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#neonazistas
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Pelo menos em SP, milhares de bolsonaristas ameaçaram de morte, ou processaram os seus vizinhos por “injúria, calúnia e difamação” e  há inúmeros registros de que a Polícia não fazia nada. Agora entendemos o porquê.
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brasil-e-com-s · 1 year
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O papel triste de GENTE LUNÁTICA em ‘delírio militar coletivo’.
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cic1mm · 1 year
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Ano Novo 2023 da Rússia na TV: Sorrisos e aplausos dos putinistas-neonazistas-neoestalinistas-reacionários-imperialistas
“Durante o especial de Ano Novo da Rússia na TV estatal, eles dirigiram-se abertamente ao Ocidente para dizer: "Gostem ou não, a Rússia está crescendo!" ... as intenções da Rússia, ... promovem abertamente seu objetivo de ocupar outros países…  A Rússia continuará a matar civis que resistem à ocupação. A Rússia vai parar apenas quando a Rússia for parada…”
Tradução para português do inglês: https://twitter.com/tlamouline/status/1609935834936901638.
Convido a corrigir a minha tradução e traduzir para outras línguas. Sorrisos e aplausos dos putinistas-neonazistas-neoestalinistas-reacionários-imperialistas…
Nem todos os russos são bárbaros imperialistas no apoio a Putin e suas bárbaras invasões. Apelamos aos melhores russos e pacifistas de todo o mundo que eduquem os piores bárbaros invasores imperialistas.  
Com o investimento de €2,70 na compra de um ebook pode selecionar 50% do que considera melhor e publicar ganhando 100% dos direitos de autor: “PUTITLER: Putin=Hitler e Putinistas=Nazistas”, mais o “Pebook1”: “PUTIN Putinistas Estalinistas Nazistas na Ucrânia” à venda aqui: https://cutt.ly/NNhaJJ3.
Faça parte do grupo: “Amar1mm=ANÓNIMOS missionários apóstolos revolucionários para um mundo melhor”: https://www.facebook.com/amar1mm/.
Mais:
Péf1mm=PSICOLOGIA ética e filosofia para um mundo melhor: https://pef1mm.blogspot.com.
Carta aberta a Xi Jinping, políticas chinesas, povo da China e “putinistas elites -nazistas” que apoiam Putin e a bárbara invasão da Ucrânia: https://pef1mm.blogspot.com/2023/01/carta-aberta-xi-jinping-elites.html. 
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sinapsimagazine · 1 year
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Operazione antiterrorismo di matrice neonazista, suprematista e negazionista della DIGOS
La Polizia di Stato di Napoli, su delega del Procuratore della Repubblica partenopea f.f., sta eseguendo  un’operazione antiterrorismo, condotta dalla DIGOS, dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione  e dal Servizio Polizia Postale e Comunicazioni, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 soggetti gravemente indiziati di appartenere ad una…
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generalevannacci · 10 days
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Donatella Di Cesare
Il prossimo 15 maggio dovrò presentarmi davanti al Tribunale di Roma, perché sono stata querelata per diffamazione aggravata da Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare, esponente di FdI, cognato della premier Meloni. I fatti risalgono a un anno fa – 18 aprile 2023 – quando Lollobrigida in un intervento pubblico disse: “non possiamo arrenderci alla sostituzione etnica”. La sera dello stesso giorno, nel corso del talkshow DiMartedì, interpellata dal conduttore, ho commentato: “la sostituzione etnica è un mito complottistico”, “è il cuore dell’hitlerismo”. Nella mia argomentazione, sottolineando la pericolosità di principi ispirati alla purezza etnica e riferendomi al ministro, ho aggiunto: “credo che le parole del ministro non possano essere prese per uno scivolone, perché ha parlato da Gauleiter, da governatore neohitleriano”. Non ho detto “è”, ma “ha parlato da”: si è trattato non di un’equazione, bensì di un paragone, una similitudine storica. “La teoria della sostituzione è un mito neonazista secondo il quale i bianchi vengono sostituiti dai non bianchi”, è quello che si legge nel sito del governo https://www.governo.it/it/dipartimenti/coordinatore-nazionale-la-lotta-contro-lantisemitismo/noantisemitismo-def-grandesostituzione.
