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#fondi per armi
unita2org · 5 months
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UCRAINA, ABBANDONATA DAGLI USA E SCARICATA SULL'EUROPA. MA FUORI DALLA NATO
Soldati ucraini in fuga di Redazione Zelensky è stato negli Usa a caccia di fondi a sostegno della guerra, ricerca che è stata un fallimento totale a causa dell’opposizione serrata dei Repubblicani. Anche le fonti d’intelligence staunitensi confermano le enormi difficoltà degli ucraini sui campi di combattimento. Inoltre Zelensky è in lotta con il capo di Stato maggiore, il generale Valery…
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arcobalengo · 10 months
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"Spogliare la Grecia è stato uno scherzo.
Aeroporti, qualche isola, industrie zero, terre poche, risparmi privati ridicoli, demanio interessante.
Comunque la Grecia aveva un Pil inferiore alla sola provincia di Treviso.
È bastato un sol boccone.
PER L’ITALIA È DIVERSO:
Un capitale assolutamente enorme.
Secondo al mondo in quanto a risparmio privato, primo come abitazioni di proprietà, terre di valore assoluto e coste meravigliose.
Quinta potenza industriale al mondo prima dell'euro, ottava oggi.
Il Made in Italy è ancora oggi il marchio numero uno al mondo, davanti a Coca Cola.
Biodiversità superiore alla somma di tutti gli altri paesi europei.
Come capitale artistico monumentale, non ne parliamo neanche: è superiore a quello di tutto il resto del mondo.
Francia e Germania, più qualche fondo americano, cinese o arabo hanno fatto la spesa da noi a "paghi uno e prendi quattro".
Tutto il lusso e la grande distribuzione sono passati ai francesi insieme ai pozzi libici passati da Eni e Total.
Poi anche Eni è diventata a maggioranza americana.
Anche il sistema bancario è passato ai francesi insieme all'alimentare.
I tedeschi si sono presi la meccanica, e il cemento.
Gli indiani tutto l'acciaio.
I Cinesi si son presi quote di TERNA, e tutto PIRELLI agricoltura.
Se ne sono andate TIM, TELECOM, GIUGIARO, PININ FARINA, PERNIGOTTI, BUITONI, ALGIDA, GUCCI, VALENTINO, LORO PIANA, AGNESI, DUCATI, MAGNETI MARELLI, ITALCEMENTI, PARMALAT, GALBANI, LOCATELLI, INVERNIZZI, FERRETTI YACHT, KRIZIA, BULGARI, POMELLATO, BRIONI, VALENTINO, FERRE’, LA RINASCENTE, POLTRONA FRAU, EDISON, SARAS, WIND, ANSALDO, FIAT FERROVIARIA, TIBB, ALITALIA, MERLONI, CARTIERE DI FABRIANO, ..... Ma...non hanno finito.
Ci sono rimaste ancora le case e le cose degli italiani.
E I LORO RISPARMI. CIRCA 3.000 MILIARDI DI EURO.
ORA VOGLIONO QUELLI.
Ecco chi ha chiamato Mattarella e gli ha "intimato " di procedere a sbarrare la strada a chi poteva mettere a rischio la prosecuzione della spoliazione.
I fondi di investimento, i mercati, che, come ricordavo raccolgono i soldi delle mafie, tutte, grandi e piccole, dei traffici di droga, di umani, di truffe internazionali, di salvataggi bancari, del "nero" delle grandi multinazionali, siano esse del commercio, dei telefonini, della cocaina o delle armi, questi fondi di investimenti dicevo, non hanno finito.
Ora tocca alle poche industrie rimaste, ai fondi pensioni, ai conti privati, agli immobili. Ora tocca a noi.
Ecco perché non serve a nulla mediare, arretrare un po'.
Non si placheranno, l'abbiamo già visto. BISOGNA FERMARLI ORA.
Ogni generazione ha il suo Piave. Questo è il nostro."
~ Gian Micalessin, giornalista indipendente
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ilpianistasultetto · 1 year
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Chi comanda veramente e' riuscito a tirar fuori dal mazzo due carte identiche, due assi di briscola, due carte che assicurano chi detiene il vero comando e il vero potere in questo Paese ( e anche fuori dal Paese) di seguitare nei loro affari per i prossimi due decenni. Si, si, qualche diritto sociale in piu' o in meno a secondo se vince l'una o l'altra ma nulla di piu'. Sulle scelte fondamentali per la Nazione, economia, stipendi, poverta', giustizia, diritti, stato sociale, obbedienza agli americani sulla guerra in Ucraina e sulle future guerre, hanno a disposizione una coppia di gemelle siamesi..Elly Schlein e Giorgia Meloni marciano unite e si fa difficolta' a riconoscere una o l'altra. Una leader di sx che non spende una parola di preoccupazione sui missili a lunga gittata forniti all'Ucraina dall'Inghilterra, che vota al Parlamento Europeo la destinazione dei fondi pnnr per le armi e non dice una parola sui soldi tolti ai programmi di spesa sociale messi sempre in armi mentre istruzione e sanita' pubblica vanno a puttane, che leader di sx e'? La fascista la capisco anche, dopo che il suo partito e' stato 70 anni fuori dal potere ma questa nuova sinistra targata Schlein? Questo sarebbe il coniglio tirato fuori dal cappello? Zero parole su quanto sta succedendo in Palestina, zero parole su Assage condannato dagli americani al carcere a vita per aver diffuso la verita' su certe schifezze USA, zero parole sulle scelte del parlamento europeo. Non dovrei piu' meravigliarmi di certa politica ma ogni volta vengo smentito, in peggio.. @ilpianistasultetto
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iocaotic · 11 days
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Mi piace questa cosa, che ancora chiami
chi pensi, così...giusto per far sapere,
lo avvisi, dici che ci tenevi a fargli capire
bene che ci sei sempre, anche quando
non vi vedete mai.
Mi piace questa cosa che ancora scrivi
a penna in un mondo di email, che scarabocchi gli errori, sottolinei in rosso
le parole importanti, apri parentesi storte
e cambi calligrafia sulle parole chiave e
in mano tutto diventa bella copia.
Mi piace questa cosa che se non puoi
parlar bene di una persona resti in silenzio, non distruggi tu, non uccidi, sei piena di armi che non usi mai.
