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#GiardinidiBoboli
jacopocioni · 9 months
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L'eremita e la sua torre (seconda parte).
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(Seconda Parte - leggi prima parte) Prima che la costruzione delle scuderie reali e del viale dei colli, e successivamente la lottizzazione di epoca fascista del Bobolino, impedissero l’accesso alla collina che sale verso il Forte di Belvedere, all’esterno delle mura correva una strada “circondaria”, abbastanza frequentata sia da chi voleva godersi una passeggiata in campagna (“fuori porta” diremmo oggi, appunto) che da chi si dedicava ad una attività ricreativa molto popolare nella Firenze del tempo: il gioco del pallone, inteso non nel senso del moderno “football” ma piuttosto del pallone col bracciale. Abbiamo diverse testimonianze a riguardo, come il già citato Carocci che nel suo “Il viale dei colli, descrizione storico artistica” (1873) osserva che “Li proprio sotto il bastione (la torre del Mascherino, n.d.r.) c'è un bel prato piuttosto spazioso ed ombreggiato da alberi annosi, sotto ai quali sono state fatte tante merende, tanti discorsi e passate tante ore piacevoli. Il prato poi serviva mirabilmente anche al giuoco del pallone ed io ci ho visto delle allegrissime brigate di giovani artisti che dopo le fatiche quotidiane andavano a sollazzarsi con quel giuoco ch'è stato sempre la passione de' fiorentini.”
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C. Lasinio - G.Piattoli: Il gioco del pallone (1790) In realtà a quanto pare si trattava di brigate fin troppo “allegre”, se è vero che, come ben ricostruito da Alessandro Rinaldi nel suo volume “Sul limitare della città” (da cui traiamo l’incisione di Lasinio e Piattoli ed il bel disegno di Zocchi), nonostante le sfide al pallone si svolgessero fuori dal centro appositamente per evitare problemi di ordine pubblico, ci furono tuttavia varie lamentele e conseguenti divieti, perché, come ci racconta Giuseppe Conti nel suo “Firenze Vecchia” (1898), “‘Lungo le mura’ era uno dei tanti luoghi preferiti per giuocare alla palla; e non era raro il caso che qualche ragazzo, nel calarsi giù per riprenderne una, cascasse in quei poderi, rincorso subito da un cane o scapaccionato da un contadino, perché, con la scusa della palla, molti rubavan l'uva o le pesche o la frutta che più era di stagione. ”; ma anche perché pare che i giocatori avessero l’abitudine di vociare e bestemmiare copiosamente - vizio antico dei fiorentini a quanto pare… - tanto da esser definiti dal fattore del Poggio Imperiale nei suoi esposti “ridotto di giocatori che non fanno che bestemmiare tutto il giorno”, il che, considerando la vicinanza della chiesa di S. Maria della Pace e dell’annesso convento, dovette parere cosa indecorosa. A questo proposito riporto un’ulteriore notizia che lega la torre di Mascherino al convento della Pace, tanto amato da Cristina di Lorena, consorte del granduca Ferdinando I: si legge nel Carocci (op. cit.) che “Cristina di Lorena aveva tanta simpatia per questo luogo, e tanta venerazione per la miracolosa immagine, che fece fare appositamente una porta nell'antica torre del Mascherino e cosi, venendo dal giardino di Boboli, per quella si recava tutt' i giorni ad orare nella chiesa della Pace. " Oltre al passeggio ed al pallone un’altra attività si svolgeva in questo ameno pezzo di campagna a ridosso delle antiche mura: una guarnigione di soldati, forse di stanza al forte di Belvedere, vi si esercitava nel tiro ma con assai scarsi risultati, se dobbiamo dar credito al Conti (op. cit.) che chiosa “...alla Pace - dove ora sono le scuderie reali - si trovava la torre detta di Mascherino, ove le regie truppe andavano ad esercitarsi al tiro del bersaglio, che consisteva in una specie di treccione o stoia di paglia, alta due metri e larga uno e mezzo, inchiodato su tre pali, con un disco in mezzo, ove i soldati miravano, passando delle settimane prima che qualcuno vi cogliesse!”. Questo brano è stato ripreso anche dal Bargellini nel sua famosa opera “Le strade di Firenze” (1986), facendogli erroneamente supporre che “...può darsi che il nome sia quello di un soldato che vi faceva la guardia. Potrebbe però darsi che mascherino fosse il diminutivo d’un mascherone da fontana. Di più sicuro non è stato possibile sapere”. Chiudo con una curiosità: nel libello politico satirico “Lettere e capitoli di Maso Duro” (1864), composto da varie lettere in chiave anti-piemontese rivolte dal venditore di ceci “Maso Duro” - ovviamente un “nom de plume” - al ministro Urbano Rattazzi, la sesta lettera inizia così: “Ieri il giorno, verso le ventitré, passeggiando, sotto la torre di Mascherino, fuor dalla porta Romana, mi abbattei in un cavalocchio di piazza, mio amico, che sedeva sopra un muricciolo con un libro aperto davanti…”. A quanto pare sotto le mura, davanti alla misera abitazione di Mascherino, doveva esserci un gran via vai tra soldati, giocatori di pallone, gente a passeggio e coppiette di innamorati: oggi si tratta di un luogo dimenticato e sconosciuto alla maggior parte dei fiorentini, dove la pace e le erbacce regnano indisturbate
