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#sonno sereno
orotrasparente · 2 months
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cosa voglio dalla vita non lo so, cosa sto cercando nemmeno, non so nemmeno se sono sereno, felice, triste o arrabbiato, non so chi sono e tantomeno chi sto diventando, l’unica cosa che so è che ho sempre sonno
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belladecasa · 16 days
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Quasi tutta la mia vita è stata fatta di piccoli treni di provincia e della voglia non prenderli mai più, del suicidio e della speranza di non desiderarlo mai più. Questo è stato l’anno in cui per più tempo non ho ideato l’autodistruzione del mio corpo e della mia mente, non so se per merito del litio o della felicità che ho sfilato dalle tue dita. La tua pelle è la cartina da cui leggo la strada per la mia felicità, quando sto per baciarti nelle mattinate tarde, prima dei lunedì che irrompono di conversazioni convenevoli e della luce nauseante degli schermi. Ma prima di te pure vivere per me era un lavoro; il mestiere di vivere.
Da anni non leggo Pavese, forse ne ho avuto sempre meno bisogno. Ho trovato Wallace per spiegare il mio sarcasmo crudo e la voglia di morire, le mattine peggiori con le finestre calde e la luce senza pietà, la certezza dell’anima che il giorno non dovrà essere attraversato ma scalato verticalmente. Ho odiato ogni mattina della mia vita, poi pure ogni notte, le cifre tonde, categoriche, ineludibili, che mi dicevano quanto poco avevo dormito e quanto poco mi restava da riposare. Ho invidiato il sonno degli altri e ogni persona che non fosse la mia. A volte provo ancora odio irrazionale per chi mi capita sotto gli occhi sereno, a prendere un caffè al bar, che sembra in grado di amare ogni alba della sua vita mentre io, che sono fatta del buio, posso amare solo le piccole luci che nel buio t’accompagnano, le stelle, le comete, le lucciole, che nemmeno esistono più, e tu per me sei queste luci qui
#s
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thelastdinner · 27 days
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Cosa sei tu per me?
L'inizio è la fine di ogni cosa, la più rosea delle albe e il tramonto più infuocato, il pianto più felice e il sorriso più nascosto, il sonno più sereno e il sogno più incredibile, la passione più coinvolgente e la perdizione più totale, l'estate più fresca e l'inverno più caldo e poi... Poi sei.
E il Tuo essere è il Mio vivere.
Azeruel
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sciatu · 9 months
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IL CREPUSCOLO A SIRACUSA
Il tramonto ad Ortigia, vive di leggeri contrasti, come nel colorarsi di rosa delle antiche case e dei palazzi rivestiti così di una parvenza di quiete e pace contro la rombante fretta dei turisti che cercano un parcheggio, o di ciarliere comitive colorate che seguono sul cellulare, strade serpeggianti verso i punti più belli dell’isola o verso i tanti ristoranti che riempiono vicoli e cortili. È un contrasto che vive del lento scurirsi del cielo e dell’accendersi dei piccoli vicoli, del vociare dei ragazzi e delle silenziose forme statuarie dei grandi alberi, un contrasto che trovo nei balconi che raccolgono l’ultima luce contro il vociare sereno ed allegro delle famiglie sedute nei vicoli, nel veloce cambiare della luce del sole riflesso sulle alte finestre contro il pallore ingrigito dei vicoli bui, dell’andare e venire dei camerieri con le mani ingombre di profumate pietanze e nell’immobile nell’attesa del desiderato pranzo, nel passeggio lento ed intimo delle copie che raccolgono passionale amore nell’eleganza compita dei palazzi contro l’indifferente sonno dei bambini distesi in traballanti passeggini, nella musica tradizionale siciliana allegra e travolgente che scioglie la freddezza dei turisti nordici. Contrasto che si perde nelle strade principali affollate e luminose e nel silenzio dei vicoli dove i padroni sono gatti curiosi, contrasto che rivive nel silenzio degli imponenti cortili e nella baraonda dei ragazzi che giocano a calcio con una lattina di coca. Un contrasto che si scioglie nelle discussioni oziose delle coppie mentre si aspettano i piatti da consumare, nel sospiro leggero della brezza che scivola tra i vicoli silenziosi, nell’odore del mare che riempie le strade deserte e la barocca bellezza delle chiese. Anche noi ci fermiamo in un buon ristorante così che il sapore della notte ormai prossima si impreziosisca con il sapore dei calamari farciti da pinoli e uva passa e la fragranza fiorita di un vino bianco siciliano.
The sunset in Ortigia thrives on light contrasts, such as in the pink coloring of the ancient houses and buildings thus clad in a semblance of quiet and peace against the roaring rush of tourists looking for a parking space, or of chatty colored groups following on their cell phones winding roads towards the most beautiful points of the island or towards the many restaurants that fill alleys and courtyards. It is a contrast that thrives on the slow darkening of the sky and the lighting up of the small alleys, the shouting of the boys and the silent statuesque forms of the large trees, a contrast that I find in the balconies which collect the last light against the serene and cheerful shouting of the families seated in the alleys, in the rapid change of sunlight reflected on the high windows against the graying pallor of the dark alleys, in the comings and goings of the waiters with their hands full of perfumed dishes and in the motionless waiting for the desired lunch, in the slow and intimate walk of the copies that collect passionate love in the refined elegance of the palaces against the indifferent sleep of children lying in rickety strollers, in the cheerful and overwhelming traditional Sicilian music that melts the coldness of Nordic tourists. A contrast that is lost in the crowded and bright main streets and in the silence of the alleys where the owners are curious cats, a contrast that relives in the silence of the imposing courtyards and in the hubbub of the boys playing soccer with a can of coke. A contrast that dissolves in the idle discussions of the couples while they wait for the dishes to be eaten, in the light sigh of the breeze that slips through the silent alleys, in the smell of the sea that fills the deserted streets and the baroque beauty of the churches. We too stop in a good restaurant so that the flavor of the coming night is embellished with the flavor of squid stuffed with pine nuts and raisins and the flowery fragrance of a Sicilian white wine.
