è una parola che racchiude tutto il percorso musicale e culturale che i Gaznevada hanno attraversato, in Italia, come una cometa caleidoscopica.
1977-1979: Dalla nascita al Bologna Rock Il gruppo si forma a Bologna verso la fine del 1977 nell’ambito della scena musicale locale e come evoluzione del Centro d’Urlo Metropolitano, formazione rock movimentista autrice di un unico brano Mamma dammi la benza (album: Sarabanda” etichetta: “Humpty Dumpty” produzione: Radio Alice), registrato in Fonoprint e pubblicato su cassetta in occasione del Convegno sulla Repressione del settembre 1977. Nel corso di questa manifestazione si esibiscono dal vivo con il brano “Mamma dammi la benza” dando vita a quello che verrà definito il “Rock demenziale” e che vedrà negli Skiantos i maggiori esponenti del genere.
Il loro ritrovo è la casa occupata, in Via Clavature 20, al primo piano, a Bologna denominata “Traumfabrik”, nome ideato dal fumettista Filippo Scozzari che diviene ben presto una sorta di Factory frequentata da fumettisti, disegnatori, scrittori, musicisti, fotografi e video maker, nonché sede del fan-club della band.
Due mesi dopo l’esibizione al Convegno sulla Repressione, nel novembre del 1977, di ritorno da un viaggio a Londra di alcuni componenti della band, il gruppo decide di cambiare il nome in “Gaznevada”, ispirandosi ad un racconto di Raymond Chandler dal titolo Nevada Gas. La formazione originaria era costituita da sette elementi: Alessandro Raffini (Billy Blade), Ciro Pagano (Robert Squibb), Giorgio Lavagna (Andy Droid, successivamente Andrew Nevada), Marco Dondini (Bat Matic), Gianpietro Huber (Johnny Tramonta) e Gianluca Galliani (Nico Gamma).
Nei primi anni frequenti sono i fraintendimenti ideologici da parte della sinistra italiana, che non vedeva di buon occhio l’ondata punk che stava investendo l’Italia di allora e i Gaznevada che con spirito situazionista ostentavano vestiti neri, spille e catene, non ne furono immuni.
È di questo periodo, marzo 1978, il concerto “Gaznevada sing Ramones”, svoltosi per tre serate consecutive al Punkreas di Bologna, uno scantinato nel centro storico della città, nel quale la band si esibì suonando per ore solo “cover” dei brani dei Ramones con brevi pause tra un pezzo e l’altro come sui dischi originali, senza sosta e a ritmo velocizzato rispetto ai brani della band americana..
Fu proprio in quell’occasione che furono avvicinati dal neo-produttore Oderso Rubini che propose loro di registrare una serie di brani inediti, alcuni già eseguiti dal vivo, e che furono registrati negli studi, approntati in un garage della centrale via San Felice a Bologna, della neonata Harpo’s Bazar, poi Italian Records. Nel marzo del 1979 viene pubblicato il primo album dei Gaznevada su supporto cassetta k7 e dal titolo Gaznevada. Da lì a breve Gianluca Galliani abbandona la band.
Il 2 aprile 1979 i Gaznevada partecipano al Bologna Rock, un festival che si svolse al palasport di Bologna e che vide sul palco i migliori gruppi dell’allora scena punk rock e new wave bolognese. Fra questi vi erano Windopen, Luti Chroma, Skiantos, Bieki, Naphta, Confusional Quartet, Andy J. Forest, Frigos e Cheaters
Nella primavera del 1979, anche Gianpietro Huber abbandona il gruppo e viene sostituito al basso da Marco Bongiovanni (Chainsaw Sally, in seguito Marco Nevada)
Con l’arrivo del nuovo bassista i Gaznevada tornano in studio per registrare, nell’autunno del 1979, il loro primo singolo Nevadagaz, contenente nel lato B l’inedito presentato al Bologna Rock Blue TV Set.
1980-1981: Sick Soundtrack e Dressed to Kill Il secondo album Sick Soundtrack (1980), anticipato dal singolo Nevada Gaz/Blue TV Set, li impone all’attenzione della critica come una band innovativa, capace di accogliere e rielaborare le nuove sonorità in arrivo dagli Stati Uniti e dal Regno Unito[4]. Lo stile del disco era fatto di suoni nevrotici, sax molto ruvidi, ritmi quasi funk, influenze new wave (Talking Heads) e no wave, ma anche elettroniche, influenze rielaborate e fatte proprie in modo del tutto originale.
