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#Lorenza Foschini
visionairemagazine · 2 years
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Poietika: La Parola è Donna
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REGIONE MOLISE e FONDAZIONE MOLISE CULTURA presentano: POIETIKA Art festival VII EDIZIONE dal 28 settembre al 2 ottobre 2022 Campobasso Dal 28 settembre al 2 ottobre 2022 a Campobasso ritorna Poietika Art Festival, un evento di caratura internazionale per ospiti e temi trattati. La traccia portante della VII Edizione è 'La Parola è Donna', dedicata all'esplorazione della figura femminile in tutte le sue sfaccettature. Scrittrici, un Premio Nobel, giornaliste, storiche, economiste, attiviste, artiste: saranno imperdibili e speciali gli appuntamenti in programma. Uno spazio speciale sarà dato al fumetto, con laboratori dedicati ai più giovani. Le ospiti in dialogo sono:
Joumana Haddad, autrice libanese, giornalista e attivista per i diritti umani. È stata selezionata tra le 100 donne arabe più influenti al mondo per quattro anni consecutivi.
Tawakkol Karman, attivista per i diritti umani, giornalista e politica. Conosciuta come la "madre della rivoluzione", "la donna di ferro" e "la signora della primavera araba" Karman a soli 32 anni è stata la prima donna araba e la seconda musulmana a vincere il Premio Nobel per la Pace nel 2011.
Linda Scott, economista, ha fondato la Global Business Coalition for Women's Economic Empowerment, una coalizione di undici grandi multinazionali che collaborano per l'emancipazione economica delle donne. Attualmente è consulente di genere della Banca Mondiale e ha scritto un documento sull'impatto della disuguaglianza di genere sulla povertà per l'USAID.
Sakena Jacoobi, attivista afghana e direttrice esecutiva dell'Afghan Institute of Learning (AIL), ONG guidata dalle donne che ha fondato nel 1995. È nota per il suo lavoro in difesa dei diritti dei bambini, delle donne e per l'istruzione.
Laura Scarpa, insignita nel 2022 del Romics d’Oro alla XXVIII edizione di Romics, fumettista, illustratrice, editrice, docente, saggista e storica del fumetto, ha debuttato nel 1978 su Linus con “Il Drago” e in seguito per le Edizioni Ottaviano. Elisa Casseri, scrittrice, drammaturga e autrice.
Marisa Salabelle, autrice.
Lorenza Foschini, giornalista, autrice, e conduttrice di programmi televisivi di successo.
Marinette Pendola, storica nata a Tunisi da genitori di lontana origine siciliana. Studiosa della storia, degli usi e costumi della comunità italiana in Tunisia, membro del gruppo di ricerca “Progetto della memoria” promosso dall’ Ambasciata Italiana a Tunisi.
Cècile Bidault, giovane autrice francese, proviene da esperienze di illustrazione e animazione.
Marta Besantini, artista che vive da 12 anni in Francia, dove lavora come freelance, passando da ceramica, illustrazione, corsi e workshop. POIETIKA Poietika nasce nel 2015 come luogo di incontri, di conversazioni e dialoghi, tra il locale e il globale, tra il Molise e il mondo. Tra gli ospiti straordinari delle passate edizioni (Steve McCurry, Adonis, Umberto Galimberti, Pupi Avati, Tahar Ben Jelloun, Antonio Moresco, Pino Bertelli, Ibrahim Nasrallah, Vito Mancuso, Vandana Shiva, Valerio Magrelli, Letizia Battaglia, Mariangela Gualtieri, Salvatore Natoli, Patrizia Valduga, e tanti altri... La VII Edizione è dedicata alla memoria dell'attrice Paola Cerimele, prematuramente scomparsa
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agrpress-blog · 1 month
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Lo Stemma: emozioni e scoperte letterarie al MAXXI con Fulvio Abbate Il 5 aprile, Roma è stata il palcosceni... #fulvioabbate #LoStemma #maxxi #premiostrega https://agrpress.it/lo-stemma-emozioni-e-scoperte-letterarie-al-maxxi-con-fulvio-abbate/?feed_id=4414&_unique_id=6610f55c547f2
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letteratitudine · 1 year
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✨Questo è il primo gruppo di quindici titoli proposti dagli Amici della domenica per la LXXVII edizione del Premio Strega:
▪ Nicoletta Bortolotti, «Un giorno e una donna» (HarperCollins), presentato da Maria Rosa Cutrufelli.
