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#mimì metallurgico ferito nell’onore
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Lina Wermüller, Giancarlo Giannini e Mariangela Melato
sul set di Mimì metallurgico ferito nell’onore - 1972
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Il 6 marzo Giancarlo Giannini avrà la sua stella a Hollywood
(ANSA) – LOS ANGELES, 01 FEB – Si accende una nuova stella per l’Italia nella Walk of fame di Hollywood. Il 6 marzo 2023 sul marciapiede che celebra le star dello spettacolo verrà posata la famosa mattonella con il nome di Giancarlo Giannini.    L’omaggio di Hollywood all’attore di ‘Mimì metallurgico ferito nell’onore’, “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” e di molti altri…
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corallorosso · 2 years
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Mariangela Melato e Giancarlo Giannini, "Mimì metallurgico ferito nell’onore” (Lina Wertmüller, 1972) giffeteria
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bravagente · 2 years
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pizzettauniversale · 3 years
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Buonasera pizzetta!
Vorrei chiederti un consiglio, se non disturbo!
Ti andrebbe di consigliarmi qualche bel film tra gli anni '60' 70 e '80??
Qualche sera fa ho dovuto guardare Repulsion per l'università e mi è venuta una gran voglia di recuperare qualche vecchio film ma non saprei giostrarmi tra quegli anni, probabilmente tu ne sai molto di più!
Ti auguro una bella serata!
Allora partiamo dagli anni ‘60 e dall’Italia, è passato il neorealismo e inizia una grande stagione per il cinema italiano e Alberto Moravia nella sua critica cinematografica individua tre grandi registi che hanno una maniera di fare cinema nuova: Pasolini, Fellini e Antonioni. Sono gli anni del cinema di autore e di grandi capolavori come Accattone, Mamma Roma e il Vangelo Secondo Matteo di Pasolini. C’è Fellini che, sempre citando Moravia, parla addirittura di due Fellini quello di Roma dei vizi e gli stravizi e quello dell’Emilia Romagna dolce, materno e abbiamo film quali La dolce vita, 8 1/2, Giulietta degli spiriti e per gli anni ‘70 Roma, Amarcord, La città delle donne. Michelangelo Antonioni, quasi il più internazionale dei tre, che parla di noia, di incomunicabilità, di un non arrivare mai a un punto e abbiamo la sua trilogia dell’incomunicabilità con L’avventura, La notte e L’eclisse e se ci mettiamo pure Deserto Rosso parliamo della tetralogia esistenziale e Blow-up. Possiamo citare il provocatorio Marco Ferreri con Dillinger è morto e negli anni ‘70 con La grande abbuffata. Marco Bellocchio con I pugni in tasca. Abbiamo Bernardo Bertolucci e il suo studio antropologico e due film che amo particolarmente sono La commare secca e Prima della rivoluzione. Ovviamente tutta la parte della Commedia all’italiana e quindi il boom economico dell’Italia con Divorzio all’italiana di Pietro Germi, I soliti ignoti di Mario Monicelli, Il sorpasso di Dino Risi e una delle mie registe più amate Lina Wertmuller che negli anni ‘70 ha sfornato cose come Mimì metallurgico ferito nell’onore, Film d'amore e d'anarchia - Ovvero "Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza..., Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto, Pasqualino Settebellezze. Nello stesso periodo abbiamo anche i cosiddetti spaghetti western quindi Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo e infine il capolavoro in assoluto C’era una volta il west tutti di Sergio Leone. Luchino Visconti con Il gattopardo 
Sul finire degli anni Cinquanta invece in Francia si affaccia la Nouvelle Vague e abbiamo Fino all’ultimo respiro, Il disprezzo, Il bandito delle 11, Vivre sa vie di Jean-Luc Godard, Hiroshima mon amour di Alain Resnais, I quattrocento colpi di François Truffaut, Cleo dalle 5 alle 7 di Agnès Varda.
C’è Il laureato di Mike Nichols, Persona di Ingmar Berman, Gli uccelli e Psycho di Hitchcock. 
Andiamo negli anni ‘70 che il viaggio è lungo e iniziamo con Alejandro Jodorowsky e La montagna sacra, Amici Miei di Mario Monicelli che mi fa sempre scompisciare, quel pazzo di Dario Argento con Profondo Rosso, La conversazione di Francis Ford Coppola, La classe operaia va in paradiso e Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri. L’amico americano di Wim Wenders (Thank you for being so not Italian- spero capiate la cit), Stalker di Andrej Tarkovski, Apocalypse Now e Il padrino (anche se dopo Scarface, il primo non quello di Brian de Palma, Little Caesar e Public Enemy è tutto un grande rifacimento e citazione il gangster movie) di Francis Ford Coppola e ovviamente Taxi Driver di Martin Scorsese. 
