Tumgik
#non c'è uscita
dreams-a · 6 months
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Hai preso tutto da me,
il sorriso,
l'adolescenza,
la voglia di vivere
e in cambio non mi hai dato nulla.
Mi hai tolto tutto
e hai lasciato soltanto un involucro vuoto,
senza vita,
senza emozioni.
Dopo di te,
io non ero più io
Dopo di te,
solo il vuoto.
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unwinthehart · 3 months
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Madri col Santino di Amadeus
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omarfor-orchestra · 5 months
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#comunque devo condividere questa cosa meravigliosa che è successa#la mia insegnante di recitazione ha convinto una mia amica e compagna di corso a provare l'audizione per l'accademia#lei c'è andata con zero aspettative e pochissimo tempo per prepararsi#ed è stata presa#e somehow io sono più felice di lei AHAHAHAH#quando me l'ha detto mi sono emozionata#mi dispiace che non siamo più insieme però praticamente l'ho convinta ad iscriversi#perché era un sacco insicura ma poi io l'ho bombardata di audio in cui le urlavo quanto fossi contenta#e allora si è convinta#sono un pochino invidiosa perché è il mio rimpianto più grande e magari se l'avesse proposto anche a me l'avremmo fatto insieme#però le mie ultime performance non sono state proprio ottime quindi lo capisco#ma cerco di incanalare tutto questo nella fierezza che sento per lei#ci conosciamo da luglio ma mi sento come se stessi gioendo per il traguardo di una vita#gioendo?#a lei pure dispiace che così non saremo più insieme ma io le ho letteralmente detto '#e sti cazzi? tanto vorrò sapere tutto quello che fai quindi ci sentiremo sempre comunque' WHAHHAHA#niente sono contentissima#ho avuto due settimane tremende e questa cosa mi ha sollevato un sacco il morale#+ ieri sono uscita con compagna di università e la sera mi ha mandato un messaggio#ho il trauma di quella di quest'estate quindi ho tremato#e invece era per dirmi che era da tanto che non si sentiva così bene con una persona come è stata con me#quindi ora se non fosse per la gamba e per il fatto che non posso camminare sarei al settimo cielo#niente scusate volevo raccontarlo
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lonelysmile · 1 year
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questa storia del pullman veramente di una bassezza unica
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der-papero · 4 months
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Una settimana è passata dal mio primo giorno nel nuovo lavoro, e posso dire di essere circondato da quelle che sembrano brave persone, provenienti da ogni parte del mondo. Finalmente si può parlare in inglese tutto il giorno, sentirlo anche nei corridoi, alla pausa caffè, alla mensa. Certo, non è napoletano, ma ci sono diversi livelli, e alcuni possono andar bene.
Ma il punto è che, ed è stata una sorpresa per me, nessuno ha fatto alcuna battuta di merda razzista, ma nemmeno una uscita per fare gli spiritosi, nulla. Non che pensassi che una roba del genere non fosse possibile, ma una cosa è la teoria, una cosa è vederla dal vivo, e sulla propria pelle. La prima settimana in SAP di 6 anni fa fu drammatica, era un continuo, sembrava un raduno dei peggiori stronzi che questo paese fosse in grado di mettere al mondo, e posso garantire che, su questo punto, non c'è limite al peggio. Mi hanno fatto schifare questo paese al punto tale che non penso di tornare mai più indietro su questi sentimenti, mi hanno portato al punto da fare del mio odio verso di loro una forma di equilibrio mentale necessario.
Chissà, forse perché qui la parte tedesca è in minoranza, e non si è mai creata quella massa critica tale per cui un gruppo di persone diventa inconsapevolmente un gruppo di bulli di merda, sembra funzionare. Persone che ti dicono "lavoriamo insieme", anziché lasciarti indietro perché "cazzi suoi che ha cambiato paese ed è venuto qui, ci mancavano pure gli italiani", non ho visto coltelli puntati, gente con la scopa al culo perché devono dimostrare di essere stressati per essere considerati come "performanti", gente che non si riduce a dire "italiani = mafia" per far ridere gli altri, persone che ti salutano!, insomma mi sembra di essere tornato al 2006 in Siemens, dove eravamo provenienti da ogni posto d'Italia e si creò una famiglia più che un team. Non siamo ancora a quel livello lì, ma, oh, la differenza si sente e come.
