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#gregge di pecore
8gladysworld8 · 1 year
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Flock of Sheep in Mount Bondone Italy 2022 October | Trentino Amazing Au...
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orotrasparente · 4 months
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la vita mi ha insegnato di fare il cazzo che mi pare perché tanto in un modo o nell’altro le persone ti criticheranno e avranno da ridire, non puoi soddisfare il parere della massa perché la massa non vuole essere soddisfatta, la gente si alimenta con la cattiveria verso l’altra gente, non godranno mai dei tuoi successi ma balleranno sui tuoi fallimenti, a nessuno interessa sapere cosa fai di buono ma spalancheranno le orecchie per ascoltare cosa hai sbagliato, per questo motivo: fottitene e fotti, mangia, bevi, scopa, divertiti, fai assolutamente il cazzo che vuoi che gli anni da vivere sono già pochi senza dover badare al pensiero di un gregge di pecore
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sciatu · 3 months
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Ricotta del vicino di casa, cassatina con ricotta, sfogliatelle con ricotta, cannoli al cioccolato con ricotta, cannoli tradizionali.
Il clacson sgraziato e difettato di una vecchia punto mi attira verso il muretto che costeggia la strada di campagna su cui confina la casa. Mi affaccio oltre il muretto e vedo nella sua vecchia punto Stefano, il pastore che abita con gregge e famiglia più in alto su monte “A vuliti na ricotta?” “Cettu” “ Un chilu o menzu chilu?” “Menzu” “Accà, pigghiassi’ Mi passa un sacchettino di plastica trasparente caldo, in cui una forma di ricotta naviga nel siero da cui è nata “Quant’è?” “Du euri” Lo guardo sconcertato. Con due euro ti compri solo la fame. Pago e con gentilezza porto la ricotta in casa. La metto in un angolo della cucina coprendola con una tovaglia a quadrettoni bianchi e rossi. Gliela sistemo intorno con attenzione, come si fa con un neonato. Mangiamo. Il primo è un piatto di pasta con il pomodoro fresco dell’orto. Poi porto in tavola la ricotta. L’osserviamo con devozione sentendo il profumo di latte e il suo tepore. Ha un colore bianco-dorato ctipico della ricotta di pecora. Si taglia con un sospiro perché ha la consistenza di una nuvola e in bocca si scioglie lentamente. Nessuno parla. Il gusto cremoso e intenso, stordisce il pensare, l’immaginare, il paragonare. Non è ricotta, è il vento che semina gli arbusti sui monti, l’acqua di marzo che li trasforma in fiori, il passo lento delle pecore che seguono il suono del campanaccio sotto il sole della primavera e le nuvole grigie madri della pioggia che si inseguono nell’azzurro intenso del cielo. È un piacere soffice, come il grembo di una bambina, impalpabile come la schiuma del mare, fiabesco come un sogno al mattino. La ricotta fresca muta e si rinnova se la mangi con il caffè macinato, con il cioccolato, nei cannoli, nel ripieno dolce delle fraviole, con il miele o sulla pasta in bianco. Da sola, quando è fresca è una solista perfetta, da ammirare e gustare. È un bacio al senso di latte: soffice, caldo, gustoso, intenso. Come il latte è innocente, umile, semplice, pura. Un poema in un verso e con mille rime. Evoca le colline scoscese, i boschi infiniti, i ruscelli gioiosi, bianchissime nuvole in azzurrissimi cieli. Per questo ormai, l’evento del mattino, è ormai l’arrivo di Stefano e della sua scassatissima e polverosa punto, un prezioso forziere colmo di calde, tenere ricotte.
