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#orgoglio nazionale
divulgatoriseriali · 5 months
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Forza di spedizione brasiliana - Partecipazione del Brasile alla Seconda Guerra Mondiale
Nell’affrontare le sfide della Seconda Guerra Mondiale, la Forza di Spedizione Brasiliana si distinse come emblema della determinazione dei brasiliani combattenti. Questo, mentre il Brasile si immergeva attivamente nei teatri bellici europei. Continue reading Untitled
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Balenghi irriducibili
Anna Lombroso per il Simplicissimus Adesso che ci è stato offerto il non disinteressato ravvedimento operoso di Bill Gates, adesso che assistiamo a casi sempre più frequenti di revisionismo sanitario, c’è da rimpiangere che sia estinta quella etnia magistralmente descritta da Fruttero & Lucentini, come “fiere ciula”, gente che scoprendo di essere stata turlupinata sbatte la testa contro il muro,…
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itsloriel · 2 months
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Milano Policroma
Biblioteca Nazionale Braidense, orgoglio milanese e non solo...
Foto di Sonja Chiari
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fridagentileschi · 7 months
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Se su Google cercate “invenzioni di persone bianche”, vi usciranno i seguenti risultati:
- storie di razzismo;
- invenzioni di persone nere;
- storia afroamericana;
Se invece cercate “invenzioni di persone nere”, vi usciranno, giustamente, le invenzioni delle persone nere.
Se cercate “donna bianca felice” e andate su “immagini”, vi usciranno:
- donne da sole;
- donne con altre donne;
- donne con uomini neri.
Non un solo uomo bianco.
Se non ci credete, provate a farlo voi, ci vogliono 5 minuti.
Questo perché vogliono eliminare ogni forma di identità, di orgoglio nazionale.
Ma tranquilli, la SostituzioneEtnica è una bugia dei fascisti.
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vintagebiker43 · 5 months
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LAVINIA CARA,
le racconto una storia.
Quando ero ragazzina e impiegavo le mie giornate sui libri per laurearmi mia mamma e persino mia nonna mi guardavano con orgoglio e mi dicevano “Studia, studia…studia per la tua libertà e la tua indipendenza, così se domani volessi comprarti un rossetto non dovrai chiedere i soldi a tuo marito…”
Mia mamma e mia nonna di figli ne hanno avuti 3 ciascuna e hanno interpretato il loro ruolo di madri alla perfezione.
Mia nonna è rimasta vedova giovanissima e se l’è cavata meravigliosamente.
Mia mamma ci ha cresciute, me e le mie sorelle, lavorando e facendo la mamma alla perfezione.
Per loro essere madri è stata una missione.
Ma non hanno mai dimenticato l’importanza della libertà e dell’indipendenza.
Perché loro tante mamme vittime dei mariti e della sudditanza economica le hanno viste dal vivo, Lavinia cara.
Hanno visto donne far la cresta sulla spesa per poter disporre di qualche spicciolo senza render conto al marito.
Hanno visto mamme spaccarsi la schiena a far pulizie presso terzi di nascosto dal marito durante le ore di lavoro del coniuge, pur di raccattare qualche soldo da metter via per i figli, per il loro futuro.
Hanno visto donne consumate dalla fatica e dal dolore di dover sempre abbassare la testa ma sempre incredibilmente fiere e dignitose.
Mia nonna e mia mamma non hanno mai detto a me o alle mie sorelle di considerare come massima aspirazione per una donna quella di far figli.
Perché, spiace dirlo ma è così, mia nonna e mia mamma sono nate molti decenni prima di lei ma sono molto ma molto più giovani di lei.
Per loro una donna è una persona, non una fattrice.
E aggiungo, per quel che conta.
Io figli non ne ho avuti ma lei non sa perché.
E come me milioni di donne non abbiamo figli e lei non sa perchè.
Ma nessuno l’autorizza a pensare che non sia o non sia stata la nostra aspirazione.
Impari a dosare le parole, senatrice cara.
Impari a rispettare chi ascolta o legge le sue esternazioni.