Anche se ufficialmente tra 6 mesi mi toccherà lasciarli, proverò a farlo funzionare, chissà, magari mi chiedono di restare, e già solo per il fatto di essere seduto affianco a persone così, vale la pena firmare, e forse, se proprio mi andrà di culo, dopo un po' se ne andrà il mio odio perenne verso una terra e un popolo che non mi ha mai, non dico accolto, perché in quello nessuno è capace, ma almeno fatto sentire benvenuto.
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blogitalianissimo · 2 months
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Minorenni incanalati in una via stretta, spinti verso la camionetta della polizia (dall'altra uscita di quella via c'erano altre forze dell'ordine) e manganellate mentre cercavano di allontanarsi. Lo schifo dello schifo.
E c'è anche chi cerca di giustificare dicendo "saranno stati armati di qualcosa", quando SI VEDE che sono tutti senza niente di pericoloso.
Ho lo schifo, il vomito, una rabbia tremenda.
Hanno superato un limite che nemmeno pensavo potessero superare, cioè credevo che il peggio l'avessero raggiunto manganellando i sindaci, ma quando tu arrivi a reprimere DEI RAGAZZI, perlopiù minorenni, mamma mia che orrore.
Spero che questa cosa non passi in sordina perché non c'è NULLA al mondo che giustifichi uno schifo del genere.
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nusta · 3 months
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In questi giorni sto cucinando un sacco. Cioè, cucino abbastanza spesso anche di solito, ma sto provando delle cose nuove o dei nuovi modi di fare la stessa cosa.
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Un po' è la voglia di sperimentare delle ricette, anche perché per Natale e compleanno mi hanno regalato dei bellisimi ricettari illustrati dopo avermi chiesto "cosa vuoi?" e quindi c'è l'euforia mista al senso del dovere di giustificare gli acquisti (altrui, ok, ma sempre spese sono u_u).
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Un po' sicuramente è anche l'intenzione di procrastinare altre cose da fare, che stanno lì nell'angolino della mia mente da diverso tempo e con diversa urgenza. Vabbè dai, prima o poi ci arriviamo, abbiate pazienza, mi dico. Dirlo con la pancia piena di cose fatte da me è più convincente, ecco. E tra una teglia di verdure al forno e l'altra, fare delle cose più strane o nuove mi fa sentire meno in colpa.
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Il problema più grosso è che quando comincio o ricomincio una cosa che mi piace, mi viene voglia di comprare l'impossibile e passo ore a pensare a quello che potrebbe servirmi. Eppure ormai dovrei sapere che è una trappola micidiale e che non devo cedere, perché rischio di riempire casa di roba che userei una volta all'anno (tipo la macchina per stendere la pasta ce l'ho da 10 anni, inaugurata l'altra sera >_<).
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Ora sto cercando di capire quali siano le misure massime che i miei mobili consentono per un tagliere di legno più grande per stendere meglio la pasta col mattarello, perché comunque è più pratico per certe cose, e stasera sono stata molto brava a fare solo giri esplorativi senza comprare nulla (complice il fatto che uscita dall'ufficio i negozi mi stavano chiudendo in faccia - anzi in uno una commessa mi ha proprio bloccato l'ingresso XD). Devo però stare molto attenta agli acquisti online u_u
Tra i miei buoni propositi classici ci sono sempre "cucinare di più" e "comprare meno roba inutile", e sono classici proprio perché per come sono fatta ogni anno vale il proposito per il successivo XD
La verità è che ho già un sacco di roba da usare e da provare. E sempre mi ritrovo comunque impreparata. E allora bisognerà improvvisare e trovare soddisfazione nell'imperfezione, giusto?
Stasera ho sperimentato dei muffin alla banana con gli stampini di ceramica, però solo mezza dose perché avevo un uovo solo.
