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#paolo calabresi
ilnefasto · 9 months
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I Migliori Giorni
Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo creano una commedia italiana interessante, amara e dalla qualità estremamente alta. I migliori Giorni affronta la tematica di come affrontiamo i giorni di festa, separandoli in capitoli.Dunque il primo capitolo viene ambientato durante la vigilia di Natale, Stefania (Anna Foglietta) deputata, invita il segretario del suo partito a questa cena, con la sua…
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chiavedivoltatorino · 2 months
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MARIO CALABRESI "STORIE DI VITE"
MARIO CALABRESI  Il noto giornalista e sensibile scrittore di successo, sarà intervistato da  PAOLO GRISERI  già Vicedirettore de LA STAMPA, ci racconterà i suoi libri, tutti scritti con delicatezza su “STORIE DI VITE”.   APPUNTAMENTO IMMANCABILE QUINDI, ALLA SALA COOPERATIVA SOCIALE E LIBRERIA “LA ROSA BLU“, Chiesetta di Via Col di Lana 7a, angolo Via Chambery 46, Martedi 12 MARZO 2024…
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belladecasa · 1 year
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Un paio di settimane fa ho saputo per caso che avevi vinto un festival per un corto sull'assurdo, allora ti ho scritto per sapere se potessi vederlo. Perché, in un certo senso, lo percepivo anche come un mio risultato, dato che quando hai iniziato con il cinema noi ci eravamo appena incontrati. Poi quando non sapevi dove sbattere la testa ti consolavo e te la facevo sbattere sul mio sterno sicura che non si sarebbe mai frantumato, sicura che non si sarebbe incrinato mai di fronte alla sofferenza. Quando hai fatto i tuoi primi set non pagati, 12 ore al giorno, i primi complimenti. Quando sei andato a prendere Paolo Calabresi e non ci sembrava vero. Quando eri diventato amico di Libero De Rienzo e poi è morto e non te ne capacitavi. I primi corti che mi mandavi e le sceneggiature che ti correggevo. Mi dicevi che dovevamo scrivere una sceneggiatura insieme e io ti rispondevo che non so scrivere! Figuriamoci una sceneggiatura! C'ero sempre; in un certo senso mi sentivo una sorta di figura ancillare, pronta a raccogliere e servire i tuoi umori.
E allora? Come potevo non vederlo? E ho pianto due ore dal momento in cui te l'ho chiesto. Non capivo perché, non me l'aspettavo, era come se mi guardassi dall'esterno, uno straniamento. Io penso sempre di essere abituata alla sofferenza, al rifiuto, a non essere voluta, a essere fraintesa; così penso di poter sempre abbracciare nuove sofferenze, nuovi rifiuti, nuovi fraintendimenti. E invece non solo non sono pronta per quelli nuovi, ma non ho mai nemmeno metabolizzato quelli vecchi. Così piango e mi vedo anche piangere piena di sorpresa: carattere, destino, è la stessa cosa o è tutta un'altra? È la stessa cosa. Trevisan con quel carattere ha segnato il suo destino ed è morto, è morto di sé stesso. Morirò pure io di me stessa? Non lo so ancora. Se succederà perdonerò tutti, pure te, che mi hai dato così tanti strumenti appena affilati per odiarmi. E mi sono odiata ogni giorno attraverso le tue parole. Ma non si può smettere di amare chi si è amato davvero, è una condanna. E finché non smetterò di amare forse non smetterò mai di odiare me stessa. Però l'amore per me sai, non è una cometa ma una stella fissa, e ogni sera la rivedo brillare di luce e sai quanto ci mettono a morire le stelle, probabilmente muoio prima io
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omarfor-orchestra · 11 months
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Comunque raga Paolo Calabresi in Rapito >>>>>>>>>>>>>>
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Il ritorno dopo 12 anni di Boris, la serie
