Tumgik
lavatv-u-pccat · 4 years
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Ehm... Da un po' di tempo sento il bisogno di scrivere i diversi episodi che accadono nella mia vita, che, a loro volta, sono per me esperienze a tutti gli effetti, e condividerli con voi.
Ay Vamos, 09/12/2019 Hardeed Dj
La cosa che più mi infastidisce è quando qualcuno parla alle mie spalle, o meglio, pensa di essere un essere superiore tanto che lo fa dinanzi a te pensando che tu non te ne accorga.
Okay, mi spiego meglio.
Questa sera c'è stata una serata alla quale io ho partecipato, e come solito farsi, ero dietro la console. Sulla mia sinistra c'era un gruppo che organizza eventi, la quale sta tirando molto forte. Verso fine serata, intravedo il "capo" (se così si può definire), di questo gruppo, lo prendo in disparte, e con molta gentilezza gli chiedo se potrei unirmi a loro. La risposta la avevo già immaginata, in effetti ne ho avuto la conferma nello stesso istante.
Ci sono stati molti giri di parole devo dire, che hanno reso la risposta non credibile.
Subito dopo, prende da parte il Dj che nel mio paese e nei dintorni è abbastanza conosciuto e 2 ragazze dal viso molto familiare, e racconta loro della mia proposta, finendo tutti in una gran bella risata molto irritante e innervosente.
Ad una certa, mi sento molti occhi puntati addosso e li, capisco tutto, fin quando mi sale il nervoso e vado via da questo posto.
Innanzitutto se lui non voleva che mi unissi al gruppo poteva dirmelo tranquillamente, mostrandosi una persona matura e sincera con sé stessa, non vigliacca che vuole solo apparire.
La cosa che più mi fa ridere che se davanti è stato capace di fare questo, figuriamoci da dietro ad altre persone cosa farà.
Ma adesso basta dare ancora importanza a persone che hanno capito già dov'è il loro posto; dietro il mio culo
A questo tipo di persona io dico una sola cosa: mentre io avanzo vi guarderò sempre restare dietro.
Come suol dire: "meglio suscitare invidia che destare compassione"
Ps. Sei il mio fan numero 1
Terlizzi, 02:49
9/12/2019
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lavatv-u-pccat · 5 years
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Non sto sicuramente facendo una citazione. Non credo che ultimamente qualsiasi cosa da me detta possa essere citata un giorno. Sono in un periodo un po’ così, la verità è che sono in un periodo un po’ così da tempo. Sento che le persone intorno a me sono felici, vanno avanti con le loro vite, chiedono una spalla grazie a cui aggrapparsi per rialzarsi qualora cadano e lo fanno in tempi brevi. Poi ci sono io. Io che sono bloccata in quest’ansia quotidiana di non riuscire a fare nulla di quello che mi sono prefissata per la giornata o più in generale per la vita. Io che vivo appesa a questo nulla, che in realtà sto male ma non ho un vero motivo per stare male, nel senso potrei stare bene, ho molti degli elementi che alle persone di solito mancano, una famiglia che mi ama, la possibilità di andare a scuola, una casa, un cane, una passione... Ma mi sento costantemente male, come se tutta questa felicità mi fosse estranea. Come se io non potessi meritarla, come se fossi inadatta. Ecco, ho questa perenne sensazione di non andare bene per nessuna situazione, sono più matura della mia età, dicono, ma non sono abbastanza grande per fare tutto quello che potrei fare avendo l’età che mentalmente dimostro, sono troppo determinata, troppo sicura di me, troppo forte ma mai abbastanza per poter essere felice. E mi sento in colpa per questa mia infelicità perché vorrei essere disperatamente serena e non avere le rughe di espressione a 18 anni o passare la notte a chiedermi se sopravvivrò a domani, se aprirò ancora gli occhi, se mi trascinerò fuori dal letto e indossata la corazza andrò di nuovo in mezzo a tutte quelle persone che pur non conoscendomi sparano tutto ciò che esce dalle loro bocche senza filtrare. Senza pensare che se sto ridendo è solo perché così posso coprire il rumore del mio cuore che va in frantumi. E sono così stanca di dover lottare contro me stessa pur di andare disperatamente bene agli altri, come se essendo quella che loro vogliono io sia poi la