Tumgik
#Ricercata prima
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Un padre, finita la festa di laurea della propria figlia, le disse:
“Ti sei laureata con il massimo dei voti!
Ecco il tuo regalo.
Un’auto che ho acquistato molti anni fa!
Ha diversi anni, ma prima che te la dia, portala nel parcheggio delle auto usate in centro e dì loro che voglio venderla, poi fammi sapere quanto ti offrono.”
La figlia andò al parcheggio delle auto usate, tornò da suo padre e disse:
“Mi hanno offerto mille euro (1.000,00 €) perché sembra molto logora!”
Il padre, prontamente, le disse:
“Portala al banco dei pegni.”
La figlia andò al banco dei pegni, tornò da suo padre e gli disse:
“Il banco dei pegni mi ha offerto cento euro (100,00 €), dato che è una macchina molto vecchia!”
Il padre chiese a sua figlia di andare in un club automobilistico e mostrare loro l’auto.
La figlia portò la macchina al club, tornò da suo padre e gli disse:
“Alcune persone nel club hanno offerto centomila euro (100.000,00 €) per questa auto, dato che è una Lamborghini, un’auto iconica e ricercata da molti!”
Il padre, allora, disse alla figlia:
“Volevo che tu sapessi che il posto giusto ti valorizza nel modo giusto.
Se non sei valutata, non essere arrabbiata, significa che sei nel posto sbagliato.
Chi conosce il tuo valore ti apprezza.
Non stare mai in un posto dove nessuno vede il tuo valore!”
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thebeautycove · 9 months
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VAN CLEEF & ARPELS - ROSE ROUGE - Collection Extraordinaire - Eau de Parfum -
Her eyes are lost in a rouge abyss.  A rose for your thoughts of love.
•••
Come se fossi qui, fiore divino, amata rosa, di rosso carminio dipinta, come se improvvisamente avessi ripreso a sbocciare e chiedessi l’urgenza di uno sguardo. Fatti trovare col sorriso, accogliente nella prima luce del mattino e generosa di malìa al crepuscolo. 
Scambiamoci petali e spine lungo il tracciato dei nostri racconti, perdiamoci nei giardini di antica beltà, tra profumi che non sanno appassire e sentimenti che galleggiano nel mare calmo della semplicità.
Come sa elogiarti una rosa nessun fiore mai. Lei così complessa nella sua semplicità, così galvanizzante e sincera nella sua icasticità odorosa, così cruciale e camaleontica nel suo divismo interpretativo, nell'eloquente linguaggio passionale, qui trova un rinnovato vocabolario olfattivo, una ricercata rappresentazione d'essai con la fragranza Rose Rouge che Van Cleef & Arpels le dedica nell'inappuntabile elaborazione creativa di Julien Rasquinet.
L'apertura è un invito suadente, piccante e luminosa di pepe rosa e bergamotto poi la scintilla sfiziosa del ribes nero quale ghiotto preludio ad un accordo regale in cui la rosa damascena prorompe in eleganza e sensualità tra volute ancillari di lampone e vetiver. Orgogliosa possiede una scia che affascina, saggiamente longeva, infine nell'evoluzione calda ambrata si stagliano note morbide, festose, potentemente ipnotiche di vaniglia, cacao e patchouli. Bella come una dichiarazione d'amore.
Creata da Julien Rasquinet.
Eau de Parfum 75 ml. Online qui
©thebeautycove   @igbeautycove
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Capitolo 60 - Juke box, granoturco e apparecchi per i denti
Nel capitolo precedente: Angie e Grace visitano il set di Singles e incontrano Cameron Crowe. Grace vorrebbe andare a conoscere gli attori, ma Angie è troppo timida ed evita di incrociarli in tutti i modi, specialmente Matt Dillon. Il regista propone ad Angie una piccola parte nel film e lei ne rimane sconvolta. Non appena sente che Tim Burton dovrebbe fare un cameo nella sua scena, Angie sgattaiola via dal set. Eddie e Angie si vedono la sera stessa sotto casa di lei per fumare una sigaretta e fare due chiacchiere, un breve incontro incastrato tra gli impegni di entrambi. I due flirtano un po’ e Eddie lascia intendere che lei gli manca molto, anche dal punto di vista fisico. Angie si chiede come faranno quando lui sarà in tour con la band per lunghi periodi e Vedder le rivela qual è la sua “soluzione” al problema. Nel frattempo, Jerry ha intenzione di trascorrere una tranquilla serata a casa, ma i suoi piani vengono sconvolti da Layne e Demri, che lo incastrano in quello che pian piano scoprirà essere un appuntamento al buio con una ragazza. 
Seattle non è Los Angeles e la First Avenue non è di certo il Sunset Strip, ma percorrere questa via che attraversa quasi interamente la città da nord a sud è la scelta migliore se vuoi entrare nel cuore dell'Emerald City. Se poi vuoi incontrare un musicista o un artista di qualsiasi genere, la zona tra First Avenue e Pike Street, prima del mercato, o l'area di confine tra Belltown e Downtown, sono quelle da tenere d'occhio. Non per i locali di musica dal vivo, che di certo non mancano, ma perché qui si trova la combinazione ideale di beni e servizi particolarmente ricercata dalla categoria appena citata: sexy shop, banchi dei pegni, negozi dell'usato, negozi di dischi, spacciatori e, soprattutto, posti in cui mangiare e bere super economici. Che abbia firmato con una major oppure no, il musicista medio qui è comunque perennemente al verde e non potrebbe sopravvivere senza posti in cui poter fare un pasto decente con pochi dollari. Molti si chiedono come mai proprio a Seattle si sia sviluppata questa scena musicale così fervente, tirando in ballo nella discussione le radio universitarie, le fanzine, le etichette indipendenti da una parte, l'isolamento, il freddo la pioggia e il non avere un cazzo da fare se non stare a casa e ascoltare o fare musica dall'altra. Secondo me però non ci sarebbe Seattle sound senza i caffè, le tavole calde e i bar che sfamano e dissetano gli artisti squattrinati che vivono qui da sempre o che vi si trasferiscono per far parte della scena.
Il Frontier Room è uno di questi santi posti. Apre alle sei del mattino e per le sette e mezza potrebbe benissimo metterti già ko. Bere qui costa poco e i baristi sono noti per avere la mano pesante. Sono al bancone con Layne, per un secondo round dopo il primo giro di presentazioni, chiacchiere e alcol con Demri e Heather. Devo dire che quella ragazza non è male, non è nemmeno come me l'aspettavo. Non so perché, ma dal nome mi immaginavo una specie di bomba sexy tutta tette e permanente... non che io abbia nulla contro le tette o la permanente, ci mancherebbe! E non voglio dire nemmeno che sia brutta, anzi. E' una bella ragazza, alta e magra con gambe kilometriche, occhi chiari e capelli scuri, potrebbe tranquillamente fare la modella e farebbe la sua porca figura, anche sfilando col maglioncino bianco e i jeans che ha su adesso. Sembra anche simpatica e alla mano, insomma, sarebbe anche il mio tipo. Se me ne fregasse qualcosa. Layne si allontana con i gin tonic per lui e Dem, mentre io osservo il barman che prepara i due whisky e coca per me e Heather contemporaneamente. Praticamente riempie i bicchieri di whisky fino a metà, poi prende la coca e, mentre si gira a parlare con un altro tizio, non si accorge che la maggior parte della bevanda che versa manca il bersaglio e finisce per infradiciare lo straccio che sta sopra il bancone. Quando termina lo scambio di parole, nota che i bicchieri sono ancora poco meno che mezzi vuoti e allora ci butta dentro un altro po' di whisky. Questo è il segreto del Seattle sound: i posti che ti danno più whisky che coca, spero vivano per sempre.
Prendo i bicchieri e faccio per andare al tavolo dei miei amici, quando intravedo uno sbaciucchiamento in corso proprio tra Layne e Demri. Nulla di esagerato, ma abbastanza da farmi fare una piccola inversione a U in cerca di un diversivo, che si materializza proprio davanti a me sotto forma di juke box. Appoggio i bicchieri sull'apparecchio e mi metto a spulciare i titoli per perdere un po' di tempo, scusa Heather! Passo un bel po' di musica country, non perché non mi piaccia, ma perché non sono nel mood giusto. Garth Brooks, Bob Seeger, c'è un po' di classic rock, ma continuo a scorrere, un po' perché voglio essere sicuro di trovare labbra scollate al mio ritorno, un po' perché nulla mi colpisce particolarmente. Eagles? Ugh... Scorpions. Mi fermo, per un doppio motivo. Numero uno: amo questa band. Numero due: Angie odia questa band. Credo di non averla mai sentita pronunciare una parola cattiva nei confronti di nessuno, a parte gli Scorpions, Bon Jovi e... ehm, beh, il sottoscritto. C'è Love at first sight, scontato, c'è Animal Magnetism, che è il mio album preferito, c'è pure Crazy world, l'ultimo, un buon lavoro, ma sicuramente il più commerciale. E io proprio lì vado a cadere.
Wise man said just walk this way
To the dawn of the light...
Kenny Rogers finisce proprio quando arrivo al tavolo con i drink, Send me an angel comincia e i miei tre compagni di serata mugugnano quasi in contemporanea. E non sono i soli perché posso quasi sentire un unico lamento percorrere tutti gli avventori del bar uno dopo l'altro mentre ascoltano la ballad e riflettono sul senso della propria vita. Un po' troppo deprimente forse, eh? La serata sembra tutto d'un tratto più silenziosa e più fredda e forse nemmeno il whisky e coca super carico è abbastanza forte per questa canzone. Penso di aver ufficialmente rovinato la serata a tutti, almeno finché Heather non si alza, e a quel punto penso di averla rovinata soprattutto a lei. E a Dem e Layne che in fondo vogliono solo che socializzi come una persona normale e non mi sembra chiedano troppo, ma perché è diventato tutto così difficile tutto d'un tratto? La ragazza però non tira su giacca e borsa per alzare i tacchi e andarsene con una scusa come pensavo, ma prende solo un paio di monete dalla tasca, mi fa l'occhiolino e con poche falcate raggiunge il juke box. Con lo stesso sorrisetto stampato in faccia scorre i titoli, inserisce i suoi quarti di dollaro, preme i pulsanti e torna al tavolo, mentre la mia canzone sfuma, lasciando il bar in un silenzio quasi totale e surreale. Heather non si siede, ma ci guarda, si guarda attorno e si rivolge a tutto il locale proprio mentre partono degli accordi decisamente più grintosi di Rudolph Schenker.
“Gli si sono accavallate le dita e ha sbagliato a schiacciare, tutto qui!” Heather alza le braccia e poi punta lo sguardo su di me, prende il bicchiere e bevendo un bel sorso di whisky praticamente puro e inizia a cantare, qui, in mezzo al bar, come se nulla fosse. La cosa mi stupisce, ma quello che mi sorprende di più è che io la seguo a ruota.
I look in your eyes, I really think you're fooling me
You're pretty and nice, it doesn't matter don't you see
Cantiamo Falling in love degli Scorpions in un duetto, ma solo fino al primo ritornello, perché da lì in poi diventa un coro, prima del nostro tavolo, poi di tutto il bar. La mia memoria potrebbe tranquillamente tradirmi, ma penso sia la prima volta che contribuisco a dare il via a un coro da bar. E' facile far cantare il pubblico ai tuoi concerti, ma molto più difficile svegliare un gruppo di ubriaconi in locale anonimo una sera freddina e umida di marzo. A volte bastano le dita giuste per risolvere una serata.
“Adoro quell'album” commento con Heather che annuisce, un bel pezzo dopo la fine del coro.
“E' il disco della svolta.” fa lei, poco prima che Dem e Layne si allontanino con la scusa delle sigarette “La mia preferita è The Zoo, ma quella era più orecchiabile”
“Eheh sì, più da karaoke. Comunque The Zoo è un pezzone, sei la prima ragazza che incontro che conosca così bene gli Scorpions” tralasciando Angie che, proprio perché li conosceva bene, vomitava solo al sentirli nominare, davvero non mi ricordo di nessuna fan in particolare. Beh, a parte lei, ma non era così sfegatata.
“Oh cavolo, Jerry, mi dispiace” Heather si fa subito seria e appoggia la sua mano sulla mia, che riposa accanto al posacenere dopo averci appena spento una sigaretta.
“Eheheh beh, non è grave, insomma, ben vengano i buoni gusti musicali, ma non sono tutto, cioè, mi fa piacere quando trovo qualcuno che condivide i miei interessi, ma non è fondamentale”. Insomma, la musica è la mia vita, ma ho smesso di scegliere gli amici in base ai gusti musicali nel 1980, più o meno.
“No, intendevo dire, mi dispiace... ma non verrò a letto con te” scuote la testa e mi guarda con aria contrita, come se mi stesse facendo le condoglianze.
“Che?”
“Non ci vengo a letto con te, non farti strane idee”
“Oh. Ok. Ma cosa c'entra?”
“Volevo essere onesta con te, prima che iniziassi a provarci. Ma non potevo dire niente prima, davanti a Demri, ci teneva così tanto a questa uscita”
“Chi ti dice che volessi provarci?”
“Lo stai già facendo... Sei la prima ragazza che incontro che ama gli Scorpions, uh!” dopo questa sorta di imitazione mi spinge via la mano ridacchiando e finisce il suo drink.
“Allora, capisco che possa sembrare una frase di pseudo-rimorchio e ammetto di aver usato qualcosa del genere in passato, ma ti giuro che in questo caso l'intenzione non era assolutamente quella”
“Seh come no! Guarda che non devi fare finta con me, è normale che uno si aspetti qualcosa da un appuntamento al buio, non te ne faccio mica una colpa” Heather allunga le mani sul mio pacchetto di sigarette senza chiedere, ne prende una e se l'accende col mio accendino.