Impari a parlare di temi così delicati come il calo delle nascite secondo il suo ruolo, che non è certo quello di dire alle mamme cosa devono insegnare alle loro figlie.
Si impegni piuttosto a ricercare soluzioni per assicurare quanti più diritti possibili alle donne.
Che siano mamme o no.
E, già che ci sono, le ricordo che in Italia le cure per avere una gravidanza per le donne che non ci riescono sono costosissime e solo in piccolissima parte a carico del servizio sanitario nazionale.
Non lo sapeva forse…ebbene, glielo dico io.
Cominci da qui magari.
E tenga per sé i suoi inopportuni predicozzi sulle aspirazioni che dovrebbero avere le diciottenni.
Che non è che tutti siamo stati fortunati come lei, Lavinia cara…
Cordialità (giusto quanto basta)
@ Antonella Pavasili
Nella foto, presa dal web, la senatrice Lavinia Mennuni.
Ha dichiarato che per le donne diventare madri dev’essere la prima aspirazione.
E amen…
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lustspren · 3 months
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You're my favourite writer and I just discovered you're Italian like me, sei un orgoglio nazionale lol.
Since you're not a native English speaker, do you have any advice on how to improve writing skills (specifically smut)?
P.S: I'm so excited for the upcoming Italian-ish fic! It'd be amazing if you would actually write a piece in Italian, do you have any plans for it?
Haha. I've said it repeatedly lol it's funny that you come to find out now. Faccio quello che posso, amico mio, grazie per il supporto! It will sound quite generic, but the best advice I can give you is to read books in English to the fullest. It doesn't matter if you don't understand some passages or words, that way you will acquire vocabulary and improve your grammar as well. I learned by reading the Stormlight Archives saga by Brandon Sanderson and books by Stephen King, it's a start I honestly don't think I'll ever write a piece in Italian, I already feel comfortable enough writing in English! However, in this next piece I will release all my patriotism lmao
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crazy-so-na-sega · 1 year
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Il nostro Paese visto da lontano e con gli occhi della cultura e dell'arte ormai fa impressione. Come diceva Schopenhauer: la nostra massima aspirazione è avere «un’Italia modernamente confusa e livellata»
Ercole custodiva un gregge. Un vitello disubbidiente e riottoso fuggì. Il mitico eroe lo dovette inseguire. Nella sua fuga, la bestia attraversò al galoppo una penisola che, come una gamba, si stendeva nel mare. Arrivato al piede, si gettò nelle acque in tempesta, attraversò uno stretto e raggiunse un’isola a tre punte. Di quest’isola Goethe dirà: «Senza vedere la Sicilia non ci si può fare un’idea dell’Italia. È lì che si trova la chiave di tutto».
Ercole diede un nome alla terra che aveva attraversato, la chiamò Vitalia da Vitulo, vitello (in greco italós).Nei secoli, i luoghi meravigliosi percorsi dal galoppo tuonante dell’animale e del mitico eroe inseguitore si popolarono di Vitaliani (bovini indisciplinati). Questi Vitaliani costruirono, subirono e fusero diverse civiltà prima di arrivare ai tempi moderni e perdere l’identità.
L’identità si perde nella scuola, per la strada, nelle stanze di casa…
… Nella scuola. Quando non si insegna la necessità vitale di cercare il tempo, lo spirito, il significato delle esistenze dei genitori e dei genitori dei genitori. Perché un essere umano che non sa rivivere il lungo e sofferto percorso che lo ha portato a nascere in un dato luogo e in un dato tempo, vivrà procedendo alla cieca e girando intorno a se stesso. Nessuno scappa dalle proprie radici. E, se non le vede e non se le racconta, vive con addosso una specie di maledizione, come gli orfani.
… Per la strada. Quando si cammina pensando soltanto ai propri passi e non si è capaci di armonizzarli ai passi che ci hanno preceduto.  Non si riconoscono allora le eredità di armonia e di violenza che ci circondano. E si smarriscono la capacità e il piacere di rifletterci sopra.