Prima di Gomorra o Romanzo Criminale, se volevamo dare una risposta alla domanda "Qual è la miglior serie italiana mai fatta dagli inizi degli 2000?" allora la risposta era "Boris, la serie". A distanza di 12 anni arriva la tanto richiesta quarta stagione direttamente in streaming su Disney+. La storia di Boris, la serie più amata dagli italiani Le vicende che vedono protagonista la troupe guidata dal regista René Ferretti (Francesco Pannofino) hanno debuttato sui piccoli schermi degli italiani nel lontano 2007 presso le reti Fox Italia. 3 stagioni più un film che hanno fatto innamorare gli italiani per una serie che è rimasto viva nelle menti di tutti. Dal regista Ferretti passando per l’aiuto regista Arianna (Caterina Guzzanti) senza dimenticare lo stagista Alessandro (Alessandro Tiberi), il direttore della fotografia Duccio (Ninni Bruschetta), il capo elettricista Biascica (Paolo Calabresi) o il “poco italiano” Stanis La Rochelle (Pietro Sermonti). Senza dimenticare alcuni famosi camei o apparizioni di guest star come: Pietro De Silva, Roberto Herlitzka, Valentina Lodovini, Luisa Ranieri, Cecilia Dazzi, Sergio Fiorentini, Corrado Guzzanti, Emanuela Grimalda, Laura Morante, Sergio Brio, Paolo Sorrentino, Giorgio Tirabassi, Filippo Timi, Andrea Purgatori e Marco Giallini. Il linguaggio di Boris Tanti nomi, tanti personaggi tutti entrati nell’immaginario collettivo anche per espressioni diventate di uso comune come: - Smarmella, fare tutto nel modo più approssimativo possibile - A c… di cane, per enfatizzare ancor di più il modo di fare della troupe guidata da Ferretti - Bucio di culo, espressioni “tormentone” utilizzata da Martellone (Massimiliano Bruno) nei suoi spettacoli comici - F4 basito, schema di sceneggiatura ordinaria inventata dai 3 sceneggiatori (nella serie) interpretati da Valeria Aprea, Massimo De Lorenzo e Andrea Sartoretti Una lista che potrebbe allungarsi ulteriormente ma bisogna vedere Boris per capire la “magia” che questa serie ha prodotto. La quarta stagione senza Mattia Torre e Roberta Fiorentini La nuova stagione di Boris sarà anche la prima non scritta da Mattia Torre, storica firme e mente dietro le tre stagioni precedenti della serie ed il film. Lo sceneggiatore romani, infatti, è scomparso dopo aver lottato con la sua malattia il 19 Luglio 2019 vincendo postumo il David di Donatello per la migliore sceneggiatura originale del film "Figli" ritirato poi dalla figlia Emma. In questa quarta stagione non ritroveremo neanche Roberta Fiorentini ovvero la storica segretaria di direzione, Itala, purtroppo anche lei venuta a mancare nel 2019. Il ritorno della fuoriserie italiana Sono, quindi, già disponibili su Disney+ le otto puntate che vanno a comporre questa quarta stagione di Boris. Un ritorno dopo 12 anni di assenza dove i fan della "fuoriserie italiana" non hanno mai perso la speranza di poter rivedere sul piccolo schermo la troupe cinematografica guidata da Pannofino. Otto puntate di divertimento e risate ma anche e soprattutto realtà. Read the full article
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lamilanomagazine · 3 months
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Verona, Grande Teatro in scena "Perfetti sconosciuti" di Paolo Genovese
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Verona, Grande Teatro in scena "Perfetti sconosciuti" di Paolo Genovese Nell'ambito della trentasettesima edizione, al Nuovo sarà di scena la brillante commedia sull'amicizia, sull'amore e sul tradimento diretta da Paolo Genovese. Giovedì 25 gennaio, alle 18, gli artisti incontreranno il pubblico. Quinto appuntamento con la rassegna "Il Grande Teatro" organizzata dal Comune di Verona e dal Teatro Stabile di Verona - Centro di Produzione Teatrale. Il cartellone del 2024 prosegue con "Perfetti sconosciuti" di Paolo Genovese che firma anche la regia, in scena al Teatro Nuovo da martedì 23 a sabato 27 gennaio, alle 20.45, e domenica 28 alle 16. Lo spettacolo, proposto da Nuovo Teatro in coproduzione col Teatro della Toscana e Lotus Production, è tratto dall'omonimo film di Genovese del 2016 entrato nel Guinness dei primati come il film con più remake in assoluto della storia del cinema: ben venti. Diretti da Paolo Genovese che firma la sua prima regia teatrale sono in scena Dino Abbrescia, Alice Bertini, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Lorenza Indovina e Valeria Solarino. Le scene sono di Luigi Ferrigno, i costumi di Grazia Materia, le luci di Fabrizio Lucci. Lo spettacolo, come il film, è una brillante commedia sull'amicizia, sull'amore e sul tradimento, che porterà un gruppo di amici a confrontarsi e a scoprire di essere dei "perfetti sconosciuti". Durante una cena, il gruppo di amici decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo, condividendo così tra loro messaggi e telefonate. I propri segreti più profondi verranno in questo modo svelati al resto del gruppo. In effetti ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell'archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. E