Tumgik
#sii forte sola
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Mi piacerebbe che qualcuno
ti insegnasse a stare da sola,
ti salverebbe la vita.
Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire vuoti,
né pietire uno sguardo o un'ora d'amore.
Impara a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia.
Paolo Crepet
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evadingreallife · 1 year
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Recap prima seconda terza quarta (quinta) serata:
• morandi sta andando forte apre tutte le porte fa jogging in sala mentre amadeus millanta una maratona musicale velocissima (qualcuno ci ha creduto? Io no)
• ariete e sangiovanni quello vero abbastanza underwhelming sorry
• will canta con un tale
• elodie frega una borsetta dalla platea SAPEVO CHE AVEVO FATTO BENE A SCEGLIERTI AL FANTASANREMO SII. Se ne va pure rifacendo le scale tutto per il fanta dajee
• la borsetta l'ha più ridata? Chi lo sa.
• Peppino? Peppino.
• breaking news ama fa coming out come uno swiffer sul palco dell'ariston
• comica effettivamente comica, miracolo
• il direttore d'orchestra di olly con un piccolo benji nel taschino aaaaaaaaaaaa🥹🥹
• lazza e morandi are besties, we get it
• ultimo in versione babysitter di eros che si scorda il testo rip
• tananai in his lesbian softboi era, biagio approved, 15k, oneshot, slow burn, music au
• chiara francini signorina cencini amo lei la sua borsetta il suo modo di fare le sue ALI le sue virtù tutto
• shari canta in corsivo bocciatissima
• arisa sul palco tipo addetto dello zoo che cerca con le unghie e con i denti di arginare grignani e farlo andare a tempo inutilmente.
• minutino serio
• CON LE MANI CON LE MANI CON LE MANI CIAO CIAO throwback thursday friday
• SONO O NON SONO IL CAPITAN UNCINOO
• sketch dei poltronesofà e intanto tutti a cercare freneticamente su google se pure loro siano FRATELLI o se si possa prendere la route full homo visto che erano soli in un camerino chiuso su un sofà insieme
• j-ax l'altro 31 e fedez palesemente scappati dalla stessa gabbia dello zoo non so
• ovviamente giorgia e elisa cantano luce e la platea ascende improvvisamente al cielo come esseri superiori
• i coladimasplash infilano uno splashetto pure oggi nelle cover 🌊
• ah si il mio fandom-in-law si li conosco (pubblicità di mare fuori)
• i vestiti della signorina cencini sono i veri mvp della serata
• signorina cencini e gianni, 20k, fastburn, threesome, eventual marriage
• cugini di campagna falsettano in falsetto as is their due
• mengoni non era necessario infierire sugli altri dall'alto della tua classifica con il coro gospel e let it be a sta maniera suu
• the aria da diciottesimo in this crociera si sta davvero facendo sentire stasera (it's milano bangkok for me)
• gianmaria era pupo la prima sera e resta pupo pure oggi niente da fare
• niente mr rain insipido era e insipido rimane
• madame che canta de andré con l'autotune? In my sanremo? More likely than you think. No ma scherzi a parte a me è piaciuta stasera.
• rosa chemical & l'altra tizia living their best life with the matching extra lashes, the most on fleek eyeliner ever, one (1) tiny boot lick and sus objects in hand by rosa i see u 👀
• oh no oh god la rai ha fatto una pubblicità su benigni che parla di biblically accurate sex asdfghjkl
• i modà e le vibrazioni mi vibrano to sleep ma whisky è molto furbo risale la montagna la pioggia lo bagna ecc ecc morale ancora non andrò a dormire
• anna oxa resuscita l'unica canzone che potrebbe vagamente salvarla aka un'emozione da poco, ma il canto greco finale davvero non era necessario, giuro anna, come se avessi accettato guarda
• ore l'una meno dieci: sethu fa il gioco delle sedie con gente. I dont even know anymore a questo punto
• ah levante happened a una certa hmmm
• apro gli occhi e amadeus ha un grembiule. Sbatto le palpebre e qualcuno sta cantando di nuovo. Mhhh penso che io stia inziando ad accusare il sonno qui
• oddio sta cantando qualcuno ma non so chi è mamma non so chi è sono face blind i know l'ho capito non ne riconosco uno chi sei datemi un indizioo
• AH ERA LDA grazie ama non ci sarei mai arrivata da sola
• mara sattei la scambio troppo con sheri regà non è colpa mia non riconosco nessuno😭😭.
