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#Stefano Dal Bianco
marcogiovenale · 2 months
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dal 5 aprile a pisa: "diffrazioni", incontri e reading @ libreria 'tra le righe'
D I F F R A Z I O N Ireloaded: poesia, critica, saggistica, traduzione, romanzo.Dal 5 aprile a Pisa (in via Corsica 8) presso la Libreria Tra le Righe riparte la nuova stagione di Diffrazioni, a cura di Francesco Brancati, Lavinia Mannelli, Federica Merenda, June Scialpi, Chiara Serani, Riccardo Socci.Con: Marzia D’Amico, Sara Marzullo, Veronica Galletta, Diego Bertelli, Francesco Deotto, Marco…
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fashionbooksmilano · 11 months
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Creatività a colori Creativity in colour Museo Salvatore Ferragamo
a cura di / edited by Stefania Ricci con la collaborazione di/ with the collaboration of Stefano Fabbri Bertoletti, Colin McDowell
Fotografie/Photographs Stefano Biliotti, Christopher Broadbent, Roberto Quagli
Sillabe, Livorno 2006, 216 pagine,21,5 x 33,5 cm, 300 ill.a colori, ISBN 9788883473616
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Museo Salvatore Ferragamo 2006
Il Museo Salvatore Ferragamo espone la collezione in rotazioni biennali, di oltre 10.000 scarpe, create dal noto stilista dalla fine degli anni Venti al 1960, anno della morte, selezionando di volta in volta le calzature secondo temi che permettono di affrontare argomenti inediti e di esplorare nuovi campi d’indagine. La mostra è stata allestita per celebrare gli 80 anni di attività della nota casa di moda e per presentare il nuovo riallestimento e ampliamento del Museo di Palazzo Spini Feroni. L’evento organizzato per l’occasione è incentrato sulle calzature create dal celebre ‘calzolaio delle dive’ scelte secondo il criterio del colore. Tema deciso per il grande fascino che ebbe sull’artista al momento delle sue creazioni e che implica una sensibilità e una conoscenza delle discipline come la fisica, la filosofia e la chimica. La scelta delle calzature da esporre per la mostra vanno dal Venti al Cinquanta del XX secolo e riguardano quelle dai colori decisi e forti (il nero, il bianco, il rosso, il verde, il blu e il giallo) senza tralasciare l’oro e l’argento, da soli o combinati tra loro in perfetta armonia geometrica e in un sinuoso movimento di tinte. Il volume è corredato dai contributi di due specialisti quali Coin Mc Dowell, illustre esperto di moda, e Stefano Fabbri Bertoletti, storico della filosofia, che aiutano a capire cosa realmente sia il concetto di ‘colore’ e l’uso importantissimo e distintivo di esso nella e per la moda.
29/06/23
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letteratitudine · 1 year
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✨Ecco il secondo gruppo di venti titoli proposti dagli Amici della domenica per la LXXVII edizione del Premio Strega:
▪ Matteo B. Bianchi, «La vita di chi resta» (Mondadori), presentato da Paolo Cognetti.
▪ Olga Campofreda, «Ragazze perbene» (NN Editore), presentato da Gaia Manzini.
▪ Maria Castellitto, «Menodramma» (Marsilio), presentato da Serena Vitale.
▪ Alessandra Fagioli, «Mistero allo specchio» (Robin Edizioni), presentato da Paolo Ferruzzi.
▪ Sara Gamberini, «Infinito Moonlit» (NN Editore), presentato da Chiara Gamberale.
▪ Giovanni Greco, «Bruciare da sola. Una notte di Nadja Mandel'stam con i suoi fantasmi» (Ponte alle Grazie), presentato da Francesco Maselli.
▪ Maria Malucelli, «L’amore nascosto» (Armando Editore), presentato da Antonio Augenti.
▪ Flaminia Marinaro, «L’ultima diva» (Fazi Editore), presentato da Ignazio Marino.
▪ Sebastiano Martini, «Il mare delle illusioni» (Arkadia Editore), presentato da Giovanni Pacchiano.
▪ Paolo Mazzarello, «Il mulino di Leibniz» (Neri Pozza), presentato da Gian Arturo Ferrari.
▪ Matteo Melchiorre, «Il Duca» (Einaudi editore), presentato da Marco Balzano.
▪ Sacha Naspini, «Villa del seminario» (Edizioni E/O), presentato da Paolo Petroni.
▪ Romana Petri, «Rubare la notte» (Mondadori), presentato da Teresa Ciabatti.
▪ Rosella Postorino, «Mi limitavo ad amare te» (Giangiacomo Feltrinelli Editore), presentato da Nicola Lagioia.
▪ Stefano Redaelli, «Ombra mai più» (Neo Edizioni), presentato da Daniele Mencarelli.