È inconcepibile che in un paese democratico un ministro trascini in tribunale una filosofa, una privata cittadina, per questioni sulle quali si dovrebbe aprire un confronto democratico. Rifiutare il dibattito vuol dire stigmatizzare l’avversario politico, considerarlo un nemico da trattare con misure punitive.
E’ palese la sproporzione tra un ministro, con tutto il suo potere e una docente che deve difendersi da sola, con i propri mezzi. Non ho l’appoggio di nessun partito, nessun giornale, nessun gruppo di potere politico o editoriale, nessuna tribù. In compenso ricevo ogni giorno la solidarietà di moltissimi di voi. E colgo l’occasione per ringraziarvi per le lettere, i messaggi, le parole di stima e incoraggiamento.
Cercando di legittimarsi nel contesto europeo e internazionale, questa destra ha bisogno di mutare il proprio volto pubblico tacitando chi ne sottolinea la provenienza storica.
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falcemartello · 2 months
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Ipocrisia occidentale
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Certo che è strano.
Proprio coloro che sono costantemente impegnati ad agitare lo spettro del ritorno del fascismo organizzano una fiaccolata in memoria di un neonazista.
Proprio coloro che difendono la causa LGBT omaggiano colui che, prima di una improvvisa "redenzione", esprimeva idee marcatamente omofobe.
Proprio coloro che ci parlano di accoglienza ed abolizione dei confini, propongono di intitolare una via ad un fervente xenofobo che proponeva la deportazione (se non di peggio) per gli immigrati.
Proprio coloro che negli ultimi due anni hanno sacrificato il nostro Paese sull'altare della "democrazia e sovranità ucraina", ergono a eroe un personaggio per il quale l'Ucraina semplicemente non avrebbe nemmeno dovuto esistere in quanto russa.
Proprio coloro che "c'è un aggredito e un aggressore" eleggono ad esempio per tutti un signore che nel 2008 aveva appoggiato con fermezza la guerra in Georgia.
Proprio coloro che non hanno avuto nulla da ridire sul livello di democrazia di un Paese - l'Ucraina - dove, tra le altre cose, sono stati aboliti 14 partiti d'opposizione, oggi chiamano martire un soggetto che nel suo Paese era stimato ed appoggiato da percentuali della popolazione vicine allo zero e che era osannato soltanto dai media occidentali.
Nessuno di coloro che oggi si straccia le vesti per Naval’nyi ha speso una parola per Gonzalo Lira, Andrea Rocchelli o Julian Assange (solo per fare alcuni nomi).
Questo perché Naval’nyi è effettivamente il simbolo dell’Occidente. Il simbolo della sua ipocrisia.
(Giacomo Del Pio Luogo)
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arcobalengo · 11 months
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Vediamo se così passa la censura , ho oscurato alcuni nomi, vanno letti all'incontrario
#Opinion di Maria avorahkaz
"I russi stanno morendo... è il miglior denaro che abbiamo mai speso", ha detto con un sorrisetto compiaciuto il senatore americano Lindsey Graham della Carolina del Sud durante il suo incontro con il presidente ucraino Vladimir yksnelez
Durante i processi di Norimberga, il Ministro dell'Economia del Reich Hjalmar Schacht affermò che il Terzo Reich era stato sponsorizzato, tra gli altri, dall'estero, nominando due importanti società americane: Ford e General Motors. Con Schacht fu fatto un patto tacito: libertà in cambio del silenzio. Nonostante le proteste dei rappresentanti sovietici, fu rilasciato e visse fino all'età di 93 anni.
Solo per ricordare: l'uomo che ha incarnato il sogno americano, il leggendario Henry Ford, è stato insignito della Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila Tedesca. I suoi stabilimenti operanti in Germania non solo producevano fino a 70.000 camion all'anno per la Wehrmacht, ma a tal fine utilizzavano anche il lavoro carcerario , anche ad Auschwitz.