Mi piace questa cosa che sei fatta di sguardi fondi, guance buone, espressioni inedite, parole inaudite.
Mi piace questa cosa, che sei fatta di sorrisi nuovi, tu...in un mondo di emoticon
G. Evan.
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lupo64sblog · 1 year
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Prepariamoci.
A San Remo, verremo accompagnati alla verità da quel burattino, miliardario, cocainomane di nome Zelensky, come fosse uno spot pubblicitario (questo favorevole alla guerra).
P.s. ormai ci beviamo tutto quello che ci raccontano, (lo ha detto il telegiornale allora è vero).
Chiederà all'Italia di fare la sua parte per riportare la pace nel mondo. E alla fine del discorso, tutta la platea del teatro, con Amadeus in testa si alzerà ad applaudire ed osannare il nuovo martire che combatte per annientare il maligno e ristabilire la libertà.
Sarà una standing ovation!!
Probabilmente faranno anche un televoto o una raccolta fondi per mandare più armi.
Dona ora 10 euro per colpire un soldato russo con un tuo proiettile. Insieme ce la faremo. Aiutaci a sconfiggere il male.
Saranno contenti tutti quelli che hanno la bandiera dell'Ucraina appesa alla finestra, scossi da un orgasmo cerebrale incredibile.
Anche l'Italia e gli italiani contribuiranno a questa nuova crociata. E ne usciranno vincitori e giusti.
Viva la libertà.
E come dice a mio cuggino:
Armiamoci e partite!!
Tranquilli che chi ci vuole portare in guerra, sono quelli che non ci andranno mai a combattere.
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toscanoirriverente · 4 months
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(...) io accuso i terroristi di Hamas di atti genocidari contro la popolazione palestinese a Gaza e precisamente di uccisioni e torture sugli omosessuali e sugli oppositori politici; di gravi attentati all’integrità fisica e mentale dei Gazawi, quando utilizzano la popolazione, donne e bambini, come scudi umani, così come le scuole, le università, gli ospedali e le ambulanze a fini terroristici; di sottomissione intenzionale dei Gazawi a condizioni di esistenza che comportano la loro parziale distruzione, stornando gli aiuti internazionali a favore di sviluppo di armamenti e di finanziamento del terrorismo, confiscando gli aiuti umanitari ai civili e tenendo in ostaggio la popolazione nonostante i preavvisi israeliani di bombardamento; di misure che pregiudicano le nascite, privando le donne palestinesi di Gaza di cure di qualità, negli ospedali largamente usati come depositi di armi.
Io accuso Hamas di attacchi incessanti, tesi a minacciare la sicurezza territoriale israeliana, e di crimini di guerra e presa di ostaggi che hanno condotto lo Stato di Israele ad avviare una risposta militare di legittima difesa.
Io accuso Hamas di essere il solo responsabile della drammatica situazione dei Palestinesi a Gaza, fin dalla sua presa di potere nella Striscia, e della guerra che vi è condotta da Israele.
Io accuso Hamas, Hezbollah, gli Houti e l’Iran di intenzioni genocide contro la comunità ebraica, Israele, gli Stati Uniti e le nazioni occidentali
Io accuso il Sudafrica e i suoi sostenitori di farsi portavoce di Hamas e della sua propaganda di fronte alle più alte istanze mondiali. Io li accuso di colpevole silenzio quando era necessario condannare la Siria, l’Afghanistan, lo Yemen, il Sudan, l’Iraq e l’Iran per genocidio contro le loro popolazioni e per crimini di guerra.
Io accuso il Sudafrica e i suoi sostenitori di rifiutarsi di prevenire e punire i propositi genocidari rivendicati direttamente e pubblicamente contro Israele.
Io accuso il Sudafrica e i suoi sostenitori di tacere sui massacri del 7 ottobre, che essi non considerano nel quadro della risposta israeliana
Io accuso il Sudafrica e i suoi sostenitori, per le ragioni sopra esposte, di portare di fronte alla Corte internazionale di Giustizia una causa infondata, politicamente motivata dal rifiuto del diritto dello Stato di Israele di esistere e di godere di una salda sicurezza territoriale.
Io accuso Jean-Luc Mélenchon e Jeremy Corbyn di essere gli intermediari politici dell’antisionismo propugnato da Hamas, rifiutando di riconoscere l’organizzazione come terrorista e attribuendogli attività di resistenza.
Io accuso l’Onu di mancanza di imparzialità nei confronti di Israele, fatta oggetto di diciassette risoluzioni di condanna nel 2020 contro sette per il resto del mondo (delle quali una contro l’Iran e una contro la Siria).
Io accuso l’Onu di un’incomprensibile cecità, fino all’8 gennaio 2024, di fronte agli stupri e alle mutilazioni sessuali inflitti il 7 ottobre 2023 in Israele.
Io accuso l’Onu di mancanza di obiettività di fronte alle informazioni diffuse da Hamas, concernenti le morti e gli attacchi attribuiti agli Israeliani. La penosa eco data dall’Onu alle false informazioni di Hamas sull’Ospedale Al-Shifa avrebbe dovuto metterci sull’avviso.
Io accuso l’UNRWA di complicità con i terroristi di Hamas a danno della popolazione civile. Condanno con la più grande fermezza il dirottamento da parte di Hamas dei fondi europei e internazionali verso il finanziamento di libri scolastici antisemiti, di armi e di infrastrutture belliche e il controllo del gruppo terrorista sul razionamento alimentare.
A più di cento giorni dal più grande pogrom subito da Israele e dal tentativo genocidario che si è trovato a combattere, io condanno l’indegna chiamata di Israele a rispondere all’accusa di atti genocidari, e porto il mio sostegno alla democrazia israeliana in questa insopportabile guerra politica di cui essa è bersaglio. Mi unisco agli israeliani che piangono i loro morti e condivido il loro terrore nel sapere che nel momento in cui Israele è giudicato per genocidio, 120 Israeliani sono ancora ostaggi dei gruppi terroristi nella Striscia di Gaza, vittime delle sevizie di cui quei gruppi sappiamo essere capaci.
