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#interno di un convento
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Poster art for Interno di un convento (1978)
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gildedkisses · 1 month
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Behind Convent Walls (1978)
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edicoladelcarmine · 27 days
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EDICOLE VOTIVE DEDICATE ALLA MADONNA DEL CARMINE
In Via del Carmine, all'altezza di Porta del Carmine, a Viterbo (VT), si trova un'icona dipinta della Madonna del Carmelo sotto un arco della Porta che dava l’accesso alla zona di Pianoscarano e quindi detta anche porta di Pianoscarano.
La struttura, semplice e rude, priva di ornamenti, immette in un quartiere un tempo povero, abitato quasi esclusivamente da agricoltori, non ha subito rimaneggiamenti nel corso dei secoli ed ha conservato la sua purezza duecentesca.
Il nome di porta del Carmine le derivava dal vicino convento dei Carmelitani Scalzi i cui resti oggi sono adibiti a sede di un Istituto bancario. La porta venne eretta nel XII secolo. Più volte questa porta venne chiusa e manomessa insieme alle mura.
Nel sotto arco interno si notano i resti di un affresco raffigurante la Madonna del Carmelo di Filippo Caparozzi degli inizi del XVII secolo. L'affresco, conservato in pessimo stato, fa ancora intravedere una Madonna in trono con Bambino tra due Santi, posti all'interno di una finta architettura.
Per saperne di più: https://edicoladelcarmine.suasa.it/EdViterbo.htm Per aggiungere informazioni: [email protected]
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title777 · 2 months
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Marina Pierro
watched:
La morte vivante 1982
to watch:
Interno di un convento 1978
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Les héroïnes du mal 1979
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Docteur Jekyll et les femmes 1981
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Cérémonie d'amour 1987
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bergamorisvegliata · 2 months
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I LUOGHI DELL'ANIMA
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L'anima ci porta in Calabria, in uno dei paesi che apparentemente non dice molto alla "spiritualità" di queste "esplorazioni", ma che invece significa molto per la quiete e per la suggestione che evoca e quindi forse ancora molto più "spirituale" di quello che possa sembrare...
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Amantea, splendido borgo calabrese non troppo distante da Cosenza e Catanzaro, ad appena una manciata di chilometri dall’altrettanto nevralgica città di Paola, è uno dei più bei gioielli della costa tirrenica.
Rinomata località balneare della costa tirrenica, Amantea è ricca di tradizioni culturali, manifestazioni, opere e monumenti di interesse storico artistico.
Amantea possiede tre anime, ciascuna delle quali ha un’identità forte e ben radicata che contribuiscono al fascino del borgo.
La città si presenta con una parte alta che ospita l'antico centro abitato arroccato su un colle roccioso e una parte bassa adagiata lungo la costa. Particolarmente suggestivi sono i vicoli e le stradine del borgo antico e passeggiando per le vie del centro storico si può notare il forte contrasto esistente tra i maestosi palazzi della nobiltà e le umili abitazioni del popolo. Amantea possiede tre anime, ciascuna delle quali ha un’identità forte e ben radicata. Il centro storico abbarbicato sulla rupe del castello; la zona pianeggiante, che trova nel Viale Margherita il suo principale punto di forza; infine, la Marina, che si sviluppa attorno al lungomare e a ridosso delle incantevoli spiagge, vanto e orgoglio degli amanteani. La città vecchia regala ai visitatori l’atmosfera propria di quei borghi incantati di una volta. Si snoda in mezzo a case ottocentesche e giardini affascinanti, lungo un percorso di vicoli e stradine acciottolate che favoriscono le passeggiate. Dall’alto il panorama è assolutamente incredibile e abbraccia in uno sguardo l’arco in pietra che affaccia sui tetti spioventi delle case poste ai piedi della rupe e l’orizzonte del Tirreno maestoso ed immenso.
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Il Castello di Amantea resta appollaiato nel verde incontaminato, distante da un borgo che brulica vita a qualunque ora del giorno e della notte ed è raggiungibile solo se si è patiti del trekking. I suoi stessi resti sono sufficienti a rendere l’idea di quanto fosse maestoso ed imponente da un punto di vista architettonico. Della chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi restano solo dei ruderi che vale comunque la pena ammirare, anche perché per raggiungere l’area in cui sorgeva l’edificio è necessario attraversare dei suggestivi sentieri che s’inerpicano in mezzo a una natura aspra e selvaggia. Merita una visita anche il Palazzo delle Clarisse,
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ora convertito in residenza turistica e un tempo sede di un convento confiscato e rivenduto ai tempi della dominazione francese. Da visitare a tutti i costi è la grotta che sembra fare da pilastro alla città vecchia. Si tratta a tutti gli effetti di un luogo storico, essendo stato appurato che di fronte ad essa erano solite approdare le navi mercantili che giungevano sulla costa tirrenica dopo mesi di viaggio. La grotta di Amantea aveva anche un’importanza strategica, dato che al suo interno è stato scoperto un passaggio segreto che permetteva di raggiungere il castello e di oltrepassarne le mura fortificate.
