Tumgik
#ex-disumana
ex-disumana · 3 months
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mi tengo sempre tutto dentro piuttosto che interfacciarmi con il problema e superarlo; se una cosa mi dà fastidio non la esprimo, preferisco manifestare il malcontento, il nervoso, l'ilarità
ho un grosso problema con la gelosia, e forse anche con la possessività
io non riesco ad accettare il fatto che possa parlare con altre ragazze, trovarle simpatiche e divertenti, vedere in loro dei possibili punti di riferimento per qualcosa, anche il solo fatto di cercarle, di chiedere loro come stanno e di fargli sapere come invece sta lui
l'amicizia è così, sì, però le ha conosciute dal nulla
non mi piace l'idea che la loro amicizia sia in qualche modo profonda
vorrei che queste ragazze non fossero mai esistite, anche se così fosse stato ce ne sarebbero state altre ed il problema si sarebbe comunque posto
perché io abbia paura di essere sostituita non lo so, le persone vanno e vengono e tutti, se non la maggior parte, se ne fanno una ragione io non lo accetterei, non ne sarei in grado, ed è impensabile per me
il fatto di passare in secondo piano, di non essere pensata così come io penso agli altri, o di non essere più intelligente delle altre persone, più bella, più grintosa, più in tutto
è che mi dà fastidio che si scrivano insieme
magari poi non parlano di niente, non dicono nulla di interessante, però si vedono ogni giorno, le chiacchere possono racchiuderle in quei momenti lì
in fondo loro si vedono, io non lo vedo tutti i giorni,
non mi basta semplicemente
come esco da questo casino?
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abr · 7 months
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Antisemitismo caviar.
4000 (a oggi) docenti, ex docenti e accademici vari delle Università italiane - nello stesso momento in cui scrivono “guardiamo con preoccupazione alla diffusione di misure di limitazione della libertà di dibattito e di delegittimazione delle richieste di cessazione della violenza” - chiedono di interrompere ogni collaborazione con le Università israeliane.
Come se queste fossero focolai di fanatismo e i loro corsi costruiti a imitazione delle scuole di Hamas.
E poi i “75 anni di oppressione storica, disumana e coloniale”. Ma ci rendiamo conto? 2022-75=1948
“È possibile e necessario condannare le azioni di Hamas e, al contempo, riconoscere l’oppressione storica, disumana e coloniale che i palestinesi stanno vivendo da 75 anni. “…Chiediamo inoltre di pronunciarsi con chiarezza sulla necessità da parte dei singoli atenei italiani di procedere con l’interruzione immediata delle collaborazioni con istituzioni universitarie e di ricerca israeliane”.
via https://twitter.com/mrctrdsh/status/1723317021947895821
La dice lunga sul livello campo profughi dei docenti sul piano professionale (le idee politiche del docente medio le trovavo divertenti già a 20 anni): Israele sede di ricerca e tecnologie tra le più avanzate al mondo. L'unica difesa di un incompetente è boicottare con ogni scusa chi le competenze ce l'ha.
Ah, vivoluzzionavi da salotto: ancora una volta TUTTO L'ESTABLISHMENT E' VIVO E LOTTA CON VOI.
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lamilanomagazine · 3 months
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“Incontri Capitali”, sabato Patrick Zaki racconta la sua storia a Pesaro
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“Incontri Capitali”, sabato Patrick Zaki racconta la sua storia a Pesaro. «La speranza è il motivo per cui esisto e racconto la mia storia». La storia è quella di Patrick Zaki, giovane ricercatore dell’università di Bologna, attivista per i diritti umani che tornato per pochi giorni in Egitto, suo Paese natale, il 7 febbraio 2020 viene arrestato e resta in prigione 20 mesi. Il racconto di questa lunga e drammatica detenzione è nel suo primo libro “Sogni e illusioni di libertà. La mia storia” (La nave di Teseo) che Zaki presenterà a Pesaro sabato 2 marzo (ore 17.30, Palazzo Ciacchi) in una conversazione con il giornalista Massimo Veneziani. L’iniziativa si inserisce tra gli appuntamenti di “Incontri capitali” libri e parole per Pesaro 2024, promossa in collaborazione con Passaggi Cultura l’associazione promotrice di Passaggi Festival. Nel libro la paura si alterna alla speranza, la solitudine del carcere al sentimento di una partecipazione collettiva: Bologna, la sua università, l’Italia intera reagiscono e da quel 7 febbraio non smettono di manifestare. Un libro che prima ancora di esistere ha rappresentato per Zaki, nei mesi della prigionia un monito per continuare a sperare: «È stato il mio modo di resistere – sostiene - anche quando attraversavo le situazioni peggiori, pensavo: un giorno scriverò questa cosa, un giorno denuncerò tutto». E il libro racconta cosa è successo davvero quel 7 febbraio e cosa è avvenuto poi, nei giorni successivi: gli interrogatori, l’isolamento, le torture, il confronto con un mondo – quello delle carceri – in cui tutti sono ridotti a una condizione disumana. E cosa lo ha tenuto vivo: gli studi, la passione per il calcio, la musica, l’affetto dei suoi cari, della fidanzata, dell’Italia tutta. Oltre 250 pagine nelle quali si precipita come in un abisso e dalle quali si riaffiora con una speranza: «Rimarrò fedele a questa malattia della speranza con cui mi avete contagiato – scrive Zaki - fino a quando le prigioni, piene di persone libere, saranno vuote». La rassegna continuerà mercoledì 6 marzo (sala del Consiglio Comunale, ore 18.30) con Andrea Romano docente universitario ed ex parlamentare che presenterà il suo libro “Futura umanità. Storia della sinistra raccontata ai miei figli” (Piemme) in una conversazione con la giornalista Silvia Sinibaldi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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emily-rampoldi · 2 years
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Il prompt giusto è: Hocus Pocus
In un mondo di silenzio, il potere delle parole era tutto. Con una sola parola, una persona poteva creare mondi interi. Questi mondi potevano essere qualsiasi cosa volessero: un paradiso, un incubo, un'utopia o una terra desolata.
Ogni giorno, le persone si riunivano per condividere i mondi che avevano creato. Alcuni erano enormi ed estesi, altri erano piccoli e intimi. Alcuni erano belli, altri oscuri e contorti. Ma tutti erano unici e speciali a modo loro.
Un giorno, una donna creò un mondo così perfetto ma così perfetto che sembrava impossibile. Era un mondo in cui non c’era dolore, sofferenza, conflitto. Tutti erano felici e contenti.
Presto si sparse la voce del mondo di questa donna. La gente veniva da ogni parte per vederlo di persona. Rimasero stupiti da ciò che aveva creato e la pregarono di mostrare loro come lo aveva fatto.
La donna li portò nel suo mondo e mostrò loro come l’aveva creato. Mostrò loro come usava le sue parole per costruire un mondo che era tutto ciò che potevano desiderare.
Le persone furono così colpite che decisero di creare i propri mondi perfetti. E, con la forza delle loro parole, lo fecero.
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L’autore di questa storia è un robot.
Esatto, proprio un robot, un’intelligenza artificiale di quelle che vanno tanto di moda adesso.
Mi è bastato pronunciare – digitare – la formula magica anglofona: “Words Create Worlds” per risvegliare il golem e fargli fare il lavoro sporco.
O gigante d’argilla! Tu che sei massa ancora priva di forma, tu che eri l’Adamo prima dell’anima. Tu che in ebraico moderno già sei “robot” - lo sei sempre stato? - tu che sei intelligenza ma non capisci, non trascegli. Tu che sei scrigno di possibilità e speranze, ma anche di timori hollywoodiani.
Non vi è troppo misticismo o epicità nell’atto di creare un testo con una IA – carini gli sviluppatori a mettere sotto il titolo la dicitura: “By You & Robot”, quando so benissimo che è lui a sviluppare mentre io reggo solo il guinzaglio, e neppure troppo saldamente. Si ode solo un rapido ticchettio, reso frenetico dall’abitudine alla digitazione su tastiera, quando si compie l’incantesimo. Quasi un movimento silente di bacchetta, un wingardium leviosa – che è leviosa, non leviosà. Anche se Aleister (Crowley “Magick”, Astrolabio) ce l’aveva già detto che la bacchetta magica non era altro che una penna. “La Magia è la Scienza che insegna a comprendere se stessi e le proprie condizioni; è l’Arte di applicare tale comprensione all’azione”: pagina 174.
Perché sempre meno sterile diventa la parola man mano che passa il tempo, non pare anche a voi? La potenza generativa si esplica nella retroilluminazione di un display, ma caspita che forza (disumana)!
Pur sempre necessario resta l’intervento umano che, per quanto banale, è ancora irriproducibile intenzione.
La IA è un autore a cui manca solo l’intenzione di scrivere, ma a cui basta una scintilla, una formula magica – un prompt – per avere l’ispirazione e buttar giù qualche riga, pur senza cognizione di causa.
Infatti, se per “cognizione di causa” intendiamo ex professo – con competenza, ma anche di proposito, intenzionalmente, espressione anche utilizzata di persona che conosce perfettamente la propria arte o scienza – non si può dire che il robot la possegga, perché esso pensa, sì, ma per ora non può esprimere con certezza indubitabile il refrain cartesiano.
