Tumgik
#traduzione
myeagleexpert · 1 month
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A story about the director and Grim, who are very close friends <3
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Translation from fan to fan, all credits go to the appropriate artist, see the source in the pin below:https://br.pinterest.com/pin/902690319055568233/
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Who else wants to see Grim's final form? but…. What cost would this have?
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Quando si rifà vivo dopo mesi con un semplice
"ehi ciao come stai?"
ma Kierkegaard scrisse:
«Volevo scriverti,
non per sapere come stai tu,
ma per sapere come si sta senza di me.
lo non sono mai stato senza di me, e quindi non lo so.
Vorrei sapere cosa si prova a non avere me che mi preoccupo di sapere se va tutto bene,
a non sentirmi ridere,
a non sentirmi canticchiare canzoni stupide,
a non sentirmi parlare,
a non sentirmi sbraitare quando mi arrabbio,
a non avere me con cui sfogarsi per le cose che non vanno,
a non avermi pronto a fare qualsiasi cosa per farti stare bene.
Forse si sta meglio.
Forse no.
Però mi e venuto il dubbio, e vorrei anche sapere se, ogni tanto, questo dubbio è venuto anche a te.
Perché sai.
Io a volte me lo chiedo,
come si sta senza di te,
poi però preferisco non rispondere,
che tanto va bene così.
Ho addirittura dimenticato me stesso,
per poter ricordare te.»
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aitan · 5 months
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"La sola cosa necessaria per il trionfo del male è l'inoperosità dei buoni."
(La traduzione, un po' raccogliticcia, è mia.)
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Ig:paegodraw
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seoul-italybts · 25 days
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[✎ ITA] Hope On The Street Vol.1 : Intervista dall'Album Speciale di j-hope (PRELUDE) | 29.03.24⠸
HOPE ON THE STREET VOL.1
__ Parte 1 : PRELUDE __
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1. Saluti d'Apertura
Ciao, sono j-hope, sono felice ed emozionato per il lancio di "HOPE ON THE STREET", il progetto riguardante il ballo che tanto amo e considero come mia radice artistica. Potrete godervi le mie mosse di danza nel documentario omonimo, e quest'album contiene storie ed aneddoti inediti, non inclusi nel progetto televisivo. Ragazzə, j-hope ha ballato! Spero apprezzerete e mostrerete tanto supporto!
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Ciao, j-hope. Tra i tanti generi di ballo esistenti, questo progetto si concentra principalmente sulla street dance. Perché trovi la street dance così affascinante?
Perché alla domanda 'chi sei?' o 'quali sono le tue radici' non potrei che rispondere 'la street dance'. Quando mi fermo a riflettere sui ricordi che ho del ballo – di quei momenti in cui, totalmente concentrato su me stesso, la musica e null'altro, davo il 100% – non può che tornarmi in mente il mio passato. È grazie alle mie origini se ora sono quello che sono, se ancora adesso provo il desiderio di esplorare e praticare la street dance.
Ti ricordi il momento in cui, per la prima volta in assoluto, hai deciso di darti al ballo? C'è stato forse un qualche momento cruciale di svolta, nella tua vita, in cui il ballo ha smesso di essere solo un hobby o interesse?
Credo sia stato in occasione di una gara scolastica, durante una gita, quando ero ancora studente. Nessuno voleva esibirsi, quindi ho preso e sono salito io sul palco per ballare. È stato un momento estremamente entusiasmante ed indimenticabile. Essere sotto i riflettori e lo sguardo di tutti era davvero una sensazione fantastica. Ricordo il batticuore per tutte le grida e l'entusiasmo ricevuti! È stato quell'episodio a dar forma al me stesso di adesso.
Di questi tempi, ci sono tanti programmi televisivi o comunque contenuti legati alla street dance, che l'hanno resa più approcciabile e nota al pubblico rispetto al passato, ma credo sia ancora difficile stabilire cosa sia il "buon ballo", perché ognuno di noi ha standard e gusti diversi. Tu hai criteri specifici o personali rispetto al ballo?
Questa è una domanda piuttosto difficile, per me.
Quando ci si lascia andare totalmente alla musica e si riesce ad arrivare ai cuori degli spettatori con la danza, allora credo quello possa essere considerato del "buon ballo". Non è forse quello il motivo per cui balliamo? (ride).
Dato che il progetto riguarda il ballo, hai voluto creare della musica ballabile, adatta all'occasione. Su quale aspetto ti sei concentrato, sotto il punto di vista musicale?
Quando ho iniziato a lavorare a questo progetto, mi son detto "scriviamo della bella musica adatta al ballo!", e mi sono poi reso conto che la buona musica, fondamentalmente, non può che essere anche perfetta per il ballo. In altre parole, la buona musica ha il potere di far muovere e ballare la gente. Data questa premessa, ho cercato di concentrarmi sulle canzoni, di per sé, e poi le coreografie sono seguite con estrema naturalezza.
Quest'album è diviso in due parti. Immagino il focus e la direzione imboccata con ognuna di esse sia parecchio diversa.
Nella "VER.1 : PRELUDE" ho dato uno sguardo alle mie origini, come suggerisce il titolo. Son partito da quell'Hoseok, un ragazzino di Gwangju, che ballava e faceva musica con la sua crew di ballo, e vi ho riallacciato i legami, tornando a ballare con loro. Più avanti, anche Seoul è diventata un caposaldo delle mie radici artistiche ed identità attuale, quindi, sì, ho cercato di esprimere tutto ciò e le esperienze vissute in quel periodo in modo più intenso e vibrante possibile.