se quella minuscola schedina si mette a parlare scoprendo gli "altarini", inevitabilmente la frittata finisce con l'essere fatta. «Mentre nel cinema – dice Genovese – prendi per mano il pubblico e lo conduci dove vuoi, lo porti a vedere i dettagli che hai deciso di mostrare, il teatro è un unicum, è come se girassimo una sola scena di un'ora e mezza, perché lo sguardo del pubblico è libero di spostarsi in un ambiente dove ha tutto a disposizione. Il progetto è stato ambizioso ma anche entusiasmante. Ci tenevo a vedere come attori con caratteristiche diverse da quelli dei protagonisti del film lo avrebbero interpretato portando ciascuno le proprie esperienze e il proprio vissuto. Ho voluto scrivere un testo nuovo per il teatro. Una volta finito il film, non è più tuo mentre su uno spettacolo teatrale puoi lavorare tutte le sere ed è una sensazione bellissima». Per chi ha amato visceralmente l'omonimo film del 2016 campione di incassi, pluripremiato con due David di Donatello, tre Nastri d'argento, tre Ciak d'oro, il premio Flaiano 2016 e altri ancora, la possibilità dunque di rivivere a teatro una vicenda ambientata per l'occasione in un ampio soggiorno con vista zona cucina dove i piatti vengono veramente preparati consentendo agli spettatori di calarsi ancora di più nelle vicende narrate. Giovedì 25, alle 18, gli interpreti di incontreranno il pubblico. Condurrà il direttore artistico Spettacolo del Comune di Verona Carlo Mangolini. L'ingresso è libero. I biglietti sono in vendita al Teatro Nuovo, a Box Office e al link . I prezzi sono: platea 26 euro, balconata 23 euro, prima galleria 15 euro, seconda galleria 10 euro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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paoloferrario · 5 months
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Mario Calabresi, A occhi aperti. Steve McCurry, Josef Koudelka, Don McCullin, Elliott Erwitt, Paul Fusco, Alex Webb, Gabriele Basilico, Abbas, Paolo Pellegrin e Sebastião Salgado raccontano i momenti in cui la storia si è fermata in una foto, Mondadori, 2023
Mario Calabresi, A occhi aperti. Steve McCurry, Josef Koudelka, Don McCullin, Elliott Erwitt, Paul Fusco, Alex Webb, Gabriele Basilico, Abbas, Paolo Pellegrin e Sebastião Salgado raccontano i momenti in cui la storia si è fermata in una foto, Mondadori, 2023 – ANTOLOGIA DEL TEMPO CHE RESTA Mario Calabresi, A occhi aperti. Steve McCurry, Josef Koudelka, Don McCullin, Elliott Erwitt, Paul Fusco,…
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agrpress-blog · 7 months
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Appuntamento a Roma sabato 14 ottobre 2023 con la ItalianAttori e i Giornalisti Rai. Sabato 14 ottobre alle ore 10.30, al campo SSD Polisportiva Bettini, la Nazionale Italiana Jazzisti ONLUS celebrerà “Dieci anni di calcio, musica e solidarietà” in un triangolare con la ItalianAttori e la Nazionale Giornalisti RAI. In questa prima decade di attività le iniziative promosse dalla Nazionale Italiana Jazzisti hanno consentito di raccogliere più di centomila euro, devoluti interamente ad associazioni sparse in tutto il territorio italiano. Sono state molte le squadre di calcio affrontate: dalla Nazionale Cantanti alla Nazionale Sacerdoti, dalle vecchie glorie del calcio alla Nazionale Terremotati e poi la Nazionale Avvocati, quella degli Psicologi, quella dei Veterinari, i Giornalisti di RAI Sport e molte altre formazioni. «Tra le tante soddisfazioni», racconta Costantino Ladisa (Presidente della Nazionale Jazzisti), «quella che più ci rimane nel cuore è avere contribuito alla ricostruzione della Casa della Musica di Amatrice, che permette alla città, gravemente colpita dal terremoto del 2016, di avere ancora uno spazio inclusivo e vivace per coltivare le attività musicali». La Nazionale Italiana Jazzisti scenderà in campo con artisti del calibro di Max Paiella e Attilio di Giovanni (direttamente dal “Ruggito del Coniglio”), Jacopo Ferrazza, Nicola Angelucci, Paolo Grillo (alias Giovanni all’Heavy), Costantino Ladisa, Luca Rizzo, Gianni Taglialatela, Fabrizio Salvatore e molti altri nomi importanti del panorama jazzistico italiano, mentre la ItalianAttori affronterà le squadre con Daniele Pecci, Enzo De Caro, Paolo Sassanelli, Jonis Bascir, Antonio Serrano, Pietro Masotti, Andrea Rivera, Paolo Romano, Alessio Chiodini e tanti ancora. La Nazionale giornalisti RAI non