Ne si parlava proprio ieri, a cena con la famiglia, della rivoluzione incombente, anzi presente. E si rifletteva sul parallelismo tra digitazione del comando e formulazione dell’abracadabra. In fondo, ho pensato io, “In principio era il Verbo, tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste”. Perciò qui le cose sono due: o non ci siamo mai mossi dal “Via” o siamo pericolosamente e miracolosamente prossimi al riavvio del sistema.
Il cerchio si chiude? Mentre attendiamo di scoprirlo, ci intratteniamo con un giocattolo nuovo: https://onceuponabot.com/
Post Scriptum: anche l’immagine in allegato è stata disegnata da una IA, la trovate qui: https://www.craiyon.com/
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giovanna-dark · 5 years
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Sono rediviva da giorni inclementi in cui ho scientemente limitato le mie ore di veglia andando a dormire intorno alle 9 pm e rialzandomi 12-13 ore dopo, per poi riandare a dormire intorno alle 2 pm rianimandomi alle 4 pm perché è inutile spiegare quanto la sensazione di essere viva, di avere un corpo, sia per me fonte di enorme e indescrivibile angoscia, e anche fare le cose che in teoria mi piacciono mi comporta una fatica, uno stress un senso di fallimento terrificante, tipo che leggo qualche pagina e mi viene da piangere e poi leggo anche questo libro di Mattioli – Remoria – e mi fa pensare un casino al mio ex per tutta una serie di riferimenti culturali che erano suoi e abbiamo condiviso: Ranxerox, Frigidaire, Andrea Pazienza, Tanino Liberatore, Centocelle, Torre Maura, Pasolini, la droga, gli stickers, le spillette, i teschi, i mostri, le scienze occulte, la putrefazione-della-nigredo-la-tortura-il-supplizio-il-martirio-niente-è-reale-tutto-è-possibile. Sono le parole che secondo la tradizione vennero pronunciate in punto di morte da Hasan-i Sabbah, il “vecchio della Montagna” che tra undicesimo e dodicesimo secolo guidò la setta ismailita dei Nizariti, meglio noti come Assassini. Stando a diverse fonti il nome deriverebbe dall’originale Hashishins, letteralmente “mangiatori di hashish”; il loro regolare uso di droghe permetteva cioè agli Assassini di indugiare in comportamenti ritenuti di una efferatezza disumana. Perché parlo di questa setta? Ah, giusto per Remoria e il mio continuo dialogo con la morte perché all’organico sostituisco l’adulterato e mi sembra sempre di sentire il suono di qualcosa che crolla. Mi manca troppo tutto quanto, e non riesco a capire come posso andare avanti mancandomi mia madre in modo così atroce, nessuno fuori di lei si è mai preso cura di me. Di ogni persona sono sempre stata la seconda scelta, terza, indefinita scelta... non è un crimine, è così. Mi rende solo triste non avere nessuno quando sono triste, ovvero di continuo. E non capisco neppure perché devo mangiare, cioè il cibo serve per vivere, ma in genere io odio vivere, quindi mangiare mi fa sentire in colpa, tuttavia lo faccio, per noia soprattutto. Poi ho i miei momenti di fame animale ingestibili in cui mi abbuffo da schifo sapendo già che di tutto quanto non mi resterà niente. È uno spreco violento tutto quanto e non so proprio cosa ne sarà di me. Oggi però va un pochino meglio, ho comprato da Tiger degli stickers di Halloween, una candela a forma di teschio e del Timo. Mi piace il timo dà un buon sapore alle verdure al forno. 
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Quel che non mi convince di “Miracle Queen” e, in generale, del finale della S3 di Miraculous
La terza serie di Miraculous mi è molto piaciuta. 
Però ci sono delle cose che mi sono piaciute molto poco. Potrei fare un gigapost, ma credo che Un Certo Qualcuno ne potrebbe fare presto(?) uno~
Mi limito quindi a quella manciata di cose che non mi tornano, non mi hanno convinto o non mi sono affatto piaciute. 
Cose che non tornano:
Titoli mutati e akuma mutanti 
Quando furono rivelati i titoli di tutti gli episodi della terza serie, il 77 era chiamato Mangeamour, in inglese Loveater. 
Una volta iniziato effettivamente l'episodio (e solo allora) si è scoperto chiamarsi Heart Hunter, con il doppiaggio a dare conferma. Perché il nome è stato cambiato? Non è un akuma importantissimissimo, quindi cosa gli cambiava chiamarsi Heart Hunter o Loveater... se non che sono stati cambiati proprio l'akuma e il suo potere? 
Inoltre, la sinossi parlava di un "cerbero a due teste". D'accordo le descrizioni esagerate o non proprio 100% accurate, ma un Humpy Dumpty rosso bifronte fluttuante non mi suscita esattamente l'immagine di un "cerbero a due teste"... a meno che Loveater non fosse un cerbero a due teste. Interessante notare come l'oggetto dell'akumatizzazione sia una maglia extralarge da cui escono solo le teste, come un unico corpo bicefalo. 
Le bizzarre avventure di Chloe 
Tutta l'evoluzione e il personaggio di Chloe sono stati semplicemente buttati nel gabinetto. 
Si pensi anche solo a questa terza serie: è stata la prima persona a rigettare un akuma che già aveva attecchito; in Ladybug ha protetto Sabrina ed è stata una delle poche a credere a Marinette; in Ladybug e in Miraculer sembrerebbe immune al (presunto) potere di Lila; in Startrain si è mostrata una brava eroina anche senza la tutina a strisce. 
Dopo tutto questo, in Heart Hunter viene akumatizzata per una giusta causa (erano i suoi genitori ad essere stati akumatizzati, ma Ladybug, suo idolo, ha preferito Ryuuko a Queen Bee per nessun motivo davvero valido) e... Miracle Queen non è questa gran minaccia, è anzi una macchietta comica e alla fine se ne va strillando contro Ladybug in puro stile PRIMA serie. Due intere stagioni di evoluzione giù per lo scarico perché...?
Intendiamoci: se magari Chloe fosse implosa, avesse urlato qualcosa tipo: "Io ci ho provato ad essere buona, ma non faccio altro che produrre akuma!" e poi qualcosa come: "Allora è vero che sono meglio come antagonista!" o "Devo essere io a sistemare tutto ciò che ho fatto e tu me lo stai impedendo, Ladybug!", sarebbe stata un'inaspettata e bellissima involuzione coerente del suo personaggio - e sarebbe entrata di diritto tra i miei personaggi preferiti di ML. 
D’accordo, da un paio di espressioni si capisce che è stato solo un attacco tsundere di cui probabilmente si pentirà, ma non mi è affatto piaciuta tutta la vicenda: Chloe ha fatto del suo meglio, Ladybug è obiettivamente stata scorretta con lei e il dolore di Chloe... viene usato come elemento comico e lei come cattiva fallita. Questo no. Interrogato a riguardo da tipo Chiunque rimasto perplesso, l’autore ha spiegato che Chloe non diventerà certo buona dal giorno alla notte (giustissimo) e che già durante la serie si era capito che faceva l’eroina per autocompiacimento - vedasi quando sprona Aurore ad essere akumatizzata per poter intervenire come Queen Bee. E l’autore avrebbe anche ragione se questo elemento fosse stato centrale del personaggio di Chloe: ma se ci sono uno massimo due indizi di egoismo e dieci di buona volontà, è improbabile che la gente non rimanga perplessa a vederla delirare. 
A prescindere dalle motivazioni che spingono Chloe, comunque, è innegabile che Miracle Queen abbia mostrato Chloe come una sciocca ragazzina capricciosa e irragionevole e Ladybug sì colpevole ma vabbè dai povera piccola! - e questo magari no.
(Aggiungiamoci il sempre meno spazio di Lila e l’aver fatto andare via Chloe urlando vendetta tremenda vendetta, proprio come è solita fare lei, che non fa presagire cose belle per nessuna delle due.) 
Attesissimo & Incredibilissimo Gran Finale un po’ poco curato 
Miracle Queen è probabilmente l’episodio con più errori grafici in assoluto. 
È normale e umano che in una serie 3D ci sia qualche errore, ma quando l’elenco inizia a superare una schermata di computer... 
(Diciamo che è un po’ assurdo che il Gran Finale tanto atteso sia poco convincente di trama e zeppo di errori grafici...)
Romance e Logica, una illogica tragica storia romance 
Il messaggio finale di Fu e la morale della serie sono molto belli: andare avanti nonostante le perdite. 
Da parte della sottotrama di Fu, nonostante i fuochi d'artificio di deus ex machina e la disumana crudeltà di costringere una quattordicenne già abbastanza provata emotivamente a legarsi per sempre ai Miraculous o dimenticare tutta la sua vita (perché Fu è proprio tabula rasa), ci può stare. Soprattutto se, come sospetto, in origine non era previsto che Fu se ne andasse allegramente vivo e più o meno vegeto.
Il lato romance, invece, è semplicemente un disastro. 