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Dal profumo sembrano buoni, vedremo dopo cena ^_^
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occhietti · 7 months
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Ci sentiamo dire spesso:
ma cosa vuoi che sia?
È solo un po' d'ansia.
Purtroppo da chi non ne soffre, o ne sa poco, l'ansia e il panico vengono il più delle volte sottovalutati.
Un abbraccio forte a chi è spaventato, a chi lotta ogni giorno. A chi vive il suo buio e non trova via di uscita. Si vince anche contro il panico, ma c'è bisogno di tempo, aiuto e serenità. Siate sempre gentili con chi ne ha a che fare. Sono persone coraggiose, forti. Sono persone speciali.
- Andrew Faber
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vaerjs · 10 months
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unpopular opinion: lasciate stare le nuove generazioni
sono un po' annoiata dalla retorica di questi post che leggo sui social in cui si confronta lesame di maturità dellə millennial alle generazioni precedenti.
"io me la ricordo la mia maturità. jeans e maglietta sgualcita, sudata fradicia, pallida come una dama dell'Ottocento e con le occhiaie fino alle ginocchia. ore sono tutte con il completo, la piega fatta e il bouquet di fiori"
commenti di questo tipo ne leggo a decine, a centinaia. e onestamente, ME COJONI.
anche io me la ricordo la mia maturità. il giorno della prima prova scritta mi è arrivato il ciclo, sono corsa in bagno per cambiare l'assorbente e il flusso era talmente abbondante che non riuscivo a tirarmi su i pantaloni. mentre con una mano scrivevo, con l'altra stringevo il banco per il dolore dei campi. il giorno della terza prova ho avuto una gastrite acuta da stress che mi ha fatto vomitare sangue e non mi sono presentata. mi ha telefonato sul cellulare la professoressa di inglese chiedendomi come stessi e promettendomi che avrebbe trovato una soluzione. ho svolto la terza prova due giorni dopo da sola circondata da 10 professori che mi fissavano. il mio esame orale è stato posticipato all'ultimo giorno in extremis. ho fatto un'interrogazione da ottimi voti, ed ero completamente sola - neanche la mia migliore amica che era passata prima di me era rimasta ad aspettarmi. ho ringraziato e sono uscita. la professoressa di inglese mi ha abbracciata e mi ha detto "mi dispiace che sei rimasta da sola". ho camminato fino alla stazione, ho aspettato il treno per un'ora. scesa a destinazione ho scritto alla mia famiglia per chiedere un passaggio in paese ma si erano dimenticati che sarei dovuta tornare e non potevano venirmi a prendere. così mi sono fatta altri 6 km a piedi risalendo sotto il sole cocente di luglio le vigne del Monferrato.
questo è il ricordo della mia maturità. io, sola, sempre. quando sono arrivata a casa mi sono fatta una doccia e sono andata a dormire. nessuno mi ha chiesto come fosse andata. come stavo. cosa avrei voluto fare, dopo l'esame, durante l'estate o nella vita. vuoto.
è un bel ricordo? no. lo avrei voluto diverso? sì.
perciò lasciate stare lə ragazzinə che hanno qualcunə che lə supporta. lasciate che festeggiano questo traguardo - perché, fidatevi, con il tasso di abbandono scolastico italiano, il diploma è un traguardo non da poco. lasciate che si facciano bellə e che si cimentino nelle cose da grandi per un giorno con tailleur e completo formali mentre convincono la commissione che la loro tesina sulla seconda guerra mondiale è originalissima. lasciate che si godano quel momento di gioia misto nostalgia che si prova quando si termina un percorso faticoso. e applauditelə, coccolatelə, celebrate i loro traguardi perché non c'è nessun vanto nell'aver avuto possibilità diverse, non c'è vanto nell'aver sofferto. insegniamo alle nuove generazioni che le quelle che per noi sono state cose banali possono essere bei ricordi, insegniamo loro che si possono celebrare le vittorie piccole o grandi che siano, che è bello condividere le emozioni. non diventiamo la nuova generazione del "ai miei tempi era meglio perché si stava peggio e si sgobbava". io non voglio appartenere a chi pensa che stare male e lavorare il triplo senza garanzie sia non solo norma ma dignità. io voglio essere parte di chi accetta che la vita è anche festeggiare con un mazzo di fiori un esame. fotografare la patente dopo averla presa, regalarsi un giorno di permesso per una bella notizia.
non siamo fatti per soffrire.
