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Centrotavola con fiori o palloncini: eleganza unica Nell’allestimento della mise en place il centrotavola riveste un’importanza unica e tutta speciale. La scelta del centrotavola deve essere studiata in base allo stile di arredo della casa, o l'evento In qualsiasi stagione c'è l'opportunità di pranzare e cenare con gli amici: per queste occasioni, per le prime giornate di sole e non l’ideale è abbellire la tavola con un centrotavola di fiori,o palloncini Con la bella stagione ci si focalizza sui colori vivaci e brillanti per dare un tocco di magia alla tavola con delicati boccioli magari appena colti dal vostro profumato balcone. Oppure creare composizioni con i colori che più vi aggradono. Creare un centrotavola con fiori o palloncini...ma infatti non è difficile: basta solo un po’ di fantasia e qualche accortezza come evitare piante troppo profumate che potrebbero “coprire” il sapore e l’odore delle pietanze e la scelta di un centrotavola troppo alto che impedisca ai commensali di vedersi in viso per chiacchierare con affetto e convivialità. Noi siamo LA VOSTRA SOLUZIONE passate nel nostro Store a San Vito e potremmo creare insieme il vostro centrotavola per casa o l'evento! Dal nulla puoi dare vita ai tuoi sogni, ma ci devi credere. From nothing you can bring your dreams to life, but you have to believe in them. basta desiderarlo,e da noi puoi REALIZZARLO... ...just want it, and you can REALIZE it.. #marketing #business #socialmedia #socialmediamarketing #italy #social #entrepreneur #marketingdigital #palloncini #party #compleanno #balloons #festa #happybirthday #balloonart  #partyplanner #eventcreatorimini #allestimenti #eventi #wedding #party #matrimonio #eventplanner #Thetimecreatoritalia #allestimenticreativi #design #sweettable #weddingplanner #bomboniererimini #palloncinirimini (presso Rimini, Italy) https://www.instagram.com/p/CjD01Jnowom/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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18arte · 16 days
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crete senesi tulipani
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Tulipark cretesenesi Asciano (si)
Aprile24
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ilmondopositivo · 7 months
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WordCamp Verona 2023: partecipazione confermata
Un po' di #bugliano parteciperà al WordCamp Verona #wcvrn23 con lo speech "BlIND Blogging e indipendenza - #WordPress senza vedere. #a11y #WordCamp #inclusione sharing is caring
Il venerdì 17 porta sfortuna? Dicono di sì, ma noi non siamo superstiziosi! No! Perché dopo il venerdì 17 c’è il sabato 18 novembre. E con lui arriva la partecipazione al WordCamp Verona 2023. Ore 09:00, hotel San Marco, Verona. Mondo Positivo alle 10:30. Ma cosa si va a fare a un evento come quello? WordCamp, di nuovo! Eccoci qua: l’11 ottobre 2021, annunciavamo ai follower la nostra…
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morgancapasso · 7 months
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New Born
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Morgan Capasso Cell: 3791621800 https://www.dreamingblue.net
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ipierrealism · 1 year
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onestamente non capisco perché i politici si son svegliati solo ora sulla storia del caro affitti quando sono ormai 10 anni che nel nord italia non esiste più mezza città economicamente accessibile
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rossorubinotv · 1 year
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Vino e social, le nuove tendenze premiano ancora Intagram
E ancora, Instagram il canale che cresce maggiormente con +20% dei follower in aggregato sul 2021, opportunità da LinkedIn, storytelling per comunicare gli ESG e assistenza clienti via chat.
Maggiore sostenibilità con il 44% delle cantine (11 su 25, contro le 7 su 25 del 2021) già al 100% autosufficienti dal punto di vista energetico o che utilizzano energia da fonti rinnovabili, aumento degli e-commerce proprietari (+18%) e iniziative digitali e progetti 4.0 di innovazione produttiva per il 28% delle aziende (7 su 25), inclusa la gestione meccanizzata della produzione e il controllo…
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emilianobertelli · 2 years
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palmiz · 20 days
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Negli anni ’90 molte band si spendevano su temi antifascisti. C’erano anche più locali, ambienti più piccoli di condivisione, i concerti costavano meno, c’era più autonomia nell’organizzazione e i mega-eventi non avevano ancora vampirizzato la musica dal vivo. Quale immaginario può offrire la musica a una società disgregata come quella di oggi?
