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#arredata
€550 via Mamurra CASA IN AFFITTO A FORMIA
€550 CASA ARREDATA 4VANI AFFITTO FORMIA VICINO LA STAZIONE https://bit.ly/3GOACcD
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deathshallbenomore · 2 years
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having to fake enthusiasm for your parents’ latest purchase despite having incompatible tastes when it comes to furniture and home decor more like
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lunosamentelunitoo · 11 months
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Why they used google translate for this.
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[Dott. Lecter parla diverse lingue tra cui francese, italiano e latino. Lui è ben educato e ha gusti costosi. Egli sarà disegnato alla cultura e ama circondarsi di persone istruite e benestati. Dott. Lecter è ben arredata e di solito molto ben vestito. Tiene i capelli in ordine e in genere è rasato]
Buono a sapersi che il dottor Lecter è ben arredata
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ilfildiarianna · 2 months
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L’albergo diurno Cobianchi, oggi sede dei bagni pubblici, fu inaugurato nel 1926: dall’ampia sala d’ingresso, arredata con specchi e divani in velluto, si accedeva a due lunghi corridoi che ospitavano vari locali perpendicolari: doccia, vasca e wc, suddivisi tra 1° e 2° classe. In altre sale venivano offerti vari servizi ai clienti: barbiere, manicure, pedicure, servizio lavanderia e stireria. Tutti gli interni erano decorati con piastrelle di pasta di vetro bianca e turchese, disegnati con forme geometriche, i sanitari erano in ceramica e i rubinetti d’ottone. Oggi resta solo l’ombra di quella bellezza. La piena dell’Arno nel 1966 provocò danni ingenti che portarono alla chiusura dell’albergo diurno. Solo nel 2000 i locali furono restaurati.
Ho fatto una foto 🖤
Pisa.
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sofysta · 3 months
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Scrivere una lettera d'amore nella libreria più romantica della città, dichiararvi a casa di Serge Gainsburg e Jane Birkin, alloggiare in loft bohemien con il pianoforte a coda o scambiarvi un bacio davanti alla finestra di Coco Chanel al Ritz?
Dire “ti amo a Parigi”. Vi è mai capitato?
È il luogo in cui si può emozionare pazzamente e provare la joy de vivre. Parigi è detta la città dell'amore ed è indubbiamente il posto giusto dove gridare "Je T'Aime!"
Ed in quali luoghi potremmo dire quindi “Ti Amo” a Parigi? Non si può essere scontati, ma al tempo stesso, se si sceglie la Ville Lumiere l''ideale sarebbe trovare nuove prospettive per ammirarla e viverla.
Alloggiate alla suite del Ritz a Place Vendôme dove risiedeva Coco Chanel
Siamo negli anni 20 quando Coco Chanel, pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel, è già una delle stiliste più in vista di Francia, pur vivendo nella Ville Lumière come una vera parigina si rifiuta di acquistare un appartamento. Preferisce alloggiare all’Hotel Ritz e affacciarsi (spesso di notte) sulla mitica Place Vedôme che in seguito ispirerà la boccetta e il tappo di Chanel n.5, il profumo tutt'oggi più venduto al mondo. Nel 1937 si decide ad affittare una suite al terzo piano tutta per lei e trasferirvisi definitivamente. Il cielo stellato che vedrà da quella posizione privilegiata le ispirerà alcune delle sue più belle collezioni di gioielli. Oggi la suite del Ritz a lei dedicata, lussuosissima, con salotto e hammam privato, arredata da Karl Lagerfeld, si può affittare per 25 mila euro a notte (ma si arriva anche a 40) ed è tra le più richeste. Non una cifra per tutti ma per una dichiarazione d'amore tutto è concesso. Ma si può anche scegliere un'alternativa all'inverso: ammirare la finestra di Coco da place Vedôme magari mentre con una visita nella boutique Chanel Joaillerie che si trova proprio di fronte, al numero 18 del piazza. Pura magia!