Già l’inizio con Chat Noir che dice a Ladybug di essersi trovato una fidanzata, per poi negare quando lei non si mostra gelosa, trabocca di nonsense; se poi lo si mette subito dopo Ladybug, è stupido; se lo si mette dopo Chat Blanc e Felix, ha lo stesso effetto di averle detto “Sai che l’area del trapezio si calcola sommando la base maggiore e la base minore, moltiplicando per l’altezza e dividendo per due?”. 
Quando poi, negli ultimi minuti, per Nessun Motivo, completamente A Caso, Marinette e Adrien si dividono, sono costretta a stoppare e a pensare bene a cosa è successo durante la serie, perché forse mi sono persa qualcosa. 
Durante la terza serie, è stato mostrato Adrien innamorarsi di Marinette, smettere di idealizzare Ladybug e iniziare a vederla come una persona; è stata mostrata Marinette che finalmente riesce a comunicare con Adrien, invece di balbettare (Papa Garou, Oblivio, Startrain, Desperada, Gamer 2.0, Puppeeter 2, Ladybug e forse ne sto scordando qualcuno); in Miracle Queen, i due ripetono fino allo sfinimento che staranno sempre insieme. 
Chat Blanc da solo, poi, è un’esplosione del rapporto tra Ladybug e Chat Noir, tra Adrien e Marinette. Tuttavia, nonostante quello che è successo, in Felix Marinette riesce a dichiararsi e si mostra ancora cotta e fangirl: questo vuol dire che Marinette è più cauta verso Chat Noir, non Adrien - dato che non ha mai saputo cos’è successo esattamente nell’altra timeline. Come caspiterina si passa dall’amore intenso e sognante alla rinuncia totale dell’altro nel giro di, ehm, niente? Perché Chat Noir ha deciso di non chiamarla più “my lady” e di insistere per una sua eventuale gelosia per una fidanzata immaginaria o verso Ryuuko? (Perché in mezzo, secondo l’ordine di produzione che è consigliato seguire come timeline, c’è stato solo Ladybug, che NON parla di romance.)
Mi starebbe bene che Marinette e Adrien abbiano qualcun altro. Mi starebbe pure bene che Marinette e Adrien non si sposino e abbiano quindici figli e un criceto. Ma voglio che la motivazione mi venga mostrata. Voglio vederli scoprire di essere incompatibili, voglio vedere il grande amore che si spegne - insomma, vorrei vedere un motivo. 
Miracle Queen si conclude in modo davvero triste (nel senso più negativo del termine) con, essenzialmente, Adrien che ha rinunciato a Ladybug perché quest'ultima è innamorata di un altro, che in realtà è lui, ma lei non lo sa, quindi l'ha rifiutato perché non sapeva che Chat Noir fosse lui. A casa mia, una cosa del genere si chiama fyccyna angst self-indulging o, al limite soap opera. E tutto il drammone che si crea, dunque, si crea sul nulla. 
Letteralmente il nulla, visto cos’è successo nei tre episodi precedenti. 
Quel ca**o di periscopio 
In Miracle Queen, Ladybug e Chat Noir sono costretti sott’acqua causa vespe paralizzanti: devono trovare Fu, ma come faranno, se sono costretti sott’acqua causa vespe paralizzanti?
Nessun problema, proprio in quest’ultimo episodio si scopre che il bastone di Chat Noir può fare da periscopio! Com’è conveniente!
(È solo uno dei deus ex machina di Miracle Queen, ma l’ho messo a parte perché ho rotto abbastanza le balle a Tayr su “Vediamo se appare in Chat Blanc o Felix”. Alla fine è diventato un meme e non ho potuto non fargli un punto a parte.)  
Miracle Queen è il finale, giurin giurello!
Chat Blanc e Felix parlano della famiglia Agreste e della trama di Miraculous, con il secondo che introduce nuovi elementi di trama (la famiglia Graham e gli anelli gemelli) che sarà probabilmente importante nella quarta serie; Heart Hunter e Miracle Queen parlano di inciuci amorosi, Chloe che delira, deus ex machina e Marinette nuova guardiana dei Miraculous. 
Non so, eh, magari mi sbaglio, ma mi sembra che Chat Blanc e Felix sappiano un pochino ino di finale - ma forse sono solo io, eh. 
Cose teaserate e poi boh: (= La terza serie è tutto un enorme teaser della quarta o qualcuno si è perso qualcosa per strada.)
⦁ In Oblivio viene mostrata per la prima volta un'akumatizzazione di coppia (proprio di una coppia effettiva, tra l'altro!), che aveva molto il sapore di anticipazione di Loveater... peccato che Heart Hunter sia uno degli akuma con meno screentime (e importanza) in assoluto. 
⦁ In Timetagger, Chris dice chiaro e tondo "Chi ti ha detto che il mio Papillon sia tu?", stupendo Gabriel. L'episodio si chiude con la minacciosa (?) inquadratura di Lila che fa da babysitter a Chris bambino, con quest'ultimo che si è preso una cotta per lei. 
Di questo "altro Papillon" (Lila?) non si farà mai più menzione. 
⦁ Il potere di Mayura è creare sentimonster. A livello di trama, questo è ovviamente per aiutare gli akuma di Papillon. 
Ma a cosa è servito il sentimonster senziente di Ladybug? 
⦁ Il doppiatore inglese di Luka aveva spoilerato alcune cose, tra cui una frase che Luka avrebbe pronunciato in un qualche episodio: “Io amo davvero Marinette!“, detta con decisione. 
A fine serie, questa frase non risulta in nessun episodio e non riesco a togliermi dalla testa che possa trattarsi di una “prima versione” di Loveater, quando ancora si chiamava così.
Cose che non mi sono piaciute: 
Lila ha sbagliato cartone 
Lila è un personaggio molto, molto complesso - rasenta l'hikkikomori, è una bugiarda patologica, è visibilmente lasciata a se stessa dai suoi genitori, forse soffre di una solitudine immensa che colma con la rabbia e le bugie, che la porta ad essere irosa verso chiunque non sia come vuole lei, si schiaffa gli akuma addosso mostrando autolesionismo e un odio consumante - e difficilissimo da gestire, soprattutto se proprio lo si vuole mettere in un cartone per bambini. 
Già era sospetto che, dopo essere stata presentata come "antagonista ricorrente" a fine prima serie fosse scomparsa del tutto per poi riapparire a fine seconda - e la cosa era stata spiegata con un essersi rinchiusa nella sua camera per ripicca, e vabbè. 
Tuttavia, da lì in poi assurge al ruolo di "sottoposta ufficiale dell'antagonista", ma il suo Apporto Fondamentale ai Malefici Piani sarà solo in Chameleon (episodio molto discutibile), Miraculer (ci ha provato, ma l'akumatizzazione non è merito suo), e ottenendo risultati concreti solo in Oni-chan (che le si ritorcerà contro) e Ladybug (che le costerà un Adrien in modalità yandere). 
Il fatto che Lila sia scomparsa (nel finale non appare proprio) e forse "sostituita" nel suo ruolo "antagonistico" da Chloe non può che farmi pensare che si siano resi conto troppo tardi del suo essere un personaggio ingestibile e la scelta fatta nel suo caso è stata... toglierla?
Cercasi altri Portatori di Miraculous 
Il trattamento di tutto il resto dei portatori di Miraculous, soprattutto il "gruppo principale" - alias Alya, Nino e Chloe. 
È pratica comune (e sensata) nei majokko e, in generale, in tutte le storie che implicano più di un personaggio, dedicare almeno un episodio solo e soltanto ai personaggi secondari, così da approfondirli: al di là dell’episodio di apparizione di Rena Rouge e Carapace, Alya e Nino non hanno più avuto momenti di gloria come supereroi. Riguardo Queen Bee, meglio non parlarne. 
Non solo Rena Rouge, Carapace e Queen Bee non hanno avuto screentime, ma Miraculer è l’unico episodio in cui ci sono tutti e cinque i portatori di Miraculous principali. C’è poi Party Crasher, con tutti i portatori maschi più Ladybug. 
In sostanza, c’è UN episodio con il quintetto (si supponeva) principale e neppure un episodio con l’intero gruppo di portatori che non viene akumatizzato/controllato/laqualunque. Considerato che la terza serie era stata presentata con il quintetto e anticipava maggiore attenzione ai portatori di Miraculous (... cosa oggettivamente successa, visti tutti i nuovi portatori, ma non...), confesso di esserci rimasta un po’ male nel vedere l’attenzione costantemente sui soli Ladybug e Chat Noir, con variazioni solo nel caso di un nuovo portatore e dunque episodio basato su lui/lei. Belli questi episodi, eh, ma mi sarebbero piaciuti anche episodi in cui erano Rena Rouge, Carapace o Queen Bee - o un altro qualsiasi - a dover gestire l’akuma, con Ladybug limitata alla purificazione dell’akuma. 
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paoloxl · 5 years
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Nella giornata di ieri, davvero molto critica dal punto di vista delle segnalazioni che ci sono pervenute riguardanti casi di razzismo e di discriminazione, due episodi hanno particolarmente attirato la nostra attenzione. Tanto per il “peso” del linguaggio adottato, quanto anche per lo choc dinnanzi a dei fatti che oggi, nel 2019, non dovrebbero proprio accadere.