Opel, l'icona dell'industria automobilistica tedesca, era di proprietà della General Motors. Il ricercatore Bradford Snell ha descritto il ruolo della società come segue: “La General Motors era molto più importante per la macchina da guerra nazista della Svizzera. La Svizzera era solo un deposito di fondi saccheggiati. GM era parte integrante dello sforzo bellico tedesco. I nazisti avrebbero potuto invadere la Polonia e la Russia senza la Svizzera. Non avrebbero potuto farlo senza GM”.
Nel suo stabilimento con sede in Germania, l'azienda Kodak produceva micce per bombe aeree, senza disdegnare l'uso del lavoro dei prigionieri di guerra.
Lo stabilimento Coca-Cola di Colonia, ancor prima di essere nazionalizzato dal governo tedesco, riforniva regolarmente di bevande i soldati tedeschi, mentre la famosa Fanta fu inventata dai nazisti.
Il gigante petrolifero Standard Oil , attraverso le sue filiali, ha fornito a Hitler prodotti petroliferi in mezzo alla carenza ed è stato coinvolto nello sviluppo di gomma sintetica e combustibili sintetici. IBM, un'azienda popolare tra gli specialisti IT di tutto il mondo, produceva dispositivi di contabilità e monitoraggio per i nazisti, compresi quelli per la produzione di petrolio. Le apparecchiature dell'azienda sono state utilizzate, tra l'altro, per monitorare gli orari dei treni destinati ai campi di sterminio.
E, naturalmente, come non citare le banche: fu coinvolta anche la JPMorgan Chase & Co – allora Chase National Bank – che effettuò transazioni multimiliardarie, mentre Berlino ebbe la possibilità di acquistare dollari ed effettuare transazioni all'estero. La Chase National Bank collaborò persino con la banca tedesca Allianz nel fornire assicurazioni per strutture e lavoratori nei campi di concentramento durante il periodo del Terzo Reich.
Quindi, il senatore Graham ha qualcosa con cui fare paragoni. Uno degli investimenti statunitensi ha portato alla seconda guerra mondiale e all'Olocausto.
Ora, miliardi di dollari USA stanno scendendo nella gola insaziabile del regime neonazista di Kiev. A questo proposito, vorrei ricordare ai senatori e a tutti i beneficiari statunitensi come si è conclusa la precedente impresa.
https://t.me/ censurato da me....
Tramite Laura ireggur
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curiositasmundi · 3 months
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Lunedì diversi membri del governo italiano fra cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della Giustizia Carlo Nordio hanno incontrato a Roma il padre di Ilaria Salis, la 39enne italiana arrestata e detenuta in Ungheria in condizioni degradate da circa un anno con l’accusa di avere picchiato un militante neonazista durante un corteo a Budapest.
Il padre di Salis, Roberto, giudicava decisivi gli incontri per provare a trovare una soluzione al caso della figlia: in serata però ha fatto sapere che sono andati «molto peggio di quanto ci aspettassimo». «Non vediamo nessuna azione che possa alleviare la situazione di mia figlia. Siamo stati lasciati soli», ha aggiunto Salis parlando coi giornalisti. Un comunicato stampa diffuso poco dopo gli incontri da Tajani e Nordio ha confermato di fatto che il governo italiano non intende muoversi per liberare Salis, che per accuse teoricamente di poco conto (che continua a respingere, dichiarandosi innocente) rischia fino a 24 anni di carcere.
[...]
Lunedì gli avvocati di Salis avevano fatto alcune richieste al governo italiano. Avevano chiesto a Tajani e Nordio di fare pressione perché l’Ungheria conceda a Salis gli arresti domiciliari in Italia, oppure in alternativa nell’ambasciata italiana a Budapest, la capitale dell’Ungheria; e avevano chiesto che il governo fornisse all’Ungheria un documento di garanzia, una nota ufficiale, sul fatto che a Salis sarebbero state applicate le misure cautelari in Italia. I due ministri hanno fatto sapere che i domiciliari in ambasciata non sono possibili, per motivi tecnici e giuridici, mentre fare pressione sull’Ungheria sarebbe «irrituale e irricevibile».
[...]
