Tumgik
maddavvero · 1 month
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Studio.
Studio per colmare l'abisso che ho dentro.
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maddavvero · 8 months
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L'odio
Un fenomeno che emerge in modo importante nell’attualità di oggi, è quello dell’odio in rete che si esprime attraverso l’uso di un linguaggio aggressivo, violento e accessibile a tutti. Da dove viene questo fenomeno e perché sta diventando così diffuso?
Il fenomeno è ‘a chilometro zero’, cioè siamo noi. L’odio fa parte dell’essere umano, di tutti noi; è uno dei sentimenti naturali innati nelle persone anche se amiamo pensare che non sia così. Pensiamo ai bambini piccoli, per esempio, che quando non hanno ancora acquisito l’impostazione sociale dettata dal buon senso e dall’educazione, sanno essere a volte davvero ‘crudeli’ nella loro naturale sincerità. L’odio non arriva dal nulla e tutti possiamo esserne vittime o perpetratori. Ma l’odio deriva anche da un condizionamento mass mediatico che continua da decine di anni. La televisione, la radio, i giornali hanno assunto nel corso dei decenni degli atteggiamenti sempre più ‘scomposti e sguaiati’. Una volta una parolaccia in prima serata, ad esempio, sarebbe stata sanzionata, ora è visibile a tutti il fatto che si va ben oltre alla parolaccia. Oggi assistiamo a vere e proprie arene radiofoniche o televisive in cui due fazioni si scontrano apertamente e senza mezzi termini aggredendo verbalmente (e non solo a volte) chi ha un parere diverso. Se questo è il modello proposto dai mezzi di comunicazione di massa come possiamo pretendere che le persone ‘comuni’ online siano pacate e misurate? Attorno a noi c’è un mondo che urla e quello che noi proponiamo online è esattamente questo modello di comunicazione, sopra le righe, becera, scomposta, non curante di quello che una parola è in grado di scatenare. La differenza sta nel fatto che ci sono alcuni di noi che riescono a fare una distinzione tra un contesto privato e uno pubblico qual è quello dei social. Il grosso lavoro da fare oggi è quello sulla consapevolezza. Chi ha educato questi, che spesso sono adulti, a stare online? Chi li ha educati alla percezione di essere in un contesto pubblico, a capire che quello che scrivono ha delle conseguenze anche fattuali? C’è bisogno di formare queste persone allo stare online proprio come si formano queste persone allo stare in società.
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maddavvero · 10 months
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Nce ne jammo. E nfaccia ‘a porta
Veco tanto n’avuciello,
gruosso quant’a nu cavallo,
e cu ‘e scelle ‘e cestariello.
Saglie ngroppa, statte attiento,
e a, scrive bboni ccose,
me dicette Santu Pietro;
e che ssiano rispettose!
Nun fa’ diebbete, va chiano,
e rispetta ‘e Sacramente;
fatte sempre ‘o fatto tuio,
e n’ave paura ‘e niente!
Chi cammina p’ ‘o dderitto
Nun po’ mai ntruppechià!
Chisto è frateto ca parla!
Che te pozzo aggevulà?
-Santù Piè… na grazia voglio…
-Va dicenno, figlio mio…
-‘O cerviello e ‘a bbona sciorta…
-E va bbuò, lassa fa’ a Dio!
E stennènnome na mano
me dicette: – Afferra ‘a bbriglia!
Tiene forte, e buon viaggio!
Tanti ossequii alla famiglia!
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maddavvero · 1 year
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Real Fabbrica d’armi Torre Annunziata
 Nel 1758 Carlo III di Borbone decretò l’istituzione della Fabbrica d’Armi a Torre Annunziata nei pressi della Real Polveriera e divenne la più importante fabbrica per la fornitura militare di armi bianche e da fuoco di tutto il Regno delle Due Sicilie.
