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#vita cronica
medicomunicare · 2 months
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Probiotici, psicobiotici, integratori e stili alimentari: pezzi di un puzzle per trattare depressione e altri disturbi mentali
La depressione è tra i disturbi di salute mentale più diffusi e potenzialmente gravi, responsabile fino a 800.000 suicidi all’anno. La depressione è associata ad un aumento della mortalità e della morbilità, all’assenteismo, a gravi diminuzioni della qualità della vita e a una ridotta produttività. I fattori di rischio per la depressione sono stati, quindi, sottoposti a molte esplorazioni. I…
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micarara · 1 month
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Se gli uomini potessero abortire lo farebbero con la stessa nonchalance con cui a volte li vedo urinare vicino ai cassonetti o grattarsi i genitali in pubblico con tanto di annusatina.
Tutti questi maschietti che parlano di aborto e vogliono insegnarci la vita, a darla, a riceverla, a conservarla, a toglierla - a rovinarcela - sempre e solo per ricordarci chi comanda, li vorrei vedere piangere di fronte alle mattonelle del bagno con la cistite cronica.
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belladecasa · 6 months
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Se tra noi non fosse finita due anni fa, mi chiedo, ascolterei questa canzone con le stesse orecchie? Tu lo sai, ero insopportabile, giocavo, secondo te ad angosciarti, le sere in cui volevi solo non sentire niente e invece io ti facevo sentire tutto il mio dolore insensato, assurdo, tutto il rimosso, tutto quello di cui nessuno parla mai, le mie fobie, il mio essere sdraiata in limine tra la vita e la morte sempre. Il mio essere Fosca e Medusa. Sai, secondo alcune versioni del mito, Medusa diventa mostro dopo essere stata posseduta da Poseidone. Il possesso senza consenso dell’uomo condanna la donna alla vita mostruosa. Il brutto di essere viva è che c’è un serpente, da quel giorno, dentro al mio giardino, sopra al mio cuscino - due anni di insonnia cronica li riesci ad immaginare? Sì, lo so. Sentire il proprio cranio che scricchiola, scollato dal cervello - ma pure tra i miei capelli, solo serpenti, lo stesso stesso veleno che sgorgava dai capelli di Medusa. Dai capelli di Fosca che avviluppano Giorgio nella morsa dell’amore carnale, gli stessi capelli che lo portano al delirio. Ma chi è il primo artefice della malattia di Fosca? L’uomo che manipola, che abbandona, che abusa. E allora poi la donna diventa vittima e carnefice. Medusa, Fosca, io, qualunque donna umiliata. Ma poi che gusto c’è a vivere senza mai farsi del male? Il dottore mi ha detto che sembra io provi gusto nell’autodenigrarmi, gusto nel dire solo male di me. Ma che posso fare, mi hanno insegnato solo questo, solo questo mi hai insegnato, a dire male di me. Non c’è forse dentro la mia voce l’eco di un amore atroce, il tuo?
youtube
#s
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crepuscoloscuro2 · 5 months
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Mi chiedo come mai io non possa trovare mai una persona con cui essere felici assieme.... E come mai la mia vita debba sempre essere caratterizzata da una costante solitudine.. vedo il mondo andare avanti e io rimanere sempre indietro. Non capisco davvero il meccanismo di rimanere incastrato in questo loop infinito di depressione cronica e voglia di piangere tutto il giorno. Quando qualcosa sembra andare bene, c'è qualcosa che mi riporta dieci volte più in giù. Un grande peso sul cuore.
Ci sto provando da troppo tempo a farmi forza ma non ci riesco davvero.... Sono stanco
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susieporta · 1 year
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"Perché ti sei lasciata così andare?"
Dall'anno scorso sono ingrassata. Non è successo nulla di particolare o drammatico nella mia vita. Semplicemente il lavoro più sedentario di prima e la pigrizia nell'allenarmi mi hanno fatto prendere dei chili.
Questa domanda mi è stata fatta da chi mi voleva bene, e non lo metto in dubbio ora di certo, ma mi ha rimbombato nella testa per mesi. Ero spogliata, mi stavo vestendo per uscire e ho guardato la sua faccia mentre pronunciava quelle paroline apparentemente innocue. Un misto tra disturbo per la mia ciccetta e pena per non essere più quella dell'anno prima.
