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#mediazione
mediaresenzaconfini · 2 months
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La nuova giustizia complementare in Spagna
Sono diversi anni che in Spagna deve essere approvata una legge di riforma dei mezzi di composizione amichevole. È del 12 marzo 2024 la notizia che il progetto[1] è stato approvato anche dall’attuale Governo[2]. La Camera dei deputati, su istanza del Governo, ha pubblicato il progetto il 22 marzo 2024 ed è stato fissato al 4 aprile 2024 il termine per gli emendamenti[3]. Verranno introdotti…
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tanogabo · 3 months
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Maria nel pensiero di Bernardo di Chiaravalle (1090 – 1153)
Giovanni Battista Salvi da Sassoferrato – Vergine in preghiera – National Gallery, London – Wikipedia, pubblico dominio In tema di dottrina mariana, Bernardo è l’autore che ha letteralmente dominato tutto il secolo e influito decisamente anche su quelli futuri. Anche se i suoi scritti mariani sono relativamente pochi, egli parla della Vergine con uno straordinario impeto carismatico. Il suo…
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pensieriinlibertablog · 5 months
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Una giustizia alta e altra
Recensione del volume “Una giustizia alta e altra” della professoressa Maria Martello A cura di Carlo Alberto Calcagno Quando si legge un saggio di Maria Martello ci si rende subito conto che ogni parola pesa, ogni frase è densa di significato di per sé e in quanto rimando ad una sapienza antica, ogni capitolo è un estremo sforzo per gettare verso l’alto una cattedrale di significati, un…
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m-comparini · 2 years
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Anche per il franchising c’è obbligo di mediazione e anche per i mediatori c'è obbligo di formazione
Anche per il franchising c’è obbligo di mediazione e anche per i mediatori c’è obbligo di formazione
– § – ANCHE PER IL FRANCHISING C’E’ OBBLIGO DI MEDIAZIONE E ANCHE PER I MEDIATORI C’E’ OBBLIGO DI FORMAZIONE – § – Con la riforma della giustizia civile sono in arrivo le novità sulla mediazione civile e commerciale e il franchising, come era già stato annunciato, rientra tra le nuove materie introdotte che dovranno esperire il procedimento di mediazione. Per sua caratteristica intrinseca, il…
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deathshallbenomore · 2 years
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ma non posso reclutare una squadra di persone con dei soldi da spendere che abbiano voglia di visitare il sudafrica? tipo il tizio che recluta gli avengers o cos’è che fa boh amici io ho guardato tipo tre film e poi ho abbandonato la nave perché davvero datemi quattro personaggi russi depressi con 16462829 tra nomi e soprannomi ma l’ennesimo supereroe usamericano anche basta grazie no comunque dicevo. non posso assemblare la mia crew esclusivamente in base alle vibes? cioè secondo me è un’idea da non trascurare
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Mediazione penale e giustizia riparativa nella Riforma Cartabia
Il 30 giugno scorso sono entrate in vigore le norme della "Riforma Cartabia" sulla giustizia riparativa. Nel corso dell'incontro, l'avvocato Federica Liparoti ne illustrarà le origini e definirà il concetto di "restorative justice", con particolare attenzione alla normativa europea e sovranazionale. Verrà poi analizzata la disciplina degli artt. 42-67 del d. lgs. 150/2022 che ha introdotto nel nostro ordinamento la disciplina organica della giustizia riparativa, con particolare attenzione ai primi provvedimenti adottati dai Tribunali e dalle Corti d'Appello. L'avvocato Diletta Stendardi, mediatrice penale, dopo aver illustrato le diverse tipologie di programmi di giustizia riparativa (mediazione, conferences, circles etc.) approfondirà le modalità di svolgimento della mediazione penale alla luce della Riforma. Introduzione e conclusioni verranno svolte da Gennaro Grimolizzi, giornalista de "Il Dubbio", che metterà in luce potenzialità, sfide e problemi aperti del nuovo istituto.
