Tumgik
#formicolio
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kommunic8 · 1 year
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Parlare in un modo che provoca un formicolio e dà una sensazione piacevole e fa rilassare. Incuriositevi e scoprite il mondo misterioso dell'ASMR. LINK: ASMR su Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Autonomous_sensory_meridian_response Carlotta ASMR https://www.youtube.com/c/CarlottaASMR TRASCRIZIONE [ENG translation below] Non sono molto brava, però ci provo. No, non mi è sparita improvvisamente di nuovo la voce, volevo solo mettere in pratica l'argomento dei 3 minuti grezzi di oggi e cioè ASMR, forse ne avrete sentito parlare. Letteralmente significa risposta autonoma del meridiano sensoriale, vediamo un po' quello che significa. Praticamente è un modo di parlare sussurrando, così come ho provato a fare io, e a riprodurre dei suoni o anche toccando degli oggetti, che provoca una specie di formicolio, pelle d'oca che inizia dalla testa e poi scende sul collo fino alle spalle in alcune persone, dando un grande senso di piacere. E infatti meridiano, del nome risposta autonoma del meridiano sensoriale, sta proprio a indicare questo, un punto di massimo piacere che la persona che ha coniato il termine, Jennifer Allen, una youtuber, ha voluto usare questo termine per non dare una connotazione sessuale. Cosa ha fatto questa youtuber? Si è resa conto che il modo in cui lei parlava al microfono ad alcune persone dava un piacere fisico e così è nata, dal 2010 circa che sono comparsi i primi video di ASMR, è nata tutta una marea di gente che si mette così davanti al microfono, parla e fa vedere anche degli oggetti, perché a quanto pare anche alcuni oggetti possono dare queste sensazioni. Oggi ci sono, diciamo quasi boh, 15 milioni, tantissimi tantissimi video su YouTube che propongono questo questo tipo di intrattenimento. Diciamo che anche un po' più di un intrattenimento, lo stanno studiando perché pare che abbia un effetto positivo che riesca a far rilassare le persone. Hanno fatto anche degli studi scientifici, porta infatti a un rallentamento del battito cardiaco, a un senso di rilassamento generale. Molte persone usano questo tipo di video proprio per rilassarsi. Se avete così voglia e curiosità, andatevene a guardarvene bene qualcuno perché sono veramente interessanti, divertenti. È un mondo completamente da scoprire. Sembra quasi di essere entrati in una società segreta. Però una cosa interessante che ho trovato è che a quanto pare nonostante sia entrato nel mondo, nella nostra cultura solo di recente, però anche nel passato qualcuno aveva proposto qualcosa di simile e precisamente Virginia Woolf, infatti a quanto pare c'è un passaggio del suo libro Mrs Dalloway, dove c'è un'infermiera, racconta di un'infermiera che parla ad un paziente in un modo che è un modo quasi, che sembra così piccolino, che sembra che stia parlando una cavalletta e che dà grande sollievo a questo paziente. Dai, provate. TRANSLATION I'm not very good, but I try. No, I didn't suddenly lose my voice again, I just wanted to put into practice the topic of today's podcast and that is ASMR, you may have heard of it. Literally it means autonomous response of the sensory meridian, let's see what it means. It is practically a way of speaking by whispering, as I have tried to do, and by reproducing sounds or even by touching objects, which causes a kind of tingling, goosebumps that starts from the head and then goes down the neck to the shoulders in some people, giving a great sense of pleasure. And in fact meridian, from the name autonomous response of the sensory meridian, is precisely to indicate this, a point of maximum pleasure that the person who coined the term, Jennifer Allen, a youtuber, wanted to use this term in order not to give a sexual connotation. What did this youtuber do? She realized that the way she spoke on the microphone to some people gave a physical pleasure and so it was born, around 2010 when the first ASMR videos appeared, a whole flood of people was born who put themselves in front of the microphone, speaking and also showing objects, because apparently some objects can also give these sensations. Today there are, let's say almost IDK, 15 million, many many videos on YouTube that offer this type of entertainment. Let's say that it's something more than entertainment, they are studying it because it seems to have a positive effect that can make people relax. They have also done scientific studies, in fact it leads to a slowdown in the heart rate, to a general sense of relaxation. Many people use this type of video just to relax. If you have such desire and curiosity, go and take a good look at some of them because they are really interesting, fun. It's a whole world to discover. It almost feels like you've joined a secret society. But an interesting thing I found is that apparently despite having entered the world, in our culture only recently, also in the past someone had proposed something similar and precisely Virginia Woolf, in fact apparently there is a passage from the her book Mrs Dalloway, where there's a nurse, tells of a nurse who talks to a patient in a way that is almost, that seems so small, that it seems that a grasshopper is talking and that gives great relief to this patient. Come on, try it.