▪ Maria Grazia Calandrone, «Dove non mi hai portata» (Einaudi), presentato da Franco Buffoni .
▪ Gaja Cenciarelli, «Domani interrogo» (Marsilio), presentato da Lorenzo Pavolini.
▪ Gianfranco Di Fiore, «L’amore inutile» (Wojtek Edizioni), presentato da Valeria Parrella.
▪ Roberto Ferrucci, «Storie che accadono» (People), presentato da Tiziano Scarpa.
▪ Patrick Fogli, «Così in terra» (Mondadori), presentato da Antonella Cilento.
▪ Daniela Gambino, «Due fuori luogo» (Jack edizioni), presentato da Fulvio Abbate.
▪ Irene Graziosi, «Il profilo dell’altra» (E/O), presentato da Simonetta Fiori.
▪ Gian Marco Griffi, «Ferrovie del Messico» (Laurana Editore), presentato da Alessandro Barbero.
▪ Sapo Matteucci, «Per futili motivi» (La Nave di Teseo), presentato da Filippo Bologna.
▪ Renato Minore e Francesca Pansa, «Ennio l’alieno. I giorni di Flaiano» (Mondadori), presentato da Raffaele Manica.
▪ Tommaso Pincio, «Diario di un’estate marziana» (Perrone), presentato da Nadia Terranova.
▪ Lodovica San Guedoro, «Sacro Amor Profano» (Les Flâneurs Edizioni), presentato da Franco Cardini.
▪ Ezio Sinigaglia, «Sillabario all’incontrario» (TerraRossa), presentato da Lorenza Foschini.
▪ Michele Zatta, «Forse un altro» (Arkadia editore), presentato da Maria Pia Ammirati.
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#PremioStrega2023
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las-microfisuras · 3 years
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Jacques tenía apenas dieciocho años cuando hizo su primera compra: una rara edición original de L’hérésiarque, de Guillaume Apollinaire. El autor, por entonces, era casi desconocido, y Jacques se llevó ese y otros manuscritos suyos por una bagatela, apenas cien francos de la época. Ya de anciano, recordaría con orgullo ese primer negocio. Subrayaba cómo, años después, se habrían necesitado millones de francos para adjudicarse tal rareza. Para el hijo de un industrial, por qué negarlo, aquel era un placer impagable. Poseía también un peculiarísimo retrato de Apollinaire que Picasso le había hecho en el frente italiano, durante la primera guerra mundial. Jacques conocía bien al pintor; su madre, además de algunos desnudos de Modigliani, tenía una importante colección de cuadros de Picasso. A Guérin el artista español no le gustaba particularmente, pero le reconocía dotes extraordinarias de autopromoción, y lo consideraba un hábil vendedor de sí mismo. Un día fue a verlo a su estudio, donde guardaba precisamente el retrato de Apollinaire. A Guérin la obra no le pareció especialmente bella, y la elogió solo por cortesía. Entonces Picasso la arrancó del álbum y se la dedicó: «Para Jacques».
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Ya maduro, se convirtió en un hombre fascinante, refinado y culto, en apariencia arrogante, misógino y autoritario, que gustaba del secreto y amaba las cosas escondidas. Por momentos era mordaz y cáustico, pero con esa sensibilidad y delicadeza que frecuentemente se les atribuye a los homosexuales.
De día, en las largas horas en que tenía que atender los asuntos de la fábrica, llevaba la vida de un industrial, rodeado de químicos que trabajaban como alquimistas de antaño entre miles de pequeñas redomas y viales. Junto a ellos verificaba, comparaba, elegía las esencias, las organizaba en esa «memoria olfativa» de la que estaba particularmente dotado, pero cuando tenía tiempo para sí, prefería orientarse hacia los libros raros y los manuscritos. En esa búsqueda quizá lo motivaba la conciencia de que, como decía Proust, «aquello que nos vuelve traslúcido el cuerpo de los poetas y nos deja ver sus almas no son sus ojos ni los acontecimientos de sus vidas, sino sus libros, donde justamente aquella parte de sus almas que, por un deseo instintivo, quería perpetuarse, se transfirió para sobrevivir a la caducidad».