“Certo che è normale, ma la normalità non mi appartiene molto ultimamente. Ti assicuro che era una semplice osservazione, non ci stavo provando. Se vuoi saperlo, visto che è il momento della verità, non ci volevo neanche venire stasera”
“Ma davvero?”
“Ero a tanto così dal tirarti un pacco clamoroso”
“Disse la volpe che non poteva arrivare all'uva...” Heather ammicca e mi soffia il fumo in faccia.
“Ahahah so cosa sembra, ma non è così. Farei sicuramente una figura migliore se ti assecondassi e andassi dietro alla tua storia, invece no. Sono molto più patetico di così” non so per quale motivo, forse è perché in fondo non la conosco, è un'estranea, ed è più facile essere onesti con gli sconosciuti; un po' sarà anche il suo modo di fare, molto schietto, ma dire la verità mi sembra la cosa più facile del mondo in questo momento, al tavolo con Heather.
“Patetico? Che vuoi dire?”
“Che fino a qualche mese fa non solo ci avrei provato con te, ma ci sarei anche riuscito e a quest'ora staremmo già guidando verso casa mia”
“Ahahah anche se ti avessi detto che non avevo la minima intenzione di dartela?”
“Certo e l'avrei fatto in un modo talmente sottile da farti credere di essere stata tu a cambiare idea, anzi, ti avrei convinta che anch'io non ci pensavo proprio e che il tutto stava succedendo totalmente per caso”
“Che poi è... quello che stai facendo adesso? O sbaglio?” mi sorride curiosa e anche se pensa di avermi sgamato, non sembra irritata. E' perché mi crede? E' perché sta al gioco? Boh.
“No no, adesso mi sto proprio mettendo a nudo, non sto usando tattiche, te lo giuro”
“E allora cos'è successo in questi mesi che ti ha cambiato così drasticamente?” ecco, la domanda fatidica. Prendo la giusta rincorsa con un bel respiro profondo e vado.
“Mi sono innamorato di una ragazza, le ho spezzato il cuore, sono stato mollato e non mi sono più avvicinato a un altro essere di sesso femminile da allora, che poi sarebbero tre mesi fa, più o meno”
“Oh. Beh, hai fatto una bella sintesi”
“Sono andato dritto al sodo, almeno nei discorsi sono ancora capace di farlo” cos'è, ho iniziato il percorso dell'autoironia? Beh, un po' funziona, mi viene da ridere e lei sghignazza con me.
“Sai, la tua sintesi è molto simile alla mia. Beh, nella sostanza, intendo. Anch'io mi sono innamorata, sono stata mollata da un po' e non mi sono ancora ripresa”
“Mi dispiace”
“Solo che io sono quella a cui è stato spezzato il cuore. Beh, mi ha mollata per un'altra, insomma”
“Capisco cosa stai passando, davvero. Non è una tattica di rimorchio!” ribadisco cercando di farla ridere ancora.
“Ho ucciso il mood, vero? Come tu con quella cazzo di canzone di prima!”
“Nah, io ti ho battuta su tutta la linea, mi spiace! E ti batto anche come storia triste, perché sono così messo male che i miei amici mi presentano ragazze sperando di tirarmi su e invece io finisco per farle scappare parlando della mia ex”
“Ahah e perché io? Cosa credi sia qui a fare stasera? Demri non ne può più di vedermi piangere in pausa un giorno sì e l'altro pure. E non è la sola. Le mie amiche mi spingono a conoscere tipi, ma non capiscono che così è peggio!”
“Esatto! Non so se è così anche per te, ma... è difficile da spiegare. Quando devi dimenticare qualcuno la soluzione migliore sarebbe evitare tutto ciò che ti fa pensare a quel qualcuno, no? Ecco, un appuntamento con un'altra è la prima cosa che mi fa pensare alla mia ex perché...”
“Perché è la cosa che facevi con lei! Anch'io la penso così. Esci con uno e ti vengono in mente le stesse situazioni e...”
“E fai i confronti!”
“Ovvio, come cazzo fai a non farli!”
“Sai perché ho scelto gli Scorpions al juke box?”
“Perché hai dei ricordi di lei con quella canzone?”
“Perché le stanno sul cazzo, li odia!”
“Ahahah”
“Era da un po' che scorrevo tutti i titoli di quel cazzo di juke box e non c'era un nome che mi facesse sentire qualcosa, e la musica è la mia vita, sia chiaro. Poi è bastato che mi cadesse l'occhio su quel nome e ciao”
“E poi ti ho pure detto che a me piacciono”
“Già! Dimmi come potrebbe questa serata farmi dimenticare Angie, non può”
“Io dopo cinque minuti che sei arrivato avevo già fatto il confronto mentale tra le tonalità di biondo dei tuoi capelli e quelli di Rob, oltre che delle vostre altezze e del modo di ridere”
“Siamo messi proprio male, qua ci vuole un brindisi!” esclamo, mentre verso un po' del contenuto del mio bicchiere nel suo, per poi tornare serio per un attimo “Se non ti fa schifo”
“Ahahah no, figurati! Brindiamo, ai cuori infranti e patetici!”
“Cin cin” i nostri bicchieri si toccano per poi essere svuotati alla goccia da noi.
“Sei simpatico, se non fossi a pezzi ci sarei stata con te. Sei anche carino”
“Ah sì?”
“Sì, alto, capelli lunghi, musicista... sei praticamente il mio tipo”
“Wow, grazie, ne sono lusingato”
“E almeno mi capisci. Invece dovrò passare per chissà quanti altri appuntamenti al buio”
“Beh, magari prima o poi troverai qualcuno che ti prenderà talmente tanto da farti dimenticare persino come si chiama il tuo ex”
“Eheh dopo quello che ci siamo detti, non sei credibile, mi dispiace”
“Beh, basta dire alle tue amiche che non vuoi uscire con nessuno per il momento”
“Pensi che non l'abbia fatto? Come se fosse indispensabile avere qualcuno, voglio dire, che c'è di male ad essere single?”
“Single e contenti!”
“E poi il sesso è sopravvalutato”
“Beh...”
“Sì, è figo, non dico di no, ma non è che mi manchi poi così tanto. Non è la cosa che mi manca di più di Rob, questa è la prova che non è fondamentale”
“In effetti anch'io non è che stia facendo fatica. E non ero uno che si risparmiava, anzi...”
“Scommetto che il tuo non risparmiarti ha a che fare col modo in cui hai spezzato il cuore alla tua ex, o sbaglio? Non ti sto giudicando, eh! Tutto facciamo degli errori, siamo umani”
“Che dire, hai colpito nel segno. Invece adesso le tipe che girano nel backstage dei nostri concerti nemmeno le guardo, non le vedo, non ne ho voglia”
“SENTI, HO AVUTO UN'IDEA!” Heather batte forte il palmo della mano sul tavolo, tanto da far girare verso di noi anche i tizi seduti al tavolo accanto.
“Che idea?”
“Siamo nella stessa situazione e abbiamo lo stesso problema. Perché non possiamo essere l'uno la soluzione del problema dell'altra?”
“Eh?”
“Mi è venuto in mente in questo momento, magari è una cazzata, ma secondo me no, può essere la svolta!”
“Vuoi spiegarti meglio?”
“Allora, tra poco Demri e Layne torneranno al tavolo, capiranno che non c'è trippa per gatti, vedranno che ognuno di noi tornerà a casa sua e che non ci scambieremo nemmeno i numeri e cosa faranno la prossima volta?”
“Ci romperanno le palle chiedendoci perché non è andata?”
“Questo lo faranno adesso, subito. Ma la prossima volta che faranno?”
“Che faranno?”
“Ci presenteranno qualcun altro! E ancora e ancora e non finirà mai!”
“Io sto per andare in tour coi ragazzi, mi chiederanno di fare il quarto ogni volta che rimorchieranno qualcuna con amica al seguito”
“E perché, Dem? Conosce tutta Seattle, hai idea di quanti musicisti alti e capelloni siederanno al tuo posto?”
“E la tua soluzione quale sarebbe?”
“Lasciare un po' di trippa per i gatti”
“Cioè?”
“Non diciamogli che non è andata” Heather fa spallucce come se mi stesse dicendo la cosa più ovvia del mondo.
“Vuoi fargli credere che ci stai?”
“Gli facciamo credere che ci piacciamo, ci scambiamo qualche effusione...”
“Effusione?”
“Per finta! Ci scambiamo anche i numeri. Tanto tra poco tu vai in tour, no? Al massimo mi chiami una volta o due, giusto per rendere più credibile il gioco anche per la mia coinquilina. I tuoi amici vedono che sei preso da me e sei tranquillo e non ti rompono il cazzo con altre tipe col rischio di incasinarti di nuovo”
“E le tue amiche la piantano con gli appuntamenti al buio”
“Ci guadagniamo tutti e due”
“Mmm”
“Lo so che l'archetipo dei finti fidanzati è stra-abusato e può sembrare un cliché da commedia romantica alla John Hughes, ma ti assicuro che non ho secondi fini. E qui sarebbe per una giusta causa: la nostra sanità mentale” Heather mi guarda tutta speranzosa. Tutto sommato non sta dicendo una cazzata e, finzione o meno, ha degli occhi a cui è difficile dire di no.
“E' talmente assurdo che potrebbe funzionare”
“CHE COSA?” sono così concentrato sul piano diabolico di Heather che non mi accorgo del ritorno dei nostri amici, né di Demri che si avvicina per urlarmi nell'orecchio.
“Che cosa, cosa?” domando facendo il finto tonto.
“Cosa potrebbe funzionare?” ripete lei riaccomodandosi assieme al suo bello.
“Tra noi! Abbiamo scoperto di essere molto diversi, ma anche molto simili, vero Jerry?” Heather mi strizza l'occhio e si avvicina un po' di più a me con la sedia.
“Vero! Hai fatto bene a trascinarmi qui, amico, sai?” allungo il braccio attorno alle spalle della mia nuova complice mentre Layne mi guarda meravigliato.
“Sul serio? Beh, bene...” ma non senza sospetto.
Non mi sto andando a cacciare in un altro casino, vero?
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"Il tuo primo bacio? Quando è successo? Con chi? Racconta un po'..."
Io e Grace siamo nel pieno della nostra sessione quasi quotidiana di Domande random post-coito per conoscerci meglio, ospitata come sempre dal divano di casa sua. Il divano di Grace è la sede ufficiale di tutto ciò che facciamo, in pratica, che abbia a che fare col sesso, il post-sesso, il niente sesso, ascoltare dischi, mangiare, guardare la tv, guardare gli acquari o cazzeggiare. Io per altro ci dormo anche, perché il letto di Grace ahimè è ancora offlimits. Perché il discorso che le ho fatto l'altra sera era perfetto e lo so che le mie parole hanno fatto centro, ma intanto di fare l'amore senza i suoi stivali non se ne parla, di dormire assieme tanto meno. E allora siamo qui, io in mutande, lei con addosso la mia maglietta e le sue immancabili calzature, sul divano che ormai ha assunto la forma dei nostri corpi, specialmente del mio, a mangiare anacardi tostati e a farci domande per conoscerci, quando in realtà basterebbe spogliarci completamente e andare di là per avvicinarci veramente. Ma tant'è, l'intimità è fatta di tante cose e per costruirla ci vuole un sacco di tempo. Pazienza ne ho, è solo che ho il brutto vizio di voltarmi e buttare sempre l'occhio alla strada più facile, mentre arranco sul sentiero più impervio e considerato unanimemente il più efficace.
"È successo in prima media, con una bambina dai capelli rossi che non mi piaceva" ricordo mentre lo scettro del potere, ovvero la ciotola di anacardi, passa dalle mani di Grace alle mie.
"Non so perché, ma mi aspettavo una risposta del genere. Era pazza anche lei?"
"Mmm no, Jane era normale, per quanto possa considerarsi normale una ragazzina di undici anni. Era simpatica, una a posto, ma non una che avevo intenzione di baciare"
"E com'è andata?"
"Stavamo tornando a casa da scuola, abitavamo nella stessa strada. Eravamo scesi dallo scuolabus e camminavamo insieme, casa sua era prima della mia, quando ci siamo arrivati e la stavo salutando, lei ci ha provato"
"Le ragazze che prendono l'iniziativa sono un elemento ricorrente nella tua vita, ci hai fatto caso?" Grace allunga la mano nella ciotola e prende una manciata consistente.
"Sì. Però con te no, ti ho baciata io" diamo a Cesare quel che è di Cesare.
"Va beh, e tutto il lavoro per arrivare al bacio? Dove lo mettiamo? Me lo sono smazzato io, bello!" va beh, anche lei, sempre a mettere i puntini sulle i.
"Dettagli"
"Comunque, Jane ha provato a baciarti e tu?"
"Io sono andato nel panico, ovviamente"
"Ovviamente"
"E mentre le sue labbra ci avvicinavano pericolosamente..."
"Sei scappato?"
"No, le ho detto la prima cosa che mi è passata per la testa"
"Cioè?"
"Che avevo appena vomitato"
"Ahahahahah cosa???" il divano trema un po' sotto di lei che se la ride.
"Te l'ho detto, è stata la prima cosa che mi è venuta in mente! E mentre cercavo di spiegarle che doveva essere stato il polpettone della mensa, che era per forza andato a male e che l'avevo vomitato nel bagno della scuola prima di uscire, lei mi ha spiazzato"
"Ha vomitato anche lei?"
"No ha detto Non fa niente, ha fatto spallucce e mi ha baciato lo stesso! Ti rendi conto?"
"Wow dovevi piacerle proprio tanto"
"Quindi non era poi così tanto normale come sembrava"
"Devi avere una bella cotta per essere disposta a baciare una bocca che ha appena vomitato"
"No, devi essere malata! Comunque è stato un bacio bagnato e freddo. E non ce ne sono stati altri tra me e lei. Per sicurezza comunque da allora in poi sono andato a scuola in bici"
"Non ti ha traumatizzato per niente, nooo"
"E invece tu?"
