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#parasonnia
feretra · 8 months
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Sleep Habits (Salome)
NAME: Salome
RESIDENCE: Varies entirely by the verse I’m playing her in. Salome’s mainverse grants her a Stick-Eastlake style Victorian funeral home with the strangest layout possible (no, really, I’ve complained for over a decade that the layout is completely nonsensical due to being carved out haphazardly around a funerary establishment.) Dragon Age!Salome lives in a small two-to-three “room” (depending on how you define space) circular thatch roof in the Emerald Graves before she takes up residency anywhere else. BG3!Salome keeps a small, nondescript piece of land somewhere outside the city limits of Baldur’s Gate because she keeps sheep for her line of work, though I imagine she travels a great deal given that trade and has farmhands for when she isn’t there. Especially since it’s likely not uncommon for her to found somewhere else for months at a time if she’s being paid enough/working on something that requires frequent interactions with the buyer.
TYPE OF BED: She tends to sleep in a singlet bed at home unless it’s her mainverse, where she has a double that just barely fits in that ridiculous bedroom layout she has. All her beds are carved cherrywood; partly for the aesthetics and more for the fact they’re just right sturdy beds when you’re prone to fits and other parasonnias. If we touch on the BG3!verse thing, she has a bedroll. Nothing fancy. Her tent is probably her signature viridian green with gold elements and filled with a bunch of random trinkets like her cevze, castle-style spinning wheel, mending/lacing/embroidery kits, and whatever books she happens to be reading. And probably a distaff she has used as a weapon more times than she is willing to comfortably admit out loud.
NUMBER OF BLANKETS: One, most likely, and it’s made of cotton. Something weighty, but not going to radiate heat. Salome sleeps very warm.
NUMBER OF PILLOWS: Depends on the size of the bed, but generally it’s one to two. This does not include decorative pillows.
TYPE OF CLOTHING: Lofty, oversized chemises or dressing gowns with robe of some kind. With her hair loosely braided and probably draped over her shoulder and hanging down to her knees.
DO THEY SLEEP WITH COMPANY?: She can, but she’s much more likely to sleep alone or with Luisa on her back/side. The lizard loves to soak up her body heat like a sponge.
DO THEY SLEEP BETTER WITH COMPANY?: Yes, frankly. Having someone else sleeping with her keeps Salome’s sleepwalking habits in check by preventing her from wandering off, but she also just generally feels safer when she knows there’s other people around.
DOES IT MATTER WHERE THEY SLEEP?: Somewhat? She can’t just fall asleep anywhere, or her body will rebel against her and the likelihood of getting anything accomplished the next day rapidly diminishes.
WHAT DO THEY DO IF THEY CANNOT FALL ASLEEP?: This is fairly rare, but if she can’t? Salome will get up and make some kind of herbal tea and read for a little while, or do something that is repetitive/boring that will make her tired. Sometimes she’ll sit outside and just stargaze, or chat if other people are around. It really just depends.
FREQUENT DREAMS, NIGHTMARES: Not quite the same thing — and Salome can and does have nightmares about what happened to her — but more importantly than both? She has night terrors from time to time, and can somewhat predict the triggers that are going to lead to them so that she’s not going to accidentally terrify people around her if she wakes up randomly screaming or tumbling out of a bed.
DEEP SLUMBER OR NAPS: Neither! She’s never been one for naps, but she isn’t a deep sleeper, either. Very much the opposite, actually.
WHEN DO THEY SLEEP: She tends to go to bed fairly early in the evening, for whatever reason, and alway has? You can get her to push her schedule to something else, eventually, through enough work, but her default circadian pattern seems to put her as an evening sleeper and early morning riser.
WHAT COULD WAKE THEM UP: Loud noises, firm shakes if she’s up and moving around (or a fall), other people in her bed moving around, you name it. It she isn’t difficult to stir unless she’s sleepwalking.
EARLY OR LATE RISER: Very early riser. Oftentimes she’s awake by 3-4am, but she can push it later to 5-6am if needed. Any other time almost feels unnatural for her? Like I cannot fathom her sleeping to my standard of 10:00-30am, lol.
