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#cucire
ragazzoarcano · 1 year
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“Il bello di questa vita è cucire sogni, ricamare storie e sciogliere i nodi dei nostri giorni.”
— Alessandro Ammendola
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Cose che vorrei imparare a fare?
- cucinare qualcosa di più di un semplice ovetto fritto con tonno 😅
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- cucire a mano e a macchina
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haikyou · 9 months
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Punto su punto
Scrivere è cucire,
Orlare un testo
A penna, a macchina
Con l’ago o con il Mac
Sarti di storie
Son i buoni scrittori,
Confezionano
Parole e frasi,
Indossabili forme
Di buon tessuto.
Senza ricetta
Cucinano emozioni
Da assaporare.
Artigiani artisti
Indossatori cuochi.
WakaBaoTzeBao, 30 agosto 2023 - 13.42, Kontowood
Giovanni Battista Moroni, Il Sarto
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jacopocioni · 1 year
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E tu ha'fatto un bel frinzello!!!
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Così era solita apostrofarmi la mi'nonna quando facevo qualcosa controvoglia e lo facevo in fretta e male. Il frinzello era un rammendo o una cucitura fatta alla meglio, in fretta e senza attenzione, che lasciava visibile il danno riparato. Si trattava di uno dei tanti lavori con l'ago, che poteva essere quello di riprendere le maglie di una calza, quando le calze velate, fossero di nylon o di seta, costavano molto care; oppure poteva essere un rammendo fatto per chiudere uno strappo nel tessuto. Alle giovani donne un tempo veniva insegnata l'arte del cucito, con tutti i vari punti utilizzati per cucire e per ricamare. Esistevano il soppunto, l'impuntura, il sopraggitto, il mezzo punto, il punto a croce, il punto invisibile e tanti altri di cui non ricordo il nome. E ricordo che mi affascinava vedere la nonna, ma anche la mamma, con gesti rapidi, sicuri e precisi creare dal nulla un piccolo capolavoro: in pochi minuti un pezzo di tela bianca prendeva vita, diventava gioioso, impreziosito da coloratissimi fiori, frutti, animali o cifre. In un certo qual modo, creazioni artistiche alla stregua del pittore che con poche pennellate trasfonde un'immagine sulla tela! Io, molto meno artisticamente, ho imparato a cucire, ma mai a ricamare, nonostante vari tentativi di nonna e mamma di insegnarmi. Ed una delle cose che, chissà perché, mi è rimasta più impressa di queste lezioni di cucito, è la frase che mi ripeteva la nonna ogni volta che prendevo in mano ago e filo: "Ricordati sempre, Lella: lunga gugliata, sarta sguaiata!"
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Gabriella Bazzani Read the full article
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zabrattastudio · 1 year
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#grembiule #montessori #cotone #compagnidiscuola #fattoamano #cucire #valezab #zabrattastudio #zabratta #zabstu (presso Roma, Italia / Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/Cnc7efprrsO/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lauramarswriter · 2 years
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Che succede quando ti trovi con due gonne di differente lunghezza, ma della medesima tonalità e più o meno della stessa fattura? Succede che le assembli per farne un'unica gonna. 😁 Si vede che mi piace il tulle? 😆💙 #tulleskirt #tulleskirtoutfit #tulleoutfit #tulle #gonnatulle #gonna #skirt #skirtandtop #mystyle #mylook #cucire #cucitocreativo #cucito #handmade #lookoftheday #outfitoftheday #outfitstyle #outfit #outfitinspiration #styleinspiration #stylegram #styleblogger #styleoftheday #stylish #outfitideas #vestirebene #fashionphoto #fashiongram #fashionista #fashionstyle https://www.instagram.com/p/Chr5mlOoA3K/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lbidler · 2 years
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another wonky, happy worry doll 🤗 #fabricdoll #handmade #handmadedoll #stitching #slowstitching #worrydoll #handsewn #cucire #cucitoamano #bambola #bamboladipezza #ragdoll #rags #upcycle https://www.instagram.com/p/Ce4HhECj8vg/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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weirdjanuary · 1 year
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Cover for the sewing machine, so it doesn’t get too much dust! In this case, the two-tone yarn does all the work :D
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deathshallbenomore · 2 years
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io: ebbi una brevissima fase di fissa col punto croce, verso gli undici anni
sempre io, ventisei anni, una persona normalissima. totalmente dal nulla: dovrei ricamare l’altalena di fragonard
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marcogiovenale · 1 year
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improvised suite for sewing machines / petr válek. 2023
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bru111271 · 4 months
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- Maestro, non so fare niente. Non mi piace cucinare, cucire, nemmeno danzare. Come posso essere migliore?
