Tumgik
#apulie
bini-ph · 2 months
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Via bini_gwen IG
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sampungmgadaliri · 2 months
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BINI face card never declines. Credits are on the photo.
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blob-monster · 11 days
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cutie pie Gwen
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woncatz · 1 month
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I HAVE A BINI BRAINROT HELP LIKE WHO SHOULD I WRITE FOR FIRST ‼️👊😔
btw stream talaarawan by bini ‼️🎀💋
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popolodipekino · 1 year
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ipotiposi
Raccolte a tulipano le cinque dita della mano destra, altalenò quel fiore nella ipotiposi(*) digito-interrogativa tanto in uso presso gli Apuli. da C. E. Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
(*)ipotiposi: figura retorica che consiste nel rappresentare qualcosa o qualcuno in modo vivo, immediato ed efficace, così da offrirne quasi l'immagine visiva; per esempio: ed el s'ergea col petto e con la fronte / com'avesse l'inferno a gran dispitto (Dante, Inf. X, 35-36).
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bini-style · 4 months
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Gwen wore this H&M white Les Jardins print motif t-shirt during a showing of Tabing Ilog the Musical play at the PETA Theater.
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t-annhauser · 1 year
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Ogni cittadino è chiamato al suo dovere
Specialmente verso i primi di febbraio, in Italia, a noi uomini di ingegno viene richiesta come a tutti la partecipazione al rito collettivo del Festival di Sanremo, soprattutto se ci troviamo calati in un contesto familiare e non invece ritirati nella quiete del nostro eremo celeste a leggere Arturo Schopenhauer. Bisogna solo accettare di indossare una maschera, fare come i giapponesi, che in pubblico offrono una facciata socialmente rispettabile (tatemae), e dentro tengono nascosti i loro veri sentimenti (hon'ne). Io credo che molti dei problemi di socializzazione di noi timidi introversi nascano dal non accettare di indossare questa maschera in pubblico, vuoi per dignità, vuoi per manifesta incapacità di recitazione, vuoi perché vorremmo che in noi l'individuo sociale coincidesse quanto più possibile con quello interiore: non è possibile. Al festival di Sanremo, qui da noi, non ci si può sottrarre, forse abitando all'estero, ma all'estero-estero, che non vale essere di San Marino o Città del Vaticano, siamo tutti coscritti noi residenti dello italico stivale, e chi non partecipa è un disertore, un ladro o una spia, russa, ovviamente. Detto questo, quest'anno proprio non ce la faccio a fare l'italiano, a pipparmi ancora Benigni, gli applausi a Mattarella e tutta l'autocelebrazione farlocca e vanagloriosa della patria (ma quale patria? disse raccogliendo a tulipano le cinque dita della mano destra, altalenando quel fiore nella ipotiposi digito-interrogativa tanto in uso presso gli Apuli), la maschera mi scende, nemmeno a tenerla su con gli elastici dietro alla nuca, quelli che non tirano le orecchie, non ce la faccio, per quest'anno mi chiamo fuori, sono out.
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BINI GWEN
Stage Name: Gwen
Birth Name: Gweneth L. Apuli
Position: Lead Vocalist, Lead Rapper
Birthday: June 19, 2003
Zodiac Sign: Gemini
Height: 168 cm (5’6”)
Representative Color: Dusty Orange
Representative Emoji: 🐨
Twitter: @bini_gwen
Instagram: @bini_gwen
Tiktok: @bini_gwen
Gwen Facts:
– She is from Daraga, Albay Philippines.
– Gwen has 4 older brothers.
– Her favourite colours are black and pink.
– She loves spicy food and her favourite food is pepperoni pizza and ice cream.
– She does not like peanuts.
– Gwen’s hobbies include collecting heels and doing makeup. She can do different makeup styles even Instagram filters but at the moment she is practising aesthetic make-up.
– She won 1st Runner Up in Mr. & Ms. Pacific Teen Heartthrob in 2019.
– Her special talent is modelling.
– Gwen loves old songs and probably can ace the songs of Karen Carpenter of the Carpenters.
– She joined a lot of school activities, such as parades and street dancing competitions.
– Gwen was a part of a talent show in Albay to further enhance her skills in singing and modelling. She was invited to big mall events as a singer-model or a guest singer which is where she earned some money to help her family.
– She was once a majorette.