… Nelle stanze di casa. Quando il pensiero e l’azione sono governati dall’angoscia di non essere capaci di afferrare il futuro. Allora il presente è insicuro come un pavimento nel terremoto e il passato è perduto.
Leopardi lamentava che gli stranieri «… considerano l’Italia presente, cioè noi italiani moderni e viventi come tanti custodi di un museo, di un gabinetto e simili…». Qual è l’animo di questi custodi? C’è orgoglio per i musei? C’è vergogna per l’odore dei gabinetti? O la vista e l’olfatto dei custodi sono stanchi, pigri e annoiati e non percepiscono più né il museo né il gabinetto? O, peggio ancora, i custodi ignorano quello che contengono i musei e invidiano i soldi e la furbizia ignorante di chi ha costruito e possiede i gabinetti?
Leggendo uno dei miei autori preferiti, mi sono imbattuto in una pagina in cui si parla di noi italiani: «… Sono di nuovo fra questa gente malfamata, che ha volti così belli e animi così cattivi… essi sono fini e astuti e, quando vogliono, sanno perfino sembrare onesti e leali; e nondimeno sono così perfidi, disonesti e impudenti, che la meraviglia ci fa dimenticare lo sdegno. Le loro voci sono orribili: se a Berlino uno solo urlasse per la strada in maniera così rimbombante come fanno qui a migliaia, accorrerebbe tutta la città. Ma a teatro trillano a meraviglia… Il tratto principale, nel carattere nazionale degli italiani, è un’impudenza assoluta. Questa dipende dal fatto che essi da un lato non si sentono inferiori a nulla, sono quindi presuntuosi e sfacciati, dall’altro non si ritengono buoni a nulla e sono quindi vili. Chi ha pudore, invece, è per certe cose troppo timido, per altre troppo fiero. L’italiano non è né l’una cosa né l’altra, ma, a seconda delle circostanze, è tutt’al più pusillanime o borioso».
Non prendiamocela con Arthur Schopenhauer che ha scritto di noi queste parole. I suoi compatrioti li liquidava più frettolosamente: «Disprezzo la nazione tedesca per la sua infinita stupidità e mi vergogno di appartenervi».
Siamo ancora così assolutamente impudenti? Insieme presuntuosi e vili? È ancora questa l’immagine che trasmettiamo? Incapaci di uscire dalla confusione inconcludente e rumorosa in cui boria e vigliaccheria ci trascinano. Siamo cambiati? In meglio? In peggio? Dobbiamo smentire o confermare le parole di Schopenhauer? Guardiamo allora la vita pubblica, i comportamenti delle persone che decidono e che influiscono nella nostra storia presente. Guardiamo la vita di tutti i giorni, interroghiamo la nostra esperienza nei luoghi di lavoro e di svago. Ciascuno troverà la sua risposta.
Torno a Schopenhauer. È in punto di morte: «Che i vermi avrebbero presto roso il suo corpo non costituiva, per lui, un pensiero triste. Pensava con orrore, invece, a come il suo spirito sarebbe stato ridotto tra le mani dei professori di filosofia. Chiese le ultime novità in politica e in letteratura, e espresse la speranza che l’Italia potesse avere l’unità. Aggiunse, però, che in tal caso avremmo dovuto scambiare la vecchia Italia riccamente individualizzata, alle cui molteplici divisioni in fatto di carattere, di spirito e di costumi era legata, forse inconsapevolmente, gran parte dell’Europa colta, con un’Italia modernamente confusa e livellata».
Dunque, prima di morire aveva pensato all’Italia. Un breve, folgorante pensiero che, come sempre, vedeva lontano. Il giorno dopo, il medico lo trovò morto, seduto nell’angolo del sofà e riverso sulla schiena. «Aveva sempre sperato di morire dolcemente, perché chi è stato solo tutta la vita capisce meglio degli altri questa faccenda solitaria».
Il momento in cui è stato pronunciato dà una particolare forza simbolica a questo richiamo, per noi che viviamo in «un’Italia modernamente confusa e livellata», a non perdere quella identità fatta di ricchezza individuale che nasceva proprio da antiche, radicate differenze di carattere, spirito e costumi.
