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#andrea giambruno striscia la notizia
harusphotos · 7 months
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PILLOLE DI GOSSIP: GIAMBRUNO, VIZI PUBBLICI E PRIVATE VIRTÚ
In queste ultime parole è diventato, suo malgrado, protagonista indiscusso del gossip più becero. Galeotto fu, per mr Meloni - Al secolo, #andreagiambruno - il fuori onda assassino mandato in onda dalla redazione di #striscialanotizia. Un tripudio di inutile vanità, volgarità e supponenza, che ha visto il giornalista #mediaset divenire una macchietta da cinepanettone, il tipico marpione da osteria ai danni della collega 46enne #vivianagugliemi. Un dietro le quinte destinato a fare discutere e non solo perché il Giambruno è il compagno della Premier, nonché papà della piccola Ginevra, ma anche perché scoperchia irrimediabilmente un'altra polemica tutta targata #antonioricci: il diritto di mettere in piazza anche i difetti più trash di ogni persona famosa, da Baglioni al "gentil Flavio Insinna" (quest'ultimo esiliato per lungo tempo dopo la tremenda figuraccia ad #affarituoi). La domanda che in molti si pongono è: è giusto rendere note certe debolezze, mettendo a repentaglio lavoro e sfera privata del malcapitato di turno, per quanto condannabile per certi atteggiamenti?
Ai posteri, al web e agli spettatori l'ardua sentenza. Voi da che parte state?
#pilloledigossip #pubblicista #trash #fuorionda #matryoshka #gossip #format #retequattro #harusphotos
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ilpianistasultetto · 7 months
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Quando si incontra la persona della vita, quella che senti tanto affine, quella che sembra l'altra meta' di te, quella che ti completa, che ti avvolge con le maniere che tanto ti piacciono, quella che parla come hai sempre desiderato nella vita, allora si dice: "ho trovato l'anima gemella". Ecco, la Premier Meloni ha trovato la sua anima gemella in Andrea Giambruno. Si sono messi insieme e hanno formato una famiglia, seppur non consacrata davanti a Dio. Sembra di sentirli mentre a casa parlano tra loro. 😉
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collapsedsquid · 7 months
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Italian Prime Minister Giorgia Meloni has dumped her sleazy TV presenter boyfriend — after a lewd audio recording surfaced of him asking a woman if she would be interested in group sex.  “Listen, I wanted to tell you something. Do you want to join our group? Will you join our working group?” Andrea Giambruno, Meloni’s boyfriend of 10 years, is heard asking a woman on the tape aired on the Italian show “Striscia La Notizia.”  When the woman, a colleague of Giambruno’s, responds favorably, he explains that there is a catch.  “You have to give us something in return,” Giambruno, host of Italian talk show “Diario Del Giorno,” tells the woman.  “My expertise?” the woman cheekily replies.  Giambruno responds, “You have to do threesomes or foursomes with us … We f–k.”
Yes I'm sure Meloni was totally unaware her boyfriend was arranging foursomes, scandalized
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bicheco · 7 months
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Dalla mela alla pesca
La guerra per la Striscia di Gaza ci aveva un po’ distratti da quella, ben più decisiva per le sorti dell’umanità, per Striscia la Notizia. Ora che è chiusa con un blitzkrieg (il post della Meloni che molla Giambruno), possiamo trarne alcune provvisorie conclusioni. Non sugli aspetti privati della Guerra dei Melones. Ma su quelli pubblici, politici.
1. Chi di famiglia tradizionale ferisce di famiglia tradizionale perisce. Nessuno può dare lezioni di vita privata a nessuno. Ma qui crolla l’arrogante e ipocrita propaganda delle tre destre sulla famiglia tradizionale, dai Family Day alle intrusioni anche normative nei rapporti affettivi, dalla difesa di Vannacci e della sua “normalità” all’uso politico-elettorale dello spot della pesca. E viene smascherato il servilismo della stampa di destra (e non solo) che da 30 anni prende sul serio questi maestri di famiglia tradizionale capitanati prima dal puttaniere B. (che, va detto, faceva tutto in onda, non fuori), poi dal plurimaritato e plurifidanzato Salvini, infine dai Melones. Chissà che ora i sepolcri imbiancati non si decidano a vivere come pare a loro e a lasciarci vivere come pare a noi.
2. Chi di conflitto d’interessi ferisce di conflitto d’interessi perisce. Il post scriptum della Meloni contro “tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa”, fa il paio col “non sono ricattabile” a B. durante le trattative sulla Giustizia, ed è indirizzato anche a Mediaset. Che è stata fondamentale per la crescita vertiginosa del brand Meloni e che, morto B., continua a detenere la cassa e dunque le chiavi di Forza Italia. Noi sappiamo che ciò che fa Antonio Ricci lo decide solo lui: Striscia è l’unica repubblica separata nel Regno del Biscione (a parte il fatto di non attaccare la proprietà). Ma, finché non verrà risolto quel conflitto d’interessi e spezzato quel mostruoso trust finanziario-editoriale, tutto ciò che accade fra Mediaset e il governo sarà letto in chiave politica. Così come la resistibile ascesa di Giambruno in parallelo a quella della fidanzata e la sua repentina discesa agli inferi in sincronia con la separazione da lei. Ora forse la premier capirà l’errore di aver giustificato il conflitto d’interessi del suo ex (e pure il proprio), difeso i suoi deliri e attaccato i pochi giornali critici tirando in ballo la libertà di stampa,che è l’opposto.
3. Chi di Veronica ferisce di Veronica perisce. Quando la Lario piantò B. perché andava a minorenni, la destra politico-mediatica si schierò con lui e lapidò lei come “velina ingrata”. Ora che Giorgia pianta Andrea, sono tutti con lei. E non perché ha ragione lei (come l’aveva Veronica), ma perché comanda lei. La destra italiana è passata dal Banana ai Meloni, ma resta sempre una barzelletta: prima quella vecchia della mela, ora quella nuova della pesca.