smettessero, come se diventando quella che loro descrivono potessero zittirsi, ma non accade mai. E io che ci sto così male e le persone che mi dicono che devo essere forte, che passerà, che passerà. E se passerà dove andrà ? Non rimarrà sempre sotto la mia pelle come un marchio a ricordarmi che sono stata così male? E dovrebbe essere una spinta perché se sono riuscita a uscirne una volta posso uscire ancora da lì? Ma come glielo spiego che non ho più le forze di rincollare ancora tutto ciò che hanno rotto, che non so più dove andare a prendere quello che hanno saccheggiato? Passo la giornata in questa lenta apatia, scherzando sulla mia dipartita senza che loro possano capire che a volte penso davvero a come sarebbe non provare più nulla. Ma sono così stanca anche di questo, sono così stanca anche di dover fingere di stare bene. Non sono una persona sfortunata nel senso che normalmente si dà alle persone sfortunate perché io ripeto, ho una famiglia di cui andare più che fiera, ma vorrei solo che ultimamente fosse tutto più semplice, tutto meno doloroso, vorrei avere ancora otto anni e preoccuparmi di quale vestito mettere alla bambola. Sono io o tutto lá fuori è diventato pazzo? Sono io o tutto è diventato inutilmente complicato? Sono io o la vita fa più male di quanto dovrebbe? Sono solo stanca, solo stanca, inadeguata come sempre, malinconica come sempre, come sempre, io.
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lavatv-u-pccat · 5 years
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Mi manchi
E’ mezzanotte e 53 e non riesco a dormire. Chiuso il PC, chiuse le tapparelle, ceci messi in ammollo per la cena di domani. Ma non riesco a dormire. Penso troppo e penso tanto. E quindi torno qui, alla fine, come ogni volta.
Sono estremamente soddisfatto di ciò che sto realizzando nella mia vita negli ultimi anni. Qualsiasi cosa mi stesse dando problemi, qualsiasi cosa fosse per me un peso, è diventata una cosa su cui lavorare, impegnarmi, migliorare. Non ho la vita perfetta, non ce l’avrò e non ambisco a quella, ma sto lottando per la serenità. La serenità di pensare di non avere poi così tanti motivi per odiarmi, o per ritenermi un fallito.
Eppure c’è una cosa, una cosa specifica, in cui credo non migliorerò mai, ed è il mio spasmodico, disperato bisogno d’amore.
E’ qualcosa che alle volte mi spaventa. Per tanti motivi, in realtà. Come faccio a sapere di essere davvero innamorato di una persona, piuttosto che del fatto che questa persona provi cose belle per me? Come faccio a sapere di non starmi accontentando del/la prim* che ricambia i miei sentimenti semplicemente perché ho bisogno di qualcun* che lo faccia?
Non ho bisogno di analizzare questa cosa, non ho bisogno di scavare a fondo nel passato per trovare una risposta, perché una risposta riesco a darmela da solo. La risposta è che non ho mai provato l’amore che si prova da ragazzini. I sentimenti che ricordo da bambino erano cotte mai ricambiate di ragazze che mi trovavano brutto, ciccio, solo un amico. Non ho mai sentito le farfalle nello stomaco all’idea di stare con la mia fidanzatina. Per me è stato tutto molto, troppo complicato. A 13 anni, mentre i miei amici andavano al cinema con la ragazza, io mi incidevo sul braccio la lettera della ragazza che ‘amavo’ e che non mi ricambiava. E le mandavo pure la foto, perché sennò come faceva a sentirsi in colpa e magari ad innamorarsi di me per pena? (Spoiler: questa tecnica non funziona.)
Mi dico spesso, e me lo dico davvero, che l’amore non è qualcosa di indispensabile nella mia vita. Mi dico che di amore sono circondato, dovunque guardi. Che ho una famiglia meravigliosa, degli amici che tengono a me. Mi dico che l’amore è anche quello che trasmetto agli altri, quello che traspare dalla mia personalità. Mi dico che è bello essere come sono io, sempre sorridente, gentile, disponibile, mai arrabbiato, con una parola di incoraggiamento e di amicizia per tutti, anche per il più stronzo. Mi dico che tutto questo basta. E mi dico che sì, magari un giorno succederà che il grande amore verrà a bussarmi alla porta e vivrò una storia come nelle favole, ma tanto se non dovesse succedere il mondo non crollerebbe.