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omarfor-orchestra · 1 year
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Ok trovata un'altra nuova I'm just gonna check her followers real quic-
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What the fuck
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donaruz · 9 months
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Ti ho pensato proprio ieri, quando ho scritto il mio post sull'Acca Laurentia e il possibile collegamento con la nostra Sacra Accabadora.
Ho pensato a quanti inorridiscono a sentirne parlare, come se fosse un'assassina legalizzata da una comunità di incivili, come spesso, ancora ci definiscono.
Pensavo a quanta Bellezza nelle tue parole, per raccontarla, e a quanto le parole hanno potere.
Parole che non si vogliono sentire.
Perché certe verità sono scomode, e la donna deve restare sempre un passo indietro.
Hai deciso di andare via e ritornare alle stelle, da cui sei arrivata, proprio nella notte di San Lorenzo.
Forse la tua 'Accabadora interiore, ti stava chiamando.
Perché ogni vera Donna Sarda, lo è.
Colei che capisce i Misteri della Vita e della Morte, perché è "bogadora" e "accabadora".
"Come sopra, sotto"
L'equilibrio è stato ristabilito
A me, mancherai. Tanto.
Grazie per tutta l'abbondanza e la dignità.
Buon ritorno, Michela💖🌟
"Parlare è un potere e dare potere alle donne è sempre stata una cosa problematica nei monoteismi. «L’unico femminismo che ci piace è quello silenzioso della Madonna, – scriveva nell’editoriale prenatalizio del 2020 il giornalista di un quotidiano sovranista improvvisatosi teologo, per poi proseguire – è una madre giovane, semplice, dolce, il cui pianto non diventa mai piagnisteo e che ci insegna l’importanza della riflessione interiore». Il silenzio è una virtú, ma solo se sono le donne a praticarlo. Agli uomini nessuno chiede di tacere le loro riflessioni interiori, anzi sono cosí sollecitati a condividerle che è lecito sospettare che prima di parlare parecchi di loro non abbiano riflettuto a sufficienza. Invece al sesso femminile è consigliato di fermarsi alla fase del pensiero afono, proprio come la Maria di Nazareth che, secondo una certa ermeneutica strumentale tradizionalista, ci venne raccontata come creatura talmente annichilita dalle conseguenze dell’unica volta che ha aperto bocca da non voler aggiungere piú una parola per tutta la vita, dalla mangiatoia di Betlemme alla croce del Golgota".
Tratto da "Stai zitta" di Michela Murgia
Sei nata tu forse da sola, Maria? Sei uscita con le tue forze dal ventre di tua madre? O non sei nata con l'aiuto di qualcuno, come tutti i vivi?
- Io ho sempre... - Maria accennò a replicare, ma Bonaria la fermò con un gesto imperioso della mano.
- Zitta, non sai cosa dici. Ti sei tagliata da sola il cordone? Non ti hanno forse lavata e allattata? Non sei nata e cresciuta due volte per grazia di altri, o sei così brava che hai fatto tutto da sola?
Richiamata alla sua dipendenza con quello che le parve un colpo basso assestato con cattiveria, Maria rinunciò a replicare, mentre la voce di Bonaria si abbassava fino a diventare una litania priva di qualunque enfasi.
- Altri hanno deciso per te allora, e altri decideranno quando servirà di farlo. Non c'è nessun vivo che arrivi al suo giorno senza aver avuto padri e madri a ogni angolo di strada, Maria, e tu dovresti saperlo più di tutti.
L'anziana sarta parlava con la sincerità con cui si fanno le confidenze agli sconosciuti sul treno, sapendo che non si dovrà sopportare mai più il peso dei loro occhi.
