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#cultura dello stupro
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Quanti uomini in questi giorni dopo l'ennesimo femminicidio si sentono colpiti. Anziché farsi un esame di coscienza e portare avanti a gran voce un cambiamento sociale che li riguarda in prima persona, preferiscono attaccare e difendere l'indifendibile.
-laragazzadagliocchitristi
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perchetuttohaunsenso · 3 months
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Rinascerò dalle mie ceneri
Ogni pezzetto di me
Ormai infranto
Consumato
Ridotto in polvere
Si trova ora sull’asfalto
Sparso
Io fragile
Indifesa
Sola
Sono stata uccisa da colui che diceva di amarmi
Ma l’amore non è questo
Ne sono certa
Amare significa volere il bene dell’altra persona
Ma tu mi hai fatto del male
Hai sfiorato la mia pelle nuda
Con tocco leggero
Mi hai fatto sentire il tuo calore
Mi hai accarezzato il volto
Potevo quasi definirti casa
Ma poi
La tua espressione è cambiata
Il tuo sguardo era intenso
Bramoso
I tuoi occhi erano diventati neri
Come catrame
Guardavo all’interno di essi
E vedevo solo buio
Nero
Vuoto
Non eri più tu
Hai preso il mio viso tra le tue grandi mani
Possenti
Potenti
Ti sei approfittato della mia fragilità
Ero indefesa
Non hai ascoltato le mie parole di dissenso
I miei “no”, per te erano “si”
I miei “lasciami”, per te erano “prendimi”
Le mie lacrime, per te erano sorrisi
Io
Impotente
Di fronte a te
Egoista
Mi hai costretta a fare ciò che non volevo
Mi hai stretta a te
In un abbraccio, che era tutto fuorché rassicurante
Mi sono dimenata
Ho provato a resistere alla tua presa
Ma io
Donna
Debole
Contro te
Uomo
Forte
Non avevo scampo
Il mio tremore
La paura che mi si leggeva negli occhi
Il cuore spezzato in mille pezzi
Il mio corpo ormai profanato
Il rispetto è così andato perduto
Proprio come l’amore
Che affermavi di provare
Conoscevi le mie fragilità
E le hai usate a tuo favore
Dopo una notte d’inferno
Che la mia mente ricorda perfettamente
E mai dimenticherà
Io ho deciso di lasciarti
Perché quando ti vedevo provavo disgusto
Paura
Terrore.
Tu
Ancora oggi
Affermi di amarmi
Tu
Che mi hai chiesto scusa un miliardo di volte almeno
Ma le parole, non guariscono ferite così profonde
Le parole non eliminano quanto accaduto
Le parole non mi faranno tornare ad essere felice.
Hai strappato il sorriso dal mio volto
Mi hai portato via il sonno
E ora mi sento impotente contro il mondo
Vivo di paure
Di pianto
Di dolore.
Come potrei mai perdonarti una cosa simile?
Come potrei mai far finta di nulla?
Come potrei mai tornare ad amarti?
Lasciami in pace
Lasciami sola
Lasciami tornare a vivere
Proverò a riacquistare la mia felicità
Ma sarà complicato
E questo solo a causa tua.
Dedico a voi uomini irrispettosi
Tutto il dolore del mondo
E molto altro
Perché anche le peggiori tribolazioni
Non sarebbero paragonabili al dolore che avete causato a noi donne con i vostri attacchi di egoismo e bramosia
La vostra sofferenza e pentimento
Non cancellerà dalle nostre menti quei ricordi infernali
Voi uomini così
Non meritate di essere definiti tali
Perché un vero uomo
Sa come si ama una donna
Sa rispettarla
Sa farla sentire al sicuro
E il suo unico scopo è quello di renderla ogni giorno più felice.
A voi donne
Vittime di violenza
Voglio solo dirvi
Che non siete sole
Mi sono unita a voi
Per mia sfortuna
E riesco a comprendervi
Il vostro dolore è diventato anche il mio dolore
Le vostre ferite sono divenute le mie
Fidarci di nuovo di un uomo sarà complicato
Farci sfiorare nuovamente da uno di loro sarà complicato
Sentirci al sicuro, amate e rispettate sarà complicato
Ma sono sicura che nel mondo dei veri uomini esistano ancora
Ed è per loro, che ho deciso di non perdere la speranza
Un giorno tornerò ad amare
Presto o tardi che sia
E mi verrà restituita la felicità che ho perso
Ne sono certa.
