Tumgik
#fa schifo di qua fa schifo di là
yomersapiens · 1 month
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Come sei arrivato a lavorare a vienna? Cioè hai proprio detto un giorno "mò vado a vienna" e se si come hai fatto poi (trovare lavoro ecc)? o lavoravi tipo in un azienda che ti ha messo lì...non so Anche perchè si sente spesso di gente che va a londra o in posti esotici, mi chiedevo se c'era un motivo particolare per Vienna
Più che altro, la domanda dovrebbe essere perché "vivere" a Vienna. Lavorare è un'altra cosa. Il lavoro succede, o capita, quando lo cerchi. O se hai studiato qualcosa di cui vai orgoglioso. Non è il mio caso. Se sei disposto a fare un po' di tutto e non hai una sola direzione in cui sei specializzato poi qualche soldo lo tiri su. E ok, non è un vivere seguendo le regole della società, non stai costruendo una vecchiaia e sognando la pensione, ma è un buon tirare a campare. Lavori quel che serve per tirare su una somma che pagherà un affitto e ti permetterà di mangiare e non metterai mai nulla da parte, eliminando sogni di famiglia o mutuo. Sono arrivato a Vienna quando mi stavo per affacciare verso i trenta. Non sai quanto ero spaventato. Un traguardo ridicolo ma avevo passato tutta la vita in un buco di città ed ero realmente convinto di essere un pesce grosso, in uno stagno piccolissimo. Sicuro che in un mare immenso sarei poi diventato un pesce enorme. Invece Vienna è stata molto utile per capire che le dimensioni, specialmente se sei un pescetto diciamo modesto, non contano per nulla. Non vali niente in ogni caso. Volevo lasciare l'Italia, Vienna è capitata. Sono cresciuto dove si parla tedesco, quindi la lingua era nel mio cervello, volevo impararla. Mio fratello si era trasferito qua da qualche anno e mi invitava spesso. Salivo per andare a vedere concerti, comprare schifezze al supermercato e per un periodo c'è stata pure una ragazza i cui capelli profumavano di buono. Poi l'ho vista come una possibilità per cancellare quello che ero stato per ventinove anni e ripartire da capo. Vienna non mi ha dato un lavoro, me ne ha dati molti, ma mi ha dato più che altro la possibilità di provare ad essere tutto quello che volevo. Ho svolto ogni tipo di mansione dalla più deprecabile alla meno riprovevole. Una volta pensa, ho persino lavorato per i ricchi. Ho fatto tutto pur di essere lasciato in pace. Questa pace che adesso mi va tanto stretta. Sono stato a Londra e per carità, bellissima se ti piace la cucina indiana, ma troppo caotica per me. Berlino uguale ma lì hanno la libertà sessuale espressa col lattice. Barcellona non ne parliamo, là la gente sorride per strada. Brividi. Vienna è grande quanto basta per non farti sentire in gabbia e vuota quel che serve per evitare di parlare con estranei. Vienna è decadente e ricca al tempo stesso. Vienna è sfarzosa e vomitevole. Il clima fa schifo ma oggi c'erano ventuno gradi e siamo a marzo e moriremo tutti e quando mi sono trasferito ricordo che era maggio e ancora nevicava mentre andavo in bici e aiutavo due messicani e un russo a fare traslochi, sottopagati in nero. Vienna mi mantiene da quando mi sono messo in testa di fare l'autore. Mi spiace un po', perché la sto illudendo. So che Vienna pensa che io e lei staremo insieme per sempre ma cara mia, non sei tu, manco il tuo clima avverso quanto la tua lingua o la tua schnitzel, sono io il problema. Sono passati undici anni e forse è il caso che io e te si frequenti altre città. O persone. Cioè vedi tu.
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ross-nekochan · 6 months
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Oggi ennesima giornata triste da fare schifo.
Che ci sto a fare qua? In un campo che non è il mio, con nessuno che mi insegna, anzi, al contrario mi fanno dire cose non vere sulle cose che non so fare. Proprio io che ODIO mentire, ma soprattutto ODIO vendermi raccontando palle. Eppure stamattina è successo: mi hanno proprio detto "ti faranno domande complicate ma non dire che non lo sai"... eh, pò voglio vedere quando vado là che gli dico a quelli. La figura di merda sarà solo mia o anche della mia azienda (che si merita questa figura di merda e mille altre ancora)? Vedremo a breve perché a quanto pare le palle che ho detto hanno funzionato.
Io comunque non ce la faccio già più. Pure se non ho fatto un beneamato cazzo per mesi, non ce la faccio più e voglio cambiare lavoro. Io non c'entro un cazzo con l'IT, ho solo fatto un cazzo di lavoro in cui ho fatto l'help desk e ho usato le lingue ma non è che mi mettevo a fare chissà quali magheggi tecnologici, quindi lasciatemi stare porcoddue. Giuro che me ne vado a fare le pulizie, mi va bene lo stesso. No in verità vorrei solo qualcosa che mi faccia usare il cervello e invece il cervello lo devi per forza spegnere come fanno pure tutti i miei colleghi indiani perché si lamentano ma alla fine si arrendono alla situazione.
Io non voglio. Voglio fare qualcosa di più affine a me, almeno un minimo, non chiedo tanto perché tanto lo so che lavorare fa schifo sempre, a prescindere.
Ci sono annunci di lavoro ovunque ti giri eppure pare che per me sta facilità di cambio lavoro non c'è.
Sono stata più volte sul punto di piangere perché io la soluzione a questa tristezza non ce l'ho. Vorrei poter dire che tornare a casa mi farebbe stare bene, che con la pizza e la sfogliatelle mi tornerebbe il sorriso e la pace dei sensi. Vorrei poter dire che vorrei tornare dalle persone a cui voglio bene. Ma non ho una famiglia e le poche persone a cui voglio bene sono sparse per l'Italia e per il mondo e quindi un posto dove tornare non ce l'ho. Non ce l'ho più.
ただ明日もう目が覚めなくてもいい。全部もういい。
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ilconteunicorno · 9 months
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Come mi sento?
Anni fa stavo bene. Prima di iniziare a lavorare nella ristorazione avevo una vita molto piena. Studio, lavoro qua e là, allenamenti, basket ... Amici e relazione, tutta una serie di cose che rendevano soddisfacente la mia vita. Tutto ciò è stato spazzato via dalla ristorazione, da quel mondo tossico che è lavorare dentro un locale con un titolare paranoico e colleghi assuefatti dal gioco malsano che si è instaurato lì dentro.
Oggi sono diverso. Totalmente.
Soffia il vento e l'ira di Achille prende il sopravvento, rabbia cieca che mi spaventa e mo fa urlare a squarciagola per scaricare tutta l'energia negativa dentro di me. Ho perennemente l'ansia, mi sento stanco, provato, dolorante ovunque, non riesco a riprendermi, ci provo e crollo. Piango di continuo, ho la tachicardia, mi fa male il petto, la pancia e la testa, a volte contemporaneamente, non respiro e non dormo.
Il ragazzo di prima è morto e sto cercando di rianimarlo ma forse non tornerà più. Quello che cantava, ballava, giocava fino a sfinirsi, che organizzava gite, sorprese, regali strambi ... Ero una persona così bella e ora sono questo schifo con la pancia e la barba sfatta. Mi guardo allo specchio e mi vergogno. È vomitevole. Mi odio. Odio tutto. Odio ogni cosa sulla terra (a parte la cagnolina, ovvio). Non so cosa fare del mio futuro, zero.
È una vergogna. Sono una vergogna.
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dilebe06 · 10 months
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Reborn Rich
“In the end, money is what makes the world turn.” – Mr. Oh Se Hyeon
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Mentre in Goodbye My Princess andiamo avanti a forzature ed esigenze di trama, nonché una storia d'amore che se la guardi bene risolta bella tossica e altre robe che mi fanno solo incazz...re, Reborn Rich porta nella mia vita quella ventata di serietà e cinico realismo che tanto mi mancava e che tanto mi piace:
capitalismo, viaggio dell'eroe, indice di mercato, famiglie disagianti, ambiguità morale ed etica, psicologie complesse... e qualche omicidio qua e là per non farci mancare nulla e dormire sereni la notte.
La trama parla di Yoon Hyun Woo, segretario devoto, laborioso e leale della famiglia chaebol di Soonyang, la quale gestisce il redditizio impero degli affari del Soonyang Group, fondato anni or sono da Jin Yang Cheol. Dire che fa il segretario è tuttavia riduttivo: tra le sue mansioni troviamo infatti lo sturare i cessi, risolvere controversie, organizzare appuntamenti, imboscare fogli compromettenti e ogni tanto pigliare le botte dei suoi superiori. Durante una lotta di potere tra i figli di Jin Yang Cheol per il controllo dell'impero, Hyun Woo viene spietatamente tradito e ucciso per ordine di uno sconosciuto membro della famiglia del suo Capo. Per essere precisi, gli sparano in testa e lo danno in pasto ai pesci. Ma anziché morire come tutte le persone normali, Hyun Woo si risveglia da bambino nel corpo del membro più giovane della famiglia Jin, Jin Do Jun. Dopo aver realizzato cosa è successo, Yoon Hyun Woo complotta per usare la sua nuova "identità" e acquistare il gruppo, punendo le persone che lo hanno ucciso. e diventare ricco da far schifo, aggiungo io Ma sarà così facile conquistare il "nonno" Jin Yang Cheol ? un uomo con sangue freddo e affamato di denaro, uno che crede fermamente nel diritto di primogenitura? medioevo style Riuscirà Hyun Woo a strappare le redini dell'Impero ai figli di Jin Yang Cheol? E che ruolo avrà in tutto questo l' accanito pubblico ministero Seo Min Young, soprannominato “Soonyang Group Grim Reaper”?