I mega-eventi rappresentano la più autentica manifestazione del capitalismo nell’ambito della musica. È lì che si consuma il triste rito dell’inutile: la musica diventa ciò che il Capitale vuole che sia, semplice merce. Gli «artisti» diventano merce, le loro canzoni, le parole, gli arrangiamenti, e il pubblico, ovviamente. Tutto è reificato, la poesia ridotta a cosa, la speranza a indifferenza. Se osserviamo le classifiche, ci sono i rospi della trap, quelli del turpiloquio che sguazzano nel pantano sintattico di una grammatica mai conosciuta, in cima a tutti. Sono giovanissimi, disagiati, vengono dalle periferie, e invece di reagire all’ingiustizia sociale, come americani qualsiasi in preda all’astinenza, in quell’ingiustizia colgono l’opportunità di arricchirsi di soldi e fama. Poveri schiavi, i tatuaggi resteranno loro impressi sulla pelle per tutta la vita. È il fallimento antropologico-culturale di un paese, e il guaio è che sembra un destino.
Pierpaolo Capovilla
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Centrotavola con fiori o palloncini: eleganza unica Nell’allestimento della mise en place il centrotavola riveste un’importanza unica e tutta speciale. La scelta del centrotavola deve essere studiata in base allo stile di arredo della casa, o l'evento In qualsiasi stagione c'è l'opportunità di pranzare e cenare con gli amici: per queste occasioni, per le prime giornate di sole e non l’ideale è abbellire la tavola con un centrotavola di fiori,o palloncini Con la bella stagione ci si focalizza sui colori vivaci e brillanti per dare un tocco di magia alla tavola con delicati boccioli magari appena colti dal vostro profumato balcone. Oppure creare composizioni con i colori che più vi aggradono. Creare un centrotavola con fiori o palloncini...ma infatti non è difficile: basta solo un po’ di fantasia e qualche accortezza come evitare piante troppo profumate che potrebbero “coprire” il sapore e l’odore delle pietanze e la scelta di un centrotavola troppo alto che impedisca ai commensali di vedersi in viso per chiacchierare con affetto e convivialità. Noi siamo LA VOSTRA SOLUZIONE passate nel nostro Store a San Vito e potremmo creare insieme il vostro centrotavola per casa o l'evento! Dal nulla puoi dare vita ai tuoi sogni, ma ci devi credere. From nothing you can bring your dreams to life, but you have to believe in them. basta desiderarlo,e da noi puoi REALIZZARLO... ...just want it, and you can REALIZE it.. #marketing #business #socialmedia #socialmediamarketing #italy #social #entrepreneur #marketingdigital #palloncini #party #compleanno #balloons #festa #happybirthday #balloonart  #partyplanner #eventcreatorimini #allestimenti #eventi #wedding #party #matrimonio #eventplanner #Thetimecreatoritalia #allestimenticreativi #design #sweettable #weddingplanner #bomboniererimini #palloncinirimini (presso Italy) https://www.instagram.com/p/Ci-q9wVoTjL/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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luluemarlene · 4 months
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UN DOTTORE
Ho conosciuto Marcello nel Luglio 2018 mentre cercavo disperatamente di rimettere insieme piccoli luridi frammenti di me. Uscivo da una relazione dalle dinamiche complesse Adesso si chiama BDSM, ma a pensarci, forse sono solo istinti primitivi, primordiali . Era una relazione che puzzava di rancido già dal Natale precedente, ma per chi conosce questo tipo di pratiche , sa bene quanto sia difficile scollegarsi e farne a meno, ed io ero proprio nella fase della disperazione totale, per il pensiero che mai più avrei potuto sentirmi la puttanella di qualcuno.  L'ho conosciuto su Tinder, unico incontro avvenuto tramite questo social che non mi aveva mai entusiasmato molto. Le sue parole si agganciarono al mio solo neurone non impegnato ad autocommiserarsi e chattando, venne fuori quasi subito che il suo matrimonio era alle battute finali.
Ho sempre cercato di stare lontana da queste situazioni:
mi indispone la tristezza e l'odore di sconfitta che inevitabilmente aleggia nell'aria, e non mi piace pensare di trovarmi a fare da catalizzatore, accelerando una reazione pur non facendone direttamente parte, proprio come fa un enzima in chimica. Insomma, decisi di incontrarlo solo per scrollarmi di dosso la mia, di tristezza.
Ci vedemmo in un bar di Piazza Statuto e, proprio come mi aspettavo, parlammo soltanto delle nostre "disgrazie" personali . Ricordo che andai in bagno a levarmi le mutandine, giusto per rendere quell'incontro un po' più trasgressivo, ma non fu sufficiente.
Cercavo un uomo che dominasse le mie voglie e trovai un uomo inconsapevolmente affascinate, ma risucchiato dal corso degli eventi. Fintamente disponibile
La sua vera natura non si rivelò per molto tempo
Ci scrivemmo per tutta l'estate senza incontrarci più e ad un certo punto iniziò a piacermi essergli di conforto. Mi faceva sentire importante in un momento in cui la mia autostima era ridotta ai minimi termini.