​Organizzatore: Avvocato 360
Data: lun 16 ottobre, 17.00 - 18.40
Relatori: Avv. Federica Liparoti, Avvocato penalista del foro di Milano, dottore di ricerca in Diritto Penale;  Avv. Diletta Stendardi, Avvocato penalista del foro di Milano, mediatrice penale; Avv. Gennaro Grimolizzi, Avvocato e Giornalista de “Il Dubbio”
Iscrizioni
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Le slide dell'intervento dell'Avv. Liparoti saranno rese disponibili sul sito www.liparoti.legal
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sauolasa · 1 year
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Sudan, al via i primi negoziati in Arabia Saudita con la mediazione di Riyadh e Washington
Le due parti belligeranti, l'esercito sudanese e le Forze di supporto rapido (Rsf), hanno accettato di incontrarsi per "colloqui tecnici" per una possibile tregua
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toventre-blog · 2 years
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Stampa & Tributi del 29 Novembre 2022
Stampa & Tributi del 29 Novembre 2022
Stampa & Tributi del 29 novembre 2022 ** Mediazione tributaria da affidare a un soggetto terzo e imparziale. Aire, i Comuni hanno tempo fino a 31 dicembre per aggiornare l’elenco dei cittadini residenti all’estero. Mini-cartelle cancellate il 31/1. Sugli immobili occupati non si pagherà più l’Imu.  #Imu #newsletter #dirittotributario #imu #tari #canoneunico #accertamento #riscossione…
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dominousworld · 2 years
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Ucraina, Russia favorevole a possibile mediazione Berlusconi
a cura di ADN Kronos Cremlino accoglie con favore “ogni sforzo per pace”. La Russia accoglie con favore qualsiasi sforzo per la pace, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando il possibile tentativo di mediazione dell’ex premier italiano Silvio Berlusconi, come riporta l’agenzia Ria Novosti. “Il Presidente Putin ha ripetutamente affermato che siamo sempre pronti ad…
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mediaresenzaconfini · 3 months
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Dove sta andando la giustizia europea  (e quella italiana)?
Introduzione Nei giorni scorsi ho avuto l’onore di  partecipare  in qualità di relatore[1] ad un interessante convegno organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura – sezione decentrata di Milano, su “La mediazione e il ruolo del magistrato”[2]. Mi permetto di fare qui alcuni approfondimenti che possano essere forse di  interesse per coloro che non hanno avuto la possibilità di…
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fridagentileschi · 5 months
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Malva Marina Reyes Hagenaar, la figlia abbandonata di Neruda
Il poeta cileno, Pablo Neruda,ha avuto un'unica figlia dalla prima moglie, María Antonia Hagenaar Vogelzang di origine ebraica che lui aveva ribattezzato ''Maruca''. La bambina nata a Madrid, al principio era stata accolta con gioia dal poeta..fino a quando non seppe che la bimba era affetta da idrocefalia, allora non ci pensera' due volte ad abbandonare mamma e figlia-
Tornera' in Cile a scrivere le sue poesie e a vivere nuove storie d'amore. La moglie che gli neghera' il divorzio provera' a chiedergli aiuto per la figlia che non puo' ne' parlare ne' camminare ma non ricevera' piu' nulla.
La moglie con l'aiuto di un amico andra' a vivere nella capitale olandese essendo lei di origine olandese.
Le difficoltà si susseguono. Maruca vive in pensioni , il denaro si esaurisce e sua figlia, con il cervello sempre più pieno di liquido, richiede molta più attenzione. Attraverso organizzazioni religiose come Christian Science, Maruca riesce a trovare una famiglia di olandesi residenti a Gouda. Hendrik Julsing e Gerdina Sierks che si accordano per prendersi cura della bambina mentre sua madre cerca lavoro a L'Aia, a meno di un'ora di auto. È trattata come una di famiglia fino alla sua morte, ad otto anni, il 2 marzo 1943. Assumono persino una babysitter, Nelly Leijis, per dedicarsi esclusivamente alla bimba.
Maruca, nel frattempo, non rifiuta nessun lavoro. Si offre di pulire i pavimenti, prendersi cura dei malati, qualunque cosa serva per aiutare la figlia indifesa.
Non ha piu' i genitori e sua figlia cammina verso una fine drammatica. Attraverso la mediazione trova finalmente lavoro, anche se non ben pagato, presso l'ambasciata spagnola a L'Aia. È sotto il comando di José María Semprún, padre dello scrittore Jorge Semprún, poi espulso nel 1964 dal Partito Comunista di Spagna (PCE), che Pablo Neruda ammirava così tanto. Ciò che questa donna deve ancora soffrire non lo immagina.