sarà da meno e schiererà fra gli altri: Americo Mancini (Radio RAI Uno), Fabrizio Tumbarello (RAI Sport), Maurizio Severino (RAI Parlamento) e Mario Sileoni (TG2). Con l’occasione verranno presentate le nuove divise della Nazionale Italiana Jazzisti realizzate grazie al contributo e alla collaborazione con NET INSURANCE e GIVOVA. La Nazionale Italiana Jazzisti Onlus nasce nel 2013 grazie a due operatori del settore che incontrandosi rivelano il loro sogno comune: una nazionale del jazz italiano: «Togliamoci gli strumenti e mettiamoci gli scarpini». Detto fatto, il sogno pian piano diventa realtà. Nel luglio 2013, proprio nel giorno dell'inaugurazione dell’Umbria Jazz Festival, una bozza di quella che attualmente è una realtà viva, entusiasta e felice scende in campo nel mitico stadio Curi di Perugia, e incontra la Nazionale Italiana Cantanti. Da quel giorno molte partite sono state giocate e altrettanti concerti sono stati organizzati. L’Associazione della ItalianAttori si costituisce nel 2006. La squadra nasce da una scissione della vecchia Nazionale e porta con sé alcuni fra i nomi più influenti del cinema e della televisione italiana, fra i quali Enzo Decaro, Luca Zingaretti, Pietro Sermonti, Cesare Bocci, Paolo Conticini, Paolo Calabresi, Marco Risi, Matteo Garrone, Daniele Pecci; e ancora Jonis Bascir, Antonio Serrano, Marco Vivio e Edoardo Leo. Fra il 2007 e il 2010 sono stati devoluti in beneficenza centinaia di migliaia di euro. Nel 2013 ha ricevuto l’Encomio da Roma Capitale e da You Man Right per l’ammirevole sostegno alle iniziative educative e culturali a favore dei Diritti Umani ONU e anche della Solidarietà Sociale. Presidente dell'Associazione Daniele Pecci, Direttore Generale Antonio Serrano, allenatore Federico Tessicini. L’Associazione Calcio e Solidarietà Giornalisti Rai nasce nel giugno 1996 da un’idea di Carlo Picone (1944-2003), compianto giornalista del TG2. Da allora ha giocato più di centottanta partite e raccolto oltre quattro milioni di euro per beneficenza, con eventi che si sono svolti sia in Italia sia all’estero, toccando i più importanti stadi di serie A e B. L’ACS Giornalisti Rai è testimonial Unicef, l’organizzazione delle Nazioni Unite a cui viene devoluto il 15% del ricavato di ogni partita.
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valentina-lauricella · 7 months
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Leopardi&Co
[(Giacomo in Love): Casanova?
No, Leopardi.
Bella fregatura.
Ma non tutto il male...]
(trama) - Nel film David (Jeremy Irvine) è un giovane attore americano che sogna un ruolo in grado di consacrarlo come una vera star mondiale. Ma è talmente superficiale che nemmeno legge i copioni che gli arrivano, finché la sua agente Mildred (Whoopi Goldberg) lo costringe ad accettare il ruolo di protagonista in "Giacomo in Love", film diretto dal mitico regista italiano Ruggero Mitri (Paolo Calabresi). David, convinto sia la storia di Casanova, arriva sul set a Recanati totalmente impreparato per cui viene affidato a Silvia (Denise Tantucci), una coach del luogo che deve spiegare all'americano chi era il Poeta. Tra i due è odio a prima vista…
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giancarlonicoli · 9 months
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7 ago 2023 18:37
IL “REVISIONISMO” È SBAGLIATO SOLO SE DI DESTRA - GUZZANTI: “CONTRO DE ANGELIS È SCATTATO UN AUTOMATISMO DA VECCHIA SINISTRA PERSECUTORIA E CHE SA SOLO LANCIARE ANATEMI E INVOCARE RAPPRESAGLIE. IL DISSENSO ERA CONSIDERATO PIÙ CHE LEGITTIMO SUL CASO SOFRI MENTRE ORA VIENE CRIMINALIZZATA” - TRAVAGLIO: “SE BASTASSE CONTESTARE UNA SENTENZA PER ANDARE A CASA, SI SAREBBERO DOVUTE CHIEDERE LE DIMISSIONI DI CHI TUTTOGGI PREDICA L’INNOCENZA DI SOFRI, BOMPRESSI, PIETROSTEFANI (E PERSINO DEL REO CONFESSO MARINO) SUL DELITTO CALABRESI, MALGRADO DUE SENTENZE DELLA CASSAZIONE”
1 - FUORI LE PROVE
Estratto dell’articolo di Paolo Guzzanti per “il Giornale”
Salta gli occhi l'incredibile accanimento politico e mediatico contro il capo della Comunicazione della Regione Lazio, Marcello De Angelis, che ha un suo background neofascista, per aver dichiarato di non credere alla colpevolezza delle primule nere dell'eversione di destra Francesca Mambro, Giusva Fioravanti e Luigi Ciavardini, perché questa è la sua opinione. È lecito avere una opinione diversa da quella scritta su una sentenza? Sì, e vale per De Angelis come per chiunque.
