Tumgik
#mi tremano le mani non ho mai aspettato qualcosa così tanto
omarfor-orchestra · 8 months
Text
Ho pianto qui davanti a Donatella Rettore Sciuto e il Politecnico tutto mi sto sentendo di un male che non avete idea comunque se avete seguito i miei scleri già sapete la trama perché L'HO AZZECCATA TUTTA SONO NELLA TUA TESTA FERZAN
40 notes · View notes
orianagportfolio · 3 years
Text
J-Ax dagli studi di The Voice: canto storie di ragazzi in ospedale. Riconosco il coraggio, ora cerco di restituire / Il Bullone - OrianaG e Alice Paggi
Pubblicato su Il Bullone n° 24, aprile 2018.
Alice è nervosa, è la prima intervista musicale che fa dal vivo e le tremano le mani, ma riesce a sciogliersi e raccontare a zio Ax quanto siano state importanti la passione per la musica e le sue canzoni durante il periodo delle malattia, ”Assenzio” in particolare, che parla di quanto la fama e i soldi non contino proprio quando ci si ammala o succede qualcosa ai propri cari.
Incontriamo J-Ax negli studi di The Voice, nella pausa di registrazione, entriamo in camerino dopo il ritiro dei pass e la sua rapidissima cena.
Con gli Articolo 31 e la Spaghetti Funk siete stati tra i pionieri del genere in Italia, adesso in radio un pezzo su due è rap o trap. Come, secondo te, si è evoluta la “famiglia” hip hop italiana? Quello che ha fatto la nostra generazione è stato vincere. Volevamo imporre un genere e uno stile che in Italia non c’era e che adesso c’è. Una pulsione istintiva dell’uomo è staccarsi dal “nido” e creare un gruppo al di fuori di esso, e il gruppo iniziale, come quello di tutti i ventenni, era sicuramente una famiglia, come l’hai chiamata tu. Poi di quei venti amici, ne rimangono tre, e sono quelli che ti restano per tutta la vita. In questo, la mia evoluzione personale è andata verso il “tutto”, quella del rap italiano come genere invece si è inserita in una cornice internazionale, mantenendo uno stile tipicamente italiano, che naturalmente filtra e rielabora tutto quello che arriva dall’estero.
Quanto sei stufo di sentirti chiedere perché sei cambiato così tanto dagli Articolo 31 a ora? In realtà nel disco con Fedez, "Comunisti col Rolex”, ci sono molte canzoni simili a quelle del J-Ax del passato, per esempio “Cuore Nerd” assomiglia tanto a “Funkytarro" e la stessa “Comunisti col Rolex” ha un genere molto simile alle canzoni degli Articolo. Chi veramente mi segue da allora sa a cosa mi riferisco, e non si limita, come molti, a ripetere a pappagallo quello che viene scritto nei commenti sui social, da gente che magari non ha mai sentito una canzone per intero. Nei testi si percepiscono i richiami ai pezzi più vecchi, a quelle che sono diventate col tempo delle hit, perché un artista può cambiare, ma ciclicamente il suo timbro e il suo modo di fare tornano. Ma il “meglio prima” è un concetto che in Italia si tende ad applicare un po’ a tutto, d’abitudine.
Come mai metti tanto cuore nell’andare incontro a molte storie di ragazzi in ospedale? Sono storie che mi colpiscono, per diversi motivi. Perché andando avanti nella vita impari a riconoscere il coraggio; per gratitudine, perché ho ricevuto tanto e cerco di restituire; e semplicemente, in maniera più egoistica, perché mi fa sentire bene.
Consiglieresti ai ragazzi oggi di fare il tuo mestiere? In questo momento devi essere cosciente che è un ambito in cui c’è molta offerta e poca richiesta. Sai quindi di avere lo 0,0001% di possibilità di vivere solo di musica. Ma, mantenendo un piano B, non vivendo alle spalle di qualcuno, sì, lo consiglierei. Anche io agli inizi avevo un lavoro “normale" e contemporaneamente suonavo con gli amici, così rimane un piacere. Poi decidi tu quanto dosare le due cose quando inizi a il cammino da professionista nel senso tecnico del termine, cioè quando cominci a venir pagato per suonare.
