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#negazionisti
ma-pi-ma · 9 months
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Confesso: sono una donna bianca ed etero, mangio “carne tradizionale”, utilizzo l’aria condizionata per rinfrescarmi e il metano per riscaldarmi, adoro sentire il rumore del motore della mia auto diesel quando tiro le marce, pretendo che gli “uomini biologici” non utilizzino bagni e spogliatoi riservati alle donne, ritengo che l’utero in affitto sia un abominio e che esistano soltanto due generi, esigo di poter girare per le città italiane senza venire molestata dagli immigrati, credo che la “riconversione ecologica” serva soltanto a impoverire le persone e a distruggere la piccola e media impresa mentre fa ingrassare le multinazionali, penso che la moda di definire tutti “negazionisti” sia l’arma per soffocare il dibattito.
Tra qualche anno, potrei finire in carcere per questa mia confessione.
Francesca Totolo
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falcemartello · 11 months
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"I negazionisti del..."
"Tornare al medioevo..."
"Nel mondo civile..."
Quando in una discussione spuntano queste frasi, avete la certezza matematica che la persona davanti a voi è un lobotomizzato senza speranza.
Un consiglio: non perdete tempo.
Matteo Brandi
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abr · 7 months
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in uno Stato che si rispetti, un pubblico ministero competente per territorio che sente “abbiamo fatto passare l’ambulanza per correttezza” e “avevamo avvisato il 118 che non passasse di qua”, intraprende contro (il capataz degli Ultima Generazione milanesi in strada, ndr) procedimento per l’interdizione legale causa incapacità d’intendere e volere.
via https://twitter.com/RoccoTodero/status/1704541905416008170
Mi accontenterei dell’apertura di procedimento per interruzione di pubblico servizio.
Ma questo è sempre più un "Paese normale", quindi in degrado come piace ai collettivisti. Dove LE CAMIONETTE CON GLI IDRANTI sono riservati ai pericolosissimi Negazionisti della Scenza.
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fridagentileschi · 9 months
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Il 28 luglio 1794 venne ghigliottinato Robespierre. Anche lui è un archetipo: l'archetipo del fanatico. Un personaggio a suo modo tra i più interessanti della Storia perché dimostrazione vivente di quanto le persone "virtuose" possano essere fonte di mali inenarrabili. Personalmente era un uomo dalla vita irreprensibile. Era chiamato "l'Incorruttibile" e lo era davvero. Non era nemmeno uno di quei sanculotti sbavanti e isterici alla Marat. Era un uomo invece molto composto, portava ancora la parrucca. Era davvero interessato ai meno fortunati, era sincero in questo, era sincero in tutto. Viveva spartanamente in una stanzetta in affitto. Aveva un'ossessione filosofica per la Virtù. Apparentemente un ottimo personaggio. Il problema è che voleva che tutti fossero virtuosi. Il suo motto era "imporre la Virtù anche con la forza". Imporre. Nulla può essere imposto, non puoi diventare virtuoso per decreto.
Da giovane avvocato Robespierre pronunciò un discorso contro la pena di morte definendola barbarie e citando Beccaria. Lo stesso uomo che una volta al governo fece emettere, anche in base ad un sospetto, 16.594 sentenze capitali in pochi mesi, record che sarà battuto solo dalle purghe staliniane.
Perché aveva trovato l'eccezione ed era quella del "Bene comune" e quando salta fuori il "Bene comune" son cazzi. La cosa più inquietante è che quest'uomo ci credeva davvero. Questo da un lato gli conferisce dignità maggiore dei cialtroni che prendendo a pretesto un "Bene comune" minacciato da presunti "complottisti" o "negazionisti" cercano di soffocare il dissenso e partendo da emergenze cercano di espropriare le proprietà private dei cittadini. Dall'altro lo rende più inquietante perché esempio di come dal Bene può nascere il Male è come da paladino dei più deboli si può diventare serial killer
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abbattoimuri · 5 months
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L'avvocato di Turetta è un antifemminista
Lo dice Il Fatto Quotidiano, riferendo affermazioni che l’avvocato avrebbe fatto in varie occasioni e che rientrano nel linguaggio comune degli antifemministi, dei negazionisti del femminicidio, di quelli che colpevolizzano le vittime in caso di stupro e che parlano di “false accuse” atte a screditare i poveri uomini. Conosciamo quel linguaggio perché appartiene alla destra e agli antifemministi.…
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crossroad1960 · 9 months
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Dedicato ai negazionisti🤡
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francesca-fra-70 · 9 months
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Carola Rackete, da Lampedusa a Strasburgo: “Mi candido per la giustizia climatica, contro i negazionisti e la deriva fascista in Europa”
Ti voteranno i pidocchi!😏
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toscanoirriverente · 3 months
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Attivista ebreo aggredito a Berlino da due compagni di università
Interveniva alle riunioni di universitari pro palestinesi. È il nipote di una vittima dei Giochi di Monaco
«Sei Lahav?». Lui ha risposto di sì. Così quello studente, che passeggiava davanti a un bar di Mitte con una ragazza, è stato riconosciuto e avvicinato da altri due ragazzi che l’avevano visto all’università. Più giovani di lui, perché Lahav Shapira, 30 anni, sta finendo gli studi avanzati alla Humbold Universität ed è un «attivista»: si è presentato a diverse riunioni di studenti woke pro-palestinesi, contestando le tesi di chi parlava del genocidio a Gaza, a volte affrontando il pubblico da solo. Nei corridoi dell’ateneo Lahav Shapira ha attaccato i manifesti degli ostaggi israeliani in mano a Hamas, chiedendo che si facesse ogni sforzo per riportarli a casa.