▪ Carmela Scotti, «Del nostro meglio» (Garzanti Libri), presentato da Chiara Sbarigia.
▪ Andrea Tarabbia, «Il continente bianco» (Bollati Boringhieri editore), presentato da Daria Bignardi.
▪ Maddalena Vaglio Tanet, «Tornare dal bosco» (Marsilio), presentato da Lia Levi.
▪ Carmen Verde, «Una minima infelicità» (Neri Pozza), presentato da Leonardo Colombati.
▪ Roberta Zanzonico, «La bellezza rimasta» (Morellini Editore), presentato da Giulia Ciarapica.
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#PremioStrega2023
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Intervista a Maurizio Porcaro, A&R di Staircase Records (Jaywork)
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Abbiamo incontrato Maurizio Porcaro, a & r di Staircase Records, una delle tante label dell'universo musicale decisamente variegato gestito e diffuso da Luca Peruzzi e Luca Facchini. Nella foto lo vedete sulla destra, con il cappellino bianco, mentre sulla sinistra c'è  Stefano Riccardi, con cui condividete mille avventure musicali. Insieme sono i Rhythm Staircase, duo dal sound decisamente house... e coinvolgente. Attenzione che però cita un disco davvero particolare quando gli chiediamo di elencare tre brani importanti per lui... 
Ci racconti che sound ha Staircase Records, la label del gruppo Jaywork di cui sei A&R?
Il sound della Staircase è un sound poliedrico alla continua ricerca di suoni originali con un pizzico di trasversalità, un sound che osa ovviare alle comuni librerie di suoni scontati.
Citi un paio di release che secondo te rappresentano bene il sound della label?
Mr Percussioni dall'EP Voodoo Channel composto da due tracce. E pure "Kilagbe" di Rhythm Staircase, il bel featuring della cantante georgiana Tosinger.  Lo trovate qui: https://www.beatport.com/release/kilagbe/4501592.
Com'è far parte del gruppo Jaywork?
E' una grande opportunità ed un onore far parte di un team composto da veri pionieri produttori intenditori della dance. Un team che realizza ed ha realizzato grandi lavori.
Le nuove tecnologie come hanno cambiato l'approccio alla musica?
Hanno reso l’approccio a questo mondo molto più agevole. Allo stesso modo, ahimè c'è da dire che si è persa fortemente la creatività. In sostanza ciò che fa, o almeno potrebbe fare la differenza.
Da che parte sta andando la musica dance nel mondo? E il pop?
Sta andando verso musica alla portata di tutti. C'è solo l'eccezione di una minoranza di pochissimi artisti che producono meno musica, affidandosi ad una ricerca attenta di nuove sonorità.
Un tempo, quando i dischi si compravano, oltre ai singoli radiofonici, l'ascoltatore scopriva negli album anche brani più complessi e strani... Dopo essersi procurato gli album, comprandoli. Oggi succede di meno. Oppure no? 
E' vero. C'è sempre meno originalità e sempre più tendenza a voler riprendere quello che è stato ed è ad oggi intramontabile. Forse manca un po' di bagaglio musicale, un po' di cultura.
Elencaci 3 dischi, recenti o più vecchi, che sono essenziali per raccontare chi sei musicalmente... e spiegaci perché.
Tre dischi sono pochi, elencarli è un po' come cercare un ago in un pagliaio. Ogni suono, ogni nota rappresenta un periodo storico della mia vita. Eccoli qui, comunque: Jimmy Ross "First True Love affair" (Larry Levan mix), Depeche Mode "Enjoy the Silence",  Antico "Freedom ".
Che consigli daresti a chi sta intraprendendo una professione artistica? 
Ricerca musicale, originalità, ma soprattutto non siate limitati. Non seguite modelli già visti. Provate a trasmettere voi stessi attraverso la vostra espressione musicale.
Cosa ti piace e cosa non ti piace della della scena musicale attuale?
Ribadisco il concetto del modello da seguire. Ci vorrebbero meno copie e più originalità... E invece meno  "tipo quello" e "tipo questo". 
A che punto della tua vita professionale e personale ti senti?
Nella vita c'è sempre da imparare, anche da chi ha meno esperienza di noi. Penso che vivere sia sempre un work in progress. Lo scopo è ottenere la migliore versione di noi stessi.
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tarditardi · 1 month
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Intervista a Maurizio Porcaro, A&R di Staircase Records (Jaywork)
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Abbiamo incontrato Maurizio Porcaro, a & r di Staircase Records, una delle tante label dell'universo musicale decisamente variegato gestito e diffuso da Luca Peruzzi e Luca Facchini. Nella foto lo vedete sulla destra, con il cappellino bianco, mentre sulla sinistra c'è  Stefano Riccardi, con cui condividete mille avventure musicali. Insieme sono i Rhythm Staircase, duo dal sound decisamente house... e coinvolgente. Attenzione che però cita un disco davvero particolare quando gli chiediamo di elencare tre brani importanti per lui... 