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emilioalessioloiacono · 3 months
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titosfriends4life · 4 months
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PARASONNIA: COME LIBERARTI DALLA PARALISI DEL SONNO❗️
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Cos'è la paralisi del sonno❓
La paralisi del sonno è un fenomeno che si verifica quando una persona, durante il passaggio tra il sonno e la veglia o viceversa, si trova temporaneamente incapace di muovere il corpo o parlare. In altre parole, la persona è cosciente dell'ambiente circostante ma non può muovere volontariamente i muscoli del corpo. Questo stato può essere accompagnato da sensazioni di pressione sul petto, ansia e allucinazioni visive o uditive.
La paralisi del sonno si verifica tipicamente durante le fasi di transizione del sonno, come il sonno REM (movimento rapido degli occhi), ed è associata a un temporaneo blocco della capacità di muoversi. Questo fenomeno può durare da pochi secondi a diversi minuti e può provocare ansia o paura nelle persone che ne sono affette.
È importante notare che la paralisi del sonno non è dannosa di per sé e non causa danni fisici. Tuttavia, può essere un'esperienza spaventosa per chi la vive. In molti casi, la condizione non richiede trattamento, ma è consigliabile rivolgersi a un professionista della salute se la paralisi del sonno diventa frequente o disturba significativamente il sonno e il benessere generale.
Cause e Origini della Paralisi del Sonno
Le paralisi del sonno possono avere diverse origini e cause, e la loro comprensione è spesso legata a fattori fisiologici e psicologici. Ecco alcune delle possibili origini e cause:
1. Fase di transizione del sonno: Le paralisi del sonno si verificano spesso durante le fasi di transizione tra il sonno e la veglia, in particolare durante il sonno REM (movimento rapido degli occhi). Durante questa fase, il corpo può naturalmente paralizzarsi per prevenire il movimento durante i sogni.
2. Disturbi del sonno: Individui con disturbi del sonno, come l'apnea notturna o l'insonnia, possono essere più suscettibili alle paralisi del sonno.
3. Isonnia e privazione del sonno: La mancanza di sonno regolare o la privazione del sonno possono aumentare il rischio di sperimentare paralisi del sonno.
4. Disordini psicologici: Ansia, stress e altri disordini psicologici possono contribuire alle paralisi del sonno. Alcune persone possono sperimentare questi episodi in concomitanza con situazioni di stress emotivo.
5. Narcolessia: Le paralisi del sonno possono essere associate alla narcolessia, un disturbo del sonno caratterizzato dalla sonnolenza diurna e dagli attacchi improvvisi di sonno.
6. Fattori genetici: Esiste una componente genetica nelle paralisi del sonno, e la condizione può verificarsi più frequentemente in individui con una storia familiare di episodi simili.
7. Interruzioni del ritmo sonno-veglia: Cambiamenti nei pattern del sonno-veglia, come il lavoro a turni o gli orari irregolari di sonno, possono contribuire alle paralisi del sonno.
8. Consumo di sostanze: L'abuso di sostanze come alcol o droghe può influenzare il sonno e contribuire alle paralisi del sonno.
È importante sottolineare che molte persone possono sperimentare occasionalmente la paralisi del sonno senza che ciò indichi la presenza di un disturbo sottostante. Tuttavia, se le paralisi del sonno diventano frequenti o causano notevoli disturbi, è consigliabile consultare un professionista della salute per una valutazione più approfondita.
Come si manifesta la Paralisi del Sonno❓
Le paralisi del sonno si manifestano con esperienze disturbanti che coinvolgono una temporanea incapacità di muoversi o parlare durante il passaggio tra lo stato di sonno e veglia. Ecco come solitamente si manifestano le paralisi del sonno:
1. Immobilità: La persona si rende conto di essere sveglia, ma non riesce a muoversi o parlare. Questa sensazione di immobilizzazione può durare da pochi secondi a diversi minuti.
2. Sensazioni di pressione sul petto: Molte persone riferiscono di avvertire una sensazione di peso o pressione sul petto durante le paralisi del sonno. Questa sensazione può contribuire a una sensazione di ansia.
3. Sensazioni di presenze o allucinazioni: Alcune persone possono sperimentare sensazioni di presenze o percepire figure o ombre intorno a loro. Queste possono essere allucinazioni legate allo stato di transizione tra sonno e veglia.
4. Ansia e paura: Le paralisi del sonno sono spesso accompagnate da un senso di ansia o paura. La persona può sentirsi impotente e provare una forte sensazione di disagio.