Mi aspetto da parte della Francia lo stesso impegno della Germania a fianco degli Israeliani, un impegno chiaro e totale, e una condanna inequivocabile dell’iniziativa del Sudafrica.
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robyeciubino · 1 year
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Guarda "I FONDI DEL PNRR DIROTTATI PER COMPRARE ARMI: VERGOGNA UE!" su YouTube
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ferro5 · 2 years
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"Spogliare la Grecia è stato uno scherzo.
Aeroporti, qualche isola, industrie zero, terre poche, risparmi privati ridicoli, demanio interessante.
Comunque la Grecia aveva un Pil inferiore alla sola provincia di Treviso.
È bastato un sol boccone.
PER L’ITALIA È DIVERSO:
Un capitale assolutamente enorme.
Secondo al mondo in quanto a risparmio privato, primo come abitazioni di proprietà, terre di valore assoluto e coste meravigliose.
Quinta potenza industriale al mondo prima dell'euro, ottava oggi.
Il Made in Italy è ancora oggi il marchio numero uno al mondo, davanti a Coca Cola.
Biodiversità superiore alla somma di tutti gli altri paesi europei.
Come capitale artistico monumentale, non ne parliamo neanche: è superiore a quello di tutto il resto del mondo.
Francia e Germania, più qualche fondo americano, cinese o arabo hanno fatto la spesa da noi a "paghi uno e prendi quattro".
Tutto il lusso e la grande distribuzione sono passati ai francesi insieme ai pozzi libici passati da Eni e Total.
Poi anche Eni è diventata a maggioranza americana.
Anche il sistema bancario è passato ai francesi insieme all'alimentare.
I tedeschi si sono presi la meccanica, e il cemento.
Gli indiani tutto l'acciaio.
I Cinesi si son presi quote di TERNA, e tutto PIRELLI agricoltura.
Se ne sono andate TIM, TELECOM, GIUGIARO, PININ FARINA, PERNIGOTTI, BUITONI, ALGIDA, GUCCI, VALENTINO, LORO PIANA, AGNESI, DUCATI, MAGNETI MARELLI, ITALCEMENTI, PARMALAT, GALBANI, LOCATELLI, INVERNIZZI, FERRETTI YACHT, KRIZIA, BULGARI, POMELLATO, BRIONI, VALENTINO, FERRE’, LA RINASCENTE, POLTRONA FRAU, EDISON, SARAS, WIND, ANSALDO, FIAT FERROVIARIA, TIBB, ALITALIA, MERLONI, CARTIERE DI FABRIANO, ..... Ma...non hanno finito.
Ci sono rimaste ancora le case e le cose degli italiani.
E I LORO RISPARMI. CIRCA 3.000 MILIARDI DI EURO.
ORA VOGLIONO QUELLI.
Ecco chi ha chiamato Mattarella e gli ha "intimato " di procedere a sbarrare la strada a chi poteva mettere a rischio la prosecuzione della spoliazione.
I fondi di investimento, i mercati, che, come ricordavo raccolgono i soldi delle mafie, tutte, grandi e piccole, dei traffici di droga, di umani, di truffe internazionali, di salvataggi bancari, del "nero" delle grandi multinazionali, siano esse del commercio, dei telefonini, della cocaina o delle armi, questi fondi di investimenti dicevo, non hanno finito.
Ora tocca alle poche industrie rimaste, ai fondi pensioni, ai conti privati, agli immobili. Ora tocca a noi.
Ecco perché non serve a nulla mediare, arretrare un po'.
Non si placheranno, l'abbiamo già visto. BISOGNA FERMARLI ORA.
Ogni generazione ha il suo Piave. Questo è il nostro."
~ Gian Micalessin, giornalista indipendente
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palmiz · 1 year
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Questi fondi però non li tagliano mai, anzi !!! ..io sinceramente ho un travaso di bile ogni volta a pensare che mi faccio un culo tanto, sacrifici da una vita, etc, per poi vedere le mie laute sudate e rubate tasse, sperperate ad alimentare un carrozzone di boriosi partiti nullafacenti, troppo inclini alla propria "ricca sopravvivenza" invece che al bene collettivo per cui sono votati e pagati.
Forse è proprio un bene che non ci sia la libera circolazione di armi in Italia, io ormai sto raggiungendo un limite di sopportazione al limite del gestibile, ma vedo e sento in giro di non essere l'unico, e non è un bene.
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abr · 2 years
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AGI - La Turchia ha rimosso il veto all'ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia. Non un passo indietro, piuttosto una vittoria per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha visto soddisfatte tutte le proprie richieste, che ha rilanciato su scala internazionale la posizione turca contro il Pkk e diffuso un chiaro messaggio a tutti gli alleati sul sostegno al separatismo curdo e consolidato la propria centralità all'interno dell'Alleanza Atlantica.
(...) Erdogan è riuscito a escogitare una maniera per (...) colpire i separatisti curdi, non con le bombe ma con la diplomazia. (...) Il no opposto da Erdogan è stato irremovibile fino a ieri, vale a dire quando a Madrid Erdogan ha visto soddisfatte le proprie richieste (...). I due Paesi scandinavi hanno garantito "solidarietà e cooperazione contro il terrorismo in qualsiasi forma", condannando Pkk e Ypg. (...) I due Paesi scandinavi si sono impegnati a impedire qualsiasi forma di raccolta fondi a sostegno del Pkk sul proprio suolo e "prenderanno in considerazione" la richiesta di estradizione di Ankara nei confronti di 33 terroristi.
Anche la richiesta turca di porre fine all'embargo sull'acquisto delle armi turche è stata accolta.
"Nessun Paese alleato ha subìto la brutalità del terrorismo come la Turchia". Parola del Segretario generale Nato Jens Stoltenberg. Parole che da un lato blindano la legittimità della posizione turca e dall'altro permettono al numero uno della Nato di tirare un sospiro di sollievo-
Questa mattina il ministro della giustizia turco Bekir Bozdag ha dichiarato che Ankara sta già preparando le nuove richieste di estradizione per i 33 ricercati. Estradizione per cui è però necessario che Svezia e Finlandia (e)mendino le legislazioni in vigore, un processo che potrebbe richiedere tempo, creare un dibattito relativo la protezione dei diritti umani (...). Un processo che presenta insidie e il rischio che le cose non vadano come la Turchia pretende. Incognite che permettono al presidente turco di tenere ancora sulle spine l'Alleanza (...). (E') possibile che il presidente turco torni ad alzare la voce e la posta in gioco, forte di un potere in ambito Nato che dall'inizio del conflitto in Ucraina è solo aumentato. 
via https://www.agi.it/estero/news/2022-06-30/nato-erdogan-vittoria-contro-turchi-senza-bombe-17275860/
L'ultima parte la dice lunga sulla IPOCRISIA DOPPIOGIOCHISTA europea sempre più in vigore. Del resto stiamo parlando del paese che ha forgiato nientepopodimeno che Greta, roba che manco Mastro Geppetto sarebbe mai riuscito.