C’è una storia legata ai tuoi tatuaggi a cui sei più legato? Sì, è il tatuaggio più piccolo che ho, sul polso: il nome di mio figlio, ho aspettato tutta la vita per tatuarmelo, adesso nei momenti di sconforto guardo sempre questo e mi fa sentire meglio.
Alle Blind Audition di suor Cristina quattro anni fa, eri visibilmente il più emozionato tra i giudici, in totale contrasto con la figura del rapper pieno di tatuaggi e l’aria da “duro”… Ma perché io sono il più duro di tutti, e i veri duri non hanno bisogno di nascondere le emozioni, o di recitare sempre la parte di quelli “duri”. Anzi, il vero uomo non ha vergogna di piangere o di nascondere le proprie emozioni perché non gliene frega niente di quello che dicono gli altri uomini né di quello che dicono le donne.
I B.livers hanno tre parole: essere, credere, vivere. Le tue quali sono? Così a tradimento? Mi viene in mente una cosa collegata all’hip hop e al rap, che ancora mi rappresenta molto: messaggio, divertimento, spiritualità.
È stato un incontro meraviglioso, J-Ax si è dimostrato all'altezza delle aspettative e anche di più, si è rivelato una persona umile e sensibile che ha a cuore anche le situazioni più difficili. Grazie del tuo tempo, zio. Ti aspettiamo in redazione.
0 notes
elenamicaela · 7 years
Photo
Tumblr media
Ed eccoci qua, ad un passo dall’anno, al raggiungimento del nostro nono mese, al raggiungimento di un altro traguardi, e questi ultimi due sono stati difficili da raggiungere. e forse quando vedremo queste foto, un collage tra le mille foto fatte e i mille ricordi da rivivere ci scapperà un sorriso oppure ci ricorderemo di quanto sia puro l’amore..
mi trovo qui con le lacrime agli occhi e le mani che tremano, i pensieri mi assalgono e le cose da dirti sono tantissime. ho una delle nostre canzoni in sottofondo e rivivo tutto.. da quel 9 settembre 2015 all’attuale 19 aprile 2016 non ti ho mai scritto una lettera a mano, ma vorrei farlo, ma a volte mi sento stupida e antica, ti ho sempre scritto mille poemi, mille papiri, e sai che in genere so essere dolce.. ma sta volta credo sia arrivato il momento di parlare davvero di noi, di come siamo e di quello che stiamo tirando su..
parto col parlare di me, di me con te, di noi, sai bene com’ero e sai bene che mi hai tirato fuori da una situazione di merda e nonostante mi hai dato qualche dispiacere sei stato sempre in grado di tirarmi fuori da tutta quella merda che mi assaliva. quel giorno su lovoo, ricordo come fosse ieri il tuo messaggio fra quegli 80 messaggi inutili, notai te, notai quelle foto sgranate, quelle foto di tatuaggi, ma soprattutto quegli occhioni, mi sembravi un ragazzo interessante e iniziammo a parlare.. da li ti sei preso ogni parte di me, rimanemmo fino alle 2 di notte a parlare e io avevo scuola, la mattina dopo in crisi, tu mi parlavi in romano, ricordi? e quel modo di fare mi piaceva un sacco, ti chiesi le tue orgini e mi dissi che eri ‘n trovatello, il che mi piaceva, iniziammo a conoscerci e tu di me scoprivi sempre di più, ed io di te sapevo qualcosa ma non proprio tutto giusto.. va bhe passarono i giorni quando arrivò un “bruciata te amo”, diciamo per scherzo, ma diciamo che gia t’amavo da prima, molto prima che scherzassimo su sta cosa, se c’è una cosa che forse non ti ho mai detto è che mi sono innamorata forse il secondo giorno di te, mi ricordo che la mattina dopo che ci siamo scritti avevo un sonno, ma nella mia testa pensavo a te, e quel buongiorno significava che già ti pensavo, che