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sanitadomani · 1 year
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Tra smartphone e tunnel carpale potrebbe esserci un legame
Sanitadomani.com La sindrome del tunnel carpale è un disturbo che deriva dalla compressione di un nervo, ed è solito interessare il polso e la mano. Ciò porta ad avere alcuni sintomi potenzialmente molto fastidiosi come intorpidimento, formicolio, dolore, perdita di sensibilità e forza proprio in corrispondenza di dita, mano e braccio. Le cause di questo disturbo possono essere molteplici e…
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vividiste · 4 months
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Grande Anima ❤
"Ho perso molto, il mio lavoro, ho perso i miei capelli, le mie certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare. Era come se la malattia mi porgesse, assieme al dolore, degli inaspettati doni. Quali? Vi faccio un esempio… Non molto tempo fa, prima che accadesse tutto questo, durante un concerto in un teatro pieno, ho notato una poltrona vuota. Come una poltrona vuota?! Mi sono sentito mancare! Eppure, quando ero agli inizi, per molto tempo ho fatto concerti davanti ad un pubblico di quindici, venti persone ed ero felicissimo! Oggi… dopo la malattia, non so cosa darei per suonare davanti a quindici persone. I numeri… non contano! Sembra paradossale detto da qui. Perché ogni individuo, ognuno di noi, ognuno di voi, è unico, irripetibile e a suo modo infinito.
Un altro dono! La gratitudine nei confronti della bellezza del Creato. Non si contano le albe e i tramonti che ho ammirato da quelle stanze d'ospedale. 
Un altro dono. La riconoscenza per il talento dei medici, degli infermieri, di tutto il personale ospedaliero. Per la ricerca scientifica, senza la quale non sarei qui a parlarvi. La riconoscenza per l'affetto, la forza, l'esempio che ricevo dagli altri pazienti, i guerrieri, così li chiamo. E lo sono anche i loro familiari, e lo sono anche i genitori dei piccoli guerrieri. Quando tutto crolla e resta in piedi solo l'essenziale, il giudizio che riceviamo dall'esterno non conta più. Io sono quel che sono, noi siamo quel che siamo. E come intuisce Kant alla fine della Critica della Ragion Pratica, il cielo stellato può continuare a volteggiare nelle sue orbite perfette, io posso essere immerso in una condizione di continuo mutamento, eppure sento che in me c'è qualcosa che permane! Ed è ragionevole pensare che permarrà in eterno. Io sono quel che sono. Voglio andare fino in fondo con questo pensiero. Se le cose stanno davvero così, cosa mai sarà un giudizio dall'esterno? Voglio accettare il nuovo Giovanni. Come dissi in quell'ultimo concerto a Vienna, non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l'anima.
E Ancora: «Ho due vertebre fratturate, e tremore e formicolio alle dita. Nome tecnico: neuropatia. Proprio io che devo suonare il pianoforte. Ma non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l'anima».
E così fa, Giovanni Allevi. Dopo due anni, rimette le mani sul pianoforte. Ed emoziona l'Ariston. Il brano si intitola Tomorrow. Perché, dice, «domani, per tutti noi, ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello. più bello.