La "VER.2 : INTERLUDE" vuole, invece, essere più matura. Di conseguenza, ho deciso di concentrarmi sulla musica e sugli stili di ballo come tematiche principali. In particolare, ho voluto sottolineare quello che è stato il mio processo formativo.
j-hope : Intervista 1
- Il Motivo Per Cui Ballo -
"Il ballo è la mia passione, ma è un po' che la trascuro"
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Hai deciso di dedicare questo documentario al ballo.
Tutto ha avuto inizio con il ballo, sul serio. Molto di ciò che sono e faccio è nato dal ballo. Quindi mi son detto 'Perché non dare uno sguardo agli stili di ballo che ero solito praticare?'. Credo sia un modo per riflettere su me stesso e la mia vita, prima di entrare in servizio militare. 'Che cos'è che mi piaceva?', 'Quali pensieri mi passavano per la testa, prima del debutto?', 'Che cos'è che mi ha portato dove sono ora?'...Tutte domande che mi sono sempre posto e, in fin dei conti, tutte riconducono al ballo.
Sul serio, tutto è iniziato quando vivevo ancora a Gwangju. Allora, non sapevo far altro che ballare ed era l'unica cosa che sapevo di far bene. Sul serio, non sapevo far altro. Adoravo ballare. Se non fosse stato per il ballo, credo ora sarei una persona diversa. Senza il ballo, oggi non sarei qui e sicuramente non esisterebbe j-hope. Il ballo è diventato tutta la mia vita ed è da quello che è iniziato tutto.
j-hope : Intervista 2
- Commento al Documentario -
"Imparare a ballare è anche un modo per imparare a vivere"
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Cos'è il progetto "HOPE ON THE STREET"?
L'aspetto più importante di questo progetto è il processo d'apprendimento. Credo sia un progetto che mi dà l'opportunità di ripensare alla mia vita e rievocare la passione ed ispirazione che avevo, quando ho iniziato. Credo tutto questo sarà fonte di nuova ispirazione, per me.
Hai ballato in molte città – Seoul, Gwangju, Osaka, Parigi e New York. Perché hai scelto proprio di ballare?
Beh, innanzitutto perché credo le/i fan amino vedermi ballare (ride). Quella è la ragione principale. Ho deciso di mettere su questo progetto così da poter mostrare loro più cose riguardo al ballo, la mia identità ed esplorare più approfonditamente le mie radici.
Hai partecipato attivamente ad ogni aspetto di questo progetto, dalla pianificazione fino alla direzione generale. Avevi già una qualche visione registica specifica in mente?
Nulla di così grandioso, ma è un mio progetto, quindi ho preso in mano le redini e ho cercato di proporre quante più idee possibile. Credo gli aspetti cui ho partecipato maggiormente siano stati la scelta degli stili di ballo, le location, gli abiti da indossare, la musica nonché la composizione e direzione per quanto riguarda le riprese. Questi sono tutti aspetti fondamentali, quando si tratta del ballo.
Trovo sia piuttosto rilassato rispetto agli altri contenuti video visti finora.
Se pensiamo al K-Pop, la prima cosa che ci viene in mente sono le riprese multisfacettate, i tanti effetti speciali e l'editing superbo. Ovviamente è bello ed entusiasmante, ma stavolta volevo catturare il ballo e tutto il resto esattamente per quello che è. Dunque ho cercato di restare più possibile sul semplice. L'idea di fondo è che più semplice è, maggiore sarebbe stato il risalto posto sugli aspetti migliori di questo documentario.
Hai detto che l'idea per "HOPE ON THE STREET" ti è venuta mentre stavi filmando un dietro le quinte per i MAMA Awards 2022. Tre settimane dopo, hai iniziato le riprese. Davvero poco tempo per i preparativi, non trovi?
Sì, sono d'accordo! Non ho avuto che tre settimane per preparare questo progetto. All'inizio, andavamo fondamentalmente a tentativi. Non avevo idea ci sarebbero state così tante cose cui prestare attenzione e altre da preparare. Ma credo che, tutto sommato, ce la siamo cavata bene, preoccupandoci dei dettagli strada facendo. Credo l'aspetto più grezzo e genuino di quest'arte sia ben rappresentato, quindi non ho rimpianti. Anzi, forse il fascino di questo progetto, in parte è, proprio che... non ci sono fronzoli? È tutto molto casual e rilassato, no? (ride).
j-hope : Intervista 3
- Perché Boogaloo Kin? -
"Non c'è altro modo che continuare"
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C'è un'altra figura cruciale, nel documentario. Perché proprio Boogaloo Kin?
Questo documentario è fondamentalmente un percorso formativo. Ecco perché ho deciso che Haknam (a.k.a. Boogaloo Kin) non potesse mancare. Sul serio, è una figura fondante della street dance coreana, fin dalle origini e ancor oggi, ed è profondamente rispettato, non solo nella scena coreana ma a livello globale. Ecco perché non avevo dubbi sarebbe stato perfetto come guida, sia per me che per il progetto. E poi ho pensato sarebbe stato più divertente compiere questa rivisitazione del passato insieme a qualcun altro.
Inoltre, grazie a Haknam, sapevo non avrei solo imparato cose riguardo il ballo, ma anche sulla vita. Non lo ringrazierò mai abbastanza per aver accettato di partecipare, nonostante il poco preavviso. È sempre stato un modello di vita per me.
INTERVISTA con BOOGALOO KIN
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Puoi presentarti?
Salve, sono Haknam Kim, a.k.a. Boogaloo Kin. Sono un ballerino da 24-25 anni. Giro il mondo per varie attività legate al ballo, come giurato di competizioni, workshop e sessioni come istruttore di ballo.
Ho saputo che questo progetto ti è stato proposto all'improvviso. Come mai hai deciso di partecipare?