Sono quei poster che hanno irritato i due giovani che l’hanno avvicinato. Uno si è scaldato. «Continuava a parlare dei manifesti — ha raccontato Lahav alla polizia —. Siccome sono rimasto impassibile, mi ha colpito all’improvviso a un fianco, poi dall’altro lato e ho perso l’equilibrio». Quando Lahav si è rialzato, gli ha tirato un pugno in faccia. Lahav è finito in ospedale, il naso rotto e una frattura alla mandibola. Gli aggressori, 23enni di origine araba, sono stati denunciati per attacco antisemita.
Non è la prima volta che a Berlino gli ebrei sono presi di mira. Ma l’episodio ha colpito l’opinione pubblica. Non solo perché Lahav è un giovane leader: pesa anche quel cognome, Shapira. Il fratello è il comico Shahak Shapira, nato in Israele e che vive a Berlino. Anche lui una persona che non «sta zitta», come diversi attori ebrei che provano a spiegare su Instagram e TikTok con tirate da stand-up comedian quali sono le forme del «nuovo antisemitismo» e qual è l’offuscamento ideologico di chi non solo non vuol riconoscere che esista, ma — consapevole o no — lo propaga.
«Visto come è stato diffamato e taggato su Internet mio fratello per la sua posizione alla Humbolt Universität, giusta o sbagliata che sia, era un risultato inevitabile. L’ho temuto fin dall’inizio», ha scritto. Tanto è bastato perché il suo account attirasse nuovi attacchi anti-Israele e nuovi negazionisti: anche quelli che accusano Lahav di essersi inventato tutto.
C’è un altro Shapira, però, che è rimasto nei libri di storia: era il nonno dei due fratelli, Amitzur. Era l’allenatore della squadra di atletica di Monaco 1972, un ex velocista che aveva creato dal nulla la nazionale israeliana. Era nella palazzina con i suoi ragazzi quando arrivarono i terroristi palestinesi. Morì sulla pista dell’aeroporto, nel disastroso tentativo di salvataggio fatto delle teste di cuoio tedesche: una delle 11 vittime israeliane di Settembre nero.
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klimt7 · 8 months
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Quando la sera rincasando, ti rendi conto che i negazionisti del cambiamento climatico, hanno torto marcio.
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gregor-samsung · 1 year
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“ Diceva Eschilo che «la prima vittima della guerra è la verità». Ma la seconda è la logica. Putin affermava di voler «denazificare l’Ucraina», ma usava le bombe e i carri armati, cioè gli stessi metodi con cui Hitler nazificava l’Europa. Gli atlantisti ribattevano che «non si tratta col nemico»: semmai si tratta con l’amico, ma su cosa? Boh. Joe Biden dava del «macellaio» e del «genocida» a Putin, epiteti decisamente appropriati, soprattutto il primo. Ma un tantino indeboliti dal pulpito da cui provenivano: quello del padrone della macelleria (che ha fatto molte più guerre e molti più morti di Putin e al massimo potrebbe assumerlo come garzone). Bill Clinton coglieva l’occasione della guerra di Putin per vantarsi di aver allargato la Nato a Est «pur consapevole che i rapporti con la Russia potevano tornare conflittuali», perché «l’invasione russa dell’Ucraina dimostra che era necessario». Che è un po’ come dire: l’ho preso a calci in culo e lui mi ha spaccato la faccia, quindi avevo ragione io a prenderlo a calci in culo. I trombettieri delle Sturmtruppen ripetevano due mantra. 1. «La Nato è un’alleanza difensiva» (ma non spiegavano come mai nella sua storia abbia aggredito mezzo mondo). 2. «La Nato difende i valori della democrazia» (ma non spiegavano perché vanti tra i suoi soci la Turchia di Erdoğan e abbia appena fomentato un golpettino in Pakistan per cacciare un premier non gradito). Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intimava all’Ue di rinunciare al gas russo «sporco di sangue», «finanziando il genocidio»: lui però continuava ad acquistarlo tramite Paesi vicini e società svizzere, pagandolo profumatamente, «finanziando il genocidio» e per di più incassando da Putin 1,4 miliardi l’anno «sporchi di sangue» per i diritti di transito del gasdotto russo sotto il suolo ucraino.