Giovanni Allevi🌻
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mermaidemilystuff · 6 months
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Eccoci qui alle porte dei ventisette con la frase "ho un formicolio sospetto alla mano sinistra"
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aurozmp · 8 months
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l’attacco di panico peggiore è quando la testa mi va in fiamme, sento un formicolio nei capelli, il mio corpo inizia a sudare e il mio cuore impazzisce. il respiro si fa affannoso e gli occhi iniziano a bruciare mentre fatico a respirare. vivere così è un incubo ma bro, cosa ci dobbiamo fare ormai
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c3ss4 · 5 months
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almeno una volta al giorno penso alle mie passate frequentazioni e al fatto che abbiano fatto di tutto pur di impressionarmi. per farvi qualche esempio, manuèl in meno di un paio di mesi mi aveva regalato un diamante e una volta ricordo mi avesse portato in uno di quei ristoranti in cui i camerieri ti chiedono il nome “per rendere l’ esperienza più personale”. mi portava spesso al mare e non mi faceva mai alzare un dito. poi c’è stato luigi. una sera aveva ricreato la mia scena preferita del mio film preferito. mi aveva portato sul porto, aveva preso due pizze, un binocolo e ce ne stiamo stati lì, in silenzio, ad osservare le luci della città. mi comprava sempre il mio lambrusco preferito e cucinava per me. lorenzo non mi conosceva da nemmeno una settimana e si è fatto chilometri e chilometri solo per vedermi. ma nulla di tutto questo mi ha mai fatto scattare qualcosa. certo, ero lusingata. a volte intenerita. eppure sentivo che mancava qualcosa. a dire il vero mancava tutto. con pietro invece è venuto da sè. senza sforzi. passeggiavamo in tondo per ore e ore, parlando del nulla e ridendo per tutto. ci sedevamo su una panchina a fumare, oppure ci sdraiavamo sul prato e ci fissavamo in silenzio. avevo sempre una sensazione di svenimento quasi, una sorta di formicolio al petto che mi faceva sudare le mani e mi arrossiva le guance. una felicità contagiosa, che mi contorceva un po’ le budella e mi stringeva il cuore fino a farmi credere di non respirare. abbiamo aspettato sei uscite prima di poterci sfiorare. temevo che se mi avesse baciato sarebbe tutto finito. avevo paura che si tirasse indietro. non lo fece. continuava ad avvicinarsi ed io a nascondermi. entrambi ridevamo forte. “dove scappi?” mi diceva. e poi mi baciò, e facemmo l’amore sul prato bagnato. ero sporca di terra e si congelava, ma non potevo essere più felice.
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fumekara · 1 day
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su Jaehwan:
senza lubrificante, senza protezione, tutta la notte, tutto il giorno, dal pavimento della cucina al sedile del water, dal tavolo da pranzo alla camera da letto, dal lavandino del bagno alla doccia, dalla veranda al balcone, in verticale, in orizzontale, quadratico , esponente al, logaritmico, mentre ansimo, urlo e vedo la luce, missionario, cowgirl, cow girl al contrario, alla pecorina, indietro, avanti, di lato, sottosopra, sul pavimento, nel letto, sul divano, su una sedia, trasportato contro il muro, fuori, in treno, in aereo, in macchina, in moto, sul pianale di un camion, su un trampolino, in una casa gonfiabile, in piscina, piegato, in nel seminterrato, contro la finestra, hanno il maggior numero di arricciamenti delle dita dei piedi, inarcamento della schiena, tremore delle gambe, pulsazione del cazzo, prima stretta, ronzio alle orecchie, sbavatura in bocca, stretta del culo, naso che tira su col naso, lacrimazione degli occhi, rotazione degli occhi, spinta dei fianchi, terremoto, presa delle lenzuola , schioccare le nocche, abbassare la mascella, strapparsi i capelli. jitterbug dei denti, blog mentale, rapimento dell'anima, iperstimolazione, vile, sciatto, che induce lamenti, straziante il cuore, formicolio alla colonna vertebrale, rottura della schiena, atroce, zampillante, cremoso, bestiale, mordersi le labbra, sfidare la gravità, mangiarsi le unghie, sudare, calciare i piedi, mente soffio, tremore del corpo, orgasmo, rottura di ossa, fine del mondo, creazione di un buco nero, distruzione dell'universo, subdolo, delizioso, sorprendente, delizioso, delizioso, incredibile, intorpidimento del corpo, corteccia degna, non riesco a camminare, annuire con la testa, evaporazione dell'anima, vulcano in eruzione, Sudore intenso, voce spezzata, tremore, lenzuola bagnate, capelli inzuppati, sbalordimento, bloccaggio delle labbra, desquamazione della pelle, rimozione delle ciglia, allargamento degli occhi, schiocco della figa, stravolgimento delle unghie, tagli alla schiena, spettacolare, distruzione delle cellule cerebrali, strappo dei capelli, interruzione dello spettacolo, magnifico , unico, straordinario, slanciato, fenomenale, bava alla bocca, paradisiaco, risveglio, tanghi di diavoli, potresti mettere una bomba nucleare dentro di me e ti cavalcherei comunque.