Scrivete una lettera d'amore seduti nella libreria Shakespeare and Company
Passeggiando nel 5° arrondissement, in Rue de la Bucherie, al n.37, c'è la libreria più romantica e celebrata di Parigi: Shakespeare and Company. Una libreria anglosassone con scale di legno dipinte da citazioni letterarie. Negli anni ’50 era il ritrovo della Beat Generation ed è stata scelta da Woody Allen per il suo film Midnight in Paris. Ci si immerge nella storia e nella letteratura e si può tranquillamente sedersi e scrivere una poesia o una lettere d’amore con le macchine da scrivere che sono a disposizione
Sussurrate all'orecchio “Je t'aime” nella casa di Serge Gainsbourg e Jane Birkin
Lui è il compositore di "Je t'aime... moi non plus" e la sua storia con Jane Birkin ha ispirato intere generazioni e la cultura pop francese. La sua casa parigina è un luogo incredibilmente sentimentale in cui Gainsbourg visse dal 1969 fino alla sua morte. Si trova nel 7° arrondissement, a pochi passi dal Café de Flore ed è ormai un luogo di culto. La facciata è coperta di scritte, disegni e messaggi di amore e di omaggio all'artista. Qui ha vissuto anche la moglie Jane Birkin e le figlie Kate e Charlotte. Ed è stata proprio Charlotte a volerla trasformare in una casa-museo. Al numero 5 bis di rue de Verneuil c'è la casa vera e propria, dall'altro lato della strada, al civico 14, è aperta una libreria-boutique e un café piano-bar chiamato Gainsbarre.
Godete di una vista mozzafiato dal belvedere delle Buttes Chaumont
Dal parco Buttes Chaumont si gode di una delle più belle viste sulla città. Bisogna salire 173 gradini ma alla fine non rimarrete delusi. Immenso e misterioso il parco è popolato da una moltitudine di uccelli delle più svariate specie. All’interno si trova il Tempio della Sibilla, centro di un pentagono mistico da cui affacciarsi sulla maestosità di Parigi. I momenti migliori per visitarlo sono l’alba o il tramonto.
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stringilamiamano · 5 months
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ieri guardando harry potter mi è venuto un flash di un sogno che anni fa facevo molto spesso e che quindi ricordo a memoria, dove praticamente sono in questa casa/castello antica però comunque arredata bella devo dire che aveva praticamente tutte le stanze comunicanti e ci sono io che corro come una pazza seguita da questi vampiri, non avevo manco visto ancora tvd ai tempi quindi scappavo spaventata, al giorno d'oggi mi farei acchiappare onesta, comunque dicevo io corro corro corro per tutte queste stanze finché questa casa finisce e io mi butto nel vuoto e provo letteralmente e sollievo finché, mentre sto in caduta libera nel nulla più totale, questo vampiro si materializza davanti a me (tipo voldy e harry nei doni della morte chi sa sa) io urlo e boom finisce il sogno
mi psicoanalizzate questo sogno??? sempre stata curiosa di sapere anche perché era sempre lo stesso sogno a ripetizione
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bicheco · 1 month
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Spigolature
Un giorno un uomo fece entrare Diogene Laerzio in una casa riccamente arredata e gli disse: "Mi raccomando, non sputare per terra". Diogene, che aveva voglia di sputare, gli lanciò uno sputo in faccia, gridandogli che quello era l'unico posto sporco che avesse trovato e dove potesse farlo.
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thatsjuliet · 4 months
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più ci rifletto e più mi rendo conto che sono in quella fase della vita in cui non c’è niente più importante per me che tornare a casa mia e sentirmi contenta mentre mi guardo intorno — una casa in ordine, arredata come voglio io, in cui ogni cosa l’ho scelta ed acquistata io. una casa in cui mi piace invitare amici, in cui organizzo cene ed imparo a fare nuovi drink. una casa in cui, ogni singolo mattoncino, lo pianto io, da sola, senza l’aiuto di nessuno.