"Ah la mia storia è meno divertente. Avevo dodici anni, lui uno in più, io avevo l'apparecchio ai denti, lui pure. Non ci siamo incastrati o cose del genere, ma c'è stata qualche difficoltà tecnica, mini-scontri metallici, è stato un po' imbarazzante, ma carino" il sorrisetto che le si è stampato in faccia nel rievocare il ricordo mi fa quasi ingelosire.
"E il vostro bacio carino è stato il primo di una lunga serie?"
"No, il giorno dopo lui si è messo con la mia amica" ed ecco sparire il sorriso sognante, sostituito da un mezzo ghigno rassegnato.
"Ahia. Lei era senza apparecchio? Sarà stata una questione di accessibilità, non la prendere sul personale"
"In effetti no, non lo portava!"
"Dai, altra domanda, però stavolta tocca a me" riprendo in mano la situazione e faccio finta di improvvisare un quesito che invece mi sono preparato da un po'.
"Ok"
"Con quanti ragazzi sei uscita dopo l'operazione?"
"Oh. Wow, bella domanda"
"Io faccio solo belle domande"
"Ecco, dovresti chiarire prima di tutto cosa intendi per uscita"
"Almeno un appuntamento, serale, da soli" elenco le condizioni primarie su tre dita.
"Ok, beh, questa sì che è una definizione precisa"
"Ti aspettavi forse qualcosa di diverso da me?" appoggio la ciotola degli anacardi sul tavolino e incrocio le braccia, voltandomi verso di lei, preparandomi alla sua risposta e al discorsone che ne seguirà.
"Eheh assolutamente no"
"Quindi?"
"Mah non so, una decina"
"Una risposta più precisa, adeguata alla domanda?" lo so, non è fondamentale avere il dato preciso, ma già che ci siamo, voglio sapere.
"Aspetta..." Grace, dopo un ultimo boccone, si sfrega le mani dal sale degli anacardi e poi la vedo iniziare a contare mentalmente e con le dita.
"12"
"Me compreso?"
"13" si corregge sorridendo compiaciuta.
"E a quanti di questi hai rivelato il tuo segreto?"
"A tutti, tranne due. Quindi undici"
"E con quanti di questi c'è stato un secondo appuntamento?"
"Mmm sei"
"E con quanti hai fatto sesso?"
"Oddio, dove vuoi andare a parare?" Grace comincia a insospettirsi, ma io non mollo.
"Quanti?"
"Quattro"
"E di questi quattro, quanti hanno anche dormito con te?"
"Dobbiamo proprio parlarne?" non è arrabbiata, giusto un pochino imbronciata.
"Sì"
"Uno"
"Ok. E questo tizio era tanto migliore di me?"
"Stone..."
"Era un santo, un empatico, un premio Nobel per la pace...?"
"Direi di no"
"Uno psicologo, un terapeuta, un medico?"
"No e non era nemmeno un campione di sensibilità, se devo dirla tutta"
"Ottimo! Esattamente come me. Quindi, che ne dici se stanotte diamo una tregua alla mia schiena e ci facciamo una bella dormita in camera tua?"
"Devi capire che non è facile"
"Ma va? Davvero? Lo so che è difficile Grace e anche se non lo avessi capito da solo, diciamo che una media di uno su tredici sarebbe stata una prova schiacciante, non credi?"
"Ci ho messo un sacco ad accettarmi, è stata dura riuscire a guardare me stessa, figurati farmi vedere e toccare da un'altra persona"
"Grace, lo so, ok? Lo so. Però ti faccio una domanda" la prendo per mano, forse più per bloccarla che per consolarla.
"Un'altra??"
"Dobbiamo conoscerci, no?" le prendo anche l'altra e lei dà una stretta a entrambe.
"Sì, ma di questo passo ci diremo tutto stasera e da domani di che parliamo?"
"Ahah, secondo te mancano gli argomenti di cui parlare? A me? Mi sottovaluti"
"Ok, cosa vuoi sapere?" sospira rassegnata.
"Non ti fai vedere perché sei a disagio tu o perché non vuoi mettere a disagio me?"
"Stone è... entrambe le cose"
"Ma in percentuale?"
"Come faccio a quantificare? Non so, cinquanta e cinquanta"
"Cazzate"
"Ahahahah come fai a dirlo?"
"Cosa cambia se adesso ti togli questi stivali davanti a me? Per te nulla, tu sei tu, l'unica variabile sono io e come potrei reagire. È questo che cambia ed è questo che ti preoccupa"
"E secondo te la tua reazione non ha a che fare con me? Non ha nessun effetto? È ovvio che la cosa mi preoccupi"
"Certo, ma capisci anche che non è una cosa evitabile? Cioè, prima o poi dovrà accadere, non posso dormire in eterno su questo divano e tu non puoi portare stivali in casa per sempre"
"A volte metto anche scarpe normali e pantaloni larghi" puntualizza sapendo benissimo che non è quello il punto, ma comportandosi come se lo fosse.
"Sì e quando li metti vuol dire che non vuoi fare sesso" la so alleggerire anch'io una conversazione, sai?
"Ahahahah"
"Ho imparato a riconoscere i segnali, che ti credi"
"Comunque lo so che prima o poi succederà. Vorrei solo prendermi il mio tempo"
"Perché se ti vedo tra un mese il tuo piede sarà meno assente di adesso? Cioè, l'inesistenza del tuo piede è inversamente proporzionale al tempo che passa?" sarà una buona idea fare battute sarcastiche in questo momento? Sì, perché se non le facessi non sarei io, sembrerei falso, e io invece voglio che tutto sia il più vero e onesto possibile.
"No, ma avrai più tempo per abituarti all'idea"
"E perché dovrebbe essere un tuo problema?"
"Eh?" Grace mi guarda male, come se l'avessi insultata, quindi forse è il caso di spiegarmi meglio.
"Perché così torniamo alla mia domanda di prima: sei più a disagio per te stessa o è più un non voler mettere a disagio me? Perché se è la seconda, sappi che non devi, perché non è compito tuo. Non è tuo compito pensare a come far sentire a suo agio il tuo ragazzo quando sta con te, quelli sono cazzi miei, è la parte del lavoro di coppia che devo fare io, è una mia responsabilità, non tua. Sarà una passeggiata? No. Sarò del tutto indifferente alla cosa? Col cazzo, ma sono io a dover gestire le mie paure e le mie reazioni, non tu"
"Ci stai proprio scomodo su questo divano per essere così convincente, eh?" le esce bene perché mantiene un'espressione serissima, eccezion fatta per un sopracciglio leggermente inarcato.
"Non me ne frega un cazzo del divano"
"Lo so, ero sarcastica"
"Beh non puoi esserlo quando io non lo sono"
"La luce deve rimanere spenta" la luce sarà spenta, ma io finalmente vedo uno spiraglio di luce.
"Va bene, andrò a tentoni, tastando i peluches nell'oscurità in direzione del letto"
"E le mani devono stare lontane dalle gambe"
"Ma io le tengo lontane da tutto se vuoi, me ne sto dalla mia parte e non mi muovo, se vuoi ti avvicini tu. Insomma, se proprio devi"
"La protesi la devo togliere quando dormo"
"Sono così ignorante che non lo sapevo, vedi quanto sto già imparando con te? Comunque va bene"
"Però ho la calza"
"Ok"
“E' una calza apposta, che si mette sopra... copre il tutto, insomma”
"Tanto al buio non la vedo”
“Ok”
"Allora... andiamo?" mi alzo lentamente dal divano, senza lasciar andare le sue mani, che ho tenuto per tutto il tempo.
"Andiamo" si prende un momento, poi si alza anche lei.
"Comunque non serve che la spegni subito la luce. Indossi la mia maglietta e sotto sei completamente nuda, chi li caga i piedi? Ma poi, in generale, non è che la gente si guardi continuamente i piedi interagendo. Do per scontato che la gente li abbia, però non è che stia lì ad osservarli. Tu li hai mai visti i miei piedi? Onestamente mi sapresti dire come sono fatti? Credo proprio di no, penso che non te ne freghi un cazzo in fondo. E la stessa cosa vale per me. E poi sono troppo concentrato su quello che c'è per pensare a quello che manca" vado a ruota libera, forse perché la camminata in silenzio verso la camera da letto mi sa tanto di percorso verso il patibolo e questo non c'entra proprio per niente.
"Hai finito?" Grace si ferma davanti alla porta della stanza e mi guarda come se fossi un povero coglione.
"Sì"
"Ho già accettato, non mi devi più convincere"
"Hai accettato questa cosa, adesso. Ci sono ancora un sacco di cose che devo convincerti a fare, devo tenermi in allenamento"
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21:58
In teoria mancano due minuti alla fine del mio turno, in pratica, come al solito, ci vorrà ancora del tempo prima di rimettere piede a casa. Prima devo smaltire la gente in cassa, poi devo fare i conti e annotare l'incasso parziale, controllare che ci siano abbastanza monete e contanti, sacchetti, rotoli del pos e del registratore di cassa, lasciare gli appunti in agenda per Ian sulle cose fatte e su ciò che c'è ancora da fare. Insomma, prima delle dieci e mezza non si schioda, ma stasera non mi pesa. Tanto devo aspettare Eddie. Finalmente ci vediamo e riusciamo a trascorrere una serata assieme. Almeno spero, insomma, mi ha avvisata che potrebbe tardare, ma che farà di tutto per essere qui al volo dopo la sessione di registrazione di oggi. Ci tiene un sacco e, beh, anch'io. Tutte le volte che ci sentiamo al telefono o ci vediamo di sfuggita è come se cercasse di scusarsi per i suoi impegni e io sempre lì a rassicurarlo. È il suo lavoro e non è necessario stare insieme 24 ore su 24 per avere una relazione. Comunque mi fa piacere poter riuscire a passare una serata tranquilli senza i minuti contati. Sarà anche per questo mio insolito buon umore che decido di infrangere la regola della brava commessa scazzata e dare il là a una conversazione col cliente che ho di fronte che vada un passettino oltre il semplice saluto.
"Buona sera, come va?" sorrido mentre batto lo scontrino.
"Sei mai stata sulla tazza del cesso a leggere il giornale così tanto a lungo da dimenticarti che avevi cagato per poi accorgerti soltanto qualche minuto dopo che non ti eri pulita il culo?"
"... sono ventiquattro dollari e cinquantacinque"
È colpa mia, solo colpa mia.
L'intellettuale paga e se ne va ed è la volta di un altro tizio sulla quarantina. Fra tutti gli articoli che mi ha appoggiato sul bancone, prendo per prima la confezione da sei di birra e sto per batterla, ma l'uomo mi interrompe.
"Scusa, in realtà sto cercando di bere un po' meno. Potresti metterle via, per favore?"
"Certo, nessun problema!" metto le birre da una parte e continuo col resto della spesa, quando una donna, sbucata fuori dal nulla, si avvicina a lui e mi fissa con sguardo truce.
"Che cosa gli hai detto?!" urla contro di me.
"Mi scusi?"
"Smettila di parlare col mio uomo! Non puoi averlo, è mio!" poi si gira verso di lui "Che cazzo ti ha detto? Ti ha chiesto il numero o cosa?!"
"Mmm no, le ho solo chiesto di mettere da parte le birre" risponde con voce calma, monotona, in netto contrasto con quella ansiogena di lei.
Io la guardo allibita, lei fissa prima lui, poi me e io prendo le birre per mostrargliele e confermare la versione dell'uomo; poi lo sguardo torna su di lui.
"Ah! Così adesso offri da bere ad altre donne, eh?! Scordati di tornare a casa stasera!" e con questo prende e se ne va.
Il cliente resta qui, impassibile, alza gli occhi al cielo e poi mi fa segno di continuare. Batto gli ultimi pezzi e a quel punto lo vedo allungare le mani sulle birre per avvicinarle di nuovo alla cassa.
"Va beh, facciamo che la birra la prendo. Se stanotte mi tocca dormire nella cuccia del cane, almeno non sarò sobrio!" accenna un sorriso, piuttosto amaro, con la faccia di uno che scene del genere le ha già viste e riviste. Finisco il suo conto, lui paga e se ne va e io lo saluto, non invidiandolo per niente.
"Mah che gente…" una signora con un lungo soprabito giallo, l'ultima della fila, almeno per ora, scuote la testa mentre si avvicina al bancone.
"Eh a quest'ora capitano tipi strani a volte"
"Molto strani"
"Posso aiutarla?"
"Sì, dovrei fare un cambio"
"Certo, mi dica"
"Restituisco questo" la signora mi porge una copia del Seattle Times di oggi.
Non c'è due senza tre.
"Perché vuole cambiarlo, scusi?"
"Perché l'ho letto tutto, mi serve quello di domani"
Fai un respiro, Angie, un bel respiro profondo.
"Il giornale di domani non è ancora uscito, signora, ma non potrei cambiarglielo comunque"
"Beh mi faccia un buono, così domani posso prendere il giornale nuovo"
"Non è possibile, signora, non posso cambiarglielo"
"Perché no? È di oggi, è in scadenza, me lo deve cambiare con quello di domani"
La cosa che più mi manda al manicomio è proprio dialogare con gente così: non gli stronzi, che ti insultano o se la prendono con te urlandoti dietro, quelli sono nulla al confronto delle persone che sono perfettamente tranquille, addirittura anche gentili, e lucide nella loro follia, pensano davvero di avere ragione e semplicemente non capiscono perché stai lì a creargli problemi.
"Dei cambi di questo genere si occupa il mio superiore, aspetti che lo chiamo" non vorrei rompere i coglioni ad Hannigan, ma io stasera non ce la posso fare. E poi ho intravisto i fari e la sagoma del pick-up di Eddie attraverso il vetro, perciò tanti saluti.
