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#testi manifesti
fashionbooksmilano · 3 months
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Bemberg e l'arte di Gruau
Progetto e realizzazione Milano Comunicazione
Testi di Benedetta Barzini
Bemberg, Milano 1995, 126 pagine, 24x30cm, cofanetto in cartoncino nero, Testo bilingue italiano/inglese
euro 180,00
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Edizione originale di questa rassegna celebrativa per i 75 anni della ditta Bemberg. Ricostruzione storica diacronica dei filati più celebri - Cupro e Ortalion - via la produzione grafica ideata da Gruau per la Bemberg
A partire dal 1955 inizia la collaborazione dell’azienda con il famoso grafico René Gruau, pseudonimo di Renato Zavagli Ricciardelli delle Caminate (Rimini, 1909 – Roma, 2004), che crea delle locandine  per i prodotti Bemberg nei loro prioritari settori di impiego.
Bemberg era ormai diventato un affermato brand in ambito tessile, il sodalizio con René Gruau, ne consacrò il mito. Dalla sua matita nacquero una serie di raffinati manifesti pubblicitari che rendevano unici e riconoscibili i manufatti Bemberg grazie anche alla sua inconfondibile firma formata da un G con in cima una stella. Gruau è stato un maestro di eleganza e di stile, un grande protagonista nella storia della pubblicità e della moda. 09/02/24
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annalisalanci · 2 years
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Diderot, Rousseau, d'Alembert
Diderot, Rousseau, d'Alembert
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Jean Baptiste Le Rond d'Alember, 16 novembre 1717, 29 ottobre 1783.
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Denis Diderot, 5 ottobre 1713, 31 luglio 1784.
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Enciclopedia. Illuminismo
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Montesquieu, 18 gennaio 1689, 10 febbraio 1755.
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Jean-Jacques Rousseau, 18 giugno 1712, 2 luglio 1778.
Difficoltà insormontabili si oppongono alla lettura critica dell'intera Enciclopedia. Progressi sono stati compiuti dagli studiosi, anche coloro che la considerano, a loro modo, un classico sono consapevoli che i sessantamila articoli della compilazione, riguardanti ogni sorta di conoscenze e attività umane, non potranno mai essere oggetto di un'indagine filologica esaustiva. Un aiuto è venuto dall'uso di strumenti della ricerca informatizzata. La maggior tentazione consiste nel seguire le innumerevoli nervature dell'albero enciclopedico, alla ricerca di una chiave di lettura interna che consenta l'identificazione completa delle fonti, la ricostruzione dei nessi tra le singole voci e i loro autori, i confronti con la cultura contemporanea. L'opera di consultazione, composta com'è con materiali eterogenei e spesso di seconda mano, ha circolato ed eercitato storicamente la sua influenza in Europa e nle mondo sia nell'edizione princeps, sia in innumerevoli adattamenti e rielaborazioni.
La storia "politica" dell'Enciclopedia e i conflitti ideologici con cui essa dette luogo: "manifesti" introduttivi, come il Discorso preliminare di d'Alembert, il Prospectus di Diderot, la premessa ai volumi III e VIII.
La premessa del volume V, il grande Elogio di Montesquieu scritto da d'Alembert, le voci Enciclopedia e di Diderot, e Ginevra di d'Alembert, l'elogio di Montesquieu e l'annessa Analisi indicano anche un'altra delle direzioni nelle quali ci si è mossi: chi consideri l'utilizzazione che gli enciclopedisti fecero dell'Esprit des Lois in voci politiche, come Cristianesimo, Governo, le voci dedicate alle singole voci di governo; e le allusioni a Montesquieu nel Discorso preliminare e nella voce Eclettismo di Diderot, e infine l'articolo Gusto, la presenza nell'Enciclopedia di Montesquieu, fu fondamentale.
Jean-Jacques Rousseau è la terza grande figura dell'illuminismo francese che non poteva non essere rappresentata almeno con il suo contributo più importante: Economia politica. Questa voce, attraverso i rinvii alle altre voci politiche dei primi volumi, rileva implicanze non prive di interesse.
I due protagonisti dell'Enciclopedia, Diderot e d'Alembert. Il caso degli oltre cinquemila articoli o supplementi forniti da Diderot, è da tempo al centro della ricerca. L'edizione di John Laugh e Jacques Proust ha offerto un corpus attendibile di testi e documenti, fondato su un esauriente status quaestionis e sull'esame dei problemi di attribuzione irrisolti. Tra gli articoli politici attribuibili a Diderot, si sono inclusi Aius-Locutius, Autorità politica, Diritto naturale, Gesuita, che dettero origine a varie controversie. Tra gli articoli riguardanti la critica della religione o della superstizione: Bibbia, Casuista, Cerimonie, Credulità, che si sono inclusi. Altre voci Cristianesimo, Fanatismo di Deleyre, Tolleranza di Romilly, Ngombos e Preti di Holloch, tra le più vigorose rivendicazioni della libertà di coscienza nell'Enciclopedia, hanno il vantaggio di presentare il tema sotto angolature diverse.