• intanto tutti smollano i fiori al primo che passa asap tipo patata bollente, pure dopo che abbiamo rotto a tutta la rai per farli dare a tutti, io boh
• Fiorello mood della vita stile hobo con la copertina di pile la cuffietta della spazzatura e il piumone indossabile tattico
• colla zio rivalutati. Perhaps, saliti.
• hhhhh monologo di mamma non pancina idk sonno sonno sonno
• uuuh classifica NO MA DAI GIORGIA SOLO QUARTA CON LUCE È UN FURTO REGA ok il mengonisweep ma giorgia almeno seconda doveva essere suuuu
• classifica parte 2 la vendetta: quella vera mengoni ultimo lazza mr rain giorgia
E niente buonanotte a tutti pure A CHI NON DOVREBBE STARE DOVE STA IN CLASSIFICA MA VBB notte
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Bonus: quota di mamme invocate in questa puntata: idk, uncountable
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entropiceye · 7 months
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Avere una diagnosi può essere un sollievo a volte. È una risposta, una spiegazione reale e concreta a problemi che non eravamo in grado di comprendere.
Quel malessere subdolo ed invisibile, ben nascosto dentro di te, diventa improvvisamente tangibile. Capisci che le persone che lo hanno sminuito ed invalidato avevano torto.
Può essere il punto di partenza effettivo per arrivare alla radice di quel dolore profondo ed elaborarlo, pezzo dopo pezzo.
Ma avere una diagnosi può essere anche spaventoso. Si può commettere lo sbaglio di identificarsi unicamente col proprio disturbo, di sentirsi semplicemente un ammasso di problemi irrisolti, di dover essere costretti alla solitudine, di dover essere "sopportati e tollerati"...
Per non parlare della quantità spropositata di articoli pseudoscientifici fortemente stigmatizzanti e pieni di stereotipi, che può fare sentire senza speranza, come uccelli in una gabbia.
I nostri disturbi sono l'unica risposta che abbiamo saputo trovare per sopravvivere in un ambiente dove ci è mancato tanto. È per questo che "guarire" a volte non è facile, bisogna prima comprendere e accettare quelle basi inconsce, guardare oltre... Trovare quella parte di noi sola, ferita e spaventata ed imparare ad ascoltarla ed accoglierla.
Bisogna decostruire anni e anni di convinzioni ed automatismi, bisogna arare il campo prima di poter seminare.
Abbi pazienza, sii gentile con te stesso soprattutto quando le cose andranno male, perché succederà.
L'equlibrio è un viaggio, fatto di alti e bassi. La linearità non esiste.
La guarigione non è uguale per tutti: per qualcuno è la remissione totale dei sintomi, per qualcun altro è imparare a convivere con le proprie fragilità, imparare a fermarsi quando diventa troppo.
Ognuno ha il suo modo di stare bene ed il suo tempo per arrivarci.
Un abbraccio forte anime belle 💜
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inaspettami · 6 months
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"Sussurrami dolci bugie.
Dimmi che tornerò come prima, prima o poi.
Dimmi che sorriderò e lo dirò sul serio.
Dimmi che riderò di gusto finché non piangerò.
Dimmi che i miei occhi brilleranno e racconteranno storie in technicolor, piuttosto che in tutti i grigi nuvolosi.
Dimmi che non dovrò trattenere le lacrime in diversi momenti della giornata.
Dimmi che non sarò triste per ragioni sconosciute.
Dimmi che non starò sveglio fino alle 3 ogni notte e potrò dormire senza alcun aiuto.
Dimmi che potrò andare alle funzioni sociali e alle riunioni senza essere nervoso e ansioso.
Raccontami che i miei attacchi di panico che mi svegliano diventeranno un lontano ricordo.
Dimmi che sarò in grado di sostenere conversazioni senza che il mio cervello vada alla deriva.
Dimmi che riacquisterò la memoria a breve termine e smetterò di dimenticare così tante cose.
Dimmi che l'abisso in cui mi trovo non sarà un pozzo così vuoto.
Dimmi che la mia luce brillerà attraverso l'oscurità.