Faccio intervenire il capo, che deve essere proprio in stato di grazia perché mi dice di andare e che al resto ci pensa lui. Siamo a metà marzo, ma domani nevica sicuro! Mi cambio al volo e quando ripasso davanti alla cassa sento la signora ripetere le stesse obiezioni e, in contemporanea, lo scampanellio della porta d'ingresso.
"EDDIE! Dio come sono felice di vederti!" lo travolgo, e quasi lo abbatto, con un abbraccio.
"Ehi! Oh, beh, eheh, anch'io Angie"
"Ti prego, salvami, portami via da questa gabbia di matti" aggiungo sottovoce implorando pietà.
"Ah! Allora è per quello…"
"Stasera c'è una concentrazione particolarmente alta di clienti fuori di testa"
"E io che pensavo di esserti mancato, almeno un pochino" Eddie si scioglie dalle mie grinfie e mi allontana per scherzo facendo il finto offeso.
"Ma certo che mi sei mancato." mi riavvicino e lo bacio. Sì, qui, davanti a tutti, Hannigan, Ian e cliente svalvolata compresi. Eddie dovrebbe essere fiero di me, ormai non mi vergogno più di nulla. Beh, quasi "Il fatto che il tuo arrivo coincida con la fine del mio turno da incubo è un di più"
"Faccio finta di crederti. Ti perdono. Ma solo perché sei tu. E perché è un giorno speciale" mi bacia per suggellare la pace e io penso a quanto speciale sarà questa serata. Mi sa che Eddie ha aspettative altissime, io invece spero giusto di non addormentarmi prima della fine del film visto che sono anche un po' stanchina.
"Allora, che vuoi fare? Dove andiamo?" mi chiede una volta fuori.
"Oh beh, io avevo in mente di stare a casa, ho noleggiato un film"
"Va bene, micetta" apprezzo il fatto che abbia conservato il nomignolo scemo per quando saremmo stati soli, lontani da orecchie indiscrete.
"E poi pensavo di ordinare una pizza, visto che non ho mangiato"
"Oh perfetto, nemmeno io! In effetti sto morendo di fame" con un braccio attorno al mio collo mi accompagna verso il portone di casa mia.
"Ma forse tu volevi andare da qualche parte"
"Nah, casa tua va benissimo"
"Magari pensavi a qualcosa in particolare. Possiamo anche cambiare programma eh?"
"Il programma è fantastico e, a dire il vero, è proprio quello che speravo, sono un po' cotto. Certo, se poi avessi organizzato altro mi sarei adeguato, ma davvero, pizza, film e divano con te mi sembrano un sogno ora come ora"
"Sicuro?" insomma, continua a parlare di serata speciale e vuol farmi credere che non aspettava altro che stravaccarsi sul sofà a fare incetta di pizza e horror.
"Sicurissimo. Poi è con te, quindi è perfetto a prescindere"
"Ah sì?" gli domando mentre saliamo le scale.
"Certo. Anzi, no." cambia passo, in tutti i sensi, perché accelera per conto suo e mi supera sui gradini, poi si gira e vedo che ha messo il muso. Vero o finto? "No, perché in realtà sono arrabbiato con te"
"Eheh cosa? Perché?"
"Chiedilo a Matt" inizia a correre su per le scale, ma non troppo, perché sa benissimo che lo raggiungerei dopodomani e col fiatone.
"Matt? Che c'entra Matt?" chiedo sia a lui che a me stessa, non capendo il nesso tra il batterista e qualche stronzata delle mie che posso aver detto o fatto.
"Beh Matt mi ha detto una cosa stamattina, durante la nostra lezione  di chitarra"
"Ah. Intendi quel Matt" capisco che parla di Dillon e non di Cameron.
"Già, quel Matt. Lasciatelo dire, sono molto, molto deluso" arriviamo al piano, attraversiamo il corridoio, lui sempre avanti col broncio e io dietro che un po' rido e un po' penso a come ne uscirò stavolta.
"Non capisco cosa vuoi dire, che ti ha detto?" faccio la finta tonta mentre apro la porta, sotto lo sguardo severo e giudicante di Eddie.
"Mi ha detto che qualche giorno fa ha incontrato delle mie amiche sul set, che poi sareste tu e Grace"
"Ok"
"E allora io gli ho spiegato che sei la mia ragazza e indovina cosa mi ha detto?" ha davvero sentito l'esigenza di specificare a un attore di Hollywood che sono la sua ragazza?
"Ehm e se prima ordino la pizza e poi indovino?" domanda retorica mentre mi levo la giacca e acchiappo il cordless.
"Che sicuramente ci saremmo incrociati tutti più spesso sul set, visto che Cam TI HA OFFERTO UNA CAZZO DI PARTE NEL FILM" Eddie svela il tutto e alza la voce proprio quando ho finito di digitare il numero e mi accosto il telefono all'orecchio.
"Con doppio formaggio va bene?"
"Sì." concede e poi mi porta per mano fino al divano mentre finisco di ordinare "Ma sei una bugiarda"
"Non è vero, te l'avevo detto! Ti ho anche raccontato di come sono scappata e della relativa figura di merda" tento di giustificarmi con lui, che mi guarda come un preside che ascolta le scuse dello studente nei guai, indeciso se sospenderlo o no, seduto ovviamente dal lato opposto del divano a mille chilometri da me.
"Mi hai detto che eri scappata perché c'era troppa gente famosa e ti stava salendo l'ansia e non perché Crowe ti aveva appena proposto di recitare nel film"
"Non è una bugia, tecnicamente è più un'omissione"
"E perché avresti omesso di dirmi questa cosa?"
"Perché se lo avessi saputo avresti tentato di convincermi ad accettare"
"Perché? Non vuoi accettare?" mi chiede improvvisamente meravigliato e si sposta sul divano nella mia direzione.
"Ecco, appunto"
"Ma perché?" Eddie si avvicina ancora un pochino. Perché? Come se non mi conoscesse.
"Perché… non è roba mia"
"Ma il cinema… è roba tua, non dovrebbe essere tipo il tuo lavoro?" si avvicina ancora di più finché le nostre ginocchia si sfiorano.
"Io voglio scrivere per il cinema, non recitare"
Eddie scioglie le mie gambe, che erano incrociate fino a un secondo fa, e le accomoda delicatamente sulle sue, mi tira a sé e ora siamo vicini che più di così non si può.
"Anch'io voglio scrivere e cantare canzoni, non fare il roadie. Ma i palchi li ho montati lo stesso. Fa tutto parte del sistema, da qualche parte bisogna entrare"
"Tu lo facevi per vederti i concerti gratis"
"E pensa che tu puoi guardarti un film gratis, da dentro il film." ribadisce stringendomi "Puoi vedere come si fa un film, vedere gli attori"
"Gli attori non mi interessano e i film si vedono molto meglio da fuori, fidati"
"Angie, posso chiederti una cosa?"
"Sì" rispondo affermativamente e mi aspetto già il discorso corretto e perfettamente logico, oltre che quasi sicuramente simpatico, con cui metterà a nudo la stupidità delle mie insicurezze e dimostrerà che accettare quella parte è l'unica cosa sensata da fare e mi convincerà a dire di sì ed è esattamente questo il motivo per cui non volevo dirgli un cazzo di niente.
"Anzi due"
"Ok"
"Dov'è Meg?"
"È andata a fare la hostess a un congresso di cardiologia o roba così, e ha detto che dopo sarebbe andata a ballare con le altre ragazze, quindi tornerà sul tardi"
"E quando arriva la pizza?" mi spiazza e io cerco di capire quanto larga la stia prendendo e dove voglia andare a parare col suo discorso motivazionale partendo dalla mia coinquilina e passando per la pizza.
"Tra una mezz'ora. Perché?"
"Perché… lo so che stiamo discutendo di cose importanti e non vorrei assolutamente sembrare fuori luogo, ma siamo soli e si possono fare tante cose in mezz'ora e sei così sexy quando ti ostini a difendere le tue indifendibili opinioni e sono più o meno quindici anni che non facciamo sesso, quindi che ne diresti di andare un attimo di là in camera tua?"
"Come fanno a essere quindici anni se ci conosciamo da meno di uno?"
"Tsk vuoi fare la scrittrice e non sai riconoscere un'iperbole?"
"Una che?"
"Un'iperbole"
"Ridillo"
"Iperbole"
"Sei sexy quando dici iperbole, potresti dirlo con un tono più indifendibile?"
"Vaffanculo. Andiamo?"
Siccome sono brava a fare la figa opponendo resistenza, dopo circa trenta secondi siamo nel mio letto. E siamo ancora lì esattamente sette minuti dopo, a comunicare tramite fiatone nel buio.
"Un po' veloce, eh?"
"Veloce, ma efficace"
"Te l'ho detto che mi sembravano quindici anni…"
"Se questi sono gli effetti, consiglio di proseguire a vederci con questa frequenza"
"Che stronza!" riesco a distinguere il suo profilo sorridente nell'oscurità, mentre si avvicina "Comunque, tornando al discorso di prima…"
"Ah vuoi tornare al discorso di prima? Pensavo l'avessi ormai archiviato causa bisogni più urgen- AHIA!" scherzo e lui, stretto a me, si vendica con un pizzicotto dove non batte il sole.
"No, non l'ho archiviato. E fai la brava, perché sto per fare un discorso serio"
"Mmm ok, spara" eccolo che arriva il cazziatone sotto mentite spoglie che mi porterà ad accettare la proposta.
"Non voglio dirti cosa fare, perché alla fine sei tu che devi decidere. Posso solo darti la mia opinione. Io penso che sotto sotto vorresti buttarti in questa cosa, ma hai paura o ti vergogni o entrambe. Non so se lo sai fare, ma Crowe è un professionista, credo sia in grado di capire se una persona sa recitare o meno e non ti affiderebbe mai una parte al di sopra delle tue capacità. Anch'io ho una battuta, sai?"
"Ma io ne ho più di una, è questo il problema!"
"Sicuramente a lui non frega un cazzo delle nostre doti attoriali, vuole che interpretiamo noi stessi, quindi anche tu, dovrai solo essere te stessa"
"Ok, mi correggo, è questo il problema"
"Io non…" i miei occhi si sono adattati all'oscurità e vedo quasi tutti i dettagli del suo viso mentre cerca di mettere insieme quello che vuole dire "Ripeto, non voglio dirti cosa fare e qualsiasi sarà la tua decisione, io la appoggerò, ma non vedo perché non dovresti provare. Nella peggiore delle ipotesi, se proprio non dovesse andare, Cam potrebbe sempre tagliare la tua parte, non hai niente da perdere"
"Tranne la faccia"
"Mmm non fingere di essere una fifona"
"Ahahah secondo te faccio finta? Certo, in realtà sono super coraggiosa"
"Sei molto coraggiosa. Da quando ti conosco, ti ho vista fare un sacco di cose che magari all'inizio non volevi nemmeno sentire nominare: giocare a basket con noi, suonare la batteria, salire sullo Space Needle, ballare in una discoteca piena di gente senza timidezza, prendere un aereo per San Diego da sola…" mi dà un bacio dopo l'ultima voce in elenco "Io non c'ero ancora, ma ho saputo che hai addirittura preso l'ascensore di questo palazzo una volta"
"Lì ho rischiato seriamente"
"Insomma, mi sembra che tu sia abbastanza brava nel fare le cose che ti spaventano di più, questa sarebbe solo l'ennesima dimostrazione di quanto sei figa, non rischieresti nulla"
E io vorrei dirgli che non sono né figa né coraggiosa e che se ho fatto ognuna di quelle cose è perché ogni volta c'era qualcun altro a spingermi e che con me basta una piccola insistenza ed è davvero facile farmi dire di sì. Ma per una volta non voglio esagerare, non voglio farlo sbuffare come mio solito e risultare la pesantona complessata di sempre, non voglio distruggere le sue convinzioni: voglio dire, se si è disegnato questo ritrattino di Angie l'Intrepida nella mente, chi sono io per confutarlo? Allo stesso tempo, non ho idea di che cazzo dire perché non ho mai capito come diavolo si risponda ai complimenti, cioè, chi avrebbe dovuto insegnarmelo e quando? In genere rispondo con una battuta sarcastica, ma ora sono a letto col mio ragazzo e qualcosa mi dice che non sarebbe la reazione migliore. Allora cosa faccio? Mostro disagio? Ridimensiono le sue lusinghe? Giustifico il motivo della riuscita di tutte le esperienze che ha elencato? Diffido? Gongolo? Non dico niente? Cambio argomento? Ringrazio e stop? In mio soccorso arriva il suono del citofono.
"Oh. O Meg ha spezzato tutti i cuori al congresso dei cardiologi oppure la nostra pizza è in anticipo" Eddie si stacca da me e si tira su a sedere sul letto.
"Tocca alzarsi per scoprirlo"
"Vado io, tranquilla" Eddie con ritrovata energia improvvisa scatta come una molla giù dal letto e corre di là.
"EDDIE?!" gli urlo dietro mentre scappa, ma non mi ascolta. Riappare sulla porta della mia camera un minuto dopo.
"È la pizza" fa come se niente fosse.
"MA SEI ANDATO COSÌ?" insisto rintanata sotto il piumone, mentre lui accende la luce ed esplora il pavimento della stanza. E meno male che sono già in posizione distesa, se no avrei potuto avere dei cedimenti.
"Così come?" domanda distratto, poi trova i suoi boxer ai piedi del letto e, tirandoli su, finalmente mi guarda. E io lo guardo. E allora capisce "Ho solo risposto al citofono, mica mi vede" sorride sornione mettendosi le mutande.
"Meno male…"
"Non fare finta di essere gelosa, non sei credibile" s'infila al volo i pantaloni cargo e la camicia rossa a quadri, abbottonandola a casaccio.
"I soldi per la pizza sono nel mobile qua fuori in corridoio, nel cassetto"
"Ok." fa per uscire di nuovo dalla camera, ma poi si volta "Che fai? Non vieni?"