Nel caso di De Angelis […] provi a fare un passo in più e documenti la sua convinzione.
Chi scrive, lo dico a mo' d'esempio, non crede alle sentenze su Ustica, sul caso Moro e sulle morti di Falcone e Borsellino. Quando Adriano Sofri, ex leader di Lotta Continua, fu arrestato e condannato per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi il 17 maggio del 1972 molti intellettuali di destra e di sinistra si schierarono contro quella sentenza ritenendola inadeguata a rappresentare il contesto storico dei fatti.
De Angelis è stato sempre un uomo di «parte nera» e ha avuto anche un fratello morto in circostanze non del tutto chiare nel 1980. […] ci aspettiamo da lui uno sforzo ulteriore. È certamente vero che Mambro, Fioravanti e Ciavardini avrebbero ricevuto cospicui premi giudiziari se avessero accettato di accollarsi la strage di Bologna, essendo già ergastolani per feroci delitti che avevano confessato con sfrontato orgoglio.
Sarebbe stato nel loro interesse e invece hanno detto: «Abbiamo sempre rivendicato la nostra responsabilità, ma con questo crimine non c'entriamo, neghiamo le accuse e rinunciamo ai vantaggi». Contro Marcello De Angelis è scattato un automatismo da vecchissima sinistra ottusamente persecutoria e che sa soltanto lanciare anatemi e invocare rappresaglie. Un comportamento […] indigeribile in un Paese che tuteli il diritto di dissentire specialmente quando il dissenso riguarda l'operato di alcuni magistrati. Il dissenso era considerato doveroso, più che legittimo durante il caso Sofri mentre nel caso De Angelis la libertà di dissentire viene criminalizzata. Proprio per questo chiediamo a De Angelis di aiutare la verità fornendo elementi di prova.
2 - I RIVOLTA-SENTENZE
Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”
Marcello De Angelis, ex militante del movimento neofascista Terza Posizione, condannato per associazione sovversiva, ex parlamentare An e PdL, ora capo-comunicazione della giunta regionale del Lazio, ha scritto: “So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini”. E sai che novità: cos’altro ci si può aspettare dal cognato di Ciavardini, condannato per quella strage?
[…] Le sentenze non sono dogmi di Stato e ciascun privato cittadino può condividerle o contestarle (possibilmente con argomenti). Perciò chiedere le dimissioni di De Angelis è un atto illiberale: in democrazia tutti hanno diritto di esprimere le proprie idee, anche le più aberranti. Ma chi rappresenta le istituzioni ha un onere in più: non deve usarle per riscrivere sentenze, cioè per interferire in un altro potere dello Stato. Perciò il governo nazionale e regionale dovrebbero isolare De Angelis con dichiarazioni inequivocabili, pur senza torcergli un capello o levargli il lavoro.
Anche perché, se bastasse contestare una sentenza sacrosanta per andare a casa, si sarebbero dovute chiedere le dimissioni di fior di parlamentari che da anni sposano la linea revisionista-negazionista sui neri a Bologna: non solo di destra, ma anche radicali e di centrosinistra. Per non parlare di chi tuttoggi predica l’innocenza di Sofri, Bompressi, Pietrostefani (e persino del reo confesso Marino) sul delitto Calabresi, malgrado ben due sentenze della Cassazione. […]
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kritere · 10 months
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Incidente per Alessia Marcuzzi, la conduttrice cade sulle rocce e si fa male al viso
DIRETTA TV 16 Luglio 2023 Alessia Marcuzzi racconta via Instagram la sua disavventura. “Sono caduta sulle rocce come una polla”, ha scritto la conduttrice di Boomerissima dopo avere riportato un’escoriazione al viso. 0 CONDIVISIONI Disavventura in vacanza per Alessia Marcuzzi. La conduttrice di Boomerissima, recentemente fotografata a Formentera insieme all’ex marito Paolo Calabresi Marconi,…
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albertoblog · 1 year
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A salvarmi è stato il mondo
di Mario Calabresi
Mancava solo un anno alla pensione e Jack, dopo averne passati quaranta a fare il pendolare con Manhattan, per lavorare come revisore contabile di una multinazionale, aveva un solo progetto nella testa: passare tutto il tempo che gli restava con sua moglie. Fu in quel momento che lei scoprì di essere malata. Jack non fece nemmeno in tempo a rendersene conto che lei non c’era già più. Rimase solo e senza nessuna idea di futuro. «Andare in pensione era il mio sogno, invece si trasformò in un incubo di solitudine e depressione». Tredici anni dopo Jack ha appena finito un giro della Sicilia durato quindici giorni, mi racconta che si è innamorato delle saline di Marsala, dei templi greci e di Taormina. Non c’è posto dell’Italia in cui non sia stato e sono pochi i luoghi del pianeta che non ha visitato. Scoprire il mondo è stata la sua medicina: 69 Paesi in dodici anni.