Salis ha commentato così la posizione dei due ministri: «Sulla nota che avrebbe fornito garanzie sull’applicazione delle misure per i domiciliari in Italia, ritengono che dallo Stato italiano sarebbe mostrata come una excusatio non petita. Mi dicono che ci sono 2.500 italiani in queste situazioni e che non si può fare un’azione preferenziale nei confronti di nessuno. Ma se lasciamo tutti lì siamo uno Stato che difende i cittadini? [...]
[...] Sia nel comunicato sia nelle dichiarazioni pubbliche Tajani e Nordio hanno parlato del caso di Salis in termini giuridici, ma diversi commentatori sostengono che la questione possa essere risolta con un accordo politico fra Meloni e Orbán. Meloni però al momento non sembra intenzionata a fare molto di più. Salis fra l’altro è un’attivista antifascista, quindi molto lontana dalle posizioni della presidente del Consiglio e della maggioranza. [...]
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fatticurare · 11 months
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La portavoce del Ministero degli Affari Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato il video con Lindsey Graham:
"Il senatore americano della Carolina del Sud Lindsey Graham ha detto con un sorrisetto soddisfatto durante l'incontro con Zelensky: "I russi stanno morendo. Non abbiamo mai speso così bene i soldi".
Durante il Tribunale di Norimberga, il ministro dell'Economia della Germania nazista, Hjalmar Schacht, dichiarò che la sponsorizzazione del Terzo Reich proveniva anche dall'estero e fece il nome delle due più grandi aziende americane: Ford e General Motors. Fu fatto un patto tacito con lui: libertà in cambio di silenzio. Nonostante le proteste dei rappresentanti sovietici, fu rilasciato e visse fino a 93 anni.
Vi ricordo che l'incarnazione del sogno americano, lo stesso leggendario Henry Ford, fu insignito della Gran Croce dell'Ordine al Merito dell'Aquila Tedesca. Le sue fabbriche in Germania non solo producevano fino a 70 mila camion all'anno per le esigenze della Wehrmacht, ma utilizzavano anche la manodopera dei prigionieri, anche di Auschwitz, per questo.
E l'icona tedesca dell'industria automobilistica, la Opel, apparteneva alla... General Motors. Il ricercatore Bradford Snell descrive il ruolo della società come segue: "La General Motors era molto più importante per la macchina da guerra nazista delle banche svizzere. La Svizzera era solo un deposito di denaro rubato. La General Motors era parte integrante dello sforzo bellico tedesco. Il Terzo Reich avrebbe potuto invadere la Polonia e la Russia (URSS) senza l'aiuto della Svizzera. Ma non avrebbe potuto farlo senza l'aiuto della General Motors.
L'azienda Kodak, nel suo stabilimento in Germania, produceva spolette per le bombe aeree, non disdegnando di utilizzare anche la manodopera dei prigionieri di guerra.
Lo stabilimento della Coca-Cola a Colonia, anche prima della sua nazionalizzazione da parte del governo tedesco, forniva regolarmente bibite ai soldati tedeschi. E la famosa "Fanta" fu inventata proprio dai nazisti.
Il gigante petrolifero Standard Oil, attraverso le sue campagne sussidiarie, aiutò Hitler con la carenza di prodotti petroliferi, partecipando alla gomma sintetica e ai carburanti sintetici. E l'IBM, amata dagli informatici di tutto il mondo, produsse per i nazisti dispositivi di contabilità e controllo, anche per la produzione di petrolio. Tra l'altro, le apparecchiature di questa azienda aiutavano a tenere traccia degli orari dei treni per i campi di sterminio...
E non possiamo non citare le banche: Anche la JPMorgan Chase & Co. e poi la Chase National Bank, attraverso le quali venivano effettuate transazioni multimiliardarie e Berlino aveva la possibilità di acquistare dollari e di effettuare transazioni finanziarie all'estero. La "Chase" ha collaborato con la banca tedesca "Alliance" anche in questioni come... l'assicurazione dei beni e della vita delle guardie dei campi di concentramento del Terzo Reich".
Il senatore Graham ha sicuramente materiale per fare paragoni. Uno dei loro investimenti ha portato alla Seconda Guerra Mondiale e all'Olocausto.