Marco Travaglio
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confrontodemocratico · 3 months
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Il Fatto: Giorgia Meloni spinge per far condurre un Tg ad Andrea Giambruno
La premier vorrebbe così «limitare i danni» della vicenda. Ed evitare che l’ex compagno possa metterla in imbarazzo Andrea Giambruno è diventato il vice di Giuseppe Brindisi a Diario del giorno su Rete4. Ma l’ambizione dell’ex compagno di Giorgia Meloni, mollato dalla premier dopo i fuorionda di Striscia la notizia, sarebbe quella di condurre un telegiornale. E, scrive oggi Il Fatto Quotidiano,…
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giancarlonicoli · 5 months
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27 dic 2023 11:18
TROPPO MINZO! "IL FOGLIO": “MEDIASET MANDA VIA MINZOLINI DA “STASERA ITALIA”. PER CRIPPA E GLI SCIENZIATI DEL "BISCIONE" LA SUA CONDUZIONE NON RISPETTA IL “FORMALISMO TELEVISIVO” DELLA RETE. GLI RIMPROVERANO, INSOMMA, DI FARE IL GIORNALISTA SOBRIO AL POSTO DEL CONDUTTORE INVASATO. ANDREA GIAMBRUNO RESTA IL BUSTO DI MEDIASET PIÙ AUTENTICO. LUI CHE NEI FUORI ONDA DI “STRISCIA” SI GRATTA IL PACCO È SENZA DUBBIO PIÙ GENUINO DI MEDIASET, LA TV CHE CONTINUA A RIFILARCI IL “PACCO” DELLA TV AUTOREVOLE…" -
Carmelo Caruso per il Foglio - Estratti
Chiamano Augusto Minzolini per alzare il livello, ma dopo tre mesi lo cacciano perché lo ha alzato troppo. Se Aristotele, il padre della logica, avesse conosciuto i vertici di Mediaset, sarebbe oggi un filosofo nichilista. La trasmissione è “Stasera Italia weekend” e va in onda, sabato e domenica, su Rete 4, la Los Alamos di Pier Silvio Berlusconi. La notizia dell’uscita di Minzolini l’ha data lo stesso Minzolini. Il 24 dicembre, l’ex direttore del Giornale annuncia che “è terminato il nostro tempo a disposizione così come il mio ciclo alla conduzione di ‘Stasera Italia’”.
(...) Niente risse, ma pensieri articolati. “Stasera Italia”, quest’anno, è stato suddiviso: un ciclo Nicola Porro, un altro Bianca Berlinguer, e a Minzolini il fine settimana. L’8 gennaio debutta la Salomè Berlinguer e la trasmissione dovrebbe cambiare pure il titolo per volere dei vertici.
L’Oppenheimer di Mediaset, il direttore dell’informazione, è Mauro Crippa, e i suoi esperimenti sono noti. L’ultimo lo ha raccontato il Foglio. Per costruire il traino alla Salomè aveva scisso “Lo Sportello di Forum”, la trasmissione di maggior successo, in due atomi. Dopo due giorni di sperimentazione, la combustione, il cambio di palinsesto, aveva provocato il crollo di “Forum”, e l’insurrezione dei volti storici. L’incendio della biblioteca di Alessandria aveva provocato meno effetti. Pure l’uscita di Minzolini è una decisione di Berlusconi-Crippa.
Minzolini non ha bisogno di essere raccontato. E’ un neologismo, il minzolinismo . E’ l’ultimo direttore del Giornale voluto da Silvio Berlusconi in vita. Quando Mediaset gli ha proposto la conduzione gli ha dato come mandato quello di fare un’edizione di “approfondimento”. I risultati auditel di “Stasera Italia weekend” sono stati positivi, in media con le altre serate, con la differenza che Minzolini doveva vedersela con la concorrenza di Fazio, del calcio, e delle le regine della tv Carlucci e De Filippi. Più volte ha superato La7 con Massimo Gramellini e Serena Bortone su Rai 3.
Per quale ragione gli viene tolta la trasmissione? Per una volta il retroscena, sul campione del retroscena, non lo scrive Minzolini. Per gli scienziati Mediaset la sua conduzione non rispetta il “formalismo televisivo” della rete. Gli rimproverano insomma di non interrompere gli ospiti in studio, di farli parlare troppo. Viene mandato via perché ha provato a fare il giornalista sobrio al posto del conduttore invasato. Ecco perché, ancora una volta, non si possono che porgere le scuse ad Andrea Giambruno, il busto di Mediaset più autentico. Lui che nei fuori onda di “Striscia” si gratta il pacco è senza dubbio più genuino di Mediaset, la tv che continua a rifilarci il “pacco” della tv autorevole.
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ginogirolimoni · 5 months
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“Mi hanno fatto fare una figura di me**a mondiale”, queste parole avrebbe detto Andrea Giambruno ad alcuni amici mentre pranzava presso l’Osteria del Sostegno, vicina al Pantheon, secondo il quotidiano La Stampa.
Sono riferite a Mediaset, società su cui Giambruno medita la rivincita; d’accordo col suo avvocato, sempre secondo La Stampa, vuole far causa all’azienda presso cui ha lavorato per violazione della privacy e diffamazione a mezzo stampa, convinto di ottenere un cospicuo risarcimento.
Se tutto ciò è vero, Giambruno dimostra che da ogni occasione tenta sempre di trarre qualche utile, di spremerla quanto più è possibile.
Inoltre, non sembra aver elaborato per nulla quanto gli è successo, perché la “figura di me**a” l’ha fatta lui comportandosi in quel modo, Striscia la Notizia l’ha solo divulgata.
Su “a livello mondiale”, infine, avrebbe fatto meglio a dire "in tutto il globo terracqueo"; il concetto così espresso nella sua vastità mi fa pensare che Giambruno sembra non rendersi conto che lui è noto solo per essere stato il compagno della Meloni proprio nel momento in cui questa è il Presidente del Consiglio italiano, altrimenti nessuno saprebbe chi è Andrea Giambruno.
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Il fuorionda di Giambruno su Striscia è un caso
Per la seconda serata consecutiva Striscia la notizia trasmette un fuorionda di Andrea Giambruno, il compagno della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Questa volta – dopo il video trasmesso nella puntata di ieri – lo show satirico di Mediaset ha fatto ascoltare l’audio di alcune conversazioni del giornalista in un’altra occasione. “Posso toccarmi il pacco mentre vi parlo?”, domanda…
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bishop389540 · 7 months
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Giorgia Meloni left Andrea Giambruno: "After 10 years it ends here"
Giorgia Meloni has left Andrea Giambruno: the announcement in the aftermath of the Striscia la Notizia outbursts. Giorgia Meloni has announced that she has left Andrea Giambruno. The Prime Minister, after the fuss raised by her companion’s outbursts, broke the silence by explaining that her reaction had reached the end of the line.Giorgia Meloni has left Andrea GiambrunoFor a few days there has…
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pazzoincasamatta · 7 months
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faide famigliari
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confrontodemocratico · 3 months
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La rivincita di Giambruno, «vice ombra» di Brindisi nel suo talk Diario del Giorno: «Vuole la conduzione di un telegiornale»
L’ex conduttore ora autore di Mediaset, rivela il Fatto Quotidiano, sarebbe tornato da alcune settimane il vero caporedattore del programma di Rete4 Il purgatorio di Andrea Giambruno per i famosi fuorionda con frasi sessiste diffusi da Striscia la notizia è durato meno di tre mesi. Secondo il Fatto Quotidiano, da alcune settimane l’ex compagno di Giorgia Meloni è tornato al timone del suo talk…
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giancarlonicoli · 7 months
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24 ott 2023 13:51
“IL GESTO DI GIORGIA MELONI CORAGGIOSO? È UN FALSO” – IL TURBO-GARANTISTA ALESSANDRO BARBANO SMONTA LA NARRAZIONE DELLA PREMIER ARDIMENTOSA CHE LASCIA L’UOMO FEDIFRAGO: “HA FATTO CIÒ CHE AVREBBE FATTO CHIUNQUE. NON AVEVA ALTRA SCELTA” – “QUEL FUORIONDA RIENTRA NEL NOVERO DELLE INTERCETTAZIONI PREVENTIVE, SIMILI A QUELLE DEI SERVIZI SEGRETI. RICCI CREDE DI ESSERE UN MORALISTA, IN REALTÀ NON È CHE UN MODESTO TECNOCRATE…” - VIDEO -
Estratto dell’articolo di Valentina Stella per www.ildubbio.news
I fuorionda del giornalista Andrea Giambruno, ex compagno della premier Giorgia Meloni, trasmessi da Striscia la notizia e l’arresto in diretta di Silvana Saguto, ex presidente della sezione delle misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, riaccendono il dibattito sul modo di fare giornalismo nel nostro Paese […].