FATTI non opinioni, in risposta ai Punzi che mettono in dubbio L'APPEASEMENT di Svezia e Finlandia sulla pelle dei Curdi, derubricandolo a "fantasie da comunisti".
Dall'atlantismo senza se e ma a tramutarsi in #verilibberali alla Calenda e peggio, a #veriliberal da pidino qualunque, occhio che coi Dems al governo il passo ultimamente è molto breve.
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avalonishere · 2 years
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"Spogliare la Grecia è stato uno scherzo.
Aeroporti, qualche isola, industrie zero, terre poche, risparmi privati ridicoli, demanio interessante.
Comunque la Grecia aveva un Pil inferiore alla sola provincia di Treviso.
È bastato un sol boccone.
PER L’ITALIA È DIVERSO:
Un capitale assolutamente enorme.
Secondo al mondo in quanto a risparmio privato, primo come abitazioni di proprietà, terre di valore assoluto e coste meravigliose.
Quinta potenza industriale al mondo prima dell'euro, ottava oggi.
Il Made in Italy è ancora oggi il marchio numero uno al mondo, davanti a Coca Cola.
Biodiversità superiore alla somma di tutti gli altri paesi europei.
Come capitale artistico monumentale, non ne parliamo neanche: è superiore a quello di tutto il resto del mondo.
Francia e Germania, più qualche fondo americano, cinese o arabo hanno fatto la spesa da noi a "paghi uno e prendi quattro".
Tutto il lusso e la grande distribuzione sono passati ai francesi insieme ai pozzi libici passati da Eni e Total.
Poi anche Eni è diventata a maggioranza americana.
Anche il sistema bancario è passato ai francesi insieme all'alimentare.
I tedeschi si sono presi la meccanica, e il cemento.
Gli indiani tutto l'acciaio.
I Cinesi si son presi quote di TERNA, e tutto PIRELLI agricoltura.
Se ne sono andate TIM, TELECOM, GIUGIARO, PININ FARINA, PERNIGOTTI, BUITONI, ALGIDA, GUCCI, VALENTINO, LORO PIANA, AGNESI, DUCATI, MAGNETI MARELLI, ITALCEMENTI, PARMALAT, GALBANI, LOCATELLI, INVERNIZZI, FERRETTI YACHT, KRIZIA, BULGARI, POMELLATO, BRIONI, VALENTINO, FERRE’, LA RINASCENTE, POLTRONA FRAU, EDISON, SARAS, WIND, ANSALDO, FIAT FERROVIARIA, TIBB, ALITALIA, MERLONI, CARTIERE DI FABRIANO, ..... Ma...non hanno finito.
Ci sono rimaste ancora le case e le cose degli italiani.
E I LORO RISPARMI. CIRCA 3.000 MILIARDI DI EURO.
ORA VOGLIONO QUELLI.
Ecco chi ha chiamato Mattarella e gli ha "intimato " di procedere a sbarrare la strada a chi poteva mettere a rischio la prosecuzione della spoliazione.
I fondi di investimento, i mercati, che, come ricordavo raccolgono i soldi delle mafie, tutte, grandi e piccole, dei traffici di droga, di umani, di truffe internazionali, di salvataggi bancari, del "nero" delle grandi multinazionali, siano esse del commercio, dei telefonini, della cocaina o delle armi, questi fondi di investimenti dicevo, non hanno finito.
Ora tocca alle poche industrie rimaste, ai fondi pensioni, ai conti privati, agli immobili. Ora tocca a noi.
Ecco perché non serve a nulla mediare, arretrare un po'.
Non si placheranno, l'abbiamo già visto. BISOGNA FERMARLI ORA.
Ogni generazione ha il suo Piave. Questo è il nostro."
~ Gian Micalessin, giornalista indipendente
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ambrenoir · 2 years
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Ogni generazione ha il suo Piave
Spogliare la Grecia è stato uno scherzo.
Aeroporti, qualche isola, industrie zero, terre poche, risparmi privati ridicoli, demanio interessante.
Comunque la Grecia aveva un Pil inferiore al Triveneto
E’ bastato un sol boccone.
Per l’Italia è diverso.
Un capitale assolutamente enorme.
Secondo al mondo in quanto a risparmio privato, primo come abitazioni di proprietà, terre di valore assoluto e coste meravigliose.
Quinta potenza industriale al mondo prima dell’euro, ottava oggi. Il Made in Italy è ancora oggi il marchio numero uno al mondo, davanti a Coca Cola.
Biodiversità superiore alla somma di tutti gli altri paesi europei.
Come capitale artistico monumentale, non ne parliamo neanche: è superiore a quello di tutto il resto del mondo.
Francia e Germania, più qualche fondo americano, cinese o arabo hanno fatto la spesa da noi a “paghi uno e prendi quattro”.
Tutto il lusso e la grande distribuzione sono passati ai francesi insieme ai pozzi libici passati da Eni e Total.
Poi anche Eni è diventata a maggioranza americana.
Anche il sistema bancario è passato ai francesi insieme all’alimentare.
I tedeschi si sono presi la meccanica, e il cemento.
Gli indiani tutto l’acciaio.
I Cinesi si son presi quote di Terna, e tutto Pirelli agricoltura.
Se ne sono andate Tim, Telecom, Giugiaro, Pinin Farina, Pernigotti, Buitoni, Algida, Gucci, Valentino, Loro Piana, Agnesi, Ducati, Magneti Marelli, Italcementi, Parmalat, Galbani, Locatelli, Invernizzi, Ferretti Yacht, Krizia, Bulgari, Pomellato, Brioni, Valentino, Ferrè, la Rinascente, Poltrona Frau, Edison,
Saras, Wind, Ansaldo, Fiat ferroviaria, Tibb, Alitalia, Merloni, Cartiere di Fabriano…..