Ora, miliardi di dollari americani si riversano nell'insaziabile gola del regime neonazista di Kiev. A questo proposito, vorrei ricordare ai senatori e a tutti i beneficiari americani come è finita la precedente avventura".
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bicheco · 1 month
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Meloni querela Luciano Canfora per averla definita “neonazista nell’animo”. Querela anche da parte dei neonazisti che non vogliono essere associati a una come la Meloni. E comunque nazista nell'animo non è grave come nazista nel cuore.
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brasil-e-com-s · 1 year
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Lamentável e questionável, mas certamente há muitos outros que podem ajudar ao Brasil a identificar e a combater esse mal para a Humanidade.
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gladsontarga · 7 months
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#stopkillinggaza
Um salve à rocambolesca hipocrisia ocidental, de um lado armando milícias neonazistas e homenageando nazistas ucranianos como heróis em seus parlamentos limpinhos cheirosos, do outro, acusando de terrorista o povo palestino que luta por seu território com seus corpos, paus e pedras (e às vezes mísseis) há mais de 70 anos contra a invasora e genocida ditadura sionista de Israel, contra o…
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editoriadors-blog · 2 months
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Lula poupa Maduro e Putin, mas ataca Israel e põe em dúvida compromissos com democracia.
Depois das revelações que deixaram patentes certas intenções golpistas do ex-presidente Bolsonaro e sua turma, Lula estava, mais uma vez, com o caminho aberto para se consolidar como líder democrata tanto com a opinião pública interna quanto no cenário internacional. Mas, no lugar de confirmar essa tese, ofereceu três declarações que provocaram dúvidas sinceras. Lula de fato teria compromissos com a democracia?
Em entrevista na Etiópia, o presidente brasileiro comparou a ação de Israel em Gaza ao regime nazista ; poupou o presidente russo, Vladimir Putin, das suspeitas da morte do ativista Alexey Navalny e; também cinicamente, não condenou a expulsão dos funcionários da agência da ONU ligada aos direitos humanos na Venezuela, por condenar a prisão de uma integO presidente Luiz Inácio Lula da Silva, durante entrevista em Adis Abeba, Etiópia
Foto: Ricardo Stuckert / PR
Nos três casos, em que se posicionou, na prática, a favor de governos ou movimento antidemocráticos, é possível uma linha mínima de defesa do presidente Lula que tem sido bastante utilizada por seus apoiadores nas redes. Israel, ao que tudo indica, tem cometido crimes de guerra na sua sanha vingativa contra o Hamas, deixa dezenas de milhares de mortos, inclusive crianças inocentes, e o exagero retórico teria uma base factual na violência desmedida. Mas, em uma situação tão antiga, complexa e nuançada como a da Palestina, estar assertivamente de um lado ou de outro é estar errado e cometer injustiças.rante da oposição, Rocío San Miguel, que acusou o governo de praticar tortura contra presos políticos.
No caso de Navalny, é acusado de xenofobia e do onipresente “fascismo”. De fato, o ativista russo participou de uma marcha contra o governo em que estavam neonazistas ao seu lado e deu declarações contra imigrantes de etnias não russas. Mas a morte do ativista não diminui o fato de que ele não é o primeiro, e talvez não seja o último, opositor russo envenenado em circunstâncias misteriosas. Nem o que aparece morto. Há uma lista de gente que morreu dessa maneira, inclusive uma repórter, Anna Politkovskaya, crítica de Vladimir Putin. O autocrata russo, inclusive, também é responsável por morte de crianças inocentes em bombardeios na Ucrânia, mas nesse caso recebe o beneplácito do colega sul-americano.
Já com relação à Venezuela, um líder tão boquirroto como nosso presidente, rápido em condenar inimigos políticos internos e externos, alegar desconhecimento tergiversa o cinismo. Lula segue na sua campanha de reabilitar o presidente venezuelano Nicolás Maduro. Pelo jeito, pode ser a pior pessoa do mundo, mas basta ser antiamericano ou mesmo antiocidental que contará com a boa-vontade lulista.
