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technfixes · 10 years
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Come recuperare una scheda madre dal BIOS compromesso:
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Ciao a tutti!
Oggi spiegheremo come recuperare una scheda madre dal BIOS compromesso a causa di un aggiornamento del firmware andato male utilizzando il metodo definito col nome di "hot flash" (ovvero flash a caldo).
Solitamente, nella maggior parte dei casi in cui accade un problema al BIOS della nostra scheda madre, il primo consiglio che ci si sente dare è "buttala via e comprane un'altra", ma questo non sarebbe altro che un inutile spreco, dato che in realtà il problema non è poi cosi grave come potrebbe sembrare. Infatti, servendoci del metodo "hot flash", potremo facilmente risolvere il nostro problema in poco tempo e con poca fatica.
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PREMESSA:
Innanzi tutto è giusto chiarire che l'hot flash non è l'unico metodo esistente per ovviare ad un problema del genere, e per tanto è giusto che sappiate che esistono altre soluzioni per rimediare a tali situazioni, come ad esempio la riprogrammazione del BIOS chip corrotto tramite un programmatore di EPROM oppure la sostituzione dello stesso chip con uno nuovo (già programmato e pronto all'utilizzo), reperibili in entrambi i casi a prezzi modici presso diversi siti internet. Se la cosa vi interessa e volete approfondire, fate un salto su Google e cercate...
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Iniziamo quindi dicendo che, si sa, l'aggiornamento del BIOS è una delle procedure piu delicate da effettuare, ma anche una delle più importanti, poiché consente alla nostra scheda madre di correggere eventuali problemi di funzionamento o incompatibilità sia con le periferiche aggiuntive che potremo andare ad installare successivamente (CPU, VGA, RAM, ecc...), sia con gli stessi sistemi operativi di ultima generazione, che molto spesso presentano grosse difficoltà ad interagire con hardware troppo datato.
A volte l'aggiornamento del firmware del BIOS chip di bordo può essere abbastanza semplice da effettuare, grazie a delle utility integrate di serie nelle stesse schede madri (come ad esempio EZ Flash per le schede Asus) od agli appositi software che solitamente vengono distribuiti unitamente al BIOS file aggiornato che andremo a cercare e scaricare dal sito del produttore.
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Ma questi purtroppo nulla possono per preventivarci da eventuali imprevisti che potrebbero verificarsi durante la fase di upgrade del nostro BIOS, come ad esempio sbalzi di tensione o malfunzionamenti dello stesso software di aggiornamento che stiamo utilizzando, che potrebbero causare un danno irreversibile al firmware, compromettendo (quasi) irrimediabilmente il nostro computer.
Cosa fare allora se un caso del genere dovesse verificarsi? No panic, we'll fix it! ;)
COSA E' L'HOT FLASH E QUALI TIPI DI BIOS CHIP ESISTONO:
L'hot flash non consiste in nient'altro che nell'utilizzare un'altra scheda madre funzionante come mezzo per riprogrammare un BIOS chip corrotto e portare quindi a termine la nostra operazione di ripristino dello stesso. Non importa di quale altra scheda madre disponiate, l'importante è che questa funzioni normalmente, ma soprattutto che equipaggi la stessa tipologia di BIOS chip di bordo della scheda madre compromessa che tenteremo di andare a recuperare. Di questi BIOS chip, o EPROM che dir si voglia, ne possiamo trovare di diverse tipologie. Eccovi alcuni esempi di BIOS chip e delle loro relative sedi di alloggiamento che molto probabilmente andrete a trovare sulle vostre schede madri:
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Di solito questi sono i due tipi di BIOS chip più diffusi sulle schede madri odierne, ma purtroppo esistono anche altri tipi di bios chip definiti con l'acronimo di SOIC che vengono direttamente saldati nei loro alloggiamenti e per questi, in caso di malfunzionamento, la situazione si verrebbe a complicare di molto, poiché la sostituzione verrebbe a rivelarsi molto più laboriosa e delicata del normale. Ma per fortuna questo genere di chip non è molto diffuso sulle schede madri odierne, ed infatti viene per lo più utilizzato nei sistemi digitali integrati che generalmente interessano altri generi di dispositivi come ad esempio smartphone, tv, tablet e cosi discorrendo. Quindi, fortunatamente, non li incontreremo facilmente lungo il nostro percorso... O almeno, non per il momento.
Per verificare quale tipo di BIOS chip equipaggia la vostra scheda madre e vedere dove sia collocato, potrete consultare lo schema che quasi sempre si trova all'interno del manuale d'uso della stessa (scaricabile dal sito del produttore), dove troverete indicato non solo la posizione del chip in questione, ma anche tutto quello che vi serve sapere sulla vostra "mobo".
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Una volta identificato il tipo di BIOS chip installato sulla nostra scheda madre ed una volta procurataci una seconda scheda simile alla nostra per effettuare il nostro trapianto, andiamo dunque a vedere quali altre procedure andremo ad eseguire per recuperare la nostra "mobo" in status di morte apparente.
COME ESTRARRE UN BIOS CHIP:
Solitamente, per effettuare l'estrazione dei suddetti BIOS chip dalle proprie sedi in maniera rapida e sicura, possiamo trovare in commercio delle apposite pinzette che facilitano di gran lunga l'operazione di estrazione e soprattutto riducono di molto il rischio di danneggiare i pin del chip in questione, specialmente se si tratta di un chip di tipo PDIP. Ma facendo particolare attenzione, potremmo comunque aiutarci nel compiere l'estrazione semplicemente utilizzando comuni strumenti per l'uso domestico come ad esempio cacciaviti di piccole dimensioni o pinzette estetiche.
