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#l'iniziazione
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Le Streghe - L'Iniziazione - Spaghetti rec. - 1978
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elperegrinodedios · 7 months
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Testimonianza di un convertito...
(Quinta parte)
Nella parte precedente ossia la quarta parte si era arrivati a questa testimonianza del pentito:
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Per poi proseguire nel racconto degli illuminati:
E cosi la croce ansata significa che disprezzate la verginità e credete nei riti della fertilità e che adorate il Dio sole Ra. Il Dio sole Ra, è il nome egiziano di Lucifero. Il simbolo della pace non è dunque il simbolo della pace.
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Ricordo che io non dovetti fare l'iniziazione che comprende la croce spezzata, perchè ero nato già nella Stregoneria, e non era necessario e le persone, che non hanno educazione cristiana non devono farlo. Ma se una persona cresciuta in una chiesa cristiana, che questa persona sia cristiana o no, vuole poi unirsi alla Stregoneria, dovrebbe prendere una croce di ceramica, per capovolgerla, spezzare le braccia verso il basso come simbolo di rifiuto del Calvario e della sua fede cristiana. Si dice che questo fatto dia pace mentale mentre si pratica la Stregoneria, è da lì che ha ricevuto il nome di "Simbolo della Pace". L'abbiamo chiamato simbolo della pace, per gli ultimi venti anni, loro l'avevano chiamata croce spezzata, per le ultime e parecchie centinaia di anni. Dopo di questo c'è il famoso e cosiddetto corno dell'Unicorno o corno Napoletano, come lo chiamano adesso per poterlo vendere.
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La traduzione letterale è che "confidi nel diavolo per le tue finanze". Se non confidate nel diavolo per le vostre finanze, non portatelo! Io vi posso assicurare che ha l'effetto contrario nella vita di un Cristiano. C'è poi l'ultimo simbolo, il simbolo indossato da vari sacerdoti e dalle sacerdotesse iniziati, i membri di una congrega, per indicare che sono stati iniziati. Dei Cristiani mi chiedono spesso: "Cos'ha a che fare questo, con la Chiesa Critiana?" Noi no, non dobbiamo occuparcene!!". Questa mattina, abbiamo scacciato dei demoni da un giovane che è stato liberato da questo, lui che aveva la cicatrice dell'iniziazione sul polso ed era consigliere e membro dei Ministeri della Parola della Vita, i Ministeri del Club Cristiano della Parola della Vita. Sono dappertutto si!! La giovane donna che ha preso il mio posto è stata cresciuta ed educata e faceva parte della chiesa Battista di Thomas, Road a Lynchburg, là, nella Virginia, la chiesa di Jerry Falwell. Jerry non lo sa, ma è lì, che lei è stata allevata e cresciuta ed ora siede nel Consiglio dei 13. "Sono veramente dappertutto!".
lan ✍️
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haiku--di--aliantis · 3 months
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Torna da tuo marito, stronza! Su, dai sbrigati... Ti sono piaciuta anche stavolta, no? Oggi per la prima volta t'ho leccato il buco del culo e inculata con lo strapon. Sei venuta urlando. Quanto adori le nostre mammelle che si urtano mentre ci baciamo con passione?
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E quanto ami, dopo che mi hai fatta venire con la tua bocca da troia esperta, assaporare e ingoiare il mio liquore di donna, mentre continui a slinguarmi e a strizzare i miei capezzoli? Ti piacciono il mio odore e la mia pelle.
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Poco fa t'è scappato detto che ormai non puoi fare a meno di... "fare l'amore con un'altra donna": cazzo! Solo questo sono io per te? Ti sono servita per l'iniziazione? Non ci posso credere! E io scema che mi sono innamorata di te...
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Solo "un'altra donna?" Tanto lo so già che hai messo gli occhi su quella giovane tua studentessa a cui dai ripetizioni di matematica due volte a settimana, visto che sono diverse volte che me ne parli! Che vera zoccola che sei!
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Si: ora rivestiti da insospettabile, giovane professoressa e moglie modello di virtù. Torna a casa. Non farlo sospettare. Che non sappia mai che razza di vera puttana ipocrita sei diventata. Ti odio. Baciami la bocca, maledetta troia. E fatti leccare un'ultima volta la fregna.
"L'amore non si può cantare in una strofa da otto."
Aliantis
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Un ragazzo una ragazza (The Kolors)
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shipcestuous · 5 months
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Les Exploits d'un jeune Don Juan (submission)
Have you hear of Les Exploits d'un jeune Don Juan?  It’s an early 20th century novel by French writer Guillaume Apollinaire. In 1987, it was adapted into a French movie of the same name, although internationally it was released as L'iniziazione or What Every Frenchwoman Wants. it focuses on an upper class teenage boy who is sent to live in a mansion in the countryside during World War I. The men are all off fighting, so he’s left alone with a lot of women and he’s going through his sexual awakening. Long story short, he hooks up with every woman on the estate the maids, the nanny, his older sister and his aunt. Many of them get pregnant, including his aunt and sister which leads to comedic hijanks as he schemes to quickly get them married so no one will wonder who the father is. At the end, the women are now visibly showing and newlywed and he leaves for boarding school. The last line is him quipping that he is doing his patriotic duty by repopulating the war torn country.
Let me know what you think
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Wow, that sounds like a wild movie. I’ve added it to the masterlists. It’s so exciting to learn about new canon. Thank you!
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academybdsm · 2 years
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L'iniziazione è il momento che capisci se sei o non sei ! 👑
- Vèga
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fotopadova · 2 years
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Walker Evans -  Parte prima: vocazione scrittore
di Paolo Felletti Spadazzi
  --- L'iniziazione alla letteratura
Walker Evans nacque a St. Louis, Missouri, il 2 novembre 1903. Egli, tuttavia, ha sempre sostenuto di essere nato il giorno tre, forse perché corrispondeva al numero romano III posto alla fine del suo nome (Rathbone 1995). Infatti, suo nonno si chiamava Walker Evans (senior), suo padre Walker Evans (junior) e quindi lui, per la precisione, si chiamava Walker Evans III.