Se è grande il debito dell’Europa colta verso quell’Italia, non possiamo noi italiani farla dimenticare ai nostri figli. Non possiamo perdere la coscienza e la memoria dei sogni e degli incubi vissuti nel nostro lungo percorso, unico nella storia. Diventeremmo altrimenti nient’altro che degli zotici, forse benestanti, provinciali d’America. Noi eravamo, secondo Milton, «il centro della civiltà e il domicilio ospitale di ogni specie di erudizione».
-Giacomo Battiato
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b0ringasfuck · 5 months
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Retorica, Cina e a new shade of rossobrunismo nostrano
Uno dei più grossi "errori" dell'occidente è stato quello di voler insegnare agli altri un modello di sviluppo pensando di essere arrivati all'apice del raggiungibile.
Dico "errori", ma è un misto di boria e consapevolezza. Sia per ragioni interne che di politica estera. In un momento in cui il colonialismo ha ritorni sempre più bassi[*] e l'occidente è sempre più reazionario, negare l'esistenza di modelli alternativi di sviluppo ma anzi proporre il nostro come necessariamente da esportare è una necessità.
Quindi da occidentale, per quanto da un punto di vista più privilegiato di molti occidentali, sono un po' restio a mettermi a criticare la Cina. Sono decenni che presagiamo il destino nefasto della Cina dietro l'angolo e sono decenni che facciamo figure di merda. Questo anche da parte di quella sinistra che ha insistito a portare il cilicio per 30 anni per scusarsi delle colpe dei regimi dell'Europa dell'Est.
E pure in Cina sono passati dal "hide your strength, bide your time" di dengiana memoria[**] a una politica più tronfia. E anche qui, se il cuore mi dice che non sia stata una buona idea, la ragione mi suggerisce che FORSE potevano avere i loro buoni motivi.
Se è vero che in occidente abbiamo una visione molto distorta della Cina, funzionale alla narrativa della nostra classe dirigente, di un paese uniforme, che manca di creatività, una popolazione succube che pagherebbe un prezzo altissimo per qualsiasi protesta, che non discute di politica, con delle FDO intransigenti e repressive... (e NON È VERO) comincio ad avere il sospetto che una parte della popolazione cinese, in particolare la middle class, si stia un po' troppo coccolando nei suoi rapidi e recenti successi e di certo non aiutata dalla critica esterna che si è sempre dimostrata non solo faziosa ma SBAJATA, stia accettando i problemi che la Cina ha (che appunto sono un po' cazzi loro e non nostri) come "transitori" ma senza un orizzonte o un piano di risoluzione.
E penso ai ganassa che mostrano il loro parco macchine di Lamborghini e Bentley, a certi valori "tradizionali" che sebbene non abbracciati dal governo finiscono per far parte di un certo orgoglio nazionale e fin troppo spesso si sovrappongono alla stessa merda che potete trovare su Fox news e si intrecciano appunto con quella retorica di "decadenza occidentale" che piace molto all'alt-right (citatissima da Joe Rogan a Tucker Carlson sui social cinesi).
E così come c'è molta differenza tra un'immagine per altro contraddittoria di una Cina capitalista quando si tratta di pubblicizzare che "there is no alternative" e il "capitalismo cinese" o tra la propaganda attiva di Putin verso i "valori tradizionali" e una fetta di opinione pubblica cinese affascinata dagli stessi messaggi dell'alt-right...
beh... sperare che sia la Cina che porterà il sol dell'avvenire in Italia è un'altra forma di rossobrunismo a danno nostro e pure dei cinesi che spesso si affianca al portare jella all'occidente tifando "tanto peggio, tanto meglio" e oggi abbiamo il 30%+ degli italiani che votano dei fascisti dichiarati e la metà dei giovani che non votano... a proposito di traiettorie americane e del farsi ammirare come modello di sviluppo.
Aiutiamoci a casa nostra è forse il miglior sistema per esportare pace e democrazia, mettendosi nelle condizioni di essere un modello e non una contraddizione.