già un po’ mi mancavi... io iniziai a conoscere te, eri molto strano, molto nascosto, i primi appuntamenti fallirono, ma non falliva mai la voglia di vederci... passano i mesi e tu avevi deciso di non farmi più male, te ne eri andato...ma in realtà mi avevi uccisa,  ricordo ancora che fu dopo capodanno... pensavo di iniziare l’anno con te, ma lo iniziai da sola...passammo giorni senza parlarci, senza dirci una parola, credevo ti fossi dimenticato di me, passarono due mesi dove avevamo intrapreso strade diverse ma la nostra testa era sempre unita ed il mio cuore vagava per la città di Milano, ogni giorno, ogni santissimo giorno ti cercavo, cercavo i tuoi occhi, il tuo sguardo e ogni posto mi ricordavo qualcosa di te, perché li ti cercavo....ti cercavo sui vagoni puzzolenti delle metro, sugli autobus, in giro per il Duomo, Cairoli e .. Comasina.. ti cercavo nelle zone più malsane perché sapevo la tua vita, il tuo passato, sapevo com’eri e se c’erano posti giusti dove trovarti erano proprio quelli, cercavo quel palazzo con quella scritta strana, brutta, ti cercavo tra le popolari di Bruzzano, la mala faceva parte di te ed il bene faceva parte di me, eravamo lati opposti, contrastanti ma che si combaciavano come uno YIN-YANG, ero un po’ di bene nel tuo male, e tu un po’ di male nel mio bene, ma c’è da dire che mi hai sempre tenuta lontana da quello che era il vero male... tu vivevi realtà crude mentre io potevo solo farti capire che la realtà poteva essere anche una favola, così creammo la nostra favola, la nostra “La Bella e La Bestia”, sapevo che la tua vita non era facile, che eri pieno di scelte da prendere, sapevo che eri cresciuto in un mondo tutto tuo, quasi nessuno poteva entrarci e quando hai visto che io ci stavo entrando mi hai allontanata, ma in un modo o in un altro riuscimmo a ritrovarci, ti scrissi fingendomi un’altra, e tu la mattina dopo avevi capito che ero io e ti partì un “oi...” , poi volevi sparire ancora ma non te l’ho permesso... non potevo permetterti di lasciami ancora sola, nelle mani di chissà chi, quando tra le tue mi trovavo bene, sapevo che il tuo allontanarmi era solo un modo di proteggermi e talvolta la tua protezione faceva male, ma poi hai capito che oltre a proteggere me, proteggevi te stesso... passarono altri mesi ti ritrovai su lovoo, ero a scuola, avevo matematica, ma la mia testa invece di pensare ai numeri pensava a te ed io ti dissi che ero li per te, che non dovevi essere cosi, non aver paura di me... poi ti dissi “voglio vederti prima del tuo compleanno” ricordi? volevo regalarti qualcosa, volevo che ti sentissi speciale e ricordato da qualcuno, qualcuno di buono ovviamente, i tuoi amici li avevi... ero così gelosa all’idea di non passarlo con te, ma nello stesso tempo eri con me, ci sentivamo e mi ricordo eri tornato frustrato, i giorni a seguire non furono belli ed io mi mangiavo il fegato, le mani ed il cuore perché non potevo esserti accanto... avevo paura ti succedesse qualcosa... arrivarono le gocce, arrivarono le prese bene, finchè quel 19 luglio 2016 arrivai io, arrivai da quella metro, facendomi giri immensi, ma arrivai e arrivasti pure tu, davanti a quel bar, conciato a merda, ma con un sorriso che non so descrivere, forse per la prima volta ho visto il paradiso da viva, arrivai io con un bacio immenso, lunghissimo, quasi a dire “cazzo questo recupera tutti i baci che non t’ho potuto dare” come se fosse l’ultimo bacio da poterti dare, arrivò il classico morso ed eri pieno di rossetto, il