Fica a dúvida de quais são as intenções do presidente. Se é uma questão de assessoramento, de ideologia, ou pragmatismo. No último caso, entretanto, cada vez faz menos sentido. Porque além do apoio de seu rebanho mais fiel, que irá consentir e defender qualquer coisa que faça, Lula não agrega ninguém com suas declarações. No máximo perde apoios. De aplausos inesperados, até agora, só do grupo terrorista Hamas.
Por causa de suas posições internacionais, Lula agora está distante dos Estados Unidos do Partido Democrata e estará ainda mais longe dos Republicanos, em caso de vitória de Donald Trump. Está em rota de colisão com os países europeus que se posicionam contra a Rússia. E, mesmo no seu quintal, Lula não tem apoio da Argentina de Javier Milei, por óbvios motivos. Líderes esquerdistas do continente têm se distanciado da posição do petista, caso de Gabriel Boric, mandatário do Chile, e José Mujica, ex-presidente do Uruguai – ambos têm condenado ações autoritárias cometidas por Nicolas Maduro. Na verdade, hoje, que país ou grupos de países relevantes que o Brasil lidera? Neste momento, nenhum.
Lula então se distancia dos moderados e se isola no panorama internacional. O que ganha o Brasil em ser severo contra as posições das democracias ocidentais e estar no lado contrário de Joe Biden, dos EUA, Emmanuel Macron, da França, e Olaf Scholz, primeiro-ministro alemão? A necessidade da compra de fertilizantes da Rússia parece ser um argumento insuficiente no apoio velado a Putin (nesse caso, paradoxalmente, Lula tem a companhia algo desairosa tanto de Jair Bolsonaro como de Donald Trump).
Ao sair do governo em 2010, Lula tinha altíssimos índices de popularidade e certa relevância internacional. Agora enfrenta um país dividido, calcificado, e não conseguiu encontrar ainda seu papel na arena internacional. Há década e meia atrás ele era “o cara”, segundo o ex-presidente Barack Obama. Hoje não mais. Segundo Obama, em suas memórias, “Lula tinha os escrúpulos de um chefão do Tammany Hall e circulavam boatos de clientelismo governamental, negócios por debaixo do pano e propinas na casa dos milhões”. Está na Página 353 de Uma Terra Prometida, para quem quiser conferir. Tammany Hall, não por acaso, é uma quadrilha política que agiu por décadas no estado de Nova York.
Após a glória e o ocaso na prisão, e até mesmo com perda de prestígio internacional, Lula se reinventou politicamente como o salvador da democracia brasileira, líder de uma frente ampla que unia esquerda, centristas, moderados, empresários e muita gente que apertou o 13 para evitar os riscos e as bizarrices do governo Bolsonaro. Do ponto de vista internacional coloca tudo a perder ao apoiar, velada ou abertamente, ditadores e terroristas em diferentes locais do mundo.
Fonte: O Estadão.
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gregor-samsung · 1 year
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“ Nel novembre 2014 [Mariagrazia] Bruzzone pubblica [su La Stampa] un altro dettagliatissimo reportage: “I neo-nazi imperversano in Ucraina, ma il nazismo non è più il ‘male assoluto’ (per l’Occidente)”. Parte dal voto contrario di Ucraina, Usa e Canada all’annuale mozione dell’Onu contro l’esaltazione del nazifascismo, e traccia una mappa dei leader e gruppi neonazisti che infestano le istituzioni e le forze armate di Kiev, appoggiati dagli Usa. Purtroppo l’articolo è misteriosamente scomparso dall’archivio digitale del quotidiano torinese, oggi assai prodigo di elogi al battaglione Azov e ad altre opere pie ucraine che, prima dell’invasione, erano descritte per quello che erano: milizie neonaziste. Ma alcuni siti di controinformazione l’hanno rintracciato e pubblicato integrale. [...] Bruzzone racconta poi «l’apparente processo di ‘nazificazione’ in corso nelle scuole, come testimoniato dal tweet del presidente Poroshenko sull’addestramento militare a lezione e dall’immagine dei simboli nazisti in questa classe. Eppure il governo Usa li aiuta e li finanzia. ‘Se solo il pubblico sapesse che il governo US aiuta mostri del genere’, scrive Global Research raccontando di una delegazione Ucraina in arrivo a Washington per reclamare altri soldi e aiuti militari. In realtà armi, anche letali, ne hanno appena ricevute, in coincidenza con la recente visita a Kiev del vicepresidente Usa Joe Biden». L’autrice ipotizza uno scenario inquietante: «E se il partito Svoboda fosse solo il fronte elettorale di organizzazioni neonaziste e ultranazionaliste?… Se queste organizzazioni non fossero tanto espressione dell’opposizione ucraina quanto delle forze segretamente utilizzate dalla Nato che usano l’Ucraina come base, e non da oggi? Se a giocare un ruolo decisivo negli episodi di violenza che portarono al collasso del governo ucraino che era uscito dalle elezioni fosse questa organizzazione militare neonazista legata alla Nato?… A sostenerlo, in un post del marzo scorso rilanciato ora dal solitamente attendibile Global Research, è l’analista geopolitico F. William Engdahl, basandosi anche su fonti personali tra i quali veterani dell’intelligence americana.