Quando ho ricevuto l'offerta, sono andato in confusione totale. Perché, cioè, come potevo non essere agitato, quando ci si aspettava che volassi ad Osaka tre giorni dopo? (ride). Quindi, sì, ero piuttosto teso. Però, in un certo senso, si trattava di lavorare sodo affinché gli stili di ballo che ho studiato, ricercato, in cui mi sono specializzato e ho sempre praticato fossero tramandati come si deve a questa generazione–e a quella dopo e quella dopo ancora – È ciò per cui continuo a ballare, quindi ho subito accettato.
Se ho capito bene, la street dance è nata negli Stati Uniti, ma si è successivamente diffusa ed evoluta in stili e modi diversi a seconda del paese e zona del mondo in cui è arrivata. Dare una risposta completa è difficile, ma potresti spiegarci brevemente quali sono le principali differenze da regione a regione? Per dare un'idea più chiara ai nostri lettori..
Esatto, la street dance ha avuto origine negli Stati Uniti, dopodiché si è diffusa anche altrove, come in Europa ed Asia, evolvendo in generi e stili diversi man mano. A mio parere, la versione ballata in Europa è più originale e creativa grazie alla commistione di diverse culture, paesi ed etnie. Gli stili prediletti (in Europa) sembrano essere l'hip-hop e l'house freestyle.
La scena street dance giapponese è la più sviluppata e strutturata, in Asia. Ciò che mi colpisce sempre un sacco è il modo in cui, grazie al ballo, diverse generazioni si incontrano e danno inizio ad un dialogo e scambio vicendevole. È qualcosa che invidio profondamente. Tuttə i/le ballerinə giapponesi sono i/le migliori quando si tratta delle tecniche fondamentali. È evidente la precisione con cui ballano, un aspetto che è parte integrante della loro cultura.
La street dance sudcoreana, diversamente da questi altri paesi, non ha una storia così lunga e radicata. Tuttavia, essendo sbocciata più tardi, ha tratto molte influenze dai paesi esteri in cui la street dance si è sviluppata prima, come gli Stati Uniti, i paesi europei ed il Giappone. A mio parere, la street dance coreana ha anche beneficiato di quell' "heung" [*capacità di divertirsi entusiasmarsi] tipicamente coreana, ereditata dai nostri predecessori. Quindi, sì, credo l'unicità ed esuberanza della street dance coreana risalti con prepotenza proprio grazie alle varie influenze assorbite da altri paesi, influenze che poi si fondono e danno vita a quell' "heung" [*divertimento] collettivo.
Con così tanti stili di ballo diversi, cosa distingue e rende particolarmente affascinante la street dance?
Credo l'unicità della street dance sia data dal suo essere uno stile libero, in cui c'è molta improvvisazione. Nonostante continui ad evolversi in tante diverse varietà, fondamentalmente si è liberə di ballarla quando si vuole ed ovunque ci sia della musica.
Sei anche un giudice di questo genere. A che cosa presti attenzione nel giudicare la street dance, data la sua natura libera e ricca di improvvisazione?
Dipende dal tipo di ballo con cui ho a che fare. Ogni giudice ha i suoi parametri personali. Per quanto mi riguarda, presto attenzione al ballo di per sé. Do un giudizio basandomi su ciò che mi trasmette il/la ballerinə, se riesco a percepire la musica nei suoi movimenti. Poniamo di assistere ad una sfida di ballo. Il/la ballerinə A sfoggia tecniche complesse ed elaborate o presenta altre mosse interessanti che però non hanno nulla a che fare con la musica; il/la ballerinə B usa passi e mosse piuttosto nella norma, ma è evidente che sente la musica e sa farla sua. In una situazione come questa, solitamente do un punteggio maggiore al/lla secondə concorrente.
Secondo te, quali sono le caratteristiche principali del ballo di j-hope?
So che prima del debutto, j-hope era appassionato di popping e boogaloo e che ha anche partecipato a diverse competizioni di ballo. Quando poi è entrato a far parte dei NEURON, ha potuto anche imparare l'hip hop freestyle e, una volta diventato trainee, ha studiato tutti i vari stili di street dance. Quindi credo il motivo per cui j-hope si distingue rispetto agli altri ballerini, a fronte di una stessa coreografia, sia perché è tanto che coltiva il suo interesse per la street dance. Ho notato che, talvolta, improvvisa anche durante i concerti. Quindi, sì, direi che uno dei suoi maggiori punti di forza è il modo in cui sa improvvisare pur mantenendo gran naturalezza.
J-hope ha detto di aver intrapreso questo progetto perché voleva imparare. Ora che l'hai accompagnato in questo viaggio d'apprendimento, cosa pensi abbia imparato?
Credo il ballo sia ciò che ha aiutato Hoseok a diventare j-hope, un membro dei BTS. Credo non abbia più avuto modo di lasciarsi andare all'improvvisazione, negli ultimi anni – a stili come il popping, il boogaloo e l'hip-hop freestyle -, come invece era solito ballare prima del debutto. Quindi credo questo progetto sia stata l'opportunità di poter tornare alle sue origini e a quel periodo in cui era totalmente concentrato sul ballo e null'altro. Sono sicuro quest'esperienza avrà un effetto positivo anche sui suoi progetti futuri in quanto artista.
E personalmente, invece, che cosa ti ha lasciato?
Mi ha permesso di realizzare, una volta di più, quanto effettivamente amo il ballo – dato che è qualcosa che ho dovuto mettere da parte per un po'. Quando ho accettato di partecipare al progetto, arrivavo da circa un anno di inattività per un infortunio al ginocchio destro. Quindi, quando ho ricevuto l'offerta, ci ho pensato bene prima di accettare. Ma poi ho pensato questo progetto fosse l'opportunità di far conoscere la street dance ad un pubblico più vasto e globale. Continuerò a lavorare sodo a mia volta per mostrare a tutti quanto è figa la street dance e diffondere il verbo con quante più persone possibile.
j-hope : Intervista 4
- Hoseok Incontra i NEURON -
"Vuoi ballare con noi?"