– Before entering the Star Hunt Academy, she was a former PBB (Pinoy Big Brother) housemate during PBB Otso Batch 3. Unfortunately, she was evicted on the 36th day of the show.
– After the PBB show, she was recruited as a trainee because of her amazing talent in singing.
– Gwen’s favourite SHA subject is singing.
– Life Motto: “Life is not about waiting the storm to pass, but learning to dance in the rain.”
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philoursmars · 1 year
Photo
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Revenons à mon projet de présenter la plupart de mes 55800 photos (environ).  On est en 2017. Oui, mon blog est né en 2017 mais je vais prolonger ce projet...jusqu’à l’année 2018 . Allez....
Au Louvre-Lens, il y eut une très belle expo : “Musiques de l’Antiquité” :
- cuiller d'offrande - luthiste - Egypte, Nouvel Empire, 1400 av. JC.
- assiette attique : guerrier scythe avec salpinx - Etrurie, 500 av. JC.
- cratère :drame satyrique - Italie, 400 av. JC.
- pendant à grelots : cerf - Anatolie, 2000-1000 av. JC
- hochet : enfant sur une truie - Apulie, 3ème s. av. JC
- mosaïque d'Orphée - Vienne (Isère) , 2ème s. ap. JC.
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bini-ph · 2 months
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Slaayyy 💅
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sampungmgadaliri · 3 months
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BINI in China.
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blob-monster · 2 days
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Salamin Salamin Makeup Challenge
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woncatz · 19 days
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- MASTERLIST -
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. le sserafim .
- kim chaewon
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- miyawaki sakura
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- huh yunjin
all night
- nakamura kazuha
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. ive .
- jang wonyoung
fingering headcanons
- naoi rei
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. newjeans .
- kim minji
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- pham hanni
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- danielle june marsh ( ! fluff only ! )
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- kang haerin ( ! fluff only ! )
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. aespa .
- yu jimin
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- uchinaga aeri
nothing here yet...
- kim minjeong
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- ning yizhuo
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. enhypen .
- yang jungwon
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- lee heeseung
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- park jongseong
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- sim jaeyun
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- park sunghoon
nothing here yet...
- kim sunoo
nothing here yet...
- nishimura riki ( ! fluff only ! )
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. tomorrow by together .
- choi soobin
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- choi yeonjun
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- kang taehyun
nothing here yet...
- choi beomgyu
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- huening kai
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. bini .
- maraiah queen arceta
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- maria nicolette vergara
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- mary loi yves ricalde
nothing here yet...
- gweneth apuli
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- lindtsey stacey aubrey sevilleja
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- mikhaela janna lim
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- jhoanna christine robles
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- sheena mae catacutan
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loveint-diario · 1 year
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Capitolo 23 – Conquistiamo futuro recuperando il passato
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IV.22
Nel cerchio di un anello
Alla ricerca di ricordi
affidati alla memoria
di chi c’era.
Assecondiamo
un movimento circolare,
percezione di una retta
un avanti che se continuo
fa ritorno.
Conquistiamo futuro
recuperando il passato,
architetti del presente
disegnatori specializzati
di memorie interne.
tratta da Canti Malinconici, una raccolta di mie poesie inedita.
Mi trovavo seduta sul lato passeggero, mia sorella stava guidando e scattai dal mio smartphone una foto del sole che stava tramontando su una curva di strada, nel traffico denso del Grande Raccordo Anulare. Qualche giorno dopo postai quella foto su Instagram con la poesia in epigrafe, era ottobre.
Dopo il rientro da Barcellona avevo ripreso a scrivere, a fotografare e avevo continuato a disegnare il mio diario grafico; il mio processo di elaborazione era finalmente iniziato. Sapevo di essere spiata quindi censuravo molto la mia scrittura, non toccavo direttamente il dolore, non lo fronteggiavo come avrei voluto fare e come avrei fatto, se avessi avuto la certezza di essere l’unica a leggere ciò che scrivevo, avevo trovato un modo di nascondermi tra parole e simboli mentre cercavo di maneggiare con cura il buio.
Partii per Roma, m’imbarcai su una nave che partiva da Palermo e dato che in navigazione internet non funziona, mi sentii libera di scrivere e quella notte in nave iniziai un racconto autobiografico che conclusi, qualche giorno dopo, durante la navigazione Civitavecchia - Barcellona.