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lunamagicablu · 1 year
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L’Amore non e’ una emozione, e’ una energia. E’ una cosa che serve per creare cose. Amando, ci si sincronizza con il resto del creato. l’Amore non e’ solo quello romantico o quello provato verso i nostri cari durante momenti di serenita’, e’ uno stato mentale ed energetico vicino a Dio. Al mattino ci si potrebbe svegliare e pregare: “Dio, aiutami ad Amare oggi“.. e la sera, in un momento di raccoglimento si potrebbe valutare quanto si e’ Amato realmente. In una giornata buona forse si e’ riusciti ad Amare soli 10 minuti… il resto del tempo ci si e’ distratti. Piu’ si Ama, piu’ possono accadere avvenimenti magici. Piu’ si Ama, piu’ il mondo diventa un posto bello e uno si sente felice. Amare mentre si ascolta il respiro sereno di un figlio dormiente e’ facile, ma lavare i piatti con Amore, subire uno sgarbo con Amore o lavorare con Amore e’ piu’ difficile. Tuttavia l’obiettivo e’ quello di arrivare ad Amare 24 ore al giorno.. sempre.. anche nel sonno. Alberto Medici ************************ Love is not an emotion, it is an energy. It's something you need to create things. By loving, we synchronize with the rest of creation. Love is not only the romantic one or the one felt towards our loved ones during moments of serenity, it is a state of mind and energy close to God. In the morning we could wake up and pray: "God, help me to love today" .. and in the evening, in a moment of recollection one could evaluate how much one is really loved. On a good day maybe you only managed to love 10 minutes... the rest of the time you were distracted. The more you love, the more magical events can happen. The more one loves, the more the world becomes a beautiful place and one feels happy. Loving while listening to the serene breathing of a sleeping child is easy, but washing the dishes with Love, being rude to Love or working with Love is more difficult. However, the goal is to get to love 24 hours a day .. always .. even in sleep. Alberto Medici 
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gocciaemozione · 1 year
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La nostalgia è quella rosa che hai nascosto in un libro per far sì che il tempo non disperda il suo "profumo".
La nostalgia è quella favola raccontata, che, a distanza di anni, non smette di far sognare il tuo cuore.
La nostalgia è quell'abbraccio del quale continuerai a sentirne il calore.
La nostalgia è quel bacio che ogni sera sfiorerà la tua fronte, rendendo più sereno il tuo sonno, è l'eco di quella ninna nanna che risuonerà per sempre nella tua mente, perché tu, tu non dimentichi... La nostalgia è un sentimento che si nutre di ricordi e di lontananza... Cerco riflessi di pace, in queste gocce di tempo che mi scivolano sulla pelle... Ciò che siamo si vede quando, nel cadere invece di mollare, riempiamo il nostro coraggio, di voglia di lottare e invece di spegnere la candela della speranza, con le ombre della vita, del mondo e della cattiveria, rinnoviamo la sua fiamma, perché chiunque ne avesse bisogno possa attingere da lei, la forza per risalire la china e qualsiasi tempesta. Sai; Siamo noi che inconsciamente formiamo ciò che siamo, la volontà ci porta nel bene o nel male a diventare ciò che disideriamo. Senza saperlo formiamo la nostra esistenza. Quindi; Si può sostenere che ciò siamo diventati, era in realtà il nostro desiderio più profondo. Non ha importanza a chi appartenga quella fiamma, l'importante è continuare ad alimentarla, cosicché la veda chiunque. Non dico che si cancelleranno tutte le ombre del mondo, della vita, ma per lo meno nel frattempo, si avrà un piccolo spiraglio di luce per camminare nel buio. Non aver paura di cadere, non desistere, ci sono sempre buoni motivi che trascinano le parole vuote dei giudizi, pregiudizi, fragilità ed insicurezze. Aggrappati alla vita, esisti, vivi. Non sei qui per sopravvivere, ma per vivere a pieno l'esistenza. Sta a te indossare il coraggio e afferrare la fiamma della vita (Speranza). Sta a te, superare i tuoi limiti, abbattendo per sempre il fardello che opprime le tue capacità di farti le giuste domande e darti le giuste risposte, in questa trama di occasioni perse e sbagliate. Ciò che siamo si vede quando, anche nell'infelicità cogliamo sempre il valore della vita...
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canesenzafissadimora · 11 months
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Quando mi manchi,
mi manchi...
Mi manchi così. ..
all'improvviso...
come un lapsus,
come un respiro...
Come l'onda che si ritira
portandosi via
la sabbia sotto i piedi...
Un graffio di dolore
che sferza il cuore...
Un brivido del pensiero...
un breve sonno del sereno...
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#Dana Cornea -(Mancanza)
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schizografia · 3 months
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Un indizio certo e una prova completa di questa purezza è se, quando riposiamo o dormiamo, non ci viene alcuna immaginazione cattiva”, o, ancora: “Dunque frutto della purezza ed una prova sicura di essa è se, quando dormiamo, non ci assale alcun movimento impuro; e se quello che ci succede durante il sonno, ci avviene come per una necessità di natura”. Tutta la “dodicesima conferenza è dedicata alla questione delle “polluzioni notturne” e alla necessità di “liberarcene con tutte le nostre forze”. Cassiano evoca, a più riprese, qualche santo personaggio, come Sereno, giunto a un grado così elevato di virtù da non essersi mai esposto a simili inconvenienti.
