Tumgik
#franco e ciccio
tvserie-film · 7 months
Text
Tumblr media
Title: Satiricosissimo (1970) Vote: 7.5/10
One of the funniest films starring Franco and Ciccio. A hilarious walk in the middle of ancient Rome among palace conspiracies, betrayals and crazy emperors. Simple but effective jokes that mix modernity and antiquity in a funny and anachronistic way.
2 notes · View notes
invisibleicewands · 4 months
Text
Further TV events in February will include previews of The Way (Michael Sheen, 2024, BBC/Red Seam in association with Little Door Productions) on 5 February and This Town (Paul Whittington, 2024, BBC/Kudos/Nebulastar/Stigma Films/Mercury Studios) on 26 February. Created by Michael Sheen, James Graham and Adam Curtis, The Way taps into the social and political chaos of today’s world by imagining a civil uprising that begins in a small industrial town. The preview will be followed by a Q&A with creators Michael Sheen and James Graham, cast members Steffan Rhodri, Mali Harries and Callum Scott Howells and executive producer Bethan Jones.
5 notes · View notes
roma-sera-giornale · 1 year
Text
WINNY E GIO'
https://romagiornalesera.com/2023/04/04/winny-e-gio/
Giovanni Nicoletti e Vincenzo Bonanno in arte Winni e Giò, sono la coppia comica del momento, ricordano perfettamente la coppia Franco e Ciccio. Giovanni ha in lungo trascorso nelle commedie dialettali del basso Lazio, e si percepisce la sua padronanza del palcoscenico, e la sua mimica spontanea e fluida, che ricorda molto quella dell’artista palermitano. Nel 1978 comincia la sua “avventura…
Tumblr media
Visualizza su WordPress
0 notes
diceriadelluntore · 1 year
Text
Rivisitazioni
Frankenstein, lo ricordo, è il medico, il barone Victor. Eppure appena si sente il nome in questione, la prima immagine che viene in mente è questa:
Tumblr media
cioè il ruolo della Creatura che Boris Karloff ebbe in una serie di film prodotti dalla Universal con la regia, tra gli altri, di James Whale, negli anni ‘30. Partendo dal capolavoro di Mary Wollstonecraft Godwin Shelley, pubblicato nel 1818 e riedito dalla stessa autrice nel 1831, tantissimi hanno pensato di farne un film, per quella che è, con Dracula e i Vampiri, il soggetto più trasporto della storia del Cinema. Ho ritrovato una lista, da un’idea di Marco Giusti, che raccoglie alcune perle.
La Parodia - Frankenstein Junior, Mel Brooks, 1974
Uno dei massimi film comici di tutti i tempi. Gene Wilder è il nipote del dottore, Peter Boyle nel ruolo della vita dopo Crazy Joe (di Carlo Lizzani, sulla figura del gangster Joe Gallo) è la Creatura, Marty Feldman il più indimenticabile degli Igor, Teri Garr è Inga, Cloris Leachman è Frau Blücher. Una marea di gag, camei leggendari (Gene Hackman nel ruolo dell’eremita), Mel Brooks scopre per caso che lo sceneggiatore dei film di Whale, Gerald Hirschfeld, conservava ancora le scenografie originali, che furono usate nella stessa maniera dei film degli anni ‘30, compreso montaggio e riprese in bianco e nero. Gli Aerosmith riprendono una delle battute di Igor, Walk This Way, per farne un imperituro inno rock. Stracult!
Gli Inglesi - i Frankenstein degli Hammer Studios
La casa di produzione che diffuse i film horror negli anni ‘60 e ‘70. Peter Cushing è nei film di Terence Fischer il barone medico, che in ogni film diventa più cattivo e malefico, e le peripezie della creature fruttarono 7 film tra il 1957 e il 1974. Il più bello è Distruggete Frankenstein del 1969, con annessa scena di stupro, imposta dai produttore per rendere pruriginosa la storia (e del tutto inutile ai fini della sceneggiatura) con il mostro che è Freddy Jones, il padre di Elephant Man di David Lynch (prodotto da Mel Brooks).