Avevo da poco letto La scomparsa di George Perec. Il libro è scritto interamente senza mai, dico mai, utilizzare la lettera e; un gioco letterario in cui cela la più grande sparizione del suo libro.  Sentivo che qualcosa di me stava scomparendo, mi trovavo a Roma anche perché dovevo ritirare dalla segreteria universitaria i documenti che mi sarebbero serviti, qualora avessi richiesto la convalida dei titoli in Spagna. Avevo detto a tutti che mi trasferivo lì per svolgere la mia professione, ma non lo sentivo vero. Non volevo più fare la psicologa, ero in totale burn out e capivo che non sarei stata in grado di svolgere la mia professione adeguatamente.
Intitolai il mio racconto La scomparsa e per undici capitoli, partendo dall’ultima sera trascorsa a Gela, presi a pretesto ciò che realmente mi accadde durante quei giorni e intrapresi un viaggio nei luoghi della mia memoria, della memoria delle persone che incontravo e di quelle che ritrovavo. Qualcosa di me stava veramente scomparendo ed io volevo fare come le farfalle, quando dopo essersi scrollate di dosso la carcassa del bruco, si allontano e camminando piano piano sulle zampe, si fermano e aspettano pazienti che il vento asciughi le loro ali.
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A San Lorenzo, il quartiere dove si trova la Facoltà di Psicologia e la sua segreteria, camminando per via degli Apuli corre lungo un muro dove su uno sfondo color salmone, scorrono le sagome bianche delle donne uccise da uomini che dicevano di amarle. In ogni sagoma bianca c’è scritto il nome della donna, la data del giorno in cui è stata uccisa e chi l’ha uccisa: marito, ex-marito, padre, compagno, ex-compagno, fidanzato, fratello, amico, figlio e dopo, si ripetono uguali, per lo più ex qualcosa.
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Il giorno che andai a ritirare i documenti passai davanti a quel muro vedendolo per la prima volta. In uno dei capitoli del mio racconto scrivo:
La segreteria era ancora chiusa ma decisi di aspettare fuori in modo da essere la prima. Dopo poco venne ad aspettare anche un ragazzo e condividemmo, come spesso accade nel mio Paese durante una fila ad un luogo pubblico, la nostra comune insoddisfazione per il modo di lavorare del luogo pubblico in questione, in quel caso la segreteria universitaria, da qui passammo alla critica dell’Università intera fino ad arrivare non so come, a parlare del caso Weinstein. Raccontai di aver letto proprio quella mattina che altre attrici si erano aggiunte alle denunce per molestie sessuali contro il regista, aggiunsi il mio rammarico sul fatto che alcune amiche, donne quindi, condividessero il pensiero di molti, riguardo all’opportunità che queste attrici avessero avuto di fare carriera in questo modo e riflettevo su quanto invece, sia spesso difficile per le vittime denunciare una violenza subita. A quel punto il ragazzo mi rispose:
«Come dice una tua conterranea (si riferisce a Carmen Consoli e cita la frase di una delle sue canzoni più famose) “Se è vero che ad ogni rinuncia corrisponde una contropartita considerevole, privarsi dell’anima comporterebbe una lauta ricompensa”, e io la penso come lei, magari adesso si sono pentite di averlo fatto e cavalcano l’onda della giustizia, ma sul momento hanno approfittato dell’opportunità».
A quel punto non parlai più, sembra che sia proprio atavico il pregiudizio che una donna che subisce violenza, in qualche modo ne sia responsabile.
Rileggendolo oggi aggiungerei che radicato è anche il pregiudizio che una donna che subisce violenza possa non averne sofferto così tanto, che sia anzi probabile che dall’esperienza qualcosa abbia persino guadagnato. Un pensiero brutale ma condiviso da molti, da così tanti che sembra quasi comprensibile che un produttore violenti le attrici con cui lavora mentre ci lavora, come brutalmente normale -tanto da essere legge- era considerato durante il secolo scorso, il matrimonio riparatore.
Rileggendo oggi quello che scrissi allora, mi fa ancora orrore ma non mi sorprende più se un ragazzo di vent’anni, un giovane studente di Psicologia, che si reca ogni giorno in Facoltà per seguire le sue lezioni, passando accanto a quel muro resta indifferente mentre gli scorre a fianco la sfilata della violenza. Non mi sorprende nemmeno quando ascolto notizie di cronaca su personaggi famosi, o come sempre più spesso accade su figli di uomini famosi, accusati di violenza sessuale nei confronti di donne e adolescenti. Adesso so che la fama talvolta può essere una maschera di carnevale, indossata la quale tutto è lecito. Non mi sorprende più ma continua a farmi orrore.