Ne parliamo con il giornalista e scrittore Alessandro Barbano che ci dice: «Siamo noi le vittime di quella violazione, che offende la dignità di una democrazia liberale, colpita nella sua privacy». Ormai, secondo Barbano, siamo in una «democrazia giudiziaria-mediatica».
Direttore Barbano che ne pensa della pubblicazione da parte di Striscia la notizia del fuorionda dell’ex compagno della premier Meloni?
Siamo di fronte ad una gravissima emergenza. Non ci accorgiamo più del livello di violazione dei diritti fondamentali che la democrazia subisce da un uso distorto del potere mediatico. Esiste una questione pregiudiziale che in uno Stato di diritto viene prima della valutazione del fatto.
Qual è?
Se il fine giustifica il mezzo. Ossia se la “porcata”, come l’ha chiamata sul vostro giornale Daniele Zaccaria, possa essere considerata un metodo sostenibile della comunicazione pubblica. Il giorno dopo la trasmissione di Striscia pochi giornali, e tra questi il Dubbio, si sono chiesti se sia digeribile il fuorionda di un giornalista nel contesto in cui è stato carpito.
La maggior parte delle testate invece si è concentrata sul merito delle parole di Giambruno, disconoscendogli, in ragione del disdoro, lo statuto di vittima. In realtà siamo noi le vittime di quella violazione, che offende la dignità di una democrazia liberale, spiandola in uno dei luoghi più sacri, la redazione.
Sacro non per un privilegio riconosciuto ai giornalisti, ma perché in quel luogo si costruisce il pluralismo. Nessuno sembra accorgersi che quel fuorionda rientra nel novero delle intercettazioni preventive, simili a quelle dei Servizi Segreti.
Ci spieghi meglio.
Le intercettazioni preventive sono eseguite senza un titolo di reato e senza l’autorizzazione di un giudice. Nella dimensione mediale coincidono con i dialoghi captati e diffusi senza una ragione informativa che non sia l’obiettivo di assumere una persona a bersaglio.
La Cassazione, nella storica e ormai ignorata sentenza del Decalogo, sostiene che una notizia lesiva della reputazione di un individuo si giustifica se è vera. E già su questo si potrebbe eccepire, perché brandelli di frasi decontestualizzate non sono mai verità. Se è continente. È certamente non lo è una captazione rubata. E se è utile socialmente. E qui l’utilità sociale coincide con il principio per cui tutto ciò che è possibile sapere è giusto che si sappia. In nome dello stesso principio rivendichiamo il diritto di conoscere le intercettazioni penalmente irrilevanti, ma utili a vedere il lato oscuro dei potenti.
Ci spostiamo dal piano penale a quello morale?
[…] Ormai processo penale e processo mediatico sono la stessa cosa. C’è un travaso e una confusione di paradigmi giudiziari e giornalistici. Siamo una democrazia giudiziaria-mediatica.
Secondo Lei la famiglia Berlusconi ha voluto lanciare un messaggio alla premier?
Mi rifiuto pregiudizialmente di fare una valutazione dietrologica sul ruolo della famiglia Berlusconi in questa vicenda.
Antonio Ricci ha detto di aver fatto un favore alla premier. Che ne pensa?
Quest’affermazione racconta un delirio totalitario di onnipotenza che si commenta da sé. Ricci vuole spiegarci che l’utilità sociale del fuorionda sta nell’aver fatto sapere alla premier che viveva con un uomo inadeguato.
E allora perché non applicare su larga scala questo “nobile” intento, istituendo un’Authority del Grande Fratello e nominandolo presidente? Immagini quanti utili divorzi. Senonché Ricci crede di essere un moralista, in realtà non è che un modesto tecnocrate.
Quella che a lui sembra la massima espressione dell’esercizio della moralità - e quindi del fine - non è altro che l’epifania senza controllo del mezzo. Lui crede di adempiere a uno scopo qualitativo, in realtà reagisce a uno stimolo quantitativo.
Ha detto che ha deciso di diffondere le battutacce di Giambruno dopo aver letto un’intervista su “Chi” che lo santificava. È una giustificazione che si dà a posteriori. La verità è che lui esiste in quanto veicola ciò che raccoglie. È simile a un anello di silicio di un circuito tecnologico fuori controllo. Perciò pericoloso.
Perché pericoloso?
Nel cosiddetto mondo dell’informazione, ma anche dell’impresa, tutti hanno paura, non so dire quanto fondata, di questo signore. Si temono rappresaglie mediatiche, perché ciascuno, anche se non ha nulla da nascondere, sa che il suo privato messo in piazza può distruggerlo. Si vive di reputazione. E quando il Grande Fratello propala il suo ultimo schizzo di fango, si rinuncia a ribellarsi, e si sta chiusi in casa in attesa che la telecamera si allontani dai paraggi. Mi chiedo quale sacrificio della libertà stiamo subendo per il timore della gogna che potrebbe scaturirne.
[…] Come giudica la risposta della Meloni?
Quando si sostiene che il suo gesto sia stato coraggioso, si dice un falso.
Perché?
Ha fatto ciò che avrebbe fatto chiunque nelle sue condizioni. Non aveva altra scelta, come non ebbe scelta Romano Prodi quando fu costretto a licenziare il suo portavoce che era stato filmato, mentre tornava a casa, a chiacchierare con una prostituta.
Se la Meloni avesse opposto alla messa in onda una sdegnata rivendicazione della sua privacy, sarebbe stata travolta dalle critiche. Perché la democrazia giudiziaria-mediatica aveva già ammesso al processo pubblico le frasi di Giambruno.