Ma…non hanno finito.
Ci sono rimaste ancora le case e le cose degli italiani.
E i loro risparmi. Circa 4300 miliardi di euro.
Ora vogliono quelli.
I fondi di investimento, i mercati, che, come ricordavo raccolgono i soldi delle mafie, tutte, grandi e piccole, dei traffici di droga, di umani, di truffe internazionali, si salvataggi bancari, del “nero” delle grandi multinazionali, siano esse del commercio, dei telefonini, della cocaina o delle armi, questi fondi di investimenti dicevo, non hanno finito.
Ora tocca alle poche industrie rimaste, ai fondi pensioni, ai conti privati, agli immobili.
Ora tocca a noi.
Ecco perché non serve a nulla mediare, arretrare un po’.
Non si placheranno, l’abbiamo già visto.
Bisogna fermarli ora.
Il 24 maggio non vi è venuto in mente nulla ?
Ogni generazione ha il suo Piave.
Questo è il nostro.
( francesconeri.org )
Post di Francesco Neri
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arcobalengo · 11 months
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VON DER LEYEN CI RISIAMO: 160 MILIONI DI EURO PER COMPRARE VACCINI CHE NON ESISTONO
La Commissione europea, ormai uscente, continua ad impegnare i fondi pubblici per acquisire nuove armi e nuovi vaccini. In particolare è stato chiuso un accordo che prevede lo stanziamento di 160 milioni a Big Pharma per dei vaccini che nemmeno esistono.
➡️https://www.byoblu.com/2023/07/05/von-der-leyen-ci-risiamo-160-milioni-di-euro-per-comprare-vaccini-che-non-esistono/
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realnews20 · 2 days
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Mentre procede l’inchiesta ligure sul sistema “Toti” che ha mostrato ancora una volta il banale volto della (presunta) corruzione in Parlamento il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha presentato la relazione 2024 relativa all’anno scorso. Dal rischio per l’aumento dei costi della diga di Genova, alla necessità di non bloccare il cammino del Pnrr, Giuseppe Busia ha illustrato ancora una volta quanto l’Italia sia ancora troppo indietro sulla lotta alla corruzione che “inquina la democrazia” ed è anche responsabile delle vittime sul lavoro. Un dato su tutti – come si legge nella relazione a pagina 86 tra 2015 e 2020 – il 27% dei Comuni con più di 15.000 abitanti (203 su 745) si è verificato almeno un episodio di corruzione. A testimonianza di come e quanto sia diffuso il reato. L’analisi ha portato anche a osservare che circa il 46% di tali eventi (93 su 203) ha riguardato l’area di rischio dei contratti pubblici, “confermando l’opinione, diffusa nella letteratura e nella prassi manageriale, che i processi di procurement risultano essere un’area particolarmente esposta a rischi di fenomeni corruttivi”. Nel documento si chiedono anche “correttivi” al codice degli appalti che nel 2023 nel 90% dei casi sono stati affidati direttamente. Ancora una volta l’attenzione poi è posta sul reato di abuso d’ufficio, la cui abrogazione dovrebbe imporre un rafforzamento dell’Anac. Senza contare che in Italia manca ancora una disciplina che regoli le lobby. Pnrr, no a battute d’arresto – “Il Pnrr rappresenta un’opportunità irripetibile per colmare le lacune e i ritardi storici del Paese. Alla sua attuazione il Governo attribuisce ben il 90% (+0,9%) della pur modesta crescita attesa per il 2024 (+1%). Risulta evidente, quindi, che non possiamo permetterci insuccessi o battute d’arresto, specie per quanto attiene alle riforme in esso previste. Positivi – dice Busia – sono gli sforzi diretti a concentrare il Piano sugli interventi effettivamente realizzabili entro il 2026 e, soprattutto, a coordinarne i contenuti con tutti gli altri ingenti fondi europei, sui quali l’Italia sconta da sempre rilevanti ritardi. Certamente positiva è anche la funzione di impulso data dal Pnrr alla contrattualistica pubblica, confermata dall’andamento del 2023 – prosegue -, con un valore complessivo degli appalti avviati di importo pari o superiore a 40.000 euro che si attesta attorno ai 283,4 miliardi di euro, facendo registrare un aumento del 36,4% a confronto con il 2021, e addirittura del 65,9% rispetto al 2019″. “La corruzione inquina la democrazia” – Un lungo capitolo della relazione è ovviamente dedicato alla corruzione con i suoi danni ed effetti collaterali sul tessuto economico e non solo. “La corruzione mortifica legittime aspettative, deteriora la qualità dei servizi pubblici, rafforza le mafie, inquina la democrazia. Ha un costo, quindi, sociale, civile e umano, oltre che economico – dice il presidente È essenziale, quindi prevenirla ancor prima che reprimerla, per evitare che la sua ombra si distenda sulla società, sull’apparato pubblico e sul tessuto produttivo, pregiudicando prospettive di lavoro e di vita. Anche quando non uccide – scrive il presidente dell’Anac -, la corruzione arreca danni inestimabili, affinando le sue armi con mezzi sempre più subdoli. Opere non ultimate, o completate con smodati ritardi e sperpero di risorse pubbliche. Imprese sane che falliscono a causa di un mercato poco aperto e trasparente. Giovani eccellenze costrette a cercare all’estero chances di realizzazione professionale, sottratte in patria da concorsi poco trasparenti”. “Nonostante gli sforzi compiuti, l’Italia registra ancora dati poco incoraggianti. La classifica degli Stati membri sullo Stato di diritto, contenuta nell’ultimo Rapporto dell’European Court of Auditors, la Corte dei conti europea, vede il nostro Paese in una posizione ancora troppo arretrata. Dal rapporto 2023 sulle attività della Procura europea (EPPO), l’Italia risulta il Paese