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I Canti Malinconici e La scomparsa sono stati scritti per me, non per essere pubblicati o letti da chiunque. I Canti li ha letti soltanto un amico, che a sua volta mi ha permesso di leggere il suo romanzo mai pubblicato. L’unica persona che ha letto La scomparsa è Giò, a cui è dedicato un intero capitolo. Lei è l’unica persona che ha letto tutti i miei racconti, anche quelli più intimi. Mi piacevano sia le sue critiche che i suoi apprezzamenti, anche quando le sue riflessioni su ciò che esprimevo, o su come lo esprimevo, mi disturbavano un po’ mi spingevano ad andare oltre, ad esprimermi ancora e meglio di prima, ma soprattutto mi fidavo di lei e di come avrebbe usato il suo sguardo sulla mia intimità.
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Non ci vedevamo da anni, ci rincontrammo a San Lorenzo lo stesso giorno che ritirai i documenti in segreteria, all’ora di pranzo avevamo appuntamento davanti l'entrata dell'Università. Lei fu la prima a cui confessai l’identità del personaggio famoso e dato che già lo seguiva su Instagram si accorse, nei mesi seguenti, delle risonanze tra quello che scrivevo io e ciò che lui pubblicava sul social.
Così scrivevo del nostro incontro e di quando le raccontai quello che mi stava accadendo
...Dell’amicizia però, il senso più nobile è la fiducia. Ecco perché è una forma d’amore. L’amico vero ti conosce, è quello che quando tutto il modo ti dà del matto, sa che sta accadendo qualcosa di grosso, che magari non capisce ma non dubita mai, nemmeno per un secondo, che tu sia impazzito.
...Giò sapeva e non dubitava della mia salute mentale, anche se capii che era in apprensione per la mia salute psichica. Con lei non fu difficile raccontare della storia virtuale, non fu difficile neanche confessarle quando la storia d’amore nel web aveva iniziato a tingersi di giallo e a diventare una storia di spionaggio, delazioni e delatori. Per la prima volta, riuscii ad esprimere il senso d’impotenza in cui mi aveva gettato l’essere vittima di un hacker che era in grado di fare qualsiasi cosa con il mio smartphone e con il mio iPad. Ascoltarmi, osservarmi, leggere i miei contenuti, i miei messaggi, i documenti, qualsiasi cosa, come se i miei supporti tecnologici fossero i suoi. Avere accesso completo a ogni sfera della mia privacy. Riuscii finalmente ad esprimere come il non avere i mezzi per poter porre fine a questo abuso, mi facesse sentire debole e sfiduciata, completamente impotente.
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E poco dopo
“Cosa ti piaceva di lui?” Giò ha chiesto a un certo punto.
Cosa mi piaceva. Mi piaceva quello che diceva, come lo diceva. Mi piacevano le cose a cui dava importanza. Mi piaceva la sua azione sociale, condividevo quello contro cui lottava…
…Non ho l’animo della fan per i personaggi pubblici. Anche gli Stati con ancora i regni monarchici mi fanno uno strano effetto, così assurdo, quasi surreale.
..Dico questo per dire, che penso si possa apprezzare l’opera di qualcuno, di un personaggio pubblico noto, come non so uno scrittore, un artista o un politico per esempio, senza per questo innamorarsi o desiderare di avere una relazione più intima con lui o con lei. Il sentimento del fan penso, include questa speranza, come include una quasi morbosa curiosità per i dettagli della vita personale e privata di questo personaggio noto. Io non sento questo desidero per nessuno dei personaggi che ammiro, e non lo sentivo neanche nei suoi confronti, mi piaceva e lo ammiravo, e stimavo la sua capacità di vivere in una situazione particolarmente difficile come era quella in cui viveva lui.
(..ho iniziato)A sentire oltre le sue parole, a sentirmi chiamata dalle sue parole e a sentire una profonda empatia per lui. Ho iniziato a vedere quello che non mostrava, quello che tra parole, punteggiatura ed immagini restava un silenziosissimo urlo.