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                                           1907, Walker Evans jr., Walker Evans III, Walker Evans sr.
Il padre, Walker Evans jr., non era laureato, ma già dai ventiquattro anni lavorava come copywriter, era cioè uno scrittore professionista e stilava testi per la pubblicità. Nel 1908 (Evans aveva 5 anni), a causa di un'interessante offerta di lavoro da parte del pubblicitario Albert Lasker, Walker Evans jr. (il padre) si trasferì con la famiglia da St. Louis a Kenilworth, un villaggio suburbano alla periferia di Chicago, progettato sullo stile dell'omonima cittadina inglese. Lasker era uno degli uomini più in vista d'America nel settore della pubblicità e Evans jr. non poteva certo perdere questa occasione. E poi Kenilworth era pieno di verde e molto adatto per un bambino dell'età di Walker III. Dopo la scuola Walker III ascoltava le letture fatte ad alta voce ai bambini del circondario da una vicina di casa, Fanny Phelps, che avrebbe fatto nascere in lui la passione per la letteratura. Il padre era stato incaricato da Lasker della campagna pubblicitaria per la farina di frittelle Zia Jemima. "Questo incarico avrebbe fatto un'impressione indelebile sul piccolo Evans, che in seguito avrebbe rabbrividito per l'imbarazzo al solo pensiero" (Rathbone 1995).
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                           1909, Le frittelle di zia Jemima, la cui  pubblicità fu affidata a Walker Evans jr.
Nel 1914, un'altra offerta di lavoro nel settore automobilistico fece sì che il padre si trasferisse a Toledo con la famiglia. Walker, che si affacciava allora all'adolescenza, fu traumatizzato da questo nuovo trasloco, poiché lo sradicò dal verde villaggio di Kenilworth, troncò i suoi legami col suo migliore amico e quelli con la signora Phelps e le sue letture ad alta voce, proiettandolo in un ambiente ostile, metropolitano e multietnico.
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                                               1915, Walker Evans poco dopo il trasloco  a Toledo.
Nove in inglese e quattro in latino
Nel 1918 il padre lascia la famiglia per andare ad abitare con Louise Hower, una vicina di casa con la quale aveva da tempo una relazione e, l'anno seguente, sua madre si trasferisce a New York con la sorella di Walker. Walker viene mandato alla Loomis Chaffee School, che dista circa 200 km da New York.
Walker nutre una immediata antipatia per Batchelder, il preside della scuola (chiamato mister B.). Il suo profitto è insoddisfacente: i voti migliori sono in inglese, mentre in latino i risultati sono totalmente insufficienti. Dato lo scarso rendimento e la forte depressione che lo affliggeva, i genitori, d'intesa con il preside, decidono di cambiare scuola, iscrivendolo dapprima a una scuola pubblica di New York e poi all'Accademia di Mercesburg (1921).
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                                       Cartolina del 1910. L'edificio più  antico della scuola di Loomis.
Però, dopo meno di un anno, Evans si trasferisce alla Phillips Academy di Andover, dove desiderava andare, probabilmente perché aveva letto che da lì proveniva il maggior numero di laureati di Yale. La Phillips è tuttora considerata “il collegio più elitario d’America” e vanta tra i suoi alumni ben cinque premi Nobel. Nel 1922 la sua richiesta di iscriversi a Yale fu respinta, perché i voti conseguiti alla Phillips erano troppo bassi. Allora Evans ripiegò sullo Williams College, università privata di arti liberali situata a Williamstown. Fu durante il suo primo anno alla Williams che divenne quello che in seguito lui stesso descrisse come "un bibliofilo patologico" (Rathbone 1995). Evans, infatti, "saltava le lezioni per ritirarsi nella biblioteca a coltivare i suoi interessi letterari".
 Il viaggio in Europa
Quando tornò a New York per le vacanze di Natale del 1923, Evans probabilmente sapeva che non sarebbe più tornato a studiare allo Williams College. A New York lavora in una libreria in lingua francese e alla New York Public Library.
Il 6 aprile del 1926, grazie al sostegno economico della famiglia, Evans parte per un gran tour in Europa. Visita Parigi, Versailles, Marsiglia, Cannes, Juan les Pins, Genova, Napoli, Roma, Firenze, Ventimiglia. Nell’agosto e settembre 1926, mentre si trova a Parigi, frequenta lezioni di letteratura alla Sorbona e cerca, senza successo, di scrivere dei racconti brevi.
L'idea che, per uno scrittore americano, fosse quasi obbligatorio fare un viaggio a Parigi non era certamente una novità. Inoltre poteva costituire un'attrattiva il fatto che, mentre in America c'era il proibizionismo, in Europa si poteva dare libero sfogo ad eventuali inclinazioni alcoliche.
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                             1926-1927  Evans in Francia in amena compagnia e con un fiasco di vino.
Tra 1910 e il 1911 troviamo a Parigi il poeta Thomas Eliot, uno degli idoli di Evans. Dal 1921 al 1924, vi abitava Francis Scott Fitzgerald e, nei primi anni '20, Ezra Pound. Facevano tutti parte di quella lost generation che gravitava attorno al salotto di Gertrude Stein. Ernest Hemingway, che nel 1933 sarà compagno di bevute di Evans all'Avana, si trovò diverse volte a Parigi tra il 1921 e il 1931. Anche Man Ray, che faceva parte del gruppo surrealista, lavorava a Parigi dal 1921. Non risulta, tuttavia, che, durante il suo soggiorno, Evans abbia incontrato qualcuno dei suoi scrittori preferiti. Dall'intervista con Paul Cummings (Cummings 1971) apprendiamo che Sylvia Beach propose a Evans di presentarlo a James Joyce. Evans nutriva un'ammirazione reverenziale per il personaggio ma, al momento dell'incontro, preferì sottrarsi. Racconta a Cummings: "Era il mio dio. Anche questo mi ha impedito di scrivere. Volevo scrivere così o per niente".