"Adesso arrivo"
"Ok"
"Ok" rispondo, sempre sotto il piumone, mentre lui non si schioda da lì.
"O magari vuoi cenare a letto?" il maledetto mi fa l'occhiolino.
"No no, niente briciole nel mio letto, mangiamo di là"
"Va bene"
"Ok" e resta lì.
"Dai, che poi si raffredda se no"
"Ti ho detto che adesso arrivo, vai e ti raggiungo!" mi scappa quasi da ridere, ma il ragazzo della pizza mi salva una seconda volta e suona il campanello. Eddie si arrende e va ad aprire, ma non sento il rumore del cassettino che si apre. E che cazzo. Mi alzo dal letto in volata e chiudo la porta prima di infilarmi il pigiama a tempo di record. Quando esco dalla camera facciamo quasi un frontale: lo stronzetto pensava di cogliermi in flagrante!
"Già pronta?" chiede fingendo di passare di lì per caso.
"Hai pagato?"
"Sì"
"Ma se i soldi sono qui?" apro il cassetto incriminato e li sbugiardo.
"Li ho presi dal mio portafoglio"
"E perché?"
"Per fare prima. Ora vieni o stiamo qui a discutere finché la pizza non diventa immangiabile?"
"Andiamo, va!" vorrei prenderlo per mano, ma finisco per tirarlo per la manica sbottonata della camicia, e lo porto fino al divano. Eddie agguanta subito una fetta di pizza e io faccio in tempo a tirargli i tovaglioli di carta minacciandolo "Se sporchi il mio divano ti ammazzo"
"Che film vediamo, micetta?"
"Vediamo Grano Rosso Sangue!" rispondo entusiasta premendo PLAY sul telecomando e avventandomi anch'io sulla pizza.
"Dal titolo immagino sia una commedia romantica con lieto fine assicurato"
"Ovvio"
"E dici che posso mangiare mentre lo guardo?"
"Ahah sì, tranquillo, non è così forte" apro due birre e gliene allungo una.
"Avevi detto la stessa cosa di Hellraiser"
"Va beh, sei tu che sei sensibile! Comunque questo è moooolto più soft, non c'è paragone, direi che è quasi comico"
"Ok, mi fido, micetta" brindiamo con le nostre lattine e iniziamo la visione.
***
"Beh proprio comico… non direi…" il film è finito, così come pizza e birra.
"Ma dai, vogliamo parlare della recitazione? E poi, quegli effetti speciali del cazzo! Sembra che a un certo punto abbiano finito i soldi"
"Lì avranno spesi tutti in granturco"
"Ahah esatto! Ehi, comunque lo sai che anch'io in un certo senso sono stata una figlia del grano?"
"Eri membro di una setta satanica di baby-assassini?" Eddie, che era ormai accasciato in un tutt'uno col divano, si tira un po' su incuriosito.
"Eheheh no, anche perché a quest'età mi avrebbero già sacrificata"
"E allora?"
"Beh, hai presente i lavoretti estivi di quando eri piccolo? Ok, tu sei di San Diego, quindi boh, il vostro concetto di lavoro estivo includerà cose tipo bagnino, cameriere, gelataio, roba così, no?"
"Più o meno. Invece in Idaho?"
"In Idaho si andava a castrare il mais!"
"Ahahah cosa?" a questo punto ho catturato tutta l’attenzione di Eddie, che si mette a sedere composto e mi si avvicina.
"Ci sono andata per quattro anni di fila, a Notus"
"Che cazzo significa castratura? Il mais si castra?"
Segue ovviamente la mia mini-lezione di agricoltura che Eddie non vedeva l'ora di ascoltare. Nelle serate speciali i fidanzati parlano di progetti, si scoprono lentamente, flirtano. Io invece parlo di come il mais abbia fiori sia maschili sia femminili, spiegando che se rimuovi la parte maschile della pianta questa non s’impollinerà da sola, ma potrà essere fecondata dalla varietà scelta dal contadino, che non verrà cimata, creando così degli ibridi.
"In parole povere il lavoro consisteva nel camminare ore e ore nei campi di mais, strappando le cime dalle piante a mani nude. Iniziavi la mattina, quando era tutto bello umido, e finivi al pomeriggio zuppo di sudore per il caldo. Anche perché dovevi per forza metterti pantaloni lunghi e maniche lunghe se non volevi affettarti completamente la pelle"
"Foglie affilate?"
"Come dei cazzo di rasoi, Eddie, non puoi capire"
"Il lavoro ideale per dei bambini, insomma"
"Sono certa che ora sarai più comprensivo con Malachi”
"Ahahah sì! Ora capisco perché si sono ribellati, poveracci"
"Secondo me Colui che cammina nel grano in realtà un bambino che si era perso castrando il mais morendo dissanguato e la sua anima continua a vagare nei campi in cerca dei genitori per vendicarsi"
"Grano Rosso del sangue di bambini impiegati nel lavoro minorile"
"Di quelli in maglietta a mezze maniche! Però facevo dodici dollari l'ora…"
"Non male! Comunque, praticamente eravate i contraccettivi del granoturco"
"Eravamo Planned Parenthood del mais"
"Quindi anche il mais fa sesso. E più di noi, mi sa”
"Ahahahah Eddie!" mi alzo scandalizzata, e vado a buttare sia il cartone della pizza sia le lattine di birra vuote.
"Preferirei non essere castrato però"
"Sei un coglione! Da quanto ci stavi girando attorno per andare a parare lì?"
"Da un po'. Comunque scherzo, micetta"
"Lo so" mi risiedo di ritorno dalla cucina.
"È solo che… insomma, ci siamo appena messi assieme, dovremmo essere nel pieno della nostra fase Luna di miele, invece io non ci sono mai e mi dispiace un sacco"
"Nella fase che??"
"Sì, insomma, la prima fase di una relazione. Quando ti cerchi in continuazione… euforia, tanta attenzione reciproca, coccole, continua ricerca del contatto fisico, passione, chimica … hai presente?"
"Beh, direi che ce le abbiamo ugualmente queste cose, no? Solo, sono più… diluite nel tempo"
"Eh io preferirei concentrarle"
"Ma non è necessariamente un male. Vedila così: in questo modo ti stuferai di me mooolto più tardi"
"Perché devi dire queste cose?" non è che proprio s’incazzi, ma si vede chiaramente che si scurisce un po’ in volto.
"Eheh ma sì, era una battuta"
"Lo so, ma non mi piace quando fai queste battute. Su io che ti lascio, che mi stufo… è come se lo facessi per normalizzare la cosa, per prepararti a quando dovrebbe succedere"
"Ma va, figurati" invece è esattamente così, cazzo, e non avrei saputo sintetizzare meglio il concetto. Se mi scappa di dire certe cose non è perché voglio essere rassicurata da lui che non accadranno mai, ma proprio perché so per certo che accadranno e almeno così mi abituo all'idea.
"Sono esagerato, lo so. Non voglio farne un dramma, è solo che io non ci penso proprio alla fine della storia, non mi viene da pensarci, neanche per scherzo"
"Magari è perché abbiamo avuto esperienze diverse, tutto qui"
"Già. Comunque non volevo fare polemica, chi se ne frega delle altre esperienze, pensiamo a questa adesso, ok? E poi, soprattutto oggi" mi prende per le mani e il sorriso corredato di fossette torna prepotente.
"Eheh perché oggi?"
"Beh, perché è un giorno speciale"
"Wow il fatto che ti sono mancata così tanto mi lusinga, ma basta così poco per rendere una giornata speciale?"
"Lo è sempre quando stiamo assieme, ma… stavolta non è speciale solo per quello"
"Ah no? E per cosa?"
"Beh, dovresti saperlo…"
Oh cazzo.
"Mmm dovrei?"
"Angie, che giorno è oggi?" mi lascia le mani e, a braccia conserte, dà inizio all’interrogazione.
"Giovedì"
"Sì,  ma che giorno è?"
"14 marzo"
"E che giorno è?"
"Il tuo compleanno è a dicembre"
"Infatti non è il mio compleanno. E nemmeno il tuo"
"Onomastico? Non sapevo fossi cattolico"
"No e no" dal fatto che sta sorridendo capisco che non sono nei guai, ma è chiaro che non sto facendo una gran figura.
"Dovevamo fare qualcosa e me ne sono completamente dimenticata?"
"No, è una cosa che abbiamo già fatto, tempo fa." mi spiega e quando vede il nulla cosmico nei miei occhi mi dà un altro indizio “Una cosa fatta in questo giorno”
"Ma l'anno scorso a marzo non ci conoscevamo, non ero nemmeno qui"
"Non andare così indietro"
"In che senso?"
"Un mese fa, che giorno era?" alza gli occhi al cielo e mi concede l’ennesimo aiutino.
"14 febbraio, San Valentino?"
"E dov'eri un mese fa a quest'ora?"
"Boh, come da 18 anni a questa parte, a letto a dormire molto probabilmente"
"No. Pensaci bene, dov'eri?"
"Aspetta, sì, ero su un autobus per Seattle"
"Va beh, e invece qualche ora prima? Dov'eri? Che facevi? Angie, mi stai facendo sudare, cazzo"
"Aaaaaaaaaah! La so! Alla stazione dei pullman! Ci siamo baciati!"
"BINGO!" Eddie fa partire persino un mini applauso, non so se di sollievo o per prendermi per il culo o tutt’e due.
"Evvai! Visto che c'è l'ho fatta?"
"Quindi capisci perché è speciale"
"È stato bello, sì. Io a un certo punto non capivo più un cazzo, ma è stato un momento indimenticabile" lui mi ha baciata e io ho cominciato a sentire i Depeche Mode nella mia testa e poi non mi ricordavo più nemmeno dov’ero, se non mi ci avesse messa lui su quel pullman sarei ancora lì molto probabilmente.
"Sì ed è stato il momento da cui è iniziato tutto. Insomma, è una specie di ricorrenza, no? Non è un anniversario, ma…"
"È un mesiversario! Ahahahahah come dicono i dodicenni, che contano i mesi"
"Beh, è un mese che stiamo insieme, quindi…"
"Un mese che…? In che senso, perché tu… conti dal bacio?"
"Sì, per me è partito da lì. Perché? Tu da quando conti?"
"Io non conto"
"Eh?"
"Cioè, non mi sono mai posta la questione. Non sapevo di dover contare, ecco"
"Non sapevi di dover contare" ripete guardandomi con aria quasi esterrefatta.
"Io non… ti ho spiegato che non ho avuto relazioni proprio regolari, no?"
"Stai dicendo che non hai mai contato?"
"Esatto, quelli con cui stavo non erano interessati a queste cose. E quindi non me ne sono mai interessata nemmeno io. Non ho mai festeggiato anniversari, mesiversari o giorniversari. Le mie storie sono sempre state così brevi che non c'è stato neanche il tempo di capire se poteva andarmi di festeggiare"
"Beh, non è che sia indispensabile avere una data. Però… no, fanculo, non è vero, io voglio una data, mi serve, quindi se per te va bene, il 14 febbraio è il nostro giorno, ok?" il suo dibattito interiore si vede benissimo anche da fuori e mi fa sorridere.
"Quello che per te è il nostro giorno coincide con la festa più ipocrita e commerciale del mondo, te ne sei accorto?"
"Certo! E trasformarla nel nostro giorno è il più grande atto rivoluzionario che possiamo fare, non credi?"
"Beh, è un punto di vist- ASPETTA" non sorrido più perché ho appena realizzato che non c’è un cazzo da ridere.
"Eheh che c'è?"
"Sono giorni che parli di questa serata speciale. Perché tu intendevi questo! Celebrare il nostro… Oddio, mesiversario?!"
"Sì, ma non è che dovessimo fare chissà quale celebrazione, quello che abbiamo fatto va benissimo"
"Ma non vale comunque se io non ne sapevo un cazzo! Me ne sono dimenticata, capisci? Mi sento una merda" fisso il tappeto della sala e mi ci vorrei arrotolare dentro per poi farmi buttare in discarica dalla vergogna.
"Ahahah ma no, perché?"
"Tu hai pensato a una cosa dolce e io sono la fidanzata anaffettiva del cazzo" prendo un cuscino dal divano e ci affondo la faccia dentro.
"Anaffettiva tu? Ma dove?!"
"Sono una stronza. Per fortuna non mi hai fatto anche il regalo, se no sarei una stronza al cubo"
"Uhm…"
"Eddie?" la sua esitazione mi porta a levarmi il cuscino dalla faccia e la risposta la leggo sulla sua.
"Non è che ti abbia proprio preso un regalo…"
"MA PORCA DI QUELLA TROIA" stavolta mi accascio direttamente sul bracciolo del divano.
"Ma è una cosa per tutt'e due, non necessariamente per festeggiare il mese" prova a indorare la pillola mentre si alza a recuperare la giacca per prendere qualcosa dalle tasche.
"Cioè, tu mi hai fatto anche il regalo. E io non ti nemmeno fatto un panino. Ho ordinato una pizza. CHE HAI PURE PAGATO TU!"
"Micetta, non ti agitare" torna qui e si inginocchia sul tappeto davanti a me, facendomi salire ulteriormente l’ansia.
"Consiglio: MAI chiamarmi micetta quando sono agitata"
"Senti, ho solo preso due biglietti per Neil Young al Coliseum ad aprile. Li avrei presi comunque, mesiversario a parte" spiega mostrandomi i due talloncini bianchi e azzurri.
"Non posso credere che tu dica mesiversario, sei un adulto" tiro un sospiro di sollievo, anche se mi sento sempre una merda.
"Stai cercando di farmi sentire scemo?” pensandoci, io mi sento stupida per essermene dimenticata, ma come deve sentirsi lui? Che ha fatto tutto questo cinema quando  io nemmeno ci pensavo lontanamente e in più ne sto facendo una tragedia greca.
"No! È piuttosto evidente ormai che sono io la scema della coppia" Eddie mi mette i biglietti tra le mani e poi le prende tra le sue.
