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#alfredo ravasco
illustratus · 10 months
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A lock of the hair of Lucrezia Borgia in the Ambrosian Library in Milan, Italy
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segretecose · 6 months
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Do you know if the lock of Lucrezia Borgia’s hair has been authenticated? The glass its incased in doesn’t seem to more than a century old so I’m just curious if its meant to be an art object or the genuine article. For five hundred year old hair the color is way too bright and warm for something that wasn’t preserved “properly” for four hundred years after her death. Of course DNA is out unless the hair had been ripped out instead of cut.
i'm not a conservator so i don't really know but according to the Veneranda Biblioteca Ambrosiana the lock has been in their possession and under their care since (at least) 1685. i'm assuming it has been kept in closed glass cases since then and you are right in thinking the one that currently houses is recent, as it dates back to 1926:
"Documents show that, as early as 1685, the Ambrosiana had a lock of hair from Lucrezia Borgia (1480-1519), the daughter of Roderic, later Pope Alexander VI, who married Alfonso d’Este, Duke of Ferrara. It was kept together with nine letters, also in the Ambrosiana, written by Lucrezia to Pietro Bembo (1470-1547), the humanist cardinal and man of letters. This lock of blonde hair became an almost cult object for the Romantics in the nineteenth century, and it was later housed, like a reliquary, in this display case made by Alfredo Ravasco, one of the finest goldsmiths in Milan in the first half of the 20th century, with a combination of precious materials, hardstones and gems. The two pendants, with the heraldic emblems of the aristocratic Borgia (the bull) and d’Este (the eagle) families, are worthy of note."
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lamilanomagazine · 7 months
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Famedio. Decise le personalità illustri da iscrivere nel Pantheon di Milano.
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Famedio. Decise le personalità illustri da iscrivere nel Pantheon di Milano. La Commissione consultiva del Comune per le onoranze al Famedio ha approvato i nomi delle 14 personalità che il prossimo 2 novembre saranno iscritte nel Pantheon di Milano, all'interno del Cimitero Monumentale. L'elenco delle cittadine e dei cittadini illustri comprende: Abbado Marcello, Armellini Manlio, Balbiani Natale, Cesare e Alessandro, Berlusconi Silvio, Calvi Gaetanina, Cerri Franco, Ferrario Rosina, Floreanini Gisella, Fumagalli Carulli Ombretta, Garutti Alberto, Mauri Achille, Ravasco Alfredo, Vacondio Marta coniugata Marzotto, Wronowski Francesca Laura.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Villa di Maser. Storia di una casa e di una famiglia
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Mercoledì 5 ottobre, presso la sua sede milanese in via San Marco 22, la maison Cambi batterà all’asta i lotti di Villa di Maser. Storia di una casa e di una famiglia, la nuova prestigiosa house sale con un catalogo composto da arredi, oggetti d'arte e abiti appartenuti a Marina Volpi di Misurata. Villa di Maser e l'UNESCO La Villa Barbaro di Maser è uno dei capolavori massimi dell’architettura mondiale, Patrimonio dell'Umanità UNESCO, opera di Andrea Palladio che la realizzò tra il 1554 e il 1560 e che si avvalse per la decorazione dei due più grandi artisti suoi coevi, Paolo Caliari detto il Veronese per gli affreschi e Alessandro Vittoria per le decorazioni in stucco. Nel 1934 Giuseppe Volpi di Misurata acquistò la Villa per farne dono alla figlia Marina che vi si stabilì e ne intraprese l’opera di restauro affidando l’incarico all’amico architetto Tomaso Buzzi. Il dopoguerra Nel dopoguerra la villa si rimoderna con le nuove lampade disegnate da Caccia Dominioni e Gardella per Azucena di Milano, complice l’amicizia della famiglia con l’architetto Corrado Corradi Dell’Acqua. Marina Volpi commissiona a Piero Fornasetti oggetti curiosi pervasi dall’immagine dell’antico e di Palladio. Di particolare importanza anche la collezione di abiti e accessori firmati dei più grandi couturier dell'epoca come Hermes, Roberta di Camerino e le Sorelle Giunta di Milano. I lotti in asta non rappresentano soltanto un’importante collezione, ma raccontano la storia della Villa e della famiglia che l’ha abitata durante