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Penso si possa dire che è proprio quando vivevi a Gwangju che è iniziato tutto. Com'eri in quel periodo?
Ero semplicemente un ragazzino che non sapeva far altro che ballare. Lo adoravo, il ballo era tutto ciò che contava allora, ed era ciò che sapevo fare meglio. Ora so molte più cose, con l'esperienza acquisita da dopo il debutto ecc., ma non dimenticherò mai i miei inizi e come mi sono avvicinato al ballo per la prima volta in assoluto, quando vivevo a Gwangju.
Come hai trovato i NEURON?
Non è che io sia andato effettivamente a cercarli – ma semplicemente sono diventati il mio primo contatto reale col ballo ed un modo per studiare quest'arte. Ero solito ballare con i membri della crew, i quali poi mi hanno dato anche lezioni. Poi però la situazione si è fatta un po' complicata e non ho più potuto permettermi i loro corsi, quindi ho continuato senza un piano preciso e semplicemente ballavo su ciò che ascoltavano durante le pause, tenendomi aggiornato sul programma grazie agli altri studenti. Credo i membri dei NEURON abbiano notato questi miei sforzi e riconosciuto la mia dedizione. Un giorno mi hanno chiamato e mi hanno chiesto "Vuoi ballare con noi?" Ero al settimo cielo. Ero loro immensamente grato. Cioè, era letteralmente dei miei eroi che stavamo parlando. È in quel momento che ho iniziato a fare sul serio e a sognare di diventare un artista. È così che è iniziato tutto. Poi, più avanti, quando ho detto loro che desideravo perseguire i miei sogni, i NEURON sono state le persone che mi hanno dato più supporto.
Sul serio, non lo e li dimenticherò mai – i NEURON
Era da tanto che non vedevi i NEURON. Dev'essere stata un'esperienza molto emozionante per te.
Di tanto in tanto, mi capita di trovarmi con un membro o l'altro, ma era da tanto che non ci riunivamo tutti insieme. Non appena li ho visti, mi è parso evidente non fossero cambiati affatto. Sono ancora sempre quei ragazzi dagli ottimi consigli, amici che sanno scherzare e che mi hanno sempre fatto ridere molto. È probabile col tempo alcune cose siano cambiate, ma per quanto mi riguarda, sono sempre gli stessi di allora.
Che valore hanno i NEURON per te?
Ho dedicato loro cuore, anima e corpo. Mi sono sempre sentito il benvenuto, con loro. Quindi anche se una parte di me era concentrata sul diventare un buon ballerino, fondamentalmente mi piaceva poter lavorare e stare con loro. Era qualcosa cui non volevo rinunciare.
INTERVISTA con i NEURON
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Quella dei NEURON è una crew di ballo nata a Gwangju e j-hope vi si è unito durante il suo secondo anno di scuole medie, diventandone il membro più giovane. Grazie ai NEURON, j-hope ha imparato diversi stili di danza, ha partecipato a competizioni e saggi di ballo, innamorandosi perdutamente di quest'arte. Come canta in "Chicken Noodle Soup", i NEURON sono stati un grandissimo supporto per lui, fin dall'età più tenera, e l'affetto che j-hope nutre per questo gruppo non è mai scemato.
Quale genere di ballo piaceva a j-hope?
Credo il più delle volte lo si potesse vedere fare popping, perché era il genere preferito di Hoseok da ragazzino, ma ora conosce molti altri stili. Ormai ha un bagaglio esperienziale molto più ampio ed approfondito, ma le sue ambizioni e la passione che nutre per il ballo non sono mai cambiate. Quando lo guardo, non posso che pensare "Wow, questo ragazzo fa sul serio, è un vero ballerino, non c'è dubbio". Non ha mai dimenticato le sue origini, ha un'idea più che chiara della sua identità quindi sono sicuro non potrà che migliorare.
Era da un po' che non vedevate j-hope. Com'è andata?
Ad esser sincero, ero un po' agitato perché me lo ricordavo ancora ragazzino, ma ora è molto più figo (ride). Ormai è (solleva una mano) quassù! Wow. Ma non c'è voluto niente perché tornassimo a nostro agio. Non è cambiato di una virgola. È stato come quando eravamo tutti più giovani insieme. L'impressione non è stata quella di lavorare ad un progetto – semplicemente, è stato come tornare ai vecchi tempi. È stato tutto molto tranquillo. Sul serio, Hoseok è come una roccia, sa come mettere il prossimo a proprio agio, è estremamente garbato e rispettoso e sono sicuro quello sia il motivo per cui ha ottenuto tutto il successo di adesso.
2. SOUL/SEOUL con Lock Woong
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j-hope : Intervista 5
- Lock / Unlock -
"Ma soprattutto.. è divertente"
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Il tema dell'episodio intitolato "Seoul" è 'Lock / Unlock'. Che cosa significa, esattamente?
C'è un tipo di street dance che si chiama 'locking'. Ho cercato un modo per incorporarlo nei video e nella musica. Il locking è un po' come la vita: quand'è che mi blocco, nel corso della mia esistenza? Quand'è che ho bisogno di uno sblocco? Credo la vita ed il locking siano molto simili, sì. Perché ci sono momenti in cui devi bloccarti, trattenerti, ed altri in cui ti lasci andare.
Chi è stato ad insegnarti il locking?
L'ho imparato per bene da Lock Woong dello studio LEVEL6, quando ero un trainee. L'etichetta mi ha sostenuto in tutto ciò che volevo imparare, incoraggiandomi a provare il più possibile. Io amavo così tanto il ballo che desideravo davvero provare un po' di questo, un po' di quello e vari stili.