L'archivio di Diderot include articoli che non sono opera sua, tra i quali Cartesiano e Newtonianismo, siglati da d'Alembert e Yvon, e dal solo d'Alembert, e la voce anonima Filosofo. La collaborazione di Diderot come autore di voci di storia della filosofia diventò assidua soltanto a partire dal volume quinto, con l'articolo Eclettis o, del quale si sono tradotte le pagine più personali. Le filosofie più affini alle dottrine correnti nei circoli illuministici: oltre a Eclettismo, si sono tradotte le voci Epicuireismo, Hobbismo, Locke, Macchiavellismo, Pirroniana o Scettica, Socratica. Questa scelta intende altresì documentare la tematica che Dideot trasse da Brucke e utilizzò negli altri scritti filosofici.
Si sono tradotte le voci di argomento estetico Bello e Genio. La voce Animale, serie di appunti quanto mai significativi presi in margine all'Histoire naturelle di Buffon del 1749; e inoltre Anima, Fortuito, Nascere, Niente, Spinozista, alcuni tra i più singolari esempi della tecnica con la quale Diderot andava inserendo idee materialistiche che non potevano essere esposte nelle voci principali. Questi testi giovano all'interpretazione del Reve de d'Alembert e degli Elemens de physiologie, e mostrano la continuità della riflessione filosofica diderotiana, degli scritti giovanili e quelli della maturità. Voce d'argomento morale come Deizioso, e una i critica sociale come Corte "campioni" di innumerevoli altre, dissimulate sotto pretesti lessicali o grammaticali. Gabinetto di storia naturale rinvia a temi analoghi presenti nell'Intérpretation de la nature. Jacques Proust ha fatto osservazioni pertinenti circa il lavoro effettivamente svolto in proposito da Diderot. La voce programmatica Arte, è la chiave del <<dizionario tecnico>>; insieme con talune pagine del Prospectus e della voce Enciclopedia essa offre, le considerazioni personali, teorie e pratiche, che Diderot fece in margine a quest'aspetto così essenziale dell'Enciclopedia.
D'Alembert. A parte il Discorso preliminare, l'Avvertenza al volume III, l'Elogio di Montesquieu, Ginevra, manca di un esame dei suoi contributi personali all'Enciclopedia. La sua sigla O contrassegna, le aggiunte agli articoli scientifici, una serie si articoli derivanti da scritti precedenti, oppure ripresi e sviluppati in lavori successivi, che tracciarono le linee dell'epistemologia e dell'ideologia enciclopedica. La connessione esistente tra il Discorso preliminare e gli articoli enciclopedici da un lato, gli Elémens de philosphie (1759), dall'altro. Le aggiunte all'articolo Attrazione, e le voci Elementi delle scienze e Sperimentale, confermano l'utilità di simili confronti per chi voglia comprendere l'originale elaborazione di idee epistemologiche, che dai lavori di meccanica e astronomia condusse d'Alembert, dove confluirono gran parte dei testi scientifici già scritti per l'Enciclopedia. Le voci Attrazione, Dinamica, Gravitazione, Newtonianismo presentano alcuni aspetti notevoli di d'Alembert fisico newtoniano. Altre voci curiose e notevoli - come Cortigiano, Copernico, Geometria, Fortuito - dimostrano la brillante versatilità del grande matematico, e la sua costante presenza a fianco di Diderot, talora con sottili antagonismi nell'affermazione delle idee forza dei lumi. La critica degli istituti educativi dell'ancien régime e la proposta di una nuova pedagogia, accolte in Sperimentale e nel più noto collegio.