Tra i letterati del passato che ebbero maggiore influenza su Evans vi sono certamente Flaubert e Baudelaire. Nell'intervista a Katz del 1971 Evans afferma: "Il metodo di Flaubert credo di averlo incorporato quasi inconsciamente [...]. Ma spiritualmente è Baudelaire che ha avuto più influenza su di me" (Katz 1971).
Durante il viaggio in Europa Evans aveva scattato alcune foto con una Kodak portatile. Tornato a New York nella primavera del 1927 incominciò a prendere sul serio la fotografia, anche con l'aiuto del fotografo e film maker Ralph Steiner (1899-1986) che condivise con Evans l'interesse per i soggetti vernacolari e gli insegnò a maneggiare gli apparecchi di grande formato.
 Il primo articolo su Hound & Horn
In quell'epoca Evans incontra anche Lincoln Kirstein, che diventerà un suo grande amico e che avrà grande influenza sul suo lavoro. Kirstein, fin da quando è studente ad Harvard, ha fondato insieme a Varian Fry la rivista Hound & Horn, dove vengono pubblicate le foto di Evans e, nell'ottobre 1931, il suo saggio La ricomparsa della fotografia (Evans 1931).
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 Hound & Horn, le copertine di due  numeri contenenti foto di Walker Evans (autunno 1930 e luglio-settembre  1934).
L'articolo, che contiene le recensioni di alcuni libri di fotografia, delinea la posizione di Evans nel panorama fotografico dell'epoca e costituisce quasi un programma per la sua successiva attività.
A proposito di Steichen the Photographer (1929) di Carl Sandburg, Evans scrive: "Steichen è la fotografia fuori dai binari nel nostro modo reiterato di imponenza tecnica e di vuoto spirituale [...] la sua caratteristica generale è il denaro".
Di Foto-auge (1929), curato da Franz Roh e Jan Tschichold (dove compariva anche una foto di Atget), dice: "è un libro nervoso e importante".
Di Die Welt ist schön (1928) di Renger Patzsch, dichiara: "Le cento foto di Renger Patzsch rendono il libro emozionante da sfogliare in negozio e deludente da portare a casa."
In merito ad Atget photographe de Paris (1930) asserisce: "La sua nota generale è la comprensione lirica della strada, l'osservazione allenata di essa, la sensazione speciale per la patina, l'occhio per i dettagli rivelatori, su tutti i quali viene lanciata una poesia che non è "la poesia della strada" o "la poesia di Parigi, "ma la proiezione della persona di Atget".
Quanto a Antlitz der Zeit (1929) di August Sander, scrive: "E' più di un libro di "studio di tipi umani"; un caso in cui la fotocamera guarda nella giusta direzione tra le persone", "uno dei futuri predetti da Atget", un "montaggio fotografico della società, un processo clinico”.
 Fotografia e scrittura: un matrimonio problematico
Molti dei libri fotografici di Evans vennero realizzati in collaborazione con scrittori.
Tuttavia Evans pretese quasi sempre che le sue fotografie rimanessero separate dal testo, raccolte generalmente alla fine o all'inizio del libro. Anche in American Photographs, libro edito dal MoMA e impaginato da lui stesso, le didascalie delle foto sono raccolte alla fine della sequenza delle immagini. Sembra quasi, cioè, che Evans rifugga da una contaminazione tra i due mezzi espressivi, quello della sua vocazione giovanile e il suo sostituto, per il quale è diventato famoso.
Il primo in ordine di tempo è il libro di poesia The Bridge (1930) di Hart Crane. In questo caso non si può parlare di una vera e propria collaborazione, perché Crane, che era amico di Evans, gli chiese di inserire nel volume alcune sue fotografie del ponte di Brooklyn, che erano già state scattate da Evans e che Crane conosceva.
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                                        1930 The Bridge di Hart Crane, con foto di Walker Evans.
Nel 1933 Evans realizzò insieme a Carleton Beals, scrittore, storico e attivista politico americano, il libro The Crime of Cuba, che contiene 31 foto selezionate tra le diverse centinaia che Evans scattò durante il suo soggiorno all'Havana.
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                                1933 The  Crime of Cuba di Carleton Beals con foto di Walker Evans.
Forse il suo libro più famoso fu quello realizzato insieme a James Agee e pubblicato nel 1941, dal titolo Let Us Now Praise Famous Men. All'inizio del libro vi sono 61 foto fuori testo, che ritraggono tre famiglie di coloni dell'Alabama e che furono scattate cinque anni prima della pubblicazione, quando Agee ed Evans si recarono nel Sud su incarico della rivista Fortune, per documentare l'ambiente contadino durante la Grande Depressione. Il lavoro non venne mai pubblicato da Fortune, ma, solo cinque anni dopo, dall'editore di Boston Houghton Mifflin.
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                                     941 Let Us  Now Praise Famous Men (con foto del 1936).
Infine, nell'autunno del 1941, esegue 32 foto per li libro di Karl Bickel The Mangrove Coast: The Story of the West Coast of Florida. Le foto, che compaiono alla fine del libro, non sono direttamente in relazione con il testo e illustrano aspetti sociali e vernacolari della Florida, luogo di ritiro per pensionati benestanti.
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                                   1942 The Mangrove Coast: The Story of the West Coast of  Florida.
Tra il 1943 e il 1945 Evans scrive diverse recensioni su libri, film e opere d'arte per la rivista Time.
Dal 1945 al 1965 lavora per la rivista Fortune dove raggiunge una posizione con autonomia sempre più ampia, riuscendo a controllare interamente i propri progetti e curando, oltre alle foto e alla loro impaginazione, anche i testi.
Contemporaneamente, negli anni '50, scrive anche per il New York Times.