The awkward and defective horn of an old Punto attracts me towards the low wall that runs alongside the country road on which the house borders. I look over the wall and see Stefano in his old place, the shepherd who lives with his flock and family higher up the mountain “Do you want ricotta?” “Cettu” “Un chilu or menzu chilu?” “Menzu” “Accà, pigghiassi” He hands me a hot transparent plastic bag, in which a wheel of ricotta floats in the whey from which it was born "How much it is?" “Two euros” I look at him bewildered. With two euros you can only buy hunger. I pay and kindly bring the ricotta home. I put it in a corner of the kitchen, covering it with a red and white checkered tablecloth. I arrange it around him carefully, as one would do with a newborn. Let's eat. The first course is pasta with fresh tomatoes from the garden. Then I bring the ricotta to the table. We observe it with devotion, smelling the scent of milk and its warmth. It has a white-golden color typical of sheep's ricotta. It is cut with a sigh because it has the consistency of a cloud and slowly melts in the mouth. Nobody talks. The creamy and intense taste stuns thinking, imagining, comparing. It's not ricotta, it's the wind that sows the shrubs on the mountains, the March water that transforms them into flowers, the slow pace of the sheep that follow the sound of the cowbell under the spring sun and the gray clouds that give birth to the rain that they chase in the intense blue of the sky. It is a soft pleasure, like a child's womb, impalpable like sea foam, fairy-tale like a dream in the morning. Fresh ricotta changes and is renewed if you eat it with ground coffee, with chocolate, in cannoli, in the sweet filling of ravioles, with honey or on plain pasta. Alone, when it is fresh it is a perfect soloist, to be admired and enjoyed. It's a kiss with the feeling of milk: soft, warm, tasty, intense. Like milk she is innocent, humble, simple, pure. A poem in one verse and with a thousand rhymes. It evokes the steep hills, the endless woods, the joyful streams, very white clouds in very blue skies. For this reason, the morning event is now the arrival of Stefano and his battered and dusty car, a precious treasure chest full of warm, tender ricotta.
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empreinte0 · 7 months
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Il pastore cerca sempre di convincere il gregge che l'interesse delle pecore ed il proprio siano gli stessi.
Stendhal
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jose-rossetti · 3 months
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Reblogo per ricordare.. perché molti fanno finta di non ricordare che i loro medici erano pecore caccasotto che ascoltavano il loro dio Bassetti e si lavavano la coscienza con la Tachipirina e vigile attesa. Molti di questi medici sono stati radiati e molti pazienti che gli devono la vita piano piano se ne vogliono dimenticare. Anche se vi piace essere gregge non vuol dire che non siete uomini esseri umani quindi siate riconoscenti a chi non è un eroe ma fa il suo dovere con passione e coscienza.
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iocaotic · 11 hours
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Siamo nel secolo dei complimenti spiccioli...
Delle grandi frasi bukoniane...
Del tutto e subito...
E non assaporare nulla...
Dove tutti credono di conoscerti e sapere ciò che vuoi da quattro parole dette...
O peggio ancora da ciò che indossi....
Nessuno che guarda e crede a uno sguardo...
O ad un abbraccio...
Marchiati a fuoco...
Come se tu fossi una delle tante pecore di questo disilluso gregge...
#IoCaotic.
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canesenzafissadimora · 5 months
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Socrate diceva non so niente, proprio perché se non so niente problematizzo tutto. La filosofia nasce dalla problematizzazione dell'ovvio: non accettiamo quello che c'è, perché se accettiamo quello che c'è, ce lo ricorda ancora Platone, diventeremo gregge, pecore. Mi rendo conto che realisticamente uno che si iscrive a filosofia compie un gesto folle, però forse se non ci sono questi folli il mondo resta così com'è. La filosofia svolge un ruolo decisamente importante, non perché sia competente di qualcosa, ma semplicemente perché non accetta qualcosa. E questa non accettazione di ciò che c'è non la esprime attraverso revolverate o rivoluzioni, l'esprime attraverso un tentativo di trovare le contraddizioni del presente e dell'esistente, e argomentare possibilità di soluzioni: in pratica, pensare. E il giorno in cui noi abdichiamo al pensiero abbiamo abdicato a tutto.
Umberto Galimberti
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veritanascoste · 9 months
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CHI HA LAVORATO PER CREARE LA CUPOLA MANDA SEGNALI :
→ Secondo la mappa, non c'è 1 Terra, ma contemporaneamente 178. Si chiamano cellule, il nostro mondo è una cellula .