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enkeynetwork · 12 days
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lamilanomagazine · 4 months
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Milano, esce il libro Triennale. Cento anni di manifesti
Milano, esce il libro Triennale. Cento anni di manifesti In occasione del suo centenario, Triennale Milano ha realizzato il volume Triennale. Cento anni di manifesti, a cura di Mario Piazza ed edito da Marsilio Arte. Un originale repertorio che ripercorre la storia di Triennale attraverso l'evoluzione della progettazione grafica, gli stili e gli autori, gli approcci e le tecniche, la comunicazione e il costume dal 1923 al 2023. Il volume è disponibile in tutte le librerie. Triennale. Cento anni di manifesti racconta in particolare la storia delle ventitré edizioni dell'Esposizione Internazionale di Triennale dal punto di vista della grafica, fino ad arrivare alla nuova identità visiva dell'istituzione, sviluppata nel 2019 dallo studio Norm di Zurigo. Dagli anni del cartellonismo d'artista, alla grafica progettata, al visual design, il volume consente di ripercorrere, attraverso manifesti e immagini, la storia di Triennale Milano e al contempo di tracciare una storia della progettazione grafica, oltre che della comunicazione e del costume. Il libro riunisce centinaia di manifesti di grandi nomi, come Aldo Scarzella, Giovanni Guerrini, Marcello Nizzoli, Michele Cascella, Mario Sironi, Enrico Ciuti, Max Huber, Ernst Scheidegger, Marco Del Corno, Eugenio Carmi, Roberto Sambonet, Massimo Vignelli, Albe Steiner, Giulio Confalonieri, Italo Lupi, Alberto Marangoni, Bob Noorda, Mauro Panzeri, Giorgio Camuffo, Anna Kulachek, 2x4, Pierluigi Cerri, Theo Crosby, Wim Crouwel, Michel Folon, Felix Humm, Norm, Massimo Pitis, Leonardo Sonnoli, Ettore Sottsass, Studio FM Milano, TassinariVetta, George Tscherny, Heinz Waibl, Lance Wyman. Nei lavori di questi protagonisti della grafica internazionale, il manifesto assume quindi una valenza simbolica, rappresentando non solo un supporto informativo, ma anche un elemento in grado di comunicare direttamente visioni e suggestioni legati ai temi e ai progetti. Il libro, di grande formato e disponibile in italiano e in inglese, si apre con l'introduzione di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, e include un saggio di Mario Piazza sulla grafica in Triennale, le schede per i ventitré manifesti delle Esposizioni Internazionali e testi di approfondimento sui manifesti e artefatti grafici legati a mostre, progetti, eventi e campagne di comunicazione, sempre redatti da Piazza. Il progetto grafico della pubblicazione è realizzato dallo studio Norm. Mario Piazza Mario Piazza (1954), grafico e architetto, lavora a Milano e si occupa di grafica editoriale, sistemi di identità e allestimento. È docente di Design della comunicazione alla Scuola di Design del Politecnico di Milano. Nel 1996 ha fondato 46xy, studio di grafica e ricerche sulla comunicazione, critica e storia del design. È stato creative director di "Domus" e direttore di "Abitare". Ha progettato l'immagine dei tascabili Einaudi e curato molte esposizioni. Nel 2008 ha ricevuto l'Icograda Achievement Award. Indice del volume - Cento anni di grafica in Triennale, Stefano Boeri - Cento anni, ventitré manifesti, una storia della grafica, Mario Piazza - 1923-2022. Manifesti ufficiali delle Esposizioni Internazionali - Un giacimento di manifesti - I manifesti di Italo Lupi e Alberto Marangoni - L’art direction di Italo Lupi - La grafica di Pierluigi Cerri - Nuove generazioni di progettisti - Un concorso negli anni della contestazione - Verso il Museo del Design - I manifesti del Triennale Design Museum - I manifesti delle grandi mostre in Triennale - La nuova immagine di Triennale Milano - Bibliografia Informazioni - Triennale. Cento anni di manifesti - a cura di: Mario Piazza - progetto grafico: Norm cartonato ricoperto - formato: 22 × 33 cm - pp. 184, euro 40,00 - due edizioni italiana e inglese... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 5 months
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Parliamo ancora di napoletano? Due libri e un’iniziativa