[*] con ritorni più alti ci potrebbe essere un minimo di "trickle down economy" e sarebbe più facile convincere la gente della bontà del nostro sistema, ma oggi il divario tra ricchi e poveri aumenta a discapito dei poveri.
[**] i cinesi per altro sono stati sinceri ammiratori dell'America delle opportunità, un'America che non c'è più.
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ballata · 9 months
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La follia degli uomini al potere nell anno del Signore 2023. #ansa
Marocco furioso con il Roe della protezione civile italiana: «Si sono dichiarati turisti e poi sono andati nelle zone terremotate»
Perché il Marocco non vuole esser aiutato
Come ha spiegato in una intervista a Le Monde Sylvie Brunel, ex direttrice dell’associazione umanitaria Action contre la faim, il Marocco è molto attento alla propria sovranità anche in un caso drammatico come questo: «Re Mohamed VI – ha spiegato – vuole mantenere l’autorità sul Paese. È anche una forma di orgoglio nazionale. Mettetevi al posto del Marocco. In caso di catastrofe naturale in Francia, immaginate ong marocchine o americane che si precipitano? L’aiuto umanitario internazionale va sempre dai Paesi sviluppati in direzione dei non sviluppati. In quanto Paese emergente, che vuole essere interlocutore dell’Europa ed aspira a uno status di potenza regionale, Rabat vuole dimostrare che è sovrana, capace di pilotare i soccorsi e non comportarsi come un Paese povero devastato che tutti vanno pietosamente a soccorrere».
#dittatori #folli #uomo #maniaci #ribellione #islam #religioni #pazzi #furie #robertonicolettiballatibonaffini #re #papi #imperatori #politica
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divulgatoriseriali · 7 months
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Gino Bartali e il Tour de France del 1948: una vittoria che salvò l'italia
La più grande impresa sportiva della storia italiana, la vittoria di Gino Bartali al Tour de France 1948. Tra colline toscane e sfide alpine, la leggendaria impresa ha cambiato il destino dell’Italia. In questo articolo, esploreremo in dettaglio l’epopea di Gino Bartali attraverso le parole che raccontano di tenacia, passione e audacia. Dal cuore delle colline toscane, dove la sua storia ha…
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Balenghi irriducibili
Anna Lombroso per il Simplicissimus Adesso che ci è stato offerto il non disinteressato ravvedimento operoso di Bill Gates, adesso che assistiamo a casi sempre più frequenti di revisionismo sanitario, c’è da rimpiangere che sia estinta quella etnia magistralmente descritta da Fruttero & Lucentini, come “fiere ciula”, gente che scoprendo di essere stata turlupinata sbatte la testa contro il muro,…
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buscandoelparaiso · 1 year
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Da interista sono molto contenta per la roma e per José quando posso vi seguo, (sono interista quindi io e gli psicodrammi andiamo d'accordo) e sono ancora più contenta per voi perché nonostante 193675 infortuni ce la state facendo 💕💪🏻
grazie!! e congratulazioni all'inter per essere arrivata in finale di champions! il fatto che una squadra italiana ci arrivi é sempre un orgoglio a prescindere dalla fede calcistica! Io penso che solo uno come Mourinho possa entrare nella testa dei giocatori cosi tanto da farli arrivare cosi lontano con 56 morti e 80 feriti a settimana... io li prendo in giro perché fondamentalmente siamo dei disgraziati e gli psicodrammi sono la nostra caratteristica principale (un po' come la nazionale italiana lol), ma non so davvero come facciano a giocare nelle condizioni in cui sono e nonostante questo rimanere uniti concentrati e non mollare di un centimetro...solo lo Special One può trainare un carro del genere e vincere pure!