- Non mi si è mai aperto il ventre, - proseguì, - e Dio sa se lo avrei voluto, ma ho imparato da sola che ai figli bisogna dare lo schiaffo e la carezza, e il seno, e il vino della festa, e tutto quello che serve, quando gli serve. Anche io avevo la mia parte da fare, e l'ho fatta.
- E quale parte era?
- L'ultima. Io sono stata l'ultima madre che alcuni hanno visto.
Tratto da "Accabadora" di Michela Murgia
Maldalchimia.blogspot.com
Tiziana Fenu ©®
Figlie della Madre
*Un grande libro che non si dimentica *
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ross-nekochan · 5 months
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Stamattina non sono riuscita a sedermi nemmeno per 1 fermata di treno e ho bestemmiato il signore davanti a me tutto il tempo; almeno adesso al ritorno l'ho messa nel culo a tutti e sono seduta dall'inizio.
È solo Mercoledì e già sto cominciando ad accusare la stanchezza del poco sonno. Fortunatamente stasera niente palestra per cui non torno a casa alle 22:00 (dopo essere uscita di casa alle 7:00) e spero di riuscire ad andare a dormire prima di mezzanotte perché sennò a Venerdì non so come ci arrivo.
Se dovessi vedere qualche lato positivo di questo lavoro è che è un'azienda super internazionale quindi:
- posso vestirmi come cazzo mi pare e non devo mettere per forza quella merda di divisa con i tacchi (sebbene l'abbia dovuta comprare e quindi se sfrutto quei soldi non è che mi dispiace da una parte)
- ci sono parecchi stranieri e questo aiuta la mia autopercezione (non sono troppo grossa, non sono troppo scollata, non sono troppo poco truccata e curata ecc.)
- nel mio team ci sono persone simpatiche, specie il mio group leader che è molto estroverso (infatti è del Myanmar, mica giapponese)
- c'è una macchinetta del caffè svizzera che fa il caffè decente (anche l'espresso) + un bar con vari tipi di caffè Nespresso... tutto GRATIS (quando l'ho scoperto non ci potevo credere - non sapete quanto costa e quanto è difficile trovare altro oltre alla solita acqua sporca di caffè... che bevo per carità di Dio però dopo un poco che palle)
- sono obbligata a parlare giapponese quasi tutto il tempo quindi questo è il momento adatto per alzare il mio attuale livello linguistico (statico da ormai troppi anni)
Per tutto il resto, voglio morì.
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surfer-osa · 8 months
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Non faccio mai precisi programmi per l'estate se non ritagliarmi le giornate a leggere in posti sperduti, meglio se fra le montagne, dove ci sono poche persone (vive) attorno a me. Per questa uscita di Barta "TORMENTO PRESENTA: PASOLINI SPECIALE. SEGNI SENZA COMPROMESSI" ho scelto il santuario di Sant'Andrea o dei Morti di Barbaine (Livemmo, Valsabbia, Brescia).
Perché Pasolini non c'è più ma è ancora vivo.
Ho letto appoggiata ad una terra consacrata alla Resistenza, una terra scavata per le fosse comuni degli appestati, mi ha fatto da cuscino una terra dove la gente implorava i morti in riti pagani dove riporre sogni e speranze. Questa terra assomiglia così tanto alla necessità e al tormento che ci ha insegnato Pasolini e in queste pagine l'ho trovato ancora vivo, rivisitato e omaggiato, anzi: in queste pagine ho trovato un Pasolini vivo più che mai in seno all'infinito.
Pagina dopo pagina, storia dopo storia, si seguono nomi di autori e autrici di strisce che vanno a formare la rivista che non c'era e siccome si è trovata bene continua a non esserci.
Il libro lo trovate, anche, qua, mentre per i posti sperduti dovete solo guardarvi attorno che di luoghi appestati è sempre pieno il mondo (basta seguire i segni).