5. Difficoltà a respirare: Alcune persone riportano difficoltà a respirare durante le paralisi del sonno, contribuendo al senso di angoscia.
6. Incubi ricorrenti: Le paralisi del sonno possono essere associate a incubi ricorrenti o a sogni vividi, creando un'esperienza complessa e spesso spaventosa.
7. Sforzi per muoversi: Durante l'episodio, la persona può percepire un forte desiderio di muoversi o cercare di urlare, ma trova difficoltà nell'eseguire questi movimenti.
È importante notare che, mentre queste esperienze possono essere intense e spaventose, le paralisi del sonno non sono dannose di per sé e raramente provocano conseguenze fisiche. Tuttavia, possono avere un impatto significativo sul benessere emotivo e sul sonno. Se le paralisi del sonno diventano frequenti o causano disagio significativo, è consigliabile consultare un professionista della salute per una valutazione e discutere delle opzioni di gestione.
Paralisi del Sonno: Come Superarla
Superare le paralisi del sonno può richiedere diverse strategie e approcci. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutare:
1. Gestione dello stress: Ridurre lo stress può contribuire a migliorare la qualità del sonno. Pratiche come la meditazione, lo yoga o la respirazione profonda possono essere utili per rilassarsi prima di andare a letto.
2. Stabilire una routine del sonno: Mantenere una routine regolare prima di andare a letto può segnalare al corpo l'arrivo del sonno. Ciò potrebbe includere attività tranquille come leggere un libro o fare un bagno caldo.
3. Creare un ambiente di sonno confortevole: Assicurarsi che la camera da letto sia oscura, silenziosa e fresca può migliorare la qualità del sonno. Utilizzare tende oscuranti, tappi per le orecchie o altri dispositivi se necessario.
4. Evitare stimolanti prima di dormire: Ridurre o evitare l'assunzione di caffeina, nicotina o altri stimolanti nelle ore precedenti al riposo notturno.
5. Limitare l'uso di dispositivi elettronici: Schermi luminosi di dispositivi come telefoni, tablet e computer possono interferire con la produzione di melatonina, un ormone che regola il sonno. Evitare l'uso di tali dispositivi almeno un'ora prima di coricarsi.
6. Consultare un professionista della salute: Se le paralisi del sonno persistono o causano disagio significativo, consultare un professionista della salute, come uno psicologo o uno specialista del sonno. Possono essere raccomandate terapie cognitive-comportamentali (CBT) o altre forme di intervento.
7. Mantenere un diario del sonno: Tenere traccia dei modelli di sonno e degli episodi di paralisi del sonno può essere utile per identificare eventuali fattori scatenanti o modelli ricorrenti.
8. Regolare gli orari di sonno: Mantenere un programma di sonno regolare, cercando di andare a letto e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno, può aiutare a stabilizzare il ritmo circadiano.
9. Praticare tecniche di rilassamento: L'apprendimento di tecniche di rilassamento, come la visualizzazione guidata o il rilassamento muscolare progressivo, può contribuire a ridurre l'ansia e migliorare la gestione dello stress.
10. Farmaci e consulenza medica: In alcuni casi, il professionista della salute può raccomandare farmaci o altre forme di terapia. Tuttavia, questi dovrebbero essere presi solo sotto la supervisione di un medico.
È importante sottolineare che, sebbene queste strategie possano essere utili per molte persone, ognuno è unico, e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra. Se le paralisi del sonno persistono o peggiorano, la consulenza professionale è essenziale per una valutazione più approfondita e la pianificazione di un intervento mirato.
In conclusione, la paralisi del sonno è un fenomeno intrigante e spesso spaventoso che può influenzare la qualità del sonno e il benessere complessivo di un individuo. Esplorare le cause, i sintomi e le possibili strategie di gestione è fondamentale per affrontare questa condizione in modo efficace.
Mentre le paralisi del sonno possono essere spaventose, è incoraggiante notare che esistono molti approcci e strategie che possono contribuire a superarle. La gestione dello stress, la creazione di una routine del sonno salutare, l'adozione di pratiche di rilassamento e l'eventuale consultazione con professionisti della salute sono passi cruciali per affrontare questo fenomeno.