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kon-igi · 1 year
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20-25 anni fa ero MOLTO più in carne ma andavo saltuariamente a correre con un mio amico. Mi capitava praticamente sempre che, durante l'allenamento, non avessi dolori alle gambe, né fiato corto, all'apparenza era tutto ok, ma a un certo punto cominciava a formicolare un piede (non ricordo se sempre lo stesso) al punto che ero costretto a fermarmi, aspettare che passasse e ricominciare a correre dopo circa un minuto dallo stop. Ho notato che perdendo peso questa cosa non è più successa. Sai dirmi perché mi succedeva?
Dal momento che questo è un 'consulto' lontano nello spazio e, soprattutto, nel tempo, purtroppo possiamo solo fare congetture... ma in fondo non è forse questo il senso della conoscenza condivisa?
Quello che tu chiami per comodità 'formicolio', in medicina è definito PARESTESIA (dal greco pará+aísthēsis, 'fuori dalla norma+sensazione) con tutte le manifestazioni specifiche: anestesia se c'è perdita completa di sensibilità, disestesia se uno stimolo viene percepito in modo difforme, iperalgesia se in modo doloroso e iperestesia se in modo aumentato.
Senza scomodare patologie infettive o neurologiche e nemmeno cause iatrogene farmacologiche, una parestesia si manifesta fondamentalmente per due cause:
Compressione di un vaso
Compressione di un nervo
Nella prima ipotesi, è facile che potesse esserci una scarpa o un calzino più stretti che, uniti a un leggero vizio posturale del piede che favoriva la compressione, provocavano una leggera ischemia dell'estremità che tu avvertivi come parestesia dovuta a a un minor afflusso di sangue e che si risolveva con lo stop.
Nella seconda ipotesi, lungo il decorso del plesso femorale (le coppie di nervi che originano dal tratto lombare e che innervano gli arti inferiori) poteva crearsi una leggere compressione dovuta alla sinergia tra sovrappeso e stimolazione da impatto della corsa, che si manifestavano con un difetto di conduzione nella parte più lontana del plesso (il piede).
Dove questa ipotetica compressione fosse presente, lo si poteva però scoprire solo con un esame neurologico approfondito (test sui riflessi) e con un EMG (elettromiografia), un esame simile a quello che l'elettricista fa con il tester su un quadro elettrico.
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C'era una compressione a livello radicolare L4-L5? Una compressione del piriforme? O addirittura una sindrome del tunnel tarsale con compressione del nervo tibiale posteriore a opera del retinacolo?
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In ogni caso è evidente che fosse una qualcosa di lieve e, soprattutto, non cronico, poiché c'era solo parestesia senza dolore e quindi il mio responso è:
cammina nordicamente tranquillo.
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blacklotus-bloog · 10 months
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Poi è come risentire
Lungo tutta la mia pelle
Il formicolio delle stelle...