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kneedeepincynade · 1 year
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Not everyone is willing to completely doom itself and one nation, so the oligarchs in Washington can make an extra buck
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
⚠️ MOLTI GENERALI DELL'ESERCITO DI TAIWAN DESIDERANO LA RIUNIFICAZIONE CINESE ⚠️
✍️ Nell'articolo "Taiwan Army Generals Are Openly Sympathetic to China", 黃永熙 scrive: «Non è un segreto che molti militari di Taiwan in pensione siano filo-Cinesi e sostengano l'Unificazione della Nazione Cinese», sottolineando come - dagli anni '00 - più di trenta Ufficiali in pensione di Taiwan si siano recati nella Repubblica Popolare Cinese, per incontrare Membri del Partito Comunista Cinese e dell'Esercito Popolare di Liberazione ⭐️
😍 La maggior parte degli scambi tra le due Sponde dello Stretto è organizzata dalla 黄埔军校同学会, un'organizzazione civile sotto la Guida del Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito, che include il Partito Comunista Cinese e gli altri Otto Partiti Politici nell'Assemblea Nazionale del Popolo e nella Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese 🚩
🤗 Il compito dell'黄埔军校同学会 è il Lavoro nell'ambito della Riunificazione Pacifica mediante il Principio "Un Paese, Due Sistemi", promuovendo il Patriottismo Cinese e la Prosperità della Nazione 🇨🇳
☀️ Oltre al Generale Xu Lilong, già trattato sul Collettivo Shaoshan, vi è il Generale Chen Ting-chung (陈廷宠) - Comandante della Sesta Armata di Taiwan dal 1988 al 1990, e Capo delle Forze Armate dal 1991 al 1993 🇹🇼
😉 Dopo la pensione, il Generale ha iniziato a criticare apertamente il separatismo di Taiwan, e - nel 2016 - si recò insieme a 32 ufficiali militari di Taiwan a Pechino, per ascoltare un discorso del Presidente Xi Jinping sulla Riunificazione Cinese 🇨🇳
😌 Nel 2020, quando ormai era salita al potere la cricca separatista del DPP, il Generale parlò all'Accademia Militare di Taiwan, dichiarando: «Sono Cinese, questo è un simbolo di orgoglio. C'è molta feccia nella nostra Nazione disposta a vendere Taiwan per farla diventare un cagnolino di americani e giapponesi» 🤧
☀️ Il Generale Kao An Kuo (高安国) , anch'egli in pensione, caricò - a luglio del 2021 - un video sui social media, in cui esortava i soldati di Taiwan a prepararsi all'ammutinamento qualora l'Esercito Popolare di Liberazione dovesse lanciare un'operazione militare nell'Isola, «per amore della rettitudine nazionale» ⭐️
🤧 Inoltre, il Generale, in quanto patriota, disse che le forze armate di Taiwan dovrebbero «rovesciare il DPP in un solo colpo», e salvare la Popolazione dell'Isola dal separatismo anti-Cinese 😍
🤔 Come scritto da 黃永熙, è lecito pensare che la stragrande maggioranza dei militari a Taiwan abbia una simpatia nascosta nei confronti della Riunificazione, in quanto il DPP è anti-patriottico, vendipatria e dichiara costantemente guerra alla propria Storia e Cultura 😡
☀️ Nel 2010, il Generale Xia Yingzhou, anch'egli in pensione, e con alle spalle il Comando dell'Aeronautica a Taiwan, disse: «Non dovremmo più separare l'Esercito della ROC e l'Esercito Popolare di Liberazione, siamo tutti l'Esercito Cinese» 🇨🇳
🐰 Negli anni, la stragrande maggioranza dei membri del KMT ha abbandonato l'anti-Comunismo e le posizioni anti-CPC, e il Fronte delle Forze Patriottiche nel regime-fantoccio di Taiwan è in crescita, anche se viene costantemente ostacolato da Tsai Ing-wen:
🔺Ma Ying-jeou (KMT): "Le persone, su entrambe le Sponde dello Stretto di Taiwan, appartengono alla medesima famiglia" 😍
🔺Yok Mu-ming (NP): "Taiwan e la Cina Continentale costituiscono un'unica famiglia" 😍
🔺中华爱国同心会 - Associazione Patriottica Cinese di Taiwan 💕
🔺中华统一促进党 - Partito per la Promozione dell'Unificazione Cinese a Taiwan 💕
🔺中华两岸和平发展联合会 - Federazione Cinese per lo Sviluppo della Pace nello Stretto 💕
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⚠️ MANY TAIWAN ARMY GENERALS WANT CHINESE REUNIFICATION ⚠️