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La foto che ho scattato alle prime luci dell’alba dalla camera d’albergo a Catania 
Ci sono mattine in cui la prima cosa che vedi ti ricorda quanta bellezza ci sia nel mondo. Ho aperto la finestra della stanza dell’albergo di Catania alle 5:34 e l’alba sul mare, dietro le palme, mi ha detto che sarebbe stata una giornata fortunata. Alle 6:30 ero seduto in aereo e il caso mi ha regalato come vicino di posto Jack e i suoi racconti. Io detesto il sedile centrale, non hai la vista dal finestrino e non hai la libertà di alzarti quando ti pare del corridoio: sei incastrato lì in mezzo. Avevo sperato che il posto 4D, accanto a me, rimanesse libero, ero stato quasi esaudito nel mio desiderio e stavo per spostarmi quando è salito l’ultimo passeggero e si è seduto proprio lì. Ho notato solo che aveva una camicia a scacchi, delle sopracciglia bianchissime e non capiva cosa gli dicesse lo steward che gli parlava in italiano. Poi mi sono addormentato. Mi sono svegliato perché servivano il caffè, c’era anche un cioccolatino. L’uomo con la camicia a scacchi ha preso il suo cioccolatino e lo ha messo sul mio tavolino. L’ho ringraziato e gli ho chiesto da dove venisse: “New Jersey”. «Ho 78 anni e nelle ultime due settimane ho fatto tutto il perimetro della Sicilia, ieri sono salito sull’Etna e lo spettacolo di vedere il mare con i piedi nella neve è incredibile. Ti dirò una cosa strana, sognavo di venire in Sicilia dal 1972 quando ho visto il film “Il Padrino” con Marlon Brando. Mi sarebbe piaciuto capire come possano stare insieme un’isola bellissima e la mafia. Cinquant’anni dopo ho scoperto che un tour operator americano, oltre al giro classico dell’isola, offriva la possibilità di incontrare il figlio di un boss della mafia per capire come funziona il sistema. Così sono venuto e devo dirti che il racconto di quest’uomo, che ha preso da sempre le distanze dal padre, non è mafioso e parla un ottimo inglese, è stato davvero interessante». Gli chiedo se ricorda come si chiamasse. Scuote la testa: «Il nome non lo ricordo, ma era davvero un boss molto noto». Poi tira fuori un foglio dalla tasca interna del giubbotto rosso, è il programma del viaggio, mi fa vedere il nome della persona che ha incontrato - Angelo Provenzano – e mi guarda: «Non ricordo il nome del padre, ma dicevano che era veramente importante, lo hai mai sentito?». «Tutti in Italia conoscono il nome di quell’uomo, Bernardo Provenzano, l’uomo delle stragi e degli omicidi dei giudici più amati in Italia: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino».