Dimmi che non avrò bisogno di tutte quelle medicine ogni giorno.
Dimmi che non rimarrò con lo sguardo assente, distanziandomi in modo casuale.
Dimmi che mi godrò di nuovo la vita.
Dimmi che arriverà un momento in cui smetterò di sentirmi come se stessi semplicemente affrontando e sopravvivendo alla giornata, fino al giorno successivo, solo per rifare tutto da capo.
Dimmi la verità... che sono forte come sono sempre stato. E che supererò tutto questo come ho affrontato altre cose nella mia vita da sopravvissuto più forte e più saggio.
Dimmi la verità... che ami TUTTO di me, anche le parti rotte che impiegheranno più tempo a rimettere insieme.
Dimmi la verità... che ami la mia luce accattivante e la mia oscurità che crea dipendenza. Che ami i miei colori vividi e tutti i miei tanti grigi.
Dimmi la verità... che sarai sempre lì per me, sia in una giornata soleggiata e tranquilla che in una forte tempesta di uragano.
Dimmi la verità... che non sarò mai solo ora che sei con me.
Sii la rassicurazione di cui ho bisogno. Sii calmo. Sii la mia forza e il mio sostegno. Sii il mio trampolino di lancio verso il recupero del mio vecchio io. Sii il mio conforto e il mio ascolto. Sii il tocco amorevole, sussurra e ringhia nel mio orecchio: ho bisogno di sentirmi amato, necessario, desiderato, desiderato e importante. Sii la voce dolce che dice che andrà tutto bene quando sto precipitando dentro di me urlando quando nessuno può sentire.
Dimmi quello che mi dici sempre... che posso essere il mio vero sé totale con te, vulnerabile e libero di essere il vero me senza pretese, facciata o giudizio. Tienimi forte la mano... ed esci dalle profondità dell'inferno in cui la mia testa e la mia anima si trovano da anni.
Fammi uscire dal tunnel oscuro della mia depressione e ansia, finché non vedremo altro che cieli luminosi e azzurri. Lasciandomi alle spalle quel me stesso e tornando dalla ragazza che ho sempre conosciuto. Alla ragazza con cui ti sei innamorato, la ragazza senza la quale non puoi vivere. La ragazza che non lascerai mai sola a combattere le sue battaglie. La ragazza per cui andrai in purgatorio finché non fuggirà dai paesaggi della sua incertezza e oscurità... e vivrà la vita felice che aveva conosciuto prima. Con te al centro."
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vaerjs · 8 months
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Un ginecologo da cui ero andata mi aveva chiesto il motivo per cui ero lì e, una volta detto, lo ha riportato nei referti senza controllare i referti delle ecografie. Un endocrinologa mi aveva prescritto metformina senza farmi fare degli esami e vedere se era il caso di prescriverla.. cioè, la metformina la si prescrive se si va in direzione di diabete. L'ho interrotta perché prenderla mi faceva sentire male, ho fatto degli esami per conto mio e ho scoperto che non dovevo prenderla affatto. Le cose che capitano sono assurde. Cambierò medici fino a quando troverò quello giusto, ne dovrà arrivare per forza uno, no?
Sii forte ♥️ Non sei sola!
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rk-tmblr · 1 year
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Incontri non proprio casuali... -Murai Yakumo [Blue Period]
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Era stata una lunga giornata, a cui non vedeva l'ora di porre fine. Le fu di conforto chiudersi dentro le quattro mura casalinghe e lasciare fuori imbrunire il mondo, ancora troppo animato e vivace per i suoi gusti. Aveva preferito degli indumenti più comodi rispetto ai jeans che l'avevano fasciata per tutta la mattinata, legato le ciocche dorate in una bassa coda e si era messa ai fornelli per cucinare quell'agoniato pasto che lo stomaco le aveva preteso come cena.
Regnava il silenzio ed alleggeriva la testa liberandola dalla marea di pensieri, mentre ascoltava quei suoi pochi passi dal piano cucina al frigorifero riecheggiare, il coltello picchiare duro contro lo spesso tagliere di legno, la carne sfrigolare appetitosa in padella. Aveva finalmente acquistato un po' di pace, ma la sua quiete venne brutalmente interrotta dai colpi alla porta. Presa alla sprovvista, disturbata nel profondo dell'animo, la fissò da lontano dietro il bancone, sentì il cuore bloccato in gola battere così forte da agitarla e invano tentò di calmarsi.