Ci racconti che sound ha Staircase Records, la label del gruppo Jaywork di cui sei A&R?
Il sound della Staircase è un sound poliedrico alla continua ricerca di suoni originali con un pizzico di trasversalità, un sound che osa ovviare alle comuni librerie di suoni scontati.
Citi un paio di release che secondo te rappresentano bene il sound della label?
Mr Percussioni dall'EP Voodoo Channel composto da due tracce. E pure "Kilagbe" di Rhythm Staircase, il bel featuring della cantante georgiana Tosinger.  Lo trovate qui: https://www.beatport.com/release/kilagbe/4501592.
Com'è far parte del gruppo Jaywork?
E' una grande opportunità ed un onore far parte di un team composto da veri pionieri produttori intenditori della dance. Un team che realizza ed ha realizzato grandi lavori.
Le nuove tecnologie come hanno cambiato l'approccio alla musica?
Hanno reso l’approccio a questo mondo molto più agevole. Allo stesso modo, ahimè c'è da dire che si è persa fortemente la creatività. In sostanza ciò che fa, o almeno potrebbe fare la differenza.
Da che parte sta andando la musica dance nel mondo? E il pop?
Sta andando verso musica alla portata di tutti. C'è solo l'eccezione di una minoranza di pochissimi artisti che producono meno musica, affidandosi ad una ricerca attenta di nuove sonorità.
Un tempo, quando i dischi si compravano, oltre ai singoli radiofonici, l'ascoltatore scopriva negli album anche brani più complessi e strani... Dopo essersi procurato gli album, comprandoli. Oggi succede di meno. Oppure no? 
E' vero. C'è sempre meno originalità e sempre più tendenza a voler riprendere quello che è stato ed è ad oggi intramontabile. Forse manca un po' di bagaglio musicale, un po' di cultura.
Elencaci 3 dischi, recenti o più vecchi, che sono essenziali per raccontare chi sei musicalmente... e spiegaci perché.
Tre dischi sono pochi, elencarli è un po' come cercare un ago in un pagliaio. Ogni suono, ogni nota rappresenta un periodo storico della mia vita. Eccoli qui, comunque: Jimmy Ross "First True Love affair" (Larry Levan mix), Depeche Mode "Enjoy the Silence",  Antico "Freedom ".
Che consigli daresti a chi sta intraprendendo una professione artistica? 
Ricerca musicale, originalità, ma soprattutto non siate limitati. Non seguite modelli già visti. Provate a trasmettere voi stessi attraverso la vostra espressione musicale.
Cosa ti piace e cosa non ti piace della della scena musicale attuale?
Ribadisco il concetto del modello da seguire. Ci vorrebbero meno copie e più originalità... E invece meno  "tipo quello" e "tipo questo". 
A che punto della tua vita professionale e personale ti senti?
Nella vita c'è sempre da imparare, anche da chi ha meno esperienza di noi. Penso che vivere sia sempre un work in progress. Lo scopo è ottenere la migliore versione di noi stessi.
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micro961 · 3 months
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Il Grigio - Il nuovo singolo “Time”
Il brano dell’eclettico artista sugli stores digitali e dal 23 febbraio nelle radio
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“Time” è il nuovo singolo de Il Grigio, con cui l’artista bergamasco prosegue il viaggio all’interno del suo primo album “La città che dorme sempre” in uscita questa primavera. Il brano è sui principali stores digitali e dal 23 febbraio nelle radio in promozione nazionale. Dopo aver sperimentato su sonorità urban con “Soldi nelle tasche” e aver mostrato la sua anima più cantautorale in “Molinari”, con “Time” Il Grigio assume delle sfumature molto più elettroniche. Come già suggerito dal titolo, il brano tratta il tema del tempo e fornisce una critica non troppo velata alle nuove tecnologie: le due strofe rappate pongono diverse questioni sulla società odierna e sul ruolo centrale ricoperto dagli smartphone e dagli altri “schermi” nella nostra quotidianità. È grazie al ritornello però che il brano risulta essere molto catchy e accattivante; il tempo viene ribadito sia attraverso un ritmo incalzante in cassa dritta sia nel testo che, ripetuto come un mantra, invita l’ascoltatore a liberarsi in un momento catartico: se è tutta una questione di tempo e fermarlo è impossibile, la soluzione sta nel vivere il momento presente. Con una produzione curata dallo stesso artista, “Time” strizza l’occhio sia agli amanti del conscious rap sia alla scena dell’indie-pop più elettronico.