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Baccio del Bianco, veduta delle mura. di Oltrarno tra Porta S. Giorgio e Porta a S.Pier Gattolini. Disegno, (G.D.S.U 142, da A.Rinaldi, “Sul limitare della città”)
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La torre di Mascherino e le mura che salgono verso il forte di Belvedere (foto dell’autore) (Fine seconda Parte - leggi prima parte)  
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Enrico Bartocci Read the full article
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sergenoiret · 4 years
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#boboligarden #giardinidiboboli #earlymorningshades (à Giardino di Boboli) https://www.instagram.com/p/B5yo8BZCJKXi0sueRZlZ3fa_hnVS1dwvuCrsR00/?igshid=1s2epyh9v7rqu
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myrtodanalatou · 4 years
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alessandroansuini · 7 years
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“Veduta dell’ingresso dei Giardini di Boboli”
Florence, Italy, 2017 (film, pellicola)
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beerlovers-daily · 5 years
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The room fragrance of Dr. Vranjes💙I have been using since I was in Tokyo. my favorite smell is Giardini di boboli. now we can get it directly from Firenze🌷enjoy life with a scent😌 . 東京にいた時から愛用しているドットール・ヴラニエスのルームフレグランス💙中でもボーボリの匂いが一番好き🌷今は直接フィレンツェから取り寄せして香りある生活を楽しんでいます😌 . Dr. Vranjes 的室內香氛💙在東京的時侯就很愛用,其中最喜歡的味道是Giardini di boboli🌷現在可以直接從佛羅倫薩購入每天享受著香氣芬芳的生活😌 . #roomfragrance #fragrance #drvranjes #favoritesmell #giardinidiboboli #🌷 #firenzestyle #springtime #scent #dailystyle #onedayatatime #vranjesintheair 😌 . . . . #ドットールヴラニエス #ルームフレグランス #春気分 #いい香り #香りのある生活 #楽しむ #フレグランス #日常風景 #海外生活 #ライフスタイル 😌 . . . #香氛 #春天 #好心情 #😌 #schönertag #raumduft #frühling https://www.instagram.com/p/Bvl0P_lAKxG/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=74ydv0hddq6m
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simoviaggi · 5 years
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sirusazadi · 7 years
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A view of the City of Florence from Medici's backyard. Nice. _________________________ ————• _____________________ ———• ________________ ——• +++++++++++ #florence #firenze #giardinidiboboli #italia #italygram #italytrip (at Sirus Fine Art Photography)
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ilariac89-blog · 7 years
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pensierinattesa · 7 years
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Arrivederci così... #firenze3ottobre #vietatomoriretour #giardinidiboboli #ilupidiermal #firenze Ph. Marco Borrelli e Andrea Brusa (presso Firenze, Tuscany, Italy)
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ste-vall-blog · 7 years
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#giardinidiboboli #vialedeicipressi #Firenze #posizionicomode #vecchiaia (presso Palazzo Pitti Giardini Di Boboli)
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jacopocioni · 9 months
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L'eremita e la sua torre (prima parte)
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La torre di Mascherino vista dal viale dei Colli. Foto dell’autore (Prima parte - leggi seconda parte) E’ noto che il tratto delle antiche mura che è sopravvissuto alle demolizioni di Firenze capitale è quello di oltrarno che va dalla porta S. Pier Gattolini - attuale porta Romana - alla porta S. Miniato. O meglio, è quasi sopravvissuto: la parte compresa tra l’attuale ingresso di Boboli e la Madonna della Pace, infatti, fu comunque demolito “per comodo delle scuderie reali” che qui si realizzarono ai tempi di Firenze capitale, come ci riporta Guido Carocci nel suo libro “I contorni di Firenze - Illustrazione storico-artistica” (1874). Al suo posto, a separare appunto le Reali scuderie, oggi giardino pubblico, dal giardino di Boboli, troviamo una elegante ringhiera in ferro, con tanto di artistico cancello con monogramma di Vittorio Emanuele II (il cosiddetto “ingresso del Calastrini”), nonché nell’ultimo tratto gli edifici dell’ex canile reale. Dopodiché le mura, intatte seppur rimaneggiate, riprendono ad inerpicarsi ripidamente verso il forte di Belvedere.