mio rossetto rosso preferito ed indelebile, eri vestito con la tuta, una canotta un po’ larga, e gli occhi stretti ma pur sempre grossi, iniziammo a parlare e tu eri commosso, perché ero li, ero con te e finalmente tutti i sogni fatti di notte e di giorno si realizzarono.. temevi che me ne sarei andata, ma tu non sai quanta gioia ho provato quando ci siamo visti, ero così felice che sarei stata pronta a fare le valigie e portarle li da te, ormai contavamo solo io e te.. forse non ti ho mai detto che ero spaventata all’idea di stare con te, perché eri un ragazzo particolare con bisogno continuo di attenzioni ed io non sapevo se ero pronta a questo, avevo paura di farti male, sapevo avevi bisogno di un punto forte, di riferimento, forse per la prima volta ti facevo male io, però nonostante tutto ci ho provato, ho provato a mettere da parte le paure, non ho permesso loro di paralizzarmi ma solo di farmi combattere contro la mia mente ottusa, forse come dici tu ero bigotta hahah, insomma, decisi di rimanerti accanto, non solo perché ero un po’  orgogliosa, ma anche perché ti avevo aspettato così tanto, ti sognavo da così tanto, e soprattutto... eri tu, tu eri quello giusto e lo sei ancora oggi, piano piano saltava fuori la verità su ogni cosa, ma alla fine non ti sei mai nascosto, mi avevi sempre detto ciò che eri, la tua vita difficile era quella, le bugie erano piccole e tutte con una motivazione, iniziai a capirti ancora di più e anche se a volte mi mostravo arrabbiata in realtà era solo perché pensavo ti fidassi di più di me, ma col tempo ho capito e gia all’ora capii che in realtà ti stavi fidando ciecamente in quel momento.. facemmo l’amore, l’avevo sempre sognato, diventammo una cosa sola e tu eri contento perché ero la prima volta con amore, e tu eri la mia prima volta con il cuore... la nostra storia lacunosa è continuata fino a ritrovarci ad oggi, abbiamo attraversato le montagne, ovvero i periodi difficili, gli uragani dove in realtà l’uragano ero io, dove ti trattavo male, mi hai sempre dato tutto ed io in cambio ti facevo male, con le mie parole, con le mie mani, le parole urlate e le tue lacrime, sapevo che mi stavo facendo male da sola ma non so perché in quel periodo mi sono fatta cosi schifo, cosi tanto da far male a te, che eri e sei la cosa più bella che potessi avere, non mi riconoscevo più ed ogni notte prima di dormire mi dicevo che non potevo essere cosi, che tutto mi sarebbe tornato indietro, che l’amore deve far gioire e non deve far ammalare una persona, io ti facevo venire l’ansia, al posto del sorriso ti trasmettevo ansia, tu facevi la bella faccia quando dentro morivi, in realtà stavamo morendo in due e insieme a noi anche la nostra favola, forse la bestia ero diventata io, ma anche senza il forse.. poi un giorno tu sei scoppiato e sei caduto e insieme a te è caduto tutto quello che abbiamo fatto, i viaggi, le prime esperienze, le nostre basi sembravano non essere più forti, è successo quello che è successo, ma grazie a questo ho capito che io non sono una bestia e che tu non dovevi più soffrire, ho capito che il nostro amore in realtà non era caduto, che lui era ancora in piedi e ci guardava, così mi diede la speranza, ed eccoci qua, sai amore.. so di essere una rompi coglioni, so che ti stresso ogni giorno e piango sempre, ma piango perché ho paura, per la prima volta in vita mia ho paura di qualcosa e spero che anche tu hai paura di perdermi e non hai paura di me.. come purtroppo è stato tempo fa..