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Le saline di Marsala di cui Jack, nel suo viaggio attraverso la Sicilia, si è innamorato
Jack (ma il nome lo scoprirò solo quando ci saluteremo dopo l’atterraggio a Linate), resta un po’ in silenzio, forse si è reso conto che la mafia è una cosa un po’ meno filmica e romantica di quello che gli hanno raccontato, poi mi spiega di quanto ami l’Italia, tanto che c’è venuto cinque volte negli ultimi anni. «Ma non è solo l’Italia, io sono sempre in viaggio, ho già visitato 69 nazioni, più di un terzo di quelle che ci sono nel mondo, ma non lo faccio per collezionare bandierine ma per osservare le persone, per stare in mezzo alla gente, per non stare a casa da solo». Jack è nato a Mumbai nel 1945, quando si chiamava ancora Bombaye in India c’erano gli inglesi, a 22 anni partì per New York con un permesso di studio per fare un master nel New Jersey e da allora quella è la sua casa. Negli Stati Uniti ha studiato, lavorato per tutta la vita nella stessa azienda, si è sposato e ha avuto due figli, un maschio e una femmina. «Lei ha studiato ad Harvard e oggi vive con la sua famiglia a Singapore, lui ha fatto un master alla Columbia University e ora lavora alla Ibm in Germania. Sono stati bravissimi, io non mi sarei mai potuto permettere di farli studiare in università così prestigiose, in cui la retta di un anno era superiore al mio stipendio, ma loro lo hanno fatto chiedendo un prestito in banca e restituendolo in pochissimo tempo». Così quando è rimasto vedovo ed è arrivato il giorno della pensione si è trovato completamente solo: «Tra me e i figli e nipoti c’erano due oceani, sentivo un vuoto pazzesco. Un amico, per provare a tirarmi fuori da casa, mi ha chiesto se volessi andare con lui al bridge, io ho pensato al ponte, al George Washington Bridge, quello che collega il New Jersey con Manhattan, e non capivo che senso avesse. Lui si è messo a ridere e mi ha spiegato che era un gioco di carte». In due anni Jack ha imparato così bene da diventare maestro professionista di bridge e si è trovato a giocare un torneo a Las Vegas in squadra contro Bill Gates: «Mi ha stupito molto, è un uomo davvero gentile e disponibile e mi ha stretto la mano quando l’ho battuto». Ma le carte non gli bastavano, quando tornava a casa si sentiva soffocare, aveva bisogno di cambiare aria. Così ha deciso di partire, il primo viaggio è stato di tre settimane: Norvegia, Finlandia e Svezia. Da quel momento non si sarebbe più fermato. Quest’anno, dopo la Sicilia, andrà con suo figlio una settimana sulla costa pacifica del Canada, in British Columbia, poi dopo l’estate tre settimane in Messico e prima di Natale in Costa Rica. «Posso permettermi di girare il mondo perché sono solo, faccio una vita semplice e non spreco soldi, questa camicia e questi jeans avranno trent’anni, e poi anche quando viaggio sto molto attento. La più grande stupidaggine è spendere per alberghi di lusso: in un hotel ci passerai al massimo otto ore, ci vai per dormire, e allora contano solo due cose, un letto comodo e pulito e l’acqua calda per fare una doccia. Tutto il resto è inutile: perché devo pagare centinaia di dollari per avere una camera di design con dei rubinetti di un artista famoso che a malapena guarderò per tre secondi? I soldi preferisco spenderli per andare in un ristorante o a fare un’escursione. I miei figli vorrebbero aiutarmi economicamente ma non ne ho bisogno, allora mi dicono che non vogliono trovare nulla nel mio testamento, deve essere vuoto: “Papà spendi tutto, goditi la vita”».
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Il sito archeologico di Machu Picchu, in Perù, secondo Jack il posto più bello del mondo
Non posso non fargli la domanda che gli fanno tutti: qual è il posto più bello che ha visto nel mondo? «Sono tantissimi e ci sono luoghi meravigliosi in ogni Paese, ma se proprio devo scegliere rispondo: Machu Picchu, in Perù. Più dei posti e delle architetture a me piacciono le storie delle civiltà, i misteri, le atmosfere. E quel sito archeologico abbandonato in cima alle montagne a 3000 metri di altezza è l’emozione più potente che abbia incontrato nei miei viaggi. Qualcosa di simile l’ho provato solo a Petra, in Giordania, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio». E quello che ancora vuole vedere? «Il mio sogno sono i parchi africani, quelli che stanno tra Kenya e Tanzania, forse ci andrò nel 2024, per il mio compleanno dei 79. Mi sono lasciato una delle cose più belle alla fine. Penso anche spesso a dove andrei se decidessi di lasciare gli Stati Uniti e sono indeciso tra Irlanda e Nuova Zelanda». Perché l’Irlanda? «Per i suoi spazi verdi, i suoi abitanti e la birra. Amo la birra scura Guinness e ho una mia piccola tradizione: in ogni Paese che visito, prima di ripartire, cerco un pub irlandese dove farmi una pinta». Lo guardo e non dimostra assolutamente i suoi anni, glielo dico e mi interrompe: «Sai cosa mi tiene giovane? Un Gin Martini ogni sera dopo cena».
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Il selfie che ho scattato insieme a Jack prima che il nostro aereo atterrasse
La cosa che gli piace meno dei suoi viaggi sono i voli aerei: «Mi annoio tanto, non mi piace guardare i film e purtroppo quasi tutte le compagnie hanno tolto il solitario di carte dagli schermi. Allora ripulisco il telefono dalle foto che ho scattato». Mi racconta che ne fa pochissime e poi ne cancella la maggior parte: «Tengo solo quelle davvero più significative, non più di una ventina per viaggio. Se tu vai in un posto e cominci a fare le foto con il telefono sprechi il tuo tempo e non ti godi il momento, non ti metti in sintonia con il luogo e l’atmosfera. Preferisco vedere, immergermi nelle cose e emozionarmi. Mi tengo le immagini più belle nella testa e nel cuore. Dio mi ha regalato la memoria, devi tenere i ricordi vivi dentro di te. Se io penso a mia figlia a quattro anni, non ho bisogno di andare a cercare dentro un album, un computer o un telefono, mi basta chiudere gli occhi e me la vedo davanti bambina. Allora mi sento felice». Stiamo per atterrare e gli chiedo se possiamo fare un selfie, mi dice che non li fa mai e non accetta di farli con degli sconosciuti: «Chi mi garantisce che tu non sia un truffatore o magari un trafficante di droga? Ma lo faccio volentieri perché la risposta ce l’ho: un narcotrafficante non sarebbe stato un’ora ad ascoltarmi e non mi avrebbe mai chiesto cosa abbia di così speciale Machu Picchu».