Michel Foucault, Estetica dell’esistenza, etica, politica. Archivio Foucault 3. Interventi, colloqui, interviste. 1978-1985
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tyrsia · 11 months
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Diventare genitore
Quando diventi genitore tutta la tua vita cambia. Dicono che si tratti di un vero e proprio sconvolgimento e, dopo 11 mesi, posso dire che si tratta davvero di una rivoluzione interiore.
Tutta la tua vita gira intorno a questo cucciolo d'uomo che ha bisogno delle tue cure per qualsiasi cosa. È risaputo che l'essere umano nasca prematuro. Se così non fosse il cranio non passerebbe dalla vulva. Poi ci mette circa un anno a reggersi sulle sue gambe e circa due per iniziare a comunicare con il linguaggio verbale, proprio della nostra specie.
Un figlio voluto è davvero una delle gioie più incredibili che possano capitare nella vita. - Ti fa provare un amore prima sconosciuto. - Ti obbliga a metterti in discussione quotidianamente per essere costantemente la versione migliore di te. - Ti ricorda che hobby, lavoro e soldi sono importanti, ma mai come il tempo trascorso assieme, che vola esattamente come dicono tutti.
In questi 11 mesi ho imparato cosa sia l'impotenza e la frustrazione; la debolezza e la tristezza; la solitudine e l'alienazione. Però ho anche iniziato a ridere in un modo nuovo; la soddisfazione negli occhi di mia figlia mi ha ricordato la gioia per la conquista; ho scoperto che una pernacchia sulla pancia può rendermi felice come uno spettacolo di teatro d'avanguardia.
Ogni momento sereno trascorso con il mio compagno è stato il risultato di un duplice percorso individuale in cui ciascuno ha messo da parte un po' dell'egoismo che ci caratterizza come esseri umani. Ogni incontro intimo ci ha ricordato che senza il desiderio prezioso che proviamo l'una per l'altro non sarebbe arrivata nostra figlia.
Sono stati 11 mesi travolgenti; il sonno perso da una mamma nel primo anno di vita del proprio figlio si aggira intorno a 1.000 ore; il numero di figuracce per dimenticanze è incalcolabile. Leggevo uno studio secondo cui durante la gravidanza avviene una riduzione fisica della sostanza grigia del cervello che si traduce in una perdita di memoria detta "baby brain".
Nonostante questo deficit una neo-mamma sviluppa davvero una serie di competenze davvero nutrita. Infatti oggi: - riesco a fare costantemente due o più cose insieme - i miei riflessi sono migliorati - ho un udito più fino - mi sono messa a studiare vari argomenti per essere un genitore premuroso e attento.
Comunque vada si sbaglia sempre qualcosa nell'educazione dei propri figli, ma sono certa che questa avventura sia davvero degna di essere vissuta pienamente.
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loveint-diario · 11 months
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Capitolo 31 - Il sonno della coscienza genera mostri
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“… intorno a lui fu consultato il vate profetico per sapere se avrebbe visto i lunghi giorni di una matura vecchiaia: «Se non si conoscerà» egli disse. La profezia dell’augure a lungo sembrò menzognera, ma la confermarono la fine, gli avvenimenti, nonché il genere di morte e la singolarità della follia.”
Metamorfosi di Ovidio
Il lui della citazione è Narciso e come ci racconta Ovidio, era un giovane di straordinaria bellezza che dopo essersi specchiato nelle acque di un lago, s’innamora follemente della sua immagine riflessa e nel tentativo di afferrarla cade in acqua e muore annegato. La singolarità della follia è quella di amare sé stesso più di qualsiasi altro essere al mondo e come da profezia, la morte avviene nel momento in cui si conosce, si vede per la prima volta.
Il mito di Narciso è tra i più conosciuti della mitologia greca e tra i più utilizzati in psicologia come in letteratura per raccontare individui insensibili e manipolatori o descrivere società basate sull’egotismo e l’apparenza.
In Introduzione al narcisismo (1914), Sigmund Freud definisce narcisismo originario un particolare stadio dello sviluppo psichico durante il quale il bambino, o la bambina, basta a sé stesso, nel senso che il suo corpo è il punto di partenza e di arrivo delle pulsioni e del piacere. È quel momento in cui dipendiamo completamente dall’accudimento materno, il momento in cui ogni nostra necessità viene soddisfatta senza che sia necessario far nulla fuorché piangere, è il momento in cui la simbiosi con chi ci accudisce è assoluta, non siamo capaci di distinguere ciò che è io da ciò che è il corpo dell’adulto che ci accudisce. Abbiamo fame, sete, vogliamo dormire, essere coccolati oppure vogliamo giocare o essere cambiati e senza nessun altro sforzo che sia quello di agitarci scompostamente e piangere, otteniamo ciò che desideriamo, quello di cui abbiamo bisogno. Nel momento di massima dipendenza siamo quasi come degli dei, otteniamo pronta soddisfazione senza la necessità di affidare alle parole la nostra richiesta e solo con il movimento.
Crescere comporta però ripetere continuamente l’esperienza dell’essere incapaci, da soli, di soddisfare le nostre necessità, di essere fisicamente e psicologicamente inadatti a rispondere alle richieste dell’ambiente; crescendo ci scontriamo con i limiti che l’educazione pone al soddisfacimento del nostro piacere e con la frustrazione che deriva dai divieti morali e civili che la nostra società impone. Questo è il momento edipico, un momento fondamentale secondo Freud nello sviluppo psichico normale e in quello patologico dell’essere umano e per spiegarlo prende a prestito un altro mito di origine greca, quello di Edipo.