La zona pianeggiante è quella più commerciale e maggiormente popolata, una città in miniatura vivace e ricca di servizi che è cosa assai rara lungo le coste calabresi. Sebbene questa zona sia più moderna rispetto al centro storico, il corso passa in mezzo a splendide case antiche con le ringhiere in ferro battuto e i comignoli che svettano nel cielo. Lungo il percorso che conduce a Piazza Commercio
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sono soliti esporre le proprie opere gli artisti autoctoni, sempre impegnati a rendere immortali sulle loro tele il castello, i vicoli e le spiagge di questo borgo così autentico. Durante l’estate il lungomare di Amantea è un continuo viavai di turisti. Nel corso del tempo la zona della Marina si è evoluta sino a diventare la vera attrazione di Amantea. Le spiagge non hanno nulla da invidiare a quelle di località ben più blasonate, mentre i locali disseminati sul lungomare della strada contribuiscono a vivacizzare la movida notturna. Qualche anno fa è stato inaugurato il porto turistico di Campora San Giovanni, punto di partenza dei battelli per le isole Eolie e ottima idea per escursioni di grande fascino.
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Per altre informazioni su Amantea, andate al link:
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degustameet · 1 year
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Vittorio Moretti, Extra Brut Bellavista 2013; 2020 Degorgement Italia, Lombardia; Franciacorta DOCG Franciacorta Riserva Chardonnay (58%); Pinot Nero (42%) Spumante; Extra Brut 12,5 % Questo Franciacorta Riserva è tra i vini più importanti della zona e punta di diamante dell’azienda. E’ risultato di anni di ricerche e sperimentazioni iniziate nel 1977 e prodotto solo nelle migliori annate da un blend di Chardonnay (60%) e Pinot Noir (40%). Selezione dei migliori suoli, esposizioni ed uve allevate a guyot con densità di 5 mila ceppi/ha (resa 100 q.li/ha) da viti di 25 anni. Le uve vendemmiate a fine agosto sono vinificate in acciaio e botti di rovere, afffina sui lieviti in bottiglia per oltre 7 anni nelle cantine di Bellavista. Bellavista fu fondata nel 1977 da Vittorio Moretti ad Erbusco. Oggi la cantina è guidata da Francesca Moretti e Mattia Vezzola come enologo dal 1981. Possiede più di 200 ettari vitati da cui produce 1,4 milioni di bottiglie annue ed è la seconda più grande in Franciacorta, anche tra le più importanti qualitativamente. I vigneti limitrofi ad Erbusco sono popolati da Chardonnay, Pinot Nero e piccole porzioni di Pinot Bianco. La bellissima tenuta è riconoscibile dall’ampia struttura vetrata a tetto spiovente e l’altalena arancione con l’arco, al suo interno la sala di affinamento enorme e curata. I vini di Bellavista sono tra gli Spumanti più famosi in Italia che hanno sapientemente trasformato in bottiglie collezionabili di vari colori con la Grande Cuvée Alma (Chardonnay in prevalenza e Pinot Nero): Brut; Non Dosato; Rosè. La più importante Riserva Vittorio Moretti; Teatro alla Scala Brut (definito la miglior espressione dell’annata); Meraviglioso (Cuvée di Riserve di più annate, realizzato in sole 5 mila Magnum); Pas Operé; Rosè; Satèn; Nectar. Ma non dimentichiamo che questa cantina ha prodotto alcuni dei più grandi bianchi italiani, in Curtefranca (Chardonnay): Uccellanda e Convento della SS Annunciata; Alma Terra. Anche un rosso Zuanne (Merlot); Infine Arzente (un brandy stile Charentais). #bellavista #bellavistafranciacorta #degustameet #franciacorta #vittoriomoretti #extrabrut #franciacortariserva #chardonnay #pinotnero https://www.instagram.com/p/Cm9Bj4OI6Fw/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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tiseguiro · 2 years
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Da Carmelitano oggi ricordo il Santo Bambino Gesù di Praga nella sua regalità!
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Tanti sono i miracoli affiancati alla figura di Santa Teresa d’Avila: ma pochi conoscono quella del Bambino Gesù che pianse quando lei partì.