Il Blaxploitaion
Nella leggendaria trilogia delle rivisitazioni black dei film, Blackenstein (1973) supera di molto per trash sia Blacula che il leggendario Abby, rivisitazione de L’Esorcista. Il mostro, il cui trucco fu curato da Ken Strickfaden, il truccatore dei Frankestein di Karloff, non fa paura per niente, ha la faccia molle e sembra un Arnold gigante. Il successo nullo della pellicola impedì la trilogia, dato che erano già pronti The Fall Of The House Of House Of Blackenstein e Blackenstein III.
Franco e Ciccio
Immancabile la rivisitazione del duo comico. Regia di Steno, titolo bizzarro, Un Mostro e Mezzo (1965), Ciccio Ingrassia è il dottore, Franco Franchi la cavia. Vuole diventare come Carlo Ponti, il famoso produttore, che è brutto, ma ha come moglie il suo idolo: Sofia Loren. Scena cult: quando dopo la creazione, Franco dice al dottore: Mi viene da ridere, mi ha fatto la faccia da fesso.
Il Trash
Non si sa ancora chi fu il regista di uno dei massimi trash movie di ogni tempo: Terror! Il Castello Delle Donne Maledette (1973). Ai più risulta Robert Oliver, regista americano dei b movie, per altri da Oscar Brazzi, che era sceneggiatore per i Bertolucci e famoso produttore, nonchè fratello del famoso attore italiano Rossano Brazzi. Che si macchia una grande carriera facendo il ruolo del Conte (non barone) Frankenstein, che produce mostri aiutato da una pattuglia di strani tipi, tra cui alcuni dei più grandi protagonisti del cinema di serie B: Gordon Mitchell come Igor, il nano vero Michael Dunn come gobbo Genz, che si mangia i pezzi degli esperimenti del Conte, Luciano Pigozzi (uno che ha recitato in 180 film!), Ciro Papa, qui battezzato Xiro Papas e anche produttore (Papa era di Torre Annunziata) ma soprattutto la creatura, che prende vita dai resti di un uomo di Neanderthal, il mitico Salvatore Baccaro, qui battezzato Boris Lugosi. Che nel film era così:
Tumblr media
L’ultragore
Il Mostro È In Tavola... Barone Frankenstein (1973)
Uno dei film in 3D sulle vicende del famoso dottore, prodotto da Warhol, Carlo Ponti, girato da Paul Morrissey e da Antonio Margheriti per le riprese in 3D. Tonino Guerra è accreditato alla sceneggiatura, il film vede Udo Kier folle barone che crea un mostro donna, una giovane Dalila Di Lazzaro. Little Joe Dallessandro è il giovane aiutante, uno stalliere, ed era già passato alla storia per essere citato in Walk On The Wild Side di Lou Reed e, secondo la leggenda, di essere il modello del jeans nella copertina di Sticky Fingers dei Rolling Stones.  Penso sia introvabile la versione originale, quelle che si trovano oggi tagliano tutte le scene “macabre” ed erotiche.
Versione Giapponese
Furakenshutain Vs Baragon - Inoshiro Honda, 1965
I giapponesi rubano ai tedeschi durante la guerra un pazzo esperimento per creare un uomo invicibile. Però durante uno studio, la creatura viene bombordata da radiazioni, che lo fanno crescere a dismisura. Sul punto di essere distrutto, un gruppi di archeologi fa rinascere un mostro, Baragon (una specie di Godzilla con il naso a lampadina) e si decide di farsi aiutare dal gigante per sconfiggere il mostro. Grandissimo!
Sono super accette altre segnalazioni!