Me lo dico e non ci credo. Allora me lo ripeto, e continuo a non crederci. E quindi uno sguardo un po’ prolungato per me diventa una dichiarazione d’amore, un* ragazz* carin* diventa qualcun* da amare, qualcun* da conquistare.
Mi sto mettendo a nudo, scrivendo tutto questo, ma non mi vergogno di come sono. Non è un qualcosa che ho scelto io, non è una parte di me che mi piace o su cui ho il controllo.
Ho avuto delle storielle, in questo periodo. Che fossero appuntamenti, flirt, frequentazioni più serie. Qualcosa è successo. E mi sentivo bene, davvero davvero bene. Ma inevitabilmente le cose finivano e io ripiombavo nel tunnel dell’astinenza d’amore.
L’ultima volta è stata ieri, in realtà. Nel giro di qualche ora sono passato dalle farfalle nello stomaco all’insetticida. E forse in questo momento sto scrivendo tutto questo perché ho il cuore spezzato? In realtà no, ci credo poco. Ho il cuore spezzato, sì, ma non ce l’ho pensando alla persona che me l’ha spezzato. Ce l’ho pensando alle sensazioni che quella persona provava per me, e a quelle che mi ha fatto provare. Sono le sensazioni, a mancarmi, non la persona.
Ma si potrà mai guarire, da questa cosa? Si potrà mai colmare quel vuoto che si ha dentro? Potrò mai smettere di pensare all’amore come quella cosa che deve accadere, necessariamente, e che deve completarmi la vita e farmi sentire una persona felice al 100%? Smetterò di rendermi ridicolo correndo dietro persone di cui in realtà neanche mi interessa qualcosa?
E’ stressante, tutto questo. Perché quando questi pensieri mi assalgono vado a dormire pensando “ho una bella vita, sto lottando, sono forte, sto raggiungendo dei successi meravigliosi che anni fa potevo solo sognare”, ma poi penso eppure.
Eppure questo letto è davvero grande, per una sola persona.
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lavatv-u-pccat · 5 years
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Sono una persona insicura ma allo stesso tempo determinata.
lo ho la costante paura di non essere abbastanza per le persone che mi stanno accanto, e questo mi porta a mettere continuamente in dubbio me stesso e i rapporti.
Per questo a volte mi sento estremamente fragile e ho bisogno di rassicurazioni, di presenze.
Ho bisogno di sapere che quelle persone non se ne andranno, non mi abbandoneranno per qualcuno di migliore.
Ho bisogno di sapere che sono importante e non sempre l'ultimo della lista.
So di essere un casino, difficile da gestire, ma se scegli di rimanere, allora devi accettare ogni lato di me e, ogni tanto, devi ricordarmi che è me che hai scelto e che vado bene così, nonostante le mille domande sempre uguali.
È qui che però nasce il problema.
Uno come me, quando inizia a dire "ti voglio tanto bene", "ci tengo", "sei importante", "mi manchi", poi, non importa cosa succederà, non importa come andrà a finire o quanto tempo passera' prima di rincontrarsi di nuovo. Non importa nulla. Ti vorrà bene, continuerà a tenerci e sarai importante per un'intera vita.
E credimi, per uno come me, e' un grosso problema.
Anche se mi nascondo dietro false sicurezze...
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lavatv-u-pccat · 5 years
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Come stai?
In questo periodo io sono semplicemente in una fase mentale dove devo ricostruire la mia identità. E la ricostruzione della mia identità passa ad una serie di azioni volte a rompere quello schema mentale e quella routine vissuta nel rapporto di coppia, altrimenti crollerei.
Ho bisogno di frequentare nuove persone, di praticare uno sport e non a caso faccio palestra.
Inoltre sto aggredendo il problema su più fronti, dando degli stimoli su più fronti. Come ho bisogno di variare, sopratutto in periodi di fragilità mentali come questo. Non posso continuare a fare la vita di sempre, esattamente come prima, senza fidanzata, come se niente fosse, perché sennò quella mancanza emergerebbe.