con il valore più alto in termini di danni finanziari al bilancio dell’Ue stimati a seguito di frodi e malversazioni, anche riconducibili alla criminalità organizzata – sottolinea Busia -. Nel progetto di Direttiva presentato dalla Commissione nel maggio 2023, ora all’esame del Consiglio, viene proposto un modello di prevenzione della corruzione sostanzialmente in linea col paradigma italiano. Il nostro Parlamento, pur critico su altri profili della proposta, si è espresso invece favorevolmente sugli articoli dedicati alla prevenzione. In tale parte, il progetto è anche frutto di quanto avevamo richiesto. insieme alle Autorità degli altri Paesi membri. Auspichiamo per questo che il Governo ne sostenga l’approvazione, così da poter disporre quanto prima di uno strumento normativo tanto essenziale per assicurare in Europa una crescita ispirata ai suoi valori fondativi”. Leggi Anche Lotta alla corruzione, l’Italia si è fermata (ed è lontanissima dai principali Paesi Ue). Ecco come funziona la classifica di Transparency I morti sul lavoro vittime della corruzione – Nella presentazione alla relazione annuale 2023, il presidente dell’Anac Giuseppe Busia ricorda le vittime della corruzione, “persone alle quali la corruzione ruba opportunità, prospettive, benessere, talvolta persino la vita. Sono vittime della corruzione, intesa in senso amministrativo e non solo penalistico – scrive -, le donne e gli uomini sepolti vivi sotto le macerie di infrastrutture ed edifici costruiti con la sabbia al posto del cemento; i lavoratori schiacciati o soffocati nei cantieri perché chi avrebbe dovuto vigilare sulla loro sicurezza è stato indirizzato verso altri obiettivi; i pazienti che scontano la scarsa qualità di attrezzature sanitarie acquistate attraverso procedure opache; i bambini malnutriti, nei Paesi più fragili, a causa di aiuti umanitari che si perdono nelle pieghe di torbidi intrecci tra burocrazia e malaffare”. “I contratti pubblici – continua Busia – sono e debbono rimanere il luogo privilegiato della tutela dei diritti e del lavoro regolare e protetto. Purtroppo, l’Italia ha chiuso il 2023 con un allarmante numero di infortuni mortali sul lavoro, e il 2024 conferma la tendenza”. Il presidente Anac invita poi a una “vigilanza rigorosa” sui subappalti, “posto che i rischi appaiono crescenti man mano che si scende lungo la catena degli affidamenti e dei sub-affidamenti”. Gli appalti – Busia, evidenzia i risultati ottenuti dall’Italia grazie al Pnrr e giudica “positivo” l’impulso dato alla contrattualistica pubblica “con un valore complessivo degli appalti avviati di importo pari o superiore a 40.000 euro che si attesta attorno ai 283,4 miliardi di euro”. Si tratta di un aumento, scrive il presidente, “del 36,4% a confronto con il 2021, e addirittura del 65,9% rispetto al 2019”. Questi numeri, avverte però Busia, “non dicono tutto”. “Avviare un procedimento non significa che si sarà in grado di chiuderlo in tempo, come aprire un cantiere non basta ad assicurare il completamento dei lavori in tempo utile e in modo adeguato”, avverte Busia. “La strada è ancora lunga e, con l’avvicinarsi della scadenza del 2026, la salita diverrà sempre più ripida. Per percorrerla, servirà lo sforzo congiunto di tutte le istituzioni, ai diversi livelli territoriali”. “Nel 2023, gli affidamenti diretti hanno rappresentato, per numero, oltre il 90% del totale (78% se si escludono dall’insieme i contratti sotto i 40.000
euro, registrandosi naturalmente la massima concentrazione nei rapporti di piccole dimensioni ed essendo naturalmente diverse le percentuali per valore). La percentuale sale oltre il 95% se si considerano anche le procedure negoziate”. Correttivo al codice degli appalti – Relativamente al nuovo Codice dei contratti pubblici vi è “la necessità di alcuni puntuali correttivi, quali quelli che, in spirito collaborativo, abbiamo segnalato al Governo, per superare le rilevanti criticità emerse nella prima fase applicativa” secondo il presidente dell’Anac che sottolinea come “il 2023” sia “stato l’anno del nuovo Codice dei contratti pubblici: un passaggio fondamentale, richiesto anche dalla Commissione europea. Paradossalmente, abbiamo però anche assistito al ripetuto ricorso a deroghe e discipline parallele, spesso legate alla nomina di Commissari, contrariamente alla evidente necessità di garantire il consolidamento delle nuove regole, nel segno di una auspicabile stabilità normativa”. “Il nuovo Codice, oltre a non prevedere l’obbligo di avvisi o bandi per i lavori fino a 5 milioni di euro, consente di acquistare beni o affidare servizi fino a 140.000 euro senza neanche il vincolo di richiedere più preventivi – prosegue -. In sede di discussione della normativa, avevamo evidenziato il conseguente rischio di affidamenti agli operatori più vicini e collegati, invece che a quelli più meritevoli, con un prevedibile aumento dei costi. Abbiamo salutato con favore il fatto che il Ministero delle Infrastrutture sia poi intervenuto per mitigare tali effetti e sanare un possibile contrasto con i principi delle Direttive, attraverso una circolare interpretativa. Auspichiamo che tale orientamento trovi adesso riconoscimento normativo, nel presupposto che, se non vi sono particolari profili di urgenza, sia opportuno verificare cosa propone il mercato, così da offrire ai cittadini le soluzioni migliori e più convenienti”. Leggi Anche Abuso d’ufficio, Cantone: “L’abrogazione? Credo sia una delle riforme peggiori. Così nessuna tutela sul conflitto d’interessi” Senza l’abuso d’ufficio, serve rafforzare l’Anac – Anche in quest’ottica il malvisto reato di abuso d’ufficio poteva essere un argine. “Se, con l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, verrà meno la tutela penale” per i conflitti di interesse, “occorrerà rafforzare i presìdi di prevenzione amministrativa, dotando Anac di maggiori strumenti di intervento e prevedendo adeguate sanzioni per chi omette di dichiarare i conflitti e di astenersi dalle decisioni che possono favorire se stesso o le persone vicine” ritiene quindi Busia. “I possibili conflitti di interessi non si esauriscono nel momento in cui si ricopre una determinata carica – sottolinea -, ma si estendono anche a quello successivo. Occorre infatti evitare che qualcuno, grazie alle funzioni esercitate in ambito pubblico ed a discapito dell’interesse generale, si precostituisca lo spazio per essere poi assunto, e così ripagato, dalle imprese che hanno beneficiato delle sue decisioni. Ed è in quest’ottica che abbiamo voluto valorizzare l’istituto del divieto di pantouflage, da ultimo anche con l’approvazione di apposite linee guida. Dobbiamo tuttavia, ancora una volta, sottolineare l’urgenza di un intervento del legislatore, anche per rendere più efficace il divieto nei casi di grandi gruppi societari”. La diga e il rischio costi – C’è poi il capitolo diga di Genova, su cui l’Anac ha già lanciato l’allarme anche recentemente.