Non ho mai sofferto di complessi fisici. Sono stata cresciuta in una famiglia che mi ha sempre insegnato che il più bel complimento si possa ricevere è "intelligente", né magra né bella. Quelle sono cose in più, di poco conto.
Oggi, a distanza di mesi voglio rispondere a quella domanda così: non mi sono lasciata andare. Mangio sano come sempre, non fumo, non bevo se non in poche occasioni e moderatamente per via della mia emicrania cronica che non mi permette certo di scolarli bottiglie di alcol come se non ci fosse un domani.
Ero più bella uno o due anni fa? Sì probabilmente sì. Tornerò a quel peso? Se mi passa la pigrizia e torno a correre tutti i giorni, sì.
Ma no. Non mi sono lasciata andare. Perché io anche nei momenti più terribili della vita alla fine mi voglio sempre bene. Ho quella autostima preziosa che mi ha sempre salvata.
Oggi è la giornata del Fiocchetto Lila. La giornata contro i disturbi del comportamento alimentare.
Iniziamo a dire di più "Che bella testa che hai". E forse meno ragazze e ragazzi si limiteranno a guardare presunti difetti fisici. Fatelo soprattutto se siete genitori.
La testa sarà sempre più importante del culo, della pancetta, delle tette, delle cosce e delle labbra.
La testa sana ci salva da tutto.
Claudia Sarritzu
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veritanascoste · 3 months
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REPTILIANS, GAME OVER:
IL PROGRAMMA DI IRRORAZIONE VA AVANTI COME DA AGENDA 🦖🐊🦎
VEDIAMO CHE DANNI FANNO AGLI UMANI QUESTE SOSTANZE
ANALISI DELL'ACQUA PIOVANA DOPO SCIE CHIMICHE ED EFFETTI SULLA SALUTE:
Alluminio 3090 ppm
Litio 507 ppm
Bario 67,8 ppm
Zinco 58,9 ppm
Rame 55,1 ppm
Cadmio 54,1 ppm
Piombo 52,9 ppm
Argento 28,3 ppm
Solfato 22,0 ppm
Silice 8,67 ppm
Mercurio 1,06 ppm
LITIO
Il litio produce malformazioni e lo ioduro d'argento è cancerogeno, l'alluminio e il piombo causano malattie neurodegenerative.
BARIO:
mancanza di respiro, aumento della pressione sanguigna, aritmia, mal di stomaco, debolezza muscolare, alterazioni dei riflessi nervosi, infiammazione del cervello e del fegato. Danni ai reni e al cuore.
https://www.lenntech.es/periodica/elementos/ba.htm
👇
ZINCO:.
ulcera allo stomaco, irritazione cutanea, vomito, nausea e anemia.
danneggiano il pancreas, disturbano il metabolismo delle proteine ​​e causano arteriosclerosi. L'esposizione intensiva al clorato di zinco può causare disturbi respiratori.
può causare l'influenza nota come febbre da metallo.
Lo zinco può danneggiare i bambini non ancora nati e i neonati.
https://www.lenntech.es/periodica/elementos/zn.htm
RAME:
irrita il naso, la bocca e gli occhi e provoca mal di testa, mal di stomaco, vertigini, vomito e diarrea. Una grande assunzione di rame può causare danni al fegato e ai reni e persino la morte. Non è stato ancora determinato se il rame sia cancerogeno.
https://www.lenntech.es/periodica/elementos/cu.htm
CADMIO:
100 mg producono sintomi gastrointestinali.
350 mg sono considerati pericolosi per la vita.
Per inalazione, concentrazioni ambientali superiori a 200 μg/m3 inducono "febbre da metallo"
500 μg/m3 appare polmonite chimica
5.000 μg/m3 è mortale.