→ Un libro in cui John Mariani parlava di una cella separata, simile a una base in Antartide. [ per quale scopo il Terzo Reich è andato lì ]
→ Dicono vi sia un filmato unico che mostra come uscire dalla cupola
Il video si chiama : video darknet .
Ogni cupola è una mini-matrice .
Siamo considerati un gregge di pecore che non deve assolutamente conoscere la verità❗
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arcobalengo · 7 months
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"Secondo i rapporti, un gregge di pecore che lottava per trovare erba fresca per il cibo a causa delle inondazioni estreme ha iniziato a comportarsi in modo strano dopo aver mangiato gran parte di un raccolto di cannabis.
Le pecore hanno invaso una serra che produceva cannabis medicinale in Grecia ."
😂😂😂😂 Notizia STUPEFACENTE 🤪🤪
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@monicaelis
https://news.sky.com/story/herd-of-sheep-eats-100kg-of-cannabis-in-greece-after-storm-daniel-floods-12969680
Chissà come bela una pecora strafatta
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pillowbook76 · 2 years
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Pillow presenta: “l’angolo del surreale di una donna in smart smart working”.
Faccio sta foto mentre sto correndo, pensando “il breaking bad della valle” e sgnignazzando… non avevo visto che subito dopo il tunnel arrivava un gregge di pecore, mi sono quasi ribaltata nella rongia per non finirci sopra.
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myandale31 · 9 months
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Sia commiserata la nazione il cui popolo è gregge di pecore, condotto dai pastori su falsi sentieri.
Sia commiserata la nazione i cui governanti sono mentitori
i cui saggi sono zittiti
i cui fanatici come spettri si aggirano per l'etere.
Sia commiserata la nazione che la voce non alza se non per rendere lode ai conquistatori
e acclamare il prepotente come eroe.
E che aspira a dominare il mondo con la forza e la tortura.
Sia commiserata la nazione che altra lingua non conosce se non la sua.
Sia commiserata la nazione il cui respiro è denaro e che dorme il sonno di chi ha mangiato troppo bene.
Sia commiserata la nazione - Oh sia commiserato il popolo
I popoli della terra di ogni nazione
e mio Paese, di te dolce terra di libertà!
Lawrence Ferlinghetti
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Poesia.. 💔
Dimmi cosa vedi
In questi occhi così gelidi
Se qualcosa di bello
O qualcosa che sa di: anche sta volta ho perso
A volte ripenso,
Se la mia vita ha uno scopo, un senso
Che se ti scopo, per me non è solo sesso
È più bisogno d’affetto
Che non riesco ad essere più me stesso
Questo è un po’ l’effetto,
Di quando sono depresso..
Ho la rabbia che mi pervade,
Che mi annebbia la mente e non riesco più a pensare,
Cerco solo qualcuno o un qualcosa che mi faccia male,
Perché ho imparato col tempo,
che soffrire per amore è peggio,
Che una pugnalata nel petto.
Il dolore fisico passa,
ma quello mentale è letale
Ti lascio senza fiato e ti fa star male,
Non per giorni, ore ma settimane.
Ho sempre avuto problemi con l’emozioni,
Purtroppo non le riesco a gestire,
Mi innamoro stando fermo nelle stazioni
E poi divento di ghiaccio, non saprei che dire,
È difficile stare con me,
sono sempre stato la pecora nera in un gregge di pecore bianche
Ma ho sempre preferito essere diverso,
che essere una fotocopia senza margine,
Ho sempre voluto uscire dagli schemi,
Che stare dietro a quattro scemi,
Ho toccato il fondo e non son saputo risalire,
Mi piace il buio, mi nasconde la cicatrice,
la vita è una scacchiera e noi siamo le pedine,
Noi siamo come dei re, coi cavalli e le regine,
La vita è in bianco e nero,
A volte collasso, a volte sono pieno.
Mi nascondo in quei vestiti, quei tattoo
Perché non serve che ti spiego che tutto è un taboo,
Conosci uno, conosci una, conosci quella, ma tanto qui non ci sei tu..
E il mio cuore torna di nuovo ad essere di ghiaccio come un igloo
(Via @avevouncuoredighiaccio)
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manoomagoo · 11 months
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Vivere in campagna significa trovarsi un gregge di pecore alla finestra. Sono bellissime!