Ricordiamoci che l'individuo è unico, e ciò che funziona per uno potrebbe non essere altrettanto efficace per un altro. La consapevolezza e la comprensione di questa condizione possono svolgere un ruolo chiave nel promuovere un sonno riposante e una salute mentale positiva. Se le paralisi del sonno persistono o causano significativo disagio, è consigliabile ricorrere alla consulenza di professionisti esperti nel campo della salute mentale o della medicina del sonno. Un sonno sereno e rigenerante è essenziale per il nostro benessere, e affrontare la paralisi del sonno è un passo importante verso questo obiettivo.
"Se vuoi dire addio alle notti agitate e vivere un sonno ristoratore, inizia oggi il tuo percorso per superare la paralisi del sonno. Scopri come liberarti da questa esperienza spaventosa e riconquistare il tuo riposo notturno❗️"
Tito Bisson
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wdonnait · 3 years
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Paralisi del sonno ipnopompiche: cosa vedi e cura
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/paralisi-del-sonno-ipnopompiche-cosa-vedi-e-cura/111808?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=111808
Paralisi del sonno ipnopompiche: cosa vedi e cura
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Avete mai sentito parlare di paralisi del sonno ipnopompiche?
Diverse persone soffrono di questo disturbo, che può condizionare la propria vita specialmente dal punto di vista psicologico.
Con l’espressione paralisi del sonno ci si riferisce ad un vero e proprio fenomeno di dissociazione, che potremmo definire parasonnia. Essa include una paralisi fisiologica muscolare (tipica della fase REM del sonno) che subentra però nella fase tra sonno e veglia.
Ma cosa vedi esattamente quando vai incontro ad un episodio di paralisi ipnopompica e quali sono le possibili cure? Scopriamone di più!
Paralisi del sonno ipnopompiche cause
Come vi abbiamo detto poco fa, le paralisi del sonno ipnopompiche sono molto diffuse.
Pensate che oltre il 35% delle persone ne soffre almeno una volta nel corso della vita.
In alcuni, queste manifestazioni si ripetono per più volte, incidendo notevolmente sulla mente dell’individuo, il quale potrebbe addirittura arrivare a temere di addormentarsi. A questo punto sorge spontanea la domanda: ma quali sono le cause delle paralisi del sonno ipnopompiche?
I fattori scatenanti possono essere molteplici. Tuttavia, sembrerebbe che i soggetti maggiormente predisposti a tale disturbo, siano coloro che hanno di base dei disturbi del sonno. Oppure, una paralisi del genere potrebbe nascere se la persona soffre fortemente di:
Ansia
Depressione
Attacchi di panico
Ovviamente, ci teniamo a ribadire che non è sempre così. Un episodio di paralisi ipnopompica può verificarsi anche in individui che non presentano alcun tipo di ansia, ma nasce semplicemente come manifestazione fisiologica.
Ma non è tutto. Stando a delle statistiche, una percentuale della gente colpita, soffrirebbe di base di narcolessia. Con tale termine ci si riferisce ad una rara patologia che prevede appunto una sonnolenza diurna e frequenti allucinazioni accompagnate da paralisi ipnagogiche.
Paralisi del sonno ipnopompiche sintomi
Quali sono i sintomi di una paralisi del sonno?
In linea generale, possiamo dire che chi va incontro ad un simile episodio, avverte la sensazione di essere sveglio ma paralizzato. Ciò significa che la capacità di muovere il proprio corpo è pari a zero anche se la mente in un certo senso lo vorrebbe.
Si tratta di una sensazione alquanto strana, che può scatenare nell’individuo uno stato di forte agitazione e ansia. Ed è proprio per tale motivo, che egli va incontro ad una serie di allucinazioni, caratterizzate da immagini e scenari spesso insensati.
Per fortuna però, dal punto di vista della durata, le paralisi del sonno ipnopompiche persistono giusto per qualche secondo. Allo stesso tempo però, la persona avverte questo brevissimo intervallo come un qualcosa di interminabile ed angosciante.
Paralisi del sonno ipnopompiche o ipnagogiche
Spesso si parla di paralisi del sonno ipnopompiche o ipnagogiche.
A tal proposito, risulta fondamentale fare una precisazione. Le due parole non vogliono assolutamente dire la stessa cosa.
Infatti, nel caso delle ipnagogiche, la paralisi si verifica durante la fase in cui ci addormenta, ovvero dalla veglia al sonno. Quelle ipnopompiche invece, sono esattamente l’opposto, ovvero dalla fase del sonno al risveglio.
