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#protezione animali
silviaaquilini · 1 year
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ifattinews · 2 years
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10 Gatti rinchiusi in casa senza cibo e acqua, l'Oipa ne salva la metà
Le guardie dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), hanno salvato cinque gatti chiusi in un appartamento di Catania, dove erano in condizione di totale abbandono. Purtroppo sono state trovate anche cinque carcasse di gatti morti. L’intervento è scattato grazie ad una segnalazione, insieme alla polizia municipale e l’Asp veterinaria. Dal racconto di Tiziana Genovese, la…
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salute-green · 10 days
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Pelo Lucente e Robusto per il Tuo Amico a Quattro Zampe: Prova lo Shampoo Naturale CBWeed!
Stai cercando un modo naturale e delicato per prenderti cura del pelo e della cute del tuo cane o del tuo gatto? Lo Shampoo per Cani e Gatti CBWeed è la soluzione perfetta per te! Formulato con ingredienti 100% naturali, tra cui olio di neem e olio di canapa, questo shampoo è ideale per donare al tuo animale domestico un pelo morbido, lucente e resistente. Ma i benefici non finiscono qui! Lo…
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dueminuti · 4 months
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FLORIDIA. ANNA FIORELLI (ENPA) :"ABBANDONARE I PROPRI ANIMALI È UN CRIMINE. AUMENTA IL TREND"
Abbandonare ha anche pesanti ricadute economiche sulla collettività. Guarda ilvideo di 2minutes
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ma-pi-ma · 4 months
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Credo che l’amore fra uomo ed
animali possa generare altro amore,
gentilezza e soprattutto protezione
per chi non può difendersi.
Amo le persone così.
justhewayouare
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fridagentileschi · 1 year
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Bella risposta ai gretini
Alla cassa di un supermercato una signora anziana sceglie un sacchetto di plastica per metterci i suoi acquisti.
La cassiera le rimprovera di non adeguarsi all’ecologia e gli dice:
“La tua generazione non comprende semplicemente il movimento ecologico. Noi giovani stiamo pagando per la vecchia generazione che ha sprecato tutte le risorse! “
La vecchietta si scusa con la cassiera e spiega:
“Mi dispiace, non c’era nessun movimento ecologista al mio tempo.”
Mentre lei lascia la cassa, affranta, la cassiera aggiunge:
” Sono persone come voi che hanno rovinato tutte le risorse a nostre spese. E ‘ vero, non si faceva assolutamente caso alla protezione dell’ambiente nel tuo tempo.”
Allora, un pò arrabbiata, la vecchia signora fa osservare che all’epoca restituivamo le bottiglie di vetro registrate al negozio. Il negozio le rimandava in fabbrica per essere lavate, sterilizzate e utilizzate nuovamente: le bottiglie erano riciclate. La carta e i sacchetti di carta si usavano più volte e quando erano ormai inutilizzabili si usavano per accendere il fuoco. Non c’era il “residuo” e l’umido si dava da mangiare agli animali.
Ma noi non conoscevamo il movimento ecologista.
E poi aggiunge:
“Ai miei tempi salivamo le scale a piedi: non avevamo le scale mobili e pochi ascensori.
Non si usava l’auto ogni volta che bisognava muoversi di due strade: camminavamo fino al negozio all’angolo.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Non si conoscevano i pannolini usa e getta: si lavavano i pannolini dei neonati.
Facevamo asciugare i vestiti fuori su una corda.
Avevamo una sveglia che caricavamo la sera.
In cucina, ci si attivava per preparare i pasti; non si disponeva di tutti questi aggeggi elettrici specializzati per preparare tutto senza sforzi e che mangiano tutti i watt che Enel produce.
Quando si imballavano degli elementi fragili da inviare per posta, si usava come imbottitura della carta da giornale o dalla ovatta, in scatole già usate, non bolle di polistirolo o di plastica.
Non avevamo i tosaerba a benzina o trattori: si usava l’olio di gomito per falciare il prato.
Lavoravamo fisicamente; non avevamo bisogno di andare in una palestra per correre sul tapis roulant che funzionano con l’elettricità.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Bevevamo l’acqua alla fontana quando avevamo sete.
Non avevamo tazze o bottiglie di plastica da gettare.
Si riempivano le penne in una bottiglia d’inchiostro invece di comprare una nuova penna ogni volta.
Rimpiazzavamo le lame di rasoio invece di gettare il rasoio intero dopo alcuni usi.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Le persone prendevano il bus, la metro, il treno e i bambini si recavano a scuola in bicicletta o a piedi invece di usare la macchina di famiglia con la mamma come un servizio di taxi 24 h su 24. Bambini tenevano lo stesso astuccio per diversi anni, i quaderni continuavano da un anno all’altro, le matite, gomme temperamatite e altri accessori duravano fintanto che potevano, non un astuccio tutti gli anni e dei quaderni gettati a fine giugno, nuovi: matite e gomme con un nuovo slogan ad ogni occasione.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ecologista!