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La corsa in auto con mia sorella finì in un locale di San Lorenzo, quello dove pranzai con i miei amici e la mia famiglia per festeggiare il giorno che discussi la tesi. Quella sera incontrai due compagne di studio che avevo perso di vista quando mi trasferii in Sicilia. C’eravamo tutte e tre laureate con una tesi in psicofisiologia con il prof. Vezio Ruggieri. Era stato il nostro maestro. Molto di quello applico nel mio lavoro me lo ha insegnato lui; ancora oggi utilizzo molti dei principi del Modello Psicofisiologico Integrato da lui creato per i miei interventi. In uno dei capitoli del mio racconto parlo dell’importanza che il prof. Ruggieri ha avuto nella mia formazione di psicologa, racconto dei seminari di teatroterapia e di musicoterapia che seguii con lui per tre anni, della mia partecipazione al montaggio e alle riprese del film che stava realizzando sulla filosofa Ipazia, di come le sue lezioni e il suo modo di osservare abbiano profondamente influenzato la mia maniera di intendere la psicologia e l’essere umano.
La scomparsa è un testo nel quale riannodo le fila di un lungo percorso di vita in un momento di totale frammentazione. Sto lasciando il mio Paese, ho quarant’anni e guardo indietro vedendo gli anni della mia gioventù, passo al setaccio i progetti che avevo e i sogni che mi spingevano a realizzarli per capire cosa ne è rimasto. Recupero pezzi di me recuperando amicizie lontane nel tempo, riscopro cosa hanno significato per custodire con più cura quello che mi hanno trasmesso. Rivedo i momenti in cui le mie scelte hanno deviato un corso che poteva andare altrimenti, riconosco i passi che mi hanno portato a diventare quello che mi scopro essere diventata.
Se oggi pubblico parti di questi scritti personali non è soltanto perché mi aiutano a ricordare, a raccontare e a trovare un senso, ma perché come ho detto all’inizio di questo blog, tutto ciò che pubblicherò qui, è tutto ciò che lo stalker ha visto spiandomi, ha preso e ha utilizzato per le sue pubblicazioni. Almeno quelle di cui mi sono accorta. Se ce ne siano di più di quelle che riporto non lo so, e confesso che sono anche contenta di non saperlo. Nel 2020 lo stalker ha pubblicato un saggio molto più corposo dei mie 11 capitoli, in cui scrive a se stesso ripercorrendo i luoghi e i personaggi, attraverso i loro libri, che sono stati utili alla sua formazione. Tra questi la filosofa Ipazia che, in un video di presentazione del suo libro arrivatomi in notifica sul mio smartphone, dice di amare letteralmente non soltanto metaforicamente. Non ho letto il libro, quello che so è quello che mi ha sbattuto in faccia con le sue notifiche e con i suoi post fino a quando l'ho seguito. Quello che ho visto è bastato a farmi riconoscere ciò che era mio, ciò che apparteneva alla mia vita.
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In un certo senso la psicologa che ero nel tempo in cui scrivevo La scomparsa non c’è più, ce ne una diversa, una che conosciuto il trauma e lo stress traumatico non solo come professionista, come studiosa e per interposta persona, ma anche come vittima. O come sto cercando di fare, come protagonista. Alla maniera di Yayoi Kusama provo a riappropriarmi delle mie paure, dei miei dolori, delle mie ferite, le mostro e me ne libero, lasciandole qui libere di vagare nella rete.
Roma 26 febbraio 2023 h: 5.25pm – 27 febbraio 2023 h:5.05pm
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nicepets · 2 years
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Pet: Apuly
Owner: imgonnageta
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atbioranloo1979 · 2 months
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apulien mafia
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apulien mafia
Apulien, eine Region im südlichen Italien, ist bekannt für seine idyllischen Küstenlandschaften, kulturellen Schätze und kulinarischen Köstlichkeiten. Leider aber hat diese Region auch eine dunkle Seite – die Geschichte der Mafia.
Die Apulien Mafia, auch bekannt unter dem Namen Sacra Corona Unita, ist eine italienische kriminelle Organisation, die in den 1980er Jahren entstand. Ursprünglich konzentrierten sich ihre Aktivitäten auf Drogenhandel, Erpressung und illegales Glücksspiel. Doch im Laufe der Zeit weitete sich ihr Einflussbereich aus und reichte bis in andere Teile Italiens und sogar ins Ausland.
Die Anfänge der Apulien Mafia lassen sich bis in die Mitte des 20. Jahrhunderts zurückverfolgen. In den 1950er und 1960er Jahren waren die traditionellen Mafiaclans, wie die Cosa Nostra in Sizilien und die Camorra in Neapel, dominant. Die Apulien Mafia entstand als eine Art Abspaltung dieser Organisationen und etablierte sich zunächst in der Region Apulien.