Questa volta a consultare l’indovino Tiresia sono il re Laio e sua moglie Giocasta, al quale pongono la stessa domanda che i genitori di Narciso posero all’augure: il loro primogenito vivrà sereno e abbastanza a lungo da godersi la vecchiaia? Sì, il bambino vivrà a lungo, abbastanza da invecchiare ma sarà causa di morte per il padre, è la risposta del veggente. I genitori sconvolti dalla profezia, decidono di uccidere il bambino, ma non essendo capaci di farlo affidano il neonato a un cacciatore, chiedendogli di abbandonarlo nel bosco così che muoia di fame e di freddo. Il cacciatore compassionevole non esegue però l’ordine del re, salva il bambino affidandolo alle cure di altri due genitori regali, senza figli, che lo accolgono con immensa gioia.
Una volta cresciuto, Edipo per dimostrare il suo valore di uomo e di futuro re, si mette in marcia, esercito a seguito, con l’intenzione di conquistarsi un proprio regno. Durante il cammino giunge dinnanzi ad una strettoia, all’altro capo della quale c’è Laio con il suo esercito in marcia. Nessuno dei due sa chi sia l’altro, ma entrambi sanno che il diritto di passaggio spetta a Laio in quanto re e in quanto anziano. Come sappiamo Edipo freme dalla voglia di mostrare le sue doti virili e i suoi talenti da guerriero così, invece di cedere il passo a Laio in rispetto alle leggi e agli dei, comanda al suo esercito di attaccare per imporre il suo diritto di passare per primo. Sarà proprio la sua spada ad uccidere il padre. Edipo trionfante e inconsapevole conquista il regno di Laio, sposa la madre e dall’unione dei due nascono ben quattro figli. Dei miti greci e delle leggende la cosa che più mi piace è che la verità anche se giace nascosta per anni e anni, trova sempre il modo di manifestarsi e una volta nota a tutti, la giustizia segue implacabile. Edipo venuto a conoscenza dell’orrida verità, si accecherà con le sue stesse mani e si costringerà a una vita in esilio vagando per strade sconosciute coperto di stracci.
Freud utilizza il mito di Edipo per spiegare un passaggio fondamentale della maturazione psichica durante il quale l’Io smette di trovare godimento in sé stesso e si rivolge all’ambiente, cerca di soddisfare i suoi bisogni nella relazione con i genitori, uno dei quali diventa l’oggetto del suo amore, l’altro diventa oggetto d’identificazione e d’imitazione, una sorta di ideale. Il primo atto costitutivo dell’Io come Essere in relazione con è una scelta d’amore e contemporaneamente è il desiderio di voler essere come quel modello in grado di possedere l’oggetto amato.
Il processo di identificazione è alla base del complesso edipico, il bambino s’identifica con l’oggetto amato che vuole per sé e con il quale non ammette distanza o separazione, ma s’identifica anche con il rivale in amore, l’altro genitore al quale vuole somigliare, che imita e che vorrebbe sostituire. L’identificazione è il primo legame emotivo che istauriamo con un’altra persona perché sia nell’innamoramento che nell’ammirazione tendiamo a emulare il comportamento delle persone amate e ammirate, in Psicologia delle masse e analisi dell’Io (1921) Freud dice che a volte l’Io copia la persona amata a volte quella non amata (quella ammirata) e che l’identificazione è immedesimazione, la stessa che utilizziamo per comprendere l’Io estraneo di altre persone, la stessa che sta alla base dell’empatia. L’Io dunque crea un legame emotivo identificandosi con il soggetto che ammira e dunque con ciò che vorrebbe essere oppure con l’oggetto e dunque con ciò che vorrebbe avere.
Il legame emotivo che si istaura mediante l’identificazione è ambivalente, tende all’avvicinamento e alla tenerezza con l’altro con cui ci si identifica ma allo stesso tempo tende all’allontanamento e a cercare di separarsi da questo. Le forme di relazione basate sull’identificazione sono forme primordiali di relazione, l’altro è vissuto come un oggetto, come qualcosa che si vuole avere interamente, o in parte appropriandosi dei suoi attributi, in questo aspetto predatorio e aggressivo risiede l’ambivalenza del legame.
Narciso vuole afferrarsi ed Edipo non vuole solo diventare re, vuole essere re come Laio, vuole il suo regno, il suo esercito e la sua regina.
“[L’identificazione] Si comporta come una propaggine della prima fase orale dell’organizzazione libidica nella quale l’oggetto bramato e apprezzato veniva incorporato durante il pasto e perciò distrutto in quanto tale. Come è noto il cannibale rimane fermo a tale stadio; egli ama i nemici che mangia e non mangia se non quelli che in qualche modo può amare.”
Tre saggi sulla teoria sessuale (1905)
È sempre Freud a parlare e sembra far eco al poeta che dal carcere di Reading canta:
“Troppo poco si ama, o troppo a lungo;
C’è chi vende l’amore e chi lo compra,
Chi commette il delitto lacrimando
E chi senza un sospiro:
Poiché ogni uomo uccide ciò che ama,
Ma non per questo ogni uomo muore.”