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limitlesslfgt · 1 year
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ROOM WITH A VIEW, VILLA MORRILL. FLORENCE, ITALY.
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Prese il caffè nella sua piccola stanza d'affitto, si fece la barba e si vestì in modo elegante. Indossò il suo impermeabile, perché fuori pioveva. Quando uscì mancavano venti minuti alle otto, e alle otto in punto era alla stazione centrale, sul marciapiede del treno diretto a Santarém. Il treno partì con la massima puntualità, alle 8.05. Fernando Pessoa prese posto in un compartimento in cui era seduta una signora dall'apparente età di cinquant'anni, che stava leggendo. Essa era sua madre ma non era sua madre, ed era immersa nella lettura. Anche Fernando Pessoa si mise a leggere. Quel giorno doveva leggere due lettere che gli erano arrivate dal Sud Africa e che gli parlavano di una infanzia lontana.
Fui come erba e non mi strapparono, disse a un certo punto la signora dall'apparente età di cinquant'anni. La frase piacque a Fernando Pessoa, che l'appuntò su un taccuino. Intanto, davanti a loro, passava il piatto paesaggio del Ribatejo, con risaie e praterie.
Quando arrivarono a Santarém, Fernando Pessoa prese una carrozza. Lei sa dove è una casa sola imbiancata a calce?, chiese al vetturino. Il vetturino era un ometto grassoccio, col naso reso rubicondo dall'alcol. Certo, disse, è la casa del signor Caeiro, io la conosco bene. E frustò il cavallo. Il cavallo cominciò a trotterellare sulla strada maestra fiancheggiata da palmizi. Nei campi si vedevano capanne di paglia con qualche negro sulla porta.
Ma dove siamo?, chiese Pessoa al vetturino, dove mi porta?
Siamo in Sud Africa, rispose il vetturino, e la sto portando a casa del signor Caeiro.
Pessoa si sentì rassicurato e si appoggiò allo schienale del sedile. Ah, dunque era in Sud Africa, era proprio quello che voleva. Incrociò le gambe con soddisfazione e vide le sue caviglie nude, dentro due pantaloni alla marinara. Capì che era un bambino e questo lo rallegrò molto. Era bello essere un bambino che viaggiava per il Sud Africa. Tirò fuori un pacchetto di sigarette e se ne accese una con voluttà. Ne offrì una anche al vetturino che accettò avidamente.
Stava calando il crepuscolo quando arrivarono in vista di una casa bianca che stava su un colle punteggiato di cipressi, Era una tipica casa ribatejana, lunga e bassa, con le tegole rosse spioventi. La carrozza imboccò il viale di cipressi, il ghiaino scricchiolò sotto le ruote, un cane abbaiò nella campagna.
Sulla porta di casa c'era una vecchietta con gli occhiali e la cuffia candida. Pessoa capì subito che si trattava della prozia di Alberto Caeiro, e alzandosi sulla punta dei piedi la baciò sulle guance.
Non mi faccia troppo stancare il mio Alberto, disse la vecchietta, è di salute così cagionevole.
Si fece di lato e Pessoa entrò in casa. Era una stanza ampia, arredata con semplicità. C'era un caminetto, una piccola libreria, una credenza piena di piatti, un sofà e due poltrone. Alberto Caeiro stava seduto su una poltrona e teneva il capo reclinato all'indietro.
Era l'Headmaster Nicholas, il suo professore della High School.
Non sapevo che Caeiro fosse lei, disse Fernando Pessoa, e fece un piccolo inchino. Alberto Caeiro gli indirizzò un cenno stanco di venire avanti. Venga avanti caro Pessoa, disse, l'ho convocata qui perché volevo che lei sapesse la verità.
Intanto la prozia arrivò con un vassoio sul quale c'erano tè e pasticcini. Caeiro e Pessoa si servirono e presero le tazze. Pessoa si ricordò di non alzare il mignolo, perché non era elegante. Si accomodò il bavero del suo vestito alla marinara e si accese una sigaretta. Lei è il mio maestro, disse.