 Vorrei essere un letterato
Nell'intervista rilasciata a Paul Cummings nel 1971, l'intervistatore sottolinea il fatto che Evans fotografa spesso oggetti che recano molti segni e gli chiede se sia interessato alle lettere alfabetiche e alle parole. Evans risponde che i caratteri e segni sono molto importanti per lui, che hanno infinite possibilità, sia decorative in sé che come arte popolare, e anche dal punto di vista simbolico e del significato, o anche del doppio significato.
Allora Cummings gli chiede: "Sai perché sono importanti per te?"
Evans risponde: "No, non so perché. Penso che in verità mi piacerebbe essere un letterato. [...] I segni sono solo un simbolo visivo della scrittura."
 Bibliografia
Agee, James e Evans, Walker (2002). Sia lode ora a uomini di fama, Milano: Il Saggiatore (ed. or. 1941)
Crane, Hart (1930). The Bridge. New York: Horace Liveright
Beals, Carleton (1933). The Crime of Cuba. Philadelphia: J. B. Lippincott
Bickel, Karl A. (1942), The Mangrove Coast: The Story of the West Coast of Florida, New York: Coward-McCann Inc
Cummings, Paul (1971), Oral history interview with Walker Evans, Oct. 13-Dec. 23, Archives of American Art, Smithsonian Institution https://www.aaa.si.edu/download_pdf_transcript/ajax?record_id=edanmdm-AAADCD_oh_212650
Evans, Walker (1931). The Reappearance of Photography. In Hound & Horn (Oct.-Dec. ): 125-28. http://photohelios-team.blogspot.com/2009/02/essay-walker-evans.html
Evans, Walker (1966). Many Are Called, With an introduction by James Agee, Boston: Houghton Mifflin
Katz, Leslie (1971) in Bertrand, Anne - ed. (2017). Walker Evans. Le Secret del la Photographie. Entretien avec Leslie Katz, Parigi: Centre Pompidou parzialmente riportata in: https://americansuburbx.com/2011/10/interview-an-interview-with-walker-evans-pt-1-1971.html
Punket, Robert (2000), Walker Evans: Florida, Los Angeles: Paul Getty Museum Publications https://www.getty.edu/publications/resources/virtuallibrary/0892365668.pdf
Rathbone, Belinda (1995). Walker Evans: A Biography, Boston: Houghton Mifflin Harcourt 
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libroazzurro · 3 months
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I SEMI DI GIANGAGAVA #6 - L'INIZIAZIONE ASPETTA SOLO DI ESSERE UN PO' PIÙ TREMENDA
“Pieno di trucchi mio padre, perché è ovvio: voleva tornare a casa da me, e allora aveva disertato il suo esercito, aveva sconfitto quello avversario, era diventato insieme un eroe e un traditore, si era fatto tutto il deserto a piedi, e appena arrivato all’oceano ci si era buttato dentro.
Sapeva nuotare meglio di un pesce. E si mise a nuotare. Qui dicono che sia stato mangiato da una balena, ma che alla fine la balena lo abbia sputato perché era un osso troppo duro da digerire”.
In questo breve brano del racconto si affastellano molti eventi avventurosi, e la mente di chi le rappresenta moltiplica necessariamente le immagini. Alcuni sono solo appunti, puntelli che servono a costellare una sequenza ancora non chiara: succede come a chi sillabi dittonghi cercando il metro e la cadenza di un verso. Qui le profondità intestine della balena biblica hanno, nell’immediatezza del gesto disegnativo, evocato una fantasia collodiana: l’iniziazione aspetta solo di essere un po’ più tremenda.
Nell'immagine, uno dei bozzetti preparatori delle figurazioni che Veronica Leffe sta realizzando per «I semi di Giangagava», secondo capitolo del «Libro azzurro».
Testo di Pier Paolo Di Mino.
Ricerca iconografica a cura di Veronica Leffe.
Potete trovare questa nota archiviata su:
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sognareleggiesogna · 3 months
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REVIEW PARTY: "L'iniziazione" di Elena Monroe
Cari Sognatori, Rosanna ha letto il nuovo dark romance della serie I quattro cavalieri scritto da Elena Monroe e pubblicato dalla Heartbeat Edizioni nella Collana Loverdose !! Serie: I Quattro Cavalieri vol 1 Genere: Dark romanceData di uscita: 2 febbraio 2024 Ebook / Cartaceo Trama I sigilli sono stati aperti e il giudizio di Dio sulla Terra è in atto. Il Conclave è qui per annunciare la…
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marmocchio · 4 months
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L'iniziazione
Gianfranco Mingozzi
1986
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annalisalanci · 10 months
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La psicologia esoterica. Esoterismo e psicologia. La visione esoterica dell'esistenza
La psicologia esoterica
Esoterismo e psicologia
La visione esoterica dell'esistenza
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La visione esoterica dell'esistenza
La parola esoterismo ha assunto nel nostro tempo un significato molto ampio he indica tutte quelle dottrine che hanno o avevano un carattere segreto ed erano usualmente insegnate ad adepti e iniziati. Esse erano n complesso di sistemi di pensiero filosofico-religiosi da cui sono scaturite, secondo il periodo storico, discipline come magia, alchimia, cabala, divinazione, ma anche le religioni misteriche con le loro tecniche estatiche di trance e possessione e, se andiamo indietro nel tempo, le pratiche sciamaniche oppure, muovendoci in avanti, sistemi come la teosofia e l'antroposofia. 
Oggi queste conoscenze sono insegnate più o meno apertamente, anche se la maggior parte delle scuole esoteriche cerca di mantenere un alone di segretezza, o ad ogni modo di concentrarsi, a differenza della religione organizzata, sulla pratica interiore e sull'evoluzione personale. Ovviamente esistono due grandi tradizioni esoteriche, come due grandi scuole filosofiche del resto, quella orientale e quella occidentale. 