Diarrea, mal di stomaco e forte vomito
Frattura dell'osso
Insufficienza riproduttiva e persino possibilità di infertilità
Danni al sistema nervoso centrale
danno al sistema immunitario
disturbi psicologici
Possibile danno al DNA o sviluppo di cancro.
https://www.lenntech.es/periodica/elementos/cd.htm
Violazione della biosintesi dell'emoglobina e dell'anemia
Aumento della pressione sanguigna
danno ai reni
Aborti e aborti sottili
disturbo del sistema nervoso
danno cerebrale
Diminuzione della fertilità maschile a causa del danno allo sperma
Diminuzione delle capacità di apprendimento dei bambini
Disturbi nel comportamento dei bambini, come aggressività, comportamento impulsivo e ipersensibilità.
https://www.lenntech.es/periodica/elementos/pb.htm
👇
ARGENTO
danno ai reni
danno agli occhi
danno polmonare
danno al fegato
Anemia
Danno cerebrale
https://www.lenntech.es/periodica/elementos/ag.htm
SILICE:
Cancro ai polmoni
Malattie autoimmuni
Artrite reumatoide
Malattie renali
Malattie del sistema immunitario, infezioni da micobatteri e funghi
bronchite, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) ed enfisema.
https://www.lenntech.es/periodica/elementos/si.htm
MERCURIO:
Danni al sistema nervoso
Danni alle funzioni cerebrali
Danni al DNA e cromosomi
Reazioni allergiche, irritazione cutanea, stanchezza e mal di testa
Effetti negativi sulla riproduzione, danni allo sperma, difetti alla nascita e aborti
Siamo in un brutto mondo di 🐊🦎🐍
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barrenwomb · 9 months
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credo che aver passato gli anni formativi della mia vita in modalità sopravvivenza, tra i problemi di salute di mia madre e quelli economici della mia famiglia, mi abbia impedito di sviluppare un forte senso di identità; così come me lo ha impedito la depressione cronica che mi ha completamente prosciugata dalla tarda adolescenza fino alla prima età adulta. so che da te ragazzina mi piaceva particolarmente leggere e che adoravo scrivere e che a scuola la mia materia preferita era filosofia. so anche che ad un certo punto sono stata sopraffatta da un così intenso senso di inadeguatezza e una tale insofferenza da dimenticarmelo. in qualche modo, seppur demotivata ed emotivamente appiattita, ho stretto i denti perché avevo bisogno di sopravvivere e non c'era altra scelta se non quella. l'unica cosa che mi dava la spinta era il forte desiderio di essere completamente indipendente dal punto di vista economico e dunque assolutamente svincolata dalla mia famiglia e in generale da chiunque non fossi io. ora sto bene, benissimo se penso ad un anno fa. finché so di poter contare su me stessa e soltanto su me stessa il resto non importa. ogni tanto però mi metto a pensare a quanto estenuantemente e disperatamente tenti di tenermi il più occupata possibile per la paura di ricadere e a quanto rinunciare in maniera sistematica a del sano tempo in solitudine continui ad impedirmi di crearmi un'identità concreta. non ho alcuna ambizione se non quella di vedermela da sola, sempre e senza mai chiedere aiuto a nessuno; e alcune volte spingo la mia mente e anche il mio corpo allo stremo fino a trovarmi esaurita ed esausta ma senza riuscire a fermarmi per recuperare. fermarmi vuol dire rischiare di paralizzarmi di nuovo. chi sono non lo so. cosa mi piace veramente nemmeno. se sarò mai in grado di liberarmi da alcuni rigidissimi schemi mentali figuriamoci. tipo adesso sono così stressata e scarica che mi viene da piangere ma non posso fermarmi perché ho un problema che se non me lo risolvo da sola non me lo risolverà sicuramente nessun altro. e dunque.