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Come si evince dalla trama, la serie tratta di " vendetta" e riscatto. C'è un uomo che torna nel passato ed usa le sue abilità e conoscenze per ottenere quello che vuole, punendo quelle persone che sono state orribili con lui e ottenendo così giustizia ed una sorta di rivincita.
O almeno, la serie sembra che parli di questo per 15 episodi salvo poi cambiare decisamente rotta nel finale. Ma di questo parlerò dopo perché il finale merita un discorso a parte.
Quello che adesso importa è l'ammirazione che Reborn Rich è riuscita a farmi provare per tutta la serie: la storia, i colpi di scena, il ritmo, i personaggi e le relazioni tra loro. E poi ancora, l'arco temporale degli anni 80/90/2000 con oggetti e tendenze tipiche di quell'epoca.: il film del Titanic, l'attacco alle Torri Gemelle, il Millennium Bug...
Ma soprattutto, la mia ammirazione va alla recitazione. Chi più chi meno, tutti hanno recitato così bene da far sembrare veri i personaggi portati in scena. Palma d'oro a Lee Sung Min ed il suo Jin Yang Cheol. Il Nonno patriarca della famiglia non solo è stato uno dei personaggi migliori di quest'annata dramica per per me, ma anche la sua recitazione è risultata perfetta. Lee Sung Min mostra tutta l'umanità del suo personaggio, passando facilmente da uomo cinico bastardo ad anziano con sintomi di demenza.
Io non credo che potrò mai dimenticare il 12° episodio: la scena nell'ascensore, quando il Nonno dopo una sfuriata colossale al lead, si fa la pipì addosso e guarda il ragazzo con lo sguardo disperato è di una potenza stratosferica. Credo di aver pianto.
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“Below my chest, I have three things that others don’t have. Here resides my greed for money. Here lies my distrust of those who work for me. And down here is where you’d find my ability to betray anyone, anytime.” – Chairman Jin Yang Cheol
Quest'uomo che si credeva invincibile, abituato a dare ordini con uno sguardo, capace di ottenere obbedienza dagli altri solo con la presenza, Capo in azienda e Capo in casa, si ritrova a fare i conti con un nemico imbattibile: il tempo.
Ed è straziante vederlo lottare per rimanere lucido, non volendo accettare la malattia perché lui è il Capo del Soonyang e non è abituato a perdere. Manco contro la Morte.
Nonostante Jin Yang Cheol non sia una brava persona, lo spettatore non può fare a meno di ammirare la sua lucidità di pensiero, il fiuto per i soldi, l'arguzia, il freddo cinismo, di un uomo venuto su dal nulla e che dal nulla ha creato un Impero economico da miliardi di dollari.
Le sue parole, per quanto dolorose, sono spesso veritiere e durante tutta la serie mostra una cruda perspicacia che inquadra perfettamente la nostra società ed il suo lavoro. Nonché l'assenza stessa del suo personaggio:
“We hate spending just one cent for the good of the country, but to make one cent, us businessmen are willing to give our lives.” – Chairman Jin Yang Cheol
Seguire quest'uomo è come farsi un viaggio nell'economia- uno dei temi centrali della serie - e nella mente di uno che ha guidato il mercato del suo paese per anni.
Inflessibile, esigente, a tratti crudele, macchiavellico, spregiudicato... ma allo stesso tempo visionario, sognatore, determinato, protettivo. Uno dei miei personaggi preferiti di quest'anno, davvero.
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“Don’t you know whom I love the most out of all my children? It’s Soonyang.” – Chairman Jin Yang Cheol
Se c'è però un fallimento nella vita di quest'uomo, questo è dato dai figli/nipoti. Chiariamoci, io non me la sento nemmeno di dare tutte le colpe a questi figli: con un Padre/Padrone così, con una ambiente di crescita così, era inevitabile che i figli non venissero su così bene.
Troppo concentrato nell'azienda e determinato a portare avanti il diritto di primogenitura, il Presidente si ritrova con l'intera famiglia totalmente priva di amore verso di lui ed anche verso gli altri. Tutti - quasi tutti - aspettano solo che muoia, più interessati all'eredità che al benessere del vecchio padre: padri contro figli, figli contro nipoti, mogli contro mariti, fratello contro sorella e chi più ne ha più ne metta.
Una volta iniziata la lotta per l'eredità, la famiglia del Presidente inizia una guerra senza pietà tra di loro, pronti anche ad uccidere pur di ottenere ciò che vogliono. ed è bellissimo vederli scannarsi tra loro
E... puoi biasimarli? D'altronde è questo quello che il Nonno gli ha insegnato. Non guardare in faccia a nessuno, guadagnare soldi e potere scavalcando e usando chiunque per prendere ciò che vuoi e nel caso tradisci pure se ce ne fosse bisogno.
Ma ahimè a tutti i figli e nipoti legittimi manca il fiuto aziendale, l'abilità di far soldi tanto cara al Presidente, che invece abbonda in Jin Do Jun. L'unico ad aver preso dal Nonno.
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“Of all my children and grandchildren, the only one who cares about me is Do Jun.” – Chairman Jin Yang Cheol
Ed è proprio il rapporto Nonno/ Nipote un altra cosa meravigliosa della serie: è lancinante per il Patriarca accorgersi e poi convincersi che proprio il nipote più piccolo è l'unico adatto a prendere in mano le redini di famiglia. E lo è, perché sa che facendo la cosa più giusta, ossia nominando Jin Do Jun erede per salvare l'azienda, ferirebbe i suoi figli che mai accetterebbero che l'ultimo arrivato prenda il loro posto.
Nella serie viene mostrato tutto il combattimento interiore del Nonno che alla fine cede, ammaliato dall'intelligenza e abilità del nostro protagonista.
Il rapporto tra i due non inizia nel migliore dei modi, niente coccole e dolcetti ma mettendosi alla prova e sfidandosi; soprattutto per Do Jun, provocare il nonno in ambito finanziario è un modo per mostrargli quanto vale, a costo di attirare la rabbia dell'anziano e mostrargli che è lui l'unico degno di ereditare l'azienda.
Ma è nella parte finale della serie che il loro rapporto si intensifica: una volta che il Nonno cade malato e inizia a soffrire di demenza, Do Jun è l'unico che gli sta ancora vicino, che si preoccupa per lui e mostra di volergli davvero bene.
Tornando alla scena dell'ascensore, quella è emblematica per mostrare i diversi livelli di attaccamento dei due nipoti verso il nonno: mentre il maggiore mette consapevolmente il nonno in difficoltà, mettendolo appositamente in imbarazzo, desideroso di mostrare agli altri la demenza del Nonno per il proprio tornaconto, Do Jin protegge la dignità dell'anziano, rovesciando appositamente il secchio d'acqua per nascondere la pipì del vecchio e non far capire alla donna delle pulizie lì presente, quello che era successo.
Nonno e Nipote si ritrovano a proteggersi a vicenda cementificando un legame già stupendo e regalando allo spettatore tutta l'intensità di questa relazione ormai arrivata alle battute finali ma che è stata così incisiva e bellissima lungo tutto l'arco della serie.
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Ci sarebbero poi altre millemila cose di cui parlare:
dall'intelligenza di Do Jun e alla sua capacità di "prevedere il futuro" per scommettere in borsa, alla Nonna che tenta di uccidere il Nonno poiché sconvolta dalla preferenza del marito per il nipote più piccolo a scapito dei figli. Dalla moglie del nipote più grande, innamorata di Do Jun ma disposta a stare a fianco del marito per i soldi e per consigliarlo malignamente ai tre figli del Nonno - quindi gli zii di Do Jun - che si fanno fregare dal nipote in modo esilarante...
Troppe cose che merita comunque la visione della serie.
Ed ora che abbiamo parlato delle cose belle di questa serie, tocchiamo quelle un po' più meh.
Prima di tutto la storia d'amore. Lo dico papale papale: a me sta storia d'amore non mi ha mai interessato. Se anche non ci fosse stata, non avrei pianto. Ora, non so se sono io, ma non ho trovato chimica tra i due innamorati Do Jun e Min Young. Non so se fosse per le poche scene a loro destinate, per come era costruita o altro, la recitazione di lei o se la "colpa" ricadesse sul personaggio di Min Young, rea di interpretare un characters troppo moralmente positivo, in un mondo di personaggi grigi e ambigui.