La domanda era una sola: chi diavolo mai avrebbe voluto cercarla a quell'ora!?
Sospirò frustrata e si incamminò verso l'ingresso.
«Hey, da quanto tempo non ci si vede!?» la salutò con felice arroganza, il suo solito ghigno a stirargli le labbra sottili mostrava i canini affilati e strizzava appena gli occhi ametista che la fissavano luccicanti.
«Yakumo...» brontolò sottovoce, incredula di averlo dinanzi e allo stesso tempo rassegnata alla sua intrusione.
Il corvino fece un passo in avanti, seppur lei fosse rimasta immobile a bloccargli l'ingresso, e poggiò entrambi i palmi sugli stipiti opposti della porta in parte temendo che potesse sbattergliela in faccia, in parte desiderando di avvicinarsi di più al suo viso imbronciato di finta indifferenza. Dio, se gli era mancato quel suo musetto arrabbiato!
«Posso rimanere qui da te, 'sta notte?» le domandò chinando il capo di lato, sussurrando languido le parole in una dolce supplica, intanto che provava ad intenerire i propri tratti e di smussare tutti i propri spigoli per far breccia nel suo buon cuore.
A fatica si trattenne dallo sbuffare ed alzare gli occhi al cielo: lo sapeva, avrebbe potuto scommettere, ne era stata certa fin dal primo momento in cui l'aveva intravisto, aperta la porta, che le avrebbe fatto ancora una volta quella stessa proposta! Che sarebbe stato un'altra volta assieme a lei per un periodo indefinito di tempo e che poi all'improvviso esattamente com'era apparso, l'avrebbe fatta risvegliare sola, ancora una volta... come faceva sempre. E come sempre quegli occhioni da cucciolo abbandonato in strada la mettevano in difficoltà. Maledetto stronzo! si morse la lingua fra i denti.
«Ti prego, sii buona con un povero bastardello come me! Non lasciarmi dormire su una fredda panchina al parco...» la supplicò sporgendosi maggiormente verso la sua direzione, quasi a sfiorarle la punta del naso con la propria fino a sbilanciarsi completamente in avanti.
Lei si scostò di lato tempestivamente guardandolo impanicato tentare di mettere un piede dopo l'altro nella disperata ricerca di un appiglio, ma invece di aiutarlo allungò una gamba in mezzo alle sue caviglie e lo fece cadere a terra. Ignorò i suoi mugolii di dolore, chiuse la porta alle proprie spalle e non appena lo scorse a carponi cercare di rialzarsi, lo schiacciò a terra con un piede sulla schiena. Il corvino guaì di protesta, ma non si dimenò affatto sotto la sua presa.
«Come hai fatto a scoprire dove abito?» chiese monocorde, asserendo di prepotenza il proprio controllo su di lui. Se lo poteva scordare che gliel'avrebbe fatta passare liscia nuovamente, soprattutto dopo l'ultima volta...
«Mi ricordavo di quel caffè di cui mi avevi parlato,» spiegò poggiando una guancia contro il parquet per vederla calpestarla con quelle sue iridi abisso fisse accoltellargli l'anima di freddezza, «...ed ero sicuro che ti avrei trovata lì!» tirò su un estremo delle labbra in un sorriso storpio, dall'aria scomoda data la posizione. Sapeva che l'avrebbe intenerita con la scusa di averla ascoltata, che l'avrebbe addolcita con la scusa di averla pensata e cercata: la conosceva fin troppo bene ed era sicuro di andare a colpo sicuro. Del resto non era una bugia, più una mezza-verità...
«Ci sono stata ore fa...» mormorò in soprappensiero, ripercorrendo mentalmente il tragitto che aveva fatto per il ritorno a casa, «Aspetta, mi hai pedinata!?» fece due più due scoprendolo.
«Cos-? No!» rispose ed immediatamente si contraddisse «Cioè... non proprio: sono stato un po' in giro, prima...» ammise sottovoce, temendo la sua reazione.
«Sul serio!? Non ci posso credere... per quale motivo saresti andato a zonzo?» la sua era una domanda retorica, stava per proseguire con «aspettando la sera per chiedere ospizio, così da impedirmi di negartelo?», ma per sua fortuna la precedette impedendole di proferire cose di cui si sarebbe potuta pentire in seguito.
