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#mare mosso
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Sempre con quest'ansia addosso, sempre come fossi in mezzo al mare mosso.
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Il rumore delle onde del mare
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Sussurrare al mare cantando come una sirena è un altro livello di magia
Un momento solo per me totalmente a contatto con la natura e percepire le sue risposte attraverso le onde e il vento
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birkahveicimikadar · 1 year
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23.01.23 & Balat 🌸
Dostla yeni yerler keşfettik 💫👌🏻
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notebook91286 · 9 months
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deborahdonato · 2 years
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Consigli autunnali
Tempo di té, poltrona e plaid e l’immancabile libro in mano. Quale? Ecco alcune idee per coccolarci nei pomeriggi autunnali: Mare mosso, Francesco Musolino Sardegna, 24 dicembre 1981: una nave cargo turca, l’Izmir, è alla deriva. Il mare in tempesta rende più arduo e pericoloso il suo salvataggio, di cui si occupa Achille Vitale, che guida una piccola ciurma specializzata in soccorsi in…
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sauolasa · 10 months
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Migranti ancora sbarchi a Lampedusa. Ora il mare mosso frena le traversate
Negli ultimi tre giorni, più di 1500 migranti sono arrivati sull'isola
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stilouniverse · 2 years
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Francesco Musolino "Mare mosso", presentazione
Francesco Musolino “Mare mosso”, presentazione
Mare mosso è la storia di un arduo salvataggio, ispirato a un’impresa realmente accaduta al largo del mar di Sardegna, che l’autore arricchisce con una decisa atmosfera da noir mediterraneo che rende omaggio a Corto Maltese e Jean-Claude Izzo, raccontando di traffici d’armi, stupefacenti, amicizie coraggiose e nemici senza scrupoli.(da Edizioni e/o) È la vigilia di Natale del 1981, una vigilia…
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Il mare di ottobre.
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occhietti · 9 months
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Ogni giorno ricomincia il nostro viaggio nella vita, e tra un'accelerata e una fermata, tra una sosta e una ripresa, tra un mare mosso e un mare azzurro, non smettiamo mai di ringraziare per la fortuna che abbiamo, di poter navigare... in questo mare.
- Giorgia Stella
Buongiorno...☕⛵
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libero-de-mente · 9 months
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VACANZE
Non esiste cartina tornasole, come prova decisiva, delle vacanze estive per comprendere come il tempo passi. E come rimpianti si acuiscono.
Il tempo passa e smaschera le nostre incoerenze, le certezze di ieri non sono quelle di oggi così come i "non ce la posso fare" di ieri essere dei rimpianti di oggi.
Estate 2023.
Figlio uno partirà tra qualche giorno con amici in auto, destinazione Toscana; figlio 2 parte oggi con la sua Rebecca, destinazione Trentino. Uno al mare l'altro in montagna.
Entrambi lontani centinaia di chilometri da me.
Sono due ragazzi, i miei figli, che si sono visti frenare la loro vita sociale e di aggregazione, quando stava per nascere, dagli anni bui della pandemia. La scuola in DAD, le zone rosse, i coprifuoco e le mascherine a coprire i loro sorrisi da adolescenti.
Il distanziamento sociale che per alcuni adulti è stata una pausa, un gran respiro per staccarsi da situazioni tossiche, è stato per i ragazzi una brusca frenata nella loro vita sociale.
Come quando ti ritrovi a bloccare in frenata l'auto lanciata di corsa in autostrada, un rallentamento che altera inevitabilmente la media tempo/percorrenza.
L'anno scorso fu figlio 1 a fare il primo passo, chiese e ottenne di andare in Campania. Prese l'autobus autostradale una sera di agosto. Lo accompagnammo, ci salutò e salì in maniera composta sul mezzo.
Lo guardavo sbirciandolo dalla portiera dell'autobus, lo stavo osservando mentre guardava fuori dal finestrino quando venni distratto dalle voci concitate di due persone.
Uno dei due conducenti stava discutendo con un ragazzo perché sprovvisto di mascherina, per le norme in vigore non poteva salire.
Notai lo sguardo supplichevole del ragazzo, se avesse perso quel mezzo quella sera probabilmente gli sarebbero saltati tutti i suoi piani.
Ho immaginato a una famiglia che lo aspettava, a una compagna o a degli amici con cui poi partire per altre destinazioni.
Mentre pensavo a tutto ci mi ero mosso automaticamente raggiungendo la mia auto, tenevo sempre delle mascherine di scorta così ne presi una e la offrii al ragazzo.
Mi ringraziò e riuscì a salire a bordo. Fu allora che riguardando Daniele, mio figlio che probabilmente non si era accorto di quella scena, lo vidi in lacrime. Stava piangendo a singhiozzo.
Credo che sia stata una di quelle volte, in vita mia, in cui mi si è letteralmente fermato il cuore. Non potendo salire per motivi di sicurezza lo chiamai al telefono.