Rieccoci con ’O napulitano e ’o nnapulitano, ovvero L’homo neapolitanus e la sua lingua, una rubrica che abbiamo tenuto su queste (Cinque)colonne alcuni anni fa e che interrompemmo per mancanza di novità. Ora le novità ci sono. E sono due: un’iniziativa della Regione Campania e un libretto di Sergio Zazzera. Cominciamo dal secondo: Sergio Zazzera, La parlata napolitana. Istruzioni per l’uso, Giannini editore, pp. 62, € 6,00. Si tratta di un piccolo vademecum sull’uso corretto e sulle conoscenze (anche bibliografiche) necessarie a chi voglia accostarsi in modo corretto al nostro idioma. L’autore, “magistrato in pensione, giornalista con l’hobby delle ‘cose di Napoli e dintorni’” (si legge in quarta di copertina), già autore di un vocabolario di napoletano e di altri testi sul nostro dialetto, è socio del Coordinamento dei Comunicatori della Cultura (detto 3C) e dirige il periodico (oggi online, ma nato cartaceo nel 1950) “Il Rievocatore”. Il napoletano a portata di libretto Il libretto – dicevamo - si presenta come un vademecum informativo-divulgativo-bibliografico sul napoletano. Diviso in nove agili capitoletti, affronta a volo d’uccello ma con meticolosa precisione varie tematiche, sulle quali dà un orientamento (anche bibliografico) al lettore sprovvisto di fondamenti scientifici che sia desideroso di accostarsi al napoletano come si parla realmente (“parlata” è infatti il termine che usa l’Autore fin nel titolo). I primi due capitoli rievocano, a livello personale e generale, le modalità d’uso del napoletano nelle famiglie di una volta e i “lessici famigliari” che ne derivavano. Il terzo capitolo passa in rassegna gli interventi legislativi sui dialetti e parlate locali e sul napoletano in particolare, a partire dall’art. 19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (diritto alla libertà di espressione), passando per l’equivoco in cui sono caduti in tanti a proposito della pretesa decisione dell’UNESCO di dichiarare il napoletano “lingua” (sullo scioglimento dell’enigma è intervenuto il prof. Nicola De Blasi, che Zazzera puntualmente cita), fino alla legge regionale 14/2019 che istituisce il Comitato Scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano (l’altra novità, di cui parleremo fra poco). Lingua, grammatica e letteratura Seguono capitoli più “linguistici”, sulle etimologie (anche le false etimologie), sulle grammatiche, sulla letteratura, sulle improprietà nella scrittura. E passiamo alla seconda novità di cui sopra. L’iniziativa di cui parlavamo all’inizio, e su cui informa pure il libretto di Zazzera, è la Legge Regionale 8 luglio 2019 n. 14, che ha istituito il Comitato Scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano. Il Comitato si è costituito ed ha prodotto già dei risultati tangibili. I membri sono: Nicola De Blasi, professore di Storia della lingua italiana presso l’Università Federico II, Francesco Montuori, anch’egli della Federico II, Rita Librandi, dell’Università “L’Orientale”, Carolina Stromboli, dell’Università di Salerno, e gli studiosi e scrittori Armando De Rosa (purtroppo venuto a mancare recentemente), Umberto Franzese e Maurizio De Giovanni. I primi quattro hanno curato una pubblicazione, distribuita gratuitamente, che si presenta come strumento di divulgazione di notizie e informazioni corrette e scientificamente fondate sul napoletano, contro le tante false informazioni e gli scorretti usi del napoletano che imperversano sui muri della città (manifesti pubblicitari in primis) e sul blog, con scritti dall’ortografia improbabile e proposte di insegnamento non supportate da conoscenze corrette. Il libro s’intitola Per il patrimonio linguistico napoletano. Notizie storiche, a cura del Comitato scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano, ed è redatto da Nicola De Blasi, Rita Librandi, Francesco Montuori e Carolina Stromboli, con introduzione di Maurizio De Giovanni. Dialetti e origini È opportuno riportare integralmente qui almeno alcune parole della quarta di copertina, che chiariscono l’intento degli autori e anche alcuni aspetti della questione del napoletano che di solito vengono fraintesi o ignorati dai più: “I dialetti sono soltanto una versione ‘deformata’ della lingua italiana? Qual è la loro origine? Come si è svolta la loro storia? In passato erano insegnati a scuola? A queste e ad altre domande risponde questo libro ideato dal Comitato scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano. Una prima forma di salvaguardia può infatti realizzarsi attraverso una corretta divulgazione, anche in alternativa a notizie imprecise o a luoghi comuni che sono da tempo in circolazione in rete e in altri media. In queste pagine si chiarisce, tra l’altro, che in Campania si parlano numerosi dialetti, alcuni dei quali piuttosto diversi dal napoletano e che quest’ultimo, diversamente da quanto si legge in rete, non è mai stato riconosciuto dall’UNESCO né come lingua, né come bene dell’umanità”. Un’operazione nuova Si tratta insomma di un’operazione nuova e da tempo auspicata da molti scrittori in napoletano e cultori del nostro idioma, spesso magnificato in termini entusiastici da persone che in buona fede credono di esprimere il loro amore per la propria cultura ma che non sono attrezzati con conoscenze corrette, per cui cadono in errori tali da nuocere alla comprensione stessa e alla valorizzazione della lingua che intendono promuovere. Basti solo un esempio: molti scrivono il napoletano “come si parla”, sostituendo alle vocali semimute