«Ho preso le birre! Sono le uniche cose che mi potevo permettere al mini-market!» si giustificò voltandosi sull'altra guancia ed additando il borsone verde militare caduto a terra, «Sono dentro lo zaino!»
Sospirò pesantemente, chiudendo gli occhi e stringendo il ponte del naso con due dita per il fastidio. Si odiava terribilmente per quello che stava per fare, ma si sarebbe comunque odiata anche se non l'avesse fatto. Lo liberò dal peso del proprio piede sulla schiena e andò ad accucciarsi dinanzi al borsone per studiarlo con circospezione, senza aprirlo davvero. 
«Quindi posso restare...?» proferì esitante, una volta raggiratosi e steso più comodamente sul parquet, guardandola speranzoso da lontano. La sentì sbuffare di nuovo, allora si preparò ad essere scacciato via-
«Sei terribile, Yaku» le scappò una piccola risata che gli alleggerì il cuore.
Come fai a tenere ancora ad un bastardo come me? sorrise in colpa intanto che il fiato gli si mozzava in gola nel vedere le sue labbra timidamente stirate all'insù in quel sorriso che non vedeva da tanto, troppo tempo...
«Sei fin troppo fortunato: ho appena finito di preparare la cena» disse alzandosi in piedi, si avvicinò nuovamente a lui e gli porse una mano per aiutarlo a fare lo stesso.
«Mmm! Ecco cos'era questo buon odorino!» si leccò i baffi, affamato da giorni di un pasto decente che potesse essere né freddo né precotto, né rubato di nascosto.
Era stata una lunga giornata, a cui non vedeva l'ora di porre fine. Certo, non si aspettava quella visita non proprio casuale, ma fu confortata dal recupero di una nuova tranquillità. Cenarono l'uno affianco all'altra, scambiandosi qualche parola, godendosi il silenzio e la buona cena: il corvino, oltre a riempirla di complimenti, ne approfittò facendo addirittura il bis. Gli erano mancati i suoi pasti cucinati con premura e minuziosa attenzione, gli era mancato stare seduto a tavola ed alzare lo sguardo su di lei, gli era mancato la sua voce pacata parlargli dolce nelle orecchie... gli era mancata lei, in tutto e per tutto. Assieme ripulirono e sistemarono le stoviglie.
«Grazie, occhi blu» le baciò una spalla per poi avvolgerla in un abbraccio, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo per inspirare lo smielato profumo di mandorla, tirandola a sé costringendola a fare aderire la schiena al proprio petto. I loro cuori distavano solo perché erano in due corpi differenti, tuttavia all'incirca alla stessa altezza battevano in sintonia imbarazzati, inteneriti, mancanti.
«Yaku, hai esagerato con la birra...» lo rimproverò bonariamente accarezzandogli i capelli corvini con una mano e ai suoi borbottii contrari replicò ancora «Forse sarebbe meglio andare a dormire, mh?»
Incontrò i suoi occhi ametista brillare languidi ad un respiro di distanza dai propri e non le piacque per niente quel sorrisetto che tentò di avvicinarsi alle sue labbra.
«Oi! Sei proprio andato!» lo tirò indietro stringendo fra le dita le ciocche ribelli, «Vuoi una botta in testa così da filare dritto dritto nel mondo dei sogni?» sollevò un sopracciglio squadrandolo seriosa, attenta alla sua prossima mossa.
«In realtà la botta, invece che in testa, la vorrei avere-»
Gli tappò la bocca con una mano, si liberò immediatamente dalla sua presa e dalle spalle lo spinse verso la camera degli ospiti. «La serata si conclude qui!» asserì tutta rossa in viso intanto che lui scoppiava in una fragorosa risata.
Dovette stargli appresso e rimboccargli le coperte come se fosse stato un bimbo capriccioso, ignorò le sue proposte insensate e prestò attenzione affinché le sue mani lunghe non la catturassero e trascinassero sotto le coperte.
«Non dormi qui con me?» piagnucolò bloccandola sull'uscio.