Ed a differenza di una paralisi ipnagogiche, quella ipnopompica include possibili fenomeni sensoriali. Non ci riferiamo soltanto alle allucinazioni ma anche alla percezione di suoni o addirittura particolari odori. E l’aspetto più assurdo è che ci sembrano reali al 100%, quando non è affatto così.
C’è da dire inoltre che gli episodi si manifestano con un’intensità del tutto soggettiva. Pur durando pochi secondi in linea universale, possono essere lievi o prepotenti. Ci sono infatti alcuni soggetti che ricordano questi attimi come un qualcosa di traumatico, proprio perché si può arrivare ad avvertire la sensazione di essere chiamati da altre persone.
Tuttavia, basta poco per porre fine ad un simile evento, come ad esempio un rumore o un qualcosa che ci porti ad un immediato risveglio.
Insomma, il mondo reale da quello dei sogni non sembrerebbe avere più distinzioni. E la fusione dei due può portare la persona ad andare verso un vero e proprio tilt cerebrale e percettivo.
Paralisi del sonno ipnopompiche sono pericolose
In molti si chiedono se le paralisi del sonno ipnopompiche possano essere dannose per la salute.
A tal proposito, possiamo dire che a livello fisico non recano alcun danno. Tuttavia, non bisogna sottovalutare l’aspetto psicologico. Questo perché se il soggetto avverte grosse difficoltà di movimento o addirittura respirazione, può autoconvincersi di brutti pensieri.
C’è infatti chi sostiene di aver temuto la morte. Proprio per questo motivo, la mente potrebbe assorbire più paura del previsto, scatenando così una serie di attacchi di ansia o addirittura di panico. Senza contare il fatto che ne risentirebbe la qualità del sonno, perché si avrebbe molta difficoltà nell’addormentarsi, per timore di rivivere un simile incubo.
Ma se vi può tranquillizzare, sappiate che tutte le funzioni vitali restano invariate. E quando si verificano episodi di paralisi ipnopompiche, non c’è alcuna alterazione legata al processo di respirazione.
Paralisi del sonno ipnopompiche cura
A questo punto sorge spontanea la domanda: è possibile porre una cura per le paralisi del sonno ipnopompiche?
La terapia è molto più semplice di quel che si pensa. Nella maggior parte dei casi infatti, è sufficiente che il soggetto riesca a stabilire una buona routine del sonno. Di conseguenza, dovrà cercare di fare riposi notturni di qualità, oltre che duraturi. Dormire dunque quelle 7-8 ore a notte sembra essere il miglior metodo naturale per porre fine a tali episodi.
Infatti, in molti ammettono di aver vissuto una paralisi del sonno ipnopompica proprio in una periodo di forte stress, dove avevano difficoltà a dormire.
Talvolta, il sonno agitato può sicuramente aumentare le probabilità di insorgenza. Pertanto, oltre al riposare a sufficienza, è importante alleggerire la mente da alcune ansie quotidiane. Oppure, cercate di eliminare una serie di cattive abitudini prima di andare a letto, come ad esempio trascorrere troppo tempo davanti allo smartphone.
Provate a dormire in un ambiente poco rumoroso, che vi aiuterà a dormire senza bruschi risvegli. Una cosa è certa: le paralisi del sonno ipnopompiche sono davvero molto rare.
Se doveste per caso soffrire di questi episodi in maniera frequente, rivolgetevi ad un medico esperto. Egli saprà effettuare una diagnostica approfondita e a consigliarvi le adeguate cure.
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fourzlotych · 3 years
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francescafiorini · 6 years
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Carmine Tundo: Il leader de La Municipal pubblica oggi il suo primo album da solista
Carmine Tundo: Il leader de La Municipal pubblica oggi il suo primo album da solista
Guarda il videoclip di Lychaon
“Nocturnae Larvae Volume Uno”: un concept album basato sui fantasmi notturni che abitano le insonnie di Carmine Tundo, membro e leader della band La Municipal, ora alla sua prima prova da solista. Tra allucinazioni ipnagogiche e parasonnia, più che una raccolta di canzoni è una raccolta dei suoi incubi in veste elettronica. Esso…
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parasonnia · 7 years
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Hi parasonnia!
Hi!