- Tutte queste cose, se non le senti affini a te, non fanno parte del tuo cammino. Perdi troppe energie a voler essere come gli altri ti vogliono: sei in vita per imboccare la tua via. Non quella che il mondo vuole farti ingurgitare.
- E come faccio a trovarla questa via?
- Spogliati di tutti i "devo essere" ed indossa solo i "fa per me". Liberati dell'immondizia che è stata gettata nella tua mente, degli abiti troppo stretti o di quelli troppo larghi, delle parole imparate a memoria negli anni, dei morsi che per troppo tempo i tuoi denti hanno inflitto alle labbra per non far uscire la verità. Siamo nati non per essere migliori, ma per trovare la nostra unicità. E per non tradirla mai. La nostra missione è ricamarla nel mondo. Con gratitudine, fierezza, gioia immensa.
- E se non la riconosco questa unicità?
- La difficoltà non è nel riconoscerla ma nell'affidarsi ad essa. Completamente. Senza vie di mezzo o compromessi. Fanno questo i veri eroi: combattono i draghi della mente. Per riuscire a liberare la loro anima.
- Elena Bernabè -
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Chissà che rumore fa il cuore quando si strappa.
Quando ti accorgi che sei arrivata a un punto non scomponibile e ti rendi conto che non importa se non hai la soluzione, quell'anagramma ti ha sfinito e basta.
Chissa che rumore fa l'ultimo strappo.
Se è più forte, o appena appena accennato.
Se è quello che sfilaccia i tessuti di colpo o se è la pelle già tirata a provocare lo squarcio.
Chissà che rumore fa l'amore quando si arrende.
Quando apre le braccia e dice:
"Più di così non posso".
Quando le emozioni sono diventate brandelli di pelle e tu vorresti inventarti sarta, ma non hai mai saputo cucire.
Chissà che rumore fa il cuore quando si strappa..
📖🌹
Serena Santorelli
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Dettagli :
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Murales strada-parco
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limoniacolazione · 11 months
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Cronaca dell’ultimo anno, del perché scomparire, del perché poi tornare TW: Depressione, suicidio, burn-out
Il 10 ottobre 2022 il mio medico ha scritto per la prima volta, nero su bianco, nella mia cartella clinica le parole “burn-out” e anche “disturbo depressivo maggiore” e ancora “fobia sociale selettiva”. La mattina del 10 ottobre 2022 ho avuto un episodio psicotico mentre aspettavo di uscire di casa per andare al lavoro e con la sensazione, come ogni sacrosanto giorno, di non volerci andare, di non poter forzare un passo fuori dalla porta senza piangere a dirotto. Prima di quella mattina, ho passato ogni giorno delle vacanze nell’estate 2022 ad avere un attacco di panico perché un secondo dopo l’altro mi avvicinavo immancabilmente al rientro al lavoro. Prima ancora dell’agosto 2022, avevo già ascoltato la parola “burn-out” appiccicarmisi addosso durante una seduta di psicoterapia: era il 2021, ma non ci ho fatto caso. Quando ho chiuso l’Atelier Pupini, quando ho smesso di cucire, quando ho smesso di leggere i tarocchi, quando non ho più sentito interesse per niente e nessuno, quando ho smesso di dormire la notte, quando ho pianto tutte le lacrime, quando ho iniziato ad avere paura di uscire di casa, quando tutte queste cose si sono accumulate come macigno sui polmoni, avrei dovuto forse accorgermi e prendermi una pausa, ma non ci ho fatto caso. Quando ad inizio del 2021 ho avuto una sciatica, l’unica della mia vita, che si è protratta per mesi, che mi ha imposto di camminare con due stampelle per tutta la primavera, che è stata studiata come un mistero da molteplici esperti del campo medico che non hanno saputo trovare una spiegazione, avrei dovuto ascoltare il richiamo del corpo che mi invitava a fermarmi, ma non ci ho fatto caso. 