Die rauen und unzugänglichen Landschaften Apuliens erwiesen sich als ideal für die illegalen Aktivitäten der Mafia. Die organisierte Kriminalität konnte hier weitgehend ungestört operieren und ihre Geschäfte ausweiten. Insbesondere der Drogenschmuggel von der Balkanroute aus über das Adriatische Meer spielte eine bedeutende Rolle.
Die Apulien Mafia war berüchtigt für ihre gewaltsamen Methoden und ihre Fähigkeit, Korruption in Politik, Polizei und Justiz zu infiltrieren. Diese illegale Vereinigung erwirtschaftete enorme Gewinne durch Drogenhandel, Schutzgelderpressung und illegale Geschäfte. Doch die italienischen Behörden setzten dem Treiben der Mafia ein hartes Vorgehen entgegen, welches zu zahlreichen Festnahmen, Prozessen und Verurteilungen führte.
Heutzutage ist die Apulien Mafia zwar immer noch aktiv, aber durch verstärkte polizeiliche Maßnahmen und den Einsatz gezielter Anti-Mafia-Operationen deutlich geschwächt. Die Sicherheitslage in Apulien hat sich verbessert und die Region rückt vermehrt in den Fokus von Touristen, die von seiner Schönheit und Gastfreundschaft angezogen werden.
Trotz der dunklen Vergangenheit der Apulien Mafia hat sich diese Region zu einem beliebten Reiseziel entwickelt, das mit seinen historischen Städten, beeindruckenden Kirchen, traditionellen Trulli-Häusern und traumhaften Stränden lockt. Besucher können sich heute auf unvergessliche Eindrücke und kulinarische Genüsse freuen – und dabei die düstere Geschichte der Apulien Mafia nicht vergessen.
Apulien, oder auch Apulia, ist eine faszinierende Region im südlichen Italien, die für ihre atemberaubende Landschaft, ihr reiches kulturelles Erbe und ihre historischen Städte bekannt ist. Doch hinter dieser idyllischen Fassade existieren auch geheime Organisationen, die kaum bekannt sind. In diesem Artikel möchten wir Ihnen zwei solcher Organisationen vorstellen, die in Apulien ihre Aktivitäten entfalten.
Die erste Organisation, von der wir berichten möchten, ist die "Bruderschaft der heiligen Apulier". Diese geheime Gruppe hat ihre Wurzeln im Mittelalter und pflegt bis heute alte Traditionen und Rituale. Sie sind dafür bekannt, ihre Mitglieder durch strenge Aufnahmeprüfungen auszuwählen und ihr Wissen über das kulturelle Erbe Apuliens zu bewahren. Die Mitglieder der Bruderschaft treffen sich regelmäßig an geheimen Orten, um ihre Bräuche zu zelebrieren und die Geschichte ihrer Heimat zu erforschen.
Eine weitere geheime Organisation in Apulien ist der "Orden der Salento-Wächter". Dieser mysteriöse Orden setzt sich für den Schutz und die Bewahrung der Kulturschätze der Region Salento ein. Ihre Mitglieder sind tief in das kulturelle Erbe Apuliens verwurzelt und setzen sich für den Erhalt historischer Gebäude, Kunstwerke und Traditionen ein. Sie arbeiten im Verborgenen und treffen sich heimlich, um Strategien zur Bewahrung des kulturellen Erbes zu planen und durchzuführen.
Obwohl diese geheimen Organisationen in Apulien wenig bekannt sind, spielen sie eine wichtige Rolle bei der Bewahrung des kulturellen Erbes und der Traditionen der Region. Sie setzen sich leidenschaftlich dafür ein, die Geschichte, Kunst und Kultur von Apulien am Leben zu erhalten und an zukünftige Generationen weiterzugeben.
Es ist faszinierend zu sehen, dass neben der bekannten touristischen Seite Apuliens auch solche geheimen Organisationen existieren, die sich der Bewahrung und Pflege des kulturellen Erbes verschrieben haben. Ihr Engagement und ihre Hingabe tragen dazu bei, die reiche Geschichte und Kultur von Apulien lebendig zu halten und für kommende Generationen zu erhalten.