Questo slittamento totalitario […] è già una democrazia necessitata. In cui le scelte diventano mere reazioni a stimoli. E in cui scompaiono le persone: Meloni, Giambruno, una bambina di sei anni.
Ci siamo accorti che esistono le persone quando, due giorni fa, la presidente del Consiglio non si è presentata alla convention di Fratelli d’Italia. Mi chiedo quali parole abbia usato la premier per spiegare alla figlia che vive nella teocrazia dei maiali di Orwell.
A proposito di processo mediatico, come giudica l’arresto in diretta dell’ex magistrata Silvana Saguto con il figlio che si frappone tra lei e le telecamere?
Non entro sul tecnicismo della questione giudiziaria, o meglio sulla sussistenza dei requisiti per disporre l’arresto dopo una conferma parziale da parte della Corte di Cassazione della sentenza di appello.
Rilevo però che la nota diffusa da piazza Cavour sembra il comunicato di un’agenzia che ha nel consenso la sua legittimazione. Tuttavia la ferocia dell’arresto sbrigativo e la traduzione in carcere dall’ospedale, dove la donna era ricoverata, con tanto di telecamere pronte a filmare […] rispondono a due esigenze: accontentare la piazza e fare dell’ex giudice il capro espiatorio per purificare e difendere la vergogna delle misure di prevenzione.  […]
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giancarlonicoli · 7 months
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24 ott 2023 13:21
DAGOREPORT - MATTARELLA PREOCCUPATO PER GLI EFFETTI DELL'AFFAIRE GIAMBRUNO: TEME LA SPUTTANESCION DEL GOVERNO ITALIANO NEL MONDO ("E' SEMPRE BUNGA BUNGA") - A MILANO I POTERI FINANZIARI SONO INQUIETI PER LA TENUTA DELL’ESECUTIVO: REGGERA’ ALLA FAIDA TRA FRATELLI D'ITALIA E FORZA ITALIA? - NESSUNO CREDE ALLA STORIELLA CHE I BERLUSCONI IGNORASSERO I FUORIONDA DI "STRISCIA" E SI CHIEDONO: POSSIBILE CHE IN 10 ANNI DI “RELAZIONE” CON FIGLIA, GIORGIA MELONI NON AVESSE CAPITO CHI ERA IL SUO AITANTE COMPAGNO? - L’EXIT STRATEGY DELLA DUCETTA SUL MES: LO FIRMIAMO MA NON LO USIAMO (ALLORA ERA MEJO APPROVARLO SUBITO SENZA ROMPERE IL CAZZO ALL’UE) - L’INESISTENTE OPPOSIZIONE TARGATA ELLY & PEPPINIELLO NON HA CREATO UN’ALTERNATIVA DI GOVERNO VIDEO
DAGOREPORT
L’affaire Giambruno, con le testosteroniche profferte di “threesome” e “foursome”, non poteva non deflagrare anche nelle stanze damascate del Quirinale.
Il Presidente della Repubblica è personalmente dispiaciuto per le traversie sentimentali della premier ma è più angustiato per l’impatto che potrà avere la vicenda sull’immagine del Governo italiano all’estero.
Le cancellerie internazionali, informate dai tabloid come TMZ, che ha sbrigativamente descritto la vicenda come un problema di sesso a tre (“Il primo ministro italiano rompe con il partner che voleva fare un threesome”), si ritrovano un’Italia politica agitata da vizi sessuali come ai tempi delle mutande pazze di Silvio Berlusconi.
Ai tempi in cui il Cav si dilettava con le olgettine, eravamo divenuti agli occhi dell’Europa il Paese della Cuccagna - dove si ride, se scopa e se magna - mentre tutto intorno crolla.
Plastica testimonianza di quell’epoca, la conferenza stampa tra Merkel e Sarkozy, al G20 di Cannes del 2011, in cui si ridacchiava del Cav facendolo passare per un inaffidabile burlone caccia-gonnelle.
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Ciò che all’estero ha molto colpito gli osservatori è stato il modo via social con cui Giorgia Meloni si è liberata di Andrea Giambruno, definendo sbrigativamente la loro una semplice “relazione”.
Ma dieci anni insieme, e una figlia, fanno di un compagno solo un marito che non si è voluto sposare…Inoltre, i più smaliziati si domandano come sia stato possibile, per la Ducetta, ignorare, in dieci anni, i modi, lo stile, la cultura e gli atteggiamenti del “provolone affumicato” di Mediaset.
Un lungo periodo insieme, nel quale la Sora Giorgia non è stata sempre a Palazzo Chigi, impegnata in lunghi e faticosi viaggi all’estero nei consessi internazionali più importanti.
Nove anni su dieci, li ha passati all’opposizione, senza incarichi di governo, con molto tempo a disposizione da vivere e condividere assieme al padre di sua figlia. Solo grazie ai fuorionda di “Striscia la Notizia” ha compreso lo spessore testosteronico incontrollabile del suo aitante ex?
Come maliziosamente segnalato da Selvaggia Lucarelli, in un’intervista alla Stampa: “Avrei capito chi era Giambruno da tempo, la sua indole e la sua forma mentis sono antiche e articolate.
Credo gliene abbia già perdonate parecchie e stavolta non potesse più nascondere la polvere sotto il tappeto. Queste son pennellate di un quadro che aveva in salotto da tempo”.
Ci mette il carico sulla "Stampa" la “Jena” Barenghi: “Solo gli stupidi non cambano opinione, anche se ci mettono dieci anni per cambiarla?”.
Al di là delle vicende personali di Giorgia Meloni, gli occhi delle cancellerie sono fissi sui risvolti politici dell’affaire-Giambruno. La tensione tra la premier e Forza Italia, di proprietà della famiglia Berlusconi, sta causando più di uno scricchiolio nella tenuta dell’esecutivo, oltre il quale però c’è il vuoto. L’inesistente opposizione targata Elly & Peppiniello non ha creato un’alternativa di governo. Nè ci pensa.
L’armocromatica multigender Schlein soffre di afasia, si vede poco, si sente ancora meno, e le rare volte che apre bocca nessuno la capisce. Giuseppe Conte si muove in solitudine, uomo solo allo sbando, anche con scelte ridicole come i video polemici su TikTok con stelline di Capodanno e musichette di sottofondo per sbertucciare il primo anno del governo.
Mentre i due leader disperdono le loro energie in partite parallele e solitarie, la “pancia” del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle inizia a rumoreggiare. Davanti alle difficoltà della maggioranza di destra-centro, ci si chiede, perché non allearsi e iniziare a proporre agli italiani un piano B?