La loro immagine noir/fantascientifica accresce la curiosità e il successo in alcuni ambienti della critica musicale dell’epoca e nella audience di nicchia legata alla new wave e al punk. Nel 2012 l’album Sick Soundtrack verrà inserito da Rolling Stone Italia tra i migliori 100 dischi di rock italiano. Alle prime mille copie del 33 giri era allegato un singolo 7″ inciso su una sola facciata, con il brano I See My Baby Standing on a Plane eseguito dagli stessi Gaznevada con lo pseudonimo “Billy Blade and the Electric Razors”, gruppo rockabilly che successivamente si esibirà in alcune occasioni dal vivo con membri dei Gaznevada e dei Confusional Quartet. Dall’album Sick Soundtrack viene anche prodotto un video per il brano “Shock Antistatico”.
È di questo periodo la vignetta di Andrea Pazienza pubblicata sul Male che li ritrae in concerto su un asteroide piatto che fluttua nello spazio. Molti anni dopo, nel 2002, il regista Renato De Maria, anch’egli frequentatore della Traumfabrik di quegli anni, realizzerà il film “Paz!”, sulla vita e l’arte di Andrea Pazienza, e inserì nella colonna sonora il brano Japanese Girls estratto dall’album Sick Soundtrack.
Nel 1980 Ciro Pagano (Robert Squibb), Marco Bongiovanni (Chainsaw Sally), Marco Dondini (Bat Matic) suonano rispettivamente chitarra, basso e batteria per Edoardo Bennato nel brano Uffà! Uffà!, all’interno dell’album omonimo, partecipando anche al videoclip realizzato per il brano. Nello stesso anno compaiono nel film Si salvi chi vuole per la regia di Roberto Faenza con Claudia Cardinale.
Nel 1981 i Gaznevada pubblicano sempre con l’etichetta Italian Records e la produzione di Oderso Rubini il mini-LP Dressed to Kill, che si può considerare la continuazione del percorso musicale/artistico intrapreso dalla band con Sick Soundtrack e allo stesso tempo la sua conclusione. Il disco, ispirato all’omonimo film di Brian De Palma, è un “concept” dalle influenze no wave ed elettroniche dominanti di quel periodo. L’intero album sarà registrato e mixato a Bologna negli studi della Fonoprint.
Nell’estate del 1981 i Gaznevada partecipano, con vestiti e trucco ispirati ai samurai giapponesi, al festival “Electra 1. Festival per i Fantasmi del Futuro”, che si svolse a Bologna tra il 17 e il 21 luglio e al quale, oltre ai Gaznevada parteciparono diversi artisti di spicco della scena musicale new wave internazionale: Bauhaus, DNA, Brian Eno, Peter Gordon, Chrome, The Lounge Lizards e gli italiani: N.O.I.A., Rats, Band Aid oltre al gruppo teatrale Magazzini Criminali.
Nel 1982 Giorgio Lavagna (aka Andy Nevada) lascia la band per proseguire la sua esperienza musicale con il gruppo elettronico “The Stupid Set” dei quali fu fondatore e i Gaznevada iniziano un percorso sonoro diverso, che rompe in qualche modo gli schemi con il proprio passato.
Escono contemporaneamente il singolo 7” Ragazzi dello Spazio e il Mix 12” (Black Dressed) White Wild Boys, quest’ultimo dalle sonorità funky ed entrambi cantati in italiano. Successivamente partecipano con il brano inedito Detectives che interpreteranno anche nel ruolo di attori, al musical cinematografico Pirata!, per la regia di Paolo Ricagno e presentato l’anno successivo alla Biennale di Venezia.
1983: Svolta pop e italo disco La vera svolta musicale avviene nel 1983 con il brano I.C. Love Affair contenuto nell’album Psicopatico Party. Il brano, ad oggi considerato una “cult track” della musica clubbing, e suonata da numerosi dj di levatura internazionale, ottiene un notevole successo e proietta il gruppo nelle classifiche di vendita e di gradimento. Nel frattempo, poco dopo l’uscita dell’album, anche Marco Dondini (Bat Matic) abbandonerà il gruppo sostituito da Gianni Cuoghi (ex batterista dei Confusional Quartet).
Grazie al successo di I.C. Love Affair firmano un nuovo contratto con la casa discografica EMI e partecipano ospiti a numerosi programmi televisivi tra cui il Festivalbar. Successivamente usciranno altri due singoli Special Agent Man e nel 1984 Ticket To Los Angeles prima di realizzare nel 1985 Back To The Jungle il primo album per la EMI. L’album conteneva il brano Living in The Jungle che fu pubblicato come singolo ed ebbe un discreto successo di vendita e di pubblico.
