Calibro 35 feat. Alan Sorrenti - Ti Chiami Diabolik
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On May 24, 1978 Shoot First, Die Later debuted in France.
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Violent Rome (1975)
"Violent Rome" catapulted Maurizio Merli to stardom as Commissioner Betti, a cop-cum-vigilante. Directed by Marino Girolami, this action-packed film blends thrilling police drama with vengeance, marked by a standout car chase and brutal realism.
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Larry Manteca - Ufo Bossa / Intergalactic Porno Scene - the titles say it all; new 45 from Four Flies Records
Cocktail and power-bossa vibes meet shots of clavinet-funk in the new single by Milan-based producer Larry Manteca, a relentless creator of soundtracks for imaginary films in various genres – from the erotic to the spaghetti western, and from crime to zombie-horror.
Manteca's debut on 7" vinyl could only have happened under the aegis of Four Flies Records, whose team went and hand-picked two of the grooviest tracks in his bulimic output, both recorded in 2015 for the sci-fi/erotic-themed album Mutant Virgins From Pluto (the title says it all!).
"Ufo Bossa" is a delicious, uptempo bossa-jazz number cast in an ultra-lounge style and spiced up with references to Les Baxter's and Martin Denny's exotica, as well as to pop/erotic sci-fi soundtracks like Bob Crewe's Barbarella, with the added bonus of Yasmine Zekri's sexy scat singing. On the flip side you have "Intergalactc Porno Scene", a typical poliziottesco theme where clavinet and flute interweave into a super-funky groove, before synths come in and send us into erotically-charged space orbit.
Available as a 350-Copy Limited Edition 7-inch, and as a Digital Remaster.
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Ci vuole costanza
Persevero imperterrito nella mia riscoperta del cosiddetto cinema italiano di genere datato anni Sessanta-Novanta (più o meno, eh).
Non immaginavo avessimo girato così tanti film.
C’è di tutto, quanto a generi: horror, fantascienza, azione, poliziottesco, erotico, western, e chi più ne ha ce ne metta che tanto ci sta.
Ci sono, è vero, delle cagate siderali, ma anche prodotti dignitosi nonché commestibili.
Io, poi, sono di bocca buona.
E mi diverto come un matto con poco.
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Guido Santulli
AL DI LÀ DEL MAESTRALE
Romanzo
“Il rombo del motore scuote i cuori a bordo, mentre all’esterno le gomme scivolano voraci sull’asfalto. Oscar è sopraffatto dalle emozioni, la scarica di adrenalina aveva cancellato ogni timore, gli sembrava di essere stato catapultato in un film poliziottesco degli anni ‘70 e, a dirla tutta, si stava divertendo.”
Vento freddo, grattacieli, nuove trame per vecchie spie, misteri e sete di potere: sotto il cielo plumbeo di un’Italia inquieta, uomini e donne si danno la caccia senza esclusione di colpi. Immersi in un’atmosfera noir, insospettabili professionisti e persone comuni si ritrovano invischiati in uno dei segreti più inconfessabili del Belpaese. Individuo e Stato, arte e tecnica, futuro e tradizione, un vortice di contrasti accompagna il lettore nell’immediatezza di un racconto reso vivido dalle ambientazioni contemporanee e dalla condotta cinica e disincantata dei protagonisti. Dalle acque agitate del porto di Genova agli scintillanti edifici dello skyline milanese, il paesaggio metropolitano si trasforma in un campo di battaglia fisico e spirituale.
“Al di là del maestrale” è un’avvincente storia di spionaggio all’italiana, dove l’animo libero e controcorrente di Oscar abbraccia una prospettiva di rottura che lo induce a ripensare se stesso e la sua Nazione.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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“Il poliziotto è marcio”: riecco Luc Merenda
È atteso domenica 7 aprile, alle ore 11 al cineteatro Baretti per un nuovo appuntamento di Schegge organizzato da Aiace: l’attore francese Luc Merenda, in compagnia di Steve Della Casa, rievocherà il cinema poliziottesco degli anni ’70 di cui è stato un grande interprete. L’incontro, dal titolo “Soli e rabbiosi”, vuole svelare qualche segreto sull’ultimo genere popolare del cinema italiano.