Non esiste propriamente una visione esoterica dell'esistenza che si sia mostrata nel corso del tempo come visione unica. Tuttavia questa visione è ricavabile con facilità dagli stessi presupposti su cui si basa tutto l'esoterismo. 
In primo luogo la segretezza delle dottrine esoteriche. Questa segretezza, è in realtà qualcosa di ben più fondamentale del custodire una segretezza; essa riguarda, in una dimensione contemporanea, l'esperienza è si ritrovare anche in discipline che apparentemente non hanno nulla d'esoterico, come la psicoanalisi. Le sue tecniche sono generalmente note, anche se s'insegnano in apposite suole ad accesso riservato. Una visione esoterica dell'esistenza di una persona, propria di una psicologia esoterica della vita deve includere il presupposto che esistano ambiti dell'esperienza e dell'esperienza stessa che non sia possibile <<serbare>>. L'interiorità e l'esperienza di un uomo non possono essere completamente messe a nudo, ma il suo mistero ultimo rimane sempre, in qualche modo nascosto o si esprime in termini diversi dal linguaggio poetico, o la parola dei mistici che dice non dicendo. La natura ultima dell'individuo resta qualcosa che appartiene al solo individuo, nascosta dentro di lui, poiché come diceva Eraclito, <<la natura ama nascondersi>>. A differenza quindi delle altre discipline psicologiche, l'approccio <<esoterico>> alla psiche ne preserva il mistero considerandola nella sua essenzialità, inafferrabile, o meglio indicibile nei termini del logos. 
Naturalmente molte scuole esoteriche del presente e del passato suggeriscono dei percorsi iniziatici, basandosi sul presupposto che l'esoterismo proponga un contatto con una realtà nascosta è già presente nell'essere umano e che in realtà nella nostra vita riceviamo una serie d'iniziazioni, spesso senza esserne consapevoli. L'iniziazione è l'attualizzazione consapevole di un particolare passaggio esistenziale attraverso la sua rappresentazione rituale. L'iniziazione può essere integrata molto bene in una psicologia esoterica, come necessità dell'individuo d'essere consapevole di alcuni passaggi della sua vita, in modo pieno e completo: cosa che oggi non avviene più. L'esperienza interiore riamane infatti, latente, come quella del passaggio nell'età adulta dall'infanzia he si allunga all'infinito e spesso genera un rifiuto dell'evoluzione e dell'età matura, poiché mentre l'esteriorità cambia e almeno apparentemente l'individuo è portato dall'ambiente ad assumersi delle responsabilità, questo processo non è vissuto interiormente come un passaggio e la crescita, che è consapevolezza, non progredisce. 
Terzo elemento è che la visione esoterica l'individuo può esperire una realtà più ampia rispetto a quella che comunemente s'intende. L'esistenza non è limitata alla realtà oggettiva, a quella che definiremo in questo contesto come <<realtà ordinaria>> e che è sempre realtà condivisa, in pratica l'oggetto di studio della scienza, ma anche a piani differenti di realtà che chiameremo <<realtà non ordinaria>> e che è sempre realtà condivisa, in pratica l'oggetto di studio della scienza, ma anche a piani differenti di realtà che chiameremo <<realtà non ordinaria>>. I sogni, soprattutto alcuni sogni particolari, le visioni, indotte o spontanee, i mondi che l'immaginazione attraversa sono parte di quest'immenso universo della realtà non ordinaria. Esso è un universo che potremmo definire superconscio perché per addentrarvisi dobbiamo avere piena consapevolezza dell'esperienza che facciamo. La realtà non ordinaria e gli stati non ordinari di coscienza che ci portano a contatto con un'universo diverso, sono qualcosa di molto differente; essi sono esperienze valide quanto quelle he avvengono nella vita di tutti i giorni e in quanto esperienze esse contribuiscono alla nostra crescita e alla nostra evoluzione per se stesse, senza che l'analisi, da parte di un esterno, sia un elemento strettamente necessario. A volte può essere utile, molte volte no. Poiché é l'unico capace di analizzare, quando auspicabile, un'esperienza interiore di questo tipo è il soggetto che la compie, avvalendosi talvolta di un'altra esperienza di questo genere. 
Qualsiasi forma di esoterismo presuppone l'esistenza e l'azione di forze che vanno al di là del controllo dell'uomo. Non ci interrogheremo qui a quali tipi di forze ci stiamo riferendo. Possiamo pensarle come energia psichica, se desideriamo rimanere fedeli ad un certo linguaggio psicologico, he esprime attraverso un'immagine simbolica, oppure possiamo pensare queste forze come enti autonomi, quando però il riferimento ai complessi, troppo caratterizzato. Lo spirito umano infatti, si muove in un mondo di <<spiriti>>, in realtà più ampie sia percepito come animato da entità autonome, come avviene in molte culture sciamaniche. L'esoterismo ha una visione teologica, in altre parole finalistica possiamo chiamare questa dimensione <<il compimento della Grande Opera>>. Essa è la possibilità di ciascuno di trasformarsi e migliorare. La vita dell'esoterista è un cammino che porta a modificare la modalità di <<essere nel mondo>> di chi lo compie. E', infatti, il rapporto del soggetto con l'Essere a cambiare. Questo fenomeno è stato chiamato in molti modi: ascensione, illuminazione, ecc. Questa che è l'esperienza delle esperienze, ci mostra come una psicologia esoterica non possa non occuparsi anche di una dimensione metafisica e del raggiungimento graduale di stati di coscienza superiori.
I cinque punti che abbiamo qui elencato formano i vertici ideali di quella stella (il pentagramma) che è il simbolo dell'esoterismo occidentale e di una visione del mondo che è ancora più che mai ottimale e che si è espressa via via nella storia in modi sempre diversi e originali e che oggi vuole trovare nuovo spazio nell'elaborazione di questa disciplina, la psicologia esoterica, che ancora non ha avuto una sistemazione precisa e completa. Una lacuna che questo testo si propone di chiamare almeno in parte. 