16 notes · View notes
t-annhauser · 1 year
Text
Poi dice che la gente si disaffeziona
Ho sentito Calenda che minacciava l'intenzione di andare casa per casa, di convincere persona per persona, ci manca solo questo, che venga a suonare alla porta per spiegarci cos'è un vero liberale, fortuna che sono tutte fregnacce. Il nonno faceva dei bei film, ha fatto pure Pinocchio, il Pinocchio con Manfredi e Franco e Ciccio, c'era sempre una certa tendenza all'apologo morale, è vero, ma almeno non era così pedantemente molesto e maestrino come il nipote. Altro grande luogo comune della politica, soprattutto in occasione di una disfatta elettorale, è il ritorno al territorio, il tornare alla gente, il che implica dal punto di vista semantico un precedente allontanamento, e per quale motivo questo doloroso allontanamento su cui poi piangere regolarmente le proverbiali lacrime di coccodrillo? Calenda è uno che ha studiato, un competente di professione, a forza di studiare la teoria si sarà dimenticato della pratica, il suo dice che è un "partito d'opinione" ("partito con un limitato gruppo di iscritti, che si propone essenzialmente di influenzare e orientare l’opinione pubblica", De Mauro), ma allora deciditi: o fai i numeri o lasci che qualcuno traduca in voti il tuo lavoro di influencer. Ecco, appunto, vogliono fare tutti gli influencer, vincere le elezioni da casa, poi a un tratto s'accorgono che c'è pure la gente e cominciano ad interessarsene annunciando grandi reportage etnografici sulle riserve indiane dov'è possibile trovare la gente ancora allo stato brado, tipo i reportage della Riefenstahl sulla cultura Nuba in Sudan. Poi dice che la gente si disaffeziona.
9 notes · View notes
aitan · 2 years
Text
Al mondo ci sono i Franco e Ciccio, i Francisco Franco e i Francesco d'Assisi e "sotto ogni italiano si nasconde un Cagliostro e un San Francesco."
Tumblr media
Auguri a tutti❣️
Auguri a tutte le Francesche, i Franceschi, i Cicci, le Cicce, i Cecchi, i Checchi e le Checche che festeggiano oggi, il 6 ottobre o in qualsiasi altra data del calendario e della loro vita; auguri ai Franchi e alle Franche y también a los Franciscos, a los Pacos, a los Panchos, los Ciscos y los Kikos che si trovassero a passare di qua; e auguri anche a quelli che non passeranno mai o sono passati, ma non possono passare più in carne ed ossa in nessun posto di questa valle di frequenti lacrime e scarsi sorrisi; auguri a tutti, belli, mezzo belli, mezzi brutti e brutti brutti; auguri a tutti, salvo a quelli che augurano ogni bene solo a se stessi e sono pronti a calpestare gli altri per innalzarsi di qualche centimetro dal suolo.
"Donandosi si riceve, dimenticando se stessi ci si ritrova.“ (Frase attribuita a Francesco d'Assisi)
Tumblr media
Quest'anno gli auguri sono illustrati dalle preghiere, le meditazioni e le estasi di San F. secondo Caravaggio.
Tumblr media
L'anno scorso il nostro illustratore era Francisco de Zurbarán, che potete rivedere qua (se vi resta tempo, voglia e volontà).