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omarfor-orchestra · 9 months
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Paolo Calabresi io per te mi prendo le pallottole le minacce le botte qualsiasi cosa
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fashionluxuryinfo · 1 year
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FULVIO e FEDERICA LUCISANO e VISION DISTRIBUTION presentano il TRAILER di “I MIGLIORI GIORNI” da un’idea di EDOARDO LEO e MASSIMILIANO BRUNO AL CINEMA DAL 1° GENNAIO 2023 con EDOARDO LEO | MASSIMILIANO BRUNO | ANNA FOGLIETTA | MAX TORTORA | PAOLO CALABRESI | LUCA ARGENTERO | VALENTINA LODOVINI | GRETA SCARANO | CLAUDIA GERINI |STEFANO FRESI un film di MASSIMILIANO BRUNO e EDOARDO LEO e con MARCO BONINI | MARIA CHIARA CENTORAMI | LUDOVICA MARTINO PIETRO DE SILVA | LILIANA FIORELLI | TIBERIO TIMPERI prodotto da FULVIO E FEDERICA LUCISANO una produzione ITALIAN INTERNATIONAL FILM e VISION DISTRIBUTION in collaborazione con SKY https://www.fashionluxury.info/it/
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lamilanomagazine · 11 months
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Rapito di Marco Bellocchio incassa un milione di euro
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Rapito di Marco Bellocchio incassa un milione di euro. Un incasso da un milione di euro, questa è la cifra che ha raggiunto “Rapito” di Marco Bellocchio nella seconda settimana di programmazione, quarto al Box Office e primo incasso italiano con 1.065.451 euro dopo i blockbuster “La Sirenetta”, “Spider-Man: Across the Spider-Verse” e “Fast X”. Il direttore di 01 Distribution dichiara: “Marco Bellocchio e gli attori accompagnano proprio in questi giorni il film nelle sale italiane, accolti calorosamente da un pubblico commosso e partecipe, in un tour da Nord a Sud, da Roma a Bologna, da Milano a Torino, da Firenze a Modena, da Parma a Napoli e Bari, e proseguirà con varie altre città che lo aspettano, da Genova a Pordenone, da Treviso a Padova, da Catania a Messina e Palermo”. Direttamente da Cannes dopo 13 minuti di applausi, il film è in sala dal 25 maggio e distribuito da 01 Distribution. Il film è una produzione IBC Movie e Kavac Film con Rai Cinema in coproduzione con Ad Vitam Production e The Match Factory, prodotto da Beppe Caschetto e Simone Gattoni. Il cast: Paolo Pierobon nelle vesti del Pontefice, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala (Edgardo Mortarada bambino), Leonardo Maltese (Edgardo ragazzo) e con Filippo Timi e Fabrizio Gifuni. Completano il cast Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi, Aurora Camatti, Paolo Calabresi, Bruno Cariello, Renato Sarti, Fabrizio Contri, Federica Fracassi. La storia: “Rapito”, è incentrato sulla storia di Edgardo Mortara, il bambino ebreo che nel 1858 fu strappato alla sua famiglia per essere allevato da cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX, suscitando un caso internazionale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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paoloferrario · 5 months
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Mario Calabresi, A occhi aperti. Steve McCurry, Josef Koudelka, Don McCullin, Elliott Erwitt, Paul Fusco, Alex Webb, Gabriele Basilico, Abbas, Paolo Pellegrin e Sebastião Salgado raccontano i momenti in cui la storia si è fermata in una foto, Mondadori, 2023
scheda dell’editore: https://www.mondadoristore.it/occhi-aperti-Ediz-illustrata-Mario-Calabresi/eai978880478359/ Ci sono fotografie capaci di segnare un’epoca, di lasciare un segno, di sintetizzare mille parole. Immagini destinate a fissarsi per sempre nella nostra memoria e a costruire l’immaginario collettivo. Mario Calabresi, giornalista e grande appassionato di fotografia, ha viaggiato a…
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