A Bolzano, il servizio di neuropsichiatria della Asl locale, nei giorni scorsi, ha recapitato agli insegnanti di una scuola media un modulo per delineare il profilo di alcuni ragazzi (la cosiddetta Child Behavior Checklist Cbcl, strumento di valutazione nel processo diagnostico per i piccoli pazienti con disagio neuropsichiatrico, ndr). Bene, uno dei campi del modulo chiedeva di specificare “Gruppo etnico o razza dell’alunno”. Il caso è stato sollevato dalle stesse insegnanti di una scuola media che si sono rivolte al quotidiano locale Alto Adige.
Immediato il tam tam mediatico che ha attirato anche l’attenzione di alcuni esponenti politici, come l’on. Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, che ha presentato una interrogazione alla ministra della Sanità, Grillo.
Come è possibile che in un questionario di una Azienda Sanitaria Locale destinato alle scuole sia presente la domanda relativa alla “razza” degli alunni? Risulta sconvolgente e persino surreale che un ufficio pubblico possa usare, oggi, una simile terminologia. E’ ben evidente che una qualunque indagine volta a valutare il comportamento dell’alunno non può e non deve fare riferimento alla “razza”. Ciò non solo non è in linea con la nostra Costituzione, ma non ha nulla a che fare con la definizione del carattere o del comportamento dell’alunno. Come dire: tracciamo un “profilo” degli alunni in base alla loro “provenienza”, “razzizzando” i comportamenti.
Alcuni esponenti di destra tendono a minimizzare attribuendo l’uso del termine ad una questione di “purezza linguistica”. “A furia di praticare gli esami di purezza linguistica ed etnica nelle scuole di lingua tedesca dell’Alto Adige, a qualcuno non deve essere sembrato strano chiedere anche la razza del ragazzo – commenta il consigliere provinciale Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore Fdi) -. Attenti ai cattivi esempi che vengono dagli esami di purezza linguistica in Alto Adige. Confido nell’errore e nella banale benché grave disattenzione”.
Anche la stampa ha teso a ridimensionare la gravità dell’episodio presentandolo come una “gaffe”, facendo eco alle giustificazioni pervenute dalla Asl locale, secondo la quale il termine “razza” è stato utilizzato “per un errore di traduzione dal testo originale che è in lingua inglese (e che usa il termine “race”, ndr) e che è stato standardizzato a livello mondiale”. L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ha chiesto scusa, rassicurando che questo “errore” di traduzione verrà corretto il prima possibile.
Tuttavia le scuse della Direzione Generale e Sanitaria dell’ASL di Bolzano, suonano un po’ di comodo e sminuiscono con eccessiva leggerezza l’accaduto.
“Capiamo tutto – dicono gli insegnanti al giornale -, capiamo che si tratti di moduli standard redatti negli Stati Uniti, dove la legge prevede che si chieda anche quale sia la razza. Ma quello che non afferriamo è come mai nessuno al Comprensorio sanitario di Bolzano se ne sia accorto e si sia fatto una domanda. Evidentemente trovano normale che si domandi ad uno studente a quale ‘razza’ appartiene”.
Una seconda Asl nella bufera è quella di Piacenza. Non è passato, infatti, inosservato il commento con cui Silvia Pantano, ex medico dell’Azienda Usl di Piacenza ed ex direttrice di distretto dell’Ausl di Piacenza, riferendosi ai migranti trasferiti dal Cara di Castelnuovo di Porto ha scritto: “Il bestiame non viaggia sui pullman superlusso…”. Parole, oltretutto, pronunciate nel Giorno della Memoria. Silvia Pantano aveva commentato un post di Enrico Mentana e, in particolare, la notizia dell’adozione da parte della redazione del quotidiano online Open, da lui fondato, di uno di questi migranti, il calciatore Anszou Cissé, 19 anni. Il commento è stato poi rimosso, ma in rete si può ancora trovare lo screenshot della schermata. L’Ausl di Piacenza ha chiesto ai legali di valutare le azioni da intraprendere. Per l’assessore alla Salute “un commento che offende profondamente tutti noi e che non deve essere associato al sistema sanitario e a chi vi lavora”. L’Ausl chiarisce: “Pantano non è più direttore di distretto da oltre 10 anni e ha cessato la propria attività nel 2011″. E dai social c’è chi ne chiede la radiazione dall’Ordine dei Medici.
Il problema è che bisognerebbe escludere dai social tutti coloro i quali usano quotidianamente un linguaggio carico di pregiudizi discriminatori e di odio razzista. E nella maggior parte dei casi, non lo fanno “per errore”, ma consapevolmente, scegliendo di stare da quella parte di umanità “disumana”.
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humancarousel · 3 years
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non solo mi hai traumatizzata due anni fa, mi hai trattata in maniera disumana, mi hai anche usata come mezzo di paragone con la tua ex ragazza?????
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darthdodo · 3 years
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Tutto cominciò con quei grandissimi scassatissimi disgraziatissimi cornutissimi fottutissimi schifosissimi delfinati Carolingi: la notte dei saturnali quel 25 di Dicembre nell’anno del Signore 800 si incoronavano le teste d’uovo, si appuntavano titoli, medaglioni sul c*** ...
Carlo Magno venne incoronato dal papa re di tutte le Borgogne, di tutte le Loire, di tutte le Ardenne, e di tutte le Figlie dei Franchi, poi siccome suo fratello Carlomanno I nominato nel frattempo reggente assieme a lui oscurava la sua immagine regale, egli lo fece avvelenare e dopo averlo alienato e costretto nella malattia per qualche anno, se ne sbarazzò definitivamente in circostanze poco  chiare nella nemesi familiare che avvenne (alle cronache) nelle inevitabili trame di palazzo e tra le legende più confusionarie di quegli anni, concedendo diritti pieni sulle terre del povero Carlomanno ormai morto. 
Osannati dì lì in avanti tanti altri Carolus Magnus si succedettero diventando l’ombra più o meno bieca di quella cosìddetta grandezza cristiana trasformandosi in ducati e territori nazish al cospetto di Dio e alla faccia degli uomini in quel comitato di veti che si perdonò peccati, mostruosità e incesti con l’indulgenza degli ignoranti sempre più plebei e superstiziosi; quella sporca manciata di dinastie fottute luridamente rivolte ad un’inquisizione duratura fece delle istituzioni e delle riforme medievali il simbolo di una gloria cercata nel sangue trascinando nei secoli le logiche oppressive di una minoranza di sovranisti e nazionalisti senza scrupoli.
Degli incrollabili untori o degli eterni principi ereditari in alta uniforme come Charles Philip Arthur George Mountbatten-Windsor della dinastia germanica EX voto Sassonia-Coburgo-Gotha si fecero ancora avanti nei postumi dei conflitti mondiali mentre altre discendenze di reali pezzi di merda, come degli avvoltoi si brandivano il consenso dei popoli europei per sfoderare il loro progetto di Unione, sculettando tra etichette Royal’s Family e privilegi col Rolex pure sullo specchietto retrovisore accanto all’Arbre Magique.
Una lungimirante escalation di reciproche intese, di viscidi interessi che si protraessero a tempi più disinvolti e disinibiti ha restituito cogli anni coglioni devoti e nei decenni una facciata agli emeriti bastardi senza gloria e imbonitori di una causa che doveva apparire una benedizione del cielo, l’immagine vincente piena di sé, e di artefatti benpensati, per colmare quel divario tra farsa e realtà; nell’intenzione, nell’opportunità, nella suddetta tempistica, nella proposizione e nella costante promozione di tutte quelle iniziative Unesco che celebrano giornate mondiali della pace, della memoria, dei diritti ricche si spunti e auto-reverenza ogni anno in anniversari che commemorano, “6 milioni di morti, di numeri, di frasi fatte e di idee, fiumi di inchiostro su carta che gronda impunità, reticenza, menzogna spudorata.. come le ceneri” nella contraddizione profonda che esiste a favore di un fatto cercato, venduto, ostentato, ruminato ad arte da certa partigianeria e tirannide mascherata da resistenza posticcia, che “le vere vittime e i sopravvissuti “li ha lasciati morire sotto le grandi parole autorevoli” scampanando ogni volta e dimenticando l’indomani i soldati che ad esempio hanno combattuto guerre in Bosnia, o in quei giorni che seppellivano dentro a fosse comuni i cadaveri putrescenti di cittadini e cittadine europee, sotto le lapidi mausolee dell’anonimato, lasciando poi delle vecchie bacucche col tattoo numerato sul polso a ribadire figure mostre, rigurgiti postdatati e retoriche all’ingoglio, degne di quei caini e storici che si fanno convincenti, insistenti, periodicamente e accanitamente pubblicando libracci si fanno importanti in una forma rappresa di oscena rassegna del torbido; sbandieratori horribilis che nel nome di un genocidio o di un olocausto hanno finito coll’abituare generazioni spaurite confuse frastornate e sballottate dalle grida e dall’esanime forma del terrorismo sotterraneo, mentre nel frattempo gli altri esseri insulsi amici dell’Unione Euroladra si mentono senza sosta addosso per fermare quella sacra e spontanea consapevolezza che nutre le ragioni di un mondo che trasuda disumana connivenza, squallida menzogna, e spietata indifferenza verso le masse trucidate, sgozzate e straziate in casa o per strada, ammazzate prima di varcare la soglia di quei famigerati campi di concentramento dove videro il massacro migliaia di innocenti anche ebrei forse, ma dove magari la deportazione passava ..e da una competizione che apriva i cancelli attraversava Auschwitz verso la Germania oppure verso i Gulag sovietici.