14 notes · View notes
arcobalengo · 1 year
Text
Agli inizi degli anni Novanta era il pupillo di Riina. Si chiamava Matteo Messina Denaro. Ed era figlio di don Ciccio, capo mafia di Castelvetrano, in provincia di Trapani. Matteo era giovane, sconosciuto e impunito. Caratteristiche utili per guidare la “missione romana” dei trapanesi, voluta da Riina. Nella Capitale dovevano essere uccisi alcuni giornalisti per allontanare l’attenzione dalla Sicilia. Se necessario, bisognava portare anche l’attenzione sui vecchi brigatisti. Così spiegava Matteo Messina Denaro agli altri del commando omicida. Ma, soprattutto, bisognava raggiungere Roma per far fuori a colpi di kalashnikov il giudice Giovanni Falcone. Così a febbraio 1992, Matteo “U siccu” partì con altri picciotti di Cosa Nostra alla volta di Roma. Francesco Geraci arrivò in aereo con Enzo Sinacori, mentre Messina Denaro era partito con Renzo Tinnirello, e Giuseppe Graviano con Fifo De Cristoforo. Il gruppo di fuoco prese un alloggio ai Parioli e Geraci noleggiò un’auto perché era l’unico che aveva una carta di credito. Per quella trasferta il giovane Matteo diede a ciascuno cinque milioni di lire. Rimasero a Roma in tutto nove giorni. Il gruppo di fuoco cercò inutilmente Falcone nel ristorante “al Matriciano” nel quartiere Prati. Scoprirono in seguito che il giudice frequentava “La Carbonara”, nella centralissima Campo de’ Fiori. Poi fu la volta del Teatro Parioli, dove lavorava Maurizio Costanzo, e lì cercarono di capire dove piazzare il tritolo. Individuarono un cassonetto dell’immondizia. Entrarono anche in teatro per assistere al “Maurizio Costanzo Show”. Quel giorno, in sala, pare ci fosse anche Falcone. Improvvisamente però, il 4 marzo, Riina cambiò i programmi e ordinò ai picciotti di tornare a casa. Otto giorni dopo partì l’offensiva stragista in Sicilia. Il 12 marzo venne freddato a Mondello l’eurodeputato Salvo Lima, prima uomo del potentissimo ministro Giovanni Gioia, poi passato armi e bagagli dai fanfaniani a trasformare in corazzata nazionale il vascello laziale della corrente di Giulio Andreotti, portando in dote al sette volte presidente del Consiglio la cassaforte dei voti della famiglia più inquinata dell’Isola, come l’aveva definita il generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Clientele e favori. Grandi affari e mafia. Fino al Maxiprocesso, che fu la condanna di Lima. Non era tra gli imputati, ma i tempi del giudizio coincisero con la sua parabola discendente. Lima era ormai incapace di garantire gli interessi di una Cosa Nostra alla ricerca di un canale per neutralizzare i guasti del pool antimafia di Giovanni Falcone.
Franco Fracassi - The Italy Project
8 notes · View notes
chez-mimich · 1 year
Text
LA STRANEZZA
Mettere il teatro dentro un film è sempre un grande rischio sia per lo sceneggiatore sia per il regista. Ci hanno provato in molti e ci sono riusciti in pochi perché il teatro è una cosa e il cinema un’altra. Questa volta ci ha provato Roberto Andò con il suo ultimo film “La stranezza”, in questi giorni nelle sale, incentrato sulla tragicommedia che due “becchini” di Girgenti tentano di mettere in scena nel teatro locale. Ma il destino vuole che in platea capiti uno spettatore illustre, Luigi Pirandello, tornato nella città natale per il compleanno di Giovanni Verga, che coincide con la morte della sua vecchia balia, fatto che favorisce l’incontro del “Maestro”con Nofrio e Bastiano (interpretati da Salvatore