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scienza-magia · 1 year
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La lettera di Magaldi svela il "Berlusconi Occulto"
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Un pungolo esoterico bresciano addita il Cavalier Silvio Berlusconi. Come annunciato il 22 luglio, Gioele Magaldi, leader della loggia massonica del Grande Oriente d'Italia Democratico, ha pubblicato sul suo sito una lettera aperta al Fratello Silvio Berlusconi. Il messaggio, a cui ne seguiranno altri dato che "la posta in gioco è piuttosto complessa e importante", ha il preciso obiettivo di fare luce sui risvolti massonici del Presidente del Consiglio.
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Figura 1: Mausoleo funebre nella villa San Martino di Arcore. Crediti: Bibliorfeo.com/pietro-cascella. Il Gran Maestro Magaldi ricorda subito che l'iniziazione massonica avuta ai tempi della P2 è indelebile e fa riferimento all'interesse che Berlusconi nutre per l'esoterismo in generale. Il massone, quindi, elenca in punti gli aspetti del Silvio Segreto cominciando dalla "natura iniziatica e massonica del complesso di Villa Certosa in Sardegna" e del mausoleo funebre presente all'interno di Villa San Martino ad Arcore (fig. 1 - ndr). Continua rivelando gli interessi del Presidente del Consiglio per l'astrologia e cita alcune letture del mondo massonico a cui Berlusconi si sarebbe ispirato per utilizzare le televisioni al fine di condizionare le masse di spettatori. L'ultimo punto, invece, riguarda la gestione del potere imprenditoriale, mediatico e politico che, stando alla lettera, "è stata scandita da rapporti e relazioni con precisi personaggi, cenacoli e logge dell'establishment massonico mondiale". La lettera, dopo una lunga serie di diffide e ammonizioni, cambia destinatario e si rivolge ad alcuni rappresentanti di spicco dell'opposizione a cui viene suggerito di costituire "una coalizione che si candidi a governare il Paese nel giorno in cui l'attuale governo Berlusconi fosse sfiduciato in Parlamento o terminasse naturalmente la legislatura"1. La cartografia surreale di Brescia centro Un quadro politico dell'Italia che riemerge agli occhi del senatore Silvio Berlusconi
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Figura 2: Cartografia surreale, opera dell'autore, ispirata dalla mappa di Brescia Centro. Tra due poli di un Italia mesta a destra, vediamo Giorgio Almirante e Aldo Moro. Al centro compare il senatore Silvio Berlusconi con l'ultima sua fiamma, Marta Antonia Fascina, ma un pungolo mortale lo addita: gli ricorda che è l'ora del "Patto di Sale" . Sulla destra il senatur Umberto Bossi e Gianfranco Fini pupillo di Almirante. Colpisce un dettaglio: l'occhio di Gianfranco Fini sembra oltrepassare il confine della surrealtà e rientrare nel tempo odierno, facendo riemergere il suo passato. In particolare il 22 Aprile del 2010 quando, durante la direzione nazionale del Popolo della Libertà, ci fu un duro scontro tra il Presidente Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, a quel tempo Presidente della Camera dei deputati. "Gianfranco, se vuoi fare politica, noi ti accogliamo a braccia aperte: dimettiti, vieni a farla nel partito e non da Presidente della Camera!", disse Berlusconi. La risposta di Fini fu: "Altrimenti che fai? Mi cacci?". Poi un po' per volta ci fu il suo declino. Una fase alchemica fondamentale dell'iniziato Berlusconi, il Caput Mortuum In alchimia il Sale è uno dei Tre Principi, presenti sia nel cosmo sia nell’uomo: una triade mistica, composta dal sale, dal mercurio e dallo zolfo. Benché si presenti come una polvere bianca, inerte, il sale è uno dei grandi misteri e simboli dell’iniziazione. Nella tradizione alchemica esso era l’emblema di un patto sacro che non poteva mai essere rescisso, simile a quello che il neofita stringeva con la sua scuola o il suo maestro. «Il patto di sale» di cui parla l’Antico Testamento potrebbe avere un significato diverso da quello che gli viene di solito attribuito. Il Nuovo Testamento è meno evasivo al proposito: in Matteo, infatti, «sale della terra» sono gli eletti, ossia gli iniziati e non, come si tende oggi a pensare, quanti sono poco più che semplici contadini. Nei secoli lontani gli eletti sedevano al posto d’onore, «più in alto del sale», perché avevano conquistato il sale che avevano dentro di sé. Come si spiegherebbe altrimenti tutta l’importanza che nei convivi medievali veniva attribuita al salinum, ossia alla saliera? Gli alchimisti ponevano talora a emblema del sale il più semplice di tutti i sigilli: un minuscolo quadrato ☐ o un piccolo rettangolo. Con quelle quattro linee che descrivono uno spazio vuoto – come lo spazio fra l’Aria e l’Acqua – intendevano delineare i misteri dei quattro elementi o disegnare una bara? Il reverendo Brewer, un colto collezionista di idee curiose, totalmente ignaro di esoterismo, ci ricorda la consuetudine, tuttora esistente, di porre una manciata di sale nella cassa del morto.