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- El abrigo de Proust, Lorenza Foschini
Traducción del italiano y postfacio a cargo de Hugo Beccacece. Impedimenta,2013
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downtobaker · 4 years
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Lorenza Foschini: «Ho indagato l’amore proibito di Proust e Hahn»
Lorenza Foschini: «Ho indagato l’amore proibito di Proust e Hahn»
di Corrado Premuda
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Reynaldo Hahn e Marcel Proust
L’autore della “Recherche” l’aveva già affascinata al punto da scrivere, una decina d’anni fa, “Il cappotto di Proust”, un libro che, uscito con un piccolo editore, era diventato un caso: tradotto e distribuito in America e in Francia, era stato ripubblicato da Mondadori. Adesso Lorenza Foschini, giornalista e volto noto dei telegiornali RAI,…
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queerographies · 5 years
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Lorenza Foschini ha ricostruito la storia di Hahn e Proust attraverso le lettere riemerse dalla dispersione del carteggio, o salvate dalla distruzione degli scritti operata dalle rispettive famiglie che, in nome di un malinteso perbenismo, volevano cancellare ogni traccia di omosessualità dalla vita di Reynaldo e di Marcel. [Il vento attraversa le nostre anime][Lorenza Foschini] «Il vento attraversa le nostre anime...» appunta d'impulso Reynaldo Hahn a margine dello spartito de l'Île du rêve , l'opera che sta componendo.
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lalectora · 5 years
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2019/12. LECTURAS 2019. EL ABRIGO DE PROUST. Lorenza Foschini. Impedimenta
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giancarlonicoli · 5 years
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9 feb 2019 10:30
STEFANIA CRAXI SI TOGLIE I MACIGNI DALLE SCARPE E NE HA PER TUTTI: “USANO CRAXIANO COME INSULTO SOLO PER CHI NON STA A SINISTRA - MARIA GIOVANNA MAGLIE RACCOMANDATA? E ALLORA MENTANA O LA GRUBER? OGGI TUTTI SMEMORATI, COME GIULIANO AMATO - CE N'È STATA TANTA DI GENTE CHE HA FATTO FINTA DI ESSER VISSUTA SULLA LUNA, COME PIERO MARRAZZO E LORENZA FOSCHINI - PER IL COGNOME A ME FU IMPEDITO DI FARE LA GIORNALISTA INVECE BIANCA BERLINGUER…”
Daniele Capezzone per “la Verità”
«Io sono una craxiana». Pausa. «Anzi, sono una Craxi». Stefania Craxi (fondatrice della Fondazione Craxi, senatrice per Forza Italia) affronta in modo forte e ironico lo stravagante uso dell' aggettivo «craxiano» come se fosse un insulto, che qualcuno ha scagliato contro Maria Giovanna Maglie.
«Vede, a me non stupisce che Craxi sia considerato un eretico. Craxi lo è sempre stato.
Quando ha osato sfidare la cultura comunista e i suoi tabù. Quando ha spiegato che leninismo e libertà non erano compatibili. Quando ha affermato che la ricchezza va prodotta, prima di essere distribuita. Quando ha affermato di avere a cuore, più che la massa, l'individuo, da premiare nei suoi talenti e nei suoi meriti, e da soccorrere nei suoi bisogni».
E allora cosa la stupisce?
«Mi stupiscono i sepolcri imbiancati. Cosa non si perdona a Maria Giovanna Maglie? Di essere una grande giornalista? Di essere una donna? Di non stare a sinistra?».
Immagino che i «capi di imputazione» siano questi
«E allora scusi: per la Maglie essere stata una "pericolosa craxiana" è una colpa E come mai questo non vale per Enrico Mentana? Non si capisce. Anzi, un po' si capisce»
Ce lo spieghi lei
«Eh, certa sinistra ritiene di avere il dono di mondare i peccati del mondo, e - prim' ancora - di stabilire cosa sia peccato. Hanno perdonato le stagioni fasciste di Eugenio Scalfari e Giorgio Bocca, che anzi sono divenute icone della sinistra».
Doppio standard
«Peggio. Dovrebbero spiegarmi che cosa intendono per "raccomandato". Nella prima Repubblica c'era la vituperata lottizzazione, che non ha certo inventato Craxi, e che però era più democratica dell' occupazione sistematica della Rai che si è fatta nella seconda».
E cos' era quella lottizzazione?