L’attività della fabbrica iniziò nel 1761 e di lì a breve venne fondata a Torre anche la Fonderia o Ferriera ubicata nei pressi de castello dei d’Alagno poco distante dal mare. Dalla Real Fabbrica d’Armi di Torre dipendevano gli stabilimenti di Lancusi dove si fabbricavano lame per sciabole e baionette. Gli altri opifici militari come quelli della Mongiana in Calabria, di Poggioreale e la Real Montatura di Napoli erano tutti uniti da una collaborazione produttiva gestita principalmente dalla struttura di Torre. Della qualità produttiva locale fu testimoniata dalla stampa e dai documenti dell’epoca, che annotano sistematicamente modifiche apportate ad alcune armi di origine francesi e belga conferendo ad esse uno stile “napoletano” le cui soluzioni tecniche furono molto apprezzate in tutta Europa.
La testimonianza storica di questa attività è tuttavia oggi attualmente custodita nella Sala d’Armi sita nell’antico edificio della Real Fabbrica d’Armi . Sono circa 70 le armi da fuoco lunghe conservate tra cui pregiati fucili Vetterli, Martin Rumeno, Doersh-Bauwgatten e Mauser 71, oltre a pistole, sciabole, daghe, baionette e pannelli d’indiscusso valore didattico raffiguranti i diversi stadi di lavorazione delle armi e relativi strumenti di lavoro e attrezzi di verifica-funzionalità. La Real Fabbrica d’Armi di Torre Annunziata, che in seguito assunse il nome di “Spolettificio” subì negli anni successivi, varie trasformazioni produttive. Dal 1947 a pochi anni fa si producevano a Torre Annunziata, oltre alle spolette ed artifizi vari, bombe a mano tipo SRCM mod.35 .
Un progressivo ed inarrestabile smantellamento operativo e cognitivo oggi ha ridimensionato e azzerato del tutto l’utilizzo di tale struttura, relegandola ad una semplice officina di recupero e riparazione di mezzi di trasporto militare. Degli “ingegni” tecnologici che ne erano pieni i vetusti locali, manco più l’ombra, il tutto è stato rimosso. Sono rimasti solo i locali dell’antica struttura architettonica, che sperando in una sana politica di recupero, vengano utilizzati, almeno intelligentemente, in Museo permanente degli Ori di Oplonti. Nel pieno dell’emergenza covid, i locali dello stabile furono utilizzati per la produzione delle mascherine.
Da oggi inizia un altro capitolo per la storia di questo importante polo napoletano che persegue l’obiettivo di realizzare un innovativo sistema storico-archeologico-ambientale nel centro storico di Torre Annunziata. L’accordo siglato, infatti, prevede di annettere al Sito archeologico di Oplonti alcune porzioni dello Spolettificio non più utili alle attività amministrative del Ministero della Difesa. Negli edifici dello Stabilimento prenderanno vita nuovi spazi: alcuni destinati ai servizi culturali, una scuola di restauro, ampi depositi per i rinvenimenti archeologici, sale espositive e nuove aree per le attività ricettive e di promozione locale.
Per migliorare la viabilità cittadina, inoltre, saranno incentivati gli interventi di mobilità sostenibile. Nello specifico sarà realizzato un nuovo collegamento pedonale fra il Rione Provolera ed il Rione Murattiano attraverso il sottopasso che taglia longitudinalmente lo stabilimento militare, agevolando il percorso che porta i cittadini verso i diversi edifici scolastici collocati sul territorio.
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maddavvero · 1 year
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Inizia a prenderti cura di te come faresti con un caro amico o un familiare. Faresti di tutto per farli stare bene, farli sorridere e sentire a loro agio, no? Allora fai lo stesso con te. Conosciti e diventa amico di te stesso, senza critiche e senza prenderti per pazzo. Piantala col vederti come un nemico dal quale scappare, tu sei molto più di questo! Sei la persona più importante della tua vita.
L’unica chiave per aprire ogni porta è anche questa, essere amici di se stessi.anche perché dopo viene tutto più spontaneo. 
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maddavvero · 1 year
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“La fame d'amore è molto più difficile da rimuovere che la fame di pane.”