Mafiaaktivitäten in Apulien
Apulien, eine wunderschöne Region im südöstlichen Italien, ist nicht nur für ihre malerischen Küsten und köstliche Küche bekannt, sondern leider auch für ihre Mafiaaktivitäten. Mafia-Organisationen haben seit vielen Jahren ihre Wurzeln in dieser Region geschlagen und beeinträchtigen das soziale und wirtschaftliche Gefüge.
Die Mafia in Apulien wird als Sacra Corona Unita (Heilige vereinigte Krone) bezeichnet und hat ihre Ursprünge in den 1980er Jahren. Sie entstand als Abspaltung der Cosa Nostra aus Sizilien. Die Sacra Corona Unita hat sich zunächst auf Schutzgelderpressung konzentriert, aber im Laufe der Jahre haben sie ihr Geschäftsportfolio erweitert und sind nun auch in illegale Glücksspiel- und Drogenhandelsgeschäfte involviert.
Besonders betroffen von der Mafia in Apulien sind kleine Unternehmen und die Landwirtschaft. Die Mafia zwingt Unternehmen zur Zahlung von Schutzgeldern und infiltriert die Agrarindustrie, vor allem im Olivenölsektor. Die illegalen Aktivitäten verursachen erhebliche wirtschaftliche Schäden und schaden dem guten Ruf der Region.
Die Regierung hat zahlreiche Maßnahmen ergriffen, um diesen kriminellen Organisationen entgegenzuwirken. Es wurden spezielle Ermittlungseinheiten eingerichtet, um die Mafiaaktivitäten zu bekämpfen, und es wurden verstärkte Sicherheitsmaßnahmen ergriffen. Es gibt auch Programme zur Förderung von legalen Wirtschaftstätigkeiten und zur Unterstützung derjenigen, die von der Mafia erpresst wurden.
Trotz dieser Bemühungen ist die Bekämpfung der Mafiaaktivitäten in Apulien eine anhaltende Herausforderung. Die Strukturen und das Netzwerk der Mafia sind tief verwurzelt und es bedarf einer fortlaufenden Zusammenarbeit zwischen der Regierung, den Strafverfolgungsbehörden und der lokalen Bevölkerung, um diese kriminellen Organisationen effektiv zu bekämpfen.
Es ist wichtig, dass Apulien weiterhin positive Schritte unternimmt, um das Image der Region wiederherzustellen und die Wirtschaft voranzutreiben. Durch Investitionen in Tourismus, alternative Energiequellen und legale landwirtschaftliche Praktiken kann Apulien seine Abhängigkeit von der Mafia verringern und zu einer florierenden und sicheren Region werden.
Die Bekämpfung der Mafiaaktivitäten erfordert Zeit, Engagement und Zusammenarbeit auf allen Ebenen. Mit anhaltenden Bemühungen kann Apulien seine Zukunft von kriminellen Machenschaften befreien und als attraktives Reiseziel und wirtschaftlicher Aufschwungpunkt gedeihen.
Apulien, eine malerische Region im Süden Italiens, steht nicht nur für wunderschöne Strände, exzellente Weine und köstliche Küche, sondern leider auch für die Präsenz der Mafia. Die Mafia, auch bekannt als 'La Cosa Nostra', hat seit Jahrzehnten einen großen Einfluss auf die Region und ihre Einwohner.
Der Einfluss der Apulien Mafia, die hauptsächlich in den Provinzen Brindisi, Bari und Taranto aktiv ist, ist in verschiedenen Bereichen des täglichen Lebens spürbar. Der Erpressung von Unternehmern, illegalen Glücksspielaktivitäten, Drogenhandel und illegaler Müllentsorgung sind nur einige der kriminellen Aktivitäten, mit denen die Mafia ihr Geld verdient.
Die Apulien Mafia hat auch starke Verbindungen zur Politik und den lokalen Behörden. Korruption ist ein ernstes Problem, das die Entwicklung der Region hemmt und das Vertrauen der Bürger in ihre Regierung untergräbt. Die Mafia nutzt ihre politischen Beziehungen, um Vorteile und Schutz zu erhalten und ihre illegalen Geschäfte fortzusetzen.
Trotz der Bemühungen der italienischen Regierung, die Mafia zu bekämpfen, bleibt sie in Apulien weiterhin stark präsent. Die Zusammenarbeit zwischen den Strafverfolgungsbehörden und der Bevölkerung ist von entscheidender Bedeutung, um die Ausbreitung der Mafia einzudämmen. Zahlreiche Menschen, die in der Vergangenheit Zeugen geworden sind, haben Angst vor Repressalien und schweigen aus Angst um ihr Leben.