«Spesso era una gara a scegliere i migliori. Mio padre aveva l' ansia di attrarre a sé le personalità migliori, non solo nel giornalismo. Lasciamo da parte la Rai. Craxi volle nell'assemblea del Psi Giulio Tremonti, Vittorio Gassmann, Paolo Portoghesi, Marcello Pera. Si sarà infilato qualche nano e qualche ballerina, ma il bilancio è largamente positivo».
Torniamo ai raccomandati.
«Le racconto una cosa. Ha presente Antonio Ghirelli? Grande intellettuale, direttore, giornalista. Ecco, chiamò a Roma una giovane giornalista dalla sede Rai di Bolzano. Sa chi era?».
Ho un sospetto
«Lilli Gruber. Era una giovane promettente. Fece bene lei e fece bene Ghirelli a chiamarla.
Certo, la si può raccontare in un altro modo: la Gruber raccomandata dal portavoce di Craxi. Vede che, a seconda delle convenienze, una cosa può essere descritta in un modo o nel modo opposto?».
E qual è il criterio?
«Semplice. Se uno adesso sta con certa sinistra oppure no».
Vada avanti.
«Qualcuno può pensare che Enrico Mentana non sia stato caldeggiato - in quanto bravo e capace - alla direzione del Tg5? Aspetti che le racconto una cosa personale».
Che riguarda lei?
«Sì, certo. Mi ricordo il casino pazzesco che si scatenò perché, volendo fare la giornalista, Gianni Bisiach mi fece collaborare al programma Pillole di Storia, una cosa da 50 euro a pezzo come valore attuale. Alla terza puntata, tale fu il caos che, mortificatissimo, Bisiach mi disse che era meglio interrompere Alcuni anni dopo ho visto che una grande professionista che si chiama Bianca Berlinguer ha diretto un tg Allora il pregiudizio vale solo in una direzione?».
Altri smemorati?
«Ah, il campione degli smemorati è Giuliano Amato. Merita un premio alla carriera. Craxi lo definiva "extraterrestre". Ma ce n' è stata tanta di gente che ha fatto finta di esser vissuta sulla luna. Tornando alla Rai, Piero Marrazzo e Lorenza Foschini. E in politica tanti dirigenti socialisti che accettavano di abiurare pur di essere imbarcati».
La sento più ironica che indignata.
«Ma infatti. La viltà va guardata con carità. Qualcuno rischiava di perdere il lavoro, qualcun altro ha pensato di far carriera. È la categoria della debolezza umana, a cui guardare con occhi compassionevoli».
E Craxi come la pensava al riguardo?
«Parla la sua scelta. È stato l' unico politico in quel mezzo secolo italiano a rinunciare alla sua vita pur di non rinunciare alle sue idee. Altro che fuga, come ancora incredibilmente leggo. Secondo lei, non sapeva che, restando in Tunisia, sarebbe morto?».
Dunque, se «craxiano» è un insulto, chi sarebbero i «giudici»?
«Quelli che negli anni Ottanta preferivano Leonid Breznev e qualche anno prima volevano solo la tv in bianco e nero, o non volevano le autostrade. Guardi, Enrico Berlinguer è stato una grande personalità della sinistra, ma le sue posizioni erano quelle».
E che mi dice di quei dirigenti comunisti che per trent'anni facevano viaggetti a Mosca, e non si erano accorti di nulla, a partire dai finanziamenti sovietici?
«Prendevano soldi e ordini da potenze militari nemiche. Poi sono venuti dei libri coraggiosi, ma infilati negli scaffali delle librerie in fondo in fondo».
Eppure ora molti di quelli pretendono di giudicare
«La sinistra dopo la caduta del Muro ha fatto finta che una certa storia italiana non sia mai accaduta. E ora quella cultura moralista, giustizialista, è stata ereditata anche dal grillismo».
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Il n’y a pas d’amour de vivre sans désespoir de vivre. Albert Camus
Toutes les familles heureuses se ressemblent; les familles malheureuses le sont chacun à leur façon. Tout était sens dessus dessous dans la maison Oblonski. Tolstoi
Quel que soit notre sort, c’est nous qui l’avons fait et nous le regretterons. Léon Tolstoi Anna Karenine
La aussi il y a la mort qui a passé, a rendu tout aisé et tout inutile. Marcel Proust, Albertine disparue
La communauté politique la plus libre est celle dont les lois s’appuient sur la saine raison. Car, dans une organisation fondée de cette manière, chacun, s’il le veut, peut être libre, c’est-à-dire s’appliquer de tout son cœur à vivre raisonnablement. Spinoza
S’échapper de ce nuage d’hypocrisie dans lequel elle avait grandi, fuir cette société où il n’y avait de plus grave péché que le non-respect des règles, devint pour elle un besoin absolu.