Dal singolo venne prodotto un video per conto della RAI che divenne sigla del programma per ragazzi Cartoni magici in onda tutti i giorni su Rai 1. La regia era di Renzo Martinelli e gli inserti di animazione curati da Bruno Bozzetto. Living in the Jungle arrivò al 1º posto nella categoria ‘Video-clip’ del mensile Musica e dischi e venne premiato per la sua realizzazione e gli effetti speciali. Dall’album Back to the Jungle sarà estratto anche il singolo Mary is a Clerk.
Lo stesso anno compaiono nel film Dolce Assenza di Claudio Sestieri con Jo Champa e Sergio Castellitto. Per la colonna sonora del film realizzano anche una versione ad hoc del brano Railway Station Boy contenuto nell’album Back To The Jungle. L’anno successivo nel 1986 viene realizzato il singolo Sex Sister primo ed unico disco interamente prodotto dai Gaznevada.
Nel 1987 con l’uscita di Gianni Cuoghi e di Alessandro Raffini (Billy Blade) e l’ingresso, alla voce, di Nicola Guiducci, dj e fondatore del Plastic, storico locale di Milano, la formazione subisce un’ultima e definitiva variazione di organico e della band originale restano solo Ciro Pagano e Marco Bongiovanni. Lo stesso anno i Gaznevada entrano nuovamente in studio e realizzano un nuovo album per conto della CBS e prodotto da Guido Elmi, storico produttore di Vasco Rossi.
Al termine del 1987 viene pubblicato il singolo Thrill Of The Night contenuto nell’album Strange Life il quarto ed ultimo album della band in uscita nel 1988 e da cui verranno estratti altri due singoli, Sometimes e Jimmy Boy.
Dopo i Gaznevada Terminata l’esperienza Gaznevada, nel 1988, Ciro Pagano si dedicherà a diverse produzioni nell’ambito della dance e successivamente darà vita al gruppo techno Datura mentre Marco Bongiovanni produrrà, tra gli altri, il progetto italo house “DJ H feat.Stefy” Successivamente, dopo anni di silenzio, nel 2002 esce per la EMI Dance Factory un nuovo inedito dei Gaznevada: il singolo di matrice elettronica Dance no Dance. La produzione artistica è dei Datura mentre la copertina, che richiama la grafica di Sick Soundtrack, è curata da Giorgio Lavagna, primo cantante del gruppo.
Nel 2020 a quarant’anni dalla prima pubblicazione viene ristampato, su etichetta Italian Records, e per conto di Expanded Music, l’album Sick Soundtrack in versione limitata e remasterizzata. Da lì a breve viene anche pubblicata su vinile la cassetta Gaznevada, primo lavoro della band.
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gaiaitaliacom · 2 years
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“Frigo!!!”: “Intemporanea” ospita l’omaggio alla rivista Frigidaire
Lo storico progetto editoriale rivive oggi nel podcast di Chora Media: saranno ospiti della rassegna letteraria gli autori Nicolò Porcelluzzi e Ivan Carozzi, per ricordare le incredibili vicende del direttore Vincenzo Sparagna e di fumettisti come Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Tanino Liberatore, Filippo Scozzari e Massimo Mattioli
di Redazione Firenze La straordinaria storia della gloriosa rivista cult Frigidaire raccontata nella serie podcast “Frigo!!!” (prodotto da Chora Media), sarà presentata a Firenze martedì 6 settembre alle 18.30, in Manifattura Tabacchi (via delle Cascine, 35) alla presenza degli autori Nicolò Porcelluzzi e Ivan Carozzi, in dialogo con lo scrittore e artista Francesco D’Isa, per il secondo…
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dirtyriver · 2 years
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Le dahlia bleu, 1983, adaptation of Raymond Chandler's screenplay by Filippo Scozzari
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giornalepop · 3 years
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FILIPPO SCOZZARI TRA ALTI E BASSI
FILIPPO SCOZZARI TRA ALTI E BASSI
Filippo Scozzari è un talento lasciato a se stesso. Non educato, non coltivato, sperperato a piene mani. A volte, quando si ricevono dei doni da madre natura, si pensa di non avere bisogno di nient’altro, si pensa di essere autosufficienti e si diventa autolesionisti.   Ma tant’è. Chisseneimporta. La generazione degli indiani metropolitani aveva ambizioni tutte sue. Cambiare il mondo, come…
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brusiocostante · 4 years
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Filippo Scozzari (30 agosto 1946)
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muddyfatty · 1 year
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mabohstarbuck · 3 years
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Filippo Scòzzari Il mar delle blatte
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