«Come…
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LA ORCA, film "maledetto" del 1976, diretto da Eriprando Visconti, nipote del più noto Luchino, ambientato e girato a Pavia, quando la nostra città in quei decenni era una piccola "Hollywood di provincia", che vide grandi attori e registi aggirarsi per le strade del centro storico e paraggi. Fra le tante pellicole, molte di ambientazioni milanesi, MA girate a Pavia, per ricostruire scenografie caratteristiche o storiche, come "L'Albero degli Zoccoli" di Ermanno Olmi, vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes, anno 1978 (sequenze in corso Cavour e piazza Botta). Non dimentichiamo Dario Argento e il suo "Le Cinque Giornate", né il romantico "Fantasma d'Amore" di Dino Risi con Marcello Mastroianni e Romy Schneider. Tornando a LA ORCA, con tre giovanissimi Michele Placido, Flavio Bucci e Vittorio Mezzogiorno, opera sesta del Visconti Jr., che immortala la città di Pavia in numerose sequenze, riconoscibilissimi la stazione ferroviaria (interno e piazzale esterno), Piazza della Vittoria, Piazza del Duomo, Corso Garibaldi, Borgo Basso e poi l'immancabile scena al Ponte della Becca - vero e proprio "must" cinematografico in quegli anni (come non citare il duello finale fra il commissario Tomas Ravelli (Thomas Milian) e il capo della banda dei marsigliesi (Gastone Moschin) nell'epico duello de "Squadra Volante" di due anni prima?) - LA ORCA riprende quella sordida Pavia degli anni Settanta, la rende ancora più "poliziottesca" e inquietante dei film di Stelvio Massi ("Mark il poliziotto", "Cinque donne per l'assassino"), più intrisa di lotta politica, più impregnata di sangue, violenza e suspence, dove la delinquenza delle cosiddette "batterie" è di casa, anzi di sotto casa, perché appena esci da uno dei tanti palazzi di via San Giovanni in Borgo e sei figlia di una ricca famiglia borghese pavese vieni sequestrata da tre pochi di buono (nefasta anticipazione a quello che succederà poi, negli anni a venire, a un pavese vero e in carne e ossa come Cesare Casella, tanto da fare uno storico esempio di caso mediatico televisivo). In un claustrofobico casolare nelle campagne pavesi si svolge il resto del film: ruoli che si ribaltano, scene disturbanti fra sequestrante e sequestrata, atmosfere claustrofobiche da clima horror, eros onirico e reale, e un finale da pugno nello stomaco. Dopo la sua uscita nei cinematografi italiani fu la pellicola a essere sequestrata dal Tribunale di Roma per scene di stupro estremamente spinte. Soltanto nel 2006 il film fu rimesso in circolazione tramite trasposizione in DVD. Costato appena 40 milioni di lire, il capolavoro di Visconti incassò più di un miliardo al botteghino finché fu libero di circolare. Fu il maggior successo commerciale del regista, tanto che lo spinse un anno più tardi a dirigere un sequel ("Oedipus Orca"), anch'esso in gran parte girato e ambientato a Pavia (con Miguel Bosè e ancora la protagonista del primo, Rena Niehaus, nel ruolo principale). Senza nulla togliere a capisaldi come "Il Cappotto" di Alberto Lattuada, a "I sogni nel cassetto" di Renato Castellani o a "Paura e amore" di Margherethe Von Trotta, opere classiche girate in riva al Ticino, LA ORCA resta ancora oggi un capolavoro della "Cinematografia alla Pavese", una chicca da vedere e rivedere, per capire com'erano le città di provincia, tipo Pavia, durante i difficili e duri anni di piombo. Assolutissimamente consigliato. DVD ordinabile in edicola, film guardabile in streaming su Prime Video. Cult-movie di nicchia, per pochi, ma senza eguali nel suo genere. LA ORCA (Italia, 1976, drammatico/poliziottesco, 90') di Eriprando Visconti. Con Michele Placido, Rena Niehaus, Vittorio Mezzogiorno, Flavio Bucci.
(rece: Mirko Confaloniera)
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“I RACCONTI DEI SOPRAVVISSUTI” DI MICHELE CAPITANI - Vita e opinioni d’un ladro (diciamo) gentiluomo.
di MICHELE CAPITANI ♦
«A Reggina Coeli i mattaccini stavano tutti addobbati…»
Quando parla Enrico, mi pare di trovarmi in un film poliziottesco dei nostri anni Settanta. Lui è della vecchia malavita romana, ha sessant’anni benissimo portati, e si trova, qui nella scuola carceraria, in classe con giovanotti spauriti, ragazzi africani, e qualche altro adulto italiano che però si sbottona ben…
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