L’Onu espelleva la Russia dal Consiglio per i Diritti Umani, presieduto dall’Arabia Saudita (nota culla dei diritti umani, apprezzata da Matteo Renzi, ma soprattutto da Jamal Khashoggi, da ottanta giustiziati nel mese di marzo, nonché dai 370mila morti e dai venti milioni di affamati nello Yemen). Per non dipendere dal gas e dal petrolio dell’autocrate Putin, Draghi firmava contratti per far dipendere l’Italia dall’autocrate algerino Abdelmadjid Tebboune (che reprime partiti di opposizione e sindacati, fa arrestare attivisti per i diritti umani ed è fra i migliori partner militari di Mosca) e di altri regimi autocratici che hanno rifiutato di condannare la Russia all’Onu: Qatar, Egitto (vedi alle voci Regeni e Zaki), Congo (vedi alla voce Attanasio), Angola e Mozambico. E continuava a vendere armi all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti (i macellai dello Yemen), all’Egitto e al Qatar. A supporto del ribaltamento della logica, si provvedeva a ribaltare anche il vocabolario, secondo i dettami del ministero della Verità in 1984 di George Orwell: «La guerra è pace», «La libertà è schiavitù», «L’ignoranza è forza». Putin vietava di parlare di «guerra» perché la sua era solo un’«operazione militare speciale». E chi diceva il contrario finiva in galera. Ma in passato anche i buoni occidentali, quando aggredivano militarmente questo e quello, la guerra non la nominavano mai: meglio “missione umanitaria”, “esportazione della democrazia”, “peacekeeping”. A ogni strage di civili – regolarmente attribuita ai russi, anche nei casi in cui era opera delle truppe ucraine o dei loro fiancheggiatori neonazisti del Battaglione “Azov” – si ricorreva a termini impropri come “genocidio” (distruzione sistematica di un popolo, di un’etnia, di un gruppo religioso) e a paragoni blasfemi con l’Olocausto, la Shoah, la Soluzione Finale (termini finora usati da tutti, fuorché dai negazionisti, esclusivamente per quell’unicum storico che fu lo sterminio nazista degli ebrei). Ma bastava leggere i libri di Gino Strada per sapere che le stragi di civili sono una costante di ogni conflitto e si chiamano precisamente “guerra”, visto che in ciascuna il rapporto fra vittime civili e militari è invariabilmente di 9 a 1. E quella in Ucraina purtroppo non faceva eccezione, malgrado l’indignazione selettiva dei fanatici atlantisti che – per bloccare sul nascere qualunque tentativo di portare Putin al tavolo del negoziato – si affannavano a dipingere quel conflitto come diverso da tutti gli altri per le vittime civili, le fosse comuni, le torture, le violenze gratuite e le armi proibite (anch’esse caratteristiche costanti di tutti i conflitti, inclusi quelli scatenati dai “buoni”). “
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Dalla prefazione di Marco Travaglio a:
Franco Cardini, Fabio Mini, Ucraina. La guerra e la storia, Paper First, Maggio 2022 [Libro elettronico]
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ilpatriota · 2 years
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Lo capite che lo dice la scienza, maledetti negazionisti!