Il mio approccio era davvero mirato ad imparare il più possibile ed un po' di tutto e Woong è stato il primo ad insegnarmi il locking. Ho davvero imparato un sacco da lui.
Qual è stato l'aspetto più memorabile, durante le riprese dell'EP. "Seoul"?
Ero estremamente agitato. Ma era un'agitazione diversa da qualsiasi forma d'ansia avessi mai provato prima. Non credo di essere poi così bravo nel locking, quindi immagino il peso dell'insicurezza si sia fatto sentire, anche psicologicamente. Mi sono comunque impegnato al massimo perché non volevo adagiarmi ed accettare di non riuscirci, volevo davvero migliorare. Quindi, sì, forse è per quello che le riprese con Woong ed il locking che abbiamo ballato insieme mi sono rimasti particolarmente impressi.
INTERVISTA con LOCK WOONG
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Il vero capostipite del locking coreano è Lock Woong, che ha giocato un ruolo fondamentale nel rendere popolare questo stile in Corea, diffondendolo e sviluppandolo sempre più. Inoltre, Lock Woong è stato anche allievo di un altro locker leggendario, Greg "Campbellock Jr."
J-Hope ha imparato molto sulla street dance, frequentando lo studio di Lock Woong, quando era un trainee.
Salve, Lock Woong. Era da tanto che non incontravi j-hope, com'è stato rivederlo?
L'ultima volta che avevo visto j-hope era prima del suo debutto solista, al listening party per Jack in the Box, dove ero invitato come DJ. Abbiamo parlato e riallacciato i contatti. Non è cambiato affatto. Mi son chiesto "Oh... Come mai è sempre lo stesso? Non è una star globale, ormai?", ma quando abbiamo parlato e lui mi ha espresso brevemente le sue vedute riguardo il ballo, mi è parso subito evidente quanto non fosse cambiato.
Quali sono le caratteristiche principali dello stile locking, rispetto agli altri generi di ballo?
Uno degli aspetti migliori del locking, se paragonato agli altri stili di ballo, è che lo si può praticare insieme. Inoltre è uno stile che trasuda positività e buone energie, ecco perché mi è sempre piaciuto.
RINGRAZIAMENTI
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Hai provato i generi popping, locking, house e hip-hop, puoi spiegarci secondo te qual è il fascino di ognuno di questi stili?
Non ho mai abbastanza del locking. Che i miei movimenti siano giusti o sbagliati, il solo ballarlo mi rende felice e mi entusiasma. Il popping mi piace perché è un genere trasparente e permette a chi lo balla di sentire ed esprimere appieno la musica. Quindi, sì, penso sia quello il suo fascino principale. Per quanto riguarda l'hip-hop e l'house... ne parlerò meglio nella 2a versione, "INTERLUDE", perché sono stili che ho provato a New York e Parigi (ride).
Quindi se tu dovessi associare questa prima parte di viaggio – nonché la ver.1 dell'album "PRELUDE" - ad uno stile di street dance, quale sceglieresti?
Penso il popping, è davvero il meglio! Ho iniziato a ballarlo a Gwangju, insieme al boogaloo, quando ero un ragazzino e credo questo stile ben rappresenti le città di Gwangju e Seoul.
E a proposito di Gwangju e Seoul, qual è stato il momento più memorabile?
Ricordo particolarmente il momento in cui ho rincontrato i NEURON, dopo tanto, ed abbiamo ballato insieme. Trovo davvero speciale ed affascinante che la crew sia ancora unita ed abbia superato il passare del tempo. Ma è stato anche divertente ballare con Haknam e Woong a Euljiro. Poter ballare con degli hyung che rispetto ed ammiro così tanto è sempre un grandissimo onore.
Hai detto di aver intrapreso quest'avventura perché desideravi imparare. Che cosa hai imparato a Gwangju e Seoul?
Ho provato ed imparato molto e, ancora una volta, ho avuto la riconferma che il mio cuore brucia ancora della stessa passione di un tempo, per il ballo. Non lo credevo possibile, ma ho veramente riscoperto quella scintilla e parte di me che credevo sepolte, e grazie a quest'esperienza ho guadagnato maggiore fiducia in me stesso.
Ora che questo viaggio è concluso, cosa pensi sia cambiato tra l'Hoseok – giovane ballerino originario di Gwangju – e j-hope?
È stato come riaccendere un vecchio amore, folle come riallacciare una relazione che credevo finita. Credo ciò che è cambiato, però, sia il modo in cui vivo ed esprimo quell'amore, ora.
Se c'è qualche altro aneddoto che vorresti raccontare... Vanno bene anche dei ringraziamenti, se lo desideri.
Vorrei ringraziare me stesso per non aver mai dimenticato la mia vita come Jung Hoseok e le persone che mi sono state accanto in quel periodo.
Vorrei ringraziare i ballerini che si sono uniti a questo progetto, i NEURON e tutte le persone che mi sono state accanto. Gwangju e Seoul sono luoghi ricchi di nostalgia, per me. Capisaldi della mia vita che mi riportano al passato e mi permettono di ritrovare me stesso.
Sono molto grato a tutto lo staff di "HOPE ON THE STREET" per aver reso questo sogno realtà... Grazie a Pdogg, Gaeko, Mirae, Benny Blanco e Nile Rodgers e a tutti coloro che hanno partecipato alla produzione degli episodi di Seoul e Gwangju. Credo lavorare con tutti voi a questo progetto mi abbia permesso di maturare in previsione del futuro.
Questo progetto è dedicato all'ARMY. Grazie per il vostro continuo interesse e supporto. Siete la mia motivazione!!! Carə le/i mie/i ARMY, siete lo stimolo che mette in moto i miei neuroni, vi voglio bene di tutto cuore. Presto terminerò il mio servizio militare, e tornerò da voi. Per ora, continuerò ad aver cura di me e della mia salute, spero farete altrettanto. Grazie infinite.