Fatto sta che io la storia d'amore a sto punto non l'avrei proprio messa.
L'ultimo punto è dedicato al finale.
Avevo letto in giro che sto finale era così brutto, così fatto male che molta gente aveva dimezzato il voto finale della serie. Era piovuta una pioggia di critiche ma l'unica che mi interessava era quella che metteva in luce come il finale rendesse tutte le 15° puntate precedenti inutili.
Letto ciò, mi sono subito super preoccupata, pensando che questo finale dovesse essere brutto, fatto male e totalmente assurdo.
Ed arrivata alla fine, posso dire che il sedicesimo episodio, bene o male, si porta davvero a casa quelle critiche... ma con più leggerezza, almeno da parte mia.
Ma perché che succede?
Accade che Do Jun riesce ad essere nominato erede dell'azienda ma il giorno della sua "incoronazione", quando è ad un passo dal sogno... muore. Viene ammazzato dal solito camion di cui la Corea sembra tanto afflitta e a provocare l'incidente è un inconsapevole e giovane Hyun Woo. Che proprio grazie a questo, inizia a lavorare per il Soonyang, la stessa azienda che 5 anni dopo lo ammazzerà, chiudendo così il cerchio tra lui e il nipote più piccolo della famiglia Jin.
Finita la vita di Do Jun, Hyun Woo si risveglia in ospedale - DOPO UNA PALLOTTOLA IN TESTA - scoprendo che è stato in coma per una settimana.
Tornato alla sua vecchia vita ed inseguito dal Soonyang, decide di realizzare il vecchio sogno di prendere possesso dell'azienda, stroncando una volta per tutte la guerra che imperversa nella sua vecchia famiglia.
E se nella sua prima vita aveva iniziato la scalata prendendo la tortuosa via di acquisto delle azioni di Soonyang, questa volta punta in alto, attaccando direttamente i diritti di gestione della famiglia:
per essere brevi, riesce a dimostrare - grazie al fatto che è lui l'esecutore materiale - che ad uccidere Do Jun è stato lo zio più grande e che la famiglia che si occupa dell'azienda è marcia, tossica e totalmente inadatta a governare Soonyang.
Per questo, la famiglia perde i diritti di gestione, alcuni vanno in galera, altri muoiono, alcuni divorziano e tutti partecipano ad un corso di etica e moralità. perle ai porci
Così l'azienda passa in mano al lead che viene nominato "gestore specializzato" senza avere in mano manco un azione, la morte di Do Jun è vendicata ed il nostro eroe filtra pure con la procuratrice che tanto gli piaceva.
The end.
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E cosa c'è che non va?
Per uno... è frettolosa.
Nell'arco di 40 minuti/ mezz'ora, Hyung Woo riesce a fare quello che Do Jun ha fatto, sudando sangue e merda, in 15 episodi. Se nel passato la famiglia lottava con le unghie e con i denti, rispondendo colpo su colpo ai piani di Do Jun senza arrendersi mai, nel presente pare totalmente passiva. Niente piani di scorta, tentativi di ribaltare la situazione o altro. Stanno lì a farsi sconfiggere quando tu spettatore sai benissimo che volendo questi, carte da giocare ne potevano tirar fuori a bizzeffe.
E poi... hanno nominato Hyung Woo gestore specializzato di Soonyang. Per farla breve adesso i diritti di gestione dell'azienda sono in mano a lui. Bene. Sono contenta.
Ma perché?
Come?
in base a quali meriti o bravura in gestione aziendale? Hyung Woo era un segretario e tecnicamente non dovrebbe avere competenze in questo ambito. Do Jun invece, era quello che aveva dimostrato a tutti la sua abilità nel mercato azionario. Sicuramente Hyung Woo è stato nominato perché ha usato le sue conoscenze acquisite come Do Jun per convincere gli azionisti dell'azienda... ma devi farmelo vedere questo!
Non dico che la sconfitta della famiglia e la nomina di Hyung Woo siano due cose assurde per l'andazzo della serie. Dico però che io, almeno altri tre episodi li avrei messi. Non solo per evitare frettolosità e superficialità da parte di una serie sempre attenta al dettaglio, ma anche per far bene, in modo coerente e realistico questo finale. Perché fatto così, è precipitoso e fatto male. E la serie non se lo merita.
Andando alla critica che mi sta più a cuore, essa tocca l'essenza stessa della serie: mentre si pensa che Reborn rRch parli di un poveraccio a cui viene data una possibilità per diventare ricco, ottenendo giustizia e rivalsa, il finale rivela il vero messaggio della serie:
Il tema infatti non è tanto la vendetta o il diventare il nuovo Bill Gates della Corea ma il pentimento. Hyung Woo si è ritrovato a rinascere come Do Jun per pentirsi del torto che aveva fatto al ragazzo, uccidendolo. Oltre che comprendere che fare il maggiordomo della famiglia Jin era la cosa peggiore che poteva fare. Hyung Woo vive la vita di Do Jun per rendergli giustizia e tentare di rimediare all'errore commesso anni prima.
E' un messaggio bellissimo che però si perde nell'economia della serie. Concentrata sulla scalata al potere di Do Jun, questa tematica viene nascosta così bene che quando emerge nel finale ti lascia un po' confusa.
E non perché sia sbagliata, ma perché pare che la serie se ne sia dimenticata per interi episodi e che poi te la sbatta in faccia prepotentemente negli ultimi minuti. Così facendo però, secondo me, perde di potenza e anziché essere il faro della serie, risulta poco efficace e buttata un po' lì.
Detto questo, nonostante questo, io promuovo a pieni voti Reborn Rich.
Un cast stupendo, una recitazione da Oscar, una storia piena di colpi di scena e personaggi affascinanti, condita con un corso breve di economia.
Cosa vuoi di più dalla vita?!
VOTO: 8.5
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gcorvetti · 9 months
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Domenica.
Ieri l'head chef mi dice "Ma domani vieni, vero?", "Eh no, ho da fare", "Cosa devi fare?", "Devo andare alla fattoria che ci sono dei lavori da fare", "Ahhhh, ma domani c'è l'ultima giornata del festival del cinema e del festival del vino", "Ma due settimane fa sono venuto che c'era il rally e domani devo andare per forza", muta. Merike, l'ex lavapiatti di un posto dove lavoravo che ora fa le pizze, per modo di dire, in questo posto dove lavoro per ora, a voce alta dice "Beh, le persone hanno una vita, una famiglia e altro da fare", poi quando va via mi dice "Tubli pois" che sarebbe bravo ragazzo, ora non so se l'ha detto perché ho avuto il coraggio di dire di no oppure perché nonostante i continui attacchi di quella troglodita della sua collega ho saputo mantenere la calma anche in alto mare, cioè quando c'era un sacco di lavoro, senza farmi prendere dal panico come l'head chef, che poi dico io sono vent'anni che lavori là dentro e vai in merda con 3 comande? Non sanno minimamente cosa vuol dire lavorare in cucina, assemblano ingredienti ad cazzum e a modo loro fanno dei piatti "belli", si dice così la chef capa, "mettilo bene che deve essere bello", la decorazione, anche perché il piatto fa schifo di per se :D hahhhaha. Venerdì ho anche declinato il passaggio a fare le pizze, non perché non sia capace con quel sistema anche un bambino saprebbe farle, neanche per il motivo che le ho detto, cioè che non è proprio il mio ramo e poi ci sono troppe pizze da ricordare (22 per l'esattezza), la verità è che non mi accollo di lavorare al fianco di una che non ha neanche la forma di una donna, non è per fare body shaming, ma proprio sta qua ha la faccia da maiale e il corpo di un gorilla di montagna ed è ignorante come la merda, anche perché una che ti dice "Se non fai come dico io ti do un pugno prima in un occhio poi nell'altro e poi nelle palle" (le avrei dato volentieri una testata in quel momento) non è proprio il tipo di persona con cui lavorare, anzi è proprio da evitare, infatti la sto ignorando, il suo razzismo nei confronti di chi non è estone se lo può infilare nel culo, mi punzecchia continuamente come se lei sapesse cosa è una pizza. Va bè scampato pericolo, anche Dr Spock mi ha detto che se è così allora meglio perderli sti soldi che perdere la sanità mentale dietro l'ignoranza totale di sta gente.
Cambiando discorso oggi c'è un'umidità da paura, ho suonato un pò e mi si appiccicavano le dita al manico, ho messo il borotalco ma dopo due minuti scompariva, sudavo e mi è venuto male, anche se ho fatto il mio. Ieri infatti si avvertiva già che con quella pioggerellina si sarebbe creata una cappa umida e pesante, eccola. Adesso mi sa che mi lancio in sauna e poi mi mangio la pizza, ordinata che non c'ho voglia di farle, oggi riposo e relax. Quindi sauna.