- Madre Teresa di Calcutta
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maddavvero · 1 year
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«Psiche, senza accorgersene, s’innamorò di Amore e subito arse di desiderio per lui e gli si abbandonò sopra e con labbra schiuse per il piacere, di furia, temendo che si destasse, cominciò a baciarlo tutto, con baci lunghi e lascivi. Ma mentre l’anima sua s’abbandonava a quel piacere, la lucerna maligna e invidiosa, quasi volesse toccare e baciare anch’essa quel corpo così bello, lasciò cadere dall’orlo del lucignolo sulla spalla destra del dio una goccia d’olio ardente.»
Ma quanto è attuale? Finalmente vediamo una donna che abbraccia, bacia, che desidera un uomo! Trovo che questa favola, oltre ad essere molto bella, apra gli occhi su un passato troppo spesso dimenticato, ignorato, sottovalutato e, a maggior ragione, lo consiglio davvero a tutti!
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maddavvero · 1 year
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Allena di nuovo il tuo cuore alla gratitudine per quanto di buono c’è nella tua vita, per il semplice fatto di essere vivo, di respirare, fino alla fortuna di essere nato in una parte del mondo in cui certo non mancano i problemi, ma ci sono cibo e acqua in abbondanza. Comincia a dare il giusto valore alle persone che ti sono accanto e ti vogliono bene, che ti apprezzano e che lo farebbero comunque.
Allora imparerai ad accettare che non sempre tutto va bene, ma non permetterai che questo cancelli il tuo naturale diritto ad una vita felice, e il piacere di condividere la tua felicità con gli altri.
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maddavvero · 1 year
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Mente delirava ferita dall’eccitazione di quell’indicibile piacere, la lucerna, o per malvagia perfidia o per odiosa gelosia o perché desiderosa anch’essa di toccare è quasi di baciare un corpo così bello, fece schizzare fuori dalla punta della sua fiamma una goccia di olio sulla spalla destra del Dio.
Oh audace e temeraria lucerna, vile strumento d’amore, tu hai osato bruciare il Dio di ogni fuoco, tu che sei stata certamente inventata da un innamorato che voleva godere più a lungo, anche di notte, le dolcezze tanto desiderate!
Così il Dio, sentendosi scottare, balzò su dal letto e vide l’oltraggio è il tradimento di ogni promessa di fedeltà. Senza dire una parola volò via, sfuggendo ai baci e alle mani dell’infelicissima sposa.
Ma Psiche, mentre egli si alzava in volo, si aggrappò al piede destro del Dio con tutta la sua forza, come una miserabile appendice di quel sublime innalzamento, e continuò così a seguirli ancora per le regioni nuvolose del cielo, finché esausta so abbatté al suolo.
Il divino amante non la abbandonò così buttata per terra, ma volò su un cipresso lì vicino è profondamente commosso le parlò in questo modo:
“Proprio io, mia ingenua Psiche, proprio io disobbedendo ai comandi di mia madre Venere che ti voleva innamorata di un uomo miserabile e abbietto, condannata a sposarlo, sono volato da te e sono divenuto il tuo sposo. Ho agito con troppa leggerezza, lo so; io, il famosissimo arciere, mi sono ferito con le mie stesse armi perché tu poi mi credessi una bestia e volessi con un’arma tagliarmi la testa, quella testa che porta gli occhi innamorato di te! Eppure in ogni momento io ti mettevo in guardia contro un tale pericolo è più di una volta ti ho amorosamente avvertito! Ma quelle tue consigliere avranno il classico che si meritano per i loro malvagi insegnamenti; tu invece sarai punita soltanto con la mia fuga”.
E, dopo aver parlato in questo modo, si levò rapidamente in alto sulle ali.
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maddavvero · 1 year
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Ella vide Amore, il bellissimo dio, bellissimo anche nel sonno, alla cui vista si rallegrò anche la lampada e balenó di luce splendente la lama dell’arma sacrilega.
Psiche, atterrita è fuori di sé, coperta da un pallore mortale, tremante, cadde a terra sulle ginocchia e fece per nascondere la lama piantandosela nel cuore. E l’avrebbe fatto certamente, se la lama stessa, impaurita da quel delitto atroce, non le fosse sfuggita dalla mano audace.