C’era solo una presa di corrente per stanza, e non una serie multipresa per alimentare tutta la panoplia degli accessori elettrici indispensabili ai giovani di oggi.
Allora non farmi arrabbiare col tuo movimento ecologista!
Tutto quello che si lamenta, è di non aver avuto abbastanza presto la pillola, per evitare di generare la generazione di giovani idioti come voi, che si immagina di aver inventato tutto, a cominciare dal lavoro, che non sanno scrivere 10 linee senza fare 20 errori di ortografia, che non hanno mai aperto un libro oltre che dei fumetti, che non sanno chi ha scritto il bolero di Ravel…( che pensano sia un grande sarto), che non sanno dove passa il Danubio quando proponi loro la scelta tra Vienna o Atene, ecc.
Ma che credono comunque poter dare lezioni agli altri, dall’alto della loro ignoranza!
Fonte: blog decideilpopolo.it
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3nding · 7 months
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LA PSA IN PROVINCIA DI PAVIA, FATTI E CONSIDERAZIONI - di Elisa Trogu, suiatra
Per approcciare correttamente il problema Peste Suina Africana (PSA), ritengo che in primis sia necessario chiarire un aspetto epidemiologico che sta venendo travisato anche sui media: la Peste Suina Africana NON è una patologia scatenata/causata/esacerbata dagli allevamenti intensivi. La PSA in Sardegna è presente dal 1978, e in Sardegna gli allevamenti intensivi sono pochissimi: nel contesto sardo la persistenza dell'infezione è stata mantenuta dai suini bradi illegali, animali quindi liberi e che vivono in un contesto di benessere assoluto. In Penisola Iberica, dove l'ingresso del virus si è avuto nel 1960, si è risolto definitivamente il problema depopolando gli allevamenti estensivi che utilizzavano una peculiare tipologia di strutture dove albergava un ben determinato tipo di zecca molle, Ornithodoros erraticus, che, come accade in Africa con Ornithodoros moubata, è serbatoio dell'infezione. Anche in questo caso, quindi, il problema NON erano affatto gli allevamenti intensivi. In molti paesi del Nord Europa oltre ai cinghiali il problema sono i piccoli allevamenti familiari, estensivi o semiestensivi, i cosidetti "backyard".
Veniamo a noi: la PSA in Italia sul Continente è arrivata tramite l'uomo, verosimilmente con qualche scarto alimentare. Nell'autunno 2021 ha iniziato ad infettare e uccidere i cinghiali in Piemonte/Liguria (focolaio scoperto nel gennaio 2022, quando ormai il virus era diffuso su un'area enorme), dopo la Pasqua 2022 la stessa problematica si è avuta a Roma (in un parco cittadino, probabilmente causata degli scarti di qualche grigliata), quindi in provincia di Salerno e poi Reggio Calabria. Queste sono tutte zone a bassissima, se non nulla, presenza di allevamenti intensivi. Interessante notare come in tutti i casi il numero di cinghiali morti sia enormemente superiore rispetto ai focolai negli allevamenti (unica eccezione Reggio Calabria, dove semplicemente con "allevamenti" si intendono piccolissime realtà familiari, anche di 1-2 capi per autoconsumo, e contestualmente la ricerca delle carcasse di cinghiale, in zone come l'Aspromonte e la Sila, non è affatto agevole): nella nostra realtà è proprio Sus scrofa ad essere il serbatoio dell'infezione e i numeri assolutamente folli delle popolazioni di questi animali, anche in contesti urbani, stanno rendendo difficilissima l'eradicazione della PSA.
Ma cos'è successo in provincia di Pavia?
Il giorno 18 agosto 2023 il Centro di Referenza Nazionale ha confermato la positività alla PSA di un piccolo allevamento (un agriturismo con 166 suini stabulati) a Montebello della Battaglia: dopo la morte di un paio di soggetti l'allevatore aveva contattato l'ASL, che in data 16 agosto ha effettuato un sopralluogo. In quel momento gli animali mostravano unicamente una lieve sintomatologia respiratoria. Il 19 agosto erano rimasti in vita 39 animali che sono stati abbattuti.
Chiariamo anche questa cosa: la PSA non uccide gli animali in maniera rapida e improvvisa: è lenta a diffondersi, strisciante, ma il genotipo attualmente circolante (il 2) manifesta una mortalità prossima al 100%.