in questo periodo ho scritto tutto sul mio diario, ho annotato i miei mille pensieri e fra questi mille ho pensato che non può esserci cosa migliore dell’averti ancora accanto, io non pensavo sarei mai riuscita ad innamorarmi di qualcuno, eppure non cercavo il ragazzo figo, con la macchina e i tattoo, io cercavo qualcosa di semplice, un amore povero pronto a diventare ricco, ma ero troppo piena di attenzioni, quelle attenzioni futili di cui non mi fregava niente.. quando sei arrivato tu, io mi sono sentita importante per la prima volta, cosi importante che forse ero vestita da principessa, indossavo l’abito che volevo, e quell’abito era fatto di attenzioni, di occhi su di me, di amore e di preoccupazioni. quando sei arrivato tu, io ero per terra eppure sei riuscito a rialzarmi lo stesso giorno in cui ti sei presentato, hai sempre messo avanti ad ogni tua cosa me, sempre e solo me, avevi mille problemi e ti prendevi anche i miei, mi chiedevo come potevi essere cosi eppure non mi sembravi il classico provolone, allora cercai di capire i tuoi comportamenti, senza farti capire che in realtà cercavo di studiare la tua mente e non so come sono entrata li dentro, era un caos assurdo, fatto di scheletri nell’armadio, fatto di mancanze, fatto di stranezze, ma nel mio piccolo sentivo che avevi bisogno di sentirti voluto, per la prima volta qualcuno doveva volerti sul serio e non per scherzare, per i favori, per i crediti o per le botte e via, non dovevi servire per le feste o per le risse o per comprare l’alcool, dovevi servire come debolezza e come forza in una persona, dovevi servire per amare, e per crescere. avevo dentro l’inverno, cercavo qualcosa che mi scaldasse il cuore con l’amore e non con altre cose, l’okay.. arrivati a questo punto di questa °”lettera” ti dico che.. non ho mai desiderato così tanto qualcuno, ed io mi credevo matura, davvero matura, ma in realtà tu in tutto questo tempo mi hai aiutata a crescere, eravamo molto simili e nello stesso tempo molto diversi, ma anche io avevo bisogno di sentirmi voluta da qualcuno per quello che ero e non per il mio aspetto o per le mie gambe, non per radunare amici e non perché ero femmina, quella femmina con te si è trasformata in donna, con i sogni nel cassetto, con la voglia di diventare mamma, questi sogni me li hai creati tu, mi hai creato certi pensieri che prima credevo fossero impossibili, criticavo negli altri cio che ora sono io. in quel periodo cercavo una casa, una soluzione, un posto tranquillo dove rifugiarmi e tu mi hai sempre dato tutto questo anche a distanza, anche nei periodi di merda, tu mi facevi sentire a casa, la stessa casa che ad oggi e ad all’ora voglio condividere con te, la stessa casa che in realtà stiamo condividendo, dove dentro abbiamo paranoie, percorsi di crescita, pensieri, problemi, ma soprattutto tanto amore, vedi amore mio... i problemi ci sono sempre nella vita, le discussioni anche, ma devi capire che non sono quelle che possono distruggere un amore, l’amore se ne va quando uno dei due decide di mandarlo via, quando si mette da parte l’altra persona per altri motivi non comuni alla coppia, l’amore va via quando sei tu a mettere un punto alle cose dove prima avresti messo delle virgole.. sai amore, come avrai potuto notare da qualche settimana, ho un bisogno fortissimo di sentirti mio, di avere sicurezze perché mi sento molto triste all’idea di poterti sentire lontano, io voglio essere una tua forza, ma tu sei una mia debolezza, quando toccano te crollo un sacco, e in questo periodo anche se nulla ti tocca mi sembra che in realtà ti sta toccando tutto, sono terrorizzata all’idea che puoi andartene via per la situazione o per tutte le altre cose e non te l’ho mai detto ma quando piango è perché mi nasce un senso di protezione che non posso sfogare, perché comunque devo stare tranquilla e fidarmi di tutto ciò che sei e mi dici, ho sempre paura che possa succedere qualcosa, il mio sogno è poterti dare il meglio ora che abbiamo capito che siamo davvero uniti come prima, che prima era solo un periodo e ora siamo migliori, oggi mi hai chiesto come mai ci scazziamo bhe non so risponderti a questa cosa so solo che la maggior parte del tempo penso a quanto sarebbe bello vivere come io giorni dove i miei erano via, e a pensare alla nostra famiglia mi distraggo e mi nascondo nella mia mente, però sappi che ti amo più di sempre, anche in quei momenti penso a e, penso a noi e penso a Mia..
senti amore.. mi vuoi sposare?