Ascolta il brano
Storia dell’artista
Dario Pellegrini, in arte Il Grigio, è un cantautore di Bergamo classe 1997. Artista poliedrico e sempre in evoluzione, Il Grigio coltiva la sua passione per la musica attraverso un approccio DIY (Do It Yourself), mescolando i suoi pensieri e il suo vissuto ad una forte esigenza espressiva. Il risultato non è una semplice operazione matematica, ma un progetto dal sound trasversale dove il mondo dell’hip-hop si unisce con l’indie-pop e alla tradizione cantautorale italiana. Il Grigio è fatto di canzoni contemporanee, con il cuore in periferia e la mente in città; è compromesso musicale tra suoni acustici e beat elettronici e sfumature di colore. Mai bianco, mai nero.
Il Grigio nasce tra la fine del 2018 e il 2019, periodo in cui viene pubblicato in due volumi l’omonimo EP Il Grigio, Vol.1 e Il Grigio, Vol.2 accompagnato dal singolo “Risiko”. Negli anni successivi pubblica alcuni singoli da solista e in collaborazione con altri artisti; tra questi, l’ultimo singolo con Stefano Eccher “Fuori Di Me”. Da ottobre 2023 vengono pubblicati tre singoli: “Una vita fa”, “Soldi nelle tasche” e “Molinari”, estratti dal suo primo album ufficiale intitolato “La città che dorme sempre”, un concept-album dove l’artista, mescolando pezzi che spaziano da sonorità Hip-Hop e R’n’b ad altri con suggestioni più Indie-Pop e Rock, compie un viaggio di riscoperta personale all’interno di una città assopita. Attualmente Il Grigio è in promozione nazionale con il quarto singolo estratto dall’album dal titolo “Time”.
Instagram: https://www.instagram.com/ilgrigiomusic/ 
Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=100048109417218
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lamilanomagazine · 4 months
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Sanremo 2024: la classifica parziale della terza serata, Angelina Mango in testa
Sanremo 2024: la classifica parziale della terza serata, Angelina Mango in testa. Si è chiusa la terza serata di Sanremo 2024, che ha visto protagonisti i 15 cantanti che non si sono esibiti ieri. Amadeus, insieme alla co-conduttrice Teresa Mannino, ha annunciato le prime cinque posizioni della classifica di serata, stilata in base ai voti assegnati dalla giuria delle radio e dal pubblico a casa tramite televoto. La classifica della terza serata: Angelina Mango si aggiudica il podio con La sua La noia, al secondo posto Ghali con Casa mia, al terzo Alessandra Amoroso con Fino a qui, al quarto Il Tre con Fragili, al quinto Mr. Rain con Due altalene. La terza serata di Sanremo 2024 si è aperta con l’esibizione de Il Tre, presentato da Loredana Bertè. Secondo a salire sul palco Maninni, presentato da Alfa, seguito dai Bnkr44 presentati da Fred De Palma e dai Santi Francesi annunciati da Clara. È poi entrata in scena la comica siciliana Teresa Mannino, che si è presa la scena e, intorno a mezzanotte, ha regalato ai telespettatori un breve monologo. Ospiti della terza serata di Sanremo 2024 sono stati Eros Ramazzotti, che ha celebrato il 40ennale di «Terra Promessa», Paolo Janacci e Stefano Massini con una canzone sui morti sul lavoro e l’attore premio Oscar Russell Crowe. Gli ospiti della serata: Russel Crowe, ospite internazionale, prende la scena cantando con la sua band  "Let the light shine" e "The Gentlemen Barbers". Dopo qualche battuta con Amadeus pronuncia la celebra frase de "Il Gladiatore": «Al mio segnale scatenate l'inferno». Oltre alla presenza del Premio Oscar non sono mancati i momenti toccanti abilmente condotti da monologhi tenuti sul palco dell'Ariston dalla stessa Mannino e dall'attore, regista Edoardo Leo. Quest'ultimo oltre a presentare la sua nuova fiction "Il Clandestino": 6 puntate che andranno in onda su Rai1 a partire dall'8 aprile, ha parlato dell'importanza di fare cultura. «Ogni giorno - dice l'attore - parliamo di femminicidio, genocidio, guerre. Immagini insopportabili e come artista ti senti impotente. Poi accadono cose imprevedibili, un amico ti tradisce o perdi qualcuno, e allora sapere che qualcuno ha scritto parole per il tuo dolore è una salvezza. Diventa una cura, una medicina per le tue ferite incredibili. E la stessa cosa accade quando siamo felici. Anche ridere è una medicina. Fare cultura è il racconto delle nostre vite, ridere di noi è fare cultura». Ed ancora il monologo di Teresa Mannino: «Siamo nel 2024, ma ragioniamo come 2.524 anni fa. Il filosofo greco Protagora diceva che l'uomo è misura di tutte le cose, e per noi l'uomo ricco, bianco e occidentale è misura di tutte le cose, solo che l'ha persa, pensa che tutto il resto del mondo sia a sua disposizione e quello che non serve viene eliminato. E le donne? Che fanno? Eppure sono indaffarate. Parliamo allora di essere umano, ancora meglio di animale umano». Questa sera, venerdì 9 novembre voteranno per la prima volta insieme tutte e tre le giurie in occasione della serata duetti. La co-conduttrice della quarta serata del Festival sarà Lorella Cuccarini, che ha dichiarato: «Indosserò abiti senza tempo».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cerentari · 6 months