Vi metto anche qualcosa da ascoltare, sempre se riusciate ad arrivare alla fine :D
youtube
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Siamo abituati a mettere in ordine... Una vita in ordine ad aspettare l'evento, poi l'evento che crea disordine e infine la fretta di rimettere tutto com'era; lavare i piatti, pulire i pavimenti, mettere tutto al proprio posto. Poi ci lamentiamo della monotonia.
Siamo caos in cerca di ordine, ma l'ordine non ci appartiene.
Ieri sera c'erano i fuochi d'artificio, non li ho mai amati eppure per la prima volta ho pensato "vaffanculo, boom boom e boom, e che cacchio"... Che sono stufo di tutta quella calma e quella pace. È capodanno, e voglio bordello, si casino, datemi il frastuono.
Tanti miei amici hanno i figli e gioiscono nella loro gioia. Io non sono in pace con me, mi sento scomodo, vorrei stare bene prima di iniziare a... Insomma non sono mai pronto a niente, e rendere felici gli altri è difficile quando non sono felice io. Sono un egoista, insomma. Ma cosa vuoi, se fino all'altro giorno ero uno studente e pensavo che dopo sarebbe stato tutto in discesa, invece stava per iniziare l'altra salita. Beati quelli che 10 anni fa entravano nel mondo del lavoro, pensavo poco fa. Non faccio che dirmi che se avessi saputo che sarebbe stato questo schifo avrei preferito iniziare prima, senza sognare e sperare chissà che. Perché poi alla fine in tutto questo schifo ci si stà anche bene, ma dopo un po'. E a trentadue anni è tardi.
Ho sempre avuto il disagio del "è ormai troppo tardi, mi sono fregato".
E insomma, un po' di insoddisfazione di qua, un po' di frustrazione di là, e ormai a tutto si pensa tranne che a vivere nel presente.
Non è vero che è troppo tardi, mi metto a scoppiare i botti e penso che con un dolore qua, una ferita la, una bestemmia la alla fine va bene così... Un po' come quando si fa boxe, non è solo difesa, ma è pure attacco, perché mi devo prendere ciò che è mio.
Buon 2023
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a---fire---inside · 2 years
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Ciao, scusami il disturbo. Volevo solo chiederti se non scrivi più fanfiction MetaMoro o se sei semplicemente in pausa per questo periodo. Mi mancano le tue AU.
Disturbo? Per chi scrive fanfiction non c'è niente di più bello che ricevere una ask così🥰
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato le mie AU e che ti manchino... e mi scuso in anticipo perché userò la tua ask per sfogarmi un po prima di risponderti🙇🏽‍♀️🙇🏽‍♀️ e lo scriverò in piccolo così sembra meno pesante? boh
Non so nemmeno io se sono in pausa o no sinceramente, in parte per motivi personali per cui ho fatto fatica a concentrarmi e scrivere, in grandissima parte per il modo in cui il fandom ha snobbato le mie fic.
Ovviamente non ho mai preteso di essere apprezzata da tutt* e ho continuato a scrivere perché amo farlo, perché sono la mia più grande fan lol, perché so che in un piccolo fandom le cose sono diverse specialmente scrivendo argomenti delicati e darkfic, capisco che qualcun* non ami le tematiche di cui scrivo, che non ami il modo in cui scrivo le dinamiche della ship, che semplicemente preferisca altr* autor*, ma essendo abituata a scrivere fic in un altro fandom ero abituata a ricevere un minimo di interesse da parte del lettore.
Questa indifferenza, insieme ai drammi e all'odio che hanno regnato nel fandom finché non è imploso, mi ha fatto sentire a disagio, temendo che le mie fic uscissero fuori da tumblr/ao3 con chissà quali conseguenze, così mi sono messa a condividere headcanon e altre cose in privato, con la mia ragazza, che ho conosciuto proprio grazie ai Metamoro. Credo che anche il resto del fandom comunichi in privato con persone fidate, dato che ogni volta che succede qualcosa di carino la gente salta fuori di nuovo (cosa peraltro molto carina).
Insomma quando nessuno cagava le aesthetic che facevo ad ogni capitolo me ne fregavo perché mi divertivo da sola, stessa cosa quando pubblicavo...finché l'ultima volta che ho pubblicato un capitolo mi ha preso la tristezza, perché nei pochissimi commenti che ho ricevuto nessun* parlava del capitolo, della fic, della trama, dei momenti angsty, dolci, hot e quant'altro, nessuno menzionava niente di ciò che avevo scritto...e da autore, pur considerandomi fortunata che qualcun* avesse cmq commentato mi sono chiesta: non commentano nulla di specifico sulla fic perché l'hanno già dimenticata? perché vogliono essere gentili e lasciarmi un qualcosa ma in realtà non gli è piaciuto per niente e/o gli fanno schifo le tematiche delicate e/o dark? si vergognano a menzionare qualcosa relativo alle suddette tematiche delicate e/o dark di cui la fic è piena? si vergognano perché hanno paura di essere scambiate per shipper che credono che la ship sia vera anche se commentano una fanfiction che è appunto una storia di finzione? si vergognano di commentare una rpf perché è un guilty pleasure, ancor di più se con tematiche di un certo tipo? si vergognano di commentare una fic mia in quanto sono proprio io ad averla scritta?
Scusa ancora lo sfogo che non è assolutamente rivolto a te che se stat* così carin* a scrivermi, ora rispondo per davvero!
Anche se avevo deciso di concludere con una sorta di finale di stagione la mia AU distopica Nell'Ipotesi Grande (in realtà ho un sacco di idee in mente su questa AU ma sono tutte molto dark, anche più di com'era finora, e per questo tipo di contenuti forse dovrei avere un po' più di sostegno lol) ma sono finita a scrivere un altro capitolo, che non ho ancora finito perché ho un po' di casini reali e mentali. A proposito di casini mentali, rileggendo quella fic e le altre 2 AU, Wild Child (mediamente dark ma molte tematiche delicate) e Bleeding Me (molto dark) mi sono messa a riscriverne alcune parti, sistemandole e soprattutto aggiungendo piccole scene qua e là. Avevo in mente di continuare ma già ora rileggendo le 3 AU ci sono cambiamenti e aggiunte. Per quanto riguarda qualcosa di totalmente nuovo per ora non ho idee per fanfiction, immagino si capisca perché...in realtà ho un sacco di headcanon che appunto racconto alla mia ragazza, tutti ispirati al mio oneshot Da Uomo A Uomo Mano Nella Mano, tipo sequel, diciamo, tutti un po' angsty, un po' dark, hai capito il tipo insomma lol.
Nelle bozze ho delle aesthetic con piccoli drabble, piccole idee che avevo avuto ma non avevo sviluppato. Potrei lavorare un pochino su quelle ora che so che a qualcuno piacciono le mie idee🥰😘
Grazie ancora per avermi scritto! 🙏🏼
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Voi cosa ne pensate?
La serie a è bellissima per tanti punti di vista però manca qualcosa, qualcosa che la renda semplicemente "più figa", qualcosa che hanno gli altri campionati anche semplicemente vedendoli da fuori, dall'esterno
Ad esempio i soprannomi, quelli belli però, che già solo il nome dà un grande impatto al blasone della squadra
In Italia abbiamo, i Nerazzurri x2, i rossoneri, i rossoblu, i bianconeri, gli azzurri, i biancocelesti, i giallorossi, stanno tutti chiamati per i colori, poi arriva la Samp, i blucerchiati, però la sostanza è sempre quella dai...
Al massimo in alcuni casi si dà un nome non tanto ai giocatori quanto alla squadra, alla società, tipo la Dea, oppure "la vecchia signora", o la viola che però è sempre un colore, in altri casi magari si usano termini alternativi però abbastanza raramente e giusto come per usare sinonimi come fanno i giornalisti per indicare un soggetto senza ripetere la stessa parola, ma comunque niente di chissà quanto entusiasmante...
Vai in Inghilterra, hai i cannonieri, i martelli, le api, le ciliegie👀, i gabbiani, i cittadini, già saliamo di livello
In altri paesi hai altre api👀, le aspirine, leoni di qua e di là, "Colchoneros", i pirati, le meringhe, i sottomarini
Altro discorso si può fare per i nomi veri e propri, in Inghilterra la maggior parte delle squadre sono "united" e "city" e non mi riferisco solo ai Manchester; in Spagna si chiamano tutti Real qualcosa
Anche la simbologia all'estero la sfruttano di più, qui il massimo che abbiamo è il giro dello stadio dell'aquila della Lazio
Okay che tecnicamente a ogni squadra italiana è assegnato circa un animale o una figura però è qualcosa di abbastanza marginale sinceramente, in altri campionati ne fanno molto più uso e ne risulta che poi gli stessi stemmi sono più affascinanti
Fatemelo dire, con sta moda di merda che hanno ultimamente tutti quanti di rendere minimalista ogni logo, sicuramente peggiora ancora di più la cosa, che nessuno si offenda ma il logo della Juve fa veramente cagare, allo stesso modo la Fiorentina, l'hellas, da questo punto di vista piuttosto ci va meglio il Torino che sembra essere andato in direzione opposta progressivamente migliorando lo stemma
Giusto per concludere, non voglio dire che sotto tutti questi punti di vista, tutte le squadre italiane facciano schifo, ci sono comunque delle società che qualcosa del genere la fanno, però la tendenza generale predominante non è questa e in ogni caso, il punto è che secondo me, da un punto di vista estetico e di forma, gli altri campionati risultino in un maggiore appeal.