Caeiro sospirò, e poi sorrise. E' una storia lunga, disse, ma è inutile che gliela spieghi per filo e per segno, lei è intelligente e capirà anche se salterò dei passaggi. Sappia solo questo, che io sono lei.
Si spieghi meglio, disse Pessoa.
Sono la parte più profonda di lei, disse Caeiro, la sua parte oscura. Per questo sono il suo maestro.
Un campanile, nel villaggio vicino, suonò le ore.
E io cosa devo fare?, chiese Pessoa.
Lei deve seguire la mia voce, disse Caeiro, mi ascolterà nella veglia e nel sonno, a volte la disturberò. certe altre non vorrà udirmi. Ma dovrà ascoltarmi, dovrà avere il coraggio di ascoltare questa voce, se vuole essere un grande poeta.
Lo farò, disse Pessoa, lo prometto.
Si alzò e si accomiatò. La carrozza lo aspettava alla porta, Ora era diventato di nuovo adulto e gli erano cresciuti i baffi. Dove la devo portare?, chiese il vetturino, Mi porti verso la fine del sogno, disse Pessoa, oggi è il giorno trionfale della mia vita.
Era l'otto di marzo, e dalla finestra di Pessoa filtrava un timido sole.
Antonio Tabucchi, Sogno di Fernando Pessoa, poeta e fingitore - in Sogni di sogni
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ineffableuser · 1 year
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PLEASE I AM SO MAD
LOOK AT THIS SHIT
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THIS PART OF HANNIBAL TAKES PLACE IN ITALY
YOU’D EXPECT THEM TO GET THINGS RIGHT THAT ONE TIME IT ISN’T JUST ABOUT MAFIA, AND YET
I will now explain in detail some mistakes in this wanted poster because it is both extremely frustrating and hilarious
“Voluto per omicidio”. That’s supposed to be “wanted for murder” but since in English “want” can have different meanings it’s actually “desired for murdered”, instead of “ricercato per omicidio” as it should be said when talking about a wanted criminal
Small mistake, “marrone” means “brown”, referring to eye and hair colour, but Italian adjectives are numbered so it should be “marroni” (yes, even for the hair)
The “Caratteristiche Distintive” paragraph begins with “Dott. Lecter”, without putting the needed article “il”
The second sentence of that paragraph begins with the pronoun “Lui”, “he”, which can and is usually omitted by natives since verbs already imply the subject
Third sentence begins with “Egli”, which is pointless too and also a rarely used, more posh version of “Lui”
Still third sentence, one of the worst things about this. “Egli sarà disegnato alla cultura”. Where do I even begin? “Sarà” is “will be”, I don’t see why they used a future tense while putting a present tense right after, but do you want to know the funniest thing? This whole thing is supposed to mean “he will be(?) drawn to culture”, but we all know that “draw” also means this: ✍🏻. GUESS WHICH VERB THEY USED
“Dott. Lecter è ben arredata”: lack of article again, also this translates to “Doctor Lecter is well furnished” and the word for “furnished”, which is referring to Hannibal, is feminine
Last line, the one with the phone number at the bottom of the page, talking about how you should contact local police or call the number if you see him. Last few words “o chiamata”: they probably meant “or call”, but “chiamata” is the noun “call” (the verb “to call” is “chiamare”)
It’s both hilarious and frustrating. I was glad to see that they spoke Italian relatively often and that it wasn’t all a mafia-centered parody, but apparently asking, possibly paying a native/Italian speaking person on set (like Fortunato Cerlino, the actor that plays Inspector Pazzi) to check this thing instead of typing on Google Translate and calling it a day is still too much to ask
What can I say?
Grazie e vaffanculo
I don’t think there’s any need to translate that too
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firewalker · 1 year
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That's my spot
Dunque. Quando io e Simo abbiamo comprato casa, l'abbiamo arredata per poter avere almeno un ospite a dormire. Siamo orsi asociali, ma non del tutto. Quindi abbiamo comprato un divano tipo questo
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Che per due persone è enorme, ma si trasforma facilmente in letto.