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lionheartmother33 · 11 days
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Il coraggio di decidere. Se non avessi avuto quello, chissà dove sarei finita. Certe volte è difficile, altre volte sembra facile e altre ancora un po' di tutte e due. Ma se non avessi preso la decisione di sottopormi all'intervento per togliere il mio "arcinemico" alla tiroide chissà cosa mi avrebbe fatto. Avrebbe preso il controllo del mio corpo in parole povere. Invece ho deciso di combattere per me stessa, per le persone che amo, per essere qui il giorno in cui avrei potuto vedere i miei bambini camminare e poi correre, per provare le cose belle che il mondo può offrire, perchè dopo tutto, c'è ancora un po' di luce in mezzo al buio. Ogni giorno, dalla mia diagnosi di tiroidite cronica autoimmune al giorno in cui sono passata in sala operatoria a quello in cui ho avuto il mio bellissimo bambino Gabriele, cerco di vivere ogni cosa perchè se non lo faccio mi sento incompleta, allora vivo. Scelgo di vivere, nonostante tutto quello che mi è successo. Ho scelto di operarmi alla tiroide perchè se no l'aricnemico si sarebbe preso pian piano la mia vita, mi avrebbe privato del mio bambino. Quindi, care ragazze che leggete o leggerete queste parole, chi ha avuto e superato una malattia tiroidea o un cancro alla tiroide, non arrendetevi, perchè dopo il buio c'è sempre la luce. Se potessi dire alla me stessa del passato, direi solo una cosa: ՏҼӀ ƤҼRƑҼƬƬⱭ ƇƠՏӀ' ƇƠⱮҼ ՏҼӀ. Ci saranno momenti in cui vorrai abbandonare tutto e lasciarti andare, ma ci sono anche tanti altri momenti di felicità. Non mollate ragazze. IO non l'ho fatto ❤️😊
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deathshallbenomore · 8 months
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Sicuramente sono stata abbastanza aggressiva con il mio commento, tuttavia non sono d'accordo con il tuo ragionamento riguardo al fatto che siccome non rappresenta il tuo pensiero completo su una questione allora non può essere criticato. Io non so se sei o meno classista, ma ti posso assicurare che quel commento specifico lo é, probabilmente proprio perché quando esprimiamo pareri parziali, non troppo ragionati e facile scadere in pregiudizi e luoghi comuni. Il mio è un invito a non rimanere passiv* alle proprie scorciatoie di pensiero ed essere critici rispetto al proprio modo di interpretare il mondo. Spesso queste battute di pancia sono molto utili a capire certe storture. Rispetto a agli esempi da te proposti sono d'accordo, ma solo in parte. Tu hai menzionato solo quegli aspetti di alcuni lavori che necessitano di un'esperienza empirica (per fare una casa devo aver fatto esperienza di come si fa empiricamente, per operare una persona lo stesso), ma quei lavori portano con sé altri aspetti più teorici per cui una formazione istituzionale non è garanzia di una maggiore conoscenza. Esempio: una persona con malattia cronica può avere maggiori informazioni sulla sua condizione e essere di maggiore aiuto rispetto al medico medio
allora soprassediamo sulla lezione di buone maniere e consapevolezza di classe, considerando che, come peraltro accenni anche tu, non mi conosci. spero vivamente che nelle vere cause per cui battersi nella vita concreta impieghi la stessa energia che stai usando su tumblr (e lo dico senza troppo sarcasmo, me lo auguro davvero).
[dando per scontate le altre cose che si dicevano prima, e quindi anche i punti su cui concordo con te] vediamola un attimo diversamente: a me pare classista, piuttosto, un sistema tale per cui, per esempio, il notaio arriva da una famiglia di notai. o uno che premia la "meritocrazia", dove però il merito corrisponde all'aver fatto esperienze costose o non pagate e che quindi presuppongono, nella maggior parte dei casi, un certo agio economico di partenza. in generale un sistema che non dà a tutti gli stessi mezzi, alla faccia dell'uguaglianza, ma che comunque si aspetta i medesimi risultati. allora quello sfocia nel/o deriva dal (è un loop del terrore questo in cui viviamo) classismo.
immaginare che una persona valga di meno perché non ha una due o x lauree è classista. esigere che il mio medico sia per davvero un medico, che abbia acquisito conoscenze teoriche e pratiche certificate e accertate, e che non abbia studiato all'università della vita, non è classista. l'esempio delle malattie croniche? chi dice che sia sbagliato immaginare una medicina (e magari non solo la medicina) più collaborativa, dove determinate condizioni e soluzioni sono esplorate anche con l'input di chi le vive in prima persona? certo non io. ma un conto è quello, un altro è presumere che, studi o non studi, tutte le opinioni su [cosa per cui sarebbe preferibile avere una solida preparazione comprovata e non autocertificata] siano equivalenti.
per misurare le competenze di una persona, per considerarla o meno professionista/esperta etc. servono dei criteri ben saldi (seppur alle volte fallibili, dobbiamo metterlo in conto), altrimenti vale veramente tutto, se ci mettiamo a screditare o mettere sullo stesso piano (professionalmente parlando, s'intende) le opinioni di chi ha studiato (o fatto pratica, a seconda) una vita per fare x e quelle di chi invece se ne occupa più che altro per passione (anche derivandone una conoscenza vastissima). piuttosto critichiamo il sistema per cui studiare una vita è ancora un privilegio e non un diritto da garantire a chiunque.