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EROS RAMAZZOTTI
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valentina-lauricella · 10 months
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Ferragosto, di Achille Campanile (1953)
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(Giorgio de Chirico, L'enigma di una giornata, 1914)
Nell'aria immobile della città rimasta quasi vuota per il Ferragosto, tuonò il comando: "Tutto quello che è finto, diventi vero! Beninteso, quanto a statuaria". Immediatamente, dalla base del monumento a Cavour si alzò il leone di bronzo, diventò all'improvviso di carne e d'ossa e, dopo essersi stiracchiato e aver fatto uno sbadiglio accompagnato da un quasi impercettibile guaito, con un balzo leggero fu a terra e si voltò ad aspettare che Cavour lo raggiungesse. Cavour intanto, un po' impacciato dalla redingotta, cercava a fatica di venir giù dall'alto basamento, badando dove metteva i piedi e borbottando: "Piano, figliolo, io non sono un leone come te, e poi sto molto più in alto; avrebbero fatto meglio a metter te qua in cima e me laggiù". L'Italia, la formosa matrona in costume succinto, che sedeva sul basamento, l'aiutò a metter piede a terra e dié una spolveratina e una rassettatina alla redingotta dello statista, che nella discesa s'era un po' gualcita; poi la brigatella s'avviò verso il centro, Cavour con gli occhiali, il leone scodinzolante, la matrona solenne. Qualche raro passante già fissava la donna prosperosa, incerto se mettersi dietro. "Piano," diceva Cavour" venite dietro me. Cerchiamo di non perderci. Ormai la mia famiglia siete voi."
Il punto di ritrovo dei monumenti cittadini era stato fissato, naturalmente, in Piazza Duomo. Dove già scorrazzava e ruzzava una moltitudine di lupi e lupacchiotti latranti, cani e strane bestie, che fino a un momento prima servivano a sostenere i pluviali del Duomo. Erano stati i primi ad arrivare, per la buona ragione ch'erano già sul posto. Intanto si staccava dalle mensole, e con uno svolazzio leggero scendeva sul sagrato, una folla di santi, santoni e santerelli, con barba e senza, uomini e donne, grandi e piccoli. Vittorio Emanuele II a cavallo galoppava in lungo e in largo intorno alla piazza con la sciabola sguainata divertendosi a mettere in fuga i lupi e i santerelli, seguito a passo di corsa da una doppia fila di piccoli bersaglieri scesi dal bassorilievo del basamento, e in atto di andare a un attacco alla baionetta. Nella lunga palandrana, veniva in fretta da via Orefici l'abate Parini, mentre, fiancheggiato da quattro valletti, Leonardo da Vinci in accappatoio e cuffia da bagno, traversava la Galleria, tra le scappellate dei tre o quattro perdigiorno presenti. Con un rumore zoppo di zoccoli sul selciato, arrivò al piccolo trotto stracco da via Mazzini il generale Missori sul suo cavalluccio a penzoloni. Intanto da Monforte arrivava San Francesco d'Assisi a braccia aperte. Dall'altissimo piedistallo, sempre a braccia aperte, aveva fatto un vol plané di trenta o quaranta metri. Roba da Santi. Da un'altra parte arrivava l'asso Baracca. S'udì avvicinarsi un coro di voci argentine: dal Monumentale arrivava dietro il Duomo una fila di vetture tranviarie piene zeppe d'Angeli che cantavano, di sconosciuti e di mezzi busti, i quali ultimi pagavano mezzo biglietto. Intanto, alla Stazione Centrale succedeva un parapiglia. Al comando iniziale, s'era visto un brulichio, un formicolio sulla facciata, sui fianchi e sul tetto, come se l'edifizio s'animasse tutto. C'era uno starnazzar d'ali, uno scrollarsi. In men che non si dica, vennero giù con fracasso certi strani e massicci cavalli alati, condotti per la cavezza da uomini nudi, o quasi. Roba da alzar l'idea. Fortuna che non c'erano vigili in giro. Scesero strani grifi e mostri, chimere, sfingi. Aquile come piovessero. Già s'allontanava verso il centro scodinzolando la lupa, seguita da Romolo e Remo. I due frugolini stentavano a tener dietro alla bestia, correndo a piedi nudi sull'asfalto rovente, nudi essi stessi come mamma li aveva fatti, e ridendo e giocando, ruzzando e facendo mille monellerie. In cima a una colonna dell'edifizio ferroviario, il toro che rappresentava Torino, scalpitava e sbuffava inferocito, non osando fare il gran salto. Qua e là per la città avvenivano altri episodi. In piazza Scala spuntarono gli Omenoni, col torcicollo per l'incomoda posizione in cui stavano da circa cent'anni. Nel cortile della Casa di riposo per i vecchi musicisti, Verdi s'alzò dalla poltrona di pietra, come si fosse seduto un momento prima. Non parliamo poi di Beccaria e di Manzoni: naturalissimi. Un certo contingente fu fornito anche dall'Arco del Sempione. Ma erano mezze figure, altorilievi. Il Napoleone nudo di Brera arrivava disinvolto, pavoneggiandosi, seguito da Gabrio Piola, Pietro Verri, Luigi Cagnola, Tommaso Grossi e certi Ottavio Castiglione e Bonaventura Cavalieri; i quali tutti esterrefatti, dicevano all'uomo del destino: "Non si può girare in costume adamitico". "Nel mio vocabolario" ribatté il fatal còrso, senza voltarsi "non esiste la parola impossibile."