È ormai priva di forze, spossata com’era, ecco che guardando la bellezza di quel volto di vino riprende sempre più animo. Vide il biondo capo e influenti capelli umidi da ambrosia, vede sul collo bianco come il latte e sulle gote  rosate le morbide ciocche di capelli sparse alcune sul petto, altre sulle spalle: dinnanzi a questa bellezza sfolgorante anche la stessa fiamma della Lucerna sembrava vacillare. Sulle spalle del Dio alato splendevano piume morbide di rugiada sfolgoranti di sfavillante fulgore, e sebbene le ali stessero fermi, le piumette che si trovano all’estremità tre immolavano sussultando scherzosamente e senza posa.il resto del corpo era liscio e splendente e tale che la stessa Venere non poteva pentirsi di averlo generato. Ai piedi del letto giacevano le armi dell’infallibile iddio: l’arco, la faretra, le frecce.
Psiche con curiosità insaziabile  si soffermo a guardarle e le tocca e ammira le armi del suo sposo, poi estrai una freccia dalla faretra e toccando con il pollice la punta acuta, facendo un movimento un po’ troppo brusco con la mano ancora tremante si punge piuttosto profondamente il dito, cosicché a fior di pelle escono alcune goccioline di rose o sangue, come rugiada.
Così l’ignara Psiche per colpa sua fu presa dall’amore di Amore.
Allora, sentendo crescere irresistibilmente dentro di sé la voluttà per il Dio della voluttà, china su di lui con le labbra dischiuse crisi a baciarlo e  Ri baciarlo con baci appassionati, senza freno, temendo solo che si svegliasse.
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maddavvero · 1 year
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“La leggenda narra che in principio le rose erano tutte bianche. Un giorno la dea Venere, nel correre incontro ad uno dei suoi amanti, inciampò in un cespuglio di rose le cui spine punsero dolorosamente il piede della dea. Le rose bagnandosi col sangue, immediatamente diventarono rosse per la vergogna di aver arrecato dolore alla dea, e da allora rimasero così per sempre, senza mai più tornare al colore naturale.”
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maddavvero · 1 year
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La mia vita come una bottiglia accartocciata pronta ad essere buttata nel bidone della plastica.
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maddavvero · 1 year
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L’uso degli stereotipi è un processo cognitivo automatico che la mente attua al fine di organizzare, categorizzare ed esemplificare l’infinità di informazioni in entrata a cui siamo sottoposti quotidianamente.
Pensate al numero infinito di luoghi, persone e gruppi sociali a cui dobbiamo ogni giorno attribuire un significato, una caratteristica, un peculiare tratto e decidere di conseguenza la nostra risposta comportamentale. Il modo in cui agiamo nella vita, il modo in cui ci comportiamo di fronte ad una situazione o ad una persona, dipendono dal modo in cui percepiamo questi fattori esterni e da come percepiamo noi stessi.
Abbiamo schemi comportamentali per ogni situazione: se ci trovassimo in una pizzeria alla mano, sapremmo che, probabilmente, la cosa “più giusta” da fare sarebbe alzarsi da tavola dopo aver finito di mangiare e dirigerci alla cassa per pagare il conto. Se, invece di una pizzeria, scegliessimo un pregiato ristorante dove passare la serata, la cosa che dovremmo aspettarci è che il cameriere venga a portarci il conto a tavola e che si aspetti anche una lauta mancia.
Allo stesso modo, cambiamo il nostro modo di agire, di parlare, a volte anche incosapevolmente, a seconda della persona che abbiamo di fronte. Il nostro comportamento dipende da come percepiamo quella determinata persona, dalle caratteristiche che le attribuiamo come singolo individuo o come individuo facente parte di un certo gruppo sociale.
Stando così le cose, proviamo ad immaginare quanto sia complicato per la nostra mente adattarsi alle diverse situazioni quotidiane. Eppure le nostre risposte comportamentali sono abbastanza immediate, da sembrare che non richiedano eccessivo sforzo cognitivo. Se al bar un uomo ed una donna ordinano rispettivamente una bevanda analcolica ed una birra, nella maggior parte dei casi il barista, senza pensarci troppo, porgerà la birra all’uomo e la bevanda analcolica alla donna. Questo accade perché il barista ha attivato uno stereotipo, basato sui ruoli sessuali (Arcuri, Streotipi).