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pettirosso1959 · 1 year
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Nella foto: Cinzia Angiolini di Zum Zeri, essa possiede e alleva ben quattrocento capi, tutti destinati al consumo di carne: a lei il rimprovero di allontanare gli agnelli dalle mamme per “rubare” il latte non glielo si può fare! NON MANGIARE AGNELLO A PASQUA È DAVVERO LA SOLUZIONE CONTRO LA MATTANZA? Per mantenere in vita un gregge, dunque una comunità organizzata di ovini, è necessario eliminare alcuni soggetti di sesso maschile al fine di garantire la continuità della specie stessa. Il mantenimento dei maschietti è insostenibile in quanto non sono produttivi e, soprattutto, creano problemi nella gestione del gregge. Dicono i pastori: “Se la nostra attività smette di essere sostenibile economicamente, va a finire che scompare la figura del pastore. E voi lo sapete che la pecora, essendo stata tra i primi animali ad essere addomesticati, non è più in grado di vivere in maniera autonoma?”. “La pratica della pastorizia ha creato un ambiente specifico, fatto di tante altre specie. Le deiezioni, per esempio, attraggono alcuni insetti, e le pecore stesse attraggono rapaci, orsi o lupi. Insomma se dovessero scomparire le pecore, sarebbe un disastro anche a livello ambientale”. La loro presenza, dunque, stabilizza l'ambiente naturale circostante. “Vorrei invitare tutti coloro che in questi giorni stanno postando su Facebook immagini degli agnellini di venire, anche solo per un giorno, a darmi una mano”. Dice senza troppi giri di parole Cinzia di Zum Zeri (Massa e Carrara). “Provate ad allevare trenta agnelli maschi, voglio vedere quanto riuscite a tenere in vita il gregge. Voi lo sapete che questi si ammazzano tra loro? Io sinceramente vederli ammazzarsi tra di loro lo reputo ancora più cruento”. Di norma il rapporto maschi-femmine, per mantenere un gregge pacifico, è all'incirca di 1 a 30. Poi c'è la questione genetica: “Non posso tenere un ariete che fa parte di quella famiglia perché altrimenti non ho il cambiamento del sangue e la conseguenza è l'indebolimento della specie”. “In molti, poi, mi dicono con nonchalance: liberali nel bosco! Senza sapere che gli ovini sono animali domestici, che hanno bisogno di cure: li devi sverminare, li devi tosare almeno due volte l'anno”. Insomma, un agnello abbandonato nella ‘natura’ semplicemente muore. Mentre parliamo con lei, un agnellino ce l'ha proprio in casa, “la mamma l'ha rifiuto e le altre pecore l'hanno picchiato, così me lo sono portato a casa. Gli do da mangiare ogni tot ore, anche di notte, e probabilmente tutte queste persone - che oggi giudicano il nostro lavoro - non sarebbero disposte a farlo. Dubito fortemente che si siano mai tenuti un agnello in casa o che lo abbiano visto crescere. Ma voi vi alzate alle cinque della mattina per dargli il latte o alle tre per vedere la pecora partorire?”. Noi no. “Senza contare che nei boschi ci sono i lupi, che rappresentano una minaccia anche se le pecore stanno in gregge, figuriamoci se stanno allo stato brado in un bosco”.
“La gente è affezionata alla foto dell'agnellino indifeso, ma il più delle volte giudica senza sapere”. Ripete Cinzia, che spiega: “Sicuramente nelle foto che vedo girare nei social, gli agnelli hanno pochi giorni (quindi smuovono maggiormente le coscienze), noi invece macelliamo solo dopo i sessanta giorni”. E il tema della macellazione è un discorso a parte, Cinzia si sta infatti muovendo per un macello mobile grazie al quale gli agnelli non devono spostarsi dal loro territorio. Anche questo si traduce in “benessere degli animali”. “Poi queste persone non capiscono che io amo quanto loro, se non di più, i miei animali e che mangiarli, per me, significa salvarli: l'unico modo per salvare questa specie a rischio estinzione è farla conoscere attraverso la cucina. Ditemi di cosa mi devo sentire in colpa?”.  Quindi, cari animalisti del cazzo, andate a cagare.