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Del tempo nel bosco di Stefano Dal Bianco
Stefano Dal Bianco (1961) poeta, critico e metricista. Quanto più mi allontano dal paesepiù, se ricordo, il tempo si dilatacome seguendo la legge del boscoche gradualmente si profumaa mano a mano che l’oscuro prende piede,mi cattura, mi illude, mi promettedi tenermi per sempre con sénell’indistinto.Ma non è l’indistinto a corteggiarmi, qui,è il suo profumo, appunto,che respirando entrae intacca…
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scenariopubblico · 7 months
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Détournements è il titolo della seconda edizione di un progetto speciale promosso da Scenario Pubblico e la facoltà di laurea magistrale in Teatro e arti performative dell’Università IUAV di Venezia.  Stefano Tomassini e Roberto Zappalà, dopo la residenza dello scorso anno dedicata alla Flȃnerie baudeleriana, hanno rinnovato l’impegno per un nuovo concept. La settimana di lavoro svolta dal 5 al 9 settembre 2023 è stata
un laboratorio sulle destinazioni, sulle teorie dell’andatura, sul potere degli stereotipi e le necessità del détournement. Del deviare, divagare e fuorviare (ma anche dell’appropriazione, del convertire e pervertire) Catania, e l’Etna che la sovrasta. Un esercizio di détournement collettivo per documentare ciò che sta tra l’usura e la perdita e immaginare nuovi racconti, usi, attraversamenti della città.
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È il 5 settembre e il pavimento bianco di Scenario Lab, dopo un anno, accoglie di nuovo diciannove corpi distesi: dieci tra studenti e studentesse dell’Università IUAV di Venezia e nove danzatrici della CZD2.  Scenario Lab, inaugurato l’anno scorso, è ora come allora come una scatola vuota da riempire o – meglio – è il tramite, il mezzo testimone di dialoghi, confronti, condivisioni.
L’idea del progetto è nata dalla voglia di vivere una settimana insieme tra studenti e danzatori per condividere un esercizio di osservazione sulla città - la viabilità, i modi d’esistenza, l’organizzazione – per chi arriva per la prima volta e per chi vive ogni giorno Catania. L’invito fatto ai partecipanti è stato quello di investire uno sguardo capace di
a t t r a v e r s a r e
le parti più opache, le ombre dei luoghi per viverli, ripensarli, far riemergere l’inedito e raccogliere testimonianze sul
vivente
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Cosa è stato fatto?
Il primo giorno della residenza è stato dedicato alla definizione delle coordinate teoriche e metodologiche del concept del progetto. Marco Baravalle ha storicizzato il situazionismo di Guy Debord ponendo l’attenzione sugli effetti che ha prodotto nell’arte contemporanea e nella società di quegli anni - cosa voleva dire elaborare un concetto diverso di arte lontano dalla mercificazione? è possibile destrutturare le rigide direzioni imposte dall’urbanistica? (tra le molte)
La lezione di Nicola Di Croce si è incentrata poi sul paradosso di creare un metodo capace di tradire e mettere in discussione il metodo stesso. Una riflessione volta alla pratica: come muoversi nella città?
lavoro sulla de-gerarchizzazione dello sguardo
lasciarsi guidare dalla multisensorialità
seguire odori, suoni, sensazioni
rifiutare l’adesione agli schemi
“Queste le strategie artistiche per approcciare in modo diverso la città, prenderla come materia viva per tirarne fuori ragionamenti che in un secondo momento possono diventare materiale di studio per una ipotetica azione performativa. La fase di ricerca deve essere più lunga e aperta possibile a raccogliere stimoli che vadano oltre il livello riflessivo o razionale, legati anche alle percezioni del corpo, alle sensazioni, alle intuizioni che riescano a tradurre cose difficili da raccontare a parole. Raccogliere materiale quindi per
tenerne traccia e poi
interrogare le proprie sensazioni”. NDC
Perché mi sento in agitazione entrando in una stradina? Perché ho voltato a destra? Perché ero lì?
I ragazzi e le ragazze sono stati divisi in gruppi eterogenei da tre, ciascuno dei quali è stato invitato a lanciarsi nelle derive urbane durante la mattina e il pomeriggio. Ognuno ha seguito una traccia diversa che veniva raccontata durante l’ultima ora conclusiva di ogni giornata. Sull’Etna c’è stato il compimento di questa deriva.