Peppiniello Appulo se ne impipa del “campo largo”, tenendo in sospeso i dem persino sulla scelta dei candidati per le Regionali in Piemonte e Sardegna. Il suo sogno è passare all’incasso alle Europee, dove si vota con il proporzionale e si “peseranno” i consensi reali dei partiti, e proporsi come primo partito dell’opposizione.
A Bruxelles, oltre alle mutande pazze di Giambruno, ha fatto discutere la dichiarazione resa da Giorgia Meloni al “Giornale”, nella quale annuncia con il solito tono da "Io so' Giorgia e ce l'ho duro": “Posso escludere che governerò con i socialisti. Siamo antitetici”.
Gli Europoteri hanno registrato la scelta di campo della Ducetta, che ormai si è messa a rincorrere Salvini a destra, auto-relegandosi nell’irrilevanza politica. Sarà difficile avere un occhio di riguardo sulle questioni che contano per chi è irrilevante (leggi: giudizi sulla Legge di Bilancio).
La convinzione maturata a Bruxelles è che Giorgia Meloni rifiuti di adattarsi alle logiche europee fatte di mediazione e compromesso e sogni di governare alla Orban, cioè con “pieni poteri” in casa e veti all’estero.
Un certo malcontento il caso Giambruno l’ha creato anche a Milano, piazza economico-finanziaria più importante del Paese.
Tra i sorrisini e le battute di banchieri e investitori inizia a serpeggiare malumore. Soprattutto perché gli smaliziati meneghini non abboccano alla storiella che i Berlusconi fossero all’oscuro dei fuorionda di "Striscia". È come se gli operatori finanziari “fiutassero”, al di là dei resoconti di comodo di Fratelli d’Italia e di certa stampa, un conflitto crescente fra la Ducetta e il tandem Marina-Pier Silvio.
Chi investe e gestisce miliardi è per natura filo-governativo ma ha bisogno di certezze, e soprattutto di stabilità. Annusare all’orizzonte una tempesta interna alla coalizione di centro-destra non fa che alimentare inquietudini.
Le diffidenze crescono anche perché, sulla vicenda, non è emersa una versione chiara e univoca. Lo stesso Antonio Ricci, con la sua personale ricostruzione ha smentito un retroscena di “Repubblica” che parlava di un incontro tra Pier Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni a settembre, con argomento proprio le intemperanze inguinali di Giambruno.
Il guru di “Striscia” dice la verità o ce la racconta? Anche quando utilizza, come spiegazione-pretesto alla diffusione dei fuorionda, l’intervista di Giambruno a “Chi” (“Una sorta di ‘beatificazione’ a cui ho pensato subito di utilizzare l'antidoto. […] Da una fortunosa pesca estiva avevo due fuorionda del giornalista in frigo. Li ho usati. Così come son solito fare”) lo fa per distogliere l’attenzione da sé? Usare a pretesto “Chi” è un input arrivato da Arcore? Quel che è certo, è che nessuno crede che la famiglia Berlusconi fosse all’oscuro dei filmati.
I timori di Piazza Affari sono rinfocolati dalle prime immediate ritorsioni del governo verso Forza Italia: un segnale di probabili future tensioni con il partito del Cav., il cui stesso avvenire è un’incognita.
Marina e Pier Silvio, dopo le Europee, dovranno decidere cosa farsene di un partito costoso (la famiglia ha 100 milioni di crediti da riscuotere dalle casse di FI), in calo nei sondaggi e incapace, con la guida del pelucche Tajani, di far valere le ragioni e gli interessi della famiglia di Arcore.
Il destino di Forza Italia non riguarda solo gli azzurri, ma anche quello del Governo. Se è vero che un tavolo si regge almeno su tre gambe, se una delle tre viene meno, che succederà all’esecutivo della Meloni?
Ps. Donna Giorgia ha partecipato a molte riunioni in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 ottobre, in compagnia del sottosegretario Fazzolari e di altri fedelissimi. Sul tavolo c’era l’approvazione del Mes, il cui voto finale è previsto a fine novembre.
L’exit strategy ipotizzata dal braccio destro (e teso) di Giorgia è quella di far precedere la ratifica da una dichiarazione politicamente vincolante, che impegna l’Italia a non ricorrere al Fondo salva stati. Della serie: lo firmiamo, ma non lo usiamo. Una paraculata all’italiana che rinforza gli stereotipi verso il nostro Paese in Europa: potevamo approvarlo subito senza attirarci gli strali di mezza Unione…
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lamilanomagazine · 7 months
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Meloni-Giambruno, la Pemier dopo la fine della relazione
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Meloni-Giambruno, la Pemier dopo la fine della relazione. "La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto", queste le parole su social di Giorgia Meloni, il giorno dopo il nuovo fuori onda di Striscia la Notizia. La reazione del Premier Giorgia Meloni Non sembra esserci traccia di rancore, nel pensiero della premier, solo consapevolezza che lei non è solo "una donna, una mamma", ma anche un capo di governo alle prese con difficilissimi dossier. Uno su tutti la crisi israelo-palestinese. I toni nel post su Instagram cambiano, quando la sfera privata sconfina in quella pubblica verso la quale Meloni non ha intenzione di usare cortesia, allora le parole si fanno più incisive: "Tutti quelli che hanno sperato indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua". "La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto" le parole su social di Giorgia Meloni. La telefonata alla Premier di Pier Silvio Berlusconi Venerdì, l'AD di Mediaset Pier Silvio Berlusconi, ha telefonato alla premier Giorgia Meloni e si è detto "molto dispiaciuto" per la messa in onda dei video e dei vocali di Giambruno. "Non ne sapevo nulla, altrimenti ti avrei avvisata - avrebbe assicurato a Meloni l'amministratore delegato di Mediaset - Non ho potuto far nulla per impedirlo". Pier Silvio Berlusconi avrebbe anche aggiunto che cercherà di fermare gli altri fuorionda dell'ormai ex compagno della leader di Fdi. Il primo fuorionda Il primo fuorionda è stato trasmesso da Striscia la Notizia in prima serata il 18 ottobre. Giambruno si lamenta delle critiche ricevute per il suo ciuffo. “Ma non mi rompessero il