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falcemartello · 9 months
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+++Breaking News+++
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La soluzione all'ansia da crisi climatica
Lockdown in ordine alfabetico, mask all'aperto
Ombrellino antigrandine/anticaduta alberi
Spray lavabile portatile per scaricare il panico sui monumenti
Una seduta giornaliera blocca-traffico
Figli in affitto
Tutti i negazionisti al 41bis
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viendiletto · 4 months
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A volte mi domando se certi ambienti della sinistra si rendano conto che quando si lamentano dell’esistenza del giorno del ricordo o fanno i negazionisti su foibe ed esodo non fanno il dispetto ai “fascisti”, ma alla minoranza italiana autoctona d’Istria e Quarnaro che da anni lotta perché questi eventi vengano ricordati dai rispettivi governi e che da quasi 80 anni viene costantemente aggredita, sia verbalmente che fisicamente, dagli ultranazionalisti.
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arcobalengo · 7 months
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Noi eravamo convinti che le ore di luce iniziassero a diminuire a partire dal solstizio d'estate, ma evidentemente ci sbagliavamo. E se non credete all'ANSA, siete negazionisti degli equinozi!
🔴 Se anche tu ti ricordi che le giornate hanno sempre iniziato ad accorciarsi dal 21 giugno, entra in t.me/lafionda
Per una cosa simile mi avrebbero bocciato. Alle elementari.
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Piazza Pulita:
L'inseminazione delle nuvole spiegata ai "negazionisti", quelli del kambiamentoklimaticoh®
Noi trattiamo la Natura come se fosse un interlocutore ma è gravemente sbagliato,
noi facciamo parte della Natura.
La terra non è qualcosa che sta attorno a noi,
ma noi le stiamo dentro.
Qualcuno crede di essere Dio.
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abr · 1 year
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Premettiamo: il libro di Francesco Vecchi "Non dobbiamo salvare il Mondo(Piemme)" non soddisfa tanti di noi che vorrebbero anche mettere in discussione le ragioni antropormofiche (è colpa dell'uomo) del cambiamento climatico. Ci definisce negazionisti. Ma non importa. Il libro è da leggere e da far leggere. Perché è un testo pragmatico e laico.
Anche Vecchi ritiene che l'ambientalismo sia diventato una religione millenarista. «Il tentativo di contrapporre noi cattivi e dannosi esseri umani al povero pianeta messo a rischio serve solo a dare un indirizzo morale e religioso al problema. Invece la strada da intraprendere dev'essere quella razionale: qual è il modello di sviluppo economico che ci consente di avere le migliori relazioni possibili tra di noi (prosperità) e con l'ambiente (tutela)?».
Il covid e le chiusure hanno dimostrato come la decrescita economica abbia inciso poco sulle emissioni di CO2 che sono scese solo di un misero 4 per cento.
Vecchi si pone delle domande retoriche e vi risponde con l'evidenza dei fatti e del buon senso. Si chiede: «Chi sostiene che possiamo vivere solo con il fotovoltaico, lo sa quanto consuma in un anno un paese come l'Italia? Chi dice che tre giorni di pioggia non sarebbero un problema, lo sa quanto tempo ci metterebbero a esaurirsi tutte le batterie presenti nel paese? Chi pensa che dobbiamo passare subito all'auto elettrica, lo sa almeno come viene prodotta in Italia l'energia elettrica? Chi combatte per il biologico, si è chiesto quanti pianeti ci vorrebbero per sfamare l'umanità con quel metodo? Chi ha combattuto contro l'estrazione di gas nel mar Adriatico, si è reso conto che il risultato pratico di quella battaglia è stato semplicemente quello di acquistare più gas dalla Russia, di renderci più dipendenti, di alzare le nostre bollette e di non ridurre di un grammo le emissioni di CO2 nell'aria? E chi ha votato contro il nucleare in Italia, lo sa che il 10% dell'energia consumata oggi viene da centrali nucleari finanziate da aziende italiane e poste in Francia sul nostro confine?».
da https://www.ilgiornale.it/news/quei-falsi-miti-religione-ambientalista-2110299.html
C'è il finto ambientalismo dei provinciali retrò alla Tozzi & regazzini gretini, forgiati dal benecomunismo che usa l'ambiente come i migranti: mezzo non fine, scusa per il decrescismo socialista; c'è l'ambientalismo evoluto di Vecchi e che so, Testa, sincero ma "sociale" cioè dirigista, destinato a fallire; c'è infine la visione olistica di chi vede l'uomo come una parte del Pianeta, crudele ed egoista non più di altri mammiferi, meno invasivo e sprecone delle cavallette, piccolo rispetto alla Terra, caccola più ganassa che minaccia ai suoi destini, destinato a lottare ("pro-(ag)gredire") per sopravvivere, altro che mito del buon selvaggio Avatar che campa 40 anni e deve far 10 figli per sopravvivere come specie. Rimaniamo umili.
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