Mais le bonheur a-t-il un prix ?
La rencontre d’un personnage aussi charismatique que Bakounine a fait ressurgir chez Zoé des passions refoulées, des aspirations indistinctes qui, pendant son mariage, ses grossesses et ses obligations mondaines en tant qu’épouse du gouverneur, d’abord à Varsovie puis a Moscou, l’agitaient sans trouver d’issue, rendaient son humeur de plus en plus changeante, tandis qu’elle cherchait à rompre l’ennui par une frénésie de nouveauté.
Désormais, ses angoisses sont apaisées. La pensée, l’action, l’intrique sont autant de moyens de sortir de l’impasse et sa vie, jadis vaine et futile, lui appartient enfin.
Zoé se sent au-dessus et en dehors des petitesses bourgeoises. Elle est exaltée par le sacrifice, enflammée par la lutte, dévorée par la passion révolutionnaire.
La vie de la princesse Obolenskaia, loin des règles de son milieu, avait déclenché le scandale, suscité la haine, le fiel, les ressentiments, les vengeances. On avait parlé d’elle partout, de la cour de St-Petersbourg aux milieux anarchistes, elle avait suscité l’indignation ou la solidarité dans la moitié des journaux européens, et elle servit de modèles aux héroïnes les plus négatives de nombreux romans.
Puis te temps passa et elle tomba dans l’oubli.
Zoe Obolenskaia est aujourd’hui encore un personnage énigmatique. On ne saurait dire avec certitude qui elle a vraiment été. Mais c’est peut-être justement ke mystère qui l’entoure, à l’instar de celui qui plane sur Bakounine, qui en fait une figure si passionnante.
Zoe Obolenskaia, une princesse russe, qui avait renoncé à tout, à sa fortune, à son titre, pour suivre un féroce révolutionnaire qui prévoyait la destruction du monde.
La princesse Bakounine Lorenza Foschini
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paoloferrario · 7 years
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Sartori Giovanni, a cura di Lorenza Foschini, La democrazia in trenta lezioni, Mondadori, 2008, p. 124
Sartori Giovanni, a cura di Lorenza Foschini, La democrazia in trenta lezioni, Mondadori, 2008, p. 124
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alainlesourd-14 · 5 years
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TROIS CONTES Pesson – Opéra de Lille
Une princesse sensible, un écrivain célèbre et un diable malvenu, perdus parmi des étrangers, tentent de trouver leur place dans un monde inconnu. Avec sa musique accessible et volontiers facétieuse, le compositeur français Gérard Pesson a créé une aventure lyrique à travers trois contes de fées. Ces histoires sont traitées avec fantaisie et délicatesse par le librettiste et metteur en scène David Lescot. 
 DISTRIBUTION
 La Reine, Mère du Prince | Secrétaire de Guérin | Maîtresse de maison : Camille Merckx Le Roi, Père du Prince | Jacques Guérin | Gardien du beffroi : Marc Mauillon Le Prince | Werner | Garçon : Enguerrand de Hys La Princesse | Visiteuse, Libraire | Garçon : Maïlys de Villoutreys L’autre Princesse, Servante | Guide du musée, Marthe Dubois | Garçon : Melody Louledjian Serviteur | Robert Proust, Conservateur du musée | Maître de maison : Jean-Gabriel Saint Martin Le narrateur : Jos Houben Dancer / Choreographer : Sung Im Her Orchestre : Ictus Ensemble
 Musique : Gérard Pesson Libretto : David Lescot en trois parties d’après La Princesse au petit pois de Hans Christian Andersen, Le manteau de Proust de Lorenza Foschini et Le Diable dans le Beffroi d’Edgar Allan Poe. Direction musicale : Georges-Elie Octors Mise en scène : David Lescot Décors : Alwyne de Dardel Costumes : Mariane Delayre Lumières : Paul Beaureilles Réalisation vidéo : Serge Meyer Chef de chant et assistant musical : Christophe Manien Maquillage / Coiffure : Elisabeth Delesalle Assistante à la mise en scène : Linda Blanchet Assistante à la scénographie : Claire Gringore
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romacristiana · 5 years
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MISTERI (Edizione FORMAT, RAIDUE) – Speciale UFO (Pt.03) XDimensionfly Pubblicato il 4 ago 2013 MISTERI, Programma TV RAI 2 (Serie FORMAT) - Condotto da Lorenza Foschini.