1 note · View note
blattatek · 5 years
Text
Stasera ho detto addio al mio amore eterno. Avete presente quegli amori impossibili che vedi solo nei film e pensi che siano ridicoli perché se si ama davvero si combatte? Beh, io stasera ho lasciato andare via lei. Ho fumato qualche canna per dimenticarla, tutto girava, lei era ferma. Lì, nei miei pensieri. Sto provando ad odiarla sapete? Ci sto provando davvero, ma come fai ad odiare qualcosa che vorresti amare fino all'estremo. Come fai? Non scrivo quasi mai di me, mi piace leggere di voi, eppure ora ci sono io qui, seduto in un angolino di merda in camera mia inutile, a scrivere di lei quando probabilmente domani mi porterò a letto una qualsiasi ragazza per non pensare a lei. Da domani non la vedrò, non la sentirò, non andrò più sotto casa sua nella notte a guardarla, lei chiuderà quella finestra, io chiuderò qualche canna e prenderò qualche farmaco in più. Mi sembra anche banale parlare di lei ora, ho tentato di farla restare, gliel'ho urlato, lei è voluta andare, io le complico solo le cose. Lei non sa che mi ha complicato la vita, lei non sa, che a quelle promesse, io ci credevo davvero. Non fate mai promesse che non potete mantenere, credetemi, fanno un male cane. Io non l'ho mai capito cosa eravamo, eppure per lei ce l’avrei fatta a essere forte, a lottare per non mollare sta vita di merda. Perché lei mi rendeva migliore. Io l'amavo. Io l'amo da morire e avrei combattuto per lei, avrei aspettato anche anni per una così. Amavo tutte le volte che quando le prendevo le mani lei me le stringeva. Amavo quando cercava di farmi ingelosire, e ci riusciva, ci riusciva sempre. Amavo quando litigavamo e finivamo per baciarci. I baci. I nostri baci. Dio quanto amavo i nostri baci. Mi sorrideva sapete? Lei mi sorrideva ogni volta che ci baciavamo e guarda fissa i miei occhi, penso sia la cosa più bella che abbia mai visto. Non riuscivamo a stare senza baciarci per un solo secondo, non riuscivo a non spingerla contro quel muro e baciarla e mi trattenevo sempre, avevo paura di farle male ogni volta che ci baciavamo, avevo paura di me quando stavo con lei, perché lei mi rendeva vulnerabile. E ora lei è voluta andare via, viviamo una storia d'amore che non è la nostra. Mi tremano le mani e questa è l’ennesima lacrima che verso. Lei non sa che stanotte tornerò sotto casa sua, ma non entrerò, non la vedrò dormire, la mia piccola Wendy ha rinunciato all'isola che non c'è, e ora il suo Peter Pan non sa con chi volare, non ha più pensieri felici. Era un amore malato il nostro, ci volevamo così tanto da annientarci, e ora invece io vorrei annientare quei fottuti muri che abbiamo creato per tenerci lontani l’uno dall’altro, e quelle scritte sui muri dove le ho promesso un per sempre che lei non ha voluto. La mia Wendy è qui sapete? È su Tumblr, lei lo sa che anch'io ho un profilo, ma non sapeva che io tutte le notti mi andavo spiando il suo. Ha scelto se stessa e lui, Era la cosa giusta da fare. Però come glielo spiego ora al cuore? Piccola Wendy io non ce l'ho con te, io non potrei mai avercela con te, però sappi che hai spezzato un cuore di ferro, forse così fragile come pensavo che fossi non lo sei sai? Mi penserai, ti penserò. E tornerai, lo so che lo farai, ma il tuo Peter Pan sta volta non volerà più con te, non perché non lo voglia, ma non ne è più capace. Buona fortuna piccola Wendy e mi raccomando non lasciare i vestiti sulle sedie, prendi la medicina prima di andare a dormire, gioca di più con tua sorella e non farti male. Non farti male perché non posso più venirti a salvare. Arrivederci piccola Wendy. Ricordami sempre come l'esperienza più folle e pura della tua vita. Ti amo. Lo giuro
0 notes
confused-66-blog · 7 years
Quote
“Stasera ho detto addio al mio amore eterno. 