«No, buona notte, Yaku»
«Notte, occhi blu»
*
*
*
Mugolò di fastidio realizzando di essersi appena svegliata e si rifiutò di schiudere le palpebre, non diede ascolto alle preghiere dei muscoli intorpiditi tentando invece di ritornare in quel sogno, ma l'oscurità della sua mente dispettosa glielo negò. Allora un altro respiro pesante venne rilasciato dai suoi polmoni, mentre infelice si rassegnava alle esigenze del proprio corpo.
«Non muoverti»
Si sentì ordinare quando osò allungare le gambe sotto il piumone. Aprì gli occhi richiudendoli immediatamente dopo, accecata dalle prime luci del sole che filtravano attraverso le tende chiare ai lati della finestra. 
«Che cavolo ci fai qui?» chiese con la voce impastata dal sonno, stropicciandosi pigramente un occhio.
Poteva vederlo a metà, seduto a terra con la schiena poggiata al muro, i capelli corvini tutti spettinati rispetto ai quali brillavano i particolari orecchini pendenti dai lobi, lo sguardo basso sull'album da disegno scribacchiare con una matita repentina ed istintiva.
«Ti prego, dimmi che indossi i pantaloni...» si coprì il volto con un braccio, subito dopo aver notato il torso nudo.
Il ghigno che stirò le fece mordere la lingua fra i denti per non imprecare.
«Beh, se questo può rassicurarti: non ho il culetto nudo sul tuo parquet!» ridacchiò divertito udendola inveire nei suoi confronti, «E ti ho detto di non muoverti!» la riprese ancora una volta cogliendola girarsi con il naso rivolto all'insù verso il soffitto alto della camera.
Lo guardò di sbieco, sdraiata sulla schiena, un braccio piegato sul ventre e l'altro sotto la nuca ad intrecciare le dita della mano fra le lunghe ciocche.
«Stai ferma, così. Immobile» le scattò mentalmente una foto fissandola ammaliato da quell'attimo in cui le luci e le ombre accarezzavano morbide le sue forme, i primi colori caldi dipingerle perfettamente la candida pelle, renderle oro la chioma e lucenti fili d'ottone le ciglia, risaltare quell'abisso che nascondeva nel blu degli occhi.
«Non mi piace il tuo carattere dispotico di primo mattino,» finse protesta, in realtà accontentandolo e posando per lui, «...potrei almeno sapere che ore sono?» domandò cercando di trovare la risposta in quel cielo chiaro e fresco al di fuori della finestra.
«Le sei, credo...» sussurrò disinteressato, chinato in avanti sul foglio bianco su cui stava provando ad imprimere l'impressione di quel preciso istante.
«Hai dormito almeno un po'...?» proferì mal celando la propria preoccupazione nei suoi riguardi, «Oppure sei rimasto sveglio a fissarmi dormire, come uno strambo?» lo prese in giro, una volta che ebbe adocchiato sparsi a terra fogli che abbozzavano dei suoi ritratti assopiti.
La ignorò bellamente ed invece esclamò entusiasta raggirando l'album fra le mani, sollevandolo verso la sua direzione per mostrarglielo con lo stesso orgoglio di un bambino fiero del proprio lavoro.
«Vediamo...» 
«Oi! Chi ti ha detto che potevi muoverti!?» la rimproverò indispettito mentre lei, che gli rispondeva con una linguaccia, con una mano si appropriava dell'album così da vederlo da vicino.
Il corvino non gliela diede vinta e balzò sopra il letto, ritagliandosi presuntuoso il posto sotto il suo braccio sinistro, appoggiando la testa sul suo petto e avvolgendole la vita con il proprio.
«Fermo, mi fai il solletico!» ridacchiò quando si spinse poco più in alto, sopra la sua clavicola, cercando di allontanare di parte il viso per non fare colazione con i suoi capelli.
«Allora?» la incalzò impaziente, irrequieto faceva volare lo sguardo dall'immagine che aveva ritratto a quella pensierosa che stringeva fra le dita, «Che te ne pare?»
Emise un sospiro leggero prima di lasciargli un bacio sul capo, nascondendogli un triste sorriso.
«Stupendo»
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ah-buh · 1 year
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Un giorno capirai che l’amore non esiste.
Puoi amare una sola volta, quando non si ha consapevolezza, quando c’era innocenza, quando il cuore era intero.
Una volta rotto, non si ama più.