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abbattoimuri · 6 months
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Serial killer d'Italia: Izzo & company
Assieme al documentario, oltre la serie tv, su Elisa Claps e il killer Restivo, tutto italiano, su Doscovery channel trovate il documentario Cuore nero dedicato ad Angelo Izzo. Li metto in relazione per atteggiamento lassista nei loro conflonti. Appartenenti a famiglie benestanti, Izzo e i suoi compari Guido e Ghira violentano e ammazzano Rosaria Lopez. Donatella Colasanti sopravvive per puro…
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noneun · 2 years
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Qui è dove Salvini dice che Sanna Marin ha diritto a divertirsi perché è una bella donna:
https://youtu.be/qoYqkOJcpnc
youtube
E qui è dove difende la Meloni dicendo che il problema è lo stupro, non la condivisione del video:
https://youtu.be/5m2BVLWC5D4
youtube
Fate la somma e ottenete una perfetta cultura dello stupro.
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comunque riguardo la ragazza ammazzata
Io di predatori sessuali ne ho conosciuti almeno 2, uno attualmente sotto processo, uno ancora e per poco a piede libero. Guardando quello che scrivono le ragazze sui social capisci molto chiaramente una cosa e cioè che un vero predatore almeno in questa epoca potrà continuare ad ammazzare tranquillamente Cioè è proprio la narrativa e la comunicazione femminista che sta alla realtà come la marmellata di fichi sulla carbonara. Alla fine è solo sopravvivenza della specie, forse stanno solo facendo un favore a tutte. Chi non muore si renderà conto che son tutte cazzate. È la polarizzazione che uccide, e fa numero sui social, l'empatia è 100 volte più difficile e ammazza molto meno. Empatia usata con la testa e non a cazzo di cane, a " sentimento" .
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emozionidinchiostro · 4 months
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Sono passata dal pensare “però un po’ ‘na merda la sigla di noi siamo leggenda”, all’urlare random “QUESTI MURI SEMBRA CHE NON HANNO ETÀ”, al cercarmi la discografia di Nashley su Spotify, ci sta la droga nelle serie Rai o non me lo spiego più
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diluvioaluglio · 5 months
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stuprano una ragazza in 7: eh ma com'era vestita? ma era ubriaca?
la sorella di giulia parla della cultura dello stupro: eh ma com'è vestita? si è messa l'eyeliner? ma la felpa è satanica? ma guardate il suo ig
ma dello stupro e dell'omicidio invece non ne parlate cosi tanto
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raffaeleitlodeo · 8 months
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La presidente del Consiglio italiano, dopo gli stupri di gruppo che hanno puntellato questa estate, se ne va a Caivano a cianciare di "presenza dello Stato", di "bonifica del territorio" (bah), di "metterci la faccia" (eccone un'altra). E nel frattempo, Andrea Giambruno, il partner della suddetta presidente del Consiglio, con le sue dichiarazioni in diretta tv, ha dimostrato che Giorgia Meloni il problema della cultura dello stupro ce l'ha dentro casa. Oltre alla rabbia per queste comparsate politiche a favore di telecamera, riuscite a sentire anche voi, come me, un po' di imbarazzata tenerezza nei confronti di Giorgia Meloni?
Urbano Grandier, Facebook
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binosaura · 5 months
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Caro Babbo Natale,
Questa è la letterina di una femminista intersezionale incazzata. Una di quelle che se notano un'ingiustizia di qualsiasi tipo, invece di farsi i cazzi propri ci mettono bocca per difendere chi subisce. Questa femminista intersezionale incazzata ha dei desideri che potrebbero genericamente essere riassunti con "l'uguaglianza tra tutte le persone e la pace nel mondo", ma siccome è una rompicoglioni di prima categoria andrà ad articolare.