Una guerra “fredda” piena di falsificazioni, di dietrologie, di controinformazione, di contraddizioni appunto, ma soprattutto la condizione favorevole per beatificare, santificare, incensare certi cani cosiddetti monumenti d’integrità morale su tutti gli altari della storia come Karol Józef Wojtyła o come nel caso dell’illustre Sir Charles Spencer "Charlie" Chaplin osannandoli e fregiandoli per gli straordinari meriti ed esempi sul fronte dell’antisemitismo, senza imitarli troppo da vicino però, quando chi conduce una vita sobria poi preferisce andare a morire in una pensione dorata in Svizzera come Charlot o la divina Audrey Hepburn senza rimpianti per la loro terra natia. 
Questi macellai Carolingi che una volta seminarono morte e devastazione, si diedero una mano fra loro e una pacca sulla schiena per spedire sotto 10 metri di macerie milioni di crucchi sotto una svastica e altre decine di milioni di ingenui assieme alle gently che erano l’élite e la crema non dissennata delle famiglie europee.. di lì in un colpo distrussero per sempre la preziosa identità francese a favore non di un’ideologia ma di ogni genere di compromesso e di libertà sacrificata ad un genere di regime nuovo svuotato di regole che adesso poteva comprare tutti, grazie all’aiuto della società civile e alle infamie di una furia cieca senza precedenti, essi divennero la spina dorsale cruenta che si macchiò dei peccati e delle atrocità che quella pagina indelebile di abomini e ingiustizie non ha mai lavato e delle colpe oltre l’inganno di un ingranaggio votato alla ritorsione più spregevole, malgrado nel costo in termini di vite ebbe il sacrificio più sanguinoso e degenerato del secolo scorso.
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alfredomedici · 3 years
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PAGINA 42
Il messo del tribunale consegnò ad Ines l'obbligo alla difesa di Enrico.
Sbuffando l'avvocata ritenne quell'invito una vera scocciatura.
Aveva un cioccolatino da assaporare.
Aveva da parlare di scarpe in saldi con la segretaria.
Aveva inoltre pratiche di lavoro: quelle delle commesse pagate in nero, aveva pratiche di donne perseguitate da ex-mariti incazzati, aveva le associazioni di volontariato che involontariamente facevano cazzate amministrative.
Tutte ste cose da seguire.
Certo aveva voglia di essere la fuorilegge al conformismo tedioso del mondo. Ma programmare un po' di shopping semicompulsivo con la segretaria era un'attività, culturale secondo lei, che adorava.
Sbuffò e sorrise alla segretaria: 《adesso abbiamo una nuova creatura da crescerci! Un probabile assassino di maschio bianco, razza caucasica, durante una rapina. Roba da film alla J.P. Melville direbbe Arturo...》e immediatamente si accorse di aver usato una fatale battuta dell'ex-compagno, stupendosi.
Arturo sempre più spesso gli appariva magicamente sottoforma di battute o ironie indolenti che appartenevano a lui.
Forse quello era il miracolo dell'amore?
Silenziosa era la contaminazione di anime fino a diventare come la persona amata?
Diventare l'altro era forse l'unico modo per tenere per sé chi era andato via.
Misteri psicologici che Arturo forse conosceva, ma lei, la fuorilegge in nome della giustizia, amava agire.
Telefonò al magistrato inquirente e prese appuntamento e poi al commissario Nicoli che aveva conosciuto per caso attraverso il pessimo collega avv. Polpaccio.
Nicoli le parlò di un balordo sicuramente colpevole, un "lavoro da niente avvocata, deve solo presenziare perché il magistrato ed io siamo certi che vent'anni non glieli toglie nessuno.
Sentenza già fatta".
A queste considerazioni Ines provò la solita rabbia: "ma cazzo, pensò, sentenza già fatta? Solo presenziare? Un balordo?".
Queste considerazioni erano quelle che risvegliavano il senso di giustizia suo. Non della legalità ma della giustizia.
Un essere già condannato da una macchina istituzionale che va da sè altrimenti i meccanismi sociali potrebbero bloccarsi.
Il qualunquismo professionale.
Il lavoro come normale attività disumana.
Certo non era il nazismo ma il pensiero lo fece: gli umani sono pigri, devono spicciarsi, devono fare senza pensare troppo, devono tornare a casa a fare l'albero di Natale, parlare con l'idraulico, subire le incazzature delle mogli tradite, assistere le badanti delle vecchie mamme che non muoiono mai. Un balordo può stare in carcere per qualche anno e non rompesse le palle.
PInes aveva deciso di accettare per combattere questo modo di vivere dell'inquirente, del commissario, per caso, Nicoli ed anche del molestatore avv. Polpaccio.
Avrebbe incontrato Enrico R. La settimana in arrivo.
E così Ines si sarebbe trovata a difendere Enrico che tutto avrebbe voluto meno che essere giudicato innocente.
La vita è sempre divertente, a pensarci...
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corallorosso · 7 years
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«VOLEVO FARE IL CARABINIERE, ORA SONO SULLA SEDIA A ROTELLE» Dodici anni fa a Filomena Di Gennaro è cambiata la vita. Lei, che già si immaginava maresciallo dei Carabinieri si è ritrovata sulla sedia a rotelle. A ridurla così il suo ex fidanzato Marcello Monaco, che oggi, dopo esser stato ritenuto colpevole di tentato omicidio premeditato in tre gradi di giudizio, è un uomo libero. Filomena oggi è psicologa, mamma di due gemellini e sposata con l’uomo che l’ha salvata. Sì perché in questo dramma Filomena è stata salvata da Peter Forconi Pace, suo comandante al tempo che la tenne d’occhio quando lei gli disse che avrebbe incontrato il suo ex. In fondo, pensava Filomena, era sempre stato un bravo ragazzo. Voleva ancora parlare della fine della loro storia sì, ma perché preoccuparsi? L’ex quel maledetto giorno, quando la raggiunse, la colpì due volte: un proiettile si fermò a tre millimetri dalla aorta, l’altro lesionò il midollo spinale dopo averle danneggiato un polmone. Oggi Filomena ha raccontato agli studenti della Sapienza, ad un incontro organizzato dalla Polizia di Stato, la sua storia. Si è commossa quando ha detto che anche lei ha avuto il suo ergastolo: perché ha dovuto rinunciare al suo sogno. “In un istante, il mostro pronucia la frase ‘o mia o di nessun’altro’ e, come solo nei film si può pensare di vedere, estrae dal nulla una pistola e mi spara un colpo… Sono a terra… non capisco ancora niente di quello che sta succedendo, perdo sangue e… un altro colpo… lo guardo negli occhi, mi fissa, grido di smetterla ed imploro pietà… con la mano nuda, inerme, mi riparo dalla pistola, distante da me poco più di un metro… un altro colpo ed un altro ancora… in rapida successione… tutto in pochissimi secondi… tutto come in un’esecuzione spietata e disumana… … mi vedo nel lago del mio sangue, non riesco quasi più a respirare… gli sussurro a fatica ‘sto morendo’… non sento più il mio corpo, non sento più niente… non sento più me stessa, non sento più Filomena…, anzi Milena… perché tutti mi chiamano così… ma non importa come mi chiameranno ancora… sto morendo…” (giornalettismo)
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matapetre · 4 years
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SENZA LA NOSTRA MONETA NON USCIREMO DA QUESTA CRISI !
Varoufakis, ex ministro delle Finanze greco, parla così dell'Italia.
"Se le aziende non hanno clienti non serve prestare loro soldi per farli indebitare.
Gli Stati Uniti e la Germania hanno pompato liquidità le loro economie dando il 6% del reddito nazionale in finanziamenti effettivi e non prestiti.
Il Mes è inutile come anche prendere soldi dai mercati attraverso la BCE. Anche se l'Italia prendesse 500 miliardi aumenterebbe il debito che passerebbe da 130% al 200%, il deficit il prossimo anno sarà -18% e Bruxelles dirà che avete un deficit troppo alto e vi imporrà di ridurlo con altra AUSTERITA'"
E' CHIARO ???
NO AL MES, NO AD AIUTI EUROPEI, NO A PRESTITI DELLA BCE. Eppure è questa la ricetta magica del PD, di Bersani e dei professoroni che hanno portato al collasso l'Italia.
LE #SOLUZIONI POSSIBILI SONO:
1) La Banca d'Italia stampa moneta e immette liquidità nell'economia reale.
2) La BCE stampa moneta e la dà agli Stati (ma questo non può farlo per statuto)
Non ci sono soluzioni esterne, non ci sono soluzioni Europee. Dovremo cavarcela da soli e sganciarci da questa Europa disumana e spietata a cui continuiamo ad affidare le nostre vite perdendo tempo prezioso.