Probabilmente, però, il barista ha avuto conferme del suo modo di categorizzare dalle esperienze passate, che quindi gli sono servite da rinforzo per lo stereotipo.
Ma se gli stereotipi sono strutture cognitive così forti è perché spesso ci indirizzano bene sul comportamento da tenere. E’ quindi possibile che queste “immagini nella nostra testa”, come le ha definite Lippmann, non siano sempre fuorvianti e fonte di pregiudizio.
QUANTO SONO INACCURATI GLI STEREOTIPI?
E’ normale aspettarsi che un individuo che, per esempio, abbia scelto un percorso di studi di impronta scientifico – matematica, sia più pragmatico e meno disposto a voli pindarici di un’altro che abbia invece preferito materie letterarie. E’ un modo di effettuare attribuzioni sociali che sicuramente ci parrà perfettamente razionale ed efficace. Il rischio al quale si va incontro nell’attribuire delle determinate caratteristiche ad un gruppo di persone è quello della sovrageneralizzazione, ovvero la tendenza a rendere eccessivamente “omogenee” le persone facenti parte di una categoria, renderle più simili tra loro rispetto a quanto non siano in realtà.
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maddavvero · 1 year
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Crescere.
Non credevo che crescere, diventare grandi e prendersi le proprie responsabilità comportasse una grande consapevolezza del dolore, ma non quello fisico, il peggior dolore è quello che ti lacera il cuore insieme a tantissime preoccupazioni.
La poca serenità nel mondo del lavoro non aiuta per niente, anzi, aumenta la frustrazione perenne, la paura di non farcela, le bollette che aumentano di peso sulle spalle di volta in volta, i genitori che diventano sempre più anziani e tu sei lontano. Progetta la casa dei sogni, ma non spendere troppo perchè devi ancora finire di pagarti gli studi. Trova il secondo lavoro, ma fai combaciare tutto con il primo. Ti manca solo un esame, perchè non inizi a scrivere la tesi? Perchè li mortacci tua non ho idee, ho una testa piena di cazzi miei e non sono tenuta a giustificarmi per ogni mia singola azione.
Crescere direi che è proprio una merda per chi non ha una famiglia miliardaria alle spalle, ma ce la farò.
Benvenuto fottuto 2023.
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maddavvero · 2 years
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Per un narcisista non esistono vie di mezzo, perché per notare le sfumature dell’ indecifrabile realtà che ha davanti dovrebbe smettere di considerarsi speciale. In genere i narcisisti sono insopportabili. Pensano che il mondo giri intorno a loro e pretendono che chi li circonda faccia altrettanto. Se ci fai attenzione noterai questo saliscendi tra alta e bassa autostima in chiunque: stravisti, dittatori, bambini capricciosi, la tua insopportabile zia che ogni anno rovina il pranzo di Natale. Hotel r sosteneva che dopo la prima guerra mondiale il mondo se l’era presa con la Germania per paura della superiorità tedesca. Recentemente in Californi uno squilibrato ha giustificato il fatto di aver sparato all’impazzata in uno studentato femminile dicendo che le ragazze andavano a letto con uomini “inferiori” mentre lui non aveva alternative se non restare vergine. Se sei onesto rivedrai anche in te questo atteggiamento. Più sei insicuro su una cosa, più ondeggi tra una superiorità distorta ed un’inferiorità distorta. L’autostima è un’illusione. È un costrutto psicologico creato dal nostro cervello emotivo per prevedere cosa lo aiuterà e cosa lo ferirà. Alla fin fine dobbiamo provare qualcosa per noi per provare qualcosa per il mondo, e senza queste sensazioni è impossibile trovare speranza.
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maddavvero · 2 years
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Nella vita si può anche inciampare.
Basta trovare il coraggio di rialzarsi, anche se non se ne ha voglia.
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maddavvero · 2 years
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il soffrire
passa
L’aver sofferto
non passa mai.
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