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Infatti a morire sono solo le donne che vengono divorate da uomini che amano solo sé stessi. I dati circolati dopo la morte di Giulia Tramontano, la giovane donna incita di sette mesi uccisa dal suo compagno, dicevano che in Italia 3 donne al giorno sono vittime di violenza e l’85% di loro muore uccisa da compagni, mariti, padri e figli, proprio da quegli uomini che le amano di quel tipo d’amore che le considera soltanto oggetti utili al loro nutrimento e al loro piacere. Ecco che tipo di amore è quello di ogni uomo che uccide ciò che ama, lo stesso tipo di amore in nome del quale chi mi stalkerizza giustificava la sua azione abusante nei miei confronti. In questi anni mi sono chiesta come potesse una persona, che mi ossessionava con la sua presenza sempre lì dov’ero io ad ascoltare ogni mio respiro, a guardare ogni mia azione, sempre pronto a sottolineare i miei gesti, gli eventi della mia vita con poesie d’amore, canzoni, articoli, sempre lì a ripetere le mie parole, i miei argomenti, a imitare i miei gesti, i miei modi di dire, che a ogni mio tentativo di liberarmi da questa sorveglianza globale rispondeva che sarebbe rimasto per sempre perché mi amava troppo, come può questo uomo non aver mai nemmeno tentato, di avere una relazione normale con me? Non aver mai cercato d’incontrarmi o di parlarmi per comunicare, non soltanto per ripetermi come un’eco infinita. In linea con Freud ritengo che la risposta stia proprio nella fame smodata e insaziabile dell’oralità, e nella violenza dell’identificazione come esporrò nel prossimo capitolo.
Adesso, dopo aver parlato di uomini, di miti e di parole ripetute, mi piacerebbe concludere con la storia di un personaggio femminile Eco, la ninfa ripetente, così come l’ho trovata nel libro di Christoph Ransmayr, Il mondo estremo.
La storia è ambientata agli estremi confini del mondo conosciuto, nella città di Tomi, sul Mar Nero, dove Ovidio fu esiliato e dove morì. Il protagonista è Cotta, amico del poeta, che aveva assistito al suo ultimo discorso pubblico a Roma prima dell’esilio. Cotta si reca nella città selvaggia perché vuole rintracciare le ultime tracce di Ovidio e delle Metamorfosi, muovendosi in un mondo in cui il mito si trasfigura in realtà. In questo romanzo Eco è una donna straniera, povera e sola, dalla pelle così chiara e delicata che se si espone al sole inizia a squamarsi e a decomporsi, per questo vive in una caverna in cima alla montagna. Eco è capace di discorrere di molte cose, sa molto e ha vissuto a servizio di Ovidio fino alla morte di quest’ultimo, ma a Tomi generalmente quando le rivolgono la parola si limita a ripetere le ultime parole di chi le ha parlato. Essendo una straniera, povera e donna, gli uomini della città ferrigna, si presentano di notte nella sua caverna e portando polli, stoffe, grano o farina pretendono di accoppiarsi con lei, lei per sopportare quei momenti, rimane in silenzio e immagina di trovarsi a passeggiare per sentieri di montagna. Cotta è l’unico a sapere che Eco non ripete soltanto parole, ma parla in modo tale da fargli venire il sospetto che Ovidio stesso possa aver scritto le  Metamorfosi ripetendo le storie ascoltate dalla donna. Nonostante questo, o forse proprio per questo, anche Cotta la violenta.
Roma, 12 giugno 2023 h 9.33 a. m. – 15 giugno 2023 h 3.05 p. m.
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mccek · 1 year
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seoul-italybts · 1 year
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[✎ ITA 📽] Disney+ : SUGA : Road to D-DAY, Brain Map | 17.04.23⠸
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INTERVISTA : SUGA, Road to D-DAY - Road Map
I pensieri più profondi di SUGA in previsione di D-DAY
D-DAY
Ciò cui penso di più, ovviamente è il mio album 'D-DAY'.
Ho lavorato davvero sodo, quindi non ho rimpianti. Credo tutti coloro che lo hanno prodotto insieme a me saranno d'accordo, ma ci terrei ricevesse tanto interesse ed amore da parte delle/i fan. Quindi, sì, ciò cui penso maggiormente, negli ultimi tempi, è il rilascio dell'album.
Quando questo video uscirà, avrò già concluso le ultime fasi di preparazione e il CD fisico sarà in produzione, quindi non c'è più niente che io possa fare o cambiare. Sono piuttosto sereno.
Fino al giorno prima della masterizzazione, solitamente, continuo a pensare e ripensare a ciò che dovrei editare o tenere, ma quando poi tutto il processo è finito, non lo riascolto neppure. A meno che non lo debba fare ascoltare alla gente più vicina a me. Saprò se me la sarò cavata bene, una volta che uscirà.
SUGA | AGUST D TOUR
La seconda cosa cui penso di più è il tour. Le date sono già stabilite ed i biglietti stanno facendo tutto esaurito. Era, cosa? L'anno scorso o ad inizio di quest'anno? Avevo detto che, nel 2023, avrei dovuto affrontare una bella sfida, e mi riferivo al tour. Praticamente, ad agosto avevo già quasi finito di lavorarci e ad ottobre ho terminato le registrazioni. Mentre ancora ci lavoravo, già sapevo e vi avevo già preannunciato che sarei andato in tour, praticamente. Sono piuttosto preoccupato a riguardo perché non ho mai fatto tour da solista. Credo sia anche la prima volta per un artista HYBE. Quindi, sì, sono parecchio in ansia e ci penso tutti i giorni.
SONNO
Dopo abbiamo il mio sonno. Ultimamente, non sono riuscito a dormire molto, e la cosa mi ha preoccupato per parecchio tempo ma, alla fine, ci ho rinunciato. Dormo per due o tre ore al giorno e poi, se sono stanco, faccio dei pisolini. Quindi, ciò cui penso ultimamente è "vorrei dormire come si deve"
Sogni spesso D-DAY, visto che sta per uscire?
Beh, no, in realtà. Sogno del tour, quello sì. Del tipo gli errori che potrei fare sul palco. Beh, cose di quel genere? Insomma, sono più degli incubi...