A Montebello viene completata d'indagine epidemiologica da parte dei Colleghi di ATS Pavia e da essa si evince che il focolaio è stato causato da falle nella biosicurezza: l'allevatore infatti possiede e lavora molti terreni, i suoi mezzi agricoli entrano ed escono dall'allevamento e in zona sono stati ritrovati cinghiali positivi (il virus della PSA è estremamente resistente e può essere veicolato anche con le ruote dei mezzi, oltre che con le calzature). L'unico allevamento intensivo in zona di protezione (che seguo io) è negativo, e a fronte della presenza delle adeguate misure di biosicurezza rafforzata i maiali non vengono abbattuti.
lo e tutto il resto dei suiatri del Nord Italia ci illudiamo, per un istante, che il disastro sia evitato. II 24 agosto scoppia il bubbone: una collega di ATS Pavia si reca per un controllo di routine (fissato giorni prima proprio a seguito del primo focolaio) presso un allevamento di Zinasco. Al suo arrivo si trova davanti un allevamento vuoto (la mattina stessa erano stati inviati gli ultimi tre camion di suini al macello, in fretta e furia) e una trentina di carcasse. Grazie alla sua competenza comprende immediatamente la situazione e riesce ad intercettare i camion prima che i suini vengano scaricati nei macelli, allerta l'ATS e la Regione. Quello che emerge è AGGHIACCIANTE: da tre settimane (le prime ricette alla farmacia erano arrivate ai primi di agosto), nell'allevamento in questione (circa 1000 capi), i suini stavano morendo. In tre settimane erano morti circa 400 maiali (il 40%), erano state fatte innumerevoli ricette e nessun campionamento. Né l'allevatore né il veterinario che segue i maiali avevano segnalato la mortalità abnorme, al contrario avevano scientemente omesso la cosa e venduto tutti gli animali, anzitempo, pur di nascondere la situazione. I maiali infetti erano stati inviati in 4 strutture del Nord Italia, ma fortunatamente il virus non si è diffuso, probabilmente anche grazie alla prontezza a alla competenza della collega, che ha evitato che gli ultimi suini venissero scaricati nei macelli di destinazione. Ad oggi tre persone, tra le quali il soccidario e il veterinario, sono indagate; è opinione diffusa che ci siano altri individui implicati, ma sarà la magistratura a fare luce sulla cosa. Personalmente spero tanto che le pene siano esemplari.
In seguito a questo focolaio l'ATS ha iniziato una serie di controlli: altri due allevamenti intensivi, nello stesso comune di Zinasco, sono risultati positivi (anche in questo caso, considerato che il virus stava iniziando a circolare in quel momento, la mortalità era lievissima o assente). Tutti i maiali vengono chiaramente abbattuti, come stabilito dalla normativa.
Il 31 agosto risulta positivo un piccolo allevamento familiare (5 capi), dove era morto 1 suino. I restanti vengono soppressi.
II 4 settembre, viene ufficializzata la positività del "santuario" Cuori liberi. I responsabili avevano segnalato la morte di 2 soggetti su 40 e le analisi confermeranno che i maiali erano morti per la PSA. Da qui parte la follia. Mentre i focolai fortunatamente si fermano (si avranno ancora un caso a Dorno sempre il 4 settembre e un ultimo caso l'8 settembre a Sommo, sempre in zona di protezione), l'ATS inizia a scontrarsi con i tenutari del "santuario". Invito tutti a guardare la loro pagina: è allucinante. Non vi era nessuna minima misura di bio sicurezza: una foto del 28 giugno ritrae tre persone, con normalissime scarpe, senza calzari, che sono all'interno di un box con i suini. Il 16 aprile invece si trova l'immagine di visitatori esterni, anche questi privi di calzari e camici usa e getta, che accarezzano un minipig.
Vediamo di chiarirla questa cosa: la PSA se la sono tirata in casa loro. Loro non hanno tutelato minimamente i suini che avevano in stalla. Vi ricordo che la provincia di Pavia, per la vicinanza con quella di Alessandria dove i casi di cinghiali positivi sono numerosissimi e in espansione geografica, è sempre stata considerata ad alto rischio! Questa situazione di allerta era nota a chiunque si occupi di maiali, dai veterinari agli allevatori. I suini di "Cuori liberi" sono stati contagiati a causa delle persone che entravano senza nessuna attenzione dentro la struttura (vi ripeto che l'ATS è stata chiamata proprio perché due maiali erano morti) e stavano morendo per la PSA già ai primi di settembre.
II 4 settembre vi erano 38 maiali vivi. Quando è stato attuato l'abbattimento degli ultimi maiali in data 20 settembre ne erano rimasti in vita 9.
Gli altri sono morti e no, non è una bella morte quella da PSA: nel caso migliore (raro) la forma più acuta causa una morte repentina; negli altri casi i soggetti sviluppano febbre, sindrome emorragica, vomito e diarrea con presenza di sangue. Questo è quello che è stato fatto sopportare a quelle povere bestie.