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Che bèeèello! Per favore mi disegni una pecora?
Questa è la pecora che ho realizzato per la call Chebèeèello! Per favore mi disegni una pecora? promossa da Imperfect e GAM Torino allo scopo di dar vita a un’installazione collettiva che radunerà un enorme gregge di pecore tutte diverse e bellissime…
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Il 4 dicembre tutte le pecore di cui l’installazione è composta verranno battute all’asta. Il ricavato verrà donato a Mosaico Refugees…
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Uccidere ( pt1) 
La definizione di vita secondo il dizionario Treccani è data dalla capacità di essere costituiti chimicamente e fisicamente, di mantenersi e di riprodursi. 
Se un alieno dovesse atterrare sul pianeta terra domani, vedrebbe che la specie dominante è quella umana e una minoranza di essa basa la propria vita su regole, schemi e risorse che si è accaparrata e che ha deciso per sè stessa. Siamo l’animale che ha fatto Jackpot, quello che riesce a vivere come cazzo gli pare. 
Eppure non siamo felici. Sogniamo di scopare notte e giorno, di ubriacarci, di non lavorare e passiamo le notti su Instagram a guardare paradisi naturali, corpi che avremmo solo se i nostri non fossero guasti da quelle sostanze che assumiamo per svegliarci alla mattina e addormentarci ogni sera. 
Immaginiamo per un attimo di entrare dentro le foto su Insta, o su You Porn, o dove vi pare. Di starci dentro, per sempre. Come sarebbe quella vita? Cosa farei tutti i giorni per fare quello che mi piace?
Ho eseguito questo esercizio nel minimi dettagli, e forse in un futuro ne parlerò. Per riassumerlo in una parola, in qualunque scenario possibile dove mi sarei potuto trovare avrei voluto che la parte di me che ha paura, che dubita, etc. morisse. 
Ma come? In questa occasione ricordo che mi trovavo a dover scendere in fretta e ho sentito belare da dietro l'angolo. Il sentiero compiva una lunga e stretta curva a picco su una ripida discesa. Dall'altro lato della curva si sentiva belare.
Senza aspettare, mi buttai giù dal sentiero rotolando e incespicando nella legna morta e fradicia di un tardo ottobre, pronta per essere coperta dalla neve invernale.
Arrivato in fondo alla discesa, dove questa si distendeva, in alto sulla strada vidi passare per primi i cani da pastore, poi il gregge. Questi saltavano dalla discesa al sentiero come capre. Quei tre cani in poche falcate avrebbero potuto raggiungermi e sbranarmi, ma non lo facevano il loro compito era quello di proteggere il gregge.
Quelle sono bestie selezionate da migliaia di anni di evoluzione. Sono fatte per cacciare, per uccidere e sono state adattate alla difesa del gregge. Sono il perfetto prodotto di un ambiente naturale che li ha generati. 
Nel suo essere il cane da pastore è felice 365 giorni all’anno. Mangia, beve, tiene le pecore in riga, fine. Fa il lavoro di un essere umano, eppure, un essere umano che facesse solo e solamente quello che fa il cane sarebbe considerato infelice o dovrebbe essere molto stupido per non considerare se stesso infelice. 
Il segreto a mio avviso è nella capacità di puntare tutti se stessi ad uno scopo. Come fa il cane da pastore. Non dubita, non pensa alla cena, non teme la legna appuntita nel greppo, né le buche. Agisce per uno scopo. Per quello è nato. La sua intera esistenza è stata finalizzata a quello e fa quello per cui è nato in maniera così eccellente da far si che le persone si gettino da un sentiero pur di non incontrarlo. 
Solo molte le persone che vorrebbero dagli altri il medesimo interesse che ottiene questo tipo di cane. Molti di noi faticano a credere di esistere. Faticano a far emergere la loro esistenza di fronte a tutti quanti gli altri. 
Difende, uccide, protegge, mangia. E ancora. 
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