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princessofmistake · 4 months
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Mi chiedi a cosa pensassi prima di amarci. Semplice, la risposta. Io, prima d’incontrarti, non avevo niente a cui pensare.
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Clarissa aveva una teoria, in quei tempi - ne avevano a iosa, di teorie, sempre teorie, come accade ai giovani. Avrebbero dovuto servire a spiegare il loro scontento: lo scontento di non conoscere la gente, e di non essere conosciuti. Poiché, come ci si poteva conoscere? Ci ci incontra ogni giorno; e poi non ci si vede più per mesi, per anni. Essi riconoscevano che era sconfortante, conoscere così poco i propri simili.
La signora Dalloway, V. Woolf, 1925
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Di cose non ve n’è alcuna che non ci si possa attendere, né che si possa escludere con giuramento, né che susciti meraviglia, da quando Zeus, padre degli Olimpi, di mezzogiorno fece notte, avendo nascosto la luce del sole che splendeva, e un agghiacciante terrore invase gli uomini. Da allora tutte le cose diventano credibili e attendibili per gli uomini. Nessuno di voi più si stupisca a tal vista, neppure qualora le fiere ricevano in cambio dai delfini il pascolo marino e ad esse le risonanti onde del mare diventino più gradite della terraferma, e per quelli invece sia più gradito immergersi tra gli anfratti del monte.
(Archiloco, frammento 122)
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nerewrites · 21 days
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La traduzione italiana di "If You Can't Beat 'Em" di @metisket è finalmente disponibile! :)
A voi i link!
AO3: https://archiveofourown.org/works/54916540
EFP: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4079276&i=1
Avrei dovuto postare già la settimana scorsa, ma è stato proprio quel giorno che ao3 ha deciso di esplodere, quindi... rieccomi dalle "vacanze" di Pasqua, con un'altra meravigliosa fic da consigliarvi! :)
Questa volta sono senza beta - e purtroppo credo che lo sarò per il prevedibile futuro. Se qualche bilingue con esperienze da beta reader volesse farmi un fischio per accelerare la frequenza degli update, sono tutta orecchie!
Un ringraziamento a metisket per aver concepito e postato questo stupendo lavoro e, ovviamente, per avermi permesso di tradurlo ^^
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vale93games · 27 days
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🎂 CAKE A BREAK di RAVASHEEN - TRADUZIONE ITALIANA 🎂
SCARICO E SPIEGAZIONE SU PATREON
https://www.patreon.com/posts/sims-4-cake-101178879?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link
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bangtanitalianchannel · 7 months
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[ARTICOLO] I BTS rinnovano il loro contratto con la HYBE e la BIGHIT Music
"Gli accordi esclusivi con i BTS saranno validi dal 2025 in avanti
I BTS rinnoveranno il contratto con la HYBE e la BIGHIT Music. Dopo la delibera del consiglio d'amministrazione della BIGHIT Music, ognuno dei membri (RM, Jin, SUGA, J-Hope, Jimin, V e Jung Kook) firmerà degli accordi esclusivi con la compagnia per continuare a rilasciare musica dal 2025 in avanti.
'Con il rinnovo del loro contratto, siamo lieti di supportare le attività di gruppo dei BTS programmate nel 2025,' ha dichiarato la HYBE, aggiungendo, 'HYBE e BIGHIT Music forniranno tutto il sostegno necessario per poter continuare ad espandere ed elevare la presenza dei BTS.'
La compagnia farà firmare tutti i membri uno ad uno, tenendo conto del loro servizio militare. Suga inizierà a servire questo venerdì. Dopo Jin e J-Hope, lui è il terzo membro ad arruolarsi. Tutti e sette i membri dei BTS completeranno il servizio militare obbligatorio nel corso dei prossimi due anni. La pausa che il gruppo si è presa proprio per questo motivo dovrebbe terminare nel 2025.
Il gruppo ha esordito nel 2013 sotto la Big Hit Entertainment, poi diventata HYBE. Sotto la guida della compagnia, i BTS sono diventati un fenomeno culturale, raggiungendo numerosi traguardi con le loro canzoni da top delle classifiche e battendo numerosi record. Ad esempio, nel 2018 sono stati sono i primi artisti K-Pop ad aver avuto un album, Love Yourself: Tear, al primo posto nella classifica Billboard 200 e nel 2021 sono stati il primo gruppo interamente asiatico ad apparire nella copertina di Rolling Stones (ognuno dei membri è anche apparso individualmente sulla copertina digitale dell’uscita di giugno).
A partire dal 2022, il gruppo ha iniziato a pubblicare i propri album e singoli da solisti: Layover di V, il recente singolo di Jung Kook 'Seven' (ft. Latto), D-Day l’album solista di SUGA che ha pubblicato sotto il nome di Agust D e FACE l'album solista di Jimin che è uscito a marzo, mentre RM ha debuttato da solista nel dicembre 2022 con l’album Indigo. Invece, Jin ha rilasciato il singolo The Astronaut, stato scritto insieme al gruppo Coldplay, in ottobre e J-Hope ha pubblicato li suo album da solista Jack In The Box a luglio 2022."