Intanto l'ATS si rende conto della delicatezza della situazione: viene contattata anche la facoltà di Medicina Veterinaria di Lodi e viene deciso un protocollo farmacologico per l'abbattimento. In data 14 settembre il Collega Chiari (regione Lombardia) chiarisce la cosa durante un aggiornamento via web con gli stakeholder. La stessa sera mi chiama un caro amico, suiatra, che mi racconta di essere stato contattato da qualcuno del santuario che gli ha chiesto se può occuparsi della soppressione farmacologica dei suini rimasti. Lui, chiaramente, dice di no. Perché? Perché nessun veterinario suiatra vuole avere a che fare con quelle persone. Su alcune pagine vengono pubblicati video girati con i droni durante gli abbattimenti programmati (che tra l'altro interesseranno anche alcuni allevamenti negativi, ma correlati epidemiologicamente con altri infetti o comunque in zona di protezione) oltre che messaggi dai toni in alcuni casi quasi deliranti. Si inizia a leggere la parola "assassini" collegata a chi sta semplicemente eseguendo quanto imposto dalla legge. La violenza di queste persone è evidente e in aumento, giorno dopo giorno.
Intanto dal "santuario" continuano i messaggi strappalacrime, con richieste di soldi e di presenziare ai blocchi. Decine di persone si accalcano DENTRO e FUORI l'area, creando un pericolo enorme: molti di questi soggetti infatti hanno a che fare con altri suini in altri santuari. Di conseguenza in data 19/09 Regione Lombardia emette una circolare con oggetto "Sorveglianza santuari correlati con focolaio PSA 190PVO44" nella quale, al termine di una serie di misure di biosicurezza, viene riportata la frase "In caso di necessità la vigilanza di cui al punto precedente può essere effettuata anche con il supporto delle forze dell'ordine". Siamo arrivati al punto di dover esplicitare un'evenienza simile, manco stessimo parlando degli ippopotami di Escobar
La mattina del 20 settembre, a fronte di una situazione di stallo da una parte e di elevatissimo pericolo epidemiologico dall'altra, i pochi suini rimasti in vita sono stati abbattuti. Si poteva fare altro? No.
La PSA è catalogata nel Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1882, che è uno degli atti derivanti dalla Animal Health Law (Regolamento UE 2016/429, in categoria A + D + E:
«malattia di categoria A»: malattia elencata che non si manifesta normalmente nell'Unione e che, non appena individuata, richiede l'adozione immediata di misure di eradicazione (articolo 9, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) 2016/429);
«malattia di categoria D»: malattia elencata per la quale sono necessarie misure per evitarne la diffusione a causa del suo ingresso nell'Unione o dei movimenti tra Stati membri, di cui all'articolo 9, paragrafo 1, lettera d), del regolamento (UE) 2016/429);
«malattia di categoria E»: malattia elencata per la quale vi è la necessità di sorveglianza all'interno dell'Unione (articolo 9, paragrafo 1, lettera e), del regolamento (UE) 2016/429).
Da settimane i suini del santuario stavano morendo. La PSA è stata introdotta dalla totale mancanza di attenzione dei tenutari. Alcuni scrivono che il loro veterinario avrebbe potuto occuparsi dell'eutanasia dei maiali: chi è il collega? Perché non l'ha fatto visto che sono stati contattati Veterinari esterni? Ma soprattutto: questo collega perché non ha tutelato i suini a fronte della situazione epidemiologica del Nord Italia? Vi ricordo che il 18 agosto vi era stato il caso di Montebello, ad una manciata di chilometri: perché nessuno ha fatto nulla per evitare il contagio? Incompetenza? Menefreghismo?
Vi è poi un altro aspetto che vorrei chiarire: i suini non amano affatto essere toccati da persone che non conoscono e il contenimento per questi animali è fonte sempre di grandissimo stress (considerate che già entro due minuti dall'inizio del contenimento si hanno alterazioni del leucogramma). Per i suini quindi le manipolazioni necessarie per la soppressione farmacologica comportano senza dubbio una sofferenza maggiore rispetto, ad esempio, a un improvviso e rapidissimo colpo alla testa.
Comunque, l'ATS aveva concesso ai tenutari del santuario di utilizzare il metodo farmacologico, proprio per cercare di risolvere la situazione. Inoltre, nei maiali lo "scodinzolare" non è sovrapponibile a quello dei cani, bensi in moltissimi casi è indice di un atteggiamento aggressivo e di difesa: basta con la storiella dei maialini che correvano felici incontro ai loro carnefici. Pensiamo invece come per due lire c'è chi li tratta come i cetacei dei delfinari, obbligandoli a contatti con umani che non conoscono ma che sono disposti a versare un obolo per la foto da postare sui social.