degli apostrofi o semplicemente nulla (es. pat’t’ o patt invece di pateto), in questo modo rendendo più difficoltosa la lettura. Invece bisognerà pure riflettere che nessuna lingua si parla come si scrive, neanche l’italiano (ad esempio il suono gli si scrive in spagnolo ll, e il nostro digramma gn si legge in tedesco ghn. Quest’ultima osservazione, peraltro, si legge nel libretto di Sergio Zazzera di cui abbiamo parlato sopra. E così le due novità che abbiamo detto all’inizio si saldano, dando luogo a una speranza, quella di poter diffondere notizie certe sul nostro dialetto (che, non dimentichiamolo, è anche una lingua letteraria di tutto rispetto) ed esprimere in modo davvero efficace il nostro amore per esso. Read the full article
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personal-reporter · 11 months
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Nazim Hikmet, lontano dalla Turchia
Un uomo che per tutta la vita sogno un mondo libero… Nazim Hikmet nacque a Salonicco il 20 novembre 1902, da Nazim Hikmet Bey,  funzionario di Stato, e Aisha Dshalia,  pittrice. Da giovane Nazim studiò prima francese ad Istanbul, in Turchia, poi s’ iscrisse all'Accademia della Marina militare, ma dovette abbandonarla per problemi di salute. Come lui stesso confessò nella poesia Autobiografia (1962) divenne il poeta a soli quattordici anni, introducendo per la prima volta il verso libero nella lingua poetica turca grazie al nonno paterno, che, oltre che pascià e governatore di varie province, era scrittore e poeta in lingua ottomana. Durante la guerra di indipendenza in Anatolia si schierò con Kemal Ataturk, ma fu molto deluso dagli ideali nazionalisti, si  iscrisse così al partito comunista e lavorò come insegnante nella Turchia orientale. Nel 1922 il poeta  fu condannato per marxismo e scelse l'esilio volontario in Russia, dato che gli era  impossibile rimanere in patria, dove fu soggetto ad una forte ostilità a causa della sua pubblica denuncia dei massacri avvenuti in Armenia nel periodo 1915-1922. In Russia Nazim si iscrisse all'Università dei lavoratori d'Oriente e studiò alla facoltà di sociologia, oltre a conoscere il  poeta Majakovskij e si sposò, ma il matrimonio fu annullato a seguito del suo ritorno in Turchia nel 1928, grazie all'amnistia generale. Il clima che circondava Nazim divenne sempre più pesante e, dato che il partito comunista venne  dichiarato illegale, venne arrestato con il pretesto dell'affissione di manifesti illegali. Negli anni dal 1928 al 1936 Hikmet, che passo cinque anni in carcere, scrisse ben cinque raccolte di versi e quattro poemi lunghi, oltre a lavorare alla stesura di romanzi e testi teatrali, collaborando anche con alcuni giornali in qualità di giornalista e correttore di bozze. Il poeta nel 1938 fu arrestato con l'accusa di aver incitato la marina turca alla rivolta con le sue poesie e fu condannato a ventotto anni di carcere, ma vi rimase per quattordici lunghi anni, durante i quali scrisse i suoi versi più significativi. Grazie ad una commissione internazionale tra i cui membri c’erano Jean Paul Sartre e Pablo Picasso, Nazim fu scarcerato nel 1949, ma fu vittima di ben due tentativi di assassinio che lo spinsero a fuggire nuovamente a Mosca, mentre fu candidato al Nobel per la pace nel 1950. Intanto la Turchia privò il poeta  della cittadinanza e fu la Polonia a conferirgli la sua , grazie all'esistenza di un vecchio progenitore da cui, secondo Nazim, derivavano i suoi capelli rossi. Nazim Hikmet morì a Mosca, per una crisi cardiaca, il 3 giugno 1963 e nel 2002, nel centenario della sua nascita, il governo turco, grazie ad una petizione firmata da mezzo milione di cittadini, gli restituì la cittadinanza. Read the full article
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FELIX DARIO RUGGERI
(Foto di Diego Alberici)
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DICHIARAZIONE DELL’ARTISTA
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Mi definisco un artista poliedrico in continua trasformazione. Utilizzo differenti mezzi per esprimermi, fotografia, pittura, scultura, grafica, illustrazione, video e qualsiasi oggetto o idea che stimoli la mia curiosità. Mi piace scrivere poesie e racconti, progettare mobili minimali, leggere Douglas Adams, costruire castelli di carta e a volte restaurarli. Il mio amico più divertente è un Duende che si sposta saltando sui mobili di casa e a volte quando sono distratto mi sussurra parole.
Il primo evento che annuncia il mio futuro legame con l'arte si presenta inaspettato all'età di 12 anni durante una gita scolastica nel porto di La Spezia, in questa occasione vengo decorato con gli onori militari sul ponte di coperta del cacciatorpediniere “Impetuoso” per lo svolgimento del miglior tema sulla natura promosso dal Distretto Comuni Montagna Città Metropolitana di Bologna.