Una volta decisi di raggiungerlo a Torino, solo per sostenerlo dopo l'ennesima discussione coniugale; priva di mire erotiche pensavo solo al modo di farlo ridere.
Mi piaceva quando mi scriveva che gli alleggerivo il cuore con le mie battute spregiudicate, che gli piaceva la contrapposizione tra la brava mamma e la donna mentalmente libera che coesistevano in me
Quel giorno, mentre lo aspettavo nel parcheggio dell'Auchan di corso Giulio, mi masturbai. Tirai fuori il mio vibrox snodabile, alzai la gonna, scostai le mutandine quel tanto che bastava per infilarvi una estremità in fica e appoggiare l'altra sul clitoride. Iniziai a stringere e rilassare le gambe ritmicamente, nella mia personale danza erotica.
Cominciai a colare e quasi involontariamente le mie dita partirono a raccogliere il succo viscido e a portarlo alla bocca, per assaporarlo. Avevo capezzoli come chiodi che puntavano sul vestitino leggero e tanta voglia di scopare. Infilavo e sfilavo il vibratore velocemente e sentivo arrivare l'orgasmo, lo aspettavo incurante di chi parcheggiava vicino o dei passanti.
Mi infilai un dito in culo ed esplosi quasi subito, portando immediatamente il giocattolo alla bocca per leccarlo e riappropriarmi di quella parte di me appena scivolata fuori.
Un attimo dopo vidi Marcello parcheggiare ad una ventina di metri da me. Mi ricomposi velocemente e con le mutandine zuppe gli andai incontro. Entrammo in un bar, ma era chiaro che, nonostante il motivo per cui avevamo deciso di vederci, nessuno dei due aveva voglia di tristezze e iniziammo a ridere e a bisbigliarci nell'orecchio come adolescenti. Piano piano le nostre bocche si avvicinarono e ci baciammo. Lui dopo un attimo mi guardò e sorridendo disse " Perché sai di figa? "
"Fica!"
"Come? "
"Si dice Fica"
Scoppiò a ridere
"Cazzo, ma dove sei stata tutto questo tempo?"
Nei giorni successivi ci sentimmo spesso e una sera decidemmo di andare a cena
Cenammo nella Galleria Umberto I e, arrivati al dolce, mi comunicò che aveva una sorpresa...
Quello che segue è il racconto che pubblicai un anno fa, quando ancora non sapevo quanto possa restare nascosta e quieta la natura umana, prima di venire provocata al punto di non ritorno.
NH Santo Stefano... Siamo entrati in questo albergo, in pieno centro. Il mio respiro accelerato, mi faceva ridere come una bambina eccitata e imbarazzata
La cena era stata divertente, ma non mi andava di entrare in una camera e fare del sesso. Ero aperta alla possibilità ma non mi sentivo ancora pronta
Siamo entrati in ascensore e stavo per palesare il mio stato d'animo, ma un dito sulla bocca mi zittì e il suo sguardo divenne malizioso e dolce "Non dire niente, sei entrata nella mia vita come una burrasca, venti freddi e mareggiata..." Lasciò la frase in sospeso come per lasciare a me la giusta interpretazione.
Ero davvero una cosa buona o complicavo tutto?
Il suono che accompagna l'arrivo al piano dell'ascensore mi strappò dai miei pensieri, lui mi prese la mano e mi accompagnò fuori
Non trovai stanze ma la cima di una torre, circondata da una vetrata. Potevo ammirare la struttura interna dell'edificio e una terrazza esterna ci catapultò in mezzo alla notte.
"Ecco, quelli sono vecchie mura ( Porta Palatina), quella è una chiesetta su un cucuzzolo (Basilica di Superga) e quello è Marte" . Ridevo e improvvisamente mi venne caldo e il nebbiolo che avevamo bevuto mi salì in testa e mi fece vacillare, mi appoggiai al cornicione e lui si mise dietro di me in un abbraccio rassicurante. Ho sentito il suo sesso contro il mio culo e le sue mani appoggiarsi sui miei seni, quasi distrattamente. Sapevo che poteva salire qualcuno, esattamente come eravamo saliti noi, ma volevo che mi guardasse e sentisse le mie carni calde. Non succedeva da troppo tempo ed io avevo bisogno di un uomo che mi facesse guardare il buio dritto in faccia da una posizione privilegiata, che me ne parlasse come se fosse pieno di cose semplici ma bellissime, facendomi sentire al sicuro.
Mi tolsi Il golfino bianco e rimasi davanti a lui. Immediatamente afferrò la mia bocca, mi spinse la lingua in gola, giocando con le mie labbra, mi sussurrava che da un mese a quella parte nn aspettava altro.
Iniziavo a liquefarmi e a sentirmi vogliosa e a desiderare di regalare quello in cui sono più brava: donare piacere.