il XX secolo. Accanto a pezzi unici come la terracotta Tragedia Greca di Arturo Marini (stima: 25.000 – 30.000 €), troviamo infatti un Abito lungo con strascico realizzato con tecnica del merletto irlandese per le nozze di Nerina Pisani con Giuseppe Volpi di Misurata nel 1906, successivamente indossato dalla figlia Marina Volpi per i suoi 50 anni nel 1958 (stima: 2.500 - 3.000 €) e la Scatola lastronata in lapislazzuli con decoro di pesci a smalti policromi di Alfredo Ravasco, la quale presenta al suo interno una dedica per i venticinque anni di matrimonio tra Nerina Pisani e Giuseppe Volpi di Misurata festeggiati nel 1931 (stima: 60.000 - 80.000 €). Ricavato dell'asta Come stabilito da Vittorio Dalle Ore, proprietario della Villa, il ricavato dell'asta sarà destinato al restauro e alla valorizzazione dello splendido edificio. L'esposizione degli arredi, degli oggetti d'arte e del guardaroba di Marina Volpi sarà visitabile a Milano, presso la sede della Casa D'Aste Cambi in Via San Marco 22, da venerdì 30 settembre a martedì 4 ottobre 2022 negli orari 10-19. Read the full article
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thecaftanclique · 5 years
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Alfredo Ravasco (Italian, 1873–1958)
Portafotografie , ca. 1930
Agate w/sapphire and sodalite
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amnesicmnemosyne · 3 years
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Il “reliquiario” di Lucrezia Borgia
Sapevi che all’Ambrosiana è conservato un reliquiario con i capelli della celeberrima Lucrezia Borgia? La ciocca è qui documentata dalla fine del XVII secolo, quando viene rinvenuta insieme alle lettere della duchessa di Ferrara indirizzate a Pietro. Il contenitore dov’è conservata, ovviamente, non è un vero e proprio reliquiario, o  lo è solo in senso lato, in quanto per definizione dovrebbe contenere i resti materiali di un Santo ma, per fine e aspetto, l’oggetto potrebbe essere associato a tale tipologia. Nonostante non si tratti di spoglie sacre,  la ciocca diviene oggetto di un particolare tipo di pellegrinaggio: il mistero che avvolge questo personaggio attira schiere di curiosi affascinati da una delle figure più controverse della storia rinascimentale; tra questi si contano Lord Byron, Gustave Flaubert e Gabriele D’Annunzio. È proprio questo “culto” che porta alla realizzazione di una teca che ne permetta un’esposizione consona.  La popolarità dell’oggetto è legata al fascino di una donna, indicata come una delle più belle del suo tempo: se dalla madre prende l’avvenenza e la capigliatura dorata, dal padre eredita un mento leggermente “sfuggente” che non ne altera la graziosa figura; Niccolò Cagnolo di Parma scrive che ha un viso allungato, un bel naso, gli occhi di un colore non ben definito, una bocca piuttosto larga con denti bianchi, il collo lungo e delle belle proporzioni. Oltre  che per la sua bellezza, Lucrezia si distingue per il portamento elegante e per la sua raffinatezza, data anche dalla formazione di stampo umanistico. Nota è la sua passione per la poesia (non a caso diventa musa e corrispondente del Bembo) che la porterà a dare nuovo vigore al panorama letterario ferrarese dopo il suo matrimonio con Alfonso I d’Este. Tuttavia il motivo per il quale diviene oggetto di pettegolezzo è la sua reputazione. Già il fatto di essere figlia di un Cardinale, poi divenuto Pontefice, era uno stigma (non che fosse una cosa inusuale) ma a far nascere il morboso interesse nei suoi confronti è l’accusa di incesto lanciata dal suo ex marito, Giovanni Sforza. Ormai considerata come la calunnia nata dall’orgoglio ferito di un uomo (il quale, nonostante “la macchia” della moglie, continuava a chiedere che le fosse concesso di tornare a Pesaro) questa, unita alla fama di Alessandro VI e Cesare Borgia, ha generato un grande interesse che ha portato a varie speculazioni su quale fosse la verità. Fiumi di inchiostro sono stati versati in merito e, nonostante oggi la figura di Lucrezia Borgia sia stata in buona parte riabilitata, non manca chi sostiene che tutto questo abbia un fondo di verità. Che sia così o meno, forse la parte più intrigante di tutta questa storia è proprio il fatto che non sapremo mai come stavano veramente le cose. Immagini: 1. Alfredo Ravasco, Teca con capelli di Lucrezia Borgia, 1926-1928 ca., Milano, Pinacoteca Ambrosiana. 2. Bartolomeo Veneto, Ritratto di Lucrezia Borgia in veste di Flora, 1512-1520, dipinto su tavola, Francoforte, Städelsches Kunstinstitut und Stadtische Galerie.