Mi sono sempre interessato all’arte in tutte le sue espressioni. Negli anni ‘80 sono stato curatore e ideatore dello spettacolo "La luce dell'Asia" presentato al circolo Pavese di Bologna. Sul palco del teatro, contestualmente alla proiezione di immagini rappresentative dell’arte classica orientale, l’attore Alfredo Caruso Belli interpretava racconti, poesie e testi di umorismo tratti dalla tradizione filosofico-religiosa dell’oriente.
Sempre negli spazi del circolo Pavese ho ideato e curato, in collaborazione con il musicista Massimo Testa, la rassegna musicale "Hello Jazz".
Sono stato cofondatore del Centro di Ricerca Cinematografica a Bologna, collaborando alla realizzazione di diverse rassegne di qualità, curando settore grafico e realizzazione di manifesti pubblicitari.
Artisticamente mi sono formato all'Accademia di Belle Arti di Bologna frequentando la cattedra di pittura del Professor Concetto Pozzati.
Dal ‘94 al 2005 sono stato condirettore della galleria Studio Eraarte, collaborando tra gli altri con artisti come: Marianne Eigenheer, Andreas Gehr, Roberta Fanti, Simone Zaugg, ecc.
Mi sono anche interessato di restauro conservativo …
(segue sotto nel commento)
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fashionbooksmilano · 1 month
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Triennale Cento Anni di Manifesti
testi di Mario Piazza e Stefano Boeri
progetto grafico Norm, Zurigo
Marsilio Arte, Venezia 2023, 184 pagine, 22,5x33,5cm, ISBN 9791254631584
euro 40,00
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Triennale Milano è da cento anni un punto di riferimento internazionale per la cultura del progetto. Dal 1923, con l’avvio delle Esposizioni Internazionali, ha investigato e mostrato il meglio delle arti decorative, del design e dell’architettura italiana e internazionale. Un enorme patrimonio di storie che è stato interpretato e comunicato dai migliori progettisti grafici nelle diverse epoche.
Dagli anni del cartellonismo d’artista, alla grafica progettata, al visual design, il volume consente di ripercorrere, attraverso manifesti e immagini, la storia di Triennale Milano e al contempo di tracciare una storia della progettazione grafica, oltre che della comunicazione e del costume.
Centinaia di manifesti di grandi grafici, come: Aldo Scarzella, Giovanni Guerrini, Marcello Nizzoli, Michele Cascella, Mario Sironi, Enrico Ciuti, Max Huber, Ernst Scheidegger, Marco Del Corno, Eugenio Carmi, Roberto Sambonet, Massimo Vignelli, Albe Steiner, Giulio Confalonieri, Italo Lupi, Alberto Marangoni, Bob Noorda, Mauro Panzeri, Giorgio Camuffo, Anna Kulachek, 2x4; Pierluigi Cerri, Theo Crosby, Wim Crouwel, Michel Folon, Felix Humm, Norm, Massimo Pitis, Leonardo Sonnoli, Ettore Sottsass, Studio FM Milano, TassinariVetta, George Tscherny, Heinz Waibl, Lance Wyman.