ca**o col ciuffo, ho 42 anni e ho i capelli, qua dentro sono tutti pelati, ma non mi rompessero i cog***ni, qua c’è gente che bestemmia in onda, mi vanno a guardare i capelli”, si sente nell’estratto. Il filmato continua con altri momenti di pausa durante il programma di Rete4, in cui il giornalista cammina su e giù per lo studio toccandosi le parti intime e dicendo diverse parolacce mentre parla coi collaboratori. “Che ca**o vuoi scusa? Non dire ca**ate, tu fatti i ca**i tuoi”, si sente. Poi si avvicina a una collega, Viviana Guglielmi, e aggiunge: “L’unico giudizio che conta per me è quello della Viviana”. E ancora, riferendosi al colore della camicia della giornalista: “Ma la bellezza di questo blu estoril? Una donna acculturata come te dovrebbe saperlo che si chiama blu estoril, non è blu Cina, non ti si addice, tu sei di un livello superiore”. E poi: “Meglio oggi? Sei di buon umore? Mi è dispiaciuto vederti un po’… Se una donna intelligentissima, ma perché non ti ho conosciuta prima, è incredibile”. Il secondo fuorionda Il secondo fuorionda è stato trasmesso il 19 ottobre. Striscia la Notizia ha fatto ascoltare l'audio di alcune conversazioni del giornalista in un'altra occasione. “Posso toccarmi il pacco mentre vi parlo?”, domanda Giambruno. E una voce femminile replica: "L'hai già fatto". "Tu sei fidanzata?", chiede ancora il giornalista. "Sì, gliel'hai già chiesto stamattina Andrea", ribatte la stessa donna. Giambruno ancora: "Sei aperturista? Come ti chiami? Ci siamo già conosciuti? Dove ti ho già vista? Ero ubriaco?". Poi l'audio prosegue. "Come amore? Sai che io e ... abbiamo una tresca? Lo sa tutta Mediaset, adesso lo sai anche tu... Però stiamo cercando una terza partecipante, facciamo le threesome. Anche le foursome con .... Però ... generalmente va a Madrid a ciu... Ma hai sco...? C'è fi...? Sc...to?". "Ascolta, ti volevo dire una cosa, tu entrerai a far parte del nostro gruppo?", si sente ancora parlare Giambruno . "La risposta è: quale?", replica una donna. E il dialogo fra i due va avanti: "Entrerai a far parte del nostro gruppo di lavoro? Ti piacerebbe?", chiede lui. "Sì, sì", risponde lei. "Però devi darci qualcosa in cambio", dice lui. "La mia competenza", risponde lei. Lui: "Sì, devi far parte del nostro gruppo. Noi facciamo le foursome". Lei: "C'è un test attitudinale?". Lui: "Certo". Lei: "Cos'è il sottotitolo?". Lui: "Si sco..". Poi Giambruno si rivolge a un'altra persona. "Le ho detto: 'Vuoi entrare nel nostro gruppo?'. 'Sì mi piacerebbe'. 'Devi fare le foursome con noi'. 'In che senso?'. 'Tradotto si sc...'". Quindi interviene un uomo. "Se ti registra Striscia poi vedi te...". "Ma che ho detto raga - ribatte Giambruno -, si ride, si scherza, veniamo dalla pandemia". "Ma se è finita da 5 anni...", nota una donna. "Manco fossimo all'Agenzia delle entrate", replica il giornalista. Da Antonio Ricci: "Un giorno la Meloni scoprirà che le ho fatto un piacere". Giambruno si è autosospeso per una settimana Nel susseguirsi delle versioni, Mediaset informa che Andrea Giambruno, in accordo con la direzione di testata, ha deciso di auto-sospendersi per una settimana dalla conduzione di Diario del giorno su Retequattro. Nell’ultima puntata, infatti, il giornalista non è stato alla conduzione di Diario del giorno, la rubrica di informazione di Rete4 in onda in diretta dagli studi Mediaset del Palatino a Roma. Al suo posto, troviamo Luigi Galluzzo, che ha lanciato la puntata annunciando gli aggiornamenti sulla crisi in Israele e sull'allarme terrorismo in Italia e Europa. Non è chiaro se si tratta di un normale avvicendamento in conduzione o di un'indicazione arrivata in queste ore dall'azienda.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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giancarlonicoli · 7 months
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20 ott 2023 18:55
1. TUTTI GLI SCAZZI TRA MELONI E I BERLUSCONI CHE HANNO PORTATO AI DUE RACCAPRICCIANTI FUORIONDA DI GIAMBRUNO. REGISTRATI ALMENO DUE MESI FA, ERANO NEL CASSETTO DI ANTONIO RICCI. IN ONDA QUANDO MARINA E PIERSILVIO HANNO PENSATO CHE ERA GIUNTA L’ORA DI  RIDIMENSIONARE IL “COMPORTAMENTO SUPPONENTE, PREPOTENTE, ARROGANTE, OFFENSIVO, RIDICOLO. È UNA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO", COME SCRISSE PROFETICO PAPÀ SILVIO QUANDO RICEVETTE LA PRIMA SBERLA (ELEZIONE DI IGNAZIO LA RUSSA AL SENATO) 2. IL CAZZOTTONE RIFILATO A CASA MELONI COMPRENDE ANCHE UN AVVISO DI SFRATTO A TAJANI, CONSIDERATO UN PELUCHE DELLA SORA GIORGIA, INCAPACE DI ALZARE LA TESTA AI SUOI DIKTAT, CHE HA MOLLATO FORZA ITALIA NELLE MANI DI FULVIO MARTUSCIELLO – NEL MIRINO ANCHE SALLUSTI. IL NEO-DIRETTORE DEL “GIORNALE”, DI CUI È AZIONISTA CASA ARCORE CON IL 30%, SI È TOTALMENTE MELONIZZATO - COSA ACCADREBBE SE GIAMBRUNO, UMILIATO E SPERNACCHIATO, DECIDESSE DI DIRE LA SUA SPIFFERANDO TUTTI I SEGRETI FAMILIARI E POLITICI? - COSA SUCCEDERÀ AL GOVERNO SE ALLE EUROPEE FORZA ITALIA TRACOLLASSE NEI CONSENSI? - VIDEO
DAGOREPORT
C’è una corrente di pensiero che narra di Ricci e Meloni uniti nella lotta per incastrare Giambruno e buttarlo fuori di casa. La donna tradita, si sa, in Italia fa tenerezza e voti e solidarietà. Una narrazione che viene negata da alcuni ambienti vicini a Marina e Piersilvio dove non si nasconde soddisfazione per il gigantesco sputtanamento di Casa Meloni.
I due raccapriccianti fuorionda di Andrea Giambruno, trasmessi da “Striscia la Notizia”, sono stati registrati almeno due mesi fa. Erano nel cassetto di Antonio Ricci, pronti per l’uso. Se ci fosse stato un accordo, sarebbero andati in onda quando sono stati registrati e Giorgia non avrebbe fatto coppia con il suo Ken col ciuffo trapiantato a teatro per lo spettacolo di Pio e Amedeo al Brancaccio di Roma, appena due settimane fa.
Per comprendere il contesto in cui si inserisce il cazzottone rifilato da “Striscia” alla Meloni (ma anche a Tajani, oggi considerato un peluche della Ducetta), e quindi da Mediaset, e dunque dalla famiglia Berlusconi, nelle persone di Marina e Piersilvio, bisogna fare qualche passo indietro.