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generalevannacci · 17 days
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Chiara De Filippo
È uscita ieri l’autobiografia della nostra Rosa Luxemburg, la ‘rivoluzionaria’ del PD di cui è giusto ricordare un paio di cose a cominciare da quella volta in cui, nel 2016, da consigliera regionale del Veneto si diede assente per malattia mentre invece era in India per un matrimonio.
Una roba da film di Vanzina insomma ma persino Vanzina rispetto ad Alessandra Moretti appare un fine intellettuale.
Moretti che, è giusto ricordare, passa alla storia (o meglio ad un lauto stipendio) come renziana ma che fu portata nel PD e candidata da Bersani.
Facciamo un breve recap, come nelle serie tv (genere horror ovviamente)
Quando la Moretti viene candidata per sfidare Zaia in Veneto rilascia una memorabile intervista al Corriere in cui dichiara "Renzi mi ha telefonato di notte per chiedermi di candidarmi e io ho accettato. Sono quella che può mettere più in difficoltà Zaia, quando uno convoca la nazionale cosa fa? Chiama i migliori".
Chi ha vinto? Zaia che, con questa alternativa, avrei votato persino io dandomi della terrona da sola
Poi la perla: "Il mio stile in politica è uno stile femminile, c'è la cura di me stessa, la voglia di essere sempre a posto.".
Insomma verso lo squallore ed oltre.
Poi ancora:"La bellezza non è incompatibile con l'intelligenza!".
E ancora: "La Bindi aveva uno stile per fortuna è cambiato il mondo, uno stile che mortificava la bellezza.".
Bastavano già le prime due righe ma Alessandra nostra ci tiene a fugare i nostri dubbi: è una persona fuori luogo, sempre
Poi arriva il capolavoro: "Io vado dall'estetista ogni settimana, faccio qualsiasi cosa!".
Così, come fosse la descrizione di un sito di una che chiami per un addio al celibato
"Non ci intimidiscono, più fanno così più saremo belle curate!".
Chi la intimidisce non si sa, forse i peli pubici
"Il nostro stile è LADYLIKE!" dove nostro è riferito a lei, la Madia e la Boschi.
Non credo ci sia altro da commentare.
Solo un suggerimento. Se penso a quanto questa persona ha guadagnato in questi anni dalla politica, il miglior titolo per questa autobiografia altro non è che DANNO ERARIALE.
La rivoluzione? lasciala stare…
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ilfildiarianna · 8 months
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Hai appena compiuto ottantadue anni. Sei sempre bella, elegante e desiderabile. Sono cinquantotto anni che viviamo insieme e ti amo più che mai.
Recentemente mi sono innamorato di te un'altra volta e porto di nuovo in me un vuoto divorante che solo il tuo corpo stretto contro il mio riempie.
Ho bisogno di ricostituire la storia del nostro amore per coglierne tutto il senso. È lei che ci ha permesso di diventare quello che siamo, l'uno attraverso l'altra e l'una per l'altro. Ti scrivo per capire quel che ho vissuto, quel che abbiamo vissuto insieme.
La nostra storia è cominciata meravigliosamente, quasi come un colpo di fulmine. [...]
Quando i nostri sguardi si sono incrociati, ho pensato:
«Con lei non ho nessuna possibilità».
Ti ho incrociata un mese dopo, per strada, affascinato dalla tua andatura di danzatrice. Senza crederci troppo, ti ho proposto di andare a ballare. Hai detto sì, «why not», semplicemente. Era il 23 ottobre 1947.
Non sapevo quali legami invisibili si tessevano tra noi. A te non piaceva parlare del tuo passato. Avrei capito a poco a poco quale esperienza fondatrice ci rendeva di primo acchito l'uno vicino all'altra.
Mi sono detto: «Siamo fatti per intenderci». Alla fine della nostra terza o quarta uscita, infine ti ho baciata.
Con te ho capito che il piacere non è qualcosa che si prende o che si dà. C'è un modo di darsi e di invocare il donarsi dell'altro. Noi ci siamo interamente dati l'uno all'altra.
André Gorz, da «Lettera a D, Storia di un amore».
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