Vorrei che l'esistenza delle persone queer non fosse più considerata una deviazione dalla norma. Che non dovessimo dimostrare niente a nessunə. Che il Pride diventasse solo un momento di festa e non di lotta. Che lɜ miɜ compagnɜ non dovessero più nascondersi da chi ancora ci considera malatɜ o possedutɜ dal demonio.
Vorrei che ogni donna e soggettività socializzata come tale fosse libera di fare ciò che vuole, con chi vuole, quando vuole. Che non ci considerassero più "angeli del focolare" o "preziosi oggetti da proteggere". Che il nostro genere e la sua espressione non condizionino lo sguardo altrui e il trattamento riservatoci. Che la cultura dello stupro finisse una volta per tutte.
Vorrei che le persone grasse venissero considerate in quanto persone e non in quanto grasse. Che la Medicina si impegnasse per eliminare la concezione popolare che il peso corporeo sia necessariamente correlato allo stato di salute. Che i media rappresentassero ogni tipo di corpo e le aziende di abbigliamento tenessero conto della loro varietà. Che i mezzi di trasporto e le strutture artificiali in generale non fossero concepite solo per accogliere una limitata gamma di corpi.
Vorrei la fine del razzismo. Che una persona non dovesse più essere giudicata in base al colore della pelle o alla nazionalità. Che gli stereotipi sulla provenienza geografica diventassero obsoleti. Che riuscissimo a considerare in egual modo tutti i conflitti in atto, non soltanto quelli vicini a noi, e riuscissimo sempre a distinguere l'oppressorə dall'oppressə.
Vorrei che la disabilità non venisse considerata il tratto caratteristico di una persona. Che tutte le persone abili riuscissero ad avere uno sguardo non pietistico verso le persone disabili. Che non si utilizzasse più la pornografia del dolore nei media. Che le istituzioni si impegnassero affinché la vita di una persona disabile non debba essere per forza più difficile di quella di chi non lo è.
Vorrei che si riuscisse ad abbattere lo stigma sulla salute mentale. Che le patologie psichiatriche fossero considerate esattamente come tutte le altre. Che si investisse sulla formazione e l'offerta nel pubblico e che si istituisse la figura dellə psicologə di base, per tuttɜ.
Vorrei che si eliminasse l'enorme divario economico tra persone estremamente ricche e persone estremamente povere. Che per la politica parole come "patrimoniale", "progressività" e "salario minimo" non fossero tabù. Vorrei il reddito universale e che tuttɜ avessero diritto a campare dignitosamente.
Vorrei giustizia climatica.
Vorrei la fine della discriminazione di OGNI soggettività marginalizzata.
Vorrei l'abolizione, o quantomeno una riforma, delle forze dell'ordine e del sistema carcerario.
Vorrei la tutela di tutti gli animali non umani.
Vorrei la decriminalizzazione e la regolamentazione della maternità surrogata.
Vorrei che "sex work is work" fosse realtà e non più solo uno slogan.
Vorrei la Palestina libera.
Vorrei tante cose, ma più di tutto
Vorrei la fine del sistema ciseteropatriarcale bianco, abile e borghese.
E se non l'avrò da Babbo Natale, lotterò per ottenerla con le forze mie e dell3 miɜ compagnɜ.
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voracita · 5 months
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Nel 2023, parlare ancora della verginità come un valore è cultura dello stupro, chi non se ne rende conto è impregnato di quella cultura.
E che sia femmina o maschio non conta, bisogna smascherare con forza queste cazzate medioevali.
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silenziodorato · 5 months
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Non dimenticate nessuna.
C'è bisogno di un cambiamento concreto.
Sia da parte degli uomini che da parte dello Stato.
Anche se pensate di non essere così o vi dite "io non lo farei mai" ricordatevi che non c'è bisogno di farlo, basta alimentare il patriarcato e la cultura dello stupro con una semplice battutina e ne siete magicamente parte.
Cambiate questo cazzo di mondo.