Il governo Conte ha chiesto alle imprese di indebitarsi.
E' questo l'aiuto di uno Stato? Se le nostre imprese non faranno reddito, pensiamo alle imprese nel turismo, come si può chiedere di indebitarsi?
Gli #StatiUniti, la #Germania, l'#Inghilterra, la #Cina stanno immettendo liquidità e aiutando i cittadini con soldi che non dovranno restituire.
Anche noi potremo farlo. Ma ci vuole coraggio, essere lungimiranti e avere un'idea di Paese.
Non è tempo per uomini e donne tiepidi.
C'è un Paese che soffre e ci sono persone che iniziano ad avere fame !
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castellanzanelcuore · 5 years
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2018 - UN ANNO INTENSO, PARTECIPATO E COSTRUTTIVO
Cari Castellanzesi buon Anno!
Anche quest'anno abbiamo deciso di lasciare queste poche pagine nelle vostre cassette delle lettere per informarvi sulle tante svolte nel 2018 legate sia ad interventi concreti sia al lavoro sensibilizzazione sulle tematiche della legalità e della solidarietà.
Se dovessi riassumere l'anno appena trascorso, lo definirei INTENSO perché il lavoro è stato impegnativo e finalizzato a seguire tanti temi, PARTECIPATO per le numerose occasioni di incontro, ascolto scambio con singoli cittadini, realtà associative e produttive, enti ed istituzioni, COSTRUTTIVO in quanto stiamo rinforzando le fondamenta per lo sviluppo futuro della Città.
Mi aspetto che nel corso del 2019 possa concretizzarsi quanto in questi due anni e mezzo di mandato abbiamo ideato e progettato continuando ad essere attenti nell'ascolto e nel fornire le risposte adeguate ai bisogni dei castellanzesi. Vogliamo, inoltre, portare
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avanti celermente le procedure di Variante al Documento di piano del PGT, attivando lo sviluppo e la rigenerazione di quegli ambiti e aree del territorio che necessitano di essere riqualificate per rendere più bella e più viva Castellanza.
L'augurio che faccio a tutti noi è di continuare ad amare e rispettare Castellanza e di lavorare insieme per ricreare quel senso di comunità coesa e solidale che ha sempre contraddistinto la nostra Città.
Il vostro Sindaco Mirella Cerini
SOCIALE
- Nel mese di marzo è stato istituito l'Albo dei Volontari Civici. Ad oggi hanno aderito 40 cittadini che stanno dando gratuitamente il loro contributo alla nostra città in campo culturale, sociale e ambientale.
- Nel mese di dicembre sono state approvate le linee guida del "Bilancio Partecipato" che consiste nella concreta possibilità (nel 2019) per i cittadini di proporre e scegliere a quali opere o servizi destinare una parte della quota investimenti del bilancio.
- Incontri con cittadini si sono tenuti nei quartieri di via Venezia e Buon Gesù e sono state periodicamente convocate le consulte delle associazioni sportive e socioculturali.
- Abbiamo aderito ad "Avviso Pubblico", una rete di enti locali che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. Sono stati assegnati, tramite bando, i locali di via Montello sequestrati alla criminalità organizzata, all'Associazione Auser che ha così riunito le proprie attività in un'unica sede.
- Per promuovere la cultura della vita abbiamo aderito alla campagna "Cities for Life - Città contro la pena di morte" promossa dalla comunità Sant'Egidio, per non dimenticare che ancora oggi ci sono paesi del mondo che mantengono questa forma di punizione disumana. Il 30 novembre, giornata Mondiale delle città per la vita, abbiamo illuminato Palazzo Brambilla sensibilizzando sul tema gli alunni delle scuole Leonardo Da Vinci e delle scuole Facchinetti.
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- A settembre è stato aperto lo Sportello Disabili presso la sede comunale, un servizio gratuito a disposizione dei disabili di Castellanza e della zona. I Volontari che lo gestiscono hanno un'esperienza pluriennale nella gestione di pratiche in diversi ambiti: da quelli legali, alla richiesta di contributi, di ausilii, di orientamento e di sostegno. Lo sportello è aperto due giorni alla settimana e su appuntamento (tel. 0331 526232)
- Promozione della cultura della solidarietà e accoglienza: abbiamo deciso di avviare il Baratto Amministrativo che permette alle famiglie in situazione di precarietà economica e che hanno difficoltà nel pagamento degli affitti degli alloggi comunali di saldare il loro debito attraverso prestazioni lavorative per la città.
- Alla Corte del Ciliegio stiamo proseguendo la collaborazione con la cooperativa sociale "La Banda" che ha ottenuto un finanziamento da Fondazione Cariplo per l'ampliamento della struttura. Il progetto sociale è rivolto alle famiglie del territorio e ha l'obiettivo di trasformarlo in un luogo di partecipazione che consenta ai nuclei familiari con diversa estrazione e situazione sociale di incontrarsi, conoscersi e realizzare assieme iniziative di solidarietà.
- Recentemente è stato installato nel parco della Corte, grazie ad un finanziamento regionale, un nuovo grande gioco "inclusivo": un grande aeroplano dove i bambini con disabilità o con problemi motori possono giocare e divertirsi in sicurezza, insieme a tutti gli altri.
- Servizi alla salute — immobile di via Roma: a fine dicembre è stato siglato un importante accordo tra il Comune di Castellanza e le aziende del sistema socio sanitario A.S.S.T. Valle Olona e A.T.S. Insubria per l'utilizzo dell'immobile di via Roma. L'edificio verrà valorizzato e completamente utilizzato. Al piano terra restano gli uffici di scelta e revoca medico e l'assistenza domiciliare, servizi molto utili per Castellanzesi e abitanti della valle; ai piani superiori si collocheranno gli uffici di Igiene e malattie infettive.
- Politiche abitative: nell'ambito del piano di zona che comprende i comuni della Valle Olona, Castellanza è stato designato come comune capofila per la stesura del piano annuale dell'offerta abitativa. Partirà così il nuovo sistema delle assegnazioni delle abitazioni (ex case E.R.P.) che prevederà
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un bando e una graduatoria non più a livello di singolo comune ma di ambito Valle Olona.
- Programmazione delle politiche sociali e coinvolgimento del Terzo settore: in collaborazione con l'azienda speciale Consortile Medio Olona, all'interno della quale il nostro sindaco è il Presidente dell'assemblea, è stata avviata la fase di costruzione del nuovo piano di zona che vuole rispondere al meglio ai bisogni sociali della comunità.
SICUREZZA
- Sono state organizzate 3 assemblee sulle truffe con Polizia Locale e Carabinieri che hanno visto una notevole partecipazione di cittadini. Il Controllo di vicinato è stato esteso ad altri quartieri e si sta diffondendo ulteriormente sul territorio cittadino
sono stati effettuati pattugliamenti serali estivi, prolungati fino alla fine del 2018 ed è stato ratificato un importante accordo di collaborazione per le aree periferiche tra le Polizie locali di Castellanza, Busto A. e Legnano.
- Il nuovo impianto "vistared" sulla Saronnese all'incrocio con viale Italia è stato installato per garantire controllo e sicurezza, sanzionando solo i veicoli che passano con il rosso. Sono stati acquistati nuovi portali mobili per per individuare veicoli circolanti con assicurazioni o revisione scadute.
- Nel nostro Municipio si è tenuta nel mese di dicembre la riunione del Comitato Provinciale per L'Ordine e la Sicurezza Pubblica con il Prefetto, i vertici delle forze dell'Ordine e i Sindaci dei Comuni della Valle Olona. L'incontro ha affrontato i temi della criminalità, in particolare la diffusione delle sostanze stupefacenti e alcoliche tra i giovani e delle truffe nei confronti degli anziani. Impegni sono stati presi da parte dei comuni per un lavoro di sensibilizzazione e per diffondere il controllo di vicinato e, da parte delle Forze dell'Ordine, per controllo delle aree boschive.
- Protezione civile: il nostro gruppo di Protezione Civile, anche in collaborazione con i Carabinieri in Congedo e gli Alpini , ha svolto un ruolo di supporto in momenti istituzionali, è intervenuto per presidiare e monitorare il territorio in situazioni di rischio allagamenti, neve, caduta
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piante e svolto prove di evacuazione nelle scuole. Ultimo intervento del 2018 è stato il presidio nella zona del campanile di San Giulio. Continue sono le attività di formazione e l'auspicio è che nuovi cittadini si rendano disponibili ad entrare a far parte del gruppo.
ISTRUZIONE
Il dialogo costante e la collaborazione proficua con la scuola si sono espressi nella riconferma di alcuni progetti collaudati ed apprezzati da alunni, insegnanti e genitori tra cui quello dell' Orientamento e dell'Educazione all'affettività.