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Una volta estratto il Bios chip corrotto dalla scheda madre, mettetelo al sicuro e preparate l'altro computer (equipaggiante la scheda madre dal BIOS chip uguale al vostro) per eseguire le indicazoni che seguiranno.
PROCEDURA DI RECUPERO:
1) Dato che per "flashare" il BIOS corrotto in questione avrete bisogno di farlo tramite DOS, se il vostro computer dispone di un'unità Floppy Disk, allora create un disco di avvio e, successivamente, inserite all'interno dello stesso Floppy i file che troverete dentro la cartella del firmware che avete scaricato dal sito del produttore della vostra scheda madre. Se non disponete di un'unità Floppy Disk, in alternativa potrete creare una chiave USB avviabile utilizzando il semplicissimo programma gratuito Rufus (reperibile dall'apposito sito web). Allo stesso modo, una volta realizzata la nostra chiave USB avviabile, non dovremo far altro che inserirvi dentro tutti i file del BIOS che avremo intenzione di utilizzare sul nostro chip corrotto, ovviamente assicurandoci prima che i file in questione sia quello corrispondente al modello della vostra scheda madre danneggiata.
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2) Adesso riavviate il computer ed entrate nella schermata di setting del vostro BIOS per cambiare la sequenza di avvio dei vostri dispositivi (sia chiaro che se la vostra scheda madre non dispone di un'opzione di avvio tramite dispositivi USB, allora dovrete necessariamente ricorrere al Floppy Disk). Una volta impostata la sequenza di avvio, che deve vedere necessariamente come primo dispositivo la voce "USB" o "Floppy", salvate le modifiche appena apportate e riavviate nuovamente.
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3) Al nuovo riavvio, se tutto è stato eseguito correttamente, il vostro computer dovrebbe entrare in automatico nella schermata del DOS. Adesso, con molta attenzione, dovrete rimuovere il BIOS chip funzionante dalla vostra scheda madre (senza spegnere il computer) e sostituirlo col BIOS chip corrotto che avete conservato prima. Potete farlo tranquillamente perché il BIOS chip non serve ad altro che a far avviare il sistema, proprio come il motorino di avviamento di un'automobile, che una volta utilizzato per far partire il motore non serve più fino al prossimo riavvio.
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4) Una volta fatto questo, digitate i comandi per eseguire la procedura di aggiornamento (la procedura varia a seconda del tipo di firmware di cui disponete, che può essere AMI, Phoenix, Insyde o altro) e, se tutto andrà bene, potrete considerare il vostro lavoro riuscito e la vostra scheda madre salva.
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5) Adesso spegnete il sistema, estraete il chip appena recuperato, rimettetelo al suo posto nell'apposita scheda madre e verificate il buon esito delle vostre fatiche.
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technfixes · 10 years
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Benvenuti su Tech & Fixes!
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Ciao a tutti e benvenuti su Tech & Fixes, un blog dedicato al mondo della tecnologia nel senso più lato del termine!
Il nostro scopo infatti sarebbe non solo quello di trattare argomenti riguardanti il mondo dei computer e dell'elettronica in generale, ma anche quello di far capire a chi ci segue cosa realmente si cela all'interno dei vari dispositivi elettronici di cui facciamo comunemente uso oggigiorno, svelando alcuni piccoli segreti per riuscire a riparare o comunque a sfruttare al meglio tutto il potenziale dell'hardware a nostra disposizione, prendendocene cura al fine di massimizzarne il più possibile la durata ed, eventualmente, anche le prestazioni.
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In realtà, molto spesso basterebbe semplicemente eseguire delle accurate e periodiche procedure di manutenzione sui nostri componenti (sia a livello hardware che software) per mantenere le loro performance costanti ed invariate nel tempo, evitando dunque di ritrovarci in situazioni problematiche che potrebbero costringerci a ricorrere a drastici metodi di recupero o, peggio ancora, ad inutili sostituzioni che richiederebbero quindi notevoli sprechi sia in termini di denaro, che di materiali preziosi.
Non tutti sanno infatti che molto spesso, all'interno della maggior parte dei componenti elettronici che dimorano nei nostri dispositivi tecnologici, potremo trovare discrete quantità di metalli non facili da reperire come alluminio, rame, argento o persino oro.
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Immaginate quindi quanti di questi materiali, che potrebbero benissimo essere recuperati o riciclati, sempre più facilmente finiscano nelle nostre discariche per futili motivi, senza che nessuno ne sappia nulla...
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Cercheremo dunque di approfondire occasionalmente anche questi aspetti del mondo della tecnologia, quanto meno per informare chi non ne è al corrente di cosa in realtà accade dietro le quinte dell'innovazione tecnologica e del consumismo tradizionale.
Ovviamente, essendo ancora agli albori, speriamo giungiate in tanti a seguirci e darci sopporto e consigli su come potremo migliorare il nostro lavoro, commentando o proponendo nuovi temi da trattare. Avendo tanta esperienza nel settore ed una notevole attitudine nel "problem solving", ci sentiamo  in grado di affrontare temi di ogni genere, sempre, si intende, restando all'interno del campo della tecnologia e dei nostri limiti di conoscenza. In fondo si sa, essendo il nostro un campo molto vasto ed in continua evoluzione, c'è sempre qualcosa da imparare...
Grazie a tutti per l'attenzione e buon proseguimento! :)
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