Ricordatevi poi che a, fronte di una situazione epidemiologica tanto grave, i Colleghi delle ATS devono giustamente sottostare a quanto riportato dalla Normativa (e dal Regolamento di Polizia Veterinaria del 1954 all'Animal Health Law (Regolamento (UE) 2016/429) molte cose sono cambiate, ma certi capisaldi permangono), oltre che ad eventuali Decisioni della Commissione: i Colleghi che una massa di violenti esaltati sta minacciando di morte hanno semplicemente eseguito quanto prescritto da norme che sono il frutto di studi, conoscenze decennali, oltre che di competenze acquisite tramite il lavoro di migliaia di persone ed anche, perché negarlo, la morte di milioni di animali. Che si abbia la decenza di tacere almeno di fronte a questo.
Inoltre vorrei riportarvi due articoli del nostro Codice Penale:
Articolo 500: Diffusione di una malattia delle piante o degli animali Chiunque cagiona la diffusione di una malattia alle piante o agli animali, pericolosa all'economia rurale o forestale, ovvero al patrimonio zootecnico della nazione, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Se la diffusione avviene per colpa, la pena è della multa da euro 103 a euro 2.065.
Articolo 416: Associazione per delinquere
Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l'associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni.
Per il solo fatto di partecipare all'associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque anni.
I capi soggiacciono alla stessa pena stabilita per i promotori.
Infine, una semplice domanda: cosa rende diversi i suini dei "santuari", o comunque "non DPA", rispetto ai suini di un allevamento intensivo? Perché un esemplare di Sus scrofa domesticus di tot anni, stabulato in un contesto assolutamente inadatto (come ad esempio un appartamento), obbligato a defecare ed orinare su di una traversina, con calori mensili a vuoto, obeso, impossibilitato a grufolare, privo di interazioni con i conspecifici, MALATO, dovrebbe essere più tutelato di un maiale di tot mesi SANO che, sebbene destinato al macello, sta in quel momento vivendo la sua vita tranquillamente, senza alcuna sofferenza?
Voi che vi stracciate le vesti, che urlate, minacciate, postate frasi allucinanti di una violenza assoluta, me la spiegate la differenza? Perché io, che da più di un mese non riesco a dormire una notte intera, che passo i fine settimana a studiare, correggere piani di Biosicurezza, che passo ore al telefono con i Colleghi per cercare un confronto, o anche solo conforto, che da anni combatto davvero affinché i suini degli allevamenti soffrano il meno possibile, io, che i suini se serve li uccido con le mie mani, per evitare sofferenze inutili, io, questa differenza, non riesco proprio a vederla.
Dr.ssa Elisa Trogu, medico veterinario
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lunamagicablu · 2 months
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“Se si vuole creare nei giovani il senso della protezione della natura, la cosa più importante è il contatto diretto con gli animali.” KONRAD LORENZ art by NoaDesign2023 ******************** “If you want to create a sense of nature protection in young people, the most important thing is direct contact with animals.” KONRAD LORENZ art by NoaDesign2023
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abr · 1 year
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L'ambiente è sacro, non santo.
Gli antichi, in particolare i latini, distinguevano sacro (sacer) e santo (sanctus).
Sanctus è tutto ciò che la comunità stabilisca debba essere protetto, tutelato. Sanctus non appartiene a sfere super umane, è tutto ciò che è elevato e proibito, sanzionato dagli uomini: lex sancta, murus sanctus. Sanctus è riferito anche alle persone: i re, i magistrati, i senatori (pater sancti) e da queste, attenzione, le stesse divinità.
Sacer invece era ciò che era sottratto al controllo, giudizio, intervento umano. Era ciò che esiste ed é stabilito 'fuori' e 'prima' dell'uomo, ciò che appartiene ad 'altro': dies sacra, mons sacer, gli animali del sacrificium (che vuol dire rendere sacer), gli altari e le loro fiamme, l'acqua purificatrice, gli incensi.
Sacer non vuol dire divino, vuol dire intangibile, esterno, che non riguarda: tutelato, perseguibile da 'altro', non dalla comunità. Non 'superiore' o 'buono', ma estraneo: "sacer esto" significava sii maledetto. Tipo ad esempio i rei di colpe infamanti (sacrilegio: prendere per se - legere - qualcosa di sacrum), che venivano espulsi e il loro eventuale omicidio non era perseguibile.
Il Sacer-dos era la figura che manteneva la distinzione e si occupava del sacrum, mentre Imperator sanciva ciò che è sanctus (da cui la volgarizzazione della loro presunta asserita "divinità").
Col tempo fatalmente la distinzione sfuma, sacer e sanctus si confondono.
Oggi invece la confusione è stata abolita: semplicemente il sacrum non esiste più. In questi tempi degenerati ignoranti quindi greggificati socialisti, le Autorità insegnano che TUTTO è o' nuost', oggetto di tutela, 'protezione' e quindi sanzione umana. E' il BENECOMUNISMO.