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Acqui Storia sceglie i 16 finalisti
Acqui Storia sceglie i 16 finalisti
Da Lorenza Foschini a Elisabetta Rasy, da Manfredi a Baldoni
RSS di Piemonte – ANSA.it http://ift.tt/2vbpMFz Piemonte – Alessandria
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uzunburakefendi · 7 years
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. Swann'ların Tarafı'ndan aktarıyor Foschini: "Kaybettiğimiz kişilerin ruhlarının daha ilkel bir varlığın, bir hayvanın, bitkinin veya cansız nesnenin içinde tutsak olduğu yolundaki Kelt inancını çok makul bulurum; bu ruhları gerçekten de kaybetmişizdir; ta ki, birçokları için hiç yaşanmayan bir gün, ruhun hapsolduğu ağacın yanından geçinceye, ruhu barındıran nesneyi, tesadüfen ele geçirinceye kadar. O zaman ruh irkilip ürperir, bizi çağırır ve onu tanıdığımız anda büyü bozulur. Bizim tarafımızdan kurtarılan ruh ölümü yener ve bizimle birlikte yaşamaya başlar tekrar." Lorenza Foschini, Prost'un paltosu üzerinden Prost'un yaşamının izlerini sürmüş, ortaya keyifle okunan bir anlatı çıkmış. #lorenzafoschini #proustunpaltosu #çeviri #erenyücesancendey #kırmızıkediyayınları #marcelproust #kitap #neokuyorum #okumahalleri
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unmundodentrodelmundo · 11 years
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pdfkitap · 11 years
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Proustun Paltosu Lorenza Foschini Eren Yücesan Cendey
Proustun Paltosu Lorenza Foschini Eren Yücesan Cendey
Proustun Paltosu isimli kitabın yazarı Lorenza Foschini çevirmeni Eren Yücesan Cendey olarak belirtilmiştir. Marcel Proust 1922 yılında Kayıp Zamanın İzindeyi tamamlamasının ardından hayata gözlerini yumduğunda arkasında düzenlenmesi gereken düzinelerce defter, sayısız mektup, eskiz, müsvedde ve elbette kişisel eşya bırakmıştı. Modern edebiyatın çehresini değiştiren bu büyük yazarın hayatına dair ayrıntılar bugün bile yeni bulgularla araştırmacıları şaşırtmaya devam ediyor.
Zengin bir Proust okurunun, Guérinin, giderek edebi bir saplantıya dönüşen hikâyesi, yetmişli yılların başında Kayıp Zamanın İzinde romanını filme çekmeye niyetlenen ünlü yönetmen Viscontinin kostümcüsüyle yapılan bir röportajyla başlar. Bir Proust hayranı olan Guérin, hastalanınca bir rastlantı sonucu Proustun kardeşi Dr. Robert Proust tarafından tedavi edilir ve bu durumu benzersiz bir fırsat olarak görür. Düşünceleri, yazd��kları ve cinsel tercihleri yüzünden ailede istenmeyen kişi olan Prousttan kalan ve hoyratça sağa sola dağıtılan eşyanın, kimisi büyük bir umursamazlıkla yakılmış nice mektup, müsvedde ve kitaptan geride kalanların peşine düşer, kâh para vererek, kâh tatlı dille ikna ederek. Bıkmadan sürdürdüğü bu çabaların sonunda hiç ummadığı bir ödüle kavuşur: Proustun yaşamının büyük kısmında sırtında olan, yazdığı gecelerde yorgan görevi gören paltosuna.
Proustun Paltosu, her biri Marcel Proustun, yazdıklarının ve geride bıraktıklarının bekçisi olmuş bir dizi şaşırtıcı ve unutulmaz karakterle zenginleşmiş, yitirilen ve bulunan, sıradan nesneler ve sıradışı arzularla dokunmuş ilginç bir öykü, Proust hayranlarına hoş bir sürpriz.
Proustun Paltosu Lorenza Foschini Eren Yücesan Cendey
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