Lo ascoltai, lo rincuorai e gli dissi che tutto era a posto. Gli dispiaceva "lasciarci". Era la prima volta. Io sentivo il suo pianto, lui per fortuna non sentì il mio.
Quest'anno entrambi andranno per le loro strade. Strade di vacanze, più che meritate.
Sembra passato poco tempo da quando si stava attenti alla sabbia che poteva irritare gli occhi di bambini piccini, al sole che poteva ustionare pelli così delicate.
Oppure il tempo in cui correvano per la spiaggia e la paura di perderli tra la fola, che era un'angoscia costante.
I momenti in cui entravano in acqua e "Tranquillo pa' so nuotare", in quei momenti mi passava il ricordo di mia madre. Con i piedi ben piantati sul bagnasciuga, una mano su un fianco e l'altra a mo di saluto militare sopra gli occhi per proteggerli dal sole. Per vedermi meglio.
I segnali in codice "madre", le mani che mimavano i vari "vieni più vicino", "esci che hai le dita a spugna", "lì non tocchi spostati", "quando esci facciamo i conti". Segnali come quelli nautici, quelli fatti con le bandierine dai marinai.
Erano tante le madri, allora, in fila come un plotone di esecuzione sulla spiaggia. Con tutti quei segnali, i nomi dei propri figli ben scanditi a richiamare l'attenzione se si guardava verso il mare aperto, interrompendo il contatto visivo con il genitore madre.
Credo che se questi plotoni di madri degli anni '60 e '70, fossero stati messi sulle spiagge di Utah Beach oppure Omaha Beach in Normandia, nel giorno del D-day, ci sarebbero stati moltissimi meno morti tra gli alleati.
Le vacanze con i diavoletti ti portavano a bramare di ricominciare a lavorare, a volte, a farti capire che le vacanze analcoliche non erano certo di aiuto. Così la sera, quando tutti erano a letto, qualcosa di fresco e alcolicissimissimo era irrinunciabile.
Ora che scusa avrò per bere? Tutto sarà così silenzioso e irreale.
Eppure avrò il tempo di leggere quel libro, di riguardarmi quel film, di prendere il sole senza dover tenere un occhio aperto per vedere dove sono i marmocchi.
Potrò davvero rilassarmi.
Ma non sarà così, la chat di famiglia sarà monitorata di continuo per vedere se qualcuno ha scritto o condiviso qualcosa. Cercando di frenare la voglia di chiedere, anche semplicemente come va, per non passare da genitore tedioso. Che poi ottieni esattamente l'opposto.
Mi abituerò, nella vita ci si abitua a quasi tutto, ma sono sicuro che nel mio cuore non mi rassegnerò al fatto che quelle corse appresso ai pargoli e i castelli di sabbia, forse, sono stati dei momenti di grazia assoluta.
E come si dice spesso in questo caso mentre guardiamo foto o immagini degli anni passati, quando eravamo giovani noi, "eravamo felici e non lo sapevamo".
L'importante che loro lo siano oggi, intendo felici.
Per me ci saranno altri momenti di felicità. Questa sera pizza ad esempio. Ci vuole.
Magari offrirò i miei servigi di genitore apprensivo a giovani genitori social, quelli che invece di stare sulla battigia preferiscono le stories e i selfie. Ci penserò io ai loro mocciosi.
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vuotipienidite · 8 months
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talvolta ho pensato al cuore come una scatola in cui con cura avrei potuto riporre gioie e dolori, angosce e speranze, sogni e consapevolezze.
il luogo perfetto in cui costruire la parte migliore di me anche quando faceva tutto male, una scatola in cui potevo assegnare ad ogni mia emozione un posto, più nascosto o più esposto alla luce, agli occhi degli altri o ai cuori degli altri.
col tempo ho capito che la vita però non si può riporre tutta in una scatola perché arriva sempre il giorno in cui quel mare calmo di emozioni che hai riposto tra quattro pareti, che hai gestito, ammaliato, racchiuso, trattenuto e spesso respinto, beh quel mare lì, un giorno, con solo una goccia caduta dal cielo uscirà fuori.
romperà tutti gli schemi, si infilerà nelle tue sicurezze, arricchirà ogni tua gioia, cancellerà ogni tuo dolore, aprirà ogni tua certezza. una sola goccia caduta dal cielo o forse da una stella.
non avrai mai bordi così alti da non permetterglielo, non avrai mai un mare capace di accoglierla senza che tu renda mosso, forte, pieno di vita e di vento.
e forse pensavo anche che essere mare in quella scatola piena di me potesse essere definirmi a pieno ma mi sbagliavo e non di poco. una sola goccia caduta dal cielo o da due occhi pieni di luce.
una sola goccia che oggi sei tu.
ed io quel mare che strabocca.
non avevo più pareti
ne terra che con le mie onde respingessi,
mi hai reso oceano
senza che me ne accorgessi.
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unapinetaamare718 · 9 days
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Un mare mosso 💛🌼🌿
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