- Iniziative specifiche che hanno caratterizzato l'anno scolastico sono state: la celebrazione del centenario del 4 novembre attraverso la mostra a Villa Pomini e lo spettacolo realizzato dagli alunni dell'Istituto comprensivo e la celebrazione della Giornata della memoria con la visita al Binario 21. - Particolare attenzione è stata dedicata alla manutenzione degli edifici scolastici; sono stati eseguiti interventi alla scuola De Amicis per mettere a disposizione di alunni e insegnanti ambienti sicuri. I lavori continueranno e saranno completati questa estate (€ 160.000 ). Nella scuola media Da Vinci si è intervenuti sull'impianto termico e sull'efficientamento energetico con una nuova illuminazione con lampade a Led (€ 135.000)
- il Comune ha offerto presso la biblioteca un prezioso servizio alle famiglie con figli tra 8 e 14 anni "E..state in biblioteca" con stage sportivi, laboratori culturali, informatici, artistico creativi, assistenza compiti.
CULTURA
- Il 2018 è stato un anno pieno di iniziative per festeggiare i 200 anni del Palazzo Brambilla. Con l'adesione al circuito "Ville aperte in Brianza" sono state organizzate apprezzate visite al palazzo, conferenze e uscite legate al tema e al periodo storico e artistico. L'anno dei festeggiamenti si è chiuso con una speciale illuminazione natalizia di Palazzo Brambilla.
- Si sono tenute nel corso dell'anno importanti mostre di pittura, scultura e fotografia in Villa Pomini; la più importante è stata quella delle opere del nostro illustre concittadino di fama internazionale Giancarlo Pozzi.
- Varie sono state le promozioni di eventi dedicati ai giovani e agli studenti universitari in collaborazione con la LIUC e si sono tenute anche conferenze
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dedicate a temi medici e salutisti in collaborazione con tante associazioni e Humanitas.
- La musica è stata valorizzata e promossa confermando con successo notevole la rassegna "Eventi Jazz" in collaborazione con LIUC, Busto Arsizio e Gallarate. Da non dimenticare la rassegna "Invito alla Musica" che ha valorizzato i talenti Castellanzesi e l'adesione al circuito "Donne in canto" che unisce i Comuni dell'Alto Milanese in un festival dedicato a dar voce al femminile con parole e musica. L'ultima iniziativa con le associazioni è stata a sostegno di Telethon di Valle , il nostro è stato il comune capofila,
AMBIENTE - ln tema di raccolta rifiuti la novità è stata l'introduzione del sacco giallo tracciabile sia per evitare gli sprechi sia per educare a diminuire la produzione di rifiuti.
- Fiume Olona: per il problema delle "emissioni olfattive" è in corso un'azione che vede in prima fila il nostro comune. Sono stati sollecitati gli enti sovracomunali come Arpa, Ats, Provincia e Società Tutela del Bacino del fiume Olona e si sta avviando il percorso definito nel protocollo regionale.
- Piantumazioni sono iniziate in corso Sempione con i primi 19 libocedri a cui ne seguiranno altri 21 per completare il corso, mentre altre 15 piante verranno posizionate nel parco del Buon Gesù.
- Con l'inizio dell'anno avremo nuove postazioni di ricarica auto elettriche in diverse zone centrali del nostro territorio cittadino grazie ad un accordo con ENEL X Mobilty.
BILANCIO
- Gli effetti della crisi sono sempre presenti e il nostro comune è in prima linea nell'affrontare vecchie e nuove povertà. A Castellanza si spendono per il sociale 2 milioni di euro, cifra che non ha uguali in altri paesi della Valle. Le risorse sono ripartite per dare risposta a tutte le necessità cittadine, alle famiglie attraverso gli sgravi sui servizi. E' stata sottoscritta con Busto Arsizio una convenzione per potenziare la capacità di accesso dei due comuni a finanziamenti pubblici e privati, in particolare quelli offerti dai nuovi bandi europei nel campo della promozione e sviluppo sostenibile del territorio, della cultura e dell'efficientamento energetico.
- E' stata avviata la procedura per il trasferimento del servizio di trasporto pubblico cittadino all'Agenzia di Bacino che comprende le province di
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Varese, Como, Lecco per una migliore copertura dei collegamenti con il territorio (si estenderà il servizio da e per Legnano e cintura metropolitana) e un risparmio sui costi a carico del Comune.
URBANISTICA
- E' iniziato il percorso per arrivare all'approvazione nel 2019 della variante al Documento di piano del P.G.T. Sono 5 i progetti prioritari che costituiscono la base del Documento di piano e che saranno oggetto di specifici incontri pubblici di ragionamento e confronto:
1 - Sistema della valle Olona
2 - L'asta della ferrovia
3 - Il polo chimico e la sua rigenerazione
4 - L'asta della Saronnese 5- Il quartiere Buon Gesù
LAVORI PUBBLICI
- A cura di Cap Holding, sono stati realizzati nel 2018 importanti lavori di fognatura: dopo via Brambilla/Adua, via Mulini, sono terminati quelli su viale Italia/Locatelli con lavori di deviazione delle acque piovane per evitare il più possibile, in caso di forti piogge , allagamenti in via Bettinelli.
- Sono state asfaltate via Gerenzano, via Rossini, via Manzoni e tratti di Corso Matteotti, Gerenzano, Piave/Marnate, Santo Stefano, Rescalda e San Giulio. Sono in rifacimento vari marciapiedi e il dosso di via Giusti.
- Un nuovo tratto di pista ciclabile verrà realizzato inizio 2019 tra via Luigi Pomini, via Don Minzoni e farà da collegamento con via Morelli e con la pista ciclabile della zona "Aldi".
- E' in fase di completamento la progettazione di una struttura prefabbricata che prevede 80 nuovi loculi al Cimitero e sarà costruita a fine 2019.
- Particolare attenzione è stata dedicata alla nostra Stazione Nord con incontri e richieste puntuali a Ferrrovie Nord. Via della Padella è stata finalmente sistemata cosi come le pericolose scale di accesso e l'atrio sconnesso; a breve sarà realizzata una velostazione dove gli utenti potranno depositare gratuitamente in tutta sicurezza bici e motocicli .
- Due murales hanno abbellito la città: uno di ben 30 metri dedicato all'acqua e uno contro il gioco d'azzardo.
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PICCOLA MANUTENZIONE
- Sono centinaia gli interventi e i lavori eseguiti dai nostri operai sotto la direzione dell'ufficio tecnico: riparazione di buche sulle strade (circa un migliaio) sistemazione di cartelli divelti o girati (500), svuotamento dei cestini del parco e pulizia almeno 2 volte alla settimana e tutta una serie di piccoli interventi spesso segnalati dai cittadini o purtroppo necessari per i numerosi e continui vandalismi nei parchi o nelle strade cittadine.
SPORT
- PalaBorsani: E' stata firmata con l'amministrazione di Legnano la nuova convenzione per una migliore gestione in sinergia del PalaBorsani. Con l'anno nuovo si definirà la prosecuzione della collaborazione e si valuterà come migliorare l'offerta di spazi per le società sportive.
- Campi di calcio: allo stadio di via Diaz è stata completata la ricostruzione dei muri perimetrali (110.000 €), nel corso del 2019 sono previsti interventi per il risparmio energetico con la trasformazione con luci a led degli impianti di calcio di via San Giovanni, Bellini e dello stadio Comunale di via Diaz. Previsti interventi di miglioramento dei servizi igienici ad oggi carenti in particolare al campo "la Madonnina" di via Bellini.
- Contributi alle società sportive: è stato confermato il budget a disposizione delle società sportive per il 2018-2019 favorendo in particolare quelle società che hanno un maggior numero di giovani tesserati Castellanzesi. E stata effettuata un'opera di razionalizzazione allo scopo di contenere i costi riguardanti l'utilizzo delle strutture sportive, cercando di mantenere la qualità del servizio rivolto alle società stesse.
- ln agosto si sono svolti i Campionati Europei di tchoukball al PalaBorsani: 500 gli atleti provenienti da diverse nazioni di cui 110 da tutta Italia
- Intitolazione del centro polifunzionale di via Vittorio Veneto, sede dei servizi sociali e di Castellanza Servizi e Patrimonio, nonché della farmacia, ad Antonio Buzzi, ex Sindaco di Castellanza.
Facebook: Partecipiamo — Mirella Cerini Sindaco
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sciscianonotizie · 6 years
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pangeanews · 4 years
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“Il sistema occidentale, nel suo attuale stato di esaurimento spirituale, non presenta alcuna attrattiva”. Solženicyn mette il bisturi nella crisi dell’Occidente. Comunismo e capitalismo? Lo stesso errore
L’otto giugno 1978 l’Università di Harvard era invasa da una vera e propria folla, fremente di vedere con i propri occhi il premio Nobel per la letteratura Aleksandr Isaevič Solženicyn (1918-2008). Mi domando cosa si aspettassero gli studenti e i docenti di questa prestigiosa università, quali parole attendessero dalla bocca del deportato più famoso di tutti i tempi. Solženicyn si presentò allora in una rigida giacca verde militare, una barba fuori controllo, come un profeta giunto ad annunciare la fine dell’Occidente. In un mondo abituato a ragionare per blocchi (Alleati contro Asse; Americani contro Russi), Solženicyn arrivò con una visione che andava al di là dei bipolarismi, scalfendo la rigida convinzione per cui l’Occidente sarebbe il centro del mondo. Solženicyn pronunciò un discorso davvero dirompente se pensiamo agli anni ’70, fino al “mostruoso accostamento” tra l’Occidente capitalista e l’URSS. Ma andiamo con ordine.