Dopo la trionfale vittoria del centrodestra alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, smaltiti i fumi dello champagne, Giorgia Meloni e i suoi alleati, Salvini e Berlusconi, hanno cominciato un lungo scontro a distanza per la spartizione – e la gestione - del potere.
Donna Giorgia, dopo anni vissuti alle periferie del “sistema”, in testa a un partitino del 4%, con molti colonnelli abituati alle “fogne” del Movimento Sociale, ha scontato una vertigine del comando, del successo e del consenso. “Qui comando io!”, tuonò la novella Marchesa del Grillo (Io so’ Giorgia e voi non siete un cazzo), dimenticando la tapina che, senza l’8,8% della Lega e l’8% di Forza Italia, con il suo 27% non avrebbe mai potuto salire a Palazzo Chigi.
Il primo, indigeribile rospo che dovettero ingoiare i primogeniti di Arcore si consumò sull’elezione del Presidente del Senato: era il 14 ottobre dello scorso anno e per l’ex Cavalier Pompetta quel giorno non c’era in ballo non solo la seconda carica dello Stato, ma soprattutto il suo trionfale ritorno nell’aula che lo aveva espulso con una ignominiosa decadenza.
Era il giorno del riscatto, la “vendetta” contro i magistrati e gli oppositori politici che godevano per la sua fine: Berlusconi immaginava un red carpet circondato dagli amici di sempre e da una claque festante di quelli che lui ha sempre considerato dei suoi sottoposti.
Sebbene fisicamente malconcio, il Cav., nel solito eccesso di autoconsiderazione, in quel periodo sognava il Quirinale, vedeva se stesso in subordine proprio alla guida del Senato. Insomma, debordava. Ma quando gli fu spiegato che la sua condizione di salute era incompatibile con certi sogni, si accontentò di poter almeno esprimere il nome da issare a Palazzo Madama. Voleva, nel suo piccolo, ancora dare le carte. D’altronde, Fratelli d’Italia aveva preso Palazzo Chigi, la Lega Montecitorio, per Forza Italia doveva esserci uno strapuntino di peso.
Anche i figli di Berlusconi aspettavano con magnum di champagne nel secchiello del ghiaccio il giorno della redenzione paterna, dopo anni e anni di tribolazioni giudiziarie. Al Senato, in quel momento, convergevano gli occhi di Casa Arcore. E cosa avvenne? Il suo sogno fu frantumato da una Giorgia Meloni in modalità olio di ricino e manganello e al Cav, e a tutta Forza Italia, fu detto chiaramente: il candidato è Ignazio La Russa, e voi lo votate.
Una purga invereconda per l’ego espanso di “Sua Emittenza” che, da uomo di comunicazione, non mancò di far trapelare tutta la sua incazzatura attraverso dei bigliettini, offerti volutamente a favor di telecamera.
In quei “pizzini”, Berlusconi metteva nero su bianco, a caratteri cubitali, la sua opinione sulla premier in pectore: “Giorgia Meloni, un comportamento supponente, prepotente, arrogante, offensivo, ridicolo. Nessuna disponibilità ai cambiamenti, è una con cui non si può andare d'accordo".
Il suo malumore si materializzò, sempre ripreso dalle telecamere, quando mandò a quel paese platealmente La Russa ma dopo il vaffa fu portato a braccio da Daniela Santanchè a votare per il suo fraterno amico ‘Gnazio, mentre i parlamentari di Forza Italia, guidati da Licia Ronzulli, disertarono la votazione.
Silvione ingoiò il rospo ma non smaltì il veleno. Uscito da un incontro faccia a faccia con la Sora Giorgia, sbottò: “Noi gli abbiamo chiesto tre ministeri, mi ha riso in faccia, ne ho chiesti due, ha riso ancora, ne ho chiesto uno, ha detto ok”.
Resosi conto della sua irrilevanza all’interno della coalizione, si travestì da guastatore: prima con esternazioni pro-Putin per mettere in difficoltà la novella turbo-atlantista Giorgia Meloni, poi l’artigliata felina su Andrea Giambruno: “Il suo uomo è un mio dipendente”. Un messaggio velenoso, nato dalla consapevolezza che il testosteronico Giambruno avesse qualche scheletro in gonnella nell’armadio, da tirar fuori al momento opportuno.
Qualche ora dopo, la Ducetta replicò alle polemiche sui giudizi espressi su di lei da Silvio con aria tronfia: “Mi pare che tra quegli appunti mancasse un punto e cioè 'non ricattabile'”.
L’“ammonimento” sul “dipendente Mediaset Giambruno” non servì ad ammorbidire la Meloni, che non indietreggiò dal suo approccio coatto da “Marchesa del Grillo”. Scelse i ministri in autonomia e gettò nella spazzatura le ambizioni di Licia Ronzulli che sognava di prendersi il dicastero della Sanità.
Diede a Tajani l’autorevole poltrona di Ministro degli Esteri, ma solo perché le conveniva avendo bisogno di una personalità conosciuta a Bruxelles e che avesse buoni rapporti con Manfred Weber, presidente del Ppe: la prima poltrona della Farnesina sarà importante, però, non porta consensi, né dividendi politici (è un ministero che non assume e non distribuisce soldi).
Al Mef, la Ducetta voleva l’ex Bankitalia Fabio Panetta, ma pur simpatizzante per la destra l’economista della Bce si sfilò subito temendo di finire a fare il maggiordomo di Casa Meloni e preferendo la poltrona, più onorifica che operativa, di Governatore di Bankitalia. Su consiglio di Mario Draghi, la premier chiamò allora il leghista Giancarlo Giorgetti, vicino all’establishment dei poteri economici-finanziari, con l’obiettivo nemmeno tanto nascosto di allontanarlo dalla morsa di Salvini e accoglierlo tra i fratellini d’Italia.
Cosa restò per Forza Italia? Le briciole: l’irrilevante Pichetto all’Ambiente, la trascurabile parrucca di Anna Maria Bernini all’Università, l’accidentale Zangrillo alla Pubblica Amministrazione e la decorativa Casellati Mazzanti Serbelloni vien dal mare alle Riforme. Altro rospo da ingoiare per il Cav., che si era già visto imporre da Mario Draghi la scelta di Brunetta, Gelmini e Carfagna nel ‘’governo dei migliori”.
Passano le settimane, ed esplode la faida dentro Forza Italia, con la lotta intestina tra il meloniano Tajani e la “pasdar” Ronzulli. Il partito di Berlusconi si indebolisce ancor di più diventando marginale nelle dinamiche di Palazzo e lo stesso ministro degli Esteri si vede scavalcato dalla premier, che gestisce in prima persona le relazioni internazionali dell’Italia alle prese con il conflitto russo-ucraino.