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ninfettin · 5 months
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Spero di non darti troppo fastidio, mi dispiacerebbe. E' il tuo spazio e sei libera di esprimerti come preferisci. Però magari un punto di vista esterno a te potrebbe anche aiutarti a uscire fuori dalla tua bolla. Mi fa piacere che gli hai chiesto se è tutto ok: quando un altro anon ti ha proposto di farlo e hai risposto col nope ho pensato: ma che palle i neurotipici che anzichè dirsi le cose, se si piacciono, se c'è un problema, vanno avanti senza comunicazione e piuttosto preferiscono parlarsi come in una soap opera. Poi però gliene hai parlato ed è stato un segno di maturità emotiva. La sua risposta 'no ma và' di certo non da segni positivi e adesso hai tutto il diritto di non sentirlo più, però vorrei comunque dirti un paio di cosine senza giudizio (sono dalla tua). Scrivi che "fatto sta che non gli interesso perché non sono abbastanza. su sta cosa sento di aver pienamente ragione e stop". Qua sembra che stai pestando i piedi per dire 'non sono abbastanza! datemi ragione!', io stess l'ho fatto miliardi di volte ma cosa ne guadagni? E' giusto che le altre persone riconoscano e diano validità al nostro malessere ed è frustrante quando questo non accade, ma dare validità all'idea che valiamo di meno non è di aiuto. Se tu leggessi qualcun scrivere: "faccio schifo, datemi ragione!" cosa penseresti? O che ha un fetish o che forse dovrebbe essere valorizzata piuttosto che denigrata. E chiudere una discussione con 'non sono abbastanza punto e basta' non fornisce alcun aiuto verso te stessa e verso gli altri. L'altra cosa che ti volevo dire è che, oltre al suo 'no ma va là' e che probabilmente sì dovresti chiudere con lui, ogni persona è un mondo a sè. A me stess è successo miliardi di volte di comportarmi in maniera simile, che mi piacesse qualcun e che poi all'atto pratico mi immobilizzassi, che non fossi in grado di fare nulla fino a scappare proprio. Tu scrivi: se una persona è interessata mi scrive, se non lo fa non lo è; questo presuppone che quella persona sia mentalmente lineare, che non faccia pensieri intricati, che non abbia problemi. Esattamente come quel tipo di pensieri contorti li fai tu, li può fare chiunque altro (poi che non valga la pena sentire ulteriormente questo tipo ok)
punto primo: rientro nello spettro autistico certificata, quindi neurotipica magari signore mio, quanti sbatti in meno. secondo: io questo spazio lo uso per lamentarmi perché non posso farlo irl e capisci che dopo 10 messaggi in cui ti dicono A quando tu pensi B lo fai anche solo per concludere alla svelta la conversazione nel dire "è così e stop". senza calcolare tutti i messaggi che ignoro e basta
a ogni modo ho pensieri ossessivi dall'età di 3 anni che non puoi estirpare manco con il diserbante. il mio psicologo ci litiga da un bel po' ma vincono sempre loro. vorrei avere la forza di controllare pensieri ed emozioni, ma alla soglia dei 30 anni non riesco ancora
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cammycombo · 1 year
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PENELOPE – UN DRAMMA IN PIÙ ATTI
ATTO 1
Un ragno nel giardino cosa sta facendo non so.
In giardino ci passo qualche ora al giorno, accompagno la mandria feroce costituita dalle cagnacce Ciuffallegra e Puzzaspruzza, le faccio pascolare, giocare, ma sopratutto devo guardare a vista la bestia mangia merda e schifezze (indovina chi?) che stiamo cercando di far vivere serenamente con le sue patologie croniche, quindi l’ispezione degli spazi è obbligatoria, perché se Gatto Abusivo Maledetto di seguito GAM ha espletato le proprie funzioni vitali nel prato, io devo essere pronta a raccoglierle, pena banchettamento furtivo delle sopracitate Bestie e due giorni di mal di pancia e puzzette mefitiche.
Quindi girovago un po’ qua e là trallalero trallalà e lo vedo, zampette a stella arrampicato nella sua magione aerea, che attende e prende il sole.
È spuntato così, dal nulla, una mattina di ottobre.
Ha fatto la sua tela, agganciandosi tra il pinetto dalle puffo bacche e il muro.
Non l’ha costruita troppo grande, è gestibile e proporzionata alla sua stazza di ragno tigrato agli albori, il piccolo gestisce bene i propri spazi, ha occhio e senso della misura.
Io dei ragni ho abbastanza paura, e schifo, davvero tanto schifo, soprattutto schifo, schifo l’ho già detto? perché sono bestioline maledette con quelle zampe che si muovono, affilate e aguzze.
È un’entità imprevedibile, e come tutte le cose imprevedibili mi crea un terrore incomprensibile, fobico, lui può muoversi in tutti i lati come vuole, regina degli scacchi del regno animale, può persino saltare l’infame, caratteristica che mi fa davvero vacillare quando ne scorgo uno.
Ho visto tele di ragno (ho visto coseeee) partire da alberi con una distanza anche di qualche metro, perché pare che i dannati sfruttino le correnti d’aria per agganciarsi e ampliare il loro raggio d’azione con tele ingegneristiche e mosse circensi.
(Scena, esterno giorno, ragno e ragnessa abbracciati come Jack e Rose nel vento, lui la lancia, lei si tuffa, si aggancia, passa un talent scout della natura, li nota, contratto milionario, star al circo degli insetti)
Il mio ragno è a distanza di sicurezza, è lì immobile con fare disinteressato, è semplicemente un ragno in attesa, subisce la vita in attesa di mangiare, e un po’ lo capisco e lo ammiro, mi sento rappresentata, quasi fosse il mio spirito guida.
Mi sento in sintonia con la mia fobia (verso bomba per canzone, seguirà titolo, lancio, numero 1 su Spotify, disco d'oro, in gara a Sanremo 2025), e rifletto sulla possibilità che possa essere il primo passo verso la guarigione da questo terrore atavico che alberga in me.
Quindi di giorno in giorno il mio reportage su Instagram procede, lo vedo fare e disfare, costruire la tela, lasciarla in attesa di qualcosa che si appoggi, mentre lui, nascosto nel pinetto riposa e aspetta paziente.
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tananangel · 2 years
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.        ♡  ᴛʜɪꜱ ɪꜱ ʙʀᴀɴᴅᴏɴ'ꜱ ꜰᴜᴛᴜʀᴇ                ꜱᴏᴍᴇᴡʜᴇɴ ɪɴ 2044 ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀                ⌵    ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀     Il sogno che ha sin da poppante di esibirsi come cantante sulle navi da crociera viene ampiamente esaudito nei due anni che seguono i M.A.G.O., ma accantonato un po' su richiesta della madre che lo vorrebbe iscritto all'università come i fratelli e un po' perché, sebbene non lo abbia mai ammesso, vedere i loro brutti musi soltanto tramite device gli fa un po' schifo. Torna nel Regno Unito e inizia a frequentare la Ben Johnson con profitto, allora, ostinato a terminare il percorso quanto prima possibile per non relegare concerti e viaggi brevi soltanto ai mesi estivi, ché la sua fama cresce sempre più ed è difficile accontentare tutti i fan. Chi vuole essere cancellato perché gli studi gli mangiano il tempo?? Non Brandon, sicuramente. Conseguita la laurea esattamente quattro anni dopo, oltre a sfornare un successo dopo l'altro per farsi perdonare ( tra i più conosciuti e premiati 𝘓𝘰𝘷𝘦 & 𝘎𝘦𝘭𝘢𝘵𝘰, inneggiante alla dottrina morale dell'edonismo; 𝘙𝘢𝘴𝘰𝘪𝘰 𝘓𝘢𝘥𝘳𝘰, pezzo impegnato circa la scorretta classificazione dell'aliquota iva in Italia; 𝘊𝘭𝘦𝘴𝘴𝘪𝘥𝘳𝘢 𝘈𝘷𝘰𝘳𝘪𝘰 ( 𝘛𝘢𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘈𝘱𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘥'𝘈𝘳𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 ), circa la caducità del tempo; 𝘐𝘭 𝘋𝘦𝘭𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘦 𝘭𝘢 𝘊𝘩𝘪𝘵𝘢𝘳𝘳𝘢, sigla di un cartone animato per bambini; 𝘓𝘢 𝘕𝘢𝘱𝘱𝘢 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘝𝘢𝘴𝘤𝘢, amatissimo tormentone estivo ), qualcuno anche prodotto da Linden, decide di sperimentare con le proprie doti attoriali e partecipa a qualche opera teatrale di Dylan e Hunter, poi a produzioni per il cinema e la televisione.     Ad oggi, quasi alla soglia dei trentacinque anni, Brandon conduce una vita da scapolone vip bello e dannato ( non ci crede neppure lui quando lo dice ), che tra un copione e uno spartito trova addirittura del tempo per visitare e servire delizioso gelato Fortescue ( #adv ) nelle gelaterie di famiglia sparse per il mondo. I viaggi, oltre che per lavoro, sono ormai necessari anche per essere almeno un minimo presente col corpo nella vita dei figli ( quelli di cui conosce l'esistenza, perlomeno ) avuti un po' qua e un po' là, oltre che in quella dei nipoti di sangue e non che ama con tutto se stesso.