Il pittore Hayez, con la papalina in testa e la tavolozza in mano, s'unì alla brigatella e per prima cosa buttò via la tavolozza. "Sono cent'anni che volevo liberarmene!" esclamò. "Mi hanno fatto il monumento con la tavolozza in mano. Credendo di farmi piacere. Come se non avessi abbastanza tenuto in pugno, nella vita, questo strumento di tortura." Per avere notizie circa il grande movimento che si sapeva essersi manifestato contemporaneamente in tutto il mondo, si cercò il monumento di un giornalista. Allora le statue fecero una curiosa scoperta: fra i monumenti non ce n'era nessuno di giornalista. Nessun giornalista era stato mai ritenuto degno d'un monumento. Fu giocoforza ascoltare la radio. Le notizie cominciavano ad arrivare, e venivano diffuse di momento in momento: a Firenze s'erano mossi il Biancone, Ercole e Caco, il Perseo, Proserpina in combutta coi suoi rapitori, Savonarola, il Porcellino. A Bologna, il Nettuno s'era messo alla testa d'una sollevazione. A Roma, i primi a scendere in piazza erano stati Mosè, le sfingi, le tartarughe. Il piedone di via Piè di Marmo s'avanzava da solo come un'immensa sogliola verso il Collegio Romano, per accodarsi al corteo diretto in Piazza Venezia e del quale facevano parte Madama Lucrezia, Pasquino, Marforio, il Tritone, i tritoncelli, le Naiadi e le Sirene di Piazza Esedra, che ebbero un successo strepitoso, Vittorio Emanuele II, grossissimo e dorato, il bersagliere di Porta Pia, il ferroviere, Goethe, Toti, alcuni imperatori romani. Chiudeva il corteo il muletto di Villa Borghese con le salmerie. Gioacchino Belli scese tra il popolino di Trastevere e cominciò a molestare le ragazze con la punta del bastone, rispondendo a tono ai loro insulti. Sull'Appia Antica si videro avviarsi intere famiglie avvolte nei sudari, scese dai monumenti sepolcrali.
A Recanati, il gobbino Leopardi s'avviò tutto fiero: "Sono l'unico monumento del mondo che abbia la gobba" ripeteva.
Un senso di panico si diffuse quando si seppe che dal colle di Arona stava scendendo a passi di gigante il San Carlone alto cento metri. A Venezia, i cavalli di San Marco, Tommaseo, Manin col leone, Paleocapa, tutti con un piccione sulla testa. A Torino, gente a cavallo da tutte le parti, con le spade sguainate. Giungevano dispacci dall'estero. A Parigi, poco. I monumenti in bronzo erano stati portati via durante la guerra. C'erano la Repubblica, De Musset. Nel foyer del Théâtre Français c'era un po' di confusione. Quel seccatore di Voltaire pretendeva assumere il comando. Napoleone in cima alla colonna Vendôme aspettava che lo facessero scendere. A Londra, l'Eros di Piccadilly scese nella piazza eseguendo sulle punte la Danza delle Ore. Nelson in cima alla colonna altissima, impossibilitato a scendere da quell'altezza, strillava: "Tiratemi giù!". A New York, la statua della Libertà s'imbarcò subito per l'Europa, ma a mezza strada ci ripensò e tornò indietro.