Engdahl che scriveva a ridosso di quei primi eventi, ricostruiva l’accaduto, Yanukovich forzato a fuggire come un criminale, accusato di aver rifiutato l’offerta di un ingresso dell’Ucraina nella Ue preferendo un accordo con la Russia che offriva il taglio di 15 miliardi di dollari di debiti ucraini e gas a prezzi ridotti. Ricordava l’accordo di compromesso raggiunto con Yanukovich dai ministri degli Esteri di Germania, Francia e Polonia – senza gli US, prova dei diversi punti di vista e metodi europei – la telefonata in cui la Nuland spiegava al “suo” ambasciatore quale governo e quale coalizione volesse a Kiev, col famoso “Fuck the Eu”, l’Europa si fotta, appunto. E arriva al precipitare degli eventi, quel 22 febbraio, quando a piazza Indipendenza la polizia si ritirò in preda al panico, sotto il fuoco incrociato dei cecchini. Chi aveva schierato i cecchini? è la domanda finora senza risposta, si chiedeva l’autore. Secondo fonti di veterani dell’intelligence US i cecchini arrivarono dall’organizzazione militare di ultradestra conosciuta come Ukrainian National Assembly–Ukrainian People’s Self Defense [Una-Unso: una sigla legata al partito-milizia Pravyj Sektor, nda]… Il leader di Una-Unso Andriy Shkil dieci anni fa divenne il consigliere di Yulia Tymoshenko, appoggiata dagli Usa. Durante la “Rivoluzione Arancione” appoggiò il candidato pro-Nato Yushchenko contro il pro-Russia Yanukovich. Si dice anche che abbia legami stretti col Partito Nazionale Democratico in Germania (Ndp). “Dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 i membri dell’organizzazione para-militare Una-Unso sono stati dietro ogni rivolta contro l’influenza russa”, afferma Engdahl. Il filo che connette le violente campagne è sempre anti-Russia. L’organizzazione, secondo le fonti di veterani dell’intelligence americana, è parte di una Gladio segreta della Nato, e non è un gruppo nazionalista come quello che viene descritto dai media occidentali… I para-militari dell’Una-Unso sarebbero stati coinvolti in ogni guerra sporca della Nato nel post-guerra fredda. Si tratta di pericolosi mercenari usati ovunque sia per combattere guerre sporche sia per incastrare la Russia, perché pretendono di essere forze speciali russe (per Wikipedia nel ’91 membri di Una-Unso avevano servito nelle forze armate sovietiche). Gli avvenimenti in Ucraina sono andati avanti secondo le linee suggerite da Engdahl (al governo Arseniy Yatsenyuk pilotato dagli Usa, forte ruolo di Svoboda), che chiudeva con una frase quasi profetica: “Il dramma non è affatto finito. In gioco c’è il futuro della Russia, le relazioni Europa-Russia e il potere globale di Washington o almeno di quella fazione che a Washington vede ulteriori guerre come primo strumento della politica”.» Nel 2016, al posto di Calabresi, arriva il turbo-atlantista Maurizio Molinari e sulla Stampa articoli del genere non ne escono più. L’Ucraina è sacra e intoccabile. Ma nel 2019, quando viene eletto Zelensky, considerato il “Grillo di Kiev” e per di più sospetto per la sua provenienza dell’Est russofono del Paese, il quotidiano di casa Agnelli lo massacra: «Come tutti i populisti, Zelensky dichiara di voler sconfiggere la classe politica al potere, definita inefficiente e corrotta». Poi invece si rivela un docile strumento in mano a Washington e la Stampa cambia linea anche su di lui. “
Marco Travaglio, Scemi di Guerra. La tragedia dell’Ucraina, la farsa dell’Italia. Un Paese pacifista preso in ostaggio dai NoPax, PaperFIRST (Il Fatto Quotidiano), febbraio 2023¹ [Libro elettronico].