Ma le relazioni, anche quella che ti legherà alla persona che ti accompagnerà per tutta la vita, non si basano (solo) sull’amore perciò non preoccuparti.
Sarai comunque felice, sarà comunque bellissimo.
Non temere, sii forte e sorridi sempre.
🤍 grazie
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susieporta · 1 year
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QUANDO PROVI A RIUSCIRMI
“Quando cerchi di aggiustarmi, quando fai l’infallibile ‘esperto’ o ‘guru’, inconsciamente mandi un segnale a me, al mio sistema nervoso, che c’è qualcosa che non va in me, che sono a pezzi e non ho le risorse interiori di cui ho bisogno. Che non riesco a trattenere quello che sto tenendo, non sopporto quello che sto sopportando. Che sono più piccolo di te, più debole, più bisognoso. Che ne so meno. Fai l'esperto del mio principiante, il guru del mio discepolo. Anche se hai le migliori intenzioni, cosa che so che fai spesso, quando cerchi di aggiustarmi, e mi dai le tue risposte, mi tratti come un bambino. Tu non ascolti. Non ti fidi. E questo fa paura. Mi sento più sola che mai quando cerchi di aggiustarmi. Ci hai divisi in due.
Si quando cerchi di aggiustarmi non ti fidi di me Ma io sono più forte di quanto pensi. Posso sopportare più di quanto immagini. Sono più capace, più saggio, più coraggioso di quanto tu mi creda. Sono scioccato dal mio stesso coraggio!
Quando smetti di cercare di aggiustarmi mi dai lo spazio per crescere. Mi dai lo spazio per sentire, per ferire, per tollerare e per elaborare quel dolore, per passare attraverso il mio dolore in una guarigione più profonda.
Quando semplicemente mi tieni spazio, posso rilassarmi per riempire quello spazio caldo. Posso respirare più liberamente, tenuto tra le tue braccia sicure e amorevoli. Posso toccare il mio trauma più profondo, trovare il mio coraggio, spingermi un po' nei posti spaventosi, iniziare a tollerare l'apparentemente intollerabile, sopportare l'apparentemente insopportabile, e sopravvivere all'intensità del momento. Posso iniziare a dimostrare a me stesso quanto sono forte in realtà.
Quando semplicemente rimani presente con me, posso superare la mia crisi di guarigione, posso cadere ed essere preso, spezzarmi ed essere abbracciato, e posso imparare a trattenermi anch'io.
Quando semplicemente ascolti, riesco a sentire meglio me stesso. Posso imparare a fidarmi del mio intuito più profondo, dei miei sentimenti autentici, del mio corpo - e riempire di amorevole consapevolezza anche i luoghi spaventosi dentro di me.
Le mie parole non sono annegate dalle tue. I miei sentimenti non sono sostituiti dai tuoi. I miei sogni diventano più chiari. Il mio istinto impara a parlare da solo. Quando molli tutti i tuoi concetti intelligenti, filosofie, risposte, consigli, aggiustamenti, e semplicemente mi ami, posso imparare ad amarmi, e fidarmi di me stessa, e tenermi come tu mi stringi.
Quando smetti di cercare di aggiustarmi, in realtà comincio a sentirmi meno a pezzi! Ecco il paradosso dell'amore, e il paradosso della guarigione - due lati dello stesso mistero.
Quindi smettila di cercare di aggiustarmi, e ti prego, amami invece, sii presente con me mentre guarisco... ”
- Jeff Foster
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leonflashy · 1 month
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Ciao , il mio compagno mi ha appena lasciato. Tre anni di convivenza tra pianti e umiliazioni giornaliere. So che non era la persona giusta per me ma sto malissimo e passo il tempo a guardare il suo profilo su fb. Ho scoperto che scrive a una ragazza e l' ha inviata a casa dopo due giorni che mi ha lasciato e dove ho ancora tutta la mia roba. Ho fatto una cosa da persona immatura e ho contattato questa ragazza e l' ho messa in guardia e lei non l' ha più voluto sentire. Lui ha scoperto che era per colpa mia e mi ha mandato un messaggio per dirmi che gli facevo schifo. Ora mi sento non solo umiliata per l' ennesima volta ma anche in colpa per essere stata così immatura. Mi ritrovo a pensare che lui si sia sempre comportato male con me perché io forse dovevo essere più comprensiva e amorevole con lui ma ero arrivata a non sorridere più e piangere continuamente. Ora lui non mi vuole proprio più...io sono disperata, cosa posso fare?