Qui la raccolta visiva fatta durante le spedizioni di alcuni materiali: foto, video, scritture, azioni. Le folgorazioni, le scoperte e le intuizioni servono a rompere la narrazione abituale sulla città, sul vulcano.
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Lontananza,                                  Una distanza maggiore Supera e dirotta il mio equilibrio Lontana da un corpo sempre presente Vicino a un respiro Pietra lavica che si ripete In forme diverse, plagiata, sfruttata Lava che scorre tra le mie vene Come un naufrago lontano da casa Ció che distrugge per me è solo amore Costruzione e distruzione di desideri Anima e paura che mi sovrastano Fratture Melania C.
La mia riflessione è stata sulla coesistenza degli opposti e di come decidiamo di occupare un luogo liberamente. Alessandra V.
I gruppi l’ultimo giorno, sono stati invitati a vedere in prospettiva il percorso fatto e hanno lavorano tutti insieme per una elaborazione collettiva performativa. La restituzione non voleva essere un esito impacchettato, ma più un’idea di quello che è stato evocata attraverso l’azione.
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Il détournements non è solo un atto politico di rovesciamento; è un’esperienza estetica dalla forte valenza politica. Ma l’obiettivo qui è uno scioglimento amoroso, l’amore è una possibilità della radicalità. S. Tomassini
all'anno prossimo con IUAV.
a presto con il prossimo attraversamento 💘
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personal-reporter · 10 months
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Palio di Feltre 2023
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Nel weekend del 4-5 e 6 agosto torna il Palio di Feltre,  un'occasione unica per vivere l'atmosfera di una delle tradizioni più antiche e apprezzate della città veneta. Il Palio di Feltre da sempre è una sfida tra i quattro quartieri della città per conquistare il Palio, un drappo dipinto a mano che rappresenta il simbolo della vittoria. E’ il noto disegnatore Francesco Tullio Altan l’artista che ha ideato il drappo del Palio 2023, l’ambito premio per chi si aggiudicherà la vittoria alla fine delle quattro gare che vedranno la sfida tra Castello, Duomo, Port’Oria e Santo Stefano. La manifestazione inizierà con le cene dei quartieri venerdì 4 agosto e, dalle 15 del 5 agosto, ci saranno  le bancarelle a caratterizzazione medievale , la musica e l'intrattenimento per grandi e piccini e la sfilata per le vie del centro storico. Alla sera è previsto l'avvio delle gare che si concludono domenica con la prefazione del vincitore. La storia del Palio comincia dopo gli estenuanti conflitti legati alla signoria dei Da Carrara, a cui Feltre si era legata nel 1363, che la portarono ad essere conquistata dal duca di Milano Giangaleazzo Visconti. In memoria della data in cui Feltre era entrata a far parte dei domini del duca, il 7 dicembre 1388, la comunità aveva deciso che ogni anno in quel giorno l’intera città avrebbe dovuto festeggiare l’evento con una solenne funzione in cattedrale o nella Chiesa di Ognissanti e con la corsa con i cavalli di un palio, con come premio per il vincitore 15 ducati d’oro. Nel 1402, alla morte improvvisa di Giangaleazzo, si riaprirono i conflitti in Veneto dato che i Da Carrara rivendicavano il possesso di Feltre e di altre città del territorio. La vedova di Giangaleazzo e il figlio risposero offrendo Feltre e altre città a Venezia in cambio di denaro, ma la Serenissima ottenne spontaneamente la dedizione prima di Vicenza e poi di altre città venete , tra cui Feltre, il 15 giugno 1404. L’atto ufficiale di donazione di Feltre a Venezia avvenne, come narra lo storico feltrino Antonio Cambruzzi, in piazza davanti  a tutti gli ordini della città quando Vittore Muffoni, a nome della cittadinanza, la consegnò a Bartolomeo Nani, ribadendo che l’atto avveniva per volontà unanime di tutti i feltrini e che Venezia si sarebbe impegnata a rispettare tutti i cittadini nei loro gradi, onori e prerogative, accettando gli statuti di Feltre. Il Nani promise in nome della Repubblica di rispettare gli accordi e ricevette dalle mani di Muffoni le chiavi della città ed il bastone bianco, come segno del dominio. Sebbene l’atto di donazione riguardasse tutta Feltre, in realtà restava sotto il controllo dei Visconti il castello, che fu però ceduto il 20 giugno. Per perpetrare la memoria della donazione, con un pubblico decreto si fissò che negli anni successivi, il 15 agosto, si svolgesse una processione di tutti gli ordini della città e si corresse un palio con come premio per il vincitore di 15 ducati d’oro. Il Palio che si tiene a Feltre dal 1979 ogni prima domenica di agosto ha lo scopo di ricordare proprio questi avvenimenti. Read the full article