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edsitalia · 2 years
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Eds11
L'uomo delle mosche
È buio qua dentro. Proprio quel buio che pensi di avere gli occhi chiusi e li apri e vedi ancora buio e li spalanchi ancora di più ed è sempre buio come se li avessi chiusi. Odio questo buio. È lo stesso che c’è quando mi sveglio dagli incubi di notte e sudo, come adesso. Ho caldo e sto sudando di paura. Per quello di notte non voglio mai dormire col buio e tengo sempre una lucina accesa. Ma poi la mamma viene di notte quando dormo e me la spegne. Anche se gliel’ho detto che odio il buio quando mi sveglio con gli incubi. La mamma però dice che sono grande e che devo resistere. Io penso che ho sette anni, e non sono mica tanto grande. Però è vero pure che non sono piccola, perché non ho più il pannolino e non piango più quando vado a fare la puntura. Allora siccome non sono tanto piccola, adesso mi sono nascosta in questo posticino buio buio, dove nessuno mi potrà mai trovare, e non ho paura perché ha detto la mamma che sono grande e devo resistere. Però a me veramente un po’ mi stanno tremando le mani.
Devo resistere perché sennò quello là fuori mi trova. E non mi deve trovare. Se mi trova sono spacciata. Io e mio fratello ci siamo nascosti, perché siamo piccoli. Per noi è facile trovare un posto dove nessuno ci vede. Il mio fratellino è più piccolo di me. Ha quattro anni. E adesso io ho paura per lui. Perché ho paura che non resista, si metta a piangere e lo trovi. Lui piange sempre per ogni cavolata.
Sono qua dentro al buio da non so quanto tempo. Credo sia poco, però a me pare proprio tanto. Ma più passa il tempo e più sono sicura di aver trovato un buon nascondiglio. Se finora non mi ha trovato.
Ogni tanto sento dei passi che si avvicinano. Poi si fermano. Mi sembrano così vicini che mi viene il cuore nelle orecchie. Dicono tutti il cuore in gola. Ma intanto sappiamo tutti che il cuore non può spostarsi, sennò muori. E seconda cosa, se proprio si sposta da qualche parte, a me si sposta nelle orecchie, perché sento BUM BUM BUM dentro le orecchie.
Trattengo il respiro perché così faccio meno rumore e quello là fuori non mi sente.
Però non posso trattenere il respiro per sempre. Quando vado sott’acqua riesco a trattenerlo contando fino a trentadue. Poi devo respirare.
Mi serve qualcosa per farmi coraggio. In tasca per fortuna ho Brilly, il mio unicorno coi glitter. Allora lo stringo forte e faccio come mi ha detto la mamma. Penso a tutte le cose belle, così i pensieri brutti vanno via e il cuore torna al suo posto: penso alle bolle di sapone che hanno i colori dell’arcobaleno che girano e poi le tocchi e scoppiano e fanno le goccioline in faccia. E le conchiglie sulla spiaggia, che qualche volta trovi quelle intere, belle, anche quelle dentro hanno i colori dell’arcobaleno come le bolle. E poi penso al gelato alla fragola, in cono, che la mamma vuole sempre che prendo la coppetta che così non mi sporco, ma non capisce mica – perché è grande – che il bello del gelato è proprio leccarlo sporcandosi la faccia.
Oh mamma mia! Di nuovo quei passi. Silenzio silenzio. Ferma devo stare. Sono immobile. Sento le scarpe di quello là fuori. Sono ferme proprio qua davanti al mio nascondiglio. Ma se quello mi ha annusato? O se i pensieri fanno rumore? Devo smettere di pensare. Ma come si fa a smettere di pensare?
Ma chissà Ricky! Il mio fratellino. Quello piange sempre. Ho tanta paura che lo trovino. Si farà la pipì addosso e si metterà a chiamare la mamma. E così lo troveranno e magari troveranno anche la mamma!
Oltre al buio c’è un’altra cosa che non sopporto, anzi, mi fa proprio schifo. E sono le mosche. I ragni no, i ragni sono carini. Ma le mosche mi fanno schifo. Che si appoggiano sulla cacca e poi su di me. Non sono mica una cacca, io.
Qua dentro con me c’è una mosca. La sento che fa bzzz bzzz e poi ogni tanto sta ferma. E non la vedo, ma secondo me fa quel movimento odioso con le due zampine.
Chissà da quanto tempo sono qua dentro. Ma se quello là fuori si è stufato ed è andato via? Se sono andati via tutti? E poi io sto qua dentro per un mese, due mesi, un anno e divento vecchia e in realtà fuori nessuno mi cerca più?
Ho anche fame. Dovevo mangiare di più a pranzo. Ma c’era la minestra di verdura e proprio non ce l’ho fatta. Aveva ragione la mamma, avrei dovuto mangiarla, così adesso non avrei fame. Il mio pancino non farebbe blublublù e quello là fuori non mi sentirebbe.
Sento un rumore. Cos’è? È una porta che si apre. Oh mamma mia! Ricky! Ricky che urla! Lo hanno preso, lo hanno preso!
Mi tappo forte le orecchie perché mi viene tanto da piangere. Il mio fratellino! Che è vero che mi rompe le scatole, ma gli voglio tanto bene. Ed è piccolo lui, ha solo quattro anni. Lasciatelo stare, lasciatelo stare! Ricky che corre, gli corrono dietro, è scivolato, l’hanno preso, l’hanno preso!
Stringo forte il mio Brilly e penso alle cose belle. Alle cose super belle, perché quelle belle non bastano. Penso a Babbo Natale che mi porta due sacchi di regali. Penso al luna park e io che ho un biglietto che posso andare gratis su tutte le giostre e posso mangiare zucchero filato quanto ne voglio.
Devo vedere cosa succede là fuori. Hanno preso Ricky, ma forse io mi posso ancora salvare. Forse posso salvare anche Ricky, se sono abbastanza veloce e coraggiosa.
Il mobile in cui mi sono nascosta ha una porticina. La apro piano piano. Ma proprio pianissimo. Vedo la luce che entra nel buio. Finalmente. Guardo fuori con un occhio solo. Vedo il cortile deserto. C’è tanto sole. Fa caldo anche fuori. Si sentono le cicale sfrigolare…frignare.. fri… insomma, che fanno quel rumore che fanno. La ghiaia bianca. Non vedo nessuno. Nessuno mi vede.
Vorrei correre fuori. Se sono abbastanza veloce mi posso salvare. Posso raggiungere il cancello senza che nessuno mi veda.
Mi tremano le gambe però. Io non sono forse tanto veloce.
Richiudo e aspetto. Magari intanto si stufano e smettono di cercarmi. E poi io scappo fuori e corro.
Ho una crosticina sul ginocchio. Sono caduta in bicicletta. Prude. La gratto con l’unghia. Ma non ho tanta unghia, perché me le mangio. Anche se la mamma mi mette lo smalto amaro per non mangiarle. La mamma dice anche di non grattare le crosticine. Ma io lo faccio lo stesso. Così si stacca. Aveva ragione la mamma: adesso mi esce sangue. Mi succhio il sangue con la bocca, così passa prima. Che gusto schifoso.
Alla mosca forse piace però. Perché adesso si appoggia proprio vicino alla mia faccia. Forse è una mosca vampira. E vuole succhiare tutto il mio sangue. Forse andrà a chiamare le sue amiche e mi divoreranno e morirò senza sangue, succhiata dalle mosche e poi faranno quel movimento odioso con le zampine sul mio cadavere.
Ecco di nuovo quei passi. Sono proprio davanti al mio nascondiglio. Maledetta mosca appoggiata sulla mia faccia.
Quello là fuori è proprio qua davanti. Lo sento respirare. Sento i sassolini che gli si spostano sotto le suole delle scarpe.
Vorrei urlare e cacciare via la schifosa mosca vampira. Ma se lo faccio mi scopre. Trattengo il fiato.
Uno due tre quattro cinque… sei… mosca schifosa… sette otto nove… resisti… sei grande… dieci undici…
Fiuuu. Se n’è andato prima del trentadue, per fortuna. E adesso se ne va anche la mosca perché la scaccio con la mano. Non avrai il mio sangue, brutta schifosa.
Adesso io però voglio solo la mamma. Voglio tanto la mamma. E non ce la faccio più di stare qui.
Chissà cosa staranno facendo al mio fratellino. L’ho sentito come correva disperato. E come piangeva. Chissà dove l’hanno portato. Il mio fratellino.