Ora, consideriamo Tata. Nella normalità delle cose, la disposizione è questa:
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(mi stupisco sempre di quanto io riesca a disegnare "bene". Ah, Tata non ha la coda, l'ho fatta per far capire che quel coso che ho disegnato è un cane)
La disposizione è dettata dal fatto che ai bordi del divano ci sono dei comodini dove poggiamo le nostre cose, tipicamente delle bibite (tè, caffè...), che beviamo mentre guardiamo la televisione.
A volte capita che Tata si metta dalla mia parte. Negli anni, abbiamo perfezionato il comando "levati", ovvero: quando si metteva dalla mia parte, cominciavo a dire "levati" e a spintonarla. Era una specie di gioco che durava qualche minuto, finché non la prendevo in braccio (cosa che a lei non piace) e la spostavo di peso. Ci ha messo un po', ma ora ha associato il "levati" a questo trattamento. E generalmente si rimette lì, al centro.
Oggi faceva particolarmente freddo e non avevo bibite con me. Tata era nella sua cuccia, così ho deciso di mettermi al suo posto, sfruttando la coperta che si era presa Simo, e guardare - una volta tanto - la tv un po' più vicini. Mi siedo, accendiamo la tv, arriva Tata. Ci guarda, salta sul divano e PASSEGGIA SULLE MIE GAMBE (17 kg di cane), mi guarda e non accenna a muoversi. Esige di mettersi al centro. E niente, mi sono spostato dalla mia parte. Stavolta è stata lei a farmi il "levati".
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io-e-la-mia-mente · 4 months
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Che cosa è mai .. CASA .. ? Casa è dove ci sono persone che ami , dove ti ritrovi con gli amici e festeggi un compleanno , è dove senti la presenza di qualcuno di speciale quando girando per le stanze ne avverti il suo odore , o dove semplicemente ne ricordi un momento guardando anche solo una sedia .. Poi c'è la Casa ma non fatta di mattoni e cemento , non arredata da mobili e suppellettili , è una casa diversa dove vi abitano i sentimenti , le emozioni, le sensazioni , le risate , le lacrime , la gioia e la tristezza , e tutte queste cose convivono insieme in completa armonia , è una Casa fatta di carne e anima .. Oggi ho lasciato una casa fatta di mattoni e sicuramente un vuoto l'avrò lasciato come un vuoto l'ho vissuto anche io poco fa entrando e non trovandoti, è stato veramente brutto, e anche se mentre ti abbracciavo ho cercato di essere forte una volta qui tutto è stato diverso , il vuoto, il silenzio , la mancanza , tutto poco piacevole, ma dentro di me è rimasta la casa che nessuno può vedere e questo pensiero mi ha dato nuova linfa .. presto insieme
schaiva-di-ING
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francescacammisa1 · 4 months
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Passeggiare per Roma è una piccola arte che perdura, nonostante i tempi; e non è adatta ai pigri, perché le ore migliori sono quelle della mattina. Tra le nostre città, Roma è quella che sembra fatta di più per le belle giornate e per le ore che precedono il mezzogiorno. Nonostante i millenni, esce dal buio nelle belle giornate come una città tutta nuova, senza il minimo segno né sentimento di vecchiaia, e questo è un suo segreto esclusivo. Parigi o Londra, al suo confronto, sembrano città più vecchie. È gaia, fiorita, vibratile, percorsa da riflessi mobili come una città di mare; i fiori nelle ceste anch'essi fanno parte della luce mossa; viene a galla il fondo campestre, scapigliato, tanto diverso da quello che in altre metropoli è portato dai grandi parchi, che sono così cittadini nonostante gli alberi e i prati, e piuttosto ricordano affreschi e quadri di paesaggio nell'interno d'una dimora nobilmente arredata.
Guido Piovene - Viaggio in Italia
Ph Paolo di Paolo
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rimembranzacerba · 1 year
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voglio una casa arredata completamente in stile anni 70
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