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Famiglia travolta: Favaro Veneto raccolta per l'ultimo saluto
Favaro Veneto (Venezia) si è raccolta per dare l’ultimo saluto alle tre vittime dell’incidente stradale di Santo Stefano di Cadore. Nella chiesa, troppo piccola per accogliere tutti, sono entrate le bare di Mattia, 2 anni, di color bianco entrata per prima e a seguire quella del padre Marco Antonello (48) e della nonna Mariagrazia Zuin (64). Sul sagrato, piegata dal dolore, è rimasta per ultima,…
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CURIOSITA'
Il cane diviene simbolo della fedeltà dal medioevo in poi. Quando la madre di San Domenico era incinta sognò un cane bianco e nero con in bocca una torcia ardente, simbolo dell’Ordine dei Domenicani che fanno la guardia contro i pericoli dell’eresia: Domini Canes. Attributo anche dei santi: Margherita da Cortona, uno spaniel, e Rocco, cane che gli porta il pane. Stefano di Bourboun scoprì nella…
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letteratitudine · 11 days
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I FINALISTI DEL PREMIO VIAREGGIO-RÈPACI
La giuria del premio Viareggio-Rèpaci ha annunciato le terne di narrativa, poesia e saggistica che accedono alla finale dello storico premio letterario, giunto quest'anno alla sua novantacinquesima edizione.
Per la categoria NARRATIVA: Silvia Avallone con Cuore nero (Rizzoli), Federica De Paolis, con Da parte di madre (Feltrinelli) e Marco Lodoli, con Tanto poco, (Einaudi).
Per la categoria POESIA: Stefano Dal Bianco con Paradiso (Garzanti), Mariangela Gualtieri con Bello Mondo (Einaudi) e Laura Pugno con I nomi (La nave di Teseo).
Per la categoria SAGGISTICA: Pierluigi Battista con I miei eroi (La nave di Teseo), Francesco Gambino con In sala con il diritto (La nave di Teseo) e Vincenzo Trione con Prologo celeste (Einaudi).
La Giuria del Premio è composta da Paolo Mieli (Presidente) - giornalista, saggista e storico, Leonardo Colombati (vicepresidente) - scrittore, Luca Alvino - poeta, Maria Pia Ammirati - dirigente televisiva, scrittrice e giornalista, Camilla Baresani - scrittrice e insegnante, Giorgio Biferali - scrittore e insegnante, Maria Borio - poetessa, Gabriella Buontempo – produttrice cinematografica, Diamante D'Alessio - giornalista, Francesca Ferrandi - autrice, Costanza Geddes da Filicaia - docente di Letteratura italiana contemporanea, Emma Giammattei - docente di Letteratura Italiana, Luciano Luciani professore e giornalista, Edoardo Nesi - scrittore e saggista, Mirella Serri - docente di Letteratura e giornalismo.
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degustameet · 1 year
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Felluga Livio 🇮🇹 Italia, Friuli Venezia Giulia Livio Felluga è uno dei grandi nomi del Friuli e dei vini bianchi in Italia. Negli anni ’30 si trovava tra quelle colline che furono annientate dalla guerra, per poi diventare nel 1956 il fondatore dell’omonima azienda situata a Cormons e sviluppatasi sui Colli Orientali con 242 ettari (di cui 187 vitati). La storia di questa azienda iniziò nel Dopoguerra quando Livio (figlio di viticoltori in terra slovena) acquistò dei terreni a Rosazzo, zona che contribuì ad arricchire fino alla DOCG. Il lavoro di innovazione fu così importante da caratterizzare la storia dei bianchi italiani, in particolare con l’utilizzo di uve internazionali come Sauvignon Blanc e Chardonnay in supporto alle uve locali, in particolar modo con la creazione del celebre Terre Alte e anche per i vini rossi come il Sossò (dove il Merlot integra il locale Refosco). I vigneti si trovano nei Colli Orientali e nel Collio Friulano, rispettando l’ecosistema di tutti i 320 appezzamenti di terreni coltivati con 14 vitigni. Sotto la gestione dei figli e la cura enologica di Stefano Chiocciolo e Viorel Fiocca producono 800 mila bottiglie annue, ormai esportate in tutto il mondo e tutte caratterizzate in etichetta dalla Carta Geografica dei poderi di provenienza. I suoi vini seguono uno stile classico ma con utilizzo in vigna di soli concimi organici, eliminazione dei diserbanti e vendemmie manuali. Vini Prodotti (19): Terre Alte (probabilmente il suo vino più famoso; uve Friulano, Pinot Bianco e Sauvignon Blanc); Abbazia di Rosazzo (Friulano, Sauvignon