Mi scappa anche un po’ la pipì. Non posso farmi la pipì addosso. Non sono piccola, io. Sono quasi grande. E ho sconfitto la mosca vampira.
Sono coraggiosa, anche. Sono qua al buio con la mosca schifosa, ho fame, devo fare la pipì, sono senza la mamma e non ho ancora pianto. Sono molto coraggiosa.
Io adesso guardo di nuovo fuori. E se non c’è nessuno, io esco e corro e vado a salvare Ricky e poi vado dalla mamma. Sono coraggiosa, e anche veloce. Ho sette anni, eh.
Apro di nuovo la porticina. Pianissimo. Guardo fuori con mezzo occhio. Perché un occhio intero sarebbe troppo e magari mi vedono.
A sinistra non c’è nessuno. Solo il muro della casa. A destra non c’è nessuno, solo i cespugli di rose che se ti va il pallone là dentro, si buca e non giochi più. In mezzo neanche non c’è nessuno. Solo la ghiaia bianca e il cancello di ferro. Se io arrivo al cancello sono salva. E poi salvo anche Ricky.
Non è tanto lontano il cancello. Però ho i sandali e c’è la ghiaia. Devo stare attenta a non scivolare.
Non è tanto lontano. Saranno forse quattro chilometri, trecento metri, sei metri. E mezzo.
Il cuore è tornato nelle orecchie.
E se è nascosto dietro i cespugli e appena esco mi vede e mi prende?
Devo andare. Non posso stare qui nascosta per sempre. Altrimenti prima o poi mi troverà.
Ok. Adesso vado. Allora conto fino a tre e poi vado.
No, conto fino a dieci e poi vado. Facciamo fino a cento.
…novantanove…. cento!
Spalanco la porticina come una furia e corro come un fulmine. Sono grande, coraggiosa, e devo salvare tutti! Sento la ghiaia sotto i sandali, non devo scivolare. Corro tantissimo, mi si sforza tutto il muscolo sulla coscia, ma devo correre. Ho i capelli sudati tutti incollati sulla faccia. Ma non posso tirarmeli via perché devo pensare solo a correre. Guardo il cancello. Solo il cancello.
Devo raggiungere il cancello prima di lui. Sento un rumore, ma non mi giro, perché devo solo correre e arrivare al cancello prima di lui.
Sento che corre dietro di me. Mi ha vista e mi sta per prendere. È più grande di me! Corre più veloce!
Corri corri corriiiiiii!
Allungo la mano e tocco il cancello. E urlo “tana libera tutti!”
E mi fermo ansimante, con la mano appoggiata al cancello di ferro.
Michele, mio cugino, è dietro di me tutto offeso e arrabbiato. Perché lui ha dieci anni e sono stata più veloce io.
“Ma dove cavolo eri? Ti ho cercata un’ora!”
“Ero dentro il mobile là in fondo, con la mosca vampira.”
Vedo Ricky corrermi incontro, asciugandosi le lacrime mescolate ai moccoli con il braccio. E poi mi abbraccia e mi dà un bacio e mi dice grazie. “Ma che schifo”, il bacio coi moccoli, “sei peggio della mosca vampira!” gli dico. E lui si arrabbia, ma sorride perché l’ho salvato.
Ed ecco che esce la mamma, che ci porta la merenda. Ed è bellissima, la mia mamma.
E io sono felice, perché oggi ho scoperto di essere coraggiosa, grande e molto veloce.
E perché adesso posso sporcarmi la faccia col gelato alla fragola.
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ross-nekochan · 1 year
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Pensieri random e sintetici che sennò non li scrivo più:
I giovani d'oggi sono troppo schizzinosi: è sporco di qua, è sporco di là, che schifo di qua, che schifo di là. Trovano un capellino nel piatto e pare ci abbia cacato dentro un uccello. Ma avete mai cucinato?? E non vi è mai capitato che vi sia finito un capello dentro il vostro stesso piatto e manco sapete come?? Ovviamente no, che cazzo dico. Poi, pure lo schifo a lavare i piatti sporchi... Boh, vabbè.
Sorvolo sul quanto mi rende triste quanto cibo viene buttato ogni giorno. Gente che si fa il piatto da sola e poi ne mangia metà. Io invece che mangio pure se sto scoppiando perché mi dispiace troppo buttare. Ok.
So di star per bestemmiare ma, a me la gente che dice "lavatevi" la schifo più di chiunque altro. Abbiamo sdoganato la salute mentale, il porno, l'omosessualità ma se si parla di puzzare, oh allora sei una merda fai schifo. Non importa se non ti lavi perché sei depresso, magari. E non importa se magari hai fatto lo sforzo di uscire dal letto per andare fuori e non ti sei lavato, potevi restare a casa a non rompere il cazzo alla gente. Lo trovo quasi al pari del razzismo. So strana? Sì, ok, me ne sbatte il cazzo.
Siamo di mezza Europa, eppure tutti concordano sui punti sopra. Tutti fanno le stesse storie di Instagram perché ormai i social hanno creato una sorta di gusto estetico internazionale. Non saprei dire se l'origine è americana ma così è. In fondo una sorta di gusto internazionale/occidentale/industrializzato esiste da qualche centinaio di anni. Quindi che cazzo dico?
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der-papero · 3 years
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Andiamo a rubare con Papero - Lezione 5 (parte 1) - Ciulare una WiFi
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DISCLAIMER: entrare nelle reti altrui è illegale e penalmente perseguibile! (ma non mi dire 🙄 ...)
Scusate, ma l’avvocato lo pago in ogni caso, e il suo lavoro lo deve fare.
Iniziamo questa nostra avventura illustrando alcune tecniche di attacco alle reti wireless. Non riuscirò più a farle giornaliere, perché adesso dovrò scendere nel tecnico, non sempre, ma alcune volte sì, facendo quanti più sforzi possibili per rendere le lezioni comprensibili a tutti, ma questo richiederà necessariamente più tempo. Spero nella vostra comprensione e pazienza.
Poiché iniziamo a vedere "come si fa", per ogni tecnica, come se fosse la ricetta di un dolce, metterò un piccolo riquadro su competenze richieste, difficoltà, tempo, probabilità di riuscita, con una valutazione essenzialmente fatta a caz .. ehm .. a sentimento, da 1 (poco) a 5 cape di morte (tanto).
Piccola ma importante premessa, anticipata da un reblog di @axeman72​​. Potreste avere la sfortuna, in questa come in tutte le lezioni seguenti, di imbattervi in un honeypot.
Cosa è un honeypot? Una prima definizione ve la può dare Totò, il mio Maestro di Vita.
In pratica, un honeypot è una sorta di trappola, uno specchietto per le allodole, un sistema più o meno facile da hackerare per invogliarvi ad entrare, e una volta dentro essere colpiti a vostra volta dalla "vittima", nel senso tracciati, hackerati o banalmente perculati.
Ooooooohhhhh ragassuoli, parliamoci chiaro, qua state rubando una proprietà altrui, mica pizza e fichi, non viene gratis e comporta dei rischi, ovvero un range di punizioni che va dalla figura di merda ad essere fritti vivi nell'olio di semi di girasole. Avvisati.
Come si fa a riconoscere un honeypot? Eh, è una parola! Non c'è una tecnica precisa, e non troverete un messaggio tipo "Benvenuto nell'ONEIPOTT", ma alcuni indizi posso portarci ad avere dei sospetti. Scrivo i primi che mi vengono in mente. Uno su tutti, trovare una rete libera e senza password in un quartiere residenziale, senza bar, negozi, ristoranti, quindi parliamo di una casa privata: ecco, il gestore di questa rete o è un coglione, o lo sta facendo apposta. Un altro sospetto è collegarci, fare un port scan (vedremo cosa è) e non trovare nessun altro dispositivo oltre a noi, cosa moooolto sospetta in una rete residenziale, dove ci aspettiamo di trovare ALMENO un cellulare. Anche capire chi vive in quella casa è utile: se trovate scritto "Casa di Axeman72", io lascerei perdere, se fossi in voi.
Su questo concetto non ci tornerò più, sappiate che può esserci (quasi) sempre un honeypot, anche in tanti altri attacchi che vedremo, quindi consapevolezza, occhi aperti e chiappe strette.
Tecnica del vicino amorevole
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Difficoltà: ☠️ se pagate, ☠️☠️ se il dolce lo fate da soli
Competenze: ☠️
Tempo: da ☠️ a ☠️☠️☠️☠️☠️, dipende da quanta voglia avete di parlare
Probabilità: ☠️☠️
Esecuzione
Fate un dolce o lo comprate. Bussate alla porta del vicino, e vi fate invitare a bere un caffè e fare due chiacchiere. Ad un certo punto, dite che dovete andare a pisciare, probabilmente vi indicherà il bagno buono, perché quello di servizio fa schifo e ci sono ancora tutti i capelli a terra, che figura di merda. Lungo il percorso, se non vi segue nessuno, potreste imbattervi nel router di casa. Assicuratevi di non avere il flash su ON o Auto per la fotocamera del cellulare, perché altrimenti fate una figura di merda di quelle atomiche, e fate una foto veloce all'adesivo col nome della rete e la password. Ricordatevi di pisciare e tirare lo sciacquone, per essere rispettivamente credibili e persone civili. Tornate a casa perché si è fatto tardi, e buona connessione.