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©winterflower) | ©RollingStones
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pochiperpe90 · 2 years
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Alessandro Borghi and Luca Marinelli, the story of a friendship
Theirs, and the one told in “Le Otto Montagne”, the film (from the novel Premio Strega by Paolo Cognetti) that puts them back together seven years after their consecration with 'Non Essere Cattivo'. We met them in Cannes
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Alessandro Borghi is scared: «No, because now you see me like this, here at the Cannes Film Festival, with this green jacket playing cool, but in reality I'm afraid of everything. And with age it gets worse and worse". Two chairs away, Luca Marinelli looks around as well with a strange look, pleading: "Easy questions, please." When they don't arrive, he leans towards Borghi and asks: "Shall we change?". "Of course not" is the sly reply. On the other hand - you will think - we are at Cannes, not at the sausage festival, and these two are even running for the Palme d'Or with the Italian-Belgian-French film “Le Otto Montagne”, directed by Felix Van Groeningen and Charlotte Vandermeersch, based on the novel Premio Strega by Paolo Cognetti, in theaters this autumn. True. But the feeling is that much of the emotion comes from being at Cannes together. Like two (missed) Ferragnez* of the cinema. Because, in short, let's face it: Borghi and Marinelli are the most beautiful male couple around.
The first elegantly coatto*, complete with a tattoo that emerges from the neckline of the shoe and rises along the back of the foot; the second more of an intellectual cinema. Both are very talented and sought after. The two fell in love, sorry, they met in 2015 on the set of “Non Essere Cattivo” by Claudio Caligari: there they became great friends. They have always wanted to work together again: "We had a thousand projects," they confirm in chorus. But in fact, it never went down to the point. Until today. Seven years - and eight mountains - later, here they are, in fact, the “Cip and Dale” Borghi & Marinelli, more close-knit than ever, as enthusiastic as two kids on the first day of school. "We have always kept in touch, friendship has never been lost," confirms Marinelli while Borghi nods with conviction. «Claudio Caligari has given us this bond of incredible friendship, indeed this family. Felix and Charlotte gave us a new one, as a gift, after seven years». And you think: now Borghi gets up and kisses Marinelli on the mouth. Instead it doesn't happen. But it's like if that happened.
The two are very close. Zero envy, very good-natured fooling around and above all an understanding that pierces the screen. The rivalry? Not received. "I'm not competitive because I feel uncomfortable at any moment, even when events put cool things on me," assures Borghi, who, like Marinelli, has done a lot of cool things. But nothing: the two "love each other", and in a way that makes all women envious: with us, solidarity and non-profit friendship are not exactly that frequent, or at least not in the workplace. But we were saying. Together the two transform interviews into a funfair of jokes and truthful statements, and films into masterpieces. And if the film in question deals, like “Le Otto Montagne”, with the theme of male friendship, you understand that success is guaranteed. "The story passes through the filter of our friendship, and this is an advantage," they agree in unison.
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The protagonists of “Le Otto Montagne” are in fact Pietro (Marinelli), a city boy, and Bruno (Borghi), the last child of a remote mountain village. They met as children, thanks to a vacation of Pietro in the mountains of the Aosta Valley. They take a liking (almost) immediately, in a relationship made of silence, visceral affection and deep human understanding. Life will divide them and then make them meet again (raise your hand if you don't read a simile…). It’s therefore the story of a great friendship or, precisely, of a great brotherhood: "Unfortunately we live in a historical moment where feelings seem anachronistic: we are no longer used to talking about what we feel or, when we do, we are always moved by the ego, by respectability or indifference. In short, it’s almost never constructive. This film, on the other hand, is full of things rooted in truth and reality,” says Borghi.
Then, in reality, in “Le Otto Montagne”  there is also much more: a look at the mountain "not as a tourist", as Borghi points out; the charm of silence that silences everything to make only the heart speak; and a vision of nature that aspires to call creation by name. "You in the city say ‘I like nature’, but nature is an abstract concept, like your passion for the mountains," Bruno will say at one point in the film. «Instead I say: I like pastures, meadows, mountains. Not, generically, nature». Greta, step aside.
In making the film, Borghi and Marinelli had a great time. Before starting shooting, Marinelli insisted on making a psycho-magical gesture: he and Borghi, together with three other people of the production, wanted to spend the night in the house that, in the film, is the home built by Pietro and Bruno. Practically a stone house, with a wooden roof, freezing to death and lost at over two thousand meters. There they got drunk, ate sausages ("I skinned them all myself," Borghi specifies) and then went to sleep. Without succeeding, of course. From then on it was a continuation of hikes, milkings of cows and horizons of meadows and sky. A pleasure. And they enjoyed it all, to the end.
*Ferragnez is a famous Italian couple, Fedez and Chiara Ferragni
*Coatto is a word of the Roman dialect that indicates a person with coarse and vulgar ways and characterized in particular by a strong dialectal speech and tacky clothing.
Rolling Stone
Just wanted to translate this interview for the non-italian’s fans ^^ (sorry for my English)
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marcogiovenale · 5 months
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roma, 6 dicembre, libreria panisperna: presentazione del volume di tutte le poesie di forugh farrokhzad
cliccare per ingrandire Tutte le poesie di Forugh Farrokhzad, a cura di Domenico Ingenito. Interventi di Camilla Miglio * In conclusione dell’incontro, dalle 20 in poi (circa): lettura di testi di Angelo Calandro
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pu-ni · 7 months
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Dolce cinese molto buono. Alla castagna.
Siamo in festa della luna per loro. Questo è il tipico dolcetto di questa festa autunnale
Tra cui anche tradizione.
Mi piace questa festa. Casomai andro in Cina. Andrò in questo periodo qui. Con le danze dei Leoni e le luci dei decori tradizionali.
Comunque oggi ci ho dormito è l ho stretto tanto. Grazie❤️
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seoul-italybts · 4 months
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[✎ ITA] Intervista SUGA : Beyond The Stage Photobook - The Day We Meet⠸ 22.12.2023 💜⟭ 3 / 7 ⟬💜
Beyond The Stage
BTS DOCUMENTARY PHOTOBOOK
The Day We Meet
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3. SUGA
Gli oggetti preferiti di SUGA
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29 MARZO 2020
Queste sono le mie agende dei testi, in cui annoto tutte le canzoni che ho scritto finora. A dire il vero, ne ho anche altre perché preferisco scriverle a mano. Ho molti blocchetti d'appunti, tutti piuttosto simili, ma di fatto non c'è uno stile che preferisco. Semplicemente, metto alla mano ciò che trovo in ufficio, presso l'agenzia.