Es ist jedoch wichtig anzumerken, dass nicht alle Bewohner von Apulien Teil der Mafia sind oder mit ihr in Verbindung stehen. Die Region hat eine starke Gemeinschaft von Menschen, die gegen die Mafia kämpfen und eine positive Veränderung herbeiführen möchten.
Die Bekämpfung der Apulien Mafia erfordert einen umfassenden Ansatz, der nicht nur auf strafrechtliche Maßnahmen beschränkt ist, sondern auch darauf abzielt, die sozioökonomischen Bedingungen in der Region zu verbessern. Durch die Schaffung von mehr legalem Wirtschaftswachstum und die Stärkung der Zivilgesellschaft können die Menschen in Apulien eine hoffnungsvollere Zukunft ohne die Einmischung der Mafia aufbauen.
Insgesamt bleibt die Präsenz der Apulien Mafia ein bedauerliches Problem für die Region. Die Regierung und die Bevölkerung müssen weiterhin zusammenarbeiten, um die Auswirkungen der Mafia einzudämmen und eine bessere Zukunft für Apulien zu schaffen.
Bekämpfung der Apulien Mafia
Die Bekämpfung der Mafia ist in Italien schon seit Jahrzehnten ein großes Thema, insbesondere in Regionen wie Sizilien oder Kalabrien. Doch auch in Apulien, einer Region im Süden Italiens, gibt es vereinzelte Aktivitäten der Mafia. Die apulische Mafia, bekannt als Sacra Corona Unita (SCU), hat ihre Wurzeln hauptsächlich in den Provinzen Lecce, Brindisi und Taranto.
Die Bekämpfung der apulischen Mafia ist sowohl eine Aufgabe der Sicherheitskräfte als auch der Zivilgesellschaft. Hier sind fünf Maßnahmen, die ergriffen werden, um die Mafia in Apulien zu bekämpfen:
Polizeiarbeit und Strafverfolgung: Die italienischen Sicherheitskräfte arbeiten eng mit den lokalen Behörden zusammen, um gegen die Mafia vorzugehen. Es gibt spezielle Anti-Mafia-Einheiten wie die DIA (Direzione Investigativa Antimafia), die sich der Bekämpfung der kriminellen Organisationen in Apulien widmen.
Stärkung der Justiz: Die Stärkung des Justizsystems ist von entscheidender Bedeutung, um die Mafia effektiv zu bekämpfen. Dies beinhaltet den Schutz von Zeugen, eine effiziente Gerichtsbarkeit und eine angemessene Strafverfolgung von Mitgliedern der Mafia.
Sensibilisierung der Bevölkerung: Die Zivilgesellschaft spielt eine wichtige Rolle bei der Bekämpfung der Mafia. Die Menschen müssen sich der Präsenz und der Aktivitäten der Mafia bewusst sein und aktiv dazu beitragen, sie zu bekämpfen. Bildungsprogramme und Sensibilisierungskampagnen können hier einen großen Beitrag leisten.
Unterstützung der Opfer: Opfer der Mafia benötigen spezielle Unterstützung, um aus der Kriminalität auszusteigen und ein neues Leben ohne Angst und Bedrohung zu führen. Soziale Dienste und gemeinnützige Organisationen bieten Unterstützung in Form von psychologischer Betreuung, sozialer Integration und wirtschaftlicher Unterstützung.
Prävention und Eindämmung: Prävention ist ein wichtiger Teil der Bekämpfung der Mafia. Dies beinhaltet die Schaffung von Arbeitsplätzen, um die Arbeitslosigkeit in der Region zu reduzieren, sowie die Förderung von Unternehmensgründungen und wirtschaftlicher Entwicklung. Eine starke Wirtschaft kann dazu beitragen, die Anziehungskraft der Mafia auf die Bevölkerung zu verringern.
Die Bekämpfung der apulischen Mafia erfordert eine koordinierte Anstrengung auf verschiedenen Ebenen. Durch die Zusammenarbeit der Sicherheitskräfte, der Justiz, der Zivilgesellschaft und der Regierung ist es möglich, die Präsenz und den Einfluss der Mafia in Apulien zu verringern und eine sicherere und gerechtere Region zu schaffen.
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