Ficarra e Valentino Picone). I preparativi per la messa in scena della sgangherata “La trincea del rimorso ovvero Cicciareddu e Pietruzzu” sono tragici e comici, esattamente come ciò che deve essere rappresentato e in più vicende sentimentali e personali si inseriscono sulla scena (e sulla messa in scena). Pirandello è testimone e convitato di pietra al tempo stesso: meditabondo e scettico, fascinoso e misterioso, sembra trarre ispirazione da quella compagnia di guitti, ma soprattutto dal mescolarsi di invenzione scenica e realtà, per scrivere poi il suo più noto capolavoro, quei “Sei personaggi in cerca d’autore” che segnerà ,nella storia del teatro, l’abbattimento della cosiddetta “quarta parete” e contemporaneamente l’inizio di tante sperimentazioni teatrali, non solo in Italia. Sembra che Toni Servillo, attore di teatro, abbia cominciato a prenderci gusto a fare anche l’attore di cinema, ma soprattutto a fare un attore di cinema che interpreta personaggi del teatro. Ricordiamo la sua interpretazione di Eduardo De Filippo in “Qui rido io”, di Mario Martone, che guarda caso è a suo volta un mostro sacro della regia teatrale. E allora questo continuo gioco di rimandi tra cinema e teatro significa forse che i registi e gli attori teatrali si sono stufati del teatro? Certo che è molto più raro vedere una trasposizione teatrale di una vicenda scritta per il cinema che non il contrario. Anche su questo, il bel film di Roberto Andò, indirettamente, ci costringe ad interrogarci. Ma il film ci fa soprattutto riflettere sul genio pirandelliano e, stavo per dire, anche sulla inutilità di tanta presunta avanguardia teatrale, senza fare nomi, altrimenti perderei metà dei miei followers. Andò è un regista attento, colto e certamente riesce nell’impresa di non far annoiare lo spettatore cinematografico e , al tempo stesso, di non fare innervosire lo spettatore teatrale. Lo fa anche con parecchie citazioni a cominciare dalla scelta di due comici come protagonisti, Ficarra e Picone appunto, che non possono non rimandare direttamente a Ciccio e Franco mattatori ne “La giara” pirandelliana, rivista in chiave cinematografica, anni fa, dai fratelli Taviani. Prova superata con voti pieni, ma senza lode, solo perché il teatro è il teatro e il cinema è il cinema…
Tumblr media
5 notes · View notes
rosaleona · 1 year
Text
Emesso in 300 mila esemplari il francobollo di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia: ecco la foto
2 notes · View notes
pietroalviti · 2 months
Text
La Ceccano dei libri, Max Giusti presenta Tutti i film di Franco e Ciccio, martedì 27 febbraio, ore 17
Sono stati un’icona della comicità italiana, rivelando però anche una forza espressiva in altri ambiti dell’espressione artistica: Franco Franchi e Ciccio Ingrassia occupano un ruolo insostituibile nella storia del cinema italiano e sono stati per tanti di noi la compagnia consueta per tanti momenti esilaranti. Ne parlerà oggi, martedì 27 febbraio, alle ore 17, al Caffè letterario Sinestesia Max…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
tvserie-film · 1 month
Text
Tumblr media Tumblr media
Title: I 2 parà (1965) Vote: 7/10 With funny in which the legendary comic duo makes fun of the dictators of South America by stereotyping the worst and comical traits in a single figure. An almost satirical film if you consider that in the years in which it was produced the dictatorships in that part of the world were in power in all states.