Persino la Natura è sancta, non sacra: ecco l'ENORME differenza tra ambientalismo originario (di destra, timorato, oggettivo ma compassionato, spinto fino al deismo) e quello benecomunista odierno (paternalista, velleitario, burocratico-gerarchico quindi procedente per ordini e terrorismi, 'razionale' nel senso di tattico conformista e ipocrita tipo "ce lo dice lascenza", arrogante e fallace quanto edificare la Torre di Babele).
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lamilanomagazine · 3 months
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Trento: l'orso M90 è stato ucciso
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Trento: l'orso M90 è stato ucciso. L'orso M90 è stato ucciso. È stata eseguita oggi pomeriggio la sentenza di condanna a morte decretata dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. Sgomenta l'Organizzazione internazionale protezione animali che si era fino all'ultimo appellata affinché fosse tutelata la vita e la libertà del giovane plantigrado. «Una politica miope e nemica degli animali quella della Pat, che non tutela la biodiversità», commenta l'Oipa. «Abbiamo sperato fino all'ultimo in un ripensamento, in considerazione della speciale protezione di cui gode la specie anche a livello europeo e nel rispetto dell'articolo 9 della Costituzione che tutela la biodiversità, ma il presidente Fugatti è stato sordo anche alle istanze dell'opinione pubblica che vorrebbe un Trentino amico degli animali». L'Oipa presenterà nelle prossime ore una richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli della vicenda, anche perché nella scarna nota della Provincia non viene spiegato come abbiano eseguito la sentenza, se con armi da fuoco o con l'intervento di un veterinario. M90 era un giovane orso colpevole di essere stato avvistato qualche volta nei pressi di zone abitate e, come si legge sito della Provincia dedicato al monitoraggio dei grandi carnivori M90, è indicato come responsabile solamente di un danneggiamento a una recinzione agricola e a un cassonetto dell'organico in Val di Sol. Il povero M90 fu investito il 14 ottobre sulla strada statale 42 all'altezza di Mezzana e, secondo quanto affermato dalla Pat, avrebbe inseguito nei giorni scorsi per 800 metri una coppia di escursionisti lungo la strada forestale sopra l'abitato di Ortisè.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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soldan56 · 1 year
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lapalisse-naples · 4 months
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Concetta Barra "O cippo 'e Sant'Antuono"
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Cos'è il cippo di Sant'Antuono e perchè si celebra
Quella "d'o cippo 'e Sant'Antuono" è una delle feste più tradizionali di Napoli, ma molto sentita anche in altre località della regione come a Macerata Campania. Si tratta dei festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate (il santo del Fuoco e protettore degli animali) che si svolgono il 17 gennaio di ogni anno. 
Durante la festa di Sant'Antonio Abate, vicoli e strade della città venivano illuminati con piccoli e grandi falò, chiamati, appunto, "cippi". Dalle finestre, inoltre, le persone calavano piccoli panieri con dentro oggetti non più utilizzati ma che potevano servire ad alimentari i fuochi. Tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco, infatti, vengono posti sotto la protezione di sant'Antonio, in onore del racconto che vedeva il Santo addirittura recarsi all'inferno per contendere al demonio le anime dei peccatori. La fiamma, secondo la credenza popolare, ha quindi il potere di purificare e scacciare via malattie e malocchi dall'anno appena iniziato.
Ogni anno il 17 gennaio c'era questa usanza giorno in cui ricorre l'onomastico di sant'Antonio Abate.
Oggi questa tradizione, sebbene in misura molto minore, resiste ancora soprattutto nei quartieri del Borgo Sant'Antonio Abate e di Forcella.
continua su: https://www.fanpage.it/napoli/o-cippo-e-santantuono-il-17-gennaio-origine-del-rito-ed-eventi-in-campania/
https://www.fanpage.it/
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ifattinews · 2 years
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Canili, Lista Calenda: "Gare illegittime e cani non curati, assessore Alfonsi intervenga"
Comunicato stampa Lista Calenda chiede risoluzione affido diretto a veterinario e commissariamento Gare illegittime e cani non curati, assessore Alfonsi intervenga” “L’attuale gestione della parte sanitaria dei canili rifugio Muratella e Ponte Marconi va revocata subito: la procedura di affidamento è illegittima ed in più gli animali non vengono curati adeguatamente”. Così in una nota Flavia De…
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noneun · 1 year
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Ha un nome l'orso che ha aggredito il fratello del sindaco di Rabbi, in Trentino, domenica 5 marzo scorso. Si tratta di un esemplare già classificato nei data base della Provincia autonoma di Trento, ha spiegato il presidente Maurizio Fugatti, denominato MJ5, un maschio di 18 anni nato nel 2005 da Maja e Joze, orsi sloveni che hanno dato avvio al progetto Life Ursus sulle Alpi negli anni Novanta. L'orso è presente da tanti anni in Trentino e ha viaggiato molto, ha detto Fugatti: "Dal 2006 al 2022 ha frequentato tutto il Trentino occidentale e si muove molto è stato anche in Provincia di Bolzano. la zona più frequentata è quella del Brenta meridionale".