Avete presente quegli amori impossibili che vedi solo nei film e pensi che siano ridicoli perché se si ama davvero si combatte? Beh, io stasera ho lasciato andare via lei.
Ho bevuto 2 bottiglie di vodka liscia per dimenticarla, tutto girava, lei era ferma. Lì, nei miei pensieri. Sto provando ad odiarla sapete? Ci sto provando davvero, ma come fai ad odiare qualcosa che vorresti amare fino all'estremo. Come fai?
Amo Tumblr, non scrivo quasi mai di me, mi piace leggere di voi, eppure ora ci sono io qui, ad un bancone, in una inutile discoteca, a scrivere di lei mentre davanti mi passa la solita bella ragazza che molto probabilmente mi porterò a letto per non pensare a lei. Da domani non la vedrò, non la sentirò, non andrò più sotto casa sua nella notte a guardarla dormire, lei chiuderà quella finestra, io chiuderò qualche canna in più. 
Mi sembra anche banale parlare di lei ora, ho tentato di farla restare, gliel'ho urlato, lei è voluta andare, io le complico solo le cose. Lei non sa che mi ha complicato la vita, lei non sa, che a quelle promesse, io ci credevo davvero.
Non fate mai promesse che non potete mantenere, credetemi, fanno un male cane.
Io non l'ho mai capito cosa eravamo, eppure per lei avrei trovato un lavoro vero, avrei tolto le discoteche da mezzo e avrei fumato qualche canna in meno. Perché lei mi rendeva migliore.
Io l'amavo. Io l'amavo da morire e avrei combattuto per lei, avrei aspettato anche anni per una così.
Amavo tutte le volte che quando le prendevo le mani lei me le stringeva.
Amavo quando cercava di farmi ingelosire, e ci riusciva, ci riusciva sempre.
Amavo quando litigavamo e finivamo per baciarci.
I baci. I nostri baci. 
Dio quanto amavo i nostri baci.
Mi sorrideva sapete? Lei mi sorrideva ogni volta che ci baciavamo, penso sia la cosa più bella che abbia mai visto.
Non riuscivamo a stare senza baciarci per un solo secondo, non riuscivo a non spingerla contro quel muro e baciarla e mi trattenevo sempre, avevo paura di farle male ogni volta che ci baciavamo, avevo paura di me quando stavo con lei, perché lei mi rendeva vulnerabile.
E ora lei è voluta andare via, viviamo una storia d'amore che non è la nostra.
Mi tremano le mani e questo è il diciottesimo bicchiere che bevo. 
Lei non sa che stanotte tornerò sotto casa sua, ma non entrerò, non la vedrò dormire, la mia piccola Wendy ha rinunciato all'isola che non c'è, e ora il suo Peter Pan non sa con chi volare, non ha più pensieri felici.
Era un amore malato il nostro, ci volevamo così tanto da annientarci, e ora invece io vorrei annientare quelle pareti di quel fottuto bagno di scuola dove ci sono le nostri frasi, dove le ho promesso un per sempre che lei non ha voluto. 
La mia Wendy è qui sapete? È su Tumblr, lei non l'ha mai saputo che anch'io ho un profilo e che tutte le notti mi andavo spiando il suo.
Ha scelto lui.
Era la cosa giusta da fare.
Però come glielo spiego ora al cuore? 
Piccola Wendy io non ce l'ho con te, io non potrei mai avercela con te, però sappi che hai spezzato un cuore di ferro, forse così fragile come pensavo che fossi non lo sei sai?
Mi penserai, ti penserò. 
E tornerai, lo so che lo farai, ma il tuo Peter Pan sta volta non volerà più con te, non perché non lo voglia, ma non ne è più capace.
Buona fortuna piccola Wendy e mi raccomando non lasciare i vestiti sulle sedie, prendi la medicina prima di andare a dormire, gioca di più con tuo fratello e non farti male. Non farti male perché non posso più venirti a salvare.
Arrivederci piccola Wendy. 
Ricordami sempre come l'esperienza più folle e pura della tua vita. 
Ti amo.
Lo giuro.”
Fonte sconosciuta
0 notes