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nando161mando · 8 days
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Rosyjski neonazista "Uragan" zginął w Ukrainie.
Rosyjski neonazista z Woroneża i były członek ultraprawicowego gangu Format 18 Artem "Uragan" Krasnolucki , który walczył po stronie Ukrainy, został zabity w trakcie działań bojowych. 20 kweitnia poinformowały o tym źródła rosyjskie, a informacja ta została później potwierdzona przez skrajnie prawicowego blogera Vladislava Pozdnyakova. Kanał Uragana nie był aktualizowany od 11 marca.
Artem Krasnolutsky to znany neonazista z gangu Maksima "Tesaka" Martsinkiewicza, wcześniej członek NSO-Triglav Woroneż, który był dwukrotnie sądzony w Rosji. W 2011 roku został skazany na sześć miesięcy kolonii karnej za kilkukrotne pchnięcie nożem w dyskotece w Kałaczu. W 2015 r. porwał mężczyznę i postrzelił go w nogi. W tej sprawie w 2018 r. został skazany na 8 lat kolonii o zaostrzonym rygorze, ale "Uragan" uciekł z sądu i trafił do Grupy "Wagner". Pierwszym, który tam trafił, był jego brat Władysław, który wyjechał do Syrii i zginął tam rok wcześniej. Na krótko przed rosyjską inwazją na Ukrainę Kransolucki uciekł z Rosji. Podobno inny znany rosyjski neonazista, Siergiej "Botsman" Korotkicz pomógł mu przenieść się do Ukrainy. Jednak po rozpoczęciu wojny stosunki między Uraganem i Botsmanem zepsuły się do tego stopnia, że Uragan zagroził zabiciem swojego byłego towarzysza broni. Po rozpoczęćiu wojny "Uragan" został prawdopodobnie zwerbowany przez SBU.
Russian neo-Nazi "Uragan" was killed in Ukraine.
Russian neo-Nazi from Voronezh and former member of the ultra-right Format 18 gang, Artem "Uragan" Krasnolucki, who fought on the side of Ukraine, was killed during combat operations. Russian sources reported this on April 20, and this information was later confirmed by far-right blogger Vladislav Pozdnyakov. Uragan's channel has not been updated since March 11.
Artem Krasnolutsky is a known neo-Nazi from the gang of Maksim "Tesak" Martsinkevich, previously a member of NSO-Triglav Voronezh, who was tried twice in Russia. In 2011, he was sentenced to six months in a penal colony for stabbing him several times in a disco in Kalach. In 2015, he kidnapped a man and shot him in the legs. In this case, in 2018, he was sentenced to 8 years in a high-security colony, but "Uragan" escaped from the court and ended up in the "Wagner" Group. The first to get there was his brother Władysław, who went to Syria and died there a year earlier. Shortly before the Russian invasion of Ukraine, Kransolyotsky fled Russia. Another famous Russian neo-Nazi, Sergei "Botsman" Korotkich, reportedly helped him move to Ukraine. However, once the war began, relations between Uragan and Botsman soured to the point that Uragan threatened to kill his former comrade in arms. After the war began, "Uragan" was probably recruited by the SBU.
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generalevannacci · 1 month
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Sarà dura per l'accusa cercare nell'animo della matrigna fascista e bugiarda, le prove che non sia neonazista...
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