Oltre ai testi, vi annoto anche i miei pensieri o altre cose random, come le mie coordinate bancarie o simili (ride). Ad ogni modo, sì, questi diari sono gli oggetti più importanti per me.
22 APRILE 2020 __Un Giorno
Ora che ci tocca questa pausa improvvisa, mi spiace un po' di aver solo sempre preso di petto il futuro, correndo senza mai guardarmi indietro. Non credo di aver fatto abbastanza. Ho quasi 30 anni e pochi ricordi cui ripensare. Il lavoro è sempre stato tutta la mia vita e finora ho vissuto solo per il lavoro. Mi sono sempre solo spinto al limite, e tutto unicamente per il successo.
10-11 OTTOBRE 2020 __BTS Map of the Soul ON:E
È stato un po' triste doverlo organizzare online ma, al contempo, sono grato per quest'opportunità. È pazzesco quanto siano cambiate le cose, ai giorni nostri, e cerchiamo di sfruttare al meglio la tecnologia. Ma sì, sento decisamente la mancanza del calore umano di un pubblico reale. Ho sempre nutrito un profondo amore per le esibizioni live.
OTTOBRE 2020
Ad inizio anno, quando il tour è stato cancellato, ne ho avvertito molto la gravità. Non fare niente mi mette ansia e non ricordo di aver mai avuto una pausa simile, nel corso della mia carriera. Però, il fatto di restare in Corea, mi dà un certo senso di stabilità. Nel pieno dei precedenti tour, mi capitava spesso di chiedermi "Dov'è che sono, già?" Mentre ora, quando mi sveglio, sono nel mio letto, a casa mia.
Sto cercando di sfruttare al meglio questa pausa, provando varie cose, tipo studiare o dedicarmi ai miei hobby. Quindi, sì, trovo sia stato un anno di alti e bassi.
FEBBRAIO 2021
"Come mi sentirei se non ci fosse nessuno ad assistere alle mie esibizioni? Se determinate location ci fossero precluse?" Ed è esattamente ciò che sto sperimentando in questo periodo. Quindi ora più che mai queste cose mi sembrano estremamente preziose.
15 MARZO 2021 __63a Ediz. dei Grammy Awards
È stata un po' una delusione. Era da un po' che non provavo rammarico per 'non aver vinto un premio', quindi, in un certo senso, è stato anche uno stimolo. Mi ha dato la motivazione necessaria per lavorare ancor più sodo.
MAGGIO 2021
È apparso subito evidente quanto i membri non sopportassero l'idea di non poter andare in tour. Prima, quando andavamo in tournée, eravamo soliti dire "Che fatica, è dura", ma immagino fosse meno peggio di quanto la facessimo sembrare (ride). Ecco perché desideriamo tutti quanti tornare in tour. Credo i BTS abbiano ancora diverso lavoro all'orizzonte.
Ultimamente, sono piuttosto fiero di me stesso. In passato, ero solito pensare "Questo è tutto ciò che sai fare?", mentre ora mi dico "Stai andando alla grande, hai dato il massimo." Rispetto ad inizio anno scorso, la mia personalità è cambiata un sacco e così anche la mia prospettiva e modo di interpretare e approcciarmi alla vita.
AGOSTO 2021
Ormai mi sono abituato alla situazione, all'assenza di tour, e a dire il vero la cosa mi preoccupa un po'. Non sono sicuro riuscirò poi a riabituarmici, ormai è passato più di un anno dall'ultima tournée.
SETTEMBRE 2021
Mentre ero in Corea, ho provato nuovi videogiochi, a guardare film e serie TV e altro. Ho provato tante cose è mi è servito per conoscere meglio me stesso; mi annoio piuttosto facilmente. Se mi concentro su una stessa cosa per troppo tempo, ad un certo punto perdo interesse. È sempre stato così, qualsiasi cosa facessi. Invece della musica non mi stanco. Ho riflettuto molto sul perché io continui a fare musica, e credo che sia perché mi piace e diverte.
24 OTTOBRE 2021
__BTS Permission to Dance on Stage
È sempre brutto non avere pubblico. Un conto è che ci siano alcuni posti o sezioni vuote perché non ci è stato possibile vendere biglietti a sufficienza, ma l'assenza di pubblico è tutta un'altra storia.
27-28 NOVEMBRE / 1-2 DICEMBRE 2021
__BTS Permission to Dance on Stage LA
Durante il soundcheck, non avevo ancora realizzato effettivamente che questa volta lo stadio sarebbe stato pieno. Mi chiedevo come sarebbe stato, una volta iniziato il concerto. Quando il maxi schermo si è sollevato e ho sentito le grida, ho pensato, "Oh, [finalmente] di nuovo come due anni fa."
NOVEMBRE 2021
Volevamo che il pubblico pensasse, "Sono davvero in gamba!". Forse sarà perché ci è mancato il poterci esibire in concerto, ma nonostante i due anni di pausa credo i BTS siano ancora migliorati nelle esibizioni, lo trovo davvero incredibile, è piuttosto sorprendente.
APRILE 2022
In un certo senso, sono grato ci si presentino ancora sfide apparentemente insormontabili. Credo sia qualcosa da apprezzare.
8-9 & 15-16 APRILE 2022
__BTS Permission to Dance on Stage Las Vegas
È stato come riscoprire qualcosa che avevo dimenticato. E questo qualcosa è me stesso: quando non abbiamo potuto esibirci in presenza di un pubblico, è stato come dimenticare e perdere la persona che ero, e ora l'ho riscoperta.
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