"Allora, quello che sto cercando di dire è che li ho presi e basta, a prescindere dalle ricorrenze, perché appena ho saputo del concerto la prima cosa a cui ho pensato è che ci sarei andato insieme a te. Ho pensato di darti il biglietto oggi perché, sempre per il discorso di prima, mi sembrava un bel modo per dirti Ehi, Angie, non sono sparito, ci sono ancora e voglio stare con te e fare cose con te e anche se sembra che le correnti mi trascinino via di tanto in tanto, tu non mi perderai mai perché le correnti cambiano di continuo, ma io tornerò sempre e solo da te"
"Hai proprio un debole per le metafore surfistiche, non c'è che dire"
"Vaffanculo, Angie. Dal profondo del mio cuore" mi bacia e non posso fare a meno di pensare a quanto mi piace farmi mandare a quel paese da Eddie.
"Ora devo pensare a cosa regalarti che sia all'altezza"
"Non mi devi regalare niente, non mi devi nulla" scuote la testa mentre si alza dal pavimento e si risiede sul divano.
"Va beh, se voglio farti un regalo per il secondo mesiversario? Chi me lo vieta? Stavolta me lo segno sul calendario però"
"Ahah non è che adesso dobbiamo festeggiare tutti i mesi"
"Come no? E io come la recupero la figura di merda?"
"Non la recuperi, così io mantengo il vantaggio nelle nostre dinamiche di coppia"
"Io già pregustavo il quinto, con la curiosa frapposizione tra il nostro mesiversario e l'anniversario della Presa della Bastiglia: i due atti rivoluzionari per eccellenza"
"Vedo che ancora prendi per il culo" io scappo di nuovo scivolando dall’altro capo del divano, ma lui mi segue e mi è praticamente addosso.
"Chi? Io? No!"
"Sei sexy quando lo fai"
"Allora sì, ti sto decisamente prendendo per il culo, alla grande proprio"
"La verità è che fai e dici un sacco di cose sexy, te ne sei accorta?"
"Sì vede che quello è il mio vantaggio nelle dinamiche di coppia"
"Anche questa, molto sexy"
"Vuoi, tipo… andare di là?"
"E mi leggi anche nel pensiero”
“Ma non riesco a leggere proprio tutto tutto”
“No?”
“Eh no”
“Allora mi sa che mi tocca darti qualche dritta”
“Prego, sono tutta orecchi”
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kneedeepincynade · 1 year
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There they go again, those godless commies to destroy art and cu- wait,it's the US imperialists and their lackeys never mind
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⚠️ IL DPP DI TAIWAN DISTRUGGE LA CULTURA CINESE, IL PARTITO COMUNISTA CINESE LA PRESERVA | 和谐 TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ ⚠️
🤔 Post in relazione alla futura decisione del DPP di non riconoscere più i Cinesi della RPC come «connazionali», rimuovendo loro diritti e protezione, e in relazione al discorso di 黃永熙 sulla mancanza di ideali da parte dei separatisti pro-US 🇹🇼
🇹🇼 Il DPP non ha ideali o visione, è una piattaforma per l'importazione dell'ultra-individualismo statunitense e la distruzione dei Valori Cinesi, fa tutto ciò che le tigri di carta americane dicono loro di fare 🇺🇸
🚩 Il Partito Comunista Cinese difende la Storia e la Cultura Cinese, lo Studio delle Dinastie è fondamentale per l'esperienza nel Governo della Nazione Cinese 🇨🇳
❤️ La 智慧 odierna è il meraviglioso frutto della Storia millenaria Cinese, 中国传统思想与马克思主义的融合是和谐自然的 😍
⭐️ Ai membri del CPC viene ordinato di studiare, oltre ai Principi del Marxismo-Leninismo, anche i grandi classici della Filosofia Tradizionale Cinese, e di creare 和谐 tra di essi ❤️
🥹 Come scrive il Compagno Liu: «首先,中国共产党是中国人的政党。所以,作为中国人,我们每个人在文化,思维,习惯和行为上都受儒家和其它各种中国传统思维的影响,不管我们是否刻意地意识到这种影响的存在» 😍
(Prima di tutto, il Partito Comunista Cinese è il partito politico del popolo cinese. Pertanto, in quanto cinese, ognuno di noi è influenzato dal confucianesimo e da altri pensieri tradizionali cinesi in termini di cultura, pensiero, abitudini e comportamento, sia che ci rendiamo conto consapevolmente dell'esistenza di questa influenza o meno)
🚩 Il Partito Comunista Cinese è il Partito del Popolo Cinese, rappresenta il Popolo Cinese, orienta lo sviluppo delle Forze Produttive così come l'Antica e Avanzata Cultura Cinese. La 三个代表 non può essere negata, è una colonna portante della Cina 🐲
🇨🇳 In quanto Cinese, è influenzato dal Confucianesimo e dal Pensiero Tradizione nella Cultura e nel Comportamento 🐉
🐰 «我们会把中国特有的传统思想带进对社会主义和马克思主义的理解和实践中去», ciò significa che esso armonizza, nella Pratica del Socialismo, il Pensiero Tradizionale dell'Antica Cina con il Marxismo, in una relazione simbiotica, dove ognuno influenza l'altro 💕
🐰 Questo non significa adottare una visione reazionaria del Confucianesimo, coloro che hanno partecipato al Movimento del 4 Maggio del 1919 lo sapevano bene - adottare un nuovo Pensiero, per una Nuova Cina, rifiutando la componente dogmatica del Confucianesimo, senza però cancellare la sua presenza nella cultura 🤧
⭐️ Anche se il Marxismo si è originato in Europa, si può notare come ci siano diverse somiglianze con il Pensiero Tradizionale della Cina 🐉
🐰 Un concetto importante nel Marxismo è la Ricerca della Verità: essa va ricercata nei Fatti, nella concretezza, non nelle astrazioni mentali. «La veridicità di un'idea si riscontra nella pratica, altrimenti rimane una questione puramente filosofica», come spiegato da Karl Marx nelle Tesi su Feuerbach ⭐️
🐰 Questo concetto, presente nel Pensiero di Marx, era già presente in Cina, secoli e secoli prima della sua nascita, nella Dinastia Han. Il Principio "实事求是", Cercare la Verità nei Fatti, è stato citato molte volte dal Presidente Mao Zedong e dal Compagno Deng Xiaoping, ma questa visione era presente già ai tempi della Dinastia Han, e la sua notorietà crebbe durante la Dinastia Qing 🐲
😉 L'esperienza dimostra che la Ricerca dell'和谐 tra Marxismo e Pensiero Tradizionale non contraddice né il Marxismo né il Pensiero Tradizionale, «只有在疯狂的极端的文革时代才忽视二者的联系而片面强调二者的对立之处,从而导致否定和扼杀传统思想的极端做法的发生», solo durante l'estremismo della Banda dei 4 durante la Rivoluzione Culturale il rapporto tra i due è stato ignorato, e l'opposizione tra le due componenti è stata estremizzata in maniera unilaterale, portando a gravi errori, poi corretti tramite l'Approcio 拨乱反正, «Eliminare il Chaos, tornare alla normalità» ❤️
🇹🇼 La cricca di vendipatria del regime-fantoccio dichiara di aderire ai «valori» degli USA, che dichiarano essere la «democrazia» e i «diritti umani universali», ma come fa notare 黄永熙, queste "parole d'ordine" sono «neo-imperialiste e culturalmente egemoniche» 😡
❔ Chi definisce il termine «universale»? Gli USA? Ogni Paese, compresa la Cina, ha il proprio percorso da tracciare e sviluppare🤧
🐰 «Solo il traditore Cinese più feroce andrebbe in giro a gridare che pensa che un valore astratto come la "democrazia liberale" possa superare la Sovranità della Cina» 😡
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⚠️ TAIWAN DPP DESTROYS CHINESE CULTURE, COMMUNIST PARTY OF CHINA PRESERVES IT | 和谐 BETWEEN TRADITION AND MODERNITY ⚠️
🤔 Posts in relation to the DPP's future decision to no longer recognize PRC Chinese as "countrymen", removing their rights and protection, and in relation to 黃永熙's speech on the lack of ideals of pro-US separatists 🇹🇼
🇹🇼 The DPP has no ideals or vision. It is a platform for the importation of US ultra-individualism and the destruction of Chinese values. It does everything America's paper tigers tell them to do 🇺🇸
🚩 The Communist Party of China defends Chinese history and culture, the study of dynasties is essential for the experience in the government of the Chinese nation 🇨🇳
❤️ Today's 智慧 is the wonderful fruit of the millennial Chinese history, 中国传统思想与马克思主义的融合是和谐自然的 😍
⭐️ Members of the CPC are ordered to study, in addition to the Principles of Marxism-Leninism, also the great classics of Traditional Chinese Philosophy, and to create 和谐 among them ❤️
🥹 As Comrade Liu writes: «首先,中国共产党是中国人的政党。所以,作为中国人,我们每个人在文化,思维,习惯和行为上都受儒家和其它各种中国传统思维的影响,不管我们是否刻意地意识到这种影响的存在» 😍
(First of all, the Communist Party of China is the party of the Chinese people. So, as a Chinese person, each of us is influenced by Confucianism and other traditional Chinese thinking in terms of culture, thinking, habits, and behaviour, whether we consciously realize the existence of this influence)
🚩 The Communist Party of China is the Party of the Chinese people. It represents the Chinese People, orients the development of Productive Forces as well as Ancient and Advanced Chinese Culture. 三个代表 cannot be denied, it is a mainstay of China 🐲
🇨🇳 As a Chinese, he is influenced by Confucianism and Traditional Thought in Culture and Behavior 🐉
🐰 «我们会把中国特有的传统思想带进对社会主义和马克思主义的理解和实践中去», this means that it harmonizes, in the Practice of Socialism, the Traditional Thought of Ancient China with Marxism, in one symbiotic relationship, where everyone influences the other 💕
🐰 This does not mean adopting a reactionary vision of Confucianism, those who participated in the May 4th Movement of 1919 knew it well - adopting a new Thought, for a New China, rejecting the dogmatic component of Confucianism, without however canceling its presence in the culture 🤧
⭐️ Even if Marxism originated in Europe, it can be seen that there are several similarities with the Traditional Thought of China 🐉
🐰 An important concept in Marxism is the Search for Truth: it must be sought in Facts, in concreteness, not in mental abstractions. «The veracity of an idea is found in practice, otherwise it remains a purely philosophical question», as explained by Karl Marx in the Theses on Feuerbach ⭐️
🐰 This concept, present in Marx's Thought, was already present in China, centuries and centuries before its birth, in the Han Dynasty. The "实事求是" Principle, Seeking Truth in Deeds, has been mentioned many times by Chairman Mao Zedong and Comrade Deng Xiaoping, but this view was already present in the time of the Han Dynasty, and its notoriety grew during the Qing Dynasty 🐲
😉 Experience shows that the Search for 和谐 between Marxism and Traditional Thought does not contradict either Marxism or Traditional Thought,者的对立之处,从而导致否定和扼杀传统思想的极端做法的发生”, only during the extremism of the Gang of 4 during the Cultural Revolution was the relationship between the two ignored, and the opposition between the two components was exaggerated in a way one-sided, leading to serious errors, then corrected through the Approach 拨乱反正, «Eliminate Chaos, return to normal» ❤️
🇹🇼 The revenge clique of the puppet regime declares that it adheres to the «values» of the USA, which they claim are «democracy» and «universal human rights», but as 黄永熙 points out, these "passwords" are «neo -imperialist and culturally hegemonic» 😡
❔ Who defines the term "universal"? The USA? Every country, including China, has its own path to track and develop🤧
🐰 «Only the fiercest Chinese traitor would go around shouting that he thinks that an abstract value like "liberal democracy" can overcome China's Sovereignty» 😡
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fridagentileschi · 1 year
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Negli anni 70 c' era davvero il desiderio di un rapporto SANO. Quella *TANTA VOGLIA DI LEI* si e' trasformata in tanta voglia di LUI. Scardinando i perni della personalita' nelle nuove generazioni portando DISORDINE/ INDIGENZA/ DIVISIONE /SOTTOMISSIONE/ DISAMORE favorendo cosi' il mondo del dio minore. Non e' un caso che il profulvio di omosessuali e transessuali siano ai gangli della gerarchia ecclesiale. Dei media. Delle istituzioni didattiche /scientifiche /legislative /burocratiche/. Questo mondo manipolato dalle presenze oscure serve a decimare i credenti e praticanti del cristianesimo per strappare le radici ai giovani lasciandoli sprofondare negli abissi bui lasciandoli vivere senza la parte di SE' e quindi di DIO poiche' DIO e l' Amore sono un' unica RADICE DIVINA. Non si nasce trans. Non si nasce gay. Sono gli spiriti del male che prendono possesso dei corpi a qualsiasi eta' poiche' lo spirito non ha un' eta'. Se l' ordine e' stato creato dal caos e' tempo che IL CAOS TORNI ORDINE DIVINO. La famiglia e' il piu' GRANDE TESORO. E il posto dove si vuole sempre ritornare per portare insieme i pesi della vita. E' la Prima cellula essenziale per un buon fluire delle generazioni. Tutti bramano la tanto RICERCATA FELICITA' dimenticando che si trova a casa. Nell' abbraccio di un uomo o una donna che vi desidera. Che gioisce alla vostra presenza. Che si nutre del vostro Amore e al contempo venite nutriti. Giustina Russo.
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petalodiseta · 2 years
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C'è gente che si crede l'ombelico del mondo, ignorando di essere il buco del culo.
Gente convinta di essere il centro del mondo.
Gente convinta che un locale non stia in piedi senza la propria presenza.
Gente convinta di essere vip perché ricercata da tante persone. Persone convinte che il mondo giri intorno a loro ignorando che anche la merda è piena di mosche.