Gli leccai la faccia, gli occhi, le labbra e lasciò che le mie mani scivolassero nei pantaloni, toccassero il suo cazzo gonfio. I suoi occhi grandi mi guardavano famelici. Misi a disposizione i mie capezzoli, che iniziò a succhiarmi avidamente e, mentre rovesciavo la testa all'indietro, con la schiena sul cornicione, mi apparve una Torino al contrario. Il cielo, che faceva strada a sensazioni goderecce mi suggerì di alzare la gonna e abbassare leggermente le mutandine. Credevo ci infilasse le mani e invece si aprì la patta e senza farmi allargare le gambe infilò la punta del suo imponente cazzo tra le mie grandi labbra. Senza penetrazione, iniziò a sollecitare il mio clitoride che divenne grande come un cervello, con milioni di neurotrasmettitori impazziti che mi urlavano di venire.
Avanti e indietro, come nelle più classiche delle scopate, mi ricordai che poteva arrivare qualcuno... volevo arrivasse qualcuno!!
Fu il pensiero che fece esplodere il mio piacere e d'istinto strinsi forte le cosce. Lo sentii trattenere il respiro e in piedi, l'uno davanti all'altro, mi venne tra le gambe, aumentando il ritmo e portando il suo seme su tutto il mio pelo, pube, gambe.
Mi guardò
"Non sei umana, donna".
La serata finí così è non ce ne furono altre.
Il passato tornava ciclicamente a bussare alla mia porta ed io restai circa un anno nella totale incapacità di lasciarlo fuori.
Dall'ultimo incontro con Marcello si sono susseguite grandi perdite personali e umiliazioni psicologiche di cui probabilmente sono l'unica responsabile. Sempre più consapevole del tempo sprecato dietro ad una relazione che ormai era incapace di dare un qualunque tipo di conforto ,ho trovato il coraggio di contattarlo. È stato felice di risentirmi e nella sua voce ho sentito nuovi colori, grandi speranze. È un uomo separato, adesso. Rinato.
Ho dovuto ovviamente sorbirmi tutta una serie di rimproveri per il modo in cui ero sparita, ma col senno di poi e con il percorso che aveva dovuto fare, ci siamo trovati d'accordo su quanto il mio allontanamento fosse stato necessario.
Ci siamo scritti e come sempre è riuscito a farmi ridere molto ed io ho capito quanto quell'uomo mi piacesse e di come il suo modo di parlarmi fosse cambiato: più deciso e sicuro, perentorio a volte, duro.
Mi eccitava?
Giovedi scorso Torino annegava sotto una pioggia che minacciava di girare in neve ed io uscii da un edificio di via Santa Chiara, al termine di uno dei miei tanti impegni...
Trovai inaspettatamente Marcello dall'altro lato della strada con un grande ombrello, e il suo dolcissimo sorriso
"Divento vecchio ad aspettare che tu ti decida a darmi un appuntamento e credo di aver aspettato abbastanza , vorrei che tu prendessi in seria considerazione la possibilità di essere mia, solo mia. "
Ho sorriso guardandolo con una delle mie smorfie sornione perché sapevo che aveva pronunciato quelle parole conoscendo benissimo l'effetto che avevano su di me.
L'ho preso per mano e arrivati in via dei mercanti mi sono fermata.
Notammo come la poggia avesse reso deserta una Torino solitamente brulicante di gente
"Chiedimi di fare qualcosa per te"
Non si è nemmeno guardato intorno, si è aperto la patta dei pantaloni e mi ha chiesto di succhiarglielo
Diluviava e faceva freddo, ma mi sono accovacciata e gliel'ho preso in bocca.
Ho succhiato quel cazzo impreparato, colto di sorpresa, fino ad ingrandirlo nella mia bocca. Lo accoglievo tutto e lo rilasciavo producendo bava che colava dal mento
"Brava la mia puttana, prendilo in gola"
Ero stranita a sentirlo parlare in quel modo ma così eccitata e bagnata dai miei umori e dalla pioggia, incurante di chi potesse arrivare. Mi esplose in gola e mi premette la faccia contro i pantaloni, quasi a soffocarmi
Dovetti fare forza con le braccia per liberarmi da quella presa, che rischiava di farmi vomitare
Ha vacillato e si è appoggiato al muro e quando ha ripreso il controllo mi ha chiesto di seguirlo nel suo studio, non troppo lontano da lì
Ho annuito e quasi di corsa abbiamo raggiunto il posto e salito le scale ansimando, eccitati.
Il suo studio era già caldo: c'era del vino, un divano sormontato da un grande specchio, carte e planimetrie sparse su un grande tavolo .