detto ciò comunque non è che seguire me e le quattro baggianate che dico qua sia prescrizione medica. ché in quel caso, se anche l'avesse prescritto un medico con le lauree appese nello studio, sarebbe chiaramente un cialtrone
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medicomunicare · 2 months
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C3 fuori e dentro le cellule: il nuovo ruolo di un regolatore immunitario nel diabete non è di "complemento"
Sebbene esistano molte differenze tra il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2, esistono anche somiglianze, come l’infiammazione delle cellule produttrici di insulina. I ricercatori dell’Università di Lund hanno studiato una proteina chiamata C3, che svolge un ruolo centrale nel sistema immunitario del corpo. La proteina viene secreta dalle cellule e si trova in grandi quantità nel sangue.…
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gcorvetti · 6 months
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Venerdì nero.
Sono passati 20 anni dall'uscita di Surplus : Terrorized into being consumers un docufilm sul consumismo e le conseguenze nocive che ha questa dipendenza creata ad hoc dal capitalismo, che è causa della nostra caduta senza freni verso l'autodistruzione. Il libro che sto leggendo di Mark Fisher conferma che non c'è via d'uscita o almeno non riusciamo a vedere un sistema diverso dal capitalismo, questo perché è insito in noi, chi non vorrebbe una bella casa, un'automobile figa, vestiti alla moda e un grosso conto in banca? Tutto questo ha un prezzo che non è quello del denaro in se ma quello di una vita sacrificata a rincorrere oggetti inutili che ci danno un effimera soddisfazione. Tempo fa vidi un mini documentario su un movimento, statunitense, chiamato minimalismo dove alcune centinaia di persone dedite al consumismo estremo, comprare oggetti solo per il gusto di farlo per poi una volta nelle loro mani li poggiavano su un mobile o li mettevano in un ripostiglio e come per incanto si disinteressavano a quell'oggetto per passare all'acquisto del prossimo e così via. Gli intervistati si definivano continuamente tristi, fino a quando non hanno capito che tutte quelle cose non gli servivano e le hanno vendute o date via e hanno iniziato una vita minimalista, cioè senza quel modus di comprare, sicuramente il loro portafoglio ne ha giovato ma anche e soprattutto la loro mente. Questo meccanismo di comprare è indotto perché a noi in realtà non servono tutte quelle cazzate, ci sono dietro anche tanti meccanismi per cui la società in cui viviamo calcola il valore di una persone in base a quello che ha o all'immagine che da di se, questo crea degli alter ego di noi solo per farsi accettare, ma da chi? Da persone vuote che non vedono al di la del loro naso perché mangiano le scatole e gettano via il contenuto? Nel libro Fisher parla di malattie mentali moderne derivate da comportamenti non umani e spesso legati a imposizioni societarie, il fattore di essere sempre i migliori o di avere sempre le ultime tecnologie, ci porta ad una depressione cronica, il sistema poi ci impone di seguire determinati step di vita se vogliamo vivere bene, ma chi lo dice che è quella la vita che vogliamo? Imporre un modo di vita può andare bene per alcuni ma non per tutti, la massificazione degl'individui è un modo per semplificare la complessità dell'individuo stesso come entità dalle mille sfaccettature, in parole povere non siamo tutti uguali.