La Provincia di Trento procederà alla cattura e poi all'abbattimento dell'animale, che viene ritenuto "problematico", anche se "va detto che si tratta di un orso che non ha mai dato queste problematiche prima d'ora. Ma ora rispetto al percorso dal Pacobace, che disciplina le azioni messe in campo dalle autorità della Pat. Qui si tratta di una fattispecie prevista, con un orso che ha avuto contatto fisico e non un falso attacco. In questo caso si prevede la cattura per mettere il radiocollare oppure la cattura per abbattimento.
Abbiamo informato il ministro Pichetto Fratin. Ci aspettiamo una espressione di Ispra conforme alla gravità del fatto accaduto, dopodiché noi procederemo comunque", ha detto Fugatti. Prima ci sarà "un'azione di cattura del soggetto e contestualmente la comunicazione ad Ispra dove diciamo che sarà nostra intenzione procedere all'abbattimento".
"L'identificazione dell'orso coinvolto nell'incidente con l'uomo e il suo cane in Val di Rabbi, l'orso Mj5, è coincisa immediatamente con una dichiarazione di condanna a morte del plantigrado. Come Protezione animali ci opporremo con ogni mezzo a questa decisione ingiusta che sa tanto di campagna elettorale", commenta in una nota l'Ente nazionale di protezione animali (Enpa).
"Ricordiamo che l'orso Mj5 ha vissuto per 18 anni in Trentino senza mai mostrare comportamenti negativi verso l'uomo: non ha mai fatto del male alle persone, ed anche i danni a suo carico sono limitati. Ma in seguito ad un unico incidente, la cui dinamica fa ascrivere l'evento ai casi di orsi che reagiscono in modalità difensiva, parte la condanna a morte, benché il Pacobace preveda anche il radiocollaraggio, senza arrivare alla soppressione", aggiunge l'associazione, definendo "la decisione è errata e immotivata" e parlando di un esemplare "vittima di manovre elettorali".
Come ampiamente prevedibile, un orso verrà ucciso a causa di una serie di errori umani.
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occhietti · 2 years
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Epilogo:
(dal libro "Io sono emozione" di Eve Elsner)
manifesto per giovani donne
e ragazze
ECCO COSA TI DIRANNO :
Trovati un uomo.. Cerca protezione. Il mondo è spaventoso. Non uscire. Sei debole. Non prendertela tanto. Sono solo animali. Non essere così passionale. Non piangere tanto. Non fidarti di nessuno. Non parlare con gli sconosciuti. La gente approfitterà di te. Chiudi le gambe. Le ragazze non sono brave: Coi numeri Coi fatti A prendere decisioni difficili A sollevare pesi A organizzare A capire le notizie dal mondo A pilotare gli aerei; a comandare. Se lui ti violenta, arrenditi, ti ammazzerà se cerchi di difenderti. Non viaggiare da sola. Non sei niente senza un uomo. Non fare la prima mossa, aspetta che sia lui a notarti. Segui il gregge. Non essere troppo colta. Trovati un uomo ricco. È il tuo aspetto che conta, non quel che pensi.
ECCO COSA TI DICO IO :
Sono tutte balle. Non c’è un responsabile, tranne quelli che fingono di esserlo. Nessuno verrà a salvarti. Nessuno capirà d’istinto i tuoi bisogni, conoscerà il tuo corpo meglio di te. Ribellati. Chiedi. Dì che lo vuoi. Goditi la tua solitudine. Prendi il treno per conto tuo e vai in posti dove non sei mai stata. Dormi sola sotto le stelle. Impara a guidare col cambio manuale. Allontanati finché non avrai più paura di non tornare indietro. Di' di no quando non vuoi fare una cosa. Di' di sì se il tuo istinto è forte. anche se qualcuno intorno a te non è d'accordo. Decidi se vuoi essere amata o ammirata. Decidi se farti accettare è più importante che scoprire cosa ci fai qui. Credi nei baci. Lotta per la tenerezza. Non reprimere i tuoi sentimenti. Piangi quanto vuoi. Fa' del mondo un teatro e appassionati alla vicenda Prendi il tempo che ti serve. Va' pure veloce se quello è il tuo passo.
Fatti queste domande: Perchè sussurro quando ho qualcosa da dire? Perchè metto un punto di domanda in fondo a tutte le mie frasi? Perchè chiedo scusa ogni volta che manifesto i miei bisogni? Perchè sto tutta curva? O digiuno mentre mi piace mangiare? O fingo che non sia così importante per me? O mi faccio del male mentre vorrei urlare? Perchè aspetto Piagnucolo Mi struggo Mi adeguo? Tu sai la verità: A volte fa male. I cavalli sanno provare amore. Tua madre voleva di più. È più facile essere cattivi che intelligenti. Ma tu non sei così.