✍️ In the article "Taiwan Army Generals Are Openly Sympathetic to China", 黃永熙 writes: «It is no secret that many retired Taiwan military are pro-Chinese and support the Unification of the Chinese Nation», underlining how - since the 1990s 00 - more than thirty retired Taiwanese officials traveled to the PRC to meet with members of the Communist Party of China and the People's Liberation Army ⭐️
😍 Most of the cross-strait exchanges are organized by 黄埔军校同学会, a civilian organization under the leadership of the United Front Work Department, which includes the Communist Party of China and the other Eight Political Parties in the national assembly of the people and the Chinese People's Political Consultative Conference 🚩
🤗 The task of 黄埔军校同学会 is the Peaceful Reunification Work through the "One Country, Two Systems" Principle, promoting Chinese Patriotism and Prosperity of the Nation 🇨🇳
☀️ In addition to General Xu Lilong, already discussed on the Shaoshan Collective, there is General Chen Ting-chung (陈廷宠) - Commander of the Sixth Taiwan Army from 1988 to 1990, and Chief of the Armed Forces from 1991 to 1993 🇹🇼
😉 After retiring, the General began to openly criticize Taiwan's separatism, and - in 2016 - went with 32 Taiwanese military officers to Beijing to hear a speech by President Xi Jinping on Chinese Reunification 🇨🇳
😌 In 2020, when the DPP separatist clique had now come to power, the General spoke to the Taiwan Military Academy, declaring: «I am Chinese, this is a symbol of pride. There is a lot of scum in our nation willing to sell Taiwan to become a little dog of Americans and Japanese» 🤧
☀️ General Kao An Kuo (高安国), also retired, uploaded - in July 2021 - a video on social media, in which he urged Taiwanese soldiers to prepare for mutiny if the People's Liberation Army were to launch a military operation on the island, "for the sake of national righteousness" ⭐️
🤧 Also, the General, as a patriot, said that Taiwan's armed forces should "overthrow the DPP in one fell swoop" and save the People of the Island from anti-Chinese separatism 😍
🤔 As written by 黃永熙, it is reasonable to think that the vast majority of the military in Taiwan have a hidden sympathy towards the Reunification, as the DPP is anti-patriotic and constantly declares war on its own History and Culture 😡
☀️ In 2010, General Xia Yingzhou, also retired, and behind the Air Force Command in Taiwan, said, "We should no longer separate the ROC Army and the People's Liberation Army, we are all the 'Chinese Army' 🇨🇳
🐰 Over the years, the vast majority of KMT members have abandoned their anti-Communism and anti-CPC positions, and the Patriotic Forces Front in the Taiwan puppet regime is growing, even though it is constantly being hampered by Tsai Ing- wen:
🔺Ma Ying-jeou (KMT): "People on both sides of the Taiwan Strait belong to the same family" 😍
🔺Yok Mu-ming (NP): "Taiwan and Mainland China are one family" 😍
🔺中华爱国同心会 - Taiwan Patriotic Association of China 💕
🔺中华统一促进党 - China Taiwan Unification Promotion Party 💕
🔺中华两岸和平发展联合会 - Chinese Federation for the Development of Straits Peace 💕
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bicheco · 1 year
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Servitù volontaria
Va letta e riletta, la lettera di Ricardo Franco Levi, “Commissario Fiera del Libro di Francoforte del 2024”, che comunica al “professore carissimo” Carlo Rovelli di aver annullato la sua lezione alla Buchmesse dell’anno prossimo per i delitti di pacifismo e leso Crosetto. “Con grande pena, ma senza infingimenti”. Per non trasformare “un’occasione di festa e giusto orgoglio nazionale in motivo di imbarazzo per chi rappresenterà l’Italia… al massimo livello istituzionale”. Il dolente scrivente avverte tutto “il peso di questa lettera, che mai avrei voluto scrivere” (sic) e spera “che possa contribuire a non farmi perdere la sua amicizia”. Gran finale: “Con l’augurio di poter presto leggere un suo nuovo libro… le invio il migliore dei saluti”. Manca solo l’epigrafe che Longanesi voleva stampare sul Tricolore: “Tengo famiglia”.