Il discorso è complesso, molto complesso, immaginare un sistema diverso è possibile anche se l'appiattimento di ogni cosa ci sta rendendo sempre più schiavi (qua sarebbe giusto citare Huxley), ma di uno schiavismo consapevole, cioè siamo noi stessi a rinchiuderci nella gabbia pensando che sia una cosa buona, inconsciamente, senza riuscire a vedere la nostra vita a lungo termine e se ci riusciamo la vediamo come l'unica via da percorrere perché non ci danno alternative. Zerzan nella sua idea di primitivismo dice che per salvarci, l'umanità, dovremmo distruggere tutto quello che abbiamo costruito, per questa frase è stato indagato dal FBI per essere la mente dietro i Black Blocks che idiozia, forse è un pò estremista come ideologia però se già si prendesse in considerazione quello che veramente ci serve per la nostra sopravvivenza, si oramai si sopravvive, più che pensare che quella cosa ci farebbe fare bella figura sarebbe già un passo avanti, ma forse chiedo troppo ai pecoroni che vivono dentro la caverna di Platone. Vi lascio a Surplus che non mi fa postare perché dice che è un contenuto per adulti quindi se vi interessa copiate e incollate https://www.youtube.com/watch?v=Id-6Fg6PVMo&ab_channel=TheUnComfortZONE
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nusta · 3 months
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Uno dei buoni propositi che sto mettendo in pratica più spesso in questi giorni è provare nuove ricette, l'ultimo è stato un dahl di lenticchie rosse ieri sera con una mia amica in videochiamata. Lei preparava da casa sua, io da casa mia, tra una mescolata e l'altra abbiamo fatto più chiacchiere che cucinamento e alla fine comunque è venuto buono, credo. A me è piaciuto e tanto basta, ma era la prima volta che lo assaggiavo, quindi non so se ha la consistenza e il sapore che "dovrebbe" avere XD
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È un po' strano come gusto, con il latte di cocco e il curry, sembrava il sugo dei gamberetti che faceva una volta il nostro vecchio ristorante cinese. Non avevo mai usato il latte di cocco così, e non sapevo nemmeno bene quale scegliere perché quelli da bere hanno una bassissima concentrazione rispetto al brick da 200 ml del reparto "roba etnica", che stava però a 15 euro al litro >_< alla fine li ho presi tutti e due, ma quello giusto è quello più denso del brick, con il 56% di cocco. La mia amica l'aveva in lattina, devo vedere dove altro posso trovarlo.
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La prossima volta voglio provare anche con la farina di cocco, chissà se frullando bene viene giusto... lo scopriremo solo provando u_u che poi è anche il senso del proposito, e male che vada sbagliando si impara, no?
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L'altro giorno invece ho finalmente fatto la marmellata con dei vecchissimi mandarini aspri e pieni di semi che ho ostinatamente conservato in frigo per un mese apposta. Dovevo provare la macchina del pane (che fa anche le marmellate appunto) prima di darla a mia mamma, dato che la sua si è rotta e la mia è uguale, ma non la usavo da un sacco. Poi lei ha detto che non la vuole più perché vuole che continui a usarla io e quindi ora ho un motivo in più per sperimentare di nuovo anche con il pane e le marmellate. Qui ho aggiunto una arancia della stessa età dei mandarini (un poco mollacchia ma ancora buona di sapore), un po' di succo di limone (questo era mezzo limone più giovane, "solo" della settimana prima XD), metà peso di zucchero e qualche cucchiaio di agar agar, che avevo un paio di bustine che stanno per scadere perché non faccio marmellate da una vita e ho scoperto che sono dosi tipo per millemila vasetti quindi vabbè poi semmai li userò da scaduti e amen. Tanto è un "preferibilmente entro" quindi si può fare, dai. Raga, la mia cucina è piena di ingredienti anziani, combinazione di buone intenzioni e poco tempo e procrastinazione cronica u_u però non ho ancora avvelenato nessuno, giuro!
La marmellata comunque è venuta buonissima ^_^
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ilblogdellestorie · 1 year
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Una anomalia nella circolazione del sangue. Una maratona in sala operatoria: 16 ore di intervento. Un anno di cure, con farmaci combinati e con dosaggi particolari, per preparare il paziente a quella che, nonostante la giovane età, è stata la principale sfida della sua vita. Parliamo di un bambino di 13 anni salvato grazie al dono degli organi da parte di un altro bambino, in Germania, meno fortunato di lui.
Una storia che parte da lontano, si premetteva. Il piccolo protagonista della vicenda, suo malgrado, è stato seguito fin dai primi anni di vita presso la Gastroenterologia pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, diretta dal dottor Pierluigi Calvo, per una rarissima anomalia nella circolazione del sangue nell’addome, la “Sindrome di Abernethy”. In sintesi, soffriva di “intossicazione cronica” perché tutto il sangue che arrivava dall’intestino non veniva filtrato dal fegato e andava direttamente al cuore e ai polmoni. In questi casi l’unica risposta è il trapianto di fegato.
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susieporta · 11 months
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"È tutto “troppo” per me.
E lo dico senza timore, ammettendo la mia difficoltà a gestire una complessità schiacciante. Troppo lavoro, troppe informazioni, troppa fatica, troppi dialoghi surreali, troppe ore perse per cose che ritengo inutili.