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mountainmaven · 4 years
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From the Christies auction site. This is really lovely!!
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“Display case with the hair of Lucrezia Borgia Alfredo Ravasco 1926/1928” https://buff.ly/34EiyMz
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rassegnaopere · 3 years
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Alfredo Ravasco, Razza su basamento, 1925-35, argento smaltato, perle e malachite
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fashionbooksmilano · 7 years
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Il gioiello italiano del XX secolo
Testi di: Melissa Gabardi, Giuliano Centrodi, Lia Lenti
Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2016,338 pagine, 300 illustrazioni a colori
Milano, Museo Poldi Pezzoli, novembre 2016 - marzo 2017
euro 45,00*
email if you want to buy :[email protected]
Il libro esplora, attraverso attente e rigorose ricerche d’archivio, lo scenario della gioielleria italiana del XX secolo, offrendo per la prima volta un quadro completo che ripercorre l’evoluzione di quest’arte dal gusto Liberty all’Art déco, dagli anni trenta e quaranta al dopoguerra, e infine dagli anni sessanta agli anni novanta del secolo scorso. Grandi i nomi della gioielleria presentati in queste pagine: dai monili di Mario Buccellati alle creazioni per lo più inedite di Alfredo Ravasco, dai torinesi Musy a Codognato e Ascione. Sono degli anni quaranta le firme di Cusi, Fasano, Illario, cui seguono nei decenni successivi Bulgari, che sfida la supremazia dei grandi gioiellieri francesi, Mario Masenza che collabora con pittori e scultori quali Afro, Cannilla, Capogrossi e Uncini, senza dimenticare i “nuovi gioielli” creati dai fratelli Arnaldo e Giò Pomodoro. Negli anni ottanta e novanta l’incontestabile successo del Made in Italy nella moda porta a un’esplosione mondiale del consumo di prodotti preziosi, di cui offrono un esempio Pomellato, Giò Caroli e Rivière. Il volume, corredato dalle biografie di tutti i gioiellieri e orafi italiani citati, è arricchito da trecento immagini inedite tra cui preziosi documenti d’archivio, disegni e fotografie d’epoca. Completano infine il volume alcuni approfondimenti sui centri di produzione di eccellenza nell’oreficeria italiana quali Valenza, Vicenza e Arezzo e sulle creazioni della Scuola di Padova, riconosciuta come importante centro di ricerca di nuove tendenze del gioiello.
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rassegnaopere · 3 years
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Alfredo Ravasco, Polpo su basamento, 1925-35, argento smaltato, perle e malachite
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gioielleriapennisi · 7 years
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Musei San Domenico di Forlì - Mostra Art Deco gli anni ruggenti in Italia oggetti di Alfredo Ravasco della collezione Pennisi #museisandomenico #forli #mostra #artdeco #alfredoravasco #ravasco #collezione #pennisi #pennisigioielli #gioiellipennisi #gioielleriapennisi #show #collection #italia #antique #oggetti #epoca #antiquejewellery #object #hardstone #pietredure #coralli #corals #cristallodirocca #tablewatch #precious (presso Musei San Domenico - Forlì)
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gioielleriapennisi · 7 years
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Art Deco platinum diamond and onyx brooch. Alfredo Ravasco 1926. Now in our private collection. #pennisi #gioiellipennisi #gioielliantichi #gioielli #gioielleriapennisi #platino #diamanti #ravasco #alfredoravasco #instajewelry #jewels #jewelry #jewellery #jewelrygram #brooch #oneofakindjewelry #artdeco #artdecobrooch #artdecojewelry #antiquejewellery #antiquejewelry #bijoux #bijouxanciens #wings #signedjewelry (presso Gioielleria Pennisi)
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