Persone che pensano che i propri desideri vengano prima di quelli altrui.
Convinta di essere l'argomento principale dei tuoi discorsi.
Gente che accetta solo le critiche positive, perchè in genere gli altri provano invidia per lui.
Convinti di essere amanti eccezionali o amici fidati.
Gente che si vanta di avere capi e accessori firmati.
Persone perennemente occupate dalle proprie fantasie di successo illimitato, di potere, di effetto sugli altri, bellezza superiore.
Gente che crede di essere unico, speciale e di poter essere capita solo da persone speciali. Di essere per pochi eletti.
Incapaci di provare empatia, comprensione, vero altruismo. Eppure non fanno che sottolineare la propria bontà.
Che non capiscono come mai alcuni non riescano a notare quanto sono straordinari,speciali, e come mai gli altri non soddisfano le loro aspettative.
Persone concentrate solo su se stesse, che amano solo se stesse,che pensano solo a se stesse, continuamente egocentriche.
Gente che mente pur di stupire e avere ammirazione.
Persone che considerano "L'avere" e non "L'essere".
C'e gente malata che si deve far curare. Ma da un medico bravo però
SURICILL
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sognosacro · 19 days
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mi sono svegliata con del sangue sotto le unghie e nessun luogo che sanguina.
però stavo sognando cose particolari. Prima una festa che è degradata da cui sono fuggita con un ragazzo.
Poi un luogo in cui ero ricercata, ma innocente ed ero io e un militare o comunque una guardia seria eravamo innamorati.
Solo che mi rubavano cose dalle tasche del culo. (lui per salvarmi) gli altri per imprigionarmi.
Allora ho preso lui e ho iniziato a volare (per non fare tutto a piedi) e sono arrivata nel mio posto, ma ero triste.
E ora mi sono svegliata triste e insanguinata, ma non so perchè.
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writetodrive · 28 days
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Provo la Toyota C-HR
Fin dall’anno 2016, con la sua prima comparsa, la C-HR di Toyota ha saputo stupirci con questa crossover ibrida in grado con le sue forme da coupé tese ed affilate, di segnare il passo in questa categoria di vetture, e questa nuova C-HR, in prova nella versione GR Sport Premiere prosegue lungo il suo percorso.
Mi è sempre piaciuta, mi ha sempre incuriosito ed attratto, con la sua linea sportiva e innovativa, la sua eleganza sì, il suo voler non solo essere al passo con i tempi ma anticiparli.
Un ottimo bi-colore chiaro scuro ne enfatizza le linee, pedale sul freno, tasto START e l’unità propulsiva 2.0 HEV in grado di una potenza massima di 197 CV con un consumo combinato di 4.8-5.1 l/100 Km (WLTP) una accelerazione da 0-100 km/h in 8.1 sec, ci dice che possiamo partire.
Ottimi i sedili che integrano il poggiatesta con logo GR e gli interni “suede” di questa versione Premiere che regalano comfort e piacere al tatto.
Trovo subito la posizione più corretta grazie alle molteplici regolazioni micrometriche elettriche del sedile di guida che seppur profilato per strizzare l’occhio alla sportività, mi lascia libero di potermi muovere senza alcuna costrizione laterale.
Sono belli questi sedili - anzi bellissimi e sono comodi questi sedili - sì comodissimi.
Lo spazio appare subito ampio e luminoso e l’abitacolo con il suo design, ti avvolge e proietta verso l’anteriore mentre cuciture a contrasto, materiali morbidi e illuminazione ambiente ricercata, fanno il resto.
La corona del volante ha dimensioni “giuste” si impugna ottimamente, il logo GR domina incastonato la parte bassa, i tasti multifunzioni occupano la parte centrale.
Che dire della sua linea rinnovata, un profilo slanciato da vera coupé all’insegna di stabilità e agilità che si confermano fin dai primi chilometri, è ottimamente insonorizzata, piacevolmente sostenuta da un assetto corposo, all’anteriore sospensioni indipendenti McPherson e posteriori con doppio braccio oscillante, capace di assorbire lo sconnesso di un manto stradale dissestato anche se dotata di splendidi cerchi da 20’ in lega lavorati che calzano coperture estive Continental PremiumContact 6 nella misura 245/40.
È agile, in grado di unire la maggiore altezza della posizione di guida a un corpo vettura dinamico e reattivo ad ogni accenno dello sterzo, diretto quanto basta per risultare sempre preciso e quando serve, pure incisivo.
Lunghezza 4362 mm, larghezza 1832 mm altezza 1558 mm, queste le sue misure.
Il tunnel centrale che offre sostegno al braccio per una guida rilassata ha un pomello del cambio di dimensioni contenute e dall’ottima ergonomia.
Durante la guida, il quadro strumenti digitale, dal tema e colore selezionabile che preferisci tra i quattro disponibili, mi restituisce informazioni chiare e ben leggibili sull’utilizzo del motore termico e dell’aiuto elettrico con la dinamicità grafica dei flussi energia quando in uso e quando in recupero.
Cambio CVT, fluido in grado di coccolarti nei trasferimenti che dovrai affrontare siano essi quelli quotidiani del grande traffico o dei lughi spostamenti, ma più che da sollecitare con esuberanti richieste di gestione potenza, da sapientemente dosare per il miglior comfort di marcia.
Mi fermo e le giro intorno, più la guardo e più la trovo unica, luce e scritta al posteriore firmano l’auto ogni volta che la notte succede al giorno.
Bagagliaio capiente, oltre 360 litri, portellone con tasto dedicato per la chiusura automatica utile alle operazioni di fine carico, e l’accessibilità al divano? Sediamoci.
Occorre qualche piegamento per potervi accedere ma una volta a bordo, lo spazio non manca.
Ripartiamo, si è fatta l’ora del rientro e dopo un percorso fatto di sola salita, assaporo la discesa, dove il suo peso non certo piuma nulla influisce sulla dinamica di guida che resta sempre ottimamente bilanciata.
Parcheggio, la visibilità interna è certamente condizionata dal design di questa autovettura, che posteriormente offre una piccola porzione, ma che vi interessa, siamo nel futuro, telecamere e assistenti, anche se non vedessi nulla, parcheggeresti ottimamente!
Toyota C-HR GR Sport e tutti gli altri modelli disponibili, li potete trovare presso la concessionaria GT Motor del Gruppo GE che ringrazio per la collaborazione.
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Kaja Kallas, la premier estone ricercata dalla Russia: chi è e perché Mosca la vuole
Ascolta la versione audio dell’articolo La polizia russa ha inserito il primo ministro estone Kaja Kallas, il suo segretario di Stato e il ministro della Cultura della Lituania nella lista dei ricercati, secondo il database del Ministero degli Interni russo. E’ la prima volta che un primo ministro viene inserito nella lista dei ricercati del governo russo. La distruzione dei monumenti…
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Cassandra Crossing/ Archivismi: l’inizio
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Cassandra Crossing/ Archivismi: l’inizio
(559) — I bibliotecari saranno gli eroi del futuro? Poiché l’inquinamento dell’Infosfera procede a grandi passi, la conservazione della cultura e della vera anima dell’Uomo è sempre più importante. Dobbiamo farlo noi!
20 novembre 2023— Cassandra, i 24 indomiti lettori ormai ben lo sanno, ha sempre avuto a cuore la conservazione della cultura, e per conseguenza anche delle sue profezie.
Per questo si è impegnata, sia come come profetessa, con numerose esternazioni in tema, sia a livello personale, praticando un uso esteso della memorizzazione dei dati su suoi supporti di memoria, ed un selettivo utilizzo di sistemi di archiviazione, come il mai abbastanza ringraziato Archive.org. Addirittura creando all’uopo un neologismo, “Archivismi”.
Ed è per questo che Cassandra ha deciso di abbandonare per un po’ l’attualità, pur fitta di temi che dovrebbero essere trattati, a favore di altri temi importantissimi, ma che spesso, mancando di urgenza, finiscono per essere sempre trascurati.
E’ il caso, appunto, dell’archiviazione dei contenuti in rete, a cui pure Cassandra ha già dedicato numerose esternazioni ed addirittura una lista apposita.
Ma in questi interventi, i dettagli, gli esempi ed i TODO sono stranamente sempre mancati. E’ tempo di rimediare!
Partiamo quindi da una risorsa di uso facile, efficace, gratuita ed alla portata di tutti; senza nessuna sorpresa parliamo di Archive.org, la biblioteca digitale che comprende la ben più nota Wayback Machine, altrimenti detta “La Macchina del Tempo di Internet”.
Come alcuni hanno già provato, la Wayback Machine (in breve WM) permette, con una semplicissima operazione, di salvare permanentemente una certa pagina di un sito; basta inserire l’indirizzo della pagina da salvare nel campo “Save Page”.
Se la pagina fosse già stata salvata in passato, la vostra richiesta ne salverà una ulteriore copia con il contenuto attuale.
L’archiviazione di copie multiple nel tempo, infatti, crea una “storia” della pagina, utilissima per quei siti soggetti a frequenti cambiamenti; questi snapshot vengono spesso usati come prova forense in procedimenti giudiziari, e permettono anche di scoprire “manipolazioni” di pagine contestate, ad esempio quando qualche “manina” “corregge” un articolo giornalistico sperando che nessuno se ne accorga, o quando qualcuno fa proprio “sparire” una pagina diventata scomoda.
Per i siti che sono stati archiviati interamente, è di solito la WM stessa a mandare periodicamente uno dei suoi robot a ri-archiviare le pagine, senza che lo si debba richiedere nuovamente.
Per verificare se una pagina è già stata salvata, basta cercarla tramite il campo di ricerca principale che si trova accanto al logo della WM; questo vi permetterà di accedere anche all’elenco delle copie (snapshot) della pagina che sono state fatte nel tempo.
Se la pagina ricercata non fosse presente nella WM, essa verrà cercata per voi sul web, e se presente vi verrà offerto di archiviarla direttamente.
Questo semplice procedimento può essere facilitato da un’apposita estensione, disponibile per i principali browser; la trovate, sempre nella stessa pagina, nel menu Tools a sinistra.
L’estensione è comodissima e velocizza molto le operazioni ripetitive. Potete anche fare in modo che se una pagina non venisse trovata, invece di vedere il classico 404 — page not found, il browser vada a cercarla automaticamente nella WM e, se la trova, visualizzi direttamente la versione più recente archiviata.
Questa iniziale “pillola” di Archivismi volge al termine. Ma prima di salutarci, due cose ed uno spoiler
Prima cosa. La WM e tutto Archive.org girano su una struttura informativa complessa e non ottimizzata per la velocità ma per altri fattori che vedremo, al contrario dei siti normali. Siate quindi preparati ad aspettare non frazioni di secondo ma qualche secondo. La pagina che cercate, che magari nessuno ha mai richiesto prima di voi, deve essere localizzata e recuperata nei meandri della biblioteca digitale di Archive.org. Non è facile destreggiarsi tra 212 Petabyte di dati online.
Seconda cosa. Archive.org è un’organizzazione senza fini di lucro, che vive di contribuzioni volontarie. Chi la usa regolarmente, o la trova utile, od è moralmente d’accordo, dovrebbe considerare doverosa una donazione. TANSTAAFL … Cassandra ve l’ha già detto tante di quelle volte …
Spoiler. Il cammino per diventare bibliotecario digitale comincia qui; noterete che, sempre nella pagina principale di WM, in alto a destra c’è il link “Sign Up”. Serve per registrarsi come utente. E cominciare a muoversi con garbo, senza fretta e senza cominciare ad archiviare a caso.
Ma questa … questa è un’altra puntata!
Scrivere a Cassandra — Twitter — Mastodon Videorubrica “Quattro chiacchiere con Cassandra” Lo Slog (Static Blog) di Cassandra L’archivio di Cassandra: scuola, formazione e pensiero
Licenza d’utilizzo: i contenuti di questo articolo, dove non diversamente indicato, sono sotto licenza Creative Commons Attribuzione — Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale (CC BY-SA 4.0), tutte le informazioni di utilizzo del materiale sono disponibili a questo link.
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lamilanomagazine · 5 months
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Furti ai danni di due supermercati a Gallarate: in arresto tre cittadini georgiani
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Furti ai danni di due supermercati a Gallarate: in arresto tre cittadini georgiani. Varese. La Polizia di Stato di Gallarate, nel pomeriggio di martedì 12 dicembre scorso, ha tratto in arresto tre cittadini georgiani, due uomini ed una donna, per aver, in concorso tra loro, commesso dei furti aggravati in danno a due supermercati gallaratesi. Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza, su segnalazione effettuata dall'addetto alla sicurezza di uno dei due supermercati, hanno individuato i tre stranieri con ancora a seguito la merce asportata dall'esercizio commerciale. Gli operatori, approfondendo i controlli sulle tre persone, mai identificate prima in zona e giunte in città a bordo di un'autovettura con targa polacca, hanno rinvenuto, all'interno della citata vettura, altra refurtiva risultata appena rubata all'interno di un altro attiguo supermercato. La refurtiva, consistente in tanti prodotti di vario genere, del valore commerciale di oltre un migliaio di euro, è stata immediatamente restituita agli aventi diritto. I tre cittadini georgiani sono stati quindi condotti in Commissariato per le prescritte operazioni di identificazione tramite la loro sottoposizione a fotosegnalamento. Le ulteriori verifiche hanno poi consentito di scoprire che la donna era già ricercata a causa di un'ulteriore e pregresso furto commesso in un supermercato ubicato nel milanese. Al termine degli accertamenti, i tre sono stati arrestati e la mattina seguente, presso il Tribunale di Busto Arsizio con rito per direttissima, sono stati condannati ciascuno alla pena di un anno, cinque mesi e dieci giorni di reclusione oltre ad una multa di 400 euro. A tutti e tre è stato applicato il beneficio della pena sospesa visto che gli stessi sono risultati di fatto incensurati.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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thebeautycove · 4 months
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CHRISTIAN DIOR - NEW LOOK  - LA COLLECTION PRIVÉE  - Eau de Parfum - Novità 2024 -
A New Look. - Better than a legacy and more than just a silhouette. The New Look is a state of mind - Francis Kurkdjian on the new creation for La Collection Privée Christian Dior.