Per le regole del Pnrr “previste in caso di annullamento degli affidamenti” si rischiano “significativi aumenti dei costi per la Diga Foranea di Genova sulla quale l’autorità è recentemente intervenuta”. Nella presentazione della relazione annuale 2023 dell’Autorità Busia si riferisce “alle disposizioni che, in caso di annullamento degli affidamenti finanziati dal Pnrr, non prevedono la caduta del contratto affidato illegittimamente, ma riconoscono il diritto al risarcimento agli operatori pretermessi, col risultato che la stazione appaltante finisce per dover remunerare entrambi. In Italia sono state introdotte disposizioni che, oltre a limitare il grado di controllabilità delle procedure, se non adeguatamente presidiate, rischiano di provocare significativi aumenti dei costi dei contratti. Elemento, questo, tanto più delicato nel momento in cui il progressivo esaurirsi di alcuni fondi e la riattivazione dei vincoli di bilancio europei richiederanno un controllo più stringente sulla spesa pubblica”. “Si pensi, oltre che ai mancati risparmi derivanti dalla compressione della concorrenza, alle disposizioni che, in caso di annullamento degli affidamenti finanziati dal Pnrr, non prevedono la caducazione del contratto affidato illegittimamente, ma riconoscono il diritto al risarcimento agli operatori pretermessi, col risultato che la stazione appaltante finisce per dover remunerare entrambi. È quanto rischia di accadere per la Diga Foranea di Genova”. Leggi Anche Diga di Genova, regalo in vista per Webuild: ecco la variante da 350 milioni senza gara Manca ancora una disciplina sulle lobby – “Nonostante i solleciti venuti anche da organismi internazionali, nel nostro Paese manca ancora una disciplina organica sulle lobby. Una normativa che, rifuggendo da tentazioni criminalizzatrici, si ponga l’obiettivo di garantire piena trasparenza sull’attività dei portatori di interesse, anche mediante la creazione di canali digitali, accessibili a tutti, attraverso i quali tanto le lobby più organizzate e strutturate, quanto quelle dotate di mezzi minori, possano far pervenire le proprie proposte ed osservazioni” osserva Busia. Danni finanziari più alti della Ue- Non meno importante il capitolo frodi e malversazioni in ambito europeo. “Nonostante gli sforzi compiuti, l’Italia registra ancora dati poco incoraggianti. La classifica degli Stati membri sullo Stato di diritto, contenuta nell’ultimo Rapporto dell’European Court of Auditors, la Corte dei conti europea, vede il nostro Paese in una posizione ancora troppo arretrata. Dal rapporto 2023 sulle attività della Procura europea (Eppo), l’Italia risulta il Paese con il valore più alto in termini di danni finanziari al bilancio dell’Ue stimati a seguito di frodi e malversazioni, anche riconducibili alla criminalità organizzata. Anche per questo, occorre tenere conto dei recenti richiami della Commissione europea – osserva il presidente Anac – sulla necessità di rafforzare la prevenzione della corruzione, come elemento essenziale per tutelare lo Stato di diritto e mantenere la fiducia dei cittadini e delle imprese nelle istituzioni pubbliche, nel contesto di una governance democratica, affidabile ed efficace”, ha aggiunto. Medici a gettone – “Siamo intervenuti, fra i primi, per segnalare il fenomeno dei cosiddetti ‘medici a gettone’, la crescente esternalizzazione del personale sanitario, caratterizzata da contratti particolarmente onerosi per le amministrazioni, in cambio di servizi non adeguati, spesso con rischi per la salute dei pazienti.
Ciò, con un progressivo impoverimento degli organici, perché medici ed infermieri in più casi preferivano lasciare il proprio impiego, attratti dalle più elevate remunerazioni riconosciute per le prestazioni di carattere interinale – prosegue la relazione-. Tutto questo, dando vita ad un circolo vizioso, a causa di una irragionevole concorrenza fra le diverse Asl, come emerso anche da una nostra recente indagine conoscitiva, trasmessa al Ministero della Salute, con il quale abbiamo proficuamente collaborato per individuare talune soluzioni regolatorie”. Ai e la trasparenza degli algoritmi – Riguardo la sfida dell’intelligenza artificiale “è fondamentale che le decisioni assunte con tali sistemi siano ispirate a rigorosi criteri di non discriminazione algoritmica e che la decisione ultima sia comunque riservata alla persona. Si pone quindi un delicatissimo problema di trasparenza algoritmica – prosegue -, legato alla conoscibilità delle motivazioni e dell’iter logico seguito per le decisioni pubbliche assunte con sistemi di intelligenza artificiale, alla loro giustiziabilità e, quindi, al rispetto di diritti costituzionalmente tutelati della persona. Ciò, sia nel caso in cui gli stessi si riferiscano all’assegnazione di un appalto ad un operatore piuttosto che ad un altro, sia che riguardino le ulteriori ed anche più delicate decisioni automatizzate che potranno essere affidate ai software acquistati sulla base delle nuove disposizioni. Non è un problema del domani, ma del presente, essendo tali disposizioni già pienamente applicabili” Male la parità di genere – “Per i contratti finanziati dal PNRR, si è prevista, pur con deroghe motivate, l’introduzione di specifiche clausole che vincolino le imprese a riservare all’occupazione giovanile e femminile una quota pari almeno al 30% delle assunzioni necessarie. Purtroppo, però, i dati non sono confortanti: dal 2022 al 2023 non è aumentato l’uso di tali clausole, la crescita non raggiunge il punto percentuale, risultando di poco superiore alla metà del totale” si legge nella relazione. [ad_2] Source link
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scienza-magia · 14 days
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I signori della guerra sempre più ricchi grazie alla Russia