Devo dare solo lo stimolo alla mia mente che mi aiuta a ricostruire la mia autostima, una nuova routine, una nuova identità. Devo riprendere la mia vera identità, non l'identità della vita di coppia.
Se continuo esattamente così, i dolori diventeranno acronici...
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lavatv-u-pccat · 5 years
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Solitudine pt.2
Molta gente non lo capisce come ci si sente a stare sempre soli. Per alcuni, come per me, è rilassante. Girare sempre con le cuffiette nelle orecchie e non sentire i pregiudizi della gente che ti sta attorno, una cosa meravigliosa. Ma per alcuni è terribile, sentire il costante bisogno di un conforto e non averlo da nessuno. Un abbraccio, una carezza, un'amica o un amico vero. Ma ormai, in questo mondo non c'è più una persona vera. Sono rare le persone vere che ti starebbero affianco anche se arrivasse l'uragano. E molte volte sono proprio queste persone solitarie quelle più vere. Perché a noi solitari non piace la compagnia di tutti e quando ci affezioniamo a qualcuno gli diamo tutto.
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lavatv-u-pccat · 5 years
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Solitudine pt.1
Mi piace stare solo, ma non mi piace sentirmi solo. E sono due cose ben diverse, anche se la gente tende a confonderle.
Stare soli vuol dire non avere nessuno intorno. Sei solo quando nella stanza non c'è nessuno oltre a te. Non ha per forza un significato negativo. Sei solo e puoi stare bene, sei solo e puoi stare tranquillo e dedicarti a te stesso. Leggi da solo, scrivi e ascolti la musica da solo. Sono attività che procurano piacere, ti puoi anche semplicemente rilassare e staccare dal mondo.
Sentirsi soli, invece, significa essere circondati da centinaia di persone ma stare male e avere un vuoto dentro che ti divora fino a non riuscire più a respirare. Significa avere la solitudine nel cuore, vuol dire piangere con la consapevolezza che nessuno ti capirà o ti aiuterà mai. Sentirsi soli è una condanna. È una sensazione che ti porta alla disperazione e che, piano piano, ti allontana dagli altri. È un inferno personale.
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lavatv-u-pccat · 6 years
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Domani è lunedì, anzi, fra qualche ora lo sarà. Tornerò a scuola e ho l'ansia. Inizierà di nuovo la scuola. La gente è felice. Io no. Ho paura di quello che può succedere. Ho solo una fottuta paura di mandare la mia vita a puttane un'altra volta. Di non essere ancora accettato. Di rimanere da parte, di non uscire mai e di risolvere problemi agli altri. Non ho voglia di tutto ciò. Vorrei solo che tutto finisse, che la scuola finisse domani anzi che iniziare. Non mi piace questo ambiente, questo banco, i miei compagni, i miei prof. Ecco, i prof. Loro l'unica cosa che cercano di fare è complicarti la vita e farti fare figure di merda. E poi se non ascolti si arrabbiano. Capisco che siano più grandi, tutto quello che volete, ma il rispetto da persona a persona per me esiste ancora. E poi ci sarai tu. Non riuscirò a non guardarti in cortile, all'entrata, all'uscita. Non riesco a non pensare a tutto quello che abbiamo passato e che ancora passeremo. Sei stata, sei e sarai sempre una parte importante di me. Vederti sorridere con gli altri mi farà male perché con me non lo fai. Io odio la scuola, credo sia il posto dove abbia fatto le peggiori esperienze. Non fraintendetemi, amo studiare. Io vorrei essere intelligente, vorrei imparare. Ma questa società di merda mi impedisce molte cose e puntualmente sono sempre io il ragazzo escluso da tutte le conversazioni, da tutte le uscite, da tutte le comitive, da tutti i gruppi. Io provo anche solo a parlare e a fare amicizia ma tutti mi respingono. Davvero.