Te lo dico io cosa devi fare SUBITO..
Se ho ben capito in casa sua ci sono ancora le tue cose?..
Se è così, VAI SUBITO A RIPRENDERTI LA TUA VITA LASCIATA LÌ!
Vai in compagnia, Mai da Sola..
Dopo di ché, chiudi quella porta senza più Voltarti indietro..
Sii forte, perché il momento peggiore ancora dovrai passarlo..
Sai qual'e'?..
Quello di fare i conti con te stessa, per tutte quelle lacrime PERSE..
Raccogli tutta te stessa da Terra e RIALZATI in Piedi.
Mollalo al suo Destino, Non ti sentire in Colpa, perché non sei Tu la Colpevole..
la parte peggiore per farti del male la dovrai superare con l'indifferenza che solo una Vera Donna Ha!..
Ricorda, è solo una 💩 se dopo due giorni ha portato un'altra nel Tuo EX LETTO..
Non vale la pena neanche di rovinare il trucco con le lacrime..
Và avanti e Lascia che trovi altre, che domani si ritroveranno nella stessa tua condizione..
Ricorda, anche se in due giorni si è portato un'altra in casa, immagina con che razza di donne ha a che Fare.. Sii superiore a Tutto..
E se hai voglia di guardare cosa fa tramite i suoi social guarda film oppure i cartoni Animati che sono sempre meglio di auto infliggere dolore, come una masochista perché lui lo farà apposta, in quanto Sadico..
Dovrà farsi vedere come un coglione con altre, per farti capire che non valevi niente. si chiama TATTICA per farti più male.. Se malauguratamente poi, dovesse ritornare😡 prima di prenderlo a calci nel c...
Fallo Piangere più di quanto ha fatto piangere a Te..
Buona Vita😘
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mirtomaria · 11 months
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La mia vita rido Scherzo mezzo alla strada incontro persone e mi dicono come stai ma ora come ora sono poche le persone che ti chiedono come stai sono poche e rare ma nella vita cosa c’è c’è la bella vita chi sta bene di economia di vita di noi stesssi e chi fa finta di stare bene e dici sto bene io sono una quelle persone che quando gli dicono come stai stai bene dico sii tutto bene grazie e ricambio quella parola però di dentro sono un ponte che sta crollando di dentro nella vita posso dire vero io che nono maiii avuto nulla sono cresciuta sbandata perché quando si a uno dei Genitori che fa schifo la vita ti rende costretta ah crescere da sola e a crearti la tua vita a prenderti le tue responsabilità a esssere forte la vita ti costringe io mi sento vuota e sola perché la verità quelli come me Hanno solo loro stessi
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pensieridi3ris · 4 years
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Raramente confido i miei problemi, i miei momenti no, questo perché la maggior parte delle volte la gente mi ha dimostrato di non esserne molto interessata.
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Se hai bisogno sono qui.
Le mie braccia sono qui.
I miei sogni.
La mia voce.
Quando non riesci a chiudere gli occhi
e muori dalla voglia di sognare.
Quando tra tutte le persone belle
che conosci
non trovi nessuno che sappia ascoltare.
Quando tra tutte le braccia giuste
che conosci
non trovi nessuno, che ti sappia abbracciare.
Andrew Faber
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dispersanelsilenzio · 4 years
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Ogni giorno esco di casa per dimenticarmi un po’ di quello che mi passa per la testa, e quando torno, temo sempre il momento in cui sarò nel mio letto, quando starò per addormentarmi. Perché so che in quel momento uscirà fuori tutto ciò che ho trattenuto con forza e nascosto per le altre ore. So che in quel momento avrò da affrontare quei problemi, che caccio sempre via. Ma di notte sei solo tu... Non devi più convincerti di essere a posto, non c’è nessuno a cui mentire, e che tu voglia o no ti immergi in quella solitudine dove tutte le emozioni prendono vita nella tua testa.
Ed è per questo che tanto ho paura per la notte, ma quanto la ammiro: l’unico momento del giorno in cui mi confronto con me stessa, in cui sento che forse sono ancora un po’ viva anch’io.
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onelondonj · 6 years
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