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Figura 3: Allegoria del Caput Mortuum nel teschio legato al logo di Albrecht Dürer nell'atto di versare, della terza fase conclusiva alchemica. Crediti: Salamon Fine Art. 2018_Catalogo Durer.indd 45 C’è forse un nesso fra il sale e la morte? Un altro sigillo del sale – usato con frequenza nei gruppi alchemici rosacrociani – era un cerchio tagliato a metà da una linea orizzontale Θ . Quel sigillo deriva dalla theta maiuscola di Thanatos, che in greco significa «morte». In numerosi testi alchemici il sale rappresenta il processo mentale, che è un processo di morte. Il sale è il residuo dell’attività spirituale che avviene nella nostra testa: come nelle triade alchemica, è la scoria che resta quando la vita è volata via, è il cranio, il caput mortuum, la polvere bianca residua dopo l’estrazione dell’oro. È la cenere del pensiero. (È il piede azzoppato di Giacobbe, ed è anche il teschio düreriano della fig. 3)2. Quando la testa – o la sua attività spirituale che chiamiamo mente – raggiunge il punto in cui non è più in grado di capire, in cui l’ordine dell’universo sembra frantumarsi, allora produce lacrime salate3. Importanza del Caput Mortuum in alchimia Il Caput Mortuum è una fase della Prima Opera alchemica detta Nigredo che ora descrivo col linguaggio degli addetti ai lavori. Al termine della Congiunzione delle Due Nature, la sostanza liquida viene colata ("liquazione") e lasciata raffreddare; si solidifica così in un lingotto sul quale si effettua la Separazione, rappresentata da un energico "colpo di martello" che separa la parte "regolina", pura, del lingotto dal residuo, o Caput Mortuum. Materialmente, la reazione che si è compiuta viene indicata come "preparazione del regolo marziale stellato d'antimonio": il solfuro d'antimonio, reagendo col ferro, ha ceduto il suo zolfo a quest'ultimo, trasformandosi in antimonio puro (detto "regolo" nell'antica terminologia chimica); il ferro, unendosi allo zolfo, si è trasformato in solfuro di ferro (caput mortuum), ovvero il metallo è "retrogradato" alla sua originaria natura minerale (pirite). Il Caput Mortuum, dopo la Separazione, si presenta come terra nera e "diseredata" che bisogna ben guardarsi dal gettare via. Materialmente queste scorie sono composte da solfuro di ferro (il metallo "retrogradato" a minerale) e da carbonato di potassio. Le scorie vengono sottoposte a deliquescenza all'aria umida della notte e si ossidano progressivamente. Quindi, per lisciviazione, si ottiene da queste scorie un Terzo Sale, fondamentale per la Terza Opera: si tratta del Sale Armoniaco o Sale d'Armonia (è il principio Corpo, che andrà a costituire uno dei componenti dell'uovo filosofale; talvolta è chiamato anche Zolfo Bianco4. L'azzappatura di Giacobbe... e di Berlusconi
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Figura 4. Cartografia di Brescia Centro, opera dell'autore. I due Agnelli dell'Apocalisse di Giovanni. Il pungolo crudele della cartografia di Brescia della fig. 2 rappresenta il castello che sovrasta la città, e che nella cartografia della fig. 3 fa configurare un maestoso agnello alato. L'Apocalisse di Giovanni ci presenta due versioni di agnello alato (alato sta per realtà spirituale). La prima è la bestia di terra: «Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simile a quella di un agnello, che però parlava come un drago.» (Ap 13,11). La seconda è l'Agnello dei vergini che segue nell'Apocalisse di Giovanni: «Poi guardai ed ecco l'Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo.» (Ap 14,1). C'è memoria di un sacrificio, assai cruento avvenuto nel 1769, che accosta l'Agnello di Brescia alla prova di Giacobbe biblico. Vedasi la ricerca nell'Archivio di Stato di Milano, su pergamene dei secoli XIV-XVI riguardanti la chiesa e il convento di San Francesco d'Assisi in Brescia. Giacobbe lotta con l'angelo a Peniel «Giacobbe rimase solo, e un uomo lottò con lui fino all'apparire dell'alba. E quando quest'uomo vide che non lo poteva vincere, gli toccò la giuntura dell'anca; e la giuntura dell'anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui. L'uomo disse: “Lasciami andare, perché spunta l'alba”. E Giacobbe: “Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!”. E l'altro gli disse: “Qual è il tuo nome?”, egli rispose: “Giacobbe”. E quello disse: “Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, poiché tu hai lottato con Dio e con gli uomini, e hai vinto”». (Genesi 32, 24-28)
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Figura 5: Piano della città di Brescia, disegno di Pietro Pinelli, incisione di Domenico Giuseppe Cagnoni. 1770. (T. Sinistri 1977 n. 85). Il settore in tono chiaro a sud-ovest indica la zona colpita dallo scoppio della polveriera di San Nazaro (punto 1 in rosso), provocato dalla caduta di un fulmine, la notte del 18 agosto del 1769. (Ivi § 24) Descrizione dell'avvenimento del 18 agosto 1769. «Fatale avvenimento occorso nella notte 18 corrente verso le ore otto: dopo lunghissima siccità caduto un fulmine nel Torrione sopra la porta della città detto di S. Nazaro, dove stavano di pubblica ragione dove stavano diciasette e più mille pesi di polvere, e già accesa, e istando questo dal basso, indi d'ogni lato del Torrione sudetto, atterrò ducento case all'intorno con la morte di trecento Persone, lasciando tutta la città in pianto, in grida e desolazione...». (APSSNC 3/1 f. 100r).5 Poche parole per commentare questo avvenimento, abbastanza eloquente, che si lega a quello biblico di Giacobbe che lotta contro «Dio e contro gli uomini» riuscendo a vincerli e ottenere il nome di Israele. Un modo per capire che si tratta della nascita del popolo d'Israele in Giacobbe. È un parallelo che si lega alle mire del Cavalier Berlusconi dette al capitolo iniziale: «... Continua rivelando gli interessi del Presidente del Consiglio per l'astrologia e cita alcune letture del mondo massonico a cui Berlusconi si sarebbe ispirato per utilizzare le televisioni al fine di condizionare le masse di spettatori. L'ultimo punto, invece, riguarda la