Tumgik
eleuthos · 5 months
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Soy antisocial, pero sociable. No hablo primero, pero cuando alguien me habla, le hablaré. Algunos días soy una molestia y muy habladora. Otros días soy como una tortuga en mi caparazón, como si hoy no fuera mi día para socializar.
- Keren Oríah 🦋.
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eleuthos · 8 months
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Marilyn Monroe, Korea, 1954
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eleuthos · 8 months
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un problema è problema
solo se non ha soluzione
—anita
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eleuthos · 8 months
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scambi i sentimenti positivi
per idealizzazioni
—anita
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eleuthos · 8 months
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Jimmy Escritor
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eleuthos · 9 months
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Non è detto che il ricco sia felice
non è detto che quella
col fisico da modella
sia serena
non è detto che il ragazzo
uscito dall’università con 110 e lode
abbia avuto successo nella vita
non è detto che
l’imprenditore stia facendo
il lavoro dei suoi sogni
non è detto che
quelli che hanno
una vita stabile
con due figli
siano soddisfatti
di loro stessi
non è detto che la felicità
sia nelle norme sociali
non è detto
non è mai detto
—anita
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eleuthos · 9 months
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Non dare per scontato chi ha voglia di starti accanto.
Cit
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eleuthos · 9 months
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Sono incazzata col mondo,
come una bambina
a cui spaccano il giocattolo.
Io voglio fare tanto nella vita,
voglio vivere
piccole grandi esperienze,
ma sento che il destino
mi sta remando contro.
Ogni giorno cerco
di ricordarmi
che quello che sto vivendo
è una fase
che mi condurrà
a ciò che voglio,
ma non mi sembra così.
Ormai sono mesi
che mi sento bloccata
in un vortice di
rabbia,
delusione
e tristezza.
Non mi sento
stimolata da nulla,
perché troppe
energie che ho investito
sono andate perse.
Ho pensato di arrendermi,
di gettare tutto nel cesso
e tirare lo sciacquone,
ma senza arte
e senza amore
chi sono io?
Niente.
Allora cosa dovrei fare?
Cosa dovrei fare?
—anita
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eleuthos · 9 months
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a relationship where you don’t have to beg for time, attention, or love >>>
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eleuthos · 10 months
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Sto morta
sul divano.
Sto vivendo un calvario,
Nayt canta
“Avevi un buco nel petto ed io
ci sono caduto dentro”
ed è proprio quello
che mi è successo con te:
Sono inciampata e finita
nella tua fossa di paura.
Hai spaventato anche me
con le tue pare,
infatti ho preso la rincorsa
per scappare,
ma non riesco ad uscirne,
ad uscire dai tuoi traumi.
Mi hai vestita
con i panni della tua ex,
mi dipingi come un mostro,
al posto dei denti
mi hai messo zanne insanguinate
e al posto delle mani
mi hai dato artigli affilati.
Mi hai detto
che io sarei stata sicuramente
il tuo Giuda,
ma non hai capito,
io non voglio avere niente
a che fare con te.
Io sono alla ricerca di amore
fanciullesco e spontaneo,
non voglio un rapporto falso
mandato avanti da dolore e instabilità.
Io non lo so
che cosa volevi trovare
in me,
comunque non mi interessa,
ti prego solo di
liberarmi.
Non ce la faccio più.
—anita
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eleuthos · 10 months
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“Non sai dare
né ricevere amore”
e ti sorprende?
Mia madre mi respingeva
quando le davo affetto
e mi rincorreva
quando la trattavo di merda,
mio padre dà bene
tramite sotterfugi
che spesso non colgo.
Sono cresciuta
e ho sviluppato l’attrazione
per persone instabili,
rapporti logoranti
che mi iniettano
adrenalina nel corpo.
Se mi dimostri di esserci,
scappo,
ma chi si fida di una
che decide di restare?
Qualcuno mi dice
“Lasciaglielo fare”
io rispondo
“No, sennò poi entra
troppo infondo”.
Però se incontro
qualcuno che scappa
dal mio amore,
inizio a rincorrerlo
con foga
fino a distruggermi,
annientarmi,
morire.
Dovrei cambiare,
invertire i meccanismi,
però la verità
è che mi fa comodo così
perché non mi lego a nessuno:
meccanismo di difesa.
Però voglio imparare
ad aprire il mio cuore,
voglio imparare a dare
senza avere
più paura.
Voglio saper ricevere
senza aver più paura
di perdere.
—anita
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eleuthos · 10 months
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Voglio solo
essere onesta
con me stessa.
Sono confusa
a merda.
Mi trovo
in un momento
della mia vita
in cui non so
dove sbattere il cranio.
I neuroni
mi pompano pensieri
su pensieri,
lei mi chiede
“Che ti dicono?”
Non lo so,
me li sono persi.
Volevo
migliorare qualcosa,
raggiungere un obbiettivo:
tutta roba che vuole
il cervello,
ma il cuore
cosa sta urlando?
Lo sento da lontano
“Calmati.
Lasciati vivere
lo smarrimento e l’indecisione.
Va bene così”.