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emilioalessioloiacono · 7 months
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titosfriends4life · 10 months
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DISTURBI DEL SONNO: COME RICONOSCERE E COMBATTERE L’INSONNIA
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L’addormentamento risulta essere una delle fasi più delicate e più importanti della giornata che viviamo ogni sera di ogni giorno, e la mancanza di questo può determinare dei disturbi del sonno.
Si tratta di un passaggio graduale dalla veglia ad uno stato costituito da una periodica sospensione dello stato di coscienza. Si interrompono i rapporti percettivi e motori con il mondo circostante creando le condizioni favorevoli all’addormentamento, ovvero il silenzio, il buio, la posizione supina, il calore delle coperte e perché no, un libro da leggere.
Queste 7-8 ore giornaliere nelle quali dormiamo, ristorano e garantiscono uno stato salutare sia fisico che psicologico, tanto da condizionare la qualità della vita dell’individuo.
Un’alterazione di questa fase comporta una compromissione da parte dell’individuo, che non sarà più capace di dormire. A lungo andare è molto probabile che possa insorgere un disturbo del sonno che ora andremo a vedere nel dettaglio.
Insonnia – disturbi del sonno
Quando si parla di disturbi del sonno, in automatico viene in mente l’insonnia, tuttavia questo è lungi dalla realtà clinica.
Sicuramente si tratta del disturbo più frequente, ma non è l’unico. Infatti, rientrano tra questi disturbi anche l’ipersonnia, la sindrome delle apnee ostruttive e i disturbi del ritmo circardiano (da cui possono insorgere parasonnie come sonnambulismo, bruxismo ed enuresi).
Insonnia: si tratta, come detto precedentemente, del disturbo più frequente di questa categoria. Esso è caratterizzato dalla difficoltà nell’iniziare e mantenere il sonno. La qualità e la quantità di sonno è compromessa. Nello specifico possiamo individuare diverse tipologie di insonnia, di base a quando insorge la difficoltà:
Iniziale/precoce: si tratta della difficoltà nell’addormentamento
Di mantenimento: si tratta di continui e costanti risvegli durante la notte
Tardiva: si tratta della tendenza a svegliarsi molto presto la notte
Mista o generalizzata: fa riferimento a tutte le caratteristiche dette fin ora, anzi ad una combinazione di esse.
Ipersonnia: al contrario dell’insonnia, si tratta di un numero eccessivo di ore di sonno e non solo, anche la propensione dell’individuo all’addormentamento in situazioni inappropriate. E’ molto spesso sottovalutato e sottostimato, anche se molto frequente nella popolazione dove riveste un ruolo importante in quanto può esserci il rischio di un’insorgenza in situazioni come lavoro e guida.
Disturbi del ritmo circardiano: in questo caso, il soggetto quando dovrebbe dormire è sveglio e quando è sveglio dovrebbe dormire.
Parasonnia: si tratta della comparsa di fenomeni atipici durante le ore di sonno. Tra di esse troviamo le parasonnie del sonno REM durante le quali il soggetto effettua numerosi fenomeni motori spesso collegati a crisi epilettiche notturne.
Tutti possiamo aver incontrato queste difficoltà durante le nostre ore di sonno, tuttavia per poter definire un disturbo è bene tenere in considerazione determinati elementi quali: tempistiche, durata e soprattutto la compromissione del normale funzionamento dell’individuo nei diversi aspetti della sua vita quotidiana.
Come combattere i disturbi del sonno, anzi come prevenirli❗️
Abbiamo potuto constatare l’ampiezza e la complessità che caratterizzano i disturbi del sonno, ma altrettanto ampie e complesse sono le cure e i trattamenti. Tuttavia, in questo caso andremo ad individuare una serie di accortezze che possiamo prendere in considerazione per far sì che il rischio di insorgenza sia minore.
Mantenere una certa regolarità di orario quando andiamo a dormire la sera e quando ci alziamo la mattina, indipendentemente dalle ore in cui abbiamo dormito di notte.
Nel momento in cui apriamo gli occhi, anche prima che suoni la sveglia, è bene iniziare subito la giornata.
Evitare di dormire di più la mattina anche quando sono state fatte le ore piccole.
Quando non ne vogliamo sapere di dormire, piuttosto che sforzarci, dedichiamoci ad attività rilassanti❗️
Quando si ha fame poco prima di andare a dormire, è preferibile un pasto leggero per non caricare la digestione.