Eve Ensler
Io sono emozione. La vita segreta delle ragazze.
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diceriadelluntore · 1 year
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Abati
Sant’Antonio Abate
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In foto:  Trittico delle Tentazioni di sant'Antonio di H. Bosch, 1501 ca., Museo del Prado, Madrid
Oggi 17 gennaio la Chiesa cattolica festeggia Sant’Antonio Abate. Nato a Coma, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250 d.C., a vent'anni abbandonò ogni cosa per vivere vita anacoretica per più di 80 anni: secondo le cronache, morì nel 356 d.C., più che centenario. Riconosciuto già in vita come taumaturgo e in odore di santità, fu visitato da tantissimi pellegrini e bisognosi di tutto l'Oriente, tra cui si narra anche l'imperatore Costantino e i suoi figli. Fu un suo discepolo, sant'Atanasio, che raccontò la sua vita. Nell'iconografia tradizionale è raffigurato circondato da donne provocanti, simbolo delle tentazioni, o animali domestici, come il maiale, di cui è popolare protettore. Nel culto spazio importante ha Il fuoco legata ad una particolare leggenda: si narra  infatti che sceso all’Inferno per salvare delle anime dei peccatori, mentre il suo maiale portava scompiglio tra i diavoli, attinse la ferula (che diventerà simbolo nel bastone vescovile) nelle fiamme, portando il fuoco con sè.
I suoi discepoli tramandarono alla Chiesa la sua sapienza, raccolta in 120 detti e in 20 lettere; nella Lettera 8, Sant’Antonio scrisse ai suoi “Chiedete con cuore sincero quel grande Spirito di fuoco che io stesso ho ricevuto, ed esso vi sarà dato”. Nel 561 fu scoperto il suo sepolcro e le reliquie cominciarono un lungo viaggiare nel tempo, da Alessandria a Costantinopoli, fino in Francia nell’XI secolo a Motte-Saint-Didier, dove fu costruita una chiesa in suo onore. In questa chiesa a venerarne le reliquie, affluivano folle di malati, soprattutto di ergotismo canceroso, causato dall’avvelenamento di un fungo presente nella segale (si verifica per abuso terapeutico di essi o in forma epidemica, per l’uso di farine contaminate da polvere di sclerozi del fungo Claviceps purpurea), usata per fare il pane. Il morbo era conosciuto sin dall’antichità come “ignis sacer” per il bruciore che provocavano le cancrene ulcerose e per le allucinazioni; per ospitare tutti gli ammalati che giungevano, si costruì un ospedale e una Confraternita di religiosi, l’antico Ordine ospedaliero degli “Antoniani”; il villaggio prese il nome di Saint-Antoine di Viennois. Il Papa accordò loro il privilegio di allevare maiali per uso proprio e a spese della comunità, per cui i porcellini potevano circolare liberamente fra cortili e strade, nessuno li toccava se portavano una campanella di riconoscimento. Il loro grasso veniva usato per curare l’ergotismo, che venne chiamato “il male di s. Antonio” e poi “fuoco di s. Antonio”. Tuttavia c’è da dire che le due malattie sono diverse, dato che quello che attualmente è chiamato Fuoco di sant’Antonio è causato dal virus della varicella infantile (varicella-zoster virus), e prese questo nome per l’invocazione al Santo come guarigione. Anche il maiale cominciò ad essere associato al Santo, nell’iconografia soprattutto mediterranea, tanto da essere considerato il santo patrono dei maiali e per estensione di tutti gli animali domestici e della stalla. Nella sua iconografia compare oltre al maialino con la campanella, anche il bastone degli eremiti a forma di T, la “tau” ultima lettera dell’alfabeto ebraico e quindi allusione alle cose ultime e al destino. Nel giorno della sua festa liturgica, si benedicono le stalle e si portano a benedire gli animali domestici e si accendono giganteschi falò a ricordo della sua impresa all’Inferno. In alcune zone, tipo alcuni comuni catanesi e nel napoletano, era tradizione comune mettere una icona del santo durante la costruzione dei forni, a protezione dell’uso del fuoco.
Molti gli artisti che l'hanno raffigurato:
Michelangelo Buonarroti, Il Tormento di Sant’Antonio (1487-1489)
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Paul Cezanne, Tentazione di Sant’Antonio, 1875-1877
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Salvador Dalì, Tentazione di Sant’Antonio, 1946
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Gustave Flaubert pubblicò nel 1874 un libro, La Tentazione di Sant’Antonio, in cui l’eremita è tentato da seduzioni demoniache come lussuria, potere o ricerca del piacere. Ancora più inquietante è la comparsa di un suo discepolo, Ilarione, che gli presenta «tutti gli dèi, i riti, le preghiere e gli oracoli», e sottolinea le contraddizioni delle Sacre Scritture.
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