Poco prima della fine della seconda guerra mondiale, María Antonia fu arrestata dai nazisti - non per essere ebrea, ma per avere un passaporto cileno - e internata nello stesso campo di concentramento dove si trovava Anna Frank. Da Westerbork, progettato per ospitare 107.000 prigionieri, di cui circa 60.000 morti, per lo più ebrei e zingari ai crematori e alle camere a gas di Auschwitz e Treblinka, in Polonia. Maruca vi trascorre un mese tra filo spinato, soldati delle SS e cani addestrati a uccidere. Ma questa volta la fortuna non le avrebbe voltato le spalle. Quando il campo fu rilasciato (15 aprile 1945) dalle truppe canadesi, trovarono vivi solo 876 prigionieri. E tra questi, la moglie abbandonata di Neruda. Nove giorni prima dell'apertura delle porte dell'inferno, Anna Frank, la sua vicina di campo, morì lì.
Non è rimasto nulla di Maria Antonia Hagenaar. Non una lapide che indica la fine del suo percorso . Tre anni dopo il suo rilascio, si reca in Cile per cessare il doloroso capitolo nerudiano. Nel novembre del 1948 firmò il divorzio e un accordo finanziario. Gli ci voleva ancora per tornare in Olanda. Dicono che sia diventata dipendente dall'oppio. Fino a che un cancro la uccise, nel 1965, a L'Aia,ha chiesto di essere seppellita non lontano dalla tomba dove sono i resti della sua amata Malva Marina, che non smise di visitare fino alla fine dei suoi giorni.
L'esistenza di queste due creature e' stata ignorata fino ad ora e sfido a trovarne traccia nella patria di Neruda, il poeta che canto' l'amore come pochi...ma come tanti non seppe amare mai.
Incredibile come nella storia dei comunisti non si trovi un solo essere degno di essere chiamato umano!
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pensieriinlibertablog · 11 months
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Il mediatore penale a seguito della riforma Cartabia
A system of criminal justice which focuses on the rehabilitation of offenders through reconciliation with victims and the community at large. Oxford dictionary and thesaurus Introduzione Questa nota non può prescindere da un concetto di base della mediazione, ossia il fatto che la mediazione investe la relazione tra le persone. Le categorie specificate dal diritto: mediazione civile e…
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fatalquiiete · 2 months
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Ieri, su tutti i Tg Rai, i giornalisti hanno letto questo comunicato:
"La maggioranza di governo ha deciso di trasformare la Rai nel proprio megafono. Lo ha fatto attraverso la Commissione di Vigilanza che ha approvato una norma che consente ai rappresentanti del governo di parlare nei talk senza vincoli di tempo e senza contraddittorio. Non solo, Rainews24 potrà trasmettere integralmente i comizi politici, senza alcuna mediazione giornalistica, preceduti solamente da una sigla.
Questa non è la nostra idea di servizio pubblico, dove al centro c'è il lavoro delle giornaliste e dei giornalisti che fanno domande (anche scomode) verificano quanto viene detto, fanno notare incongruenze. Per questo gentili telespettatori vi informiamo che siamo pronti a mobilitarci per garantire a voi un'informazione indipendente, equilibrata e plurale". A breve la rai sarà rinominata in "istituto luce 2.0"
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m-comparini · 2 years
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"Il franchising in mediazione" (webinar) - Disponibile il mio intervento
“Il franchising in mediazione” (webinar) – Disponibile il mio intervento
– § – IL FRANCHISING IN MEDIAZIONE (WEBINAR) – DISPONIBILE IL MIO INTEREVENTO – § – L’estratto del webinar organizzato il 24 marzo 2022 da “Reconcilia ADR” e “Associazione Tutela e Protezione” in collaborazione con “Commissione ADR – ODCEC Napoli Nord” e “Unione Italiana Organismi Mediazione” e coordinato dal Dott.A.Massimo Corvino (Dottore Commercialista) Il tema che ho portato…
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nerudasullalingua · 3 months
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Per chi non ha un padre
La società senza il padre è un aggregazione di persone incapaci di reggere le ferite della vita, che vedono la perdita come un affronto personale, più che come una prova dell'esistenza, legata anche al destino spirituale dell'individuo. Guardando alla vita quotidiana, parlano da soli i suicidi per protesta contro un brutto voto o il mancato acquisto del motorino, le enormi difficoltà provocate da ogni separazione, da quelle sentimentali fino al lasciare dover la casa della famiglia d'origine, da cui si fa sempre più fatica ad allontanarsi. Sociologicamente oggi il padre è diventato semplicemente un amministratore, un procuratore di reddito e difficilmente assolve le sue funzioni paterne. L'uomo che non svolge le sue funzioni paterne, tende anch'egli a diventare un eterno adolescente, in perenne ricerca di rassicurazioni narcisistiche, carente dunque proprio sul piano della specifica posizione psicologica maschile e paterna. La crisi dell'imago paterna si ripercuote sui figli, gli effetti sono i sintomi del nostro tempo: un aumento spettacolare e a tutte le età di angoscia e di panico, la ricerca ossessiva di garanzie, il successo che premia l'esibizione narcisistica, il protrarsi dello stato adolescenziale. Uno degli effetti della liquidazione dell'imago paterna, personale e collettiva, è dunque anche quello di farci regredire allo stadio orale, per esempio: l'incapacità di reggere la tensione dell'attesa o della mediazione; la manifestazione plateale del sentimento, che viene subito spettacolarizzato e diviene superficiale; l'impossibilità d'introspezione. Oltre all'oralità, un altro tipo di regressione è quella caratterizzata da trattenimento, avarizia, comportamenti e fantasie ossessive, fobiche ed azioni sadico e masochistiche. Il padre è colui che insegna al figlio a sopportare le ferite, organizzando le energie in un progetto dotato di senso.