L’eredità del New Look, la mitica silhouette Dior, una splendida sfida per Kurkdjian che ha reinterpretato i codici couture cari al grande couturier attraverso una fragranza di carattere, da shock olfattivo, che impone regole non scritte, più da ricercare nell’universo sommerso delle sensazioni, in quello spazio del piacere dove le emozioni sono fluide e ingaggiano formidabili sfide con i desideri.
Questa nuova creazione ha innescato in me il ricordo per un grandissimo artista, incessante sperimentatore delle avanguardie della prima metà del Novecento, Francis Picabia (e forse l’omonimia non è casuale) ed in particolare per una frase, emblematica del suo sentirsi ‘costretto’ ad un’esuberante mutevolezza nell’esprimere il suo senso artistico.
Cambiamento come stato d’animo, forza e sfida profonda. “Per avere idee pulite bisogna cambiarle come le camicie”
Così al new New Look per La Collection Privéè Christian Diorcreazione emblema della storia, di uno stile leggendario, è affidato il ruolo di ponte olfattivo tra il carisma dell’immenso Christian Dior e la nostra capacità di percepirlo e integrarlo nel presente.
Il fascino è tutto nel saper comprendere la stesura, ricercata e solenne, le sfumature inaspettate, l’audace visione di un accostamento tra materie prime caleidoscopiche, espressione di un’armonia rigorosa e confortante, un fascino sensuale che si sottrae all’ostentazione.
Intrigante, sorprendente, per niente scontata l’attitudine del frankincenso, dapprima immerso in un sinuoso accordo ambrato e, presto, accerchiato e sospinto, senza ritorno, dalla freschezza trasparente delle aldeidi, espresse in over over dose, a minimizzarne la sacralità elevandolo alle altezze, tra riflessi argentei e bruniti.
Per chi vuole e sa cambiare. Con naso e sensi nel futuro.
Creata da Francis Kurkdjian
Eau de Parfum 40, 125 e 250 ml. Online qui
©thebeautycove  @igbeautycove
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silviascorcella · 6 months
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Pre-collezione p/e 2018: la ricerca della bellezza estiva secondo Francesca Liberatore
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Diceva Monsieur Voltaire, il grande filosofo che qualche secolo fa soffermò la sua ricerca illuminista su una questione annosa tanto quanto eternamente affascinante: “Chiedete a un rospo cos'è la bellezza, il bello assoluto […] Vi risponderà che è la sua femmina, con i suoi due grossi occhi rotondi sporgenti dalla piccola testa, la gola larga e piatta, il ventre giallo, il dorso bruno. Interrogate il diavolo: vi dirà che la bellezza è un paio di corna, quattro artigli e una coda”.
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Ecco, oggi chiedete agli abiti pensati, realizzati, amati e presentati dalla stilista Francesca Liberatore, che cos’è la bellezza: vi risponderanno con un mosaico di suggestioni sincere, con un amore per l’arte che è un posto di ristoro per la mente e il cuore, con una collezione di cartoline che sono finestre su un giro del mondo costante, incontri di luoghi, persone e meraviglie di diversità da scoprire e di cui arricchirsi, e da restituire in creazioni plasmate nella stoffa e nel talento sartoriale. Proprio come si modellano i sogni. 
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Vi diranno che la bellezza è una ricerca intensa e appassionante che portano cucita addosso: letteralmente!
Gli abiti firmati Francesca Liberatore sono, per l’appunto, un racconto tangibile di un’alchimia che ha quasi a che fare con la vocazione vera, ovvero il desiderio profondo della giovane, eppur già brillantemente affermata, fashion designer, di trasmettere quel piacere composito che dalle esperienze di vita personale ha attraversato la pelle per raggiungere le emozioni. Lì si è fatto ispirazione, ed è diventato materia prima per la creazione di collezioni da desiderare, a loro volta, davvero. 
Tutto questo accade ancora una volta felicemente con la pre-collezione per la prossima Primavera-Estate 2018! 
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Come suggerisce la categoria d’appartenenza, la collezione è un assaggio festoso dell’aria estiva eseguito come un compendio esatto, eppur intriso di libertà, dei codici stilistici che di Francesca Liberatore sono segno di distinzione: la confortevolezza innanzitutto, che è frutto della saggezza sartoriale nel creare giochi di pesi tra i tessuti, nel concepire costruzioni complesse nella realizzazione che si rivelano guizzi di creatività affascinante posti con grazia attenta sulla perfezione dell’abito, nel concedere la libertà alla stoffa e ai suoi decori di lavorare in autonomia sul corpo per assecondarlo mentre lo valorizza. 
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In questo modo prendono forma le camicie che nelle collezioni Francesca Liberatore sono un apprezzatissimo fil rouge: e che nella pre-collection s/s 2018 sfoggiano virtuosismi geometrici e levità inaspettate, ospitano le incursioni del pizzo, che a sua volta percorre gran parte dei capi per appoggiarci i suoi motivi fioriti, lì dove i colori vivi sbocciano come ricami sulla seta fluida e sulle righe estive intramontabili. Ad essere striato è il cotone: tessuto d’elezione per affrontare con gusto la grande calura, usato con saggia nonchalance tanto per la nettezza dei capi-spalla che rievocano atmosfere desertiche, quanto per l’asimmetria pratica e stilosa di pantaloni e abiti, mentre le gonne midi hanno spesso il plissé sobrio, così da sorprendere nel momento in cui s’arricchiscono d’inserti pregiati e controbilanciano l’essenzialità elegante degli abiti drappeggiati.
Una ricercata dichiarazione d’intenti, votata ad infondere il respiro salvifico della bellezza autentica nella quotidianità semplice.
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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kneedeepincynade · 1 year
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We must remain vigilant against distortions of reality and manipulations of the Western media and always be ready to denounce the falsehood spread by our enemies
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
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⚠️ CERCARE LA VERITÀ NEI FATTI, APPLICARE RIGORE E SCIENTIFICITÀ NELLA RICERCA ED EVIDENZIARE DISTORSIONI ⚠️
🤡 Adesso, gli stessi media pro-US che soltanto ieri gridavano al «Tradimento!11!!» di Cina e India verso la Russia, riconoscono che:
一 La Risoluzione non riguardava la Condanna alla Russia nei confronti dell'Operazione Militare Speciale, bensì la Cooperazione tra ONU e Consiglio d'Europa 🤝
二 In quello che viene definito dal Corriere il «passaggio più delicato della Risoluzione», ovvero quello in cui si fa riferimento (nel Preambolo), «all'aggressionde da parte della Federazione Russa contro l'Ucraina», Cina e India si sono astenute ❗️
🐰 Messaggio per coloro che - in ogni altro giorno della loro vita detestano (giustamente) i media pro-US - ma che, ieri, perché si trattava della Cina e dell'India sono saliti sul carro del «Tradimento!11!11» senza andare a controllare, senza informarsi, senza applicare il Principio "实事求是", ovvero: "Cercare la Verità nei Fatti", ecco qualche consiglio:
❤️ Il nostro obiettivo finale deve essere SEMPRE ciò che in Cina si definisce "求是", ovvero la Ricerca della Verità. Essa, va ricercata nei fatti, e - per investigare al meglio - è necessario applicare Rigore nel Metodo e Scientificità nella Ricerca 🔍
一 Prima cosa, andare alla fonte, ricercare la fonte, ed effettuare un confronto tra la «fonte primaria» e la cosiddetta «fonte secondaria», per evidenziare se vi sono bias e distorsioni della verità 🔍
二 Seconda cosa, tenere bene a mente che - senza aver investigato una questione - la probabilità di sciorinare sciocchezze su di essa sarà molto alta, pertanto - prima di farsi prendere dal panico e ripetere a pappagallo le dichiarazioni distorte dei media pro-US - è necessario informarsi e investigare a pieno il problema 🔍
💬 "Quando non hai approfondito un problema, i fatti presenti [...] e non sai niente dei suoi elementi essenziali, qualunque cosa tu dirai a riguardo sarà, senza dubbio, una sciocchezza" - Mao Zedong, 《反对本本主义》 🚩
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⚠️ SEEK TRUTH IN FACTS, APPLY RIGOR AND SCIENTIFICITY IN RESEARCH AND HIGHLIGHT DISTORTIONS ⚠️
🤡 Now, the same pro-US media that only yesterday shouted «Betrayal!11!!» of China and India to Russia, recognize that:
一 The Resolution was not about condemning Russia for the Special Military Operation, but about the Cooperation between the UN and the Council of Europe 🤝
二 In what Corriere calls the «most delicate passage of the Resolution», i.e. the one in which reference is made (in the Preamble), «to the aggression by the Russian Federation against Ukraine», China and India abstained ❗️
🐰 Message for those who - in every other day of their lives (rightly) detest the pro-US media - but who, yesterday, because it was China and India, jumped on the bandwagon of «Betrayal!11!11» without go and check, without getting informed, without applying the "实事求是" Principle, i.e.: "Seek the Truth in Facts", here are some tips:
❤️ Our ultimate goal must ALWAYS be what is called "求是" in China, i.e. the Search for Truth. It must be sought in facts, and - to better investigate - it is necessary to apply Rigor in the Method and Scientificity in Research 🔍
一 First, go to the source, research the source, and compare the «primary source» and the so-called «secondary source», to highlight if there are any biases and distortions of the truth 🔍
二Second, keep in mind that - without having investigated an issue - the probability of spouting nonsense about it will be very high, therefore - before panicking and parroting the biased statements of the pro-US media - it is necessary to inquire and fully investigate the problem 🔍
💬 "When you have not delved into a problem, the present facts [...] and know nothing of its essentials, whatever you say about it will, no doubt, be nonsense" - Mao Zedong, 《反对本本主义》 🚩
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agrpress-blog · 7 months
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Martedì 14 novembre alle 17.30, sarà inaugurata a Roma nel “Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX” (in Via Boncompagni 18), diretto da Matilde Amaturo e afferente alla Direzione Musei statali della città di Roma, diretta da Massimo Osanna, la mostra “Fifties in Rome. La couture anni ’50 (RMX)”, allestita a cura di Stefano Dominella, presidente onorario della maison Gattinoni, in collaborazione con l’Accademia del Lusso, ente italiano di alta formazione specializzato nella preparazione di profili creativi e manageriali per settori moda e design. L’esposizione-performance “Fifties in Rome” racconta la rivoluzione dello stile ripercorrendo, attraverso una ricercata selezione di abiti (alcuni mai esposti prima d’ora), il periodo irripetibile degli anni ’50 del Novecento, fondamentale per la storia del Made in Italy. La moda degli anni ’50 ha infatti influenzato tutte le decadi successive. Dopo la Seconda guerra mondiale si apre in Italia un decennio di grande ottimismo, di sviluppo economico, di benessere diffuso che si riflette in una vera e propria rivoluzione dello stile. Grazie al sostegno finanziario del Piano Marshall nell’immediato dopoguerra gli studi di Cinecittà diventano un polo attrattivo per l’industria cinematografica hollywoodiana, decretando la fusione dell’alta moda italiana con il cinema americano e la nascita di quella “Hollywood sul Tevere” che in brevissimo tempo raggiungerà con “La dolce vita” il massimo splendore e consacrerà la città di Roma come culla dell’haute couture. “Non capita spesso, sottolinea Stefano Dominella, che a Roma si celebri la moda, eppure, dalla fine degli anni ’40, fu proprio nella capitale che alcuni tra i più talentuosi creatori di moda diedero vita alle loro attività con un estro artistico di tale portata da determinare l’ascesa e il consolidamento del Made in Italy in tutto il mondo. In questa prospettiva la mostra ‘Fifties in Rome’ è un’occasione unica, soprattutto per i più giovani, di vedere da vicino le mirabilie della creatività e dell’alto artigianato italiano e di ammirare, tra le altre, le creazioni di Carosa, Fernanda Gattinoni, Tiziani, Schoubert, Antonelli, Fabiani”.  Le creazioni in esposizione provengono dall’archivio storico personale di Stefano Dominella, dalle collezioni di moda del Museo Boncompagni Ludovisi e da importanti archivi storici privati. Gli ambienti e gli arredi di gusto eclettico romano di inizio Novecento del Museo diventano per l’evento la location per l’ambientazione di una suggestiva esposizione anni Cinquanta accompagnata da alcuni abiti tratti dall’archivio storico museale. Il progetto espositivo ha coinvolto le scuole superiori della città di Roma e provincia e si è avvalso della collaborazione degli studenti che sono stati invitati a realizzare dei bozzetti ispirati agli anni ’50. Una commissione di selezionati esperti assegnerà al più talentuoso degli studenti l’iscrizione gratuita ad uno dei corsi dell’Accademia del Lusso di Roma. L’Accademia del Lusso trasmette ai propri studenti i valori fondamentali del Made in Italy attraverso la valorizzazione e la riscoperta della storia, dove la tradizione incontra l’innovazione. La mostra resta aperta fino al 14 gennaio 2024 dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.30; ultimo accesso ore 19.00. Il museo e la mostra sono a ingresso gratuito.
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incamminoblog · 7 months
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Wilma Chasseur "QUANDO SORGERA’ L’ULTIMA STELLA…
XXXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A)  (12/11/2023) Vangelo: Mt 25,1-13 In queste ultime domeniche siamo invitati a vigilare. Su cosa? Sul ritorno del Signore Gesù .Bando, dunque, alle banalità e alla stoltezza. La prima lettura fa appunto l’elogio della sapienza che va desiderata e ricercata non come un bene fra tanti, ma come il bene per eccellenza per saper riconoscere i segni dei…
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