Va bene così,
va bene così,
va bene così,
non faccio nient’altro
che ripetermelo,
perché se non lo facessi
voci nella mia testa
mi convincerebbero
che dovrei provare altre emozioni,
che sono incompleta
se non ho chiarezza.
Ma essermi persa
è stata una benedizione,
perché mi sta insegnando
ad accettare
il caos.
Sono completa
anche col caos in testa.
Sto vivendo esattamente
ciò che ho bisogno di vivere.
Mi cullo
e mi concedo
di essere umana.
—anita
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eleuthos · 10 months
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I don’t know
what the fuck
I’m doing.
What am I doing?
Can you tell me?
Are you able
to understand
the meaning
of my actions?
Everyone is so good
at assuming how I feel,
my parents are very good
at telling me
how I should feel
but I’m fucking tired
of not being heard.
Could you
let your ears
hear me
for just a moment?
Could you
let you heart
feel me?
Could you?
Just a millisecond.
See,
dear everyone,
I know what I’m doing
and I know what I feel,
so I don’t need you to tell me
because I’m not a child.
Did you hear me, mom?
I am not a fucking child !
I am twenty years old,
I live by myself,
I am trying hard
to make my dreams
come true,
I bled to take care
of my mental health,
I saved myself from
three potential mental disorders
so don’t try to tell me
“You know nothing
about life”
‘cause you know nothing
about me.
See,
dear parents,
I’m better off without you.
—Anita
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eleuthos · 10 months
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Per anni
mi hai scagliato addosso
parole di freddezza.
Non mi hai mai fatta
sentire abbastanza.
Ogni volta che ti parlavo
della mia passione
per il canto e per la lettura
rimanevi zitto
e le tue sopracciglia
ringhiavano dissenso.
Non ti sono mai
andata bene
per così come sono,
una figlia artista,
emotiva,
che si è rifugiata per anni
nel cibo:
indecente,
manco l’uomo nero
se la piglierebbe.
Non facevi altro
che compararmi
alla pazzia di mia madre,
ma forse ti saresti
dovuto chiedere
perché ero tanto paranoica
e ansiosa
e ossessionata.
Ero una bambina
che stava soffrendo
perché in casa
aveva due genitori
che si tiravano
i piatti appresso
e davvero ti stupisci
se sono piena di traumi?
Questa è colpa tua,
papà.
Questa è tutta colpa tua
e della tua dannata freddezza
e della tua schifosa indifferenza
e del tuo vomitevole evitare.
Mi fai schifo.
—anita
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eleuthos · 10 months
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Con te
ho imparato
il valore
delle cose
giornaliere.
Con te ho
imparato
ad apprezzare
pure lo svegliarmi
la mattina,
la colazione
è cosa speciale
con te che
mi guardi
e sorridi.
Con te
riesco ad amare
le cose più basilari,
per gli altri banali.
Mi fai vivere
la vita a pieno,
nel senso che
è meraviglioso
addirittura il secondo
in cui metto a posto
la lavastoviglie.
Mi fai venire voglia
di passare l’aspirapolvere,
sì fa ridere,
ma io ho sempre odiato
passare l’aspirapolvere.
Ecco, tu sei
la persona
che mi ha fatto riscoprire
la bellezza
del millisecondo
quotidiano.
—anita
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eleuthos · 10 months
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Calcola 10 persone.
Contale tutte quante,
una per una,
in fila,
lentamente.
Conoscenza,
discorsi un po’ profondi,
discorsi intimi,
discorsi viscerali,
lacrime condivise,
sentimenti
che sfondano il petto,
ultima frase
“Tu ti sei illusa,
noi non siamo niente”.
Allora io inizio
il mio viaggio
nel cuore spezzato,
nella rabbia,
nell’incomprensione,
nella delusione,
nella sensazione
di essere sbagliata.
Riesco a smaltire.
Sono riuscita a digerire.
Ricompaiono tutte
con accurata lentezza,
sempre una dopo l’altra,
sempre in fila.
Mi dicono
“La verità è che
sono scappata perché
mi facevano paura la tua purezza
e i sentimenti
che mi annaffiavi nel petto”.
E io come mi dovrei sentire?
Felice?
Credi sia bello
sentirmi ripetere
che so solo spaventare
quando tutto quello che
ho fatto è stato
essere me stessa?
Credi mi renda felice
sentirmi trattata
come un mostro?
Mi pitturano
come la bestia
che avrebbe potuto ucciderle,
però alla fine
sono io
quella che è morta.
—anita
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eleuthos · 10 months
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È che il mondo
è pieno
di tanta bellezza,
ma proprio tanta.
Io riesco a vederla
in un tappo di birra
buttato a terra
da chissà
quale signore o ragazzo
che voleva ubriacarsi
per scordare
le sue insicurezze.
La percepisco
in tutte le persone,
nelle loro storie,
nei loro amori,
nelle loro paure.
La sento
in una chitarra
strimpellata con passione,
in un batterista
che chiude gli occhi
e colpisce, colpisce ancora.
La vivo in me quando scrivo,
quando urlo i miei versi,
quando dico che ho fame,
tame di anima e carne.
La abito
nel mio bisogno di amare
incondizionatamente,
pienamente,
incessantemente.
—anita
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