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lavatv-u-pccat · 6 years
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Sarà difficile. Nessuno mi ha mai detto che sarebbe stato facile. Ci hanno provato, mi hanno dato qualche pacca sulla spalla apostrofandomi con un deciso “la vita va avanti”, ma io avanti non sono mai riuscito ad andarci. Hanno provato a dirmi che non ho bisogno di nessuno, che il mondo è pieno di gente migliore, che sono forte e troverò qualcun altro che saprà apprezzarmi come merito. Ma io non voglio essere meritato da nessuno, non sono un premio da vincere, io mi ero innamorato della sua imperfezione e dei suoi mille difetti. Ho provato a chiedere aiuto. A telefonare ad un’amica nel cuore della notte. Lei mi ha ascoltata una volta, due, anche venti forse, ma dopo mi ha urlato che è ora di smetterla, che sto gettando il mio tempo dietro a un’illusione, che quella persona non tornerà più. Io so che lei ha ragione e se qualche volta alza la voce è soltanto per il mio bene, ma in quell’attimo l’ho odiata con tutto il mio essere, e l’unica cosa che avrei voluto fare era proprio correre da chi mi aveva abbandonato perché sentivo che nessun'altra al mondo mi avrebbe potuto capire. È difficile, perché un amore non è una passeggiata, ci ho messo il cuore e l’anima, mi sono messo contro il mondo intero e alla fine ho perso la scommessa. Non so se ce la farò mai. Certe sere mi sembra di non respirare. Certi giorni vorrei capovolgere l’universo e distruggere tutto ciò che ci divide. In certi attimi la tentazione di correre a perdifiato verso casa sua o afferrare il telefono e chiamarla è così forte che sono costretto a stringere i pugni e trattenere il respiro. Certi ricordi fanno così male che preferirei avere un coltello conficcato in una gamba piuttosto che una memoria tanto buona. Certi volti per strada sono così simili al suo che vorrei inseguirli per tutto il giorno pur sapendo benissimo che si tratta di qualcun’altra. E certe volte trovo una tregua, mi convinco che forse qualcuno migliore c’è davvero, che la felicità esiste anche tra due braccia sconosciute. Chiamo l’amore a squarciagola affinché mi rapisca ancora e mi porti via, ma non mi ascolta. Il mio cuore è incatenato e l’incantesimo non si decide a sciogliersi. È difficile. Lo so meglio di chiunque altro quanto è difficile. Ma difficile non vuol dire impossibile. Ci siamo vissuti. Siamo stati una cosa sola. Anche solo per un secondo siamo stati anime gemelle. Abbiamo sofferto insieme, riso insieme, mangiato insieme, camminato fianco a fianco. Insieme. Ha scelto me nella sua vita. Anche se poi ha cambiato idea, non dimenticherò mai che almeno una mattina in vita sua si è svegliata pensando ai miei occhi azzurri e alle mie labbra. Io, noi, abbiamo conosciuto l’amore. E lo so, è proprio per questo che è così difficile lasciarla andare. Ma un amore finito è sempre meglio di un amore mai cominciato. A te che leggi questo sfogo e soffri, io auguro che la voglia di amare non ti passi mai. Ricorda e soffri, non vergognartene. Ma non odiare mai l’amore. È l’amore stesso che ti salverà proprio quando meno te l’aspetti. L’amore insegna. Sempre e comunque.
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lavatv-u-pccat · 6 years
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Eccomi qui, l'ennesima volta in cui mi ritrovo a parlare da solo con me stesso. Ripenso agli errori fatti in passato e mi rendo conto che sono quelli che mi hanno reso la persona che sono adesso. Non tutti possono vedere ciò che ho dentro. Perché? Perché sono io che decido di non mostrarlo. Tutti abbiamo un lato nascosto. Molte volte, dietro un sorriso si nascondono mille lacrime. Solo noi sappiamo quello che ci portiamo dentro e nessun altro. Alcuni mi dicevano che non sarei stato in grado, che ero diverso, che non ce l'avrei fatta, ma io non li ascoltavo. Andavo avanti per la mia strada e nonostante tutte le mie lacrime versate, i miei sacrifici saranno ripagati, ne sono certo. Sapete una cosa? Ora dico grazie, grazie a quelle persone che non hanno creduto in me. Anche loro hanno contribuito alla mia crescita. "Reagisci'', mi ripetevo, ''non porta a nulla piangersi addosso, combatti". L'ho imparato, credetemi. L'ho imparato. Nonostante i giudizi degli altri, a contare solo su me stesso, dagli errori fatti e dai miei tanti difetti. Ora finalmente posso volare libero, libero come un'aquila. Solo contro tutti. Solo...CONTRO ME STESSO.
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