Anche il letto e il materasso fanno la loro parte, poiché favoriscono un buon rilassamento del corpo accompagnato da una temperatura corretta e possibilmente meno rumori possibili.
Evitare bevande contenti caffeina, bevande alcoliche e uso di tabacco poiché alterano i processi di addormentamento.
È consigliabile un’attività fisica regolare, possibilmente la mattina o il pomeriggio.
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Esiste un disordine chiamato "movimenti ritmici in sonno" che ti fa muovere ripetutamente durante l'addormentamento. Scopri di che si tratta ---> https://medicinaonline.co/2020/06/20/movimenti-ritmici-in-sonno-jactatio-capitis/ #dormire #sonno #parasonnia #polisonnografia #neurologia #medicinadelsonno #medicina #MedicinaOnLine
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wdonnait · 4 years
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Pavor nocturnus , terrore notturno da forte ansia
Nuovo post pubblicato su https://www.wdonna.it/pavor-nocturnus-terrore-notturno-da-forte-ansia/109784?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=109784
Pavor nocturnus , terrore notturno da forte ansia
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L’espressione pavor nocturnus (nota anche come terrore notturno) fa riferimento ad un risveglio dal sonno profondo. 
Esso avviene in maniera parziale ed è scaturito da uno stato di forte ansia che subentra durante il riposo. Tuttavia, a differenza di altre patologie (ad esempio il sonnambulismo), il pavor nocturnus non risulta essere la conseguenza di qualche trauma emotivo. Più che altro, si tratta di una semplice parasonnia, ossia una semplice perturbazione del sonno di natura non patologica.
In termini di statistiche, sembrerebbe che Il pavor nocturnus colpisca maggiormente bambini in età prescolare (verso i 4-5 anni di vita). La sintomatologia si rivela abbastanza variegata, infatti il bambino potrebbe:
Sbarrare gli occhi ma senza vedere realmente
Alzarsi dal letto, urlare e piangere
Non riuscire a trovare la giusta calma
Non fornire i giusti input, a seguito di continui richiami
Ovviamente, è un fenomeno che potrebbe spaventare sul serio i genitori del bambino in questione. Ma nella maggior parte dei casi, è un problema che tende a scomparire nel tempo, grazie alla crescita.
Allo stesso tempo però, è importante che loro sappiano instaurare il giusto approccio, evitando di non scuoterlo, cercando di svegliarlo. Più che altro, basterà assicurarsi che non si faccia del male durante questi scatti d’ira e farlo riaddormentare con tono rassicurante.
Pavor nocturnus cos’è
Andando nello specifico, possiamo dire che il pavor nocturnus è un disturbo che si presenta principalmente nella fase di sonno profondo non-REM. Ciò significa che il bambino non ha comunque consapevolezza: invece, nella fase REM lo è e potrebbe avere una serie di incubi.
Come vi abbiamo detto poco fa, il pavor nocturnus può seriamente spaventare il genitore. Questo perché nello stesso momento sta dormendo, è agitato (tachicardia, sudorazione eccessiva, muscoli tesi) e non si rende conto di ciò che gli sta succedendo. Il mattino successivo non ricorderà assolutamente nulla degli episodi accaduti.
In termini di durata, un episodio di pavor nocturnus dura poco tempo. Infatti, nella maggior parte dei casi si parla di qualche minuto, raramente può arrivare a una ventina di minuti/mezz’ora. E l’aspetto più assurdo è che non risulta correlato ad alcun tipo di fattore patologico, ossia di naturale affettiva, psicologica, relazionale o neurologica.
Pavor nocturnus cause
Se il pavor nocturnus non ha nulla a che fare con le allucinazioni o il sonnambulismo, da cosa nasce esattamente?
Tanti medici esperti nel settore si sono chiesti quali possano essere le cause ed è difficile trovare una risposta ben precisa. Fatto sta che quasi sempre è un fenomeno che scompare autonomamente con la crescita. Molto probabilmente, responsabili di tale fenomeno potrebbero essere alcune interferenze che si presentano durante il sonno.
Esse possono essere di varia natura, come ad esempio:
La febbre
Il senso di vescica piena
Alcune stimolazioni luminose o sonore
L’asma
Il reflusso gastroesofageo
Uno stato di apnea
Otiti di media entità
E tanto altro ancora…
Pertanto, i fattori scatenanti sono quasi sempre legati ad una particolare condizione fisica del bambino o a stimoli che provengono dall’esterno.