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abbattoimuri · 2 years
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Se hai bevuto e non chiudi la porta non è stupro
Se hai bevuto e non chiudi la porta non è stupro
Continuano a chiedere alle donne di denunciare ma il problema è evidente. Le donne non denunciano perché sentenze come questa dicono che se subisci uno stupro è colpa tua. Se hai usato alcol non sei in grado di dare consenso e se tieni la porta aperta non hai invitato nessuno ad entrare e a stuprarti. Dovrebbe essere chiaro a tutti eppure c’è chi ancora immagina che ci siano donne che lancino…
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blackrosesnymph · 6 months
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Io letteralmente non posso nemmeno dire che vorrei esporre una parte del mio corpo che vengo invasa dall'insistenza di chi di fronte alla provocazione (perché è vero vi ho provocati) ora vuole necessariamente vedere e io non posso più dire di no o vengo aggredita.
Ma vi rendete conto che è esattamente questa la cultura dello STUPRO o dovete rifare le INVALSI?
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gabbiadicarta · 5 months
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Una ragazza ha detto che se si scopre che Giulia la ragazza veneta, è stata uccisa dal suo ragazzo odierà tutto il genere maschile. E poi ha detto che noi uomini siamo cresciuti tutti con la cultura dello stupro. E che ne facciamo parte tutti, nessuno escluso. Io non sono d’accordo. Dipende da come uno cresce, dalla sua sensibilità e tante cose ancora. Ci sono ragazzi che per esempio non hanno mai palpato una ragazza. È triste che si pensi questo. Tu cosa ne pensi?
ovviamente penso che non abbia senso etichettare tutti come pazzi, violenti o stupratori, ma ammetto anche che oggigiorno io non mi fido più di nessuno. maschio o femmina che sia. sarà triste, ma nei notiziari uno finisce fatto a pezzi nei boschi anche solo per aver chiesto una sigaretta.
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unquadernino · 5 months
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Cose che penso: a volte si chiama patriarcato quello che è narcisismo che nel contesto culturale del patriarcato trova terreno fertile e possibilità di mimetizzarsi
Altra cosa che penso: non so se un'educazione affettiva possa essere svolta nelle scuole - non più di quanto avvenga naturalmente e dall'alba dei tempi nelle famiglie, luogo di cura per elezione (in teoria). Questo non significa che un'educazione affettiva nelle scuole sia inutile, ma che l'affettività si apprende primariamente dalle figure genitoriali nell'infanzia. Dove erano le nostre famiglie, della nostra generazione, quando non eravamo nati? Ancora ad aspettare l'introduzione del divorzio
Non so, sono pensieri, mi apro al confronto. Sottolineo solo che una cultura dello stupro esiste, ma le cose vanno restituite alla loro complessità e i nomi e le parole per parlare delle cose devono essere corretti (e questo vale pure per il narcisismo, termine abusatissimo e usato spesso fuori luogo)
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soldan56 · 2 years
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SORELLA IO TI CREDO La probabile archiviazione di una denuncia arrivata in seguito alle molestie subite da tante donne e soggettività LGBT+ durante l'adunata degli alpini non ci coglie di sorpresa. Sappiamo benissimo che quando accadono determinati fatti non veniamo credute, che le istituzioni preposte non hanno alcun desiderio di mettersi contro organi come il corpo degli alpini e che gli autori delle molestie sarebbero stati difficilmente identificabili anche per la totale mancanza di presidi di vigilanza e contro la violenza di genere durante l'evento che ha reso impossibile la tardiva individuazione dei responsabili. Ed è il motivo che disincentiva molte delle donne dal denunciare gli episodi di violenza subita. Come Gruppo di Autodifesa Transfemminista, depositeremo le denunce e testimonianze raccolte tutte insieme alla nostra legale in prossimità dello scadere dei 3 mesi perché la procura possa lavorarvi congiuntamente e prendere atto dei fatti. La nostra azione ha messo in luce un sessismo culturale e sistemico, che si ripete e si amplifica su più livelli e questa archiviazione non fa che confermarlo. Chiediamo un cambio di mentalità perché la cultura dello stupro, la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere e del genere sono fenomeni diffusi, strutturali, sono parte integrante della società che abitiamo e non è solo colpendo il singolo, “la mela marcia”, che si abbatte un sistema radicato e diffuso come questa vicenda testimonia. C’è ancora molto da fare. Autodifesa Transfemminista NON UNA DI MENO // PRIDE OFF // Casa Madiba Network
— a Rimini.
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