Oh, sento del brusio in fondo alla sala, mi pare di aver anche sentito un
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Ma scusate, chi pensavate di vedere in azione? Neo che ferma i proiettili con le mani? Automan che parla con i computer? Io non lo so ...
Ad ogni modo, questa è una tecnica validissima, che usava sempre un mio cuggino, ed è ancora a piede libero.
Tecnica del tecnico del computer
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Difficoltà: ☠️☠️, ☠️☠️☠️ se avete la memoria di un moscerino
Competenze: ☠️☠️
Tempo: ☠️, ☠️☠️ se il caffè è buono
Probabilità: ☠️☠️☠️☠️
Esecuzione
Durante una conversazione col vostro vicino di casa
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virate sull'argomento computer. 99 su 100 si lagnerà di Windows che non funziona, che si impalla, che non va qua e non va là. Offritevi di aiutarlo, badando ad essere convincenti sul fatto di avere esperienza nel settore e di essere sgamati. Una volta al PC, mentre lui non guarda, con una mossa fulminea disconnettete la WiFi, e poi esclamate "MA STO’ CAZZO DI WINDOWS, MICROSOFT DI MERDA, chiede di nuovo la password ... potresti darmela per favore?". La vittima, pur di avere un PC riparato senza versare una lira, ve la darà senza pensarci due volte. Se non se la ricorda, offritevi di andarla a leggere di persona, comunque l'unica difficoltà qui è segnarla in un modo che potete ricordarla. Cincischiate a questo punto 4 o 5 comandi a cazzo sul PC, per poi esclamare, oscillando con la testa come per fare un NO e con una espressione da funerale, "ehmmm, no, qua ci vuole uno bravo, questo è un guasto di quelli brutti". Finite il caffè che non vi siete guadagnati, e augurate buona fortuna.
Tecnica de "il conto, prego"
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Difficoltà: ☠️
Competenze: ☠️
Tempo: da ☠️ a ☠️☠️☠️☠️☠️, dipende dalla vostra fame e dal portafogli
Probabilità: nulla o ☠️☠️☠️☠️☠️
Assicuratevi di essere in zona bianca o gialla e recatevi in centro, presso un locale del quale vi siete accertati, controllando la lista delle reti disponibili, che vi sia una connessione wireless. Assicuratevi anche che ci sia un bar con tavolini al chiuso nelle immediate vicinanze, molto importante! Entrate nel locale, sedetevi, ordinate, e chiedete la password del WiFi, perché state aspettando una email importante e non avete purtroppo connessione. Molte volte la scrivono addirittura nel menù. Magnate tranquilli, pagate e lasciate una lauta mancia SE E SOLO SE avete avuto la password, altrimenti so' cazzi sua su TripAdvisor.
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Da quel momento in poi, andate a prendere sempre il caffè al bar affianco, con tanto di cornetto alla crema.
Avete già tre tecniche con le quali esercitarvi, se queste non funzionano bisogna passare a quelle più complesse e noiose, che vedremo nella seconda parte.
Una piccola nota sul discorso "ciulare reti WiFi di grandi negozi e centri commerciali". Quasi mai conviene. Tanto per cominciare, sono finiti i bei tempi delle reti libere in questi contesti, c'è sempre una parte di registrazione tramite numero del cellulare che, se non avete rubato, non è una bella cosa da dare. La cosa ancora più limitante è che, rispetto alla trattoria di paese, che tira su un WiFi attaccando un filo e premendo un pulsante, le grandi catene o i centri commerciali uno straccio di IT ce l'hanno, e in genere chiudono la stragrande maggioranza delle porte, molti vi permettono a stento di navigare e basta, quindi non si avrebbe molta autonomia e potreste essere tracciati, anche incrociando con i filmati delle telecamere a circuito chiuso, quindi io mi farei i cazzi miei. Una possibilità è usare ancora una volta un bar o un luogo esterno alla struttura, che vi protegga dalle loro telecamere, ma dovete sempre riuscire a falsificare la registrazione, altrimenti una correlazione, tra quando è stato inviato il messaggio SMS col codice e la vostra attività piratesca, se non è una prova schiacciante è sicuramente una fonte di cazzi amari.
In sostanza, non vi dico che non è possibile, ma dovendo considerare i rischi, soprattutto se siete alle prime armi e non avete bene valutato tutto, meglio concentrarsi sulle opzioni che ho riportato sopra, oppure su quelle della prossima lezione.
Ah, e tra caffè, cornetti, torte e pranzi vari, avrete messo su un casino di chili,
Tumblr media
che proveremo a smaltire nella prossima puntata con la tecnica del warwalking.
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caro diario
mentre mi pervade un senso di tristezza ed inadeguatezza al mondo, sono sempre più convinta che sia lei a tirarmi su di morale. la ragione per cui valga la pena di combattere i propri mostri. per quanto ci siano tante, troppe cose fuori posto, con lei riesco a respirare un attimo. si “attenua” un po’ il senso di schifo, si mette da parte.
mi salva il vederla, il passare del tempo con lei e vederla sorridere, sorridermi.
come quella volta che in radio passava “tu sei lei”, di ligabue, ed io le ho canticchiato male il pezzo che fa “tu sei lei, come sei, tra così tanta gente”.
ho dentro un misto di emozioni contrastanti: da una parte la voglia di scappare e non tornare più, dall’altra la voglia di restare solo per lei, per poterla stringere a me, sempre più forte.
oggi l’app di google foto mi ha creato un paio di video con le nostre foto. foto a caso, di momenti altrettanto a caso presi qua e là, ed il vederli mi ha fatto sorridere forte a tal punto da dimenticare che ero lì lì per piangere per chissà quale motivo.
credo che lei possa essere la spinta che mi serve per sistemare le cose, per rattoppare gli squarci dell’anima. non è La salvezza, ma qualcosa qualcuno per cui valga la pena resistere.
sono felice di averla con me, felice di averla incontrata, grata perché esiste ed è nella mia vita.
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meimi-haneoka · 3 years
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Ciao! Ho da poco finito di vedere clear card (un po’ tardi, lo so, ma meglio tardi che mai! 😂) e sono davvero contenta di aver trovato il tuo blog! Avrei due domande! 1) ma si sa qualcosa su un possibile sequel dell’anime? Ci sono rimasta malissimo visto che finisce con un cliffhanger e non ho trovato nessuna info in merito al sequel! Questo mi porta alla domanda 2) voglio assolutamente sapere cosa succede dopo, quindi pensavo di leggere i manga! Visto che mi sembri molto sul pezzo, volevo chiedere se secondo te è meglio la versione inglese o quella italiana, a livello di fedeltà di traduzione rispetto all’originale! Grazie tantissimo e scusa per il messaggio lungo!
Ma che bello, un ask in italiano!!!
Ciao, non capita spesso di trovare fan italiani di CCS qua su tumblr, come vedi dalla mia sorpresa 😂
Dunque, intanto congratulazioni per aver finito Clear Card e mi fa piacere che ti abbia preso così tanto da voler chiedere ulteriori info!! 😃 In questo momento non ci sono ancora stati annunci per la seconda stagione, ma come avrai capito anche tu è impossibile che lascino sospeso a quel punto, dato che la storia, con la prima stagione, è appena appena arrivata neanche a metà! 😱
In questo momento il manga continua e tutti pensiamo che stiano facendo accumulare abbastanza materiale narrativo per poter poi trasporre in animazione il resto della storia senza troppi filler e corse (corse che purtroppo sono state fatte durante la prima stagione per via di ritardi nella produzione). Non sono stati ancora dati annunci in quel senso, ma tutto lascia presagire che il manga di Clear Card possa finire col volume 12/capitolo 60 (ora siamo al 54), quindi potremmo essere vicinissimi al climax, a meno di colpi di scena! Chissà, magari daranno un annuncio per l'anime presto... Ci speriamo sempre!
Se vuoi continuare la storia dall'anime al manga, ti consiglio di cominciare dal capitolo 25 (volume 5) dato che gli eventi dell'episodio 22 in quel capitolo finiscono in modo diverso, e vale la pena vederlo. Da lì in poi è tutta storia nuova. Ti consiglio di leggere la versione italiana. Non so che versione inglese troveresti online, per esempio quella ufficiale di Kodansha USA fa abbastanza schifo, mentre i nostrani della Star stanno facendo un lavoro tutto sommato molto buono (qualche errore qua e là scappa ma niente di grave). Semmai puoi unirti alla pagina (e relativo gruppo dove posto ogni mese i riassunti dei capitoli) "Cardcaptor Sakura Italia" su facebook (sono un'admin), quando escono i volumetti in Italia faccio post per sviscerare tutte le curiosità e differenze di traduzione con l'edizione italiana! 😊
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