gestione del potere imprenditoriale, mediatico e politico che, stando alla lettera, "è stata scandita da rapporti e relazioni con precisi personaggi, cenacoli e logge dell'establishment massonico mondiale"...». Di qui si può dedurre (esotericamente parlando) che debba accadere l'analoga cosa di Giacobbe, cioè 'l'azzoppatura', al Cavalier Berlusconi per completare la realizzazione del suo ambizioso fine politico, che già, in una certa misura, ha ottenuto più volte come Presidente del Consiglio, a parte le smisurate ricchezze. Brevi note dell’autore sulle surrealtà mappali Sin dal 1997 sono stato portato ad eseguire numerose configurazioni, come quella di Brescia della fig. 2, connesse alla morfologia dei centri urbani e località della Terra in genere. Mi parve in quel tempo come se mi si fosse dischiuso innanzi a me una ignota visione del mondo della Natura, nella prospettiva della sua dimensione parallela alla nostra di esseri terrestri. In esoterismo questa dimensione potrebbe essere spiegata come una certa realtà astrale. Ho cercato di darmene una spiegazione ritenendo di essere una sorta di sensitivo di nuovo genere, non contemplato nella casistica – mettiamo – dei noti veggenti che riguardano il mondo del cosiddetto paranormale. Tant'è che, ottenni di veder pubblicati i primi risultati delle mie configurazioni cartografiche terrestri, prima sul periodico "Il Giornale dei Misteri" di giugno, nel 1997, e successivamente sul periodico "I Misteri", edizione Cioè. In seguito ci furono alcuni studiosi che mi contattarono per approfondire la tematica su queste mie configurazioni insolite e nel 1999 entrai in relazione con il Dott. Mauro Bigagli, il coordinatore della rivista Energie di "Studi, Ricerca e Scienza dello Spirito" di Cosentino. Mi parve un erudito personaggio carismatico e a giugno del 1999 mi scrisse una lettera in seguito ad una mia in relazione sulle mie configurazioni terrestri. Non la riporto per intero ma solo per la parte che riguarda le surrealtà mappali in questione che è questa: «...La sua sensibilità è tale che non può essere compreso facilmente dall’Uomo di oggi. Lei nelle sue cartografie vede una realtà astrale, appartenente ad una dimensione eterica che nessuno può concepire; questa è la verità. Ciò che dice è vero ma appartiene alla realtà dell’energia 6 astrale. Ho approfondito molto le sue cartografie e questa è la mia conclusione. La sua sensibilità lo eleva e vede cose che altri non vedono. Lei ha una trance lucida...». Autore: Gaetano Barbella - https://it.wikinews.org/wiki/La_lettera_di_Magaldi_svela_il_Berlusconi_Occulto - Gaetano Barbella. https://www.collegio-brixia.com/alchimia-9-albrecht-drer - http://www.tarocchidellavita.it/arcano-numero-dodici.html -  https://www.labirintoermetico.com/01Alchimia/gioco_oca_alchemico/gioco_oca_alchemico.htm - V. Volta, P.L. Redova, R. Prestini, I. Panteghini, La Chiesa e il Convento di S. Francesco d'Assisi in Brescia. Editrice la Scuola di Brescia. Read the full article
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romacristiana · 1 year
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L'iniziazione Simbolica di San Pietro
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sangitavarma · 2 years
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Dio supremo Kabir Creatore di tutti gli universi. Il rispettato Dadu ji dice nel suo sacro discorso che colui che mi ha dato l'iniziazione è il mio vero Guru Kabir Saheb Ji. Solo lui è il creatore di tutti gli universi.
Jin mokun nij naam diya, soi Satguru humaar l dadu doosra koi nahin, Kabir srjan haar ll
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Dio supremo Kabir Creatore di tutti gli universi. Il rispettato Dadu ji dice nel suo sacro discorso che colui che mi ha dato l'iniziazione è il mio vero Guru Kabir Saheb Ji. Solo lui è il creatore di tutti gli universi.
Jin mokun nij naam diya, soi Satguru humaar l dadu doosra koi nahin, Kabir srjan haar ll
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athonement · 2 years
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Finalmente, nella notte tra il 28 e il 28 luglio 2022, ho ricevuto l'iniziazione al Nostro Venerabile Ordine ermetico. Da ora il Reverendo Saath, o Riccardo, come si voglia, cercherà di fare firma ai suoi desideri per trasformarli in una realtà percepibile. Saranno tante le esperienze, saranno tanti i miglioramenti.
Sperando di elevare le pulsioni di pancia al livello del cuore e di migliorare me stesso e il mondo che mi è attorno.
Benedizioni
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alessandrapedrotti · 2 years
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WATERBENDING
"Concentrati concentrati".
Era quello che continuavo a ripetere fra me e me.
"Questa volta ce la puoi fare".
Inspirai profondamente.
In piedi su quel masso in mezzo all'acqua chiusi ancora gli occhi e provai a svuotare la mente cercando di focalizzarmi sull'acqua attorno a me e al rumore della cascata.
L'acqua che scendeva.
Gli schizzi che mi sfiorano la pelle.
L'infrangersi delle onde del lago attorno a me.
Dovevo soltanto concentrarmi.
Dovevo solo accettare ed entrare in armonia con l'energia dell'acqua, solo allora sarei stata capace di manovrarla.
Così svuotai la mente, rilassai i muscoli e mi focalizzai sul respiro.
Ad ogni respiro un movimento leggiadro come se stessi danzando.
Lasciai che fosse il mio corpo a guidarmi.
Continuai per un po' e poi lo sentii.
Finalmente dopo innumerevoli ore ad allenarmi ecco che mi sentii un tutt'uno con l'acqua attorno a me.
Continuai la mia danza e poi provai come una scossa d'energia pervadermi nel corpo partendo dai piedi per poi salire fino alle braccia e poi le punta delle dita.
E fu proprio quando distesi le mani che sentii l'acqua innalzarsi verso di me.
Aprii gli occhi e vidi davanti a miei occhi che ero riuscita ad evocare un serpente d'acqua ed era anche bello grande.
Gridai di gioia.
Finalmente ce l'avevo fatta.
Ero pronta per affrontare l'iniziazione come dominatrice dell'acqua.
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