Ritornando a Milano, s'incontrava un signore che girava spaesato tenendo in mano l'epigrafe del proprio monumento: "A Agostino Bertani gli Italiani riconoscenti" e mormorando: "Ma chi ero?". La piccola sfinge o chimera di pietra che sta dalla parte interna della stazione di Milano e si vede solo dal treno, fra le locomotive e gli scambi. Come deve soffrire in quell'ambiente! Scese anche lei e andò al raduno. Mancava il Sant'Antonio della fontana di piazza Sant'Angelo.
"O dov'è andato?" si domandavano tutti. Con la sciabola trinciando l'aria, Vittorio Emanuele II galoppò a cercarlo in piazza Sant'Angelo. La statua era lì, nella consueta posizione. Come? Il Santo non era diventato vero? Sì, era diventato vero. Ma, appena diventato vero, invece di andarsene, era rimasto nella stessa identica posizione del monumento, a guardare incantato i pesci rossi nella fontana. E non si muoveva.
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elorenz · 6 months
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Nell'estensione muscolare dello spasmo, notò i peli sulle braccia arricciarsi in un brivido. Il piacere che ricavava dalla posizione a pecora spesso le aveva dato, oltre all'immenso piacere dell'atto, un formicolio generale che si estendeva come un elastico su tutto il corpo per poi ritrarsi sulle mani; le quali stringevano il lenzuolo con ferrea decisione. Le braccia si erano estese sul suo corpo, una era ben salda sulla parte posteriore del collo, l'altra stringeva il seno da cui, nella pressione tra indice e anulare, s'inturgidiva a poco a poco il capezzolo. La movenza basculante dei corpi innescava sulla schiena una curvatura ondeggiante quasi fosse un campo d'erba sotto la pressione del vento. Nell'assestare i colpi sentí un suono acquoso, la lubrificazione naturale avvolse il membro e ciò, fu inevitabile, azionò una maggior affluenza del sangue nelle vene. Un bagliore bianco copri momentaneamente la vista ed i muscoli si contrassero nell'eccessiva quantità di smania sessuale. Quando tolse il pugnale dall'organo, la mano destra afferrò il fianco e ribaltò il corpo nella posizione missionaria, raccolse le caviglie e le dita si estesero avvolgendo tentacolari ambo le caviglie per sollevarle oltre la sua testa. Da sopra era tutto nettamente più piacevole; aveva visione chiara del volto nella sublime naturalezza del piacere in quei vocalismi canori che lei emanava tra gli spasmi. Sentiva che la situazione stava per arrivare al suo limite, le femminili gambe tremavano e il tremore era visibile fino alla vita, lo sentiva dall'interno della fica che si chiudeva e si riapriva in spasmi pulsanti. Finalmente il calore prese a sprigionarsi ed avvolse i due organi come una coperta di lan…
“Guido, mi senti? Ci sei? Mi serve una ripresa dei due dall'alto mentre lui la fotte" 
La poesia sessuale muore sommersa dall'industria pornografica, non c'è più quella sensazione di unicit…
"Guido! Sta per sborrare! La ripresa, forza!" 
L'amore cessa di esistere, ora vive il prodotto e non più il signif…
"ah! cazzo. Ormai ha sborrato. Sei un cameramen di merda! Sei licenziato!”
Il porno è la chiave di tutto il decadimento terrestre, della messa in mostra del proprio corp…
“Te devi levá dai cojoni Guido! Raccatta la tua roba e vattene.”
La libertà nel raggiungere il porno ha imprigionato per sempre la fantasia dell'uomo, il suo ingegno, la facilità con cui egli poteva immaginare il mond…
“Ancora qua stai? Lo potete buttare fuori?”
“Ora me ne vado! Finisco il monologo e me ne vado. Cristo santo…”
Forse tutto poteva essere più facile se… Se… Più facile se… Aaah! Ho perso il filo del discorso cazzo.