30
Quest'anno faccio 30 anni, quindi penso che dovrei vivere un po' meglio. In un battibaleno sarò a metà e poi a fine 30 anni. Ciò che spero è di poter vivere più serenamente, verso la fine dei 30. Cioè, sapete, con meno preoccupazioni e stress. E spero, allora, di poter ripensare ai miei 20 anni e sapere che li ho vissuti così intensamente, tra ansie ed avversità, proprio per potermi permettere una maggiore tranquillità nei 30. Spero riuscirò a fare ciò che voglio, allora, e di potermi riposare, se ne sentirò il bisogno.
LIVE
I preparativi per il comeback includono la pratica. Ad esser sincero, non mi ero mai preoccupato per un'esibizione live, prima d'ora. Ma, questa volta, sono in ansia perché sarò da solo sul palco. Mi sto esercitando duramente, ma ho comunque paura di fare errori.
È qualcosa che hanno sperimentato tutti. Il chiedersi "Perché ho deciso di fare una cosa simile?". Quando gli altri si stavano preparando [per i loro comeback solisti], ho seguito tutto il processo, li ho visti nei momenti di scoramento, rimpianto ecc. E ora è il mio turno.
"Perché ho accettato?", è questo cui penso ultimamente. È come il cane che si morde la coda, ma che posso farci? È una sfida, sì, ma è il tipo di vita che mi son scelto io. E poi era da un po' che non avevo un batticuore simile, quindi sono anche molto emozionato.
Personalmente, mi piace andare in tour, quindi non vedo l'ora di iniziarne un altro. Credo non ci sia nulla di più divertente e poi, io sono veramente me stesso e mostro il meglio di me quando sono sul palco. Non ho poi molte cose in cui sono bravo, quindi credo almeno questa, l'esibirmi dal vivo, io debba farla bene. Ovviamente sono un po' sotto pressione
J-Hope ti ha dato qualche consiglio?
Mi ha semplicemente detto di fare attenzione a non farmi male (ride). Sa bene cosa sto provando, anche gli altri membri.
"Va e fa vedere di che pasta sei fatto!" Ci diciamo cose simili, tra noi.
SALUTE
Poi abbiamo la salute! È qualcosa cui penso spesso. La spalla che mi son fatto operare mi preoccupa un po'. Cerco sempre di fare tante nuove esperienze, così da poter continuare ad essere un cantante il più a lungo possibile. C'è quel detto, "mente sana in un corpo sano" e io sto cercando di condurre una vita salutare.
Ad esempio, non sono solito prendere integratori. Neppure ora, non li prendo con regolarità, ma forse sarebbe il caso di iniziare. Beh, sapete, no? Se ne si comprano sempre un sacco e poi raramente li si consuma. Non so nemmeno quante vitamine io abbia comprato e poi ho dovuto buttarle via. Ma ora sto cercando di prenderli con regolarità, così che diventino parte della mia routine.
Sto anche facendo esercizio fisico. Lo faccio a modo mio, però. Ho iniziato quando dovevo fare la riabilitazione. Mi alleno con pesi leggeri. Credo mi renderò veramente conto se sono in forma o no, quando mi esibirò. Ma fare esercizio è stato decisamente positivo. L'anno scorso, il 15 ottobre, abbiamo fatto un concerto a Busan e me ne sono proprio reso conto. In passato, non mi importava molto di fare esercizio, e mi esibivo e basta. Ora che sono più forte, è molto più semplice.
FUTURO
Non sono poi così preoccupato per il futuro. Quando ero più giovane, mi dicevo sempre "Ah, quando avrò quest'età, farò sicuramente questo o quello", ne ero ossessionato. Ma per quanto ci potessi pensare o credere, non è così che funziona. Non tutti i miei piani ed aspettative si sono avverati, o comunque sono intervenute circostanze diverse e variabili. È grazie a tutto ciò che io sono quello di adesso. Non mi sarei mai sognato i successi sulle classifiche Billboard. Pensavo semplicemente che magari sarei diventato un produttore. E poi i BTS hanno ottenuto la vetta della classifica Billboard e sono andati ai Grammys (ride).
Dare troppa importanza a tutte quelle cose per il futuro era stancante. Non posso predire cosa accadrà, potrei solo se avessi informazioni e dati a sufficienza. Ma dopo aver vissuto una vita al di fuori di ogni aspettativa o previsione, ho capito che non era sano preoccuparmi troppo per sciocchezze simili. Quindi ho deciso di non pensare troppo al futuro. Ora come ora, sono concentrato unicamente sul tour e sull'album, che sono le cose che dovrò affrontare più nell'immediato.
BTS
Questo riguarda di nuovo il gruppo al completo, ed è qualcosa che occupa larga parte dei miei pensieri, ultimamente. Ovviamente, avremmo potuto continuare [con le promozioni] anche solo noi sei, ma siamo tutti d'accordo che siamo al nostro meglio solo quando siamo tutti e sette insieme. I BTS brillano maggiormente quando sono in sette. Quindi abbiamo deciso di aspettare di essere di nuovo tutti riuniti e spero potremmo tornare in tour tutti e sette insieme il prima possibile. Anche se fisicamente era estenuante e non potevamo tornare a casa per mesi, ci siamo sempre, soprattutto, divertiti. Quindi abbiamo discusso molto questa cosa tra noi ed abbiamo deciso di aspettare che la squadra sia di nuovo riunita.
Anche se ora, ognuno di noi, sta approfittando della pausa per fare attività soliste, siamo pur sempre membri dei BTS e le mie performance da solista sono comunque performance dei BTS. Quindi, sì, penso spesso a quando saremo di nuovo tutti e sette insieme e spero potremo produrre un nuovo album e tornare in tour al più presto.
Quand'è che senti maggiormente la mancanza dei membri?
Ogni volta che faccio qualcosa da solo. Ma, in realtà, non è che non ci vediamo mai, anzi, ci troviamo spesso. Quando vado in agenzia per lavorare o fare esercizio, c'è sempre qualcuno di loro – in mensa o in palestra. Ci vediamo spesso.