Nell'aria un vago odore di diluente sintetico e, sui muri, foto satellitari di luoghi irriconoscibili, paesaggi naturali interrotti dall'ingombrante presenza antropica , il tutto scarabocchiato da cerchietti e frecce rosse.
"Sono un dottore forestale", disse anticipando le mie domande
"Ora dovrò punirti. Lo sai vero?Non so come tu abbia potuto pensare di lasciarmi sospeso tutto questo tempo e non pagarne le dovute conseguenze"
Ero divertita, preoccupata, ansiosa, e ovviamente eccitata
Spostando le carte sul tavolo mi ha chiesto di avvicinarmi
"Chinati sul tavolo e culo in fuori , per favore.
Alzati la gonna, abbassati le mutandine"
Eseguivo ogni ordine senza fare obiezioni e sentivo la mia fica liquefarsi nell'attesa di quello successivo
Ha preso le mie mani, me le ha portate dietro la schiena e le ha appoggiate sulle mie natiche
"Allargati il culo, bambina, tieni il tuo buco esposto per me"
Avevo la faccia appoggiata sul tavolo, girata da una parte, lho visto prendere una scatoletta piena di elastici, di quelli verdi, spessi. Non capivo davvero dove volesse arrivare
Per come mi sentivo mi sarebbe bastato mi inculasse subito!!
Invece si è seduto dietro di me, ha infilato la faccia tra le mie natiche aperte e ha annusato, ha inspirato forte.
Poi ha preso un elastico, l'ha allungato un po' e l'ha rilasciato dritto sul mio buco del culo
D'istinto ho lasciato la presa ed emesso un gridolino, ma uno schiaffo fortissimo su una natica mi ha rimessa in posizione!
"Stai ferma e allarga sto culo, puttana "
Ho ripreso il mio posto come un automa, e un altro elastico ha colpito, sta volta più forte
Poi un altro, un altro e un altro ancora
Ogni volta ne allungava di più l'estensione e faceva sempre più male! Cercavo di muovermi, ma arrivava sempre uno schiaffo a riportarmi a posto
Ho iniziato a frignare e a chiedere di smettere, col culo che mi bruciava e pulsava
Non mi ha risposto, lo sentivo solo ansimare forte e improvvisamente una mano mi si è infilata tra le cosce
"Lo sapevo: urli, frigni ma Cristo stai colando come una cagna"
Era vero, per quanto male sentissi, avevo solo voglia di farmi sodomizzare.
Si è chinato su di me, sulla mia faccia schiacciata sul tavolo e mi ha leccato le lacrime, mi ha baciato la bocca, poi si è spostato nuovamente sul mio culo e con la lingua si è messo a lenire il buchetto martoriato e gonfio
Prima piano, poi con forza si faceva strada
Ci spuntava, leccava, baciava, ci spuntava di nuovo
Saliva mi colava dal culo e andava a congiungersi con i sughi della mia fica, che continuava a rilasciare umori , come un rubinetto rotto
La mia mente iniziava a perdersi!
Poi improvvisamente ha preso un altro elastico e, a buco bagnato, l'ha colpito di nuovo fortissimo
Ho urlato e sta volta ho iniziato a piangere come una bambina.
Le gambe hanno ceduto e sono finita in ginocchio, davanti al tavolo
"D'ora in poi ti comporterai bene, vero?"
Ho annuito
"DILLO!"
"Mi comporterò bene"
"Mi comporterò bene padrone, stupida cagna!! "
"Mi comporterò bene, padrone"
Mi ha fatto voltare, avevo la faccia all'altezza del suo cazzo, ben al sicuro dietro la cerniera , ma già pronto
Lo vedevo gonfio, tirare la stoffa dei pantaloni
Avevo l'acquolina come davanti ad un vassoio di pasticcini , ma sentivo il culo pulsare e nn riuscivo a smettere di piagnucolare
Mi ha schiacciato la faccia sulla stoffa e macchie di mascara si sono sparse ovunque
"Ecco, con gli occhi gonfi e mascara sulla faccia , sei bellissima, sei stata brava a sopportare. Torna a chinarti sul tavolo, meriti una ricompensa, ma basta con gli elastici "
Mi ha aiutato ad alzarmi e mi sono trovata nella posizione precedente
Si è assentato un attimo e quando è tornato aveva un collare di pelle marrone in mano.
D'istinto ho inarcato la schiena ed esposto il collo
Me l'ha allacciato da dietro, strofinandosi il cazzo sul mio culo dolorante
Avevo davvero male!!
Al collare ha poi attaccato una corta catena
"Ora stai ferma e allarga sto culo !"
Ho obbedito. Mi ha messo davanti alla faccia un gancio di metallo, poi mi ha fatto vedere tre sfere di diverse dimensioni e mi ha chiesto di scegliere "Sei ancora in punizione, ricordalo!"