16/03/24
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cancionesfedez · 1 year
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Dai Cazzo Federico
Il mio disco è nei negozi e tu lo stai già scaricando Il tempo stringe ma sento il mio culo che si sta allargando È proprio vero che la crisi un po' ci sta cambiando "Ma ciao come si chiama questa bella bimba?" "Armando" L'atteggiamento dei miei fans, giuro che mi sta stressando Chiederebbero la foto pure mentre sto cagando E con tutto questo affetto mi sento così commosso però fammi andare al cesso che mi sto cagando addosso Poco importa se i colleghi dicono che io non spacco A loro brucia il culo, io ho le ortiche sopra il cazzo Mettiti le scarpe di cemento con il tacco e va' affondo assieme a tutti i tuoi cazzoni dischi pacco Quando io stavo alle jam tu ti mangiavi la bruschetta Il tuo DJ porta i piatti, tu il coltello e forchetta E la tua tipa biondo platino avrà pure la frangetta ma quando la baci sembra che ti slingui David Guetta
Dai cazzo Federico, ti butti sul sociale Però quando ti lanci vedi di non farti male Corri finchè puoi sopra dei vetri a piedi scalzi E non ti preoccupare quando finirai nei cazzi Se stai col culo a terra sai che quando ti rialzi Noi, voi, non ci sarete più
Il mio rap è una carezza con le mani unte Tra infami con la doppia faccia e troie con le doppie punte Le tue due copie vendute, non sono pervenute Se fallisco andiamo a consegnare pizze con lo scooter Il mio manager non sa che sono un po' in ansia e sudo Si fa le canne e poi collassa sul divano dello studio Ma qui spesso l'apparenza ti nasconde un lato oscuro come a volte un brutto naso ti fa perdere un bel culo "Eh, scusa, ma è vero che voi rappers, non siete veri artisti?" "E che vendete il culo ancora prima di vendere i dischi?" "Scrivi testi ma detesti manifesti comunisti" "Ma ora Guè ti produce come Eminem con Fifty"
"Uhh, siete dei fake di merda, sempre a copiare gli americani, cazzo" Tra Tiziano che era gay e faceva lo sciupa femmine Chi si è fatto una carriera copiando i testi di Eminem Se cerchi doppie facce qua trovi un terreno fertile Ti sento moscio come un cazzo in disfunzione erettile
Dai cazzo Federico, ti butti sul sociale Però quando ti lanci vedi di non farti male Corri finchè puoi sopra dei vetri a piedi scalzi E non ti preoccupare quando finirai nei cazzi Se stai col culo a terra sai che quando ti rialzi
Noi, voi, non ci sarete più
Dici che sono fake perché giro col tutù E che il vero Hip-Hop lo spinge solamente la tua crew Ma poi vedono uno spicciolo e vedi che incominciano a fare tutti il singolo cantato in auto-tune Come la metti adesso con la tua cultura Io perlomeno non mi riempio la bocca di spazzatura Io ho regalato un disco registrato ad alto budget E tu vendi a cinque euro un mixtape da dieci tracce Se poi ci mettono in manette per gli album illegali Dividete i detenuti per generi musicali Che già andare in galera mi sembra una brutta storia Sai che sfiga stare in cella insieme ad un fan di Povia "Fedez è vero che ai tuoi live gira MD con l'acqua tonica?" "E che sei un gran maestro di una loggia massonica?" "E' vero che suoni col culo la fisarmonica?"
"E ti escon pezzi più belli della tua musica solita?"
Dai cazzo Federico, ti butti sul sociale Però quando ti lanci vedi di non farti male Corri finchè puoi sopra dei vetri a piedi scalzi E non ti preoccupare quando finirai nei cazzi Se stai col culo a terra sai che quando ti rialzi Noi, voi, non ci sarete più
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gaiaitaliacom · 1 year
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Gamc Viareggio. Sandro Luporini "Dipingere l'ansia per dipingere la storia": fino all'8 gennaio
In mostra 82 quadri a olio, 6 opere grafiche originali, 15 tecniche miste
di Redazione Viareggio “Dipingere l’ansia per dipingere la storia – libertà è partecipazione”, questo il titolo dell’esposizione di Sandro Luporini, allestita alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Viani da sabato 12 novembre a domenica 8 gennaio. Si tratta in tutto di 82 quadri a olio, 6 opere grafiche originali, 15 tecniche miste: in più 40 manifesti, immagini, foto e testi del lavoro di…
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enkeynetwork · 11 months
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lamilanomagazine · 11 months
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Bologna: E-LOV - Leggere ovunque. Le pareti dei luoghi di cura si colorano di storie