Troppo impegno per bisogni inautentici.
E rivedo lo stesso dramma ogni giorno negli occhi delle persone che incontro, che sembrano volerti dire “basta, sono stanco. Io mi fermo qui.”
A volte sembra che ogni conversazione contemporanea sia, a qualche titolo, una conversazione sulla stanchezza. Viviamo nel perenne ultimo chilometro di una maratona senza tempi di recupero.
Se per anni la stanchezza cronica è stata un assurdo inno all’efficenza (“guarda quello, è sempre impegnatissimo, stanno andando alla grande”), oggi è lo status quo di una generazione che ha capito che oltre la fatica non c’è null’altro.
Non c’è niente di niente.
Non ci sarà un premio e forse nemmeno una condizione migliore a cui aspirare.
Siamo tutti vittime di una grande bugia: quella di tenere duro sempre e comunque, anche quando sembra senza senso, anche quando siamo stremati.
Come possiamo rivoluzionare il nostro mondo se siamo esausti?
La stanchezza è stata a lungo una dipendenza collettiva socialmente incoraggiata in cambio di ricompense che l'economia non era da tempo più in grado di promettere a nessuno. Ed è anche il risultato dell’aver infilato la nostra vita privata negli interstizi fra una giornata lavorativa e l’altra, ai margini del tempo.
Cosa rimarrà alla fine di tutto questo?
Come è stato possibile, ad un certo punto, che le nostre intere esistenze siano state fagocitate dal lavoro, dalla frenesia, dalla lotta cieca alla crescita?
Corsa che ha anche devastato l’unico pianeta abitabile che conosciamo.
Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, di inorridirsi, di commuoversi, di innamorarsi, di stare con se stessi. Le scuse per non fermarsi a chiederci se questo correre ci fa più felici sono migliaia e, se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle.
Non credo abbia nemmeno senso questa corsa a cui ci è stato chiesto di tornare dopo lo stop forzato della pandemia. Come se non fosse successo nulla; come se, in quello squarcio, non avessimo intravisto una verità limpida: che la vita è altro dal profitto, dalla conquista, dalla competizione. La vita è anche prendersi cura: degli altri, di se stessi, del luogo in cui viviamo. Non è vero che “funziona così e basta”, c’è sempre un’alternativa: quella che funziona per noi.
E se non c’è, occorre crearla.
Lo penso quando cammino nella magia del bosco dietro casa e so che quella condizione è solo momentanea, perchè poi “devo” tornare al lavoro, tornare al chiuso, nel traffico, a produrre.
Ma “devo” cosa?
Io sono qui di passaggio, come tutti gli altri.
Morirò come tutti e che io sappia non ho una seconda possibilità.
Io ci ho messo troppi anni ad arrivarci e mi sono già bruciato parte della vita.
La vera ricchezza è solo il tempo.
Il tempo che uno può spendere per sé. Cercate di avere il tempo. In questo tempo, dedicatevi alle vostre passioni, senza affondarci dentro. Leggete, scrivete, fate una passeggiata nella natura, dipingete, suonate, aiutate un amico che ha bisogno, aiutate un vecchietto a passare la strada, fate quel che volete, in allegria, senza fare corse.
Perchè poi alla fine, che senso ha correre se sei sulla strada sbagliata?"
Andrea Bariselli
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kon-igi · 2 years
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Ciao, Kon… a quanto pare si prospetta quel tipo di inverno da survivalista post-apocalittico che avevi delineato. Io sono alle prese con la mia personale novità del momento: ho dovuto fare una colonscopia per positività alla ricerca di sangue occulto e mi hanno diagnosticato una diverticolosi. Non avevo sintomi ma questa estate ho avuto un episodio di disordini intestinali che è durato quasi un mese. Da quando mi sono trasferita qui a Salso non riesco più a trovare il giusto rapporto con il medico di base: quello che ho è un coglione e mi sta veramente sulle palle. Quindi mi rivolgo a lui il meno possibile, con un atteggiamento da parte mia davvero molto adulto. Comunque mi hanno messo in terapia con il Normix, da prendere a vita. E quando non prendo quello devo assumere i probiotici. Il Normix mi fa venire l’emicrania e spesso mi dà la nausea e ho la sensazione che interagisca con il mio umore. Per i probiotici nessuno mi ha indicato esattamente quali e in che concentrazione e vado un po’ a caso: ci sono dei parametri da tenere in considerazione? Grazie per l’attenzione, Kon…
La diverticolosi (-osi -> patologia cronica) e la diverticolite (-ite -> episodio acuto) sono, rispettivamente, la degenerazione del tessuto colico che invece di essere relativamente liscio e permettere l'assorbimento della parte liquida del bolo fecale, si invagina e crea delle tasche in cui il materiale fecale può rimanere intrappolato
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Scusate... non era l'immagine che cercavo
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Quando il materiale fecale rimane troppo a lungo intrappolato, allora la diverticolosi si trasforma in DIVERTICOLITE
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con infiammazione, sanguinamento e infezione.