Prima del mio comeback, uscirà l'album di Jimin quindi penso ci troveremo per ascoltare la musica l'uno dell'altro e condividere dei pareri. E poi dobbiamo già incontrarci domani per registrare delle challenge. Quindi, sì, ci vediamo davvero un sacco, tanto che non avvertiamo realmente tutto questo distacco. Alcuni dei membri sono anche andati a trovare Jin, qualche giorno fa. Io non sono potuto andare perché avevo degli impegni, quel giorno. Però comunque ci vediamo spesso e ci teniamo in contatto con regolarità (ride).
TOUR
Io mi diverto [in tour]. Ci divertiamo tutti. È vero, è stancante sia fisicamente che mentalmente. Beh, c'è anche da dire che ho posticipato a lungo la mia operazione alla spalla. Ma ci sono persone che ci vedono dal vivo per la prima volta, mentre noi facciamo dozzine di concerti, quindi per quelle persone dovremmo sempre esibirci ed essere nella migliore forma possibile.
E [dover preparare un tour solista] mi ricorda anche tutte le chiacchierate che abbiamo fatto tutti e sette insieme, in tour. Stavolta non potremo essere insieme, sarò da solo, ma sono un po' amareggiato di non aver potuto fare un tour insieme prima di prenderci questa pausa. Senza contare che, quando siamo tutti e sette insieme, è più divertente. Io sarò all'estero da solo, questa volta, ovviamente è molto più divertente insieme ai membri.
HOBBY
Non ho molti hobby. Ho provato diverse cose insieme agli altri. Quando il golf è diventato di tendenza, ci ho provato anche io ma non l'ho trovato poi così interessante. Ho giocato anche a tennis, ma non so... Quindi, se parliamo di hobby... non ne ho poi un granché, sul serio. Ma ho intenzione di trovarne uno, quest'anno!
Aspettative per D-DAY?
Ecco il mio consiglio: anche se avete in programma grandi cose, non abbiate aspettative troppo alte e cercate di prenderla con più calma. Sono sempre stato una persona con grandi aspettative, ma ovviamente non posso avere sempre successo.
Per quanto riguarda il mio album, D-DAY, beh, questa volta non ho intenzione di abbassare le mie aspettative. Diciamo che sono abbastanza sicuro [andrà bene]. Ho cercato di prepararmi e prevenire ogni possibile scenario. Ovviamente sono un po' teso, ma cosa posso farci? Se non fossi in grado di gestire quella tensione, non avrei potuto rilasciare neppure tutti i miei album precedenti.
Routine in previsione del rilascio di D-DAY?
Sono piuttosto in ansia, ma cosa posso farci? Non ho una vera e propria routine o niente del genere. Solitamente, quando un musicista rilascia un album, cerca di raccogliere pareri e commenti revisionando il suo lavoro con la gente che gli sta attorno. Io non lo faccio... Beh, ovviamente faccio ascoltare il mio album ad alcune persone ma, allo stesso tempo, sono un po' in imbarazzo. E, in ogni caso, ormai la data è fissata. Non posso spostare i miei impegni o modificare le tracce, quindi non ho una routine specifica.
I miei conoscenti non fanno che congratularsi. Ad esempio, quando dico loro che la masterizzazione è completa, magari rispondono "Grande, non vedo l'ora!" o "Congratulazioni, andiamo a bere qualcosa!"
Visto che questa settimana è il mio compleanno, ci siamo incontrati, abbiamo cenato insieme e ho fatto loro ascoltare la mia musica, poi ne abbiamo parlato.
In previsione dei nostri tour, discutiamo e prepariamo diverse cose nel dettaglio. È tanto che faccio questo lavoro, ci sono abituato, quindi non sono preoccupato a riguardo. Non ho una routine.
Qual è il D-DAY (giorno) che aspetti con maggiore trepidazione?
Non vedo l'ora di poter essere di nuovo tutti e sette insieme, è ciò che desidero più di ogni altra cosa. Ovviamente, nella vita possono succedere molte cose inaspettate. Ad esempio, "Dynamite" e "Butter" sono state le due variabili maggiori per noi. Ma, col senno di poi, quelle variabili sono state delle opportunità enormi. Esistono casualità positive e negative, ma non credo lo scenario peggiore sia l'unica variabile possibile. E poi, una volta superate anche le difficoltà, quando ci ripenserò credo sarà divertente. Quindi sì, ci penso e cerco di immaginare il momento in cui torneremo a scrivere album e rideremo insieme, felici, in tour.. Sperando sia il prima possibile. Non vedo davvero l'ora arrivi quel giorno.
Io non scrivo musica o album solo per il mio rendiconto o desiderio personale, anzi, la mia priorità è il gruppo. Se è per i BTS, sono disposto a fare qualsiasi cosa. Ed è per quello che ho deciso di pubblicare il mio progetto, ora, perché al momento non posso far molto per i BTS. Non ho prodotto il mio album per gloria personale. Quindi, sì, aspetto il giorno in cui saremo riuniti come squadra.
D-DAY
Non manca molto al rilascio del mio album e documentario.
D-DAY non riguarda tanto i miei 30 anni, quanto l'intervallo tra i 20 e l'inizio dei 30, perché è quanto ci ho messo a prepararlo e lavorarci. Spero lo aspetterete con trepidazione, mostrerete tanto interesse e lo ascolterete!
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Non tutti possono avere la fortuna di stare con una donna medicina.
Fortuna, sì, perché le donne Medicina sono come l'acqua pulita di una cascata, sono forti, brillanti, sincere, trasparenti, sono una pozione, creata per curare, o danneggiare.