0 notes
cinquecolonnemagazine · 2 months
Text
Life for Gaza a Napoli
Sono state centinaia le richieste di biglietti extra ricevute per partecipare al concerto pacifista Life for Gaza, in programma domani 25 febbraio al Palapartenope di Napoli ma non vi è assolutamente modo di aggiungere tagliandi al sold out registrato al botteghino con diversi giorni di anticipo. Eugenio Bennato Tuttavia coloro che hanno mostrato solidarietà e compassione con il popolo palestinese, in questa fase di genocidio subito da Israele, possono ugualmente esprimere la propria vicinanza aderendo alla campagna di donazioni ancora attiva sulla piattaforma web Produzioni dal Basso o visitando il sito internet www.pergaza.it. Sarà anche possibile donare 1 euro mangiando una pizza Stop War alla pizzeria Pizza Social Lab adiacente al Palapartenope. La somma andrà a Medici Senza Frontiere. I cancelli di ingresso apriranno alle 18 e a partire dalle 18.50 comincerà quello che è annunciato come un concerto/evento per la pace, promosso dalla Comunità Palestinese Campania e da Assopace Palestina per sensibilizzare l’opinione pubblica, sostenere la causa del popolo palestinese e raccogliere fondi da destinare a Medici Senza Frontiere e Palestinian Medical Relief che operano nei territori occupati dalle azioni di guerra. Nel cast multiplo figurano musicisti, cantanti, attrici, scrittori, fotoreporter, illustratori. Fiorella Mannoia Tra questi, Laura Morante, Enzo Gragnaniello, Osanna, Fiorella Mannoia, Franco Ricciardi, Eugenio Bennato, La Maschera, 99 Posse, Daniele Sepe con Capitan Capitone e i Fratelli della Costa, Elisabetta Serio, Francesco Forni, Dario Sansone, E Zézi, Sandro Joyeux, Ciccio Merolla, Valerio Jovine, Giovanni Block, Massimo Ferrante, Capone & BungtBangt, Lino Cannavacciuolo, Suonno D’ajere, Ars Nova, Carlo Faiello, Marzouk Mejri, Pietro Santangelo Quartet, Nicola Caso, Anastasio, Helen Tesfazghi & Afroblue, Alorem, Frente Murgero Campano, Vauro, Mimmo Lucano, Ascanio Celestini, Valeria Parrella, Alessandro Rak, Rosaria De Cicco, Eduardo Castaldo, Antonio Biasiucci.  Condurranno la serata l’attrice Dalal Suleiman e la speaker radiofonica Sara Lotta.  Aderiscono anche Moni Ovadia, Sabina Guzzanti, Piero Pelù, Ferzan Özpetek, PeppOh, Marisa Laurito, Saverio Costanzo, Alessandro Bergonzoni, Antonella Stefanucci, Kabìla, Alan De Luca, Lino D’Angiò, Fiorenza Calogero, Claudia Megrè, Fede Torre, La Terza Classe, Il Parto delle Nuvole Pesanti, Annibale, Maurizio Braucci e Falastin Hurra - Collettiva di fumettisti e illustratori italiani e internazionali per la Palestina libera.  Laura Morante Ancora: Pagine Esteri, Cultura e libertà per la Palestina, Femminile Palestinese, Memoria in movimento, Santari per Gaza-Napoli, Donna in Nero Napoli, ⁠Donne per la pace Napoli, Free Assange Napoli, Rete studentesca per la Palestina.  Con il supporto di Time 4 Stream, Pibiesse, Radio zar zak, Pizza Social Lab e Kosmopolis. Read the full article
0 notes
lamilanomagazine · 4 months
Text
Il sindaco Manfredi conferisce la Medaglia della Città di Napoli a Miranda Martino
Tumblr media
Il sindaco Manfredi conferisce la Medaglia della Città di Napoli a Miranda Martino. "Attrice nobile e raffinata interprete dell'autentica tradizione della canzone napoletana, profondamente legata al suo immenso patrimonio musicale che ha valorizzato con la sua inimitabile voce". È racchiusa in queste parole la volontà del sindaco Gaetano Manfredi di conferire a Miranda Martino la Medaglia della Città di Napoli. Mercoledì mattina, in Sala Giunta, a Palazzo San Giacomo, il sindaco ha consegnato all'artista la targa su cui è riportata la motivazione del riconoscimento che le è stato tributato anche in "segno di profonda gratitudine ed ammirazione". Il momento della consegna, al quale ha preso parte anche il delegato del sindaco