Questo è il motivo per cui ti è stato prescritto il Normix (a base di Rifaximina), un antimicrobico intestinale non assorbibile dall'organismo che funge da 'disinfettante' dei diverticoli.
Per i probiotici non esiste una dose precisa da poter essere considerata 'curativa' e infatti c'è molto dibattito se debbano essere considerati farmaci o meno.
Quelli da banco aiutano ma in modo empirico.
Diciamo che sono coadiuvanti alla dieta stretta e rigida che dovrai purtroppo seguire per il resto della tua vita :(
@firewalker
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etomniauanitas · 1 year
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Demorfologizzazioni
"Demorfologizzazione" (sost.): In linguistica, processo per il quale i morfemi, nel corso della loro evoluzione a causa della grammaticalizzazione, arrivano a perdere il proprio significato."
"Recuperabile". Suffisso vano, fastidiosissimo - come d'altronde la maggior parte degli escamotage della lingua mediante i quali esprimere possibilità ed incertezza, che stemperano, distorcono, pervertono il significato di parole altrimenti chiarissime, conferendo loro quelle angosciosissime ambiguità ed indeterminatezza - nel quale è celata, per una grandissima parte, la drammaticità della condizione nella quale verso: la onerosissima consapevolezza di una potenzialità che però, per quanto possa impegnarmi, per quanto tenacemente possa tentare ogni cosa affinché le circostanze cambino, mai raggiunge l'atto, l'insopportabile coscienza che, in qualche modo, potrei stare meglio, potrei essere meglio - ma, nella realtà dei fatti, né la mia condizione di salute migliora, né porto avanti alcun percorso di crescita, immobilizzata come sono nella cogenza di dover impiegare ogni energia per la mera sopravvivenza.
"Recuperabile" - eppure non ancora, dopo quasi dieci anni di dolorosissimo e sempre più intollerabile sequestro, "recuperata". Ed in effetti "recuperata" è un passivo, fatto che implica che dovrebbe esserci qualcun altro a compiere l'azione di recuperarmi - ma né posso contare su coloro che non sono al corrente della mia condizione, perché neanche possono immaginare che cosa realmente celo dietro questa cronica "stanchezza", né su coloro che invece lo sono, che, cosci appunto di queste mie potenzialità, sempre più coinvolti nelle vicessitudini della propria vita, della propria vita senza me, raramente distolgono l'attenzione da queste ultime per dedicarmi qualche momento di supporto: perché impiegare, sprecare del prezioso tempo, per star dietro ad una persona che tanto, in qualche modo, "ce la fa"? Poco importa se questo "modo" sottenda, in realtà, sforzi che, per quanto enormissimi, saranno destinati, a fronte proprio di queste stesse recuperabilità, potenzialità, a restare sempre e a chiunque irriconosciuti.
(The perks of being high functioning)
Sono una responsabilità che, paradossalmente, nessuno vuole assumersi perché riesce ad essere, nello stesso tempo, troppo grande e troppo piccola: troppo gravoso starmi costantemente accanto, troppo ridotta la rilevanza e la pervasità dei problemi dei quali soffro affinché possa attivarsi il senso del dovere di qualcuno.
Detesto il suffisso "-bile", come mi infastidiscono i condizionali, disprezzo il verbo "potere" ed ogni espressione che indica potenzialità; sentitamente rimpiango i gerundivi, crucciandomi ogni giorno per la loro demorfologizzazione.
"La mia vita è purtroppo fatta al congiuntivo: fa', o mio Dio, ch'io abbia una forza indicativa!"
(Søren Kierkegaard, "Diario", 1 ottobre 1837)
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