Blanc, Pinot Bianco, Malvasia istriana, Ribolla Gialla); Picolit (Passito molto rinomato); Illivio (dedicato al patriarca; Pinot Bianco; Chardonnay e un po' di Picolit); Sossò (Merlot e Refosco dal Peduncolo Rosso); Sigar (Friulano); Curubella (Pinot Grigio); Potentilla (Sauvignon); Eremita (Pignolo) e Sharis (Ribolla, Sauvignon e Chardonnay); Vertigo (Merlot; Refosco; Cabernet Sauvignon e Franc); Rosé (Merlot, Pinot Nero e Schioppettino); e ancora Friulano; Pinot Grigio; Sauvignon ; Merlot; Chardonnay; Ribolla Gialla e Refosco dal peduncolo Rosso. https://www.instagram.com/p/Cpu-viaof4z/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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vinotv · 1 year
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“Il vino prepara i cuori e li rende più pronti alla passione.” Con queste parole #ovidio legava il #vino all’Amore… ma le citazioni in merito sono davvero infinite, e anche l’origine del suo nome può essere ricollegata a questo concetto. Vino, wine, wein, vin, è sicuramente una parola simile in molte lingue, ma l’origine del termine è contesa. Una delle teorie è che derivi dal sanscrito, e significherebbe “vene”. Fatto sta che possiede la stessa radice di Venere, Dea dell’amore e ciò lo lega indissolubilmente al piacere. 
Molte delle sue etichette suggeriscono questo legame, e con @liviabelardelli , per una delle degustazione al @sofitelrome , dedicata proprio all’ #amore , abbiamo selezionato e presentato queste due in particolare: 🟠 #passioneesentimento @pasquawines . L’etichetta creata con uno scatto di #giomartorana riprende un dettaglio del muro del cortile veronese dove tra leggenda e mito si identifica il balcone di #giuliettaeromeo , protagonisti di una delle più celebri storie d’Amore. Un luogo diventato culto degli innamorati che lasciano infiniti messaggi d’Amore. La versione in bianco nasce dall’idea di ottenere con la sola Garganega un vino elegante, di struttura e capace di evolvere nel tempo. Le uve selezionate vengono lasciate appassire per un breve periodo per ottenere maggiore concentrazione di aromi e zuccheri. Rivela al naso profumi intensi e decisi, note di agrumi e sentori di albicocca e pesca. Al palato è rotondo e piacevole, ben equilibrato con un finale persistente. 🔴 #amor @lavventura_aziendaagricola Un chiaro riferimento all’ #amore che questo caso però racchiude un duplice significato, poiché letto all’inverso, è Roma, con la sua bellezza, storia e unicità. Un Cesanese del Piglio sup. che al naso arriva con le sue note di ciliegia matura e fiori avvolti nelle spezie. Avvolgente, con un buon tannino e una struttura imponente. Portabandiera di questa cantina laziale nata nel 2015 e simbolo di unione dei due proprietari Stefano e Gabriella che hanno dato insieme vita a questa splendida avventura. Quale etichetta ci suggerisci per il giorno di #SanValentino ? #happysaintvalentinesday #sanvalentino (presso Sofitel Rome Villa Borghese) https://www.instagram.com/p/CopIaLWt_Ml/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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designme2011 · 1 year
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👄•Un S. Stefano fuori dal comune, tranquillità e risate, tradizioni e scoperte, luoghi mai visti e di bagni fatti con amore ♥️ Abbiamo optato per una breve escursione 🥾 alla Grotta di San Filippo e nei boschi sopra i Bagni di San Filippo. Siamo arrivati alla Balena Bianca 🐋 dove abbiamo abbiamo fatto un bellissimo bagno rigenerante... visto il giorno, c'erano pochissime persone! È stato bellissimo! 😍 Nel periodo invernale le acque termali si mischiano a quelle piovane ricche di materiale organico o minerale che depositandosi insieme ai calcari crea sfumature di colore sul verde o marrone rossiccio. Sul fondo di queste pozze si depositano i preziosi fanghi termali usati per il trattamento della pelle del viso e del corpo. • • • #designme #minuzzerie #tipsminuzforminuz #Toscana #Tuscany #vacanzedinatale #ilmiopuntodivista #ioete #inverno #landscape #travel #italiantrip #visit_florence @visit_florence #portiamomesagnenelmondo @visitmesagnecuordisalento #bagnisanfilippo #bagnidisanfilippo #bagnisanfilipposiena #termesanfilippo #bagnisanfilippo🌄🐳 #Toscana #terme #termegratuite #termelibere #bagnisanfilippoterme #tuscanygram #italiadascoprire (presso Fosso Bianco - Bagni San Filippo) https://www.instagram.com/p/CnNHONWMEP-/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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