Nonostante la dimensione, e un po' preoccupata, ho scelto la più grande
Diametro 7 o 8 cm! Ma la mia eccitazione continuava a crescere e mi passavano davanti immagini di scantinati bui, e catene legate al clitoride, di gogne e fruste che mi lasciavano segni. Cristodio, ero dolorante e volevo ancora più male, ancora più umiliazione
La sua faccia compiaciuta, la sua gratificazione era l'unica cosa a cui aspiravo. Ha avvitato la sfera lucida al gancio che aveva in mano e si è posizionato. Ha sputato sul mio buco gonfio e ha iniziato a spingere
"Allarga di più, fallo entrare!"
Cercavo di aiutarlo , ma era grande e avevo male!
Con le dita mi stuzzicava la fica e gemevo da vera troia arrapata.
Poi una spinta forte. Sfera e gancio mi si sono infilati dentro facendomi mancare il fiato.
Dio che goduria!
Ha attaccato il gancio alla catena costringendomi a tenere la schiena inarcata e ogni volta che perdevo posizione il gancio mi si conficcava sempre più in culo!
"Dio, scopami per favore, scopami padrone, farò la brava, promesso"
Lo stavo implorando con le cosce zuppe del mio succo!
Invece mi ha fatto mettere in ginocchio e col cazzo libero da costrizioni mi ha obbligato a succhiarglielo di nuovo
Il gancio tirava, la bocca era piena e poi spingeva giù, in gola!
Ero ad un passo dall'orgasmo, ma si fermava e poi riprendeva facendomi sbavare ovunque
Poi mi ha messa carponi e in quella scomoda posizione mi ha infilato il cazzo in fica, facendomi trasalire
Dio, mi pompava come un pazzo, mentre con le mani tirava il gancio
Scopata in entrambi i buchi ho goduto da vera puttana, urlando e gemendo!!
"Si puttana mia, godi! La prossima volta porto un amico ad ammirare la splendida schiava che sei! "
Pompava ancora mentre la mia fica fradicia si chiudeva ed apriva ad ogni colpo
Poi improvvisamente ha sfilato il gancio facendomi urlare di dolore (piacere) e ci ha infilato subito il cazzo
Siamo caduti in avanti e sono rimasta schiacciata sotto il suo peso, con il cazzo in culo, che premeva
Ha continuato a scoparmi in quella posizione e ho sentito la mia fica squirtare sul pavimento
Ero zuppa e mentre mi sussurrava parole oscene all'orecchio sono venuta di nuovo.
"Ti sborro in culo, mia piccola troia!"
Ha grugnito e urlato e mi è esploso dentro!!
Il culo largo e colante mi pulsava
Ero esausta, ma prendendomi per i capelli si è alzato e mi ha costretta a pulirgli il cazzo dal mio schifo e dal suo sperma!
Poi si è chinato e mi ha baciata.
"Devo finire un lavoro. Tirati su le mutande, e torna a casa
Quando arrivi scrivi per dirmi che sei arrivata, con questa pioggia non voglio stare in pensiero! E Ricordati di pulirti la faccia!"
Ho raccolto le mie cose e sono uscita
Ho chiuso la porta, mi sono appoggiata al muro e ho sorriso
Finalmente, appartenevo.
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falcemartello · 7 months
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TEOREMA
Purtroppo in molte persone manca totalmente l'analisi degli eventi, che delle volte è brutale, delle volte benevola, ma che alla fine riconduce tutto il nostro creato in EFFETTO = CAUSA + X
X = libero arbitrio
Su questa semplicissima equazione lavora la propaganda e determina quindi lo scorrere della quotidianità per arrivare all'effetto. Ora mi spiego meglio.
Se voglio ottenere un effetto dovrò agire necessariamente su due fattori dell'equazione;
Causa: Un effetto accade sempre perché c'è un'azione scatenante, sia essa di natura umana, naturale o divina (inspiegabile).
Libero arbitrio: Il libero arbitrio è il principio morale che ci spinge ad agire in un modo o nell'altro, non subendo limitazioni, o causandone l'applicazione.
Abbiamo chiaro quindi che serve un'azione per avere una reazione, ma che serve pure agire sul libero arbitrio facendo credere all'essere umano di scegliere (tramite LA PROPAGANDA).
Già, la propaganda, IL VIRUS che attacca le menti deboli ("l'ha detto la tivù", con faccia convinta ed occhio bovino), IL VIRUS che fa leva sull'ego ed i vizi dell'uomo per ammaestrarlo, IL VIRUS che può far credere al cretino che un vaccino sia tale e non immunizzi dopo 6 dosi, IL VIRUS che rafforza le convinzioni sbagliate facendo credere al "posseduto" di aver fatto la scelta giusta, IL VIRUS diffuso sul web dai troll di sistema, troll prezzolati che provano e riescono a condizionare il libero arbitrio nelle menti offuscate, nelle menti che non contemplano la spiritualità, nelle menti materiali, o semplicemente ottuse.