Quando lavori nel sistema pubblico, aggiungici pure che sei una people pleaser del cazzo, che non hai mai imparato a dire no, che i limiti non sai manco come si scrive, quando lavori per dei bambini che sono in tutte le situazioni della scala sociale, che si sono trovati ad avere magari dei genitori di merda o che sono meno fortunati di tanti altri, non ci fai caso ai segnali che ti dicono di fermarti quando c’è ancora tempo. Non ci fai caso perché il senso di responsabilità è la tua forza motrice. Perché se non te ne occupi tu, chi lo farà? Così non ho frenato. Mi sono schiantata con la pazzia, la depressione, il burn-out, la fobia sociale in un mattino di ottobre 2022; ci siamo accartocciati e siamo diventati una cosa sola.
Alla dottoressa che ha scritto, nero su bianco, nella mia cartella clinica, le parole “burn-out” e anche “disturbo depressivo maggiore” e ancora “fobia sociale selettiva” ho detto “mi faccia un certificato per oggi che ho saltato il lavoro e domani ci ritorno” (che quando uno è di coccio). Lei, la dottoressa, ha riso. Mi ha detto “hai pensieri suicidi?” e io ho detto no, fissando però un quadro del lago d’Annecy e immaginandomi nel suo fondo più profondo, coperta da metri cubi d’acqua, cosa che anche oggi, a scriverla, mi fa sentire una leggerezza, una pace che non so meglio descrivere. Ho mentito. La verità è che non avrei potuto sopportare un ricovero in ospedale psichiatrico, che mi avrebbe annientata e per questo ho mentito. Per mesi ho avuto idee suicidarie passive e adesso che è quasi un anno che sono sotto antidepressivi, direi che sempre di meno. Va meglio.
Al lavoro non ci sono più tornata. Mi hanno messo in lunga malattia. Adesso il mio lavoro è curarmi e provare a riemergere meglio di prima.
Ho imparato che si può essere depressi e innamorati, aver voglia di morire e ridere allo stesso tempo, passare notti insonni e giorni a dormire, che corpo e testa lavorano insieme, anche quando ti sembra che vogliano farti la guerra. 
La strada è ancora lunga, ma non sono sola. Esco ancora poco, ma parlo agli amici (ogni tanto, anche se lo sforzo è grande) e parlo di quello che sto vivendo (pure se la fatica è titanica). L’amico G., di professione psichiatra, mi ha chiesto se sono seguita. Ho risposto che ho due psicologi (uno per l’EMDR, una clinica) e uno psichiatra e che il prossimo passo è invitarli tutti a fare una partita di strip poker per entrare ancora di più in intimità.
Lo psicologo dell’EMDR mi ha detto “concediti un errore, mostrati trasparente, non abbellire la vita, inciampa”. Così, in tutta fragilità, ho scritto questa cosa e glielo dirò alla prossima seduta. 
Guillaume mi ama, riamato. Ogni tanto, quando mi sente vagare per casa, nel mezzo della notte, si alza anche lui, prende due biscotti e facciamo insieme uno spuntino. 
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zabrattastudio · 2 years
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#stoffinebelle #valezab #itessutidellepiscinine #cucire #cucito #cartamodello #jersey #denim #stoffine #zabrattastudio #zabstu (presso Roma, Italia / Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/Cj5BeXPqtcJ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lauramarswriter · 2 years
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Ho una scatola piena di ritagli di stoffa e vestiti che non uso più, perché "non si sa mai, magari potrebbero essermi utili in futuro." Proprio come la gonna bianca da cui ho ricavato la balza per allungare questo vestito, come sempre troppo corto.😅 Adoro dare ai miei abiti un tocco personale, anche se piccolo. Mi piace renderli unici. 💙 #dress #summerdress #floraldress #turquoisenecklace #cucito #cucire #cucitocreativo #costumejewelry #bigiotteria #blackandwhitephotography #blackandwhite #blackandwhitephoto #mystyle #mylook #outfitoftheday #outfitstyle #styleinspiration #stylegram #accessories #style #instalook #bestagram #styleoftheday #lookoftheday #look #glassesgirl #instalook #fashiongram #fashionstyle #vestitoestivo #fashionphoto https://www.instagram.com/p/ChkKYxkI1Is/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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