per l'Industria musicale e l'Audiovisivo, Ferdinando Tozzi, è stato preceduto da una lectio del giornalista Federico Vacalebre. Miranda Martino ha debuttato nel 1955 vincendo il concorso “Voci nuove per Sanremo” e in quasi settant'anni di carriera ha mostrato il suo talento artistico come cantante, come interprete di riviste musicali e di operette accanto a Nino Taranto, Carlo Dapporto, Erminio Macario e Sandro Massimini, e come attrice sia in ruoli brillanti che drammatici. Al cinema ha lavorato, tra gli altri, con Totò, Tina Pica, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Fernando Rey, Sabrina Ferilli e Alessandro Gassman; in teatro con Piera degli Esposti, Arnoldo Foà, Mario Scaccia, Giorgio Albertazzi, Gigi Proietti e Matteo Garrone. In campo musicale sono da ricordare le cinque partecipazioni al Festival di Napoli, a partire dal 1957, le tre partecipazioni al Festival di Sanremo tra il 1959 e il 1961, e le collaborazioni con grandissimi autori come Armando Trovajoli, Luis Bacalov ed Ennio Morricone. Proprio a Morricone si devono la direzione e gli arrangiamenti delle canzoni classiche napoletane interpretate da Miranda Martino negli anni Sessanta e ristampate in occasione del suo recente novantesimo compleanno. «Manco da Napoli da tanto tempo, ma Napoli è tutto per me. Mio padre era di Aversa e mia madre di Angri, anche se io sono nata a Moggio Udinese. Artisticamente ha cominciato con Nino Taranto, facevamo la Festa di Piedigrotta e poi abbiamo fatto tante cose insieme. Questo riconoscimento ha un valore straordinario. Mi chiedo solo perché non mi sia stato dato prima», ha commentato simpaticamente Miranda Martino. «È un riconoscimento dovuto, ad una grandissima artista che ha rappresentato e rappresenta un pezzo della storia musicale della città. Stiamo valorizzando questa storia che è fatta di tradizione, di talento, di identità. In quest'ottica siamo molto grati a Miranda Martino per il contributo che ha dato a Napoli e alla canzone napoletana», ha concluso il sindaco Manfredi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
roma-sera-giornale · 1 year
Text
WINNY E GIO'
Giovanni Nicoletti e Vincenzo Bonanno in arte Winni e Giò, sono la coppia comica del momento, ricordano perfettamente la coppia Franco e Ciccio. Giovanni ha in lungo trascorso nelle commedie dialettali del basso Lazio, e si percepisce la sua padronanza del palcoscenico, e la sua mimica spontanea e fluida, che ricorda molto quella dell’artista palermitano. Nel 1978 comincia la sua “avventura…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
butteryfreshbasement · 4 months
Video
youtube
Il clan dei due Borsalini - Con i mitici Franco e Ciccio! - Film Complet...
0 notes
reginadeinisseni · 6 months
Video
youtube
Kaos (1984) - Trailer
TONINO GUERRA
FRANCO E CICCIO NEL LORO ULTIMO FILM  INSIEME
Paolo e Vittorio Taviani Soggetto Luigi Pirandello (raccolta Novelle per un anno) Sceneggiatura Paolo e Vittorio Taviani, Tonino Guerra Produttore Giuliani G. De Negri Fotografia Giuseppe Lanci Montaggio Roberto Perpignani Musiche Nicola Piovani Scenografia Francesco Bronzi Costumi Lina Nerli Taviani Interpreti e personaggi Margarita Lozano: Mariagrazia (1 ep: L'altro figlio) Gianni Musy: padre dell'emigrante (1 ep. L'altro figlio) Anna Malvica: la madre (2 ep: Mal di luna) Massimo Bonetti: Saro (2 ep: Mal di luna - Colloquio con la madre) Claudio Bigagli: Batà (2 ep: Mal di luna) Enrica Maria Modugno: Sidora (2 ep: Mal di luna) Ciccio Ingrassia: Don Lollò (3 ep: La giara) Franco Franchi: Zi' Dima (3 ep: La giara) Tony Sperandeo: uno dei contadini (3 ep: La giara) Salvatore Mignosi: uno dei contadini (3 ep: La giara) Omero Antonutti: Pirandello (ep: Epilogo: colloquio con la madre) Regina Bianchi: la madre di Pirandello (ep: Epilogo: colloquio con la madre) Biagio Barone: Salvatore
0 notes