Questo è il mio credo materiale, poi c'è l'aspetto spirituale nel mio modo di affrontare gli eventi, ovvero cercare Dio, riflettere con anima aperta ed ascoltare le sensazioni escludendo tutto il mondo materiale.
La preghiera aiuta a staccarsi, ad entrare in un'altra dimensione, ma aiuta anche ad incasellare le tessere della vita, tessere mischiate da chi ci vuole male, da chi ci odia, ed offusca la razionalità creandoci stress continui. In ogni cosa che faccio cerco sempre il bene, famiglia, amici, lavoro, estranei, ed il mio stare su questo social, dove a volte vorrei non esserci, uscire, andarmene, ha solo un obbiettivo (magari sbagliato, ma uno soltanto); cercare di aprire la mente a quante più persone mi sia possibile, nel bene o nel male sarà Dio a giudicarmi, ma sento questo come un dovere, quasi fisico, come l'impulso di scrivervi questo post è per me una necessità che mette in secondo piano tutto il resto. OGNI VOLTRA SCELTA DEVE NASCERE DA UNA CONVINZIONE INTERIORE, DA QUEL "NON SO CHE" CHE CI FA DIRE LO FACCIO O NON LO FACCIO PERCHÈ LO SENTO MIO, NON PERCHÈ UN CIALTRONE VE LO SUGGERISCE, E NEANCHE PERCHÈ "COSÌ FAN TUTTI".
Abbiamo tutti un dono, il pensare, e se vogliamo una società migliore, basta che nel suo piccolo ognuno di noi rifiuti la propaganda e si unisca con chi la pensa come lui.
Quando avete un dubbio pregate, chiamate a Voi Dio, qualsiasi esso sia, e Vi scoprirete più forti, perché non sarete mai soli. La pecora nera sola nel gregge è un esempio del sistema, la prospettiva con la quale la dovete vedere è "c'è una pecora nera, forse abbiamo una salvezza" e quella salvezza siete Voi, con Dio al Vostro fianco. Ora, andiamo a vincere contro il WorldEconomicForum, Gates e tutto il ciarpame che ci vuole rendere la vita un inferno.
Francesco Mosca
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ilmondopositivo · 8 months
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U=U Impossibile Sbagliare: un aiuto dai follower!
Le persone con HIV in terapia, con una carica virale stabilmente non rilevabile nel sangue, NON possono trasmettere sessualmente il virus. Questa è scienza. U=U #impossibilesbagliare #hiv #stopstigma sconfiggere la sierofobia dipende solo da noi.
L’abbiamo già anticipato in uno degli articoli precedenti, ma finalmente è uscita la campagna su HIV U=U Impossibile Sbagliare. Ammettiamolo, è molto raro che chiediamo aiuto ai nostri follower ma questa volta è essenziale: se vogliamo combattere davvero lo stigma su HIV dobbiamo fare in modo che la corretta informazione si diffonda. U=U Impossibile Sbagliare: la campagna Le associazioni più…
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arcobalengo · 11 months
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Apro il libro scolastico e comincio a leggere.
"Allontanamento dagli impieghi pubblici; divieto di esercitare attività economiche e commerciali; esclusione dalle scuole pubbliche e dalle università; allontanamento dai mezzi di comunicazione...".
Poi chiedo: "A quale periodo storico fanno riferimento questi provvedimenti restrittivi?".
Una alunna alza la mano: "Al periodo del Covid". Altri concordano.
No. Stiamo parlando delle leggi di Norimberga e delle azioni repressive contro gli ebrei.
Gli alunni sembrano un po' disorientati.
Non faccio vittimismo, non confondo e non distorco gli eventi storici con banali semplificazioni.
Non sono mai stata nei campi di concentramento. Ma posso dire, e lo dico, di aver sperimentato l'esclusione dal lavoro, dagli impieghi pubblici, dalle attività economiche e commerciali, dai mezzi pubblici, dalle banche, dai ristoranti, dalle università e da qualsiasi forma di vita sociale. Posso dire che mi è stato tolto qualsiasi mezzo di sostentamento economico e di essere stata condannata alla fame. Posso dire di essere stata esclusa dai pranzi, dalle feste, di essere stata insultata, minacciata e accusata di mettere in pericolo la vita degli altri. Nonché di aver passato una serata ai piani alti della Digos (Divisione investigazioni generali e operazioni speciali), per aver organizzato un pranzo a casa di amici... E che di notte mi svegliavo di soprassalto per qualsiasi rumore, temendo che fosse entrata la polizia. La stessa polizia che avevo visto agire violentemente contro manifestanti pacifici, durante le legittime rivendicazioni dei diritti fondamentali.