Pavor nocturnus sintomi
La prima volta che si assiste ad un episodio di pavor nocturnus ci si potrebbe seriamente preoccupare.
Questo perché il bambino, a seguito di un’intermittenza del sonno, inizia a:
Piangere
Gridare
Sbarrare gli occhi
Risultare inconsolabile
Fare strani movimenti col corpo
Oltre a ciò che traspare visivamente, bisogna aggiungere la tachicardia, l’aumento eccessivo di sudorazione, la rigidità muscolare, lo stato di apnea, il colorito pallido o al contrario arrossato. Il motivo risiede nel fatto che c’è stata l’attivazione del sistema nervoso, per nulla legato ad eventi emotivi o traumatici.
Di conseguenza, il genitore non sa minimamente come comportarsi a riguardo. Molto probabilmente, cercherà di scuoterlo per capire cos’abbia ma non riceverà alcun tipo di segnale in risposta. In realtà, basterà tranquillizzarlo, invitandolo a riaddormentarsi.
Nel giro di poco tempo, egli tornerà a condurre un sonno standard.
Pavor nocturnus cura
Quando il bambino presenta frequenti episodi di pavor nocturnus nell’età prescolare, è bene rivolgersi al pediatra.
Sarà sufficiente spiegargli nel dettaglio tutti i sintomi ed egli riuscirà a capire se si tratta appunto di pavor nocturnus. Pertanto, vi rassicurerà sul fatto che vostro figlio non abbia vissuto eventi traumatici che lo portino verso un vero e proprio problema fisico. O che comunque non sia affetto da sonnambulismo, allucinazioni ipnagogiche, epilessia e qualsiasi altro tipo di malattia psichica.
Solitamente, per poter individuare il pavor nocturnus, il medico effettua un esame strumentale di polisonnografia. Trattandosi di una perturbazione non patoIogica del sonno, non necessita di particolari cure.
Come vi abbiamo già detto in precedenza, il tempo aiuterà alla totale regressione del fenomeno. Ovviamente, esistono casi in cui ciò non avviene. Di conseguenza, ci sono soggetti che vanno incontro a tale disturbo anche durante l’adolescenza, in maniera piuttosto frequente.
Se ciò dovesse accadere, allora sarà necessario effettuare alcuni esami approfonditi. Tra l’altro, nell’eventualità in cui non si riuscisse a trovare una soluzione, il medico potrebbe decidere di prescrivere un trattamento farmacologico. Esso si basa quasi sempre sulla somministrazione di antidepressivi e/o ansiolitici. Chiaramente, si tratta di una cura da prendere in considerazione come ultima spiaggia.
Questo perché è preferibile non assumere medicinali, senza un’analisi approfondita. Altrimenti, gli effetti collaterali della terapia potrebbero risultare per il soggetto devastanti.
Ulteriori informazioni
Per concludere, ci teniamo a sottolineare tutto ciò che il genitore dovrebbe fare dinanzi a un caso di pavor nocturnus.
Innanzitutto, è bene non svegliare il bambino. Se è possibile, cercare di non toccarlo e di intervenire solo nel caso in cui dovesse fare una serie di movimenti bruschi che lo porterebbero a farsi male. Tra l’altro, se si dovesse provare a scuoterlo o a cercare risposte, egli potrebbe aumentare l’intensità di agitazione. Ciò significa che andrebbe incontro ad azioni aggressive, ovviamente senza rendersi conto di nulla.
Non bisognerà fare chissà che cosa ma cercare di tranquillizzarlo, attraverso un tono di voce basso. Gridargli contro, peggiorerebbe sicuramente le cose ed allo stesso tempo aumenterebbe la durata dell’episodio. Non muovete troppi oggetti, se il bambino dovesse alzarsi. Vi ribadiamo che quasi sempre il fenomeno si manifesta in pochi minuti: pertanto, potreste essere voi ad aumentare la durata, compiendo gesti errati.
Infine, per prevenire il pavor nocturnus, vi consigliamo di:
Creare in stanza un’atmosfera rilassante
Togliere giocattoli che potrebbero essere di intralcio
Bloccare le scale e/o le porte
Non sgridarlo il mattino successivo
Farlo dormire in una camera silenziosa
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fourzlotych · 3 years
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fourzlotych · 3 years
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