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...la baciava e le accarezzava il seno. Il piacere era intenso. Paralizzante. Lui la baciò ancora, le insinuò dolcemente la lingua fra le labbra, dolcemente ma con forza, e le toccò i capezzoli con le dita, li strinse come se fossero nudi. Oh, sapeva come fare, li stringeva lentamente ma con forza. Lui le pizzicò di nuovo i capezzoli, solo un poco più crudelmente, ah, era bellissimo. Non sarai mai abbastanza rude. Premi più forte le labbra contro le mie. Riempimi con la Tua lingua. Aprì la bocca, e le dita le toccarono i capelli, fecero scorrere in lei una sensazione inaspettata, un lieve formicolio. Il miracolo era quello: la mescolanza di sensazioni, come di colori tenui e vivaci che si frammischiavano, i brividi che scorrevano sulla schiena e sulle braccia nude e la vampata che le martellava fra le gambe. Vieni dentro di me! Voglio che Tu mi riempia, sì, con la lingua e con Te, più forte.Era enorme ma liscio, bagnato dai suoi fluidi. Venne in silenzio, rabbrividendo, i capelli sul viso. Continuava a provare piacere, il suo cuore si fermava, il sangue la martellava nel volto, i sussulti le scorrevano fino alle cosce e ai polpacci. Morirai se non smette. La mano le sfiorò la guancia. Un bacio sulle palpebre.
- L' ORA DELLE STREGHE - ANNE RICE -
Dannatamente Uomo
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inspiremysoulll · 1 year
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Dove ha inizio uno stato di depressione?
Quali sono i sintomi?
No, non sono domande che ho cercato su internet per copiare le risposte.
Sono solo io, con il freddo addosso.
Sono io che mi blocco a fissare qualche punto fisso mentre gli altri parlano, e mi perdo nelle lacrime.
Sono io che inizio a piangere mentre guido, così, a caso.
Come lo capisci che qualcosa non va?
Non so, direi che ci sono dei segnali, che poi sfociano in azioni.
Voler vedere le persone ma isolarsi, sentirsi soli, volere un abbraccio, ma comunque stare nel proprio dolore.
Essere immobili, paralizzati.
Voler cambiare le cose, ma non avere la forza per farlo.
Non voler chiedere aiuto, per paura di disturbare, o semplicemente, perché gli altri andrebbero via.
Chissà se chi ama qualcuno con la depressione, lo ama davvero o lo ama e in aggiunta ha paura.
Quali sono i gesti?
Non lo so in realtà, mangio per avere forze, per guadagnare i soldi.
Ma ogni tanto, molto spesso in realtà, sento un formicolio sulle braccia, un invito a rifarlo.
Ovunque.
Sui polsi.
Ultimamente su Instagram ho visto un reel, uno ti chiede
"accetteresti un miliardi di euro, all'unica condizione che domani non ti sveglierai?"
E questi ovviamente dicono di no, alla fine vogliono dirti la tua vita vale molto più di quanto credi.
Il mio primo pensiero è stato "ma posso lasciarli a qualcuno questi soldi?"
Sto davvero così.
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solounkiwi · 2 years
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avete presente quella fastidiosa e stramba sensazione di quando si tiene la gamba o un braccio in una posizione talmente scomoda da non sentire più nulla che non sia un formicolio lancinante che in qualche modo ti fa capire che quella cosa del tuo corpo, nonostante sembri un oggetto sconosciuto, fa ancora parte di te benché tu non riesca a controllarla? ecco, é quello che è successo alla mia vita
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lunamagicablu · 1 year
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"Se amo Amerò oltre oggi -oltre il sensuale formicolio del corpo -oltre la schiavitù imprigionata della mente -amerò liberamente come doveva essere l'amore -come le bianche ali di un gabbiano in viaggio verso il sole -come la meraviglia di domani e la meraviglia di mille domani con la fede di mille ieriche mi hanno liberato per amare così... 
Nan Witcomb                  
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"If I loveI will love beyond today -beyond the sensual tingling of the body -beyond the imprisoned bondage of the mind -I will love freely how love was supposed to be -like the white wings of a seagull traveling to the sun -like the wonder of tomorrow and the wonder of a thousand tomorrow swith the faith of a thousand yesterdays who set me free to love like this...  
Nan Witcomb
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