Negli anni ‘80 e già un po’ da prima comincia il cinema che è tutta una citazione, specialmente negli anni ‘90 e specialmente Tarantino. Partiamo subito con due capolavori Boy meets girls, Mauvais Sang di Leos Carax (ma anche Gli amanti del Pont-Neuf anni ‘90 e Holy Motors del 2012). Poi The Killer di John Woo, Nostalghia sempre di Andrej Tarkovski, Fa la cosa giusta di Spike Lee, The Blues Brothers di John Landis, Brazil di Terry Gilliam (e questo solo perché lo conosco di persona), Paris, Texas di Wim Wenders, Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, C’era una volta in America di Sergio Leone. 
Basta non ho più voglia di scrivere, mi sono sfiancata e non ho scritto nemmeno la metà dei film che avrei voluto scrivere, ho saltato Kubrick, Spielberg, un sacco di francesi e un sacco di roba. Domani magari ci metto più roba.
Grazie per la domanda 💕
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paolettonextlife · 5 years
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👱🏼‍♀️#nascevaoggi #mariangelamelato #attrice #cinema #teatro #tv #creditphoto #travoltidauninsolitodestinonellazzurromaredagosto #giancarlogiannini Mariangela Melato è stata una delle attrici italiane più talentuose della storia del cinema di casa nostra. Morta nel 2013 per un tumore al pancreas, è stata un’interprete molto produttiva, che ha trovato fortuna sia al teatro che al cinema. Mariangela Melato è nata il 19 settembre del 1941 a Milano, si è avvicinata alla recitazione da giovanissima. A 18 anni, infatti, ha abbandonato l’Accademia di Brera per la Scuola dei Filodrammatici. Per pagarsi i corsi di recitazione, Mariangela ha fatto la vetrinista alla Rinascente, fino a quando è entrata a far parte della prestigiosa compagnia teatrale diretta da Fantasio Piccolo. Successivamente è stata diretta anche da registi importanti come Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi. Il debutto al cinema è avvenuto nel 1969 con “Thomas e gli indemoniati” di Pupi Avati. Da questo momento in poi ha iniziato a collaborare con Lina Wertmüller, Nino Manfredi, Mario Monicelli, Luigi Comencini e tanti altri. Ha partecipato anche a diversi sceneggiati ed è proprio con uno di questi, ovvero Orlando Furioso per la regia di Ronconi, che ha raggiunto il successo. È con la Wertmüller che è stata consacrata come attrice versatile e dotata di una mimica facciale unica. Le sue intepretazioni in “Mimì metallurgico ferito nell’onore” del 1972 e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” del 1974 al fianco di #GiancarloGiannini sono ancora oggi dei veri e propri cult. La sua carriera è stata ricca di premi e riconoscimenti, tra cui 6 David di Donatello, di cui uno speciale per “La classe operaia va in paradiso” e “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, e 5 Nastri d’Argento. A partire dagli anni Ottanta, Mariangela ha alternato il lavoro teatrale a quello cinematografico, mentre nel 1990 si è dedicata anche a diverse fiction per la Tv, tra cui “Scandalo”, “Una vita in gioco”, “Due volte vent’anni” e “L’avvocato delle donne”. Dal 2000 fino a poco prima della sua scomparsa, la Melato ha recitato in molte pellicole brillanti. (presso Cinecittà) https://www.instagram.com/p/B2mlkRloz1w/?igshid=njwtygzym818
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mimì metallurgico ferito nell’onore (1972)
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Mimì metallurgico ferito nell’onore [HD] (1972)
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italianaradio · 5 years
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Leonardo DiCaprio incontra e omaggia Lina Wertmuller
Nuovo post su italianaradio http://www.italianaradio.it/index.php/leonardo-dicaprio-incontra-e-omaggia-lina-wertmuller/
Leonardo DiCaprio incontra e omaggia Lina Wertmuller
Leonardo DiCaprio incontra e omaggia Lina Wertmuller
Leonardo DiCaprio incontra e omaggia Lina Wertmuller
Leonardo DiCaprio, tra i protagonisti dell’ultimo film di Quentin Tarantino presentato in questi giorni a Cannes, ha salutato e ringraziato per il suo grande lavoro e apporto al cinema internazionale Lina Wertmuller.
L’incontro, intimo ed emozionante, tra l’attore e la regista si è svolto prima della proiezione ufficiale di Pasqualino sette bellezze nella sua versione restaurata a cura del CSC – cineteca nazionale e finanziato da Gemona Films.