*
Il vento fischiava nella steppa nuda, torrido d’estate, gelido d’inverno. Mai nella steppa è cresciuto qualcosa, tanto meno in mezzo al filo spinato. Il grano cresce nel magazzino del pane, l’avena spiga al deposito viveri. Puoi romperti la schiena a sgobbare, puoi farti in quattro, ma dalla terra non ottieni nulla e non ricevi più di quanto ti ha assegnato il capo. [A. I. Solženicyn, Una giornata di Ivan Denisovič]
*
Uscito nel 1962, Una giornata di Ivan Denisovič si impone fin da subito come caso letterario e politico nella Russia di Chruščëv. La realtà descritta da Solženicyn è non soltanto disumana, ma lontana dalle leggi di natura, una realtà ben rappresentata dal deserto siberiano in cui il mangiare non è concesso dalla natura, ma dalla “generosa” mano del Partito. L’uomo sovietico è un ingranaggio, un numero, e Solženicyn lo rappresenta alla perfezione riportando con quanta perizia si calcolano le razioni all’interno del gulag, dove il cibo è l’assoluta priorità. E poi il lavoro rigidamente suddiviso, gli appelli, ecc… Un’organizzazione perfetta, almeno sulla carta. Un’organizzazione che si sgretola nelle mani degli stessi carcerieri. Le razioni vengono rubate in continuazione, gli appelli ripetuti più e più volte perché le guardie non sanno contare, ecc…
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Dopo alti e bassi, con la fine del disgelo promosso da Chruščëv, Solženicyn si ritrova nuovamente arrestato e prossimo alla pena capitale. Ma è ormai il 1974, ha già ricevuto il Nobel quattro anni prima ed è noto in tutto il mondo. L’arresto sarà tramutato in esilio forzato. Così, umiliato e offeso, Solženicyn arriva nel 1978 ad Harvard, salvo soprattutto per merito delle pressioni diplomatiche delle potenze occidentali. E infatti si presenta da amico; questo non gli impedirà però di pronunciare un discorso dirompente, chiaro e per taluni difficile da digerire. Solženicyn proviene da un mondo di privazioni, di povertà, di abbrutimento. Eppure una volta giunto nel paese del Benessere, gli Stati Uniti d’America, attacca proprio quello stile di vita consumistico: la costante e insaziabile ricerca di un benessere materiale e la smania di ricchezza impediscono all’uomo di raggiungere un “libero sviluppo spirituale”. Nello specifico, la montagna della ricchezza non ha una vetta, e questo costante scalare allontana gli uomini da una visione comune in favore di un individualismo egoista e sfrenato. Questa visione non si traduce però in un elogio del socialismo. Solženicyn ha visto con i propri occhi quali sono gli effetti del socialismo applicato alla vita umana. La forza per sopravvivere al gulag e all’esilio Solženicyn non l’ha trovata nei valori civili o nella speranza di poter vivere in una Russia libera, ma nella fede in Dio: “Una società che si è installata sul terreno della legge, senza voler andare più in alto, utilizza solo debolmente le facoltà più elevate dell’uomo”. [Solženicyn, Discorso ad Harvard, 1978]
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Qui si incominciano a scorgere i primi segni di quel mostruoso paragone. La società comunista e quella consumistica hanno entrambe bandito Dio, e con esso la possibilità per gli uomini di aspirare ad una vita più alta. Il comunismo come il consumismo sono prodotti del nichilismo, in entrambi i casi l’uomo deve bastare a sé stesso. Le società che si fondano sulla massima libertà dell’individuo non riescono a sopravvivere a sé stesse, vanno cioè incontro all’autoannientamento, quasi che le contraddizioni provocate dai diritti civili gli si aggrovigliassero intorno alla gola fino all’inevitabile strangolamento. Solženicyn è venuto da un paese lontano, un paese dove il comunismo ha avuto mano libera, e in settant’anni ha fatto tabula rasa della coscienza spirituale di un popolo ricchissimo di tradizioni; Solženicyn è venuto per mettere in guardia l’Occidente, perché lo stesso rullo compressore si è messo in moto anche qui, sotto ben altre vesti. Dove il comunismo è stato sfacciato e maldestro, il consumismo è più accorto, subdolo. E nel 1978 Solženicyn puntava il dito verso i mass media, accusandoli di essere affetti dai due principali mali del XX secolo: “superficialità” e “fretta”. Eppure questi media manifestano un potere superiore a quello dei governi e impongono una agenda che in qualche modo plasma la realtà dei lettori, similmente a quanto faceva la Pravda.
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No, non potrei raccomandare la vostra società come ideale per la trasformazione della nostra. Data la ricchezza di crescita spirituale che in questo secolo il nostro paese ha acquisito nella sofferenza, il sistema occidentale, nel suo attuale stato di esaurimento spirituale, non presenta per noi alcuna attrattiva. [Discorso ad Harvard]
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L’Occidente non costituisce per Solženicyn un modello valido, e lo grida dal cuore dell’Occidente stesso. Il giuridismo senz’anima e i media senza freni hanno fatto credere al mondo che il modello Occidentale fosse l’unico modello auspicabile, che i paesi del mondo dovessero avere, come obiettivo storico, quello di uniformarsi a tale modello. Quello che più critica è il concetto di libertà affermatosi in Occidente, e chi meglio di un ex deportato, chi meglio di uno scrittore cui è vietato pubblicare può parlarci di libertà? “Da sola, la libertà pura e semplice non è assolutamente in grado di risolvere tutti i problemi dell’esistenza umana, e anzi può soltanto porne di nuovi”.
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Solženicyn parla di una catastrofe in corso, di una crisi spirituale e di un vicolo cieco politico. L’aver riposto troppe speranza nelle trasformazioni politico-sociali ci ha privato della nostra vita interiore. La vanità ci ha condotto a credere possibile il paradiso in terra. “L’uomo è veramente il criterio di ogni cosa? Veramente non esiste al di sopra dell’uomo uno Spirito supremo? Veramente la vita dell’uomo e l’attività della società devono anzitutto valutarsi in termini di espansione materiale?”.
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Queste sono le domande che premettono alla rivoluzione che dobbiamo mettere in moto se non vogliamo che la civiltà collassi su sé stessa. La religione fa paura, il comunismo ha cercato di abolirla, ma è sopravvissuta. Il consumismo cerca di inglobarla, di farne un prodotto più appetibile col risultato di svalutarne la portata. «Il tronco più profondo della nostra vita è la coscienza religiosa, e non la coscienza ideologica formata dal partito» scriveva Solženicyn in Arcipelago Gulag. Aggiungerei: il consumismo non si sconfigge con un ritorno al socialismo, ma con la santità.
Valerio Ragazzini
L'articolo “Il sistema occidentale, nel suo attuale stato di esaurimento spirituale, non presenta alcuna attrattiva”. Solženicyn mette il bisturi nella crisi dell’Occidente. Comunismo e capitalismo? Lo stesso errore proviene da Pangea.
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samdelpapa · 4 years
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''Stati Uniti: I meteorologi denunciano il programma militare statunitense “Chemtrails” Facebook Twitter I meteorologi di tutti gli Stati Uniti hanno iniziato a parlare contro il programma militare segreto degli Stati Uniti “Chemtrails”, dove appunto vengono spruzzate sostanze chimiche nella nostra atmosfera. Secondo gli esperti, i cieli sono deliberatamente contaminati. Stanno spruzzando: alluminio, bario, piombo, arsenico, cromo, cadmio, selenio e argento. Il termine “Chaff” sta ad indicare le irrorazioni chimiche Questo fa parte di un programma di geoingegneria del governo degli Stati Uniti per spopolare il pianeta.Negli ultimi anni i media hanno riferito molto sulle scie chimiche, ma non hanno rivelato completamente le prove raccolte, che mostrano come i governi di tutto il mondo hanno manipolato il clima della terra. La NASA ha riconosciuto l’irrorazione di sostanze chimiche come il litio nell’atmosfera, nelle principali città degli Stati Uniti.Nel seguente video, un ex meteorologo militare spiega che le letture anomale del radar sono il risultato della polverizzazione militare nell’atmosfera. Il termine “Chaff” sta ad indicare le irrorazioni chimiche “Poi si vedono queste bande molto diverse dalle nuvole che si muovono verso la regione. Questa non è la pioggia ma neanche la neve. Che ci crediate o no aerei militari in volo in tutta la regione effettuano fumigazione, irrorazione chimica: le sostanze irrorate sono alluminio, bario, piombo, arsenico, cromo, cadmio, selenio e argento. Quando ero nei Marines per molti anni ho visto bene di cosa si tratta. Dobbiamo denunciare questa storia terribile, disumana”. Arei della Marina effettuano voli dedicati per le irrorazioni e la gente non sa nulla, ignara dei pericolosi veleni che ci stanno facendo respirare. In questo video, un meteorologo della California meridionale parla nuovamente delle scie chimiche, osservando che la regione è stata irrorata e interferisce con i dati satellitari. Redazione Segnidalcielo''
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