La mistica, in partenza per una missione, come racconta la tradizione, vide piangere il volto del Bambino Gesù, alla quale lei era molto devota sin da bambina.
La devozione verso il Bambino Gesù da parte di Santa Teresa d’Avila è storia nota. Un esempio è la presenza di un’immagine o una statua di Gesù in ogni Convento delle Carmelitane. Ma pochi sanno e conoscono il volto rigato dalle lacrime del Bambino Gesù poco prima di un viaggio della mistica.
Molti definiscono la storia “uno dei tesori spirituali lasciati dalla Santa”, altri invece la affiancano all’immagine del Bambino Gesù (noto come “Lloroncito”) che ricorda molto l’immagine sacra del Bambino di Praga.
La storia racconta che questa piccola immagine sacra, alta solo 20 centimetri, pianse quando Santa Teresa si apprestava a lasciare il Convento di Toledo, da lei appena fondato, per andare in missione in un’altra città. Questa piccola immagine, siamo nel 1580, iniziò a lacrimare. Questo fece scalpore ma, al tempo stesso, colpì l’immaginario comune, a segno della forte devozione che Teresa aveva per Gesù.
Questa l’epigrafe che ricorda il miracolo, posta nel convento: “Il giorno 8 giugno 1580, Santa Teresa si congedava dalle sue religiose di Toledo. Il cuore affettuoso della Santa soffriva molto in questi congedi […] Quella volta né lei né le sue amate religiose si sbagliavano. Secondo una pia tradizione, perfino l’immagine del Bambino Gesù si associò al dolore delle monache, quando la santa abbandonò il convento”.
Oggi, questa piccola immagine si trova ancora nel Convento di San Josè di Toledo: questo Convento rappresenta il quinto, in ordine cronologico, che la Santa fondò, ponendovi al suo interno le suore Carmelitane, ordine di cui lei stessa faceva parte.
Una curiosità: osservando bene l’immagine del Lloroncito, si notano delle evidenti similitudini con il piccolo Bambinello di Praga, immagine del piccolo Gesù venerata nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria in Repubblica Ceca. Una leggenda, infatti, afferma che anche l’immagine del Bambino di Praga appartenesse a Santa Teresa d’Avila.
Ancora oggi, il piccolo Lloroncito è portato in processione per le vie della città di Toledo l’8 giugno di ogni anno, a ricordo del miracoloso evento delle lacrime di Gesù Bambino.
ROSALIA GIGLIANO
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draculasdaughter · 3 years
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Theatrical Yugoslavian Movie Poster for Interno di un convento or  Behind Convent Walls, Walerian Borowczyk, 1978.
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anitapallenberg · 3 years
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Behind Convent Walls/Interno di un convento (Walerian Borowczyk, 1978)
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musidoro · 3 years
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INTERNO DI UN CONVENTO (1977), directed by Walerian Borowczyk.
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Behind Convent Walls (1978)
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marypickfords · 4 years
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Behind Convent Walls (Walerian Borowczyk, 1978)
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edicoladelcarmine · 3 months
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CHIESE DEL TERRITORIO DEDICATE ALLA MADONNA DEL CARMINE
La Chiesa conventuale di Santa Maria del Carmine di Civita Castellana (VT) è ubicata in Via Vincenzo Ferretti, 161. Un tempo era denominata Chiesa di Santa Maria dell'Arco, perché per entrare al suo interno, secondo la tradizione, occorreva attraversare un arco, oggi inesistente. Datata tra l'VIII e il IX secolo, fu costruita quando la popolazione abbandonò Falerii Novi per tornare ad abitare il borgo, allora chiamato Massa Castellana. Sembra che venne utilizzata come cattedrale ancor prima del Duomo dei Cosmati. La Chiesa oggi è gestita dalle suore di clausura che vivono nel convento di fianco, nel quale dispongono di convitto e posti letto. Interessante poi è il campanile che consta di tre ordini di bifore, l'ultimo dei quali posa su colonne di marmo, le altre invece su pilastri, ed è fatto con diversi tipi di cortina: laterizi e mattoni.
Per saperne di più: https://edicoladelcarmine.suasa.it/CivitaCastellana.html
Per aggiungere informazioni: [email protected]
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dipolos · 3 years
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Interno di un convento (1978)
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tvserie-film · 3 years
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Title:  Behind Convent Walls (1978)
Vote: 4/10
Having seen the censored version, the plot did not make much sense but from how it was structured I doubt that anything was saved even in the full version.
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scarred-knife-wound · 3 years
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(Marina Pierro) - Interno di un convento (1978)
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