Giorno dopo giorno, agli occhi dei fratelli Berlusconi, c’è un presidente di Forza Italia totalmente superfluo: s’avanza un Tajani che non riesce a farsi valere nel governo, che ‘gna fa proprio ad alzare la testa ai diktat della Sora Giorgia. E’ capace solo di metter su un burinesco Berlusconi-day a Paestum: magari Milano, ma che ci azzecca Silvio con Paestum? Ma ormai il partito, affermano i soliti bene informati, è finito nelle mani di Fulvio Martusciello…
Marina Berlusconi osserva, tace ma non dimentica.
Quando il Governo si trova a gestire il dossier Rai, gli appetiti famelici di Fratelli d’Italia spazzano via ogni richiesta dei berluscones. Giorgia Meloni conferma in prima battuta Carlo Fuortes, ottiene al volo la striscia serale per Bruno Vespa, blinda il Tg1 con il sodale Gian Marco Chiocci e si pappa anche il Tg2 con la nomina di Nicola Rao. Un’abbuffata che fa imbufalire Salvini e costringe Gianni Letta a intervenire a difesa degli interessi azzurri e a obbligare la premier a cedere il Tg2 ad Antonio Preziosi, in quota Forza Italia.
Il decisionismo “ghe pensi mi” della Thatcher della Garbatella straborda quando, in tandem Matteo Salvini, attovagliati in una trattoria di Bolgheri, pianifica l’idea di sottosegretario Fazzolari per acchiappare consensi: la tassa sugli extraprofitti delle banche. Ma tenendo all’oscuro il vicepremier e presidente di Forza Italia, il superfluo Antonio Tajani. La norma avrebbe colpito pesantemente Banca Mediolanum, vero gioiellino della galassia Fininvest, e il ministro degli Esteri si sarebbe messo di traverso. Il resto, è cronaca. La misura, criticata anche dalla Bce, è stata annacquata e depotenziata, ma la rottura con Casa Berlusconi era ormai avvenuta.
Nulla ha convinto la premier a deporre il suo piglio decisionista, e a considerare interlocutori gli azzurri. La morte di Berlusconi ha dato poi alla Meloni l’illusione che Forza Italia non contasse più nulla, fosse ormai sul punto di liquefarsi, destinata prima o poi a confluire in Fratelli d’Italia.
La scarsa considerazione per gli azzurri si è ulteriormente manifestata con la decisione di vietare gli emendamenti di maggioranza alla legge di Bilancio. Una scelta, apertamente incostituzionale, e non condivisa da Forza Italia, tant’è che Tajani avrebbe chiesto a qualche amico dell’opposizione di presentare emendamenti al posto suo.
Ogni limite ha la sua pazienza, sappiamo da decenni che il Parlamento è sostanzialmente irrilevante, con deputati e senatori ridotti a pigiabottoni, ma formalizzare la sua inutilità è un passo ulteriore verso l’incoronazione a Ducetta d’Italia (vedi il premierato che Mattarella vede come il fumo negli occhi).
Arriviamo alla diffusione dei fuorionda di Andrea Giambruno da parte di “Striscia la Notizia”. Cosa c’entrano con le diatribe politiche del Governo di destra-centro? E perché saltano fuori solo ora, nonostante siano vecchi di almeno due mesi? Per gli “addetti ai livori” è un altolà al protagonismo della Sora Giorgia. Della serie: con gli alleati si discute e non si trattano a pesci in faccia.
Gli occhiuti osservatori di cose del Biscione hanno maliziosamente notato lo sfottò a Giambruno fatto da Alfonso Signorini e Cesara Buonamici, in diretta al Grande Fratello, giocando su “blu cina-blu estoril” della giacca dell’opinionista. Un esplicito riferimento alle valutazioni armocromatiche fatte dall’ormai ex Signor Meloni alla collega Viviana Guglielmi, che lascia intendere quale sia il “clima” dentro Mediaset: liberi tutti!
Le serpi di Cologno Monzese si chiedono: è finita qui? “Striscia”, ottenuta la separazione tra Giambruno e Meloni, chiuderà anzitempo la “rubrica” “il Giornalino di Gianbrunasca”, inaugurata appena due giorni fa? C’è chi giura che il tg satirico di Antonio Ricci abbia in canna altri contenuti imbarazzanti sul “provolone affumicato” di casa Meloni. Li manderanno in onda? O li terranno in cassaforte?
E qualcuno si chiede: cosa accadrebbe se Andrea Giambruno, umiliato, giubiliato e spernacchiato, decidesse di dire la sua spifferando tutti i segreti familiari e politici?
Ps. L’ira della famiglia Berlusconi è rivolta anche ad Alessandro Sallusti. I patti non sono stati rispettati. Il neo-direttore del “Giornale”, di cui Paolo è ancora azionista con il 30%, si è totalmente melonizzato e ha spostato il quotidiano sulle posizioni gradite a Fratelli d’Italia. Ad Arcore si confidava, invece, che il giornalista svezzato e cresciuto da Berlusconi mantenesse vivo il ricordo politico del Cavalier Estinto, dando una mano a Forza Italia.
Ps. /2 – Se è vero che ogni tavolo si regge almeno su tre gambe, cosa succederà al Governo se alle prossime europee Forza Italia tracollasse nei consensi? Può l’esecutivo Meloni sopravvivere allo schianto di uno dei suoi tre pilastri? Ah, non saperlo…
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giancarlonicoli · 7 months
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20 ott 2023 08:45
GIORGIA MELONI LASCIA ANDREA GIAMBRUNO! DOPO I FUORIONDA TRASMESSI DA “STRISCIA LA NOTIZIA”, IN CUI IL COMPAGNO D’ITALIA FACEVA IL PROVOLONE CON LA COLLEGA E PARLAVA DI SESSO A TRE, LA DUCETTA SI SCROLLA DI DOSSO UN RAPPORTO DIVENUTO NEGLI ANNI UNA ZAVORRA. E LO CERTIFICA CON UN POST INSTAGRAM CON CUI AMMETTE: “LE NOSTRE STRADE SI SONO DIVISE DA TEMPO, ED È ARRIVATO IL MOMENTO DI PRENDERNE ATTO” - LA STOCCATA A MEDIASET, A RICCI E (FORSE) ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI: “TUTTI QUELLI CHE HANNO SPERATO DI INDEBOLIRMI COLPENDOMI IN CASA SAPPIANO CHE PER QUANTO LA GOCCIA POSSA SPERARE DI SCAVARE LA PIETRA, LA PIETRA RIMANE PIETRA E LA GOCCIA È SOLO ACQUA”
Dall’account instagram di Giorgia Meloni
La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra.
Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto.
Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio.
Non ho altro da dire su questo.
Ps. tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua.
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