La versione restaurata di Pasqualino Settebellezze, film-culto realizzato da Lina Wertmüller nel 1975, sarà presentata ufficialmente mercoledì 22 maggio 2019 al festival di Cannes. La proiezione avverrà alle ore 20.00, nella Sala Buñuel del Palais, all’interno della sezione Cannes Classics, alla presenza della regista Lina Wertmüller e del protagonista maschile Giancarlo Giannini.
Il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale ha curato, grazie all’impegno economico di Genoma Films, il restauro del film diretto nel 1975 da Lina Wertmüller (Mimì metallurgico ferito nell’onore, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto) e interpretato da Giancarlo Giannini, Fernando Rey, Elena Fiore, con le musiche originali di Enzo Jannacci. Pasqualino Settebellezze ottenne una candidatura ai Golden Globes e quattro candidature all’Oscar (tra cui quella come miglior regista, prima volta in assoluto nella storia dell’Academy per una donna). È un’apologia intelligente e feroce dell’arte di arrangiarsi e sopravvivere ad ogni costo, tipica della cultura partenopea: Giancarlo Giannini è l’indimenticabile guappo che nella Napoli del 1936 uccide il seduttore di una delle sue sette, brutte sorelle (da qui il suo soprannome), viene rinchiuso in un manicomio criminale da cui esce come volontario di guerra per finire in un lager tedesco e diventare kapò.
Il restauro è stato realizzato dal CSC-Cineteca Nazionale a partire dai negativi immagine e suono originali su pellicola 35mm, messi a disposizione da RTI Mediaset in collaborazione con Infinity. Le lavorazioni, curate dalla Cineteca Nazionale, si sono avvalse della collaborazione di Federico Savina e Giuseppe Damato per il restauro della colonna sonora e sono state effettuate dal laboratorio Cinema Communications di Roma.
Il restauro è stato possibile grazie all’impegno economico della Genoma Films di Paolo Rossi Pisu (che nel 2018 ha già realizzato il restauro, sempre con il CSC, di Italiani Brava Gente di Giuseppe de Santis, primi in Italia a utilizzare il Bonus Arte) e con il contributo di Deisa Ebano Calzanetto.
Daniela Currò, conservatrice della Cineteca nazionale, dichiara: “Con il restauro di Pasqualino Settebellezze la Cineteca Nazionale non solo porta avanti il proprio compito istituzionale di restaurare e diffondere il patrimonio cinematografico italiano, ma continua anche su un progetto che da qualche tempo ci vede impegnati in prima linea sul cinema delle donne e che ci ha già visto al lavoro, ad esempio, su Il portiere di notte di Liliana Cavani e sui film della pioniera del cinema Elvira Notari, prima donna regista italiana. Lina Wertmüller è la prima donna di sempre candidata all’oscar per la miglior regia e con questo restauro vogliamo celebrare lei e la genialità delle donne italiane. Ringrazio il festival di Cannes per offrirci questa bellissima cornice.”
Commenta Paolo Rossi Pisu: “Dopo la felice esperienza del restauro di Italiani Brava Gente, continuiamo ad investire nella cultura perché è nostra intenzione utilizzare le risorse nostre e di aziende terze nella perpetuazione e conservazione dell’arte ed è per questo che siamo felicissimi di collaborare con la Cineteca Nazionale e molto orgogliosi di essere stati invitati con questo restauro nella prestigiosissima cornice del Festival di Cannes”.
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Leonardo DiCaprio incontra e omaggia Lina Wertmuller
Leonardo DiCaprio, tra i protagonisti dell’ultimo film di Quentin Tarantino presentato in questi giorni a Cannes, ha salutato e ringraziato per il suo grande lavoro e apporto al cinema internazionale Lina Wertmuller. L’incontro, intimo ed emozionante, tra l’attore e la regista si è svolto prima della proiezione ufficiale di Pasqualino sette bellezze nella sua versione […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Redazione
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rpsabetto · 7 years
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The Seduction of Mimi [Mimì metallurgico ferito nell'onore]
The Seduction of Mimi [Mimì metallurgico ferito nell’onore]
(Italy 1972)
I never heard of Lina Wertmüller until a retrospective of her work showed at a theater near me. The Seduction of Mimi [Mimì metallurgico ferito nell’onore] is an excellent starting point because it’s a textbook example of her style and the themes that inspire her. Plus, it’s an entertaining movie.
Mimi (Giancarlo Giannini) is a laborer in Sicily. His trouble begins after he votes…
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corallorosso · 5 years
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Agostina Belli, “Mimì metallurgico ferito nell’onore” (Lina Wertmüller, 1972). giffeteria
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e-sti-cazzi · 6 years
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Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972)
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corallorosso · 6 years
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“Mimì metallurgico ferito nell’onore” (Lina Wertmüller, 1972). giffeteria
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