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A Wall Street la guerra tocca il fondo. La finanza Usa e l’industria delle armi. Il “complesso militar-industriale” degli Stati Uniti, così definito nel 1961 durante il celebre discorso d’addio del presidente Dwight D. Eisenhower, ha accolto in maniera entusiastica la decisione della Camera Usa di approvare il pacchetto di aiuti esteri (Ucraina, Israele, Taiwan) da 95 miliardi di dollari. Il disegno di legge include, tra le varie misure, quasi 14 miliardi di dollari per aiutare l’Ucraina ad acquistare sistemi d’arma avanzati ed equipaggiamenti di difesa, 13,4 miliardi di dollari per ricostituire le scorte di difesa statunitensi, 7,3 miliardi di dollari per le attuali operazioni militari statunitensi nella regione e 13,7 miliardi di dollari per l’acquisto di sistemi di difesa statunitensi per l’Ucraina. Come nota il giornalista investigativo Lee Fang, Christopher Calio, presidente di RTX, ha fatto notare durante l’incontro con gli investitori che dei 60 miliardi di dollari previsti dalla legislazione per l’Ucraina, due terzi saranno indirizzati a “prodotti RTX”. James Taiclet, amministratore delegato di Lockheed Martin, ha dichiarato agli investitori che il bilancio supplementare e quello della difesa “forniranno una solida base per la crescita futura della nostra azienda nei prossimi anni”. Lo stesso tipo di entusiasmo lo ha manifestato Chris Kubasik, amministratore delegato di L3Harris. “Sono state cinque settimane fantastiche per l’industria della difesa”, ha dichiarato Kubasik alla Cnbc.”Abbiamo 900 miliardi di dollari, che cinque settimane fa non c’erano”, ha osservato, riferendosi al bilancio della difesa e al pacchetto di spesa supplementare. Quali sono i fondi che posseggono le grandi aziende della Difesa
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Ma ad esultare sono soprattutto i grandi fondi americani, che detengono una buona parte delle azioni delle più grandi aziende della Difesa degli Stati Uniti e di quel “complesso-militar industriale” citato poc’anzi. State Street, ad esempio, è il maggiore investitore in Lockheed Martin con azioni per un valore di oltre 16 miliardi di dollari. Lockheed Martin, com’è noto, è uno dei maggiori appaltatori del governo degli Stati Uniti e il suo principale cliente è il Dipartimento della Difesa, al quale fornisce sistemi d’arma, aerei e supporto logistico. Tra i suoi prodotti figurano il caccia F-35 Lightning II, gli elicotteri Sikorsky e il sistema Aegis. Oltre a State Street, i principali azionisti della società sono Marillyn Hewson, Daniel Akerson, Scott Greene, Vanguard Group Inc. e BlackRock. Quest’ultimo – uno dei più grandi fondi americani – possiede 17,2 milioni di azioni di Lockheed Martin, pari al 6,2% del totale. Capital Group detiene almeno 13 miliardi di dollari in azione di RTX, azienda del settore aerospaziale e della Difesa, che fornisce sistemi e servizi per clienti commerciali, militari e governativi negli Stati Uniti e a livello internazionale, e che opera attraverso tre segmenti, Collins Aerospace, Pratt & Whitney e Raytheon. Come nel caso di Lockheed Martin, oltre a Capital Group, tra i maggiori azionisti figurano Vanguard Group Inc, State Street Corp, BlackRock Inc, Morgan Stanley, VTSMX – Vanguard Total Stock Market Index Fund Investor Shares, Dodge & Cox, Vanguard e molti altri. Non solo. BlackRock ha recentemente rivelato di detenere la proprietà di 17.403.276 azioni di L3Harris, il che rappresenta il 9,2% delle azioni complessive dell’azienda. Le più grandi aziende del settore sono nelle mani di questi fondi, sempre più influenti e potenti. E il cui interesse primario è solo uno: il profitto, sopra ogni cosa. Il paradosso etico Nonostante questi fondi affermino di sostenere la Dichiarazione dei diritti umani delle Nazioni Unite e, le linee guida dell’Ocse e, in generale, i diritti umani, con State Street che sostiene che le sue politiche sono “pensate per prevenire l’uso illegale dei nostri prodotti e servizi, compresi quelli che potrebbero comportare violazioni dei diritti umani” come nota Responsible Satecraft, aziende come RTX e Lockheed Martin sono direttamente impegnate nel sostenere la campagna israeliana a Gaza. “RTX – osserva il ricercatore del Quincy Institute Nick Cleveland-Stout – fornisce all’esercito israeliano missili e bombe a grappolo e produce motori per gli aerei da combattimento F-15 e F-16 che sono stati utilizzati per bombardare Gaza. Lockheed Martin fornisce a Israele missili Hellfire e aerei da combattimento F-16 e F-35 usati per bombardare la Striscia”. Visti anche gli utili in crescita di queste società, nessun investitore si è azzardato a chiedere delle potenziali violazioni dei diritti umani o su come queste armi vengano utilizzate. Questo nonostante le violazioni acclarate da vari organismi internazionali. Eisenhower diceva nel 1961 che “nei consigli di governo dobbiamo evitare che il complesso militare-industriale acquisisca un’influenza ingiustificata”: un monito quantomai attuale. Read the full article
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aresdifesa · 27 days
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Joint Light Tactical Vehicle per la Macedonia del Nord Oshkosh Defense, con sede ad Oshkosh in Wisconsin, si è aggiudicata una modifica del valore di 10.8 milioni di dollari per il contratto in essere relativo la la famiglia di veicoli interforze di veicoli tattici leggeri (JLTV 4×4). I lavori della commessa saranno eseguiti a Oshkosh in Wisconsin, con una data di completamento prevista per il 30 aprile 2025. Al momento dell’aggiudicazione sono stati impegnati fondi per le vendite militari straniere (FMS) dell’anno fiscale 2024 per laMacedonia del Nord per un importo di 10,8 milioni di dollari. L’ente appaltante di riferimento è l’US Army Contracting Command, Detroit Arsenal, Michigan. Le
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