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Bologna: E-LOV - Leggere ovunque. Le pareti dei luoghi di cura si colorano di storie. Dalla fine di maggio 2023 prende il via E-LOV - Leggere Ovunque il progetto di welfare culturale che promuove la lettura e rende disponibili contenuti selezionati di qualità, liberi e gratuiti per le diverse fasce di età all’interno dei presidi ospedalieri e delle Case della Comunità dell’Azienda USL di Bologna. E-LOV - Leggere Ovunque permetterà di trascorrere il proprio tempo immersi nel piacere della lettura. Si potrà leggere un libro digitale, ascoltare un audiolibro, sfogliare una rivista o un giornale in digitale, imparare, approfondire notizie o conoscenze, ascoltare una filastrocca o della musica classica, scoprire notizie su Bologna e il suo territorio: e lo si potrà fare semplicemente inquadrando un QR code con il proprio telefono o tablet. E-LOV - Leggere Ovunque nasce grazie alla collaborazione tra Azienda USL e Comune di Bologna, nell‘ambito del Patto per la Lettura di Bologna e in collaborazione con BimboTu e Forum del Libro di Roma. Il progetto si inserisce nella cornice di un patto di collaborazione siglato a dicembre 2022 tra Azienda Usl di Bologna e Settore Biblioteche e Welfare culturale del Comune di Bologna per la promozione di un serie di attività comuni. E-LOV - Leggere ovunque si compone di manifesti e pannelli collocati in spazi di passaggio per le persone che lavorano negli ospedali, in luoghi di sosta momentanea per chi è in attesa di visite mediche oppure in luoghi di sosta forzata per le persone ricoverate. Su questi pannelli sono riportate le copertine di libri selezionati che è possibile scaricare gratuitamente e leggere sul proprio dispositivo mobile. Pazienti, caregiver, cittadini avranno a disposizione una selezione di 80 titoli, declinati in composizioni mirate ai singoli setting: i pannelli previsti nelle pediatrie comprendono testi dedicati all’infanzia e alla genitorialità; quelli pensati per i luoghi di passaggio testi brevi, come racconti, in diverse lingue. Sempre tramite altri codici QR sarà inoltre possibile informarsi su tutti i servizi disponibili nelle biblioteche della città, sulle biblioteche di prossimità, sulla biblioteca digitale Emilib | Emilia Digital Library, accessibile a tutti gli iscritti alle biblioteche bolognesi e tanto altro. I manifesti e pannelli di E-LOV - Leggere ovunque sono allestiti nelle aree ospedaliere e ambulatoriali del Dipartimento materno infantile e del Dipartimento di Cure Primarie e nei consultori familiari delle strutture: Casa Comunità Porto-Saragozza, Poliambulatorio Colombi, Casa Comunità Borgo-Reno, Casa Comunità San Donato-San Vitale, Poliambulatorio Zanolini, Poliambulatorio Mazzacorati, Poliambulatorio Carpaccio, Casa della Comunità Navile. Di E-LOV - Leggere ovunque e di altri temi legati ai temi di lettura e salute, di umanizzazione delle cure e welfare culturale sul territorio bolognese si parlerà in una puntata di Viaggio nell’Italia che legge, un’iniziativa di Forum del Libro realizzata in collaborazione con Cepell | Centro per il libro e la lettura, che nasce dalla volontà di raccontare esempi di esperienze virtuose nel panorama del libro e della lettura. La tappa del 7 giugno alle 11 di Viaggio nell’Italia che legge sarà proprio dedicata a Bologna e sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube del Forum del Libro. Parteciperanno Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città Metropolitana, Luca Rizzo Nervo, assessore Welfare e salute, e Paolo Bordon, direttore generale dell’Azienda USL di Bologna. Saranno inoltre presenti le associazioni che svolgono da tempo e con successo attività legate alla lettura nelle strutture ospedaliere. Oltre al nuovo progetto E-LOV - Leggere ovunque, la collaborazione tra Ausl Bologna e Settore Biblioteche e Welfare culturale, prevede anche il consolidamento delle attività locali di Nati per Leggere, che da oltre vent’anni, favorisce la diffusione capillare della lettura tra i bambini da zero a sei anni attraverso la collaborazione tra bibliotecari e pediatri. Nati per leggere è promosso a livello nazionale da AIB | Associazione Italiana Biblioteche, ACP | Associazione Culturale Pediatri e Centro per la Salute del Bambino. Negli ultimi mesi del 2022 e all’inizio del 2023, col contributo della Regione Emilia-Romagna, si sono organizzati a Bologna tre nuovi corsi Nati per Leggere, due per volontari e uno multiprofessionale. I corsi hanno coinvolto 55 volontari selezionati dalle 11 biblioteche di pubblica lettura e 30 fra bibliotecari, educatori, pediatri e personale sanitario operante nelle pediatrie di comunità. Le volontarie e i volontari così formati hanno ripreso dal mese di maggio 2023 a essere presenti nelle pediatrie di comunità, a portare avanti le attività di lettura e di incontri con le famiglie nelle biblioteche e la distribuzione dei kit Nati per Leggere ai pediatri. A Bologna aderiscono al progetto 11 biblioteche comunali di pubblica lettura, 32 pediatri di base, 6 pediatrie di comunità e i 9 Centri Bambini e Famiglie dell’Area Educazione, Istruzione e nuove generazioni del Comune di Bologna.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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testimanifesti · 3 years
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lospaziobianco · 3 years
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È arrivato il momento: Dal 28 al 30 maggio arriverà Nuvole Digitali, il festival online completamente dedicato al mondo del fumetto organizzato da Lo Spazio Bianco.
- 27 panel
- 30 ore di live
- più di 50 ospiti
Da qui al 28 maggio sui nostri social vi presenteremo tutti i panel e gli ospiti di questa prima edizione, perciò rimanete sintonizzati!
Per tutte le info: https://www.lospaziobianco.it/lo-spazio-bianco-presenta.../
Grafiche e Manifesto: Testi Manifesti
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