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La torre di Mascherino vista dai tetti del Bobolino. Foto dell’autore In questo tratto si trova quella che è una delle torri più belle e meglio conservate di tutte le mura comunali: la cosiddetta “torre di Mascherino” o “del Mascherino” (non “della Mascherina” come da alcuni erroneamente scritto). E’ un alto ed imponente torrione in pietra forte impostato su un possente basamento a scarpa (“barbacane”), che rispetto a tutte le altre torri e porte ha una particolarità: è a sezione pentagonale, ovvero la parte rivolta verso l’esterno non è piana ma è composta da due facce che formano un lieve spigolo, non troppo evidente osservando da lontano. Il curioso nome di questa torre è legato ad un personaggio poco noto della storia di Firenze: sappiamo infatti da vari testi e cronache che lì viveva, nel secolo XVIII, tale Valentino Meucci, nato a Montecastelli nel 1719 e detto appunto “Mascherino”, che si era ricavato nei pressi della torre un riparo di fortuna ed un piccolo orto. Vincenzo Follini ad esempio, nel suo “Firenze antica, e moderna illustrata” (1789) ci dice che la torre “è nota oggigiorno sotto il nome della Torre di Mascherino” per la rustica abitazione ivi d’un mendico solitario, che vive tuttora, così appellato”. Più che di un semplice mendicante si trattava tuttavia di un vero e proprio eremita, come riporta Carlo Celso Calzolai nel suo volume “San Leonardo in Arcetri” (1975): “Lì, da quasi cinquantanni, in un antro viveva da eremita Valentino Meucci. Lo chiamavano « mascherino ». Nel XVIII secolo, aveva rimesso in luce la spiritualità e la vita eremitica dei penitenti medievali. Vestiva dimessamente, viveva di elemosine, facendo parte ai poveri di quello che accattava”. Quando il 1 febbraio 1795 Mascherino fu trovato morto nei pressi del suo “tugurio”, la sua solitaria fine dovette destare viva impressione, tanto che ne fu tratta un’incisione dal vero “in quell’atteggiamento in cui fu trovato morto nel suo tugurio dalla Pace (riferito al vicino convento della Pace, n.d.r.) nelle mura esteriori della città di Firenze” e fu pubblicato un opuscolo di 8 pagine dal titolo “Breve compendio della vita di Valentino Meucci detto Mascherino”. (Fine prima parte - leggi seconda parte)
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"Ritratto di Valentino Meucci ... in quell’atteggiamento in cui fu trovato morto..."
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Breve compendio della vita di Valentino Meucci
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“Ritratto di Valentino Meucci detto volgarmente Mascherino”  
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Enrico Bartocci Read the full article
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sergenoiret · 4 years
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#boboligardens #giardinidiboboli #portaromana #boboli #firenze #florence (à Giardino di Boboli) https://www.instagram.com/p/B84cnApCy-e3ZK3L2L6IP43HAdTkkqlWl4aIR40/?igshid=j58pfw32sm8h
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myrtodanalatou · 4 years
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#palazzo #giardinidiboboli #boboligardens #buildings #architecture #nature #view #outdoors #photography #landscapes #travelphotography #instatravel #travelgram #instago #travelling #traveler #tourist #tourism #wanderlust #experiences #travelblog #travelblogger #Little_Screenwriter_Travels_To_Florence #Little_Screenwriter_Travels_To_Italy #Little_Screenwriter_Travels_The_World (at Giardino di Boboli) https://www.instagram.com/p/B9tXUzsFW7m/?igshid=e4ybgyozmvof
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beatrice00 · 7 years
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-guarda un #unicorno!- -è #pegaso -ah #giardinidiboboli #florence #babbuzzi (presso Boboli Gardens)
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my-claudio-gobbi · 6 years
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#ACavallodelTempo: Firenze Giardini di Boboli, una mostra da nn vedere.
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Redazione Chavalier.net
L’attesa era tanta. Tanta è stata la delusione procurata di questa mattina stata ispirata nei #GiardinidiBoboli a Firenze-Palazzo Pitti.
Spiace che una delle rarissime mostre dedicate al cavallo sia di portata modestissima. I reperti allineati nella limonaia di questi giardini immensi simboli di una famiglia, i Pitti, tra le più potenti del tempo.
La mostra è suddivisa…
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