Le donne Medicina non si accontentano, possono essere crudeli come il diavolo e adorabili come il più bello degli angeli, con la loro sola presenza cura tutti i tuoi mali.
Fuggono spesso quando si arrabbiano. Se si preoccupano urlano senza controllo, l'ipocrisia le esaspera, la loro essenza non è negoziabile, ma ti guardano sempre negli occhi, sempre...
Sono difficili perché sono severe, ordinate, strateghe, consegnate, intelligenti, molto intelligenti, incontrollabili, senza legami, liberi.
Sanno dirigere le forze della loro spiritualità, e sono alleate della natura. Per questo sono proprietarie e signore della loro vita, e questo le rende pericolose. Hanno spirito di maghe, sangue di stregoneria, forza di guerriera, cuore di guaritrici.
Hanno gli occhi quasi sempre tristi, quasi sempre felici, quasi sempre le due cose.
Sanno amare, ma amano duro, amano forte, senza limiti, con tutto il fuoco dell'universo.
Non puoi fermarle quando amano, come non puoi fermare una tempesta quando arriva.
Stare accanto a questo tipo di donna significa vendere la propria anima al diavolo, significa abbracciare la follia, perché essere folli è ciò che ti fa sentire. Perché la sua tenerezza, il fuoco, la dedizione, la sua elegante fragilità, spesso ti trascina nell'estasi.
Poi ti guardi indietro e pensi che forse senza di lei saresti stato meglio, più tranquillo, più sereno, forse sì, forse no...
Ma con lei sentirai la vita e dopo questo senza di lei vorrai morire.
Quando una donna medicina decide di andarsene, non guarda indietro, impugna il suo cuore, lo blinda, si reinventa, rinasce come la fenice, e diventa più potente.
C ' è chi abbandona questo tipo di donne, chi se ne va...
Per codardia, perché non sanno come trattarle, sono un unicorno, quasi mitiche, una sfida.
Sono attratti dalla loro luce, dalla loro bellezza, dalla loro delicatezza. Ma quando si sanno superati, fuggono, la paura della loro astralità ruba loro il sonno, la calma, lasciandoli paralizzati.
Preferiscono tornare al noto, al quotidiano, alla loro zona di controllo, alla loro mediocrità.
Ma posso assicurarvi che nessuno le dimentica... perché sono terribilmente belle, intelligenti, grandiose, sagge, complesse e insostituibili...
Tury Carpo
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subconsci0 · 2 years
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Ho paura, credo, ma non riesco a sentirla bene.
Non la sento bene. Il panico va e viene a ondate, come il mare, e nemmeno chiudere la serratura della mia stanza mi fa sentire realmente al sicuro — ma poi mi chiedo, io al sicuro mi ci sono mai sentita davvero?
O forse alla fine ho imparato a non sapermi muovere perché paralizzata dalla paura, perché quella paralisi mi sta comoda?
Ieri ho sentito forte e chiara la frustrazione più pura. L’ho sentita scorrermi nelle vene, insinuarsi sotto la pelle, stringermi la gola e serrarmi la mandibola. Mentre ti guardavo dormire sereno. Mentre quel sonno lo volevo io.
E sono scappata, ovviamente, ma non prima di aver spento la luce. E aver sentito di sfuggita il calore del tuo corpo vivo, sul dorso della mia mano.
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lunamagicablu · 2 years
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Delle fiabe della buonanotte ricordo solo il finale…
Dicevano “dormi” e non c’era sonno più sereno.
(Fabrizio Caramagna)
art by by lablanca_roza.
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Of the bedtime stories I only remember the ending ...
They said "sleep" and there was no more peaceful sleep.
(Fabrizio Caramagna)
art by by lablanca_roza.
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camera209diariel · 2 years
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Ieri pomeriggio sono andata da D con una scatoletta di Brownies che ho cucinato e il mio solito zainetto con le mie cose, come sempre quando sto da lui a dormire. Mi ha portata a pescare e l'idea mi faceva ridere solo a pensarla. Siamo andati lungo il fiume e siamo scesi da una "scaletta" in ferro o meglio dei ferri incastrati tra i mattoni del muraglione. È sceso prima lui e mi ha aspettato sotto per assicurarsi che non cadessi e all'ultimo piolo, abbastanza distante dal terreno di appoggio, mi ha stretto per assicurarsi che non scivolassi. Ha pescato un luccio, mentre io lo guardavo giocherellando con l'amo a rana. Mi piace vedere l'impegno che ci mette quando fa le cose che gli piacciono e quando ha pescato il luccio era felice come una pasqua. Non smetteva di sorridere. Poi siamo tornati a casa e siamo usciti a cena.
Stamattina svegliati presto causa mancanza di sonno e colazione in pasticceria. Pranzo veloce da McDonald's e poi fiera dei tatuaggi. Non ci era mai stato e il sorriso a 32 denti mi ha ripagata. Dato che c'era ancora tempo ci siamo fiondati a fare una passeggiata alle torbiere. Prima di rientrare a casa mi ha mostrato altri posti della sua zona, dove giocava da bambino.
Non sono i posti, ma il tempo di qualità che passiamo insieme. E questo tempo finisce sempre troppo in fretta. Era sereno, io ero serena. Abbiamo parlato tanto, di tutto e di quello che ci piace, dei gusti personali. Forse in questi due giorni ho visto per la prima volta un lato di D che non avevo mai visto. Senza forzature. Sciolto. Senza paure. E più lo guardo, più penso che non sia solo un "ti voglio bene" detto prima di dormire o durante le coccole. Mi fa dimenticare tutto il resto, tutte le distrazioni e tutti gli impegni tanto da farmi disdire il pranzo in famiglia. Non volevo tornare a casa mia.
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