Non vivevo nella Germania del 1935, ma nell'Italia del 2022.
Non sto paragonando la mia situazione personale a quella degli ebrei durante il nazismo. Sono una professoressa di storia. Ma in quanto tale, e per questo a maggior ragione, continuerò a raccontare ciò che è accaduto in Italia negli ultimi tre anni, fino al resto della mia vita.
Arianna Fioravanti
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papesatan · 6 months
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Fuor di sesto
Mi dispiace. So bene che un essere con le mie compulsioni non dovrebbe mai e poi mai insegnare ai ragazzi. Non posso tormentarne lo studio con le mie stupide ossessioni, facendogli ripetere la stessa pagina trenta volte, finché non la dicono (perfettamente) come vorrei. Ho già fallito due lavori perché cercare di eseguirli al meglio esasperava in me atteggiamenti ossessivo-compulsivi che mi violentavano l’anima. La traduzione, per quanto l’amassi, m'era veleno nell’orgasmo. Nonostante scarsa riconoscenza e paga miserabile, le brevi scadenze, il dovere e la passione mi spingevano a frustarmi notte e giorno, alla ricerca della traduzione aurea, la frase distillata tra le fiamme di mille ripetizioni e infinite inflessioni, che mi avrebbe restituito la pace, come un povero guitto alla première (per poi acquistare il libro e scoprire che qualcuno, forse l’editor o chi per lui, aveva scambiato le mie con inique parole abusive che impresse d'inchiostro in eterno m’affossavano gelidamente il cuore). Tradurre mi ammalava, dovevo sopravvivere e per farlo l’abbandonai a malincuore. Da social media manager andò anche peggio. Ero bravo, ma un giorno, dopo un’intensa discussione, mia sorella, la mia titolare, arrivò a dirmi: “Questo è un lavoro che va fatto in velocità, a certe regole, e onestamente non credo proprio faccia per te”. Era fuggita in ferie smollandomi un lido extralusso nelle due settimane precedenti ferragosto. All’improvviso mi trovai a gestire i social di una finestreria, gli eventi del lido, a contattare dj, fotografi, musicisti, virtuosi del cocktail, rispondendo a tutte le richieste di info e prenotazione (tutte) a tutte le ore, nonostante mi fosse stato detto di ignorarle dopo una certa ora. Errore mio, chiaramente. Quando scoprii che molto semplicemente alcuni colleghi copiavano i testi da altri siti, capii cosa volesse dire con “farlo in velocità” e abbandonai, comunque licenziato. Ingenuamente pensavo fossero quei lavori a non andar bene per me, che col prossimo avrebbe funzionato. Ma la realtà è che sono io a non andar bene. E ciò varrà per qualsiasi lavoro mentale m’impegnerò a svolgere. Ma la mente è l’unico talento che ho, cos'altro potrei mai fare? È difficile accettare di non essere adatti alla realtà, un ingranaggio rotto, stridente e fuor di sesto, io non vado bene a questo mondo, non sarò mai atto a produrre, è bene accettarlo e chiudere tutto prima di contagiare anche i bambini. 
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telefonamitra20anni · 17 days
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Esistenzialismo, alienazione, incongruenza.
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Lo straniero.
Meursault è un uomo apatico e distaccato, un antieroe sociale, incapace di provare emozioni genuinamente profonde o di conformarsi a schemi dogmatici e labili consuetudini sociali. La sua indifferenza nei confronti degli eventi più cruciali della sua vita lo lascia inerme, inetto, conducendolo a compiere scelte del tutto discutibili, culminando nella sua condanna a morte per omicidio.
Marcello cattura in modo straordinario e fervente l'essenza di questo personaggio così complesso e controverso trasmettendo al pubblico la sua apatica freddezza, adornata da un' inquietante calma, anche dinnanzi alla tragedia e all'ingiustizia, contribuisce al dono di un contrasto acceso, sottolineando un tratto di fatua e delicata sensibilità.
Lo straniero è un excursus esplorativo attraverso temi profondi come l'alienazione, l'assurdità distopica della vita e la mancanza di senso nell'esistenza umana e delle sue discutibili convenzioni sociali, nei suoi confini emarginati in regole da perseguire, per porsi il "dovere di essere" perfino quello che non si sente di essere. Mersault, resta ben lontano da tutto questo, scegliendo distintamente di camminare controcorrente, trascinato, emarginato, inetto, a suo modo elucubrante di un concetto ben più semplice, più asciutto, avulso da ogni sovrastruttura esistenziale, del tutto conscio di non essere l'unico a permeare il ruolo di un uomo alienato in una convenzione sociale e morale.
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emilianobertelli · 2 years
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