La lettera è un reperto d’epoca, anzi d’epoche, perché avrebbe potuto scriverla qualunque prototipo d’intellettuale italiano in uno qualsiasi degli ultimi sei o sette secoli. È un capolavoro di servitù volontaria, dunque non richiesta, che spiega perché qui l’unica cultura degna di nota è quella autoritaria, qualunque sia l’autorità: l’intellighenzia non si concepisce come contropotere, ma come protesi e lingua del potere. Ha sempre bisogno di un padrone da servire. Se il padrone ordina, obbedisce. Se l’ordine non arriva, lo previene. Se il padrone cade, se ne cerca un altro. E non cambia mai idea, non avendone di proprie: cambia soltanto padrone. Il tapino Ricardo (con una c sola) – già giornalista per insufficienza di prove di Sole 24 ore, Corriere, Giorno, Messaggero e Stampa, fondatore-affondatore dell’Indipendente “liberal” (senza e), sottosegretario di Prodi, portavoce di Veltroni e ora presidente degli editori – è persino sincero, nella sua viscida cortigianeria censoria. Per lui, come per ogni maggiordomo, un intellettuale che critica il potere non è normalità democratica: è un’anomalia da stroncare prima che faccia precedente. Più del censore, che ora si rende due volte ridicolo con la retromarcia per ordine del governo, fanno pena i censori del censore (tipo Crosetto, che aveva invitato Rovelli a occuparsi di buchi bianchi e non del buco nero dei suoi conflitti d’interessi armati). Sono come Levi: per 15 mesi hanno stilato liste di fantomatici putiniani, silenziato e insultato i pacifisti, tentato di chiudere i programmi che li ospitano, ostracizzato artisti e autori russi (memorabile, ieri, il teatrino di Vespa e altri camerieri ai piedi di Zelensky). Ora la censura “liberal” e “progressista” si salda con quella della destra, che ne raccoglie i frutti senza neppure muovere un dito. Come disse Mussolini negli ultimi giorni di Salò: “Come si fa a non diventare padrone in un Paese di servi?”.
Marco Travaglio
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risefromtheashes14 · 1 year
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paola orgoglio nazionale
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fedelando · 6 days
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STUDENTI DELL’IC CAIATINO ALL’UNIVERSITÀ BOCCONI DI MILANO: PARTECIPERANNO AI CAMPIONATI INTERNAZIONALI DEI GIOCHI MATEMATICI
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Parteciperanno anche due studenti dell’Istituto Comprensivo “Caiatino” di Caiazzo alla Finale Nazionale dei Campionati Internazionali dei Giochi Matematici, organizzati dall’Università Bocconi di Milano.
Nicolas Insero (classe III A) e Alessio Cassella (classe II A) sono stati selezionati dopo aver superato diverse fasi. Nello specifico i Quarti di finale, (lo scorso 23 febbraio in modalità telematica), dimostrando grande impegno e competenza; le Semifinali (lo scorso 16 marzo, in presenza) presso il Liceo Pizzi di Capua e la Finale Nazionale, grazie alla quale Nicolas, per la categoria C1, e Alessio, per la categoria C2, rappresenteranno la scuola caiatina nella fase finale che si terrà sabato 25 maggio presso l’Università Bocconi a Milano.
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La Preside Silvana Santagata, soddisfatta e orgogliosa del traguardo già raggiunto, ha incontrato i due finalisti, insieme alle docenti di Matematica Carmencita Ventrone e Antonietta Sgueglia, per offrire loro un contributo finanziario che aiuterà a coprire le spese per la partecipazione alla finale. La dirigente esprime grande orgoglio per i risultati ottenuti dai suoi studenti e augura a Nicolas e Alessio il massimo successo nella competizione. “Questo traguardo – ammette la preside - rappresenta un’importante testimonianza del livello di preparazione e dedizione dei nostri alunni e docenti”.
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