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rideretremando · 3 months
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Costanza Modica, 17 anni. Studentessa di Pisa. Il suo discorso al Consiglio Comunale di Pisa
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"Buongiorno a tutti, sono Costanza Modica, ho 17 anni, il 23 Febbraio ho partecipato al corteo. Insieme ad altri studenti sono scesa in piazza.
Siamo scesi in piazza per manifestare il nostro dissenso contro quello che sta succedendo in Palestina, un genocidio, un massacro di gravità inaudita dimenticato, se non peggio, da tutta la nostra politica e ancor di più dal nostro governo.
Non ne potevamo più, non potevamo più sentirci complici e volevamo manifestare per esprimere chiaramente e con forza il nostro dissenso e lo sgomento per la situazione della popolazione palestinese.
Eravamo 100, 100 ragazzi, qualche universitario, molti liceali e alcuni studenti delle medie che manifestavano insieme a noi. Per chi non lo sapesse, un corteo di 100 persone è un corteo piccolo, quasi deludente.
Siamo partiti da Piazza Dante, dirigendoci verso Piazza dei Cavalieri, ma già in via San Frediano, una via stretta, abbiamo trovato una camionetta con la squadra antisommossa ad aspettarci, poliziotti con caschi, scudi e manganelli in riga e compatti, mentre alle spalle ci hanno raggiunto delle volanti della polizia bloccandoci davanti alla cancellata del Liceo Artistico.
Abbiamo alzato le mani in segno di pace, abbiamo fatto capire che eravamo pochi e non avevamo nessuna intenzione violenta, abbiamo chiesto come mai ci avessero bloccati, non ci rispondevano, abbiamo più volte cercato di capire ma non ci hanno mai risposto.
E poi la prima carica, la prima carica che ci ha spinti indietro di 3 metri, no, non ci hanno spinto indietro con gli scudi ma con le manganellate. Da quel momento è scoppiato il panico, io ero indietro ed ho aiutato i bimbi più piccoli ad andarsene, mentre altri più avanti erano stati colpiti duramente, alcuni seriamente feriti, altri presi e portati via.
In un crescendo incontrollato non hanno risparmiato colpi ai ragazzi che erano davanti, anche a quelli che cercavano evidentemente di arretrare con le mani alzate, hanno colpito con violenza, con apparente cattiveria, quasi con sadica soddisfazione. Hanno colpito e ferito ragazzi, per la maggior parte minorenni, disarmati e con le mani alzate.
Non hanno fatto passare l’ambulanza per una ragazza ferita alla testa, una è caduta ed è stata presa dal giacchetto mentre cercava di rialzarsi e colpita ripetutamente (come hanno mostrato molti video), il tutto senza mai nemmeno il tentativo di un dialogo, senza mai degnarci di una risposta al contrario di quel che ha dichiarato il ministro Piantedosi.
Non potevamo fare altro che scappare, ad un certo punto le volanti che ci chiudevano da dietro si sono dileguate e così ce ne siamo andati, loro ci hanno seguito per tutta via San Frediano e poi si sono fermati.
Questo avvenimento ha avuto una visibilità mediatica enorme con riscontri sia positivi, che, purtroppo, negativi. Abbiamo letto di tutto, sia messaggi di solidarietà, sia falsità, falsità che vogliamo sfatare qui ed adesso.
Si, deputato Ziello, eravamo incappucciati, pericolosi cappucci dei nostri giacchetti e delle nostre felpe, pioveva e come tutti i comuni mortali ci siamo coperti.
No, i poliziotti non ci hanno detto neanche una parola, non ci hanno ritenuto degni di un dialogo, di un confronto, non hanno cercato una mediazione, ci abbiamo provato noi, solamente noi, ma siamo stati bloccati da un muro silenzioso di uomini in divisa antisommossa, considerati bestie da scacciare e schiacciare.
E come osate paragonare un poliziotto che è caduto facendosi male alla gamba, con 13 ragazzi disarmati al pronto soccorso, come osate parlare di feriti da ambo i lati, come osate parlare di scontro alla pari?
No, non avevamo nessuna intenzione di andare in sinagoga o al cimitero ebraico, e anzi, vogliamo ricordare che noi non siamo antisemiti, siamo ragazzi che lottano contro le azioni portate avanti dal governo Israeliano e da quello Italiano.
Vorrei ricordarlo perché questa differenza, evidente e scontata, soprattutto per politici esperti e maturi come voi, sembra stranamente sfuggire alla maggioranza che si lamenta delle strumentalizzazioni altrui.
Insomma tutte queste falsità non reggono e non possono reggere, basta ragionarci sopra, con onestà.
Molti esponenti del governo, con il ministro Salvini in prima linea, si sono espressi dicendo “non toccate le forze dell’ordine, sono un patrimonio sacro”, ribadendolo più volte.
Forse non è bastato il richiamo del Presidente Mattarella, forse non erano sufficienti le sue parole, forse bisogna ribadire l’ovvio: non toccate gli studenti, non toccate il futuro dello stato italiano, il futuro del paese che dite tanto di amare.
E ringraziate, ringraziate ogni giorno i ragazzi che sono ancora qua, che non hanno paura e che lottano per un paese migliore, ragazzi che meritano, prima di ogni altra cosa, le vostre scuse.
Vi lamentate dei giovani, dite che sono dei vandali, bloccate in tutti i modi la loro voce, anche violentemente, e continuate a lamentarvi del distacco che hanno dalla politica odierna eppure, quando vengono massacrati, li attaccate, dite che è colpa loro, anche quando è del tutto evidente che state raccontando bugie.
Bugie non solo nelle interviste rilasciate dai maggiori esponenti politici, che forse non conoscono bene Pisa, che vedono da lontano, ma anche negli interventi del consiglio comunale di lunedì. Alcuni di noi hanno partecipato ed hanno assistito ad un teatrino imbarazzante riconducibile al nulla.
Non ci sono state prese di posizione da parte della maggioranza, se non una difesa della polizia, un vago richiamo alla necessità di aspettare le indagini e mille scuse per condannare i ragazzi che manifestavano, con paralleli totalmente campati per aria.
Siete rimasti così attaccati al vostro partito, alle indicazioni ricevute dall’alto, al ruolo che vi hanno imposto, o che (peggio) vi imponete, da perdere ogni onestà intellettuale; con noi davanti è una delle cose peggiori che potevate fare.
E no, non mi soddisfanno le parole del Sindaco, no, non mi soddisfa l’ordine del giorno che è stato approvato perché è vago, inconsistente e ridicolo. E la cosa peggiore è che ci avete fatto perdere del tutto la fiducia nelle istituzioni cittadine e questa è una sconfitta bruciante.
Nessuno di noi chiede di andare indietro nel tempo, o di dimenticare quello che è successo, ve lo dovete ricordare, dovete guardare i video, ascoltare le testimonianze, guardarci in faccia e prendere dei provvedimenti immediati, dovete riconoscere il problema. Non possiamo accontentarci di una superficiale vicinanza senza un provvedimento adeguato.
Chiudo dicendo che noi non ci fermeremo, avete provato a bloccarci a spaventarci, ad umiliarci, ma non ci siete riusciti, continueremo a manifestare, a lottare contro le ingiustizie e a guardarvi in faccia, noi sì, senza paura.
Pensavate che questa oppressione ci potesse in un qualche modo fermare? Abbiamo già dimostrato venerdì sera che non sarà così, riempiendo pacificamente la piazza che ci era stata chiusa con la violenza, ma ve lo confermiamo di nuovo in questa sede.
Non ci avete fermato anzi ci avete dato un motivo in più per scendere in piazza, chiedere giustizia per i manifestanti, chiedere provvedimenti adeguati contro chi si è abbandonato alla violenza.
Capisco che alle volte uscire dai vostri ideali politici di partito sia difficile, ma se vi fermaste un solo secondo ad ascoltarci davvero, a sentire la nostra voce e le nostre ragioni, capireste che non siamo vandali